5 Ottobre 2024

Home Blog Pagina 4

Kiev utilizza armi della NATO a Kursk, in Russia. Ecco i documenti

Forze ucraine hanno usato mezzi militari forniti direttamente dai Paesi Nato pochi giorni prima dell’incursione nella regione di Kursk. Lo dimostrano documenti mostrati da Ria Novosti e citati da altri media. In rete sono apparsi anche blindati italiani sul suolo russo, ma a questo proposito non sono state trovate conferme.

Per l’operazione nella regione russa di Kursk, Kiev ha utilizzato mezzi blindati forniti dai membri dell’Alleanza Atlantica immediatamente prima dell’attacco, riporta l’agenzia di stampa russa riferendosi ai documenti requisiti dalla 810° brigata della fanteria navale delle forze armate russe.

Il blindato Roshel Senator (modello Ford F-559 Senator APC), utilizzato dalle forze armate ucraine, secondo il tagliando di immatricolazione del veicolo, è stato registrato il 26 luglio 2024 ed è stato ispezionato per la prima volta il 27 luglio, ovvero 10 giorni prima dell’avvio dell’operazione militare nella regione di Kursk da parte dell’Ucraina, lo scorso 6 agosto.

Secondo documenti ottenuti dall’810ª Brigata dei Marines delle forze armate russe, l’Ucraina ha impiegato equipaggiamenti militari ricevuti di recente dagli stati membri della NATO nel suo recente attacco alla regione di confine russa di Kursk. Lo riferisce , che cita i documenti.

I documenti indicano che il veicolo blindato Roshel Senator utilizzato durante l’offensiva, è stato prodotto all’inizio di quest’anno, è stato immatricolato il 26 luglio e sottoposto a un’ispezione tecnica il giorno seguente.

“In seguito a una battaglia di breve durata, i Marines dell’810° Brigata hanno completamente distrutto un gruppo mobile delle forze armate dell’Ucraina, che si muoveva in un convoglio attraverso la regione di Kursk a bordo di veicoli blindati dei paesi della NATO”, ha detto a Sputnik un ufficiale dell’unità dei Marines, aggiungendo che il convoglio comprendeva “due veicoli blindati americani HMMWV (Hummer), diversi veicoli blindati canadesi Roshel Senator e un veicolo blindato pesante Cougar prodotto negli Stati Uniti sono stati distrutti”.

Scoperta una borsa termica con mezzo chilo di eroina, indagini

Una borsa termica contenente circa mezzo chilo di eroina è stata scoperta e sequestrata dalla Polizia di Stato a Crotone.

Gli agenti, nell’ambito dei servizi mirati al contrasto dello spaccio di droga che hanno interessato il quartiere di Fondo Gesù, dopo avere notato movimenti sospetti in una via del quartiere, hanno proceduto ad una accurata ispezione dei luoghi, trovando la borsa termica, nascosta tra i rifiuti, con all’interno dieci involucri di cellophane contenenti eroina del peso di 500 grammi circa.

La sostanza stupefacente è stata sequestrata con una inchiesta della procura a carico di ignoti. Indagini dei poliziotti sono in corso per risalire all’identità del detentore della droga.

Finora uccisi a Gaza 207 membri dell’Agenzia Onu per i rifugiati

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei rifugiati palestinesi (Unrwa) afferma che 207 membri del suo team sono stati uccisi a Gaza durante la guerra tra Israele e Palestina.

In un post su X, l’agenzia delle Nazioni Unite ha celebrato la Giornata mondiale dell’aiuto umanitario rendendo omaggio a coloro che sono stati uccisi nella Striscia dal 7 ottobre. I volontari e dipendenti sono stati uccisi anche mentre erano in servizio.

“Erano ingegneri, insegnanti, personale medico. Erano operatori umanitari. Su #WorldHumanitarianDay e ogni giorno li ricordiamo e rendiamo omaggio a tutti loro”, spiega una nota apparsa sulla piattaforma social.

Intanto, lunedì il Segretario di Stato Antony Blinken incontrerà il Primo Ministro Benjamin Netanyahu a porte chiuse a Gerusalemme Ovest. Blinken è a Tel Aviv, per la sua nona visita dal 7 ottobre. Lo riferisce Al Jazeera.

Prima del suo incontro con il Presidente israeliano Isaac Herzog, Blinken ha detto che questo era un “momento decisivo” per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con Hamas e riportare a casa i prigionieri.

La visita di Blinken avviene mentre Israele continua a insistere nel rimanere nel Corridoio di Filadelfia, l’intera area di confine tra Gaza ed Egitto, un punto di contesa nei negoziati di cessate il fuoco in corso.

Le autorità palestinesi affermano che almeno 40.099 persone sono state uccise e 92.609 ferite nella guerra di Israele a Gaza. Si stima che 1.139 persone siano state uccise in Israele durante gli attacchi guidati da Hamas del 7 ottobre e più di 200 sono state prese prigioniere.

Ordigno sul Ponte di Kursk, Mosca accusa Kiev e Stati Uniti

La Russia ha accusato l’Ucraina di aver utilizzato razzi occidentali, probabilmente fabbricati negli Stati Uniti, per colpire un ponte strategico sul fiume Seym nella regione di Kursk, uccidendo i volontari che cercavano di evacuare i civili.

Venerdì le forze ucraine hanno colpito il ponte nel distretto di Glushkovsky di Kursk, mentre avanzavano nella loro incursione nel territorio della Russia occidentale.

“Per la prima volta, la regione di Kursk è stata colpita da lanciarazzi di fabbricazione occidentale, probabilmente HIMARS americani”, ha detto venerdì sera su Telegram Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo.

“A seguito dell’attacco al ponte, la struttura è stata completamente distrutta e i volontari che stavano aiutando la popolazione civile evacuata sono stati uccisi”.

L’agenzia di stampa russa Tass ha diffuso i nomi di due volontari che, a suo dire, sono stati “assassinati” nell’attacco. Anche i funzionari russi hanno affermato che la distruzione del ponte ostacolerà l’evacuazione dei civili dalla zona.

L’incursione dell’Ucraina a Kursk avviene solo pochi mesi dopo che gli Stati Uniti e diversi suoi alleati della NATO avevano dichiarato a maggio di aver autorizzato Kiev a usare le loro armi per attaccare obiettivi all’interno della Russia.

Alex Gatopoulos, caporedattore della sezione Difesa di Al Jazeera, ha affermato che il bombardamento del ponte di venerdì renderà difficile per le forze russe difendere la zona dall’avanzata ucraina e accedere ai rifornimenti.

“Le unità russe lì sono prese tra il fiume e il martello, non ci sono molti posti dove andare al momento”, ha detto.

“Ora, ci sarà un problema per i russi perché se non riusciranno a fornire a queste unità le munizioni di cui hanno bisogno – e il carburante – allora queste unità saranno costrette a ritirarsi oltre il fiume”.

Condannato per omicidio scappa, preso dai carabinieri

Un latitante è stato arrestato dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano. L’uomo, di 40 anni, di Salerno, era stato condannato all’ergastolo per omicidio dalla Corte d’assise di Salerno ed essendo imminente la pronuncia della Cassazione si è sottratto alla misura cautelare di obbligo di firma con permanenza notturna a casa rendendosi latitante.

A bloccarlo sono stati i carabinieri di Cariati, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari diretta da Alessandro D’Alessio, che gli hanno anche contestato i reati di falsa attestazione sull’identità personale e possesso di documenti di identificazione falsi.

Ad attirare l’attenzione dei militari è stato il comportamento anomalo di un turista che da qualche giorno era arrivato nel centro abitato di Cariati.

L’atteggiamento dell’uomo, che non usciva dalla propria abitazione e che evitava qualsiasi tipo di rapporto con l’esterno, ha fatto insinuare il dubbio che potesse nascondere qualcosa.

Per questa ragione, ieri pomeriggio, i carabinieri, ricorrendone i presupposti di legge, hanno effettuato una perquisizione all’interno dell’abitazione affittata per il periodo estivo dall’uomo e dalla sua compagna.

Al controllo l’uomo si è mostrato calmo ed ha presentato un documento risultato poi falso, che avrebbe potuto trarre in inganno i militari. Questi ultimi, però, hanno fatto ulteriori controlli dai quali è emerso che il numero di serie del documento risultava essere associato ad un’altra identità e, per questa ragione, l’uomo è stato fotosegnalato.

L’esito dell’accertamento è stato determinante per identificare il soggetto in questione, risultato essere un salernitano già noto alle forze dell’ordine, sul conto del quale risultava pendente una misura cautelare e che da un mese era stato dichiarato latitante.

L’arrestato è stato portato nel carcere di Castrovillari a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

Nuovo massacro israeliano a Gaza, diversi morti. Sterminata un’intera famiglia

E’ salito da 11 ad almeno 16 il bilancio dei morti nei raid aerei israeliani compiuti la scorsa notte sulla Striscia di Gaza: lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche.

Almeno 15 i morti ad Al-Zawaida, dove oltre alle tende con gli sfollati sono state colpite anche delle case. Un secondo corpo è stato inoltre recuperato da sotto alle macerie nel quartiere Sheikh Radwan a nord di Gaza City, aggiunge la Wafa, aggiornando il bilancio provvisorio per tutta la Striscia di Gaza.

In un lancio precedente, la Wafa aveva riferito di almeno 10 vittime in un raid di caccia israeliani che ha colpito “tende che alloggiavano gli sfollati” nella cittadina di Al-Zawaida, nella parte centrale della Striscia. Colpito anche il quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, dove è stato colpito un edificio residenziale con almeno un morto accertato.

Uccise 15 persone appartenenti alla stessa famiglia
I raid compiuti da Israele sulla Striscia di Gaza la scorsa notte hanno ucciso 15 persone appartenenti alla stessa famiglia, tra cui nove bambini e tre donne. Lo affermano i servizi di soccorso della Striscia.

Il portavoce Mahmud Bassal ha precisato all’Afp che è stata sterminata la famiglia Ajlah, la cui casa è stata colpita dagli israeliani. Secondo l’agenzia Wafa, il bilancio degli ultimi attacchi è finora di 16 morti, tra Al-Zaweida, dove sarebbero state colpite tende di sfollati e abitazioni, e Sheikh Radwan, a nord di Gaza City.

“L’aggressione israeliana in corso a Gaza dall’ottobre 2023 ha causato finora 40.005 vittime palestinesi documentate e oltre 92.401 feriti”, è il resoconto diffuso dai media arabi. 

Si teme che migliaia di vittime possano essere rimaste intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e di protezione civile a causa degli attacchi israeliani.

Sei civili, tra cui due bambini, uccisi in un attacco aereo israeliano nella Striscia di Gaza centrale

Sei civili, tra cui due bambini, sono stati uccisi oggi in un attacco aereo israeliano su una casa a ovest del campo di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Lo riferisce sempre l’agenzia Wafa.

Fonti locali hanno riferito che gli aerei d’occupazione hanno bombardato una casa di proprietà della famiglia Abu Maala a ovest di Nuseirat, provocando la morte di almeno sei civili, tra cui due bambini, e il ferimento di altri.

Fonti mediche hanno riferito che 21 civili sono rimasti uccisi nella serie intensa di attacchi aerei nella Striscia di Gaza centrale e meridionale iniziata all’alba di oggi.

Frontale sulla Statale 106 nel cosentino, un morto e due feriti

archivio

Un uomo di 57 anni, Roberto Abbruzzese, è morto e due persone – tra le quali la moglie della vittima – sono rimaste ferite gravemente nello scontro frontale tra due auto avvenuto sulla strada che dalla Statale 106 conduce al complesso nautico dei Laghi di Sibari, a Cassano allo Ionio. I due feriti, comunque, non sarebbero in pericolo di vita.

L’incidente si è verificato nella notte tra mercoledì e giovedì ed ha coinvolto una Porsche Cayenne e una Mercedes alla cui guida c’era il 57enne, che per cause in corso d’accertamento da parte dei carabinieri della Compagnia di Cassano allo Ionio, si sono scontrate frontalmente. Sul posto sono arrivati i carabinieri e tre ambulanze del 118.

Per estrarre i feriti dalle lamiere è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Corigliano.

Mosca: “La Nato e i servizi occidentali hanno aiutato attacco ucraino a Kursk”

La Nato e “i servizi speciali occidentali” sono direttamente coinvolti nella pianificazione dell’attacco dell’Ucraina alla regione russa di Kursk, secondo quanto asserisce il principale consigliere di Vladimir Putin, Nikolai Patrushev, citato da Tass.

“E’ stato l’Occidente a portare al potere la giunta criminale in Ucraina. I Paesi Nato hanno inviato armi e istruttori militari in Ucraina, continuano a fornire informazioni d’intelligence e controllano le azioni dei gruppi neonazisti. E l’operazione nella regione di Kursk è stata pianificata con la partecipazione della Nato e dei servizi speciali occidentali”, ha detto Patrushev.

L’amministrazione militare di Kiev afferma che le difese aeree della capitale ucraina hanno respinto stanotte con successo un attacco di droni partiti dalla regione russa di Kursk, teatro di un’offensiva delle forze del presidente Volodymyr Zelensky.

In un post su Telegram citato dai media di Kiev, le autorità ucraine specificano che non si registrano danni o vittime in seguito all’attacco russo sulla capitale.

Il Ministero della Difesa russo afferma che le difese aeree e le forze della sua marina militare hanno distrutto stanotte nel Mar Nero cinque droni aerei e due marini ucraini che tentavano di avvicinarsi alla Crimea. I media di Kiev parlano da parte loro di esplosioni in diverse città della penisola contesa, con un incendio segnalato in particolare vicino Kerch.

Scontro auto-moto a Reggio, muore un ventiseienne

Un ragazzo di 26 anni, Domenico Orlando, di Melito Porto Salvo, è morto in seguito a un incidente stradale avvenuto ieri sera sulla Statale 106 all’altezza di San Leo di Pellaro, nella periferia sud di Reggio Calabria.

Secondo le prime informazioni, il giovane era a bordo della sua moto quando – per cause in corso di verifica – si è scontrato frontalmente con un’auto che proveniva nel senso di marcia opposto. Sul luogo del sinistro sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno immediatamente trasportato il ragazzo in ospedale. Le sue condizioni, però, erano gravi e dopo qualche ora è purtroppo deceduto.

Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia stradale che hanno eseguito i rilievi e stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. L’auto che ha impattato contro la moto era guidata da un altro ragazzo giovanissimo.

Scooter impatta contro un’auto, morto un 63enne

archivio

Incidente mortale nella serata di ieri lungo la Statale 18 tra Gizzeria e Lamezia Terme. La vittima è un 63enne originario di San Pietro a Maida, Rocco Fabiani, funzionario in una banca a Lamezia.

L’uomo era a bordo di uno scooter quando, per cause in corso di accertamento, si è scontrato con un’auto. Nell’impatto, l’uomo ha avuto la peggio nonostante il tentativo di trasportarlo nell’ospedale di Catanzaro.

Sul posto, oltre al personale del 118, sono intervenuti i carabinieri per i rilievi e accertare le cause dell’incidente.

L’Ucraina bombarda il ponte di Kursk, di importanza strategica. Ira di Mosca

L’Ucraina ha distrutto un ponte di importanza strategica sul fiume Seym, mentre continua la sua incursione nella regione russa di Kursk. Secondo quanto riportato da funzionari russi, citata dalla Bbc, l’operazione nei pressi della città di Glushkovo ha isolato una parte del distretto locale. Ci sono vittime tra i volontari che cercavano di evacuare i civili.

Il ponte era utilizzato dal Cremlino per rifornire le sue truppe e la sua distruzione potrebbe ostacolarne gli sforzi. Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le truppe ucraine stanno rafforzando le loro posizioni a Kursk e ha definito i territori catturati un fondo di scambio, lasciando intendere che potrebbero essere scambiati con le regioni ucraine occupate da Mosca.

Giunta ormai alla sua seconda settimana, questa è la più profonda incursione dell’Ucraina in Russia da quando Mosca ha lanciato la sua invasione su vasta scala più di due anni fa.
L’inaspettata operazione transfrontaliera dell’Ucraina ha costretto più di 120.000 persone a mettersi in salvo.

Ma nonostante le rivendicazioni ucraine sui guadagni territoriali, Kiev ha ripetutamente sostenuto di non voler occupare la Russia. L’Ucraina non è interessata a occupare i territori russi”, ha affermato venerdì un alto collaboratore del presidente ucraino Zelensky.

Mykhailo Podolyak ha affermato che uno degli obiettivi principali della loro incursione in Russia era quello di convincere Mosca a negoziare “alle nostre condizioni”.
“Nella regione di Kursk, possiamo vedere chiaramente come lo strumento militare venga utilizzato oggettivamente per persuadere la Russia a entrare in un giusto processo di negoziazione”, ha scritto su X, aggiungendo che Kiev ha dimostrato di essere “un mezzo efficace di coercizione”.

Il capo dell’esercito ucraino, Oleksandr Syrsky, ha dichiarato venerdì che l’offensiva ha compiuto ulteriori progressi.

“Le truppe del gruppo offensivo continuano a combattere e in alcune zone sono avanzate da uno a tre chilometri verso il nemico”, ha detto al presidente Zelensky in un video pubblicato sui social media.

Syrsky ha affermato di sperare di fare “molti prigionieri” in una battaglia nel villaggio di Mala Loknya, a circa 13 km (8 miglia) dal confine.
Mentre l’avanzata dell’Ucraina continua, i funzionari della regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina, hanno dichiarato che evacueranno cinque villaggi a partire da lunedì.
“Dal 19 agosto chiuderemo l’accesso a cinque insediamenti, allontanando i residenti e aiutandoli a portare fuori le loro proprietà”, ha scritto il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, sull’app di messaggistica social Telegram, citando i piccoli villaggi vicino al confine.

Tuttavia, mentre l’Ucraina avanza ulteriormente nel territorio russo occidentale, le forze russe stanno guadagnando terreno anche nella parte orientale dell’Ucraina. Venerdì Mosca ha dichiarato che le sue truppe hanno catturato Serhiivka, l’ultima di una serie di città rivendicate dalle truppe russe nelle ultime settimane.

Gli ultimi progressi avvicinano i russi alla città di Pokrovsk, un importante snodo logistico situato su una strada principale per i rifornimenti alle truppe ucraine lungo il fronte orientale.

Pokrovsk si trova a nord-ovest della regione di Donetsk, controllata dalla Russia, che da venerdì mattina è sotto il fuoco ucraino, provocando il ferimento di diversi civili.
In un messaggio di giovedì, il capo dell’amministrazione militare della città, Sergiy Dobryak, ha esortato la popolazione a evacuare poiché la Russia si sta “avvicinando rapidamente alla periferia”.

Dal canto suo Mosca ha fatto sapere che chi ha operato questo attentato terroristico in territorio russo “pagherà a caro prezzo”. “Scopriremo esecutori materiali e mandanti. Un’operazione di questa portata non può non avere appoggi occidentali”, è stato affermato.

Incendio divora montagna alle porte di Cosenza. Mezzi aerei in vacanza

Un incendio di vaste proporzioni sta divorando le colline che sovrastano il centro commerciale di Zumpano, alle porte di Cosenza. Il rogo, secondo alcune immagini, sarebbe scaturito nei pressi della pista di atterraggio e decollo dell’elisoccorso, sotto i negozi di Unieuro, McDonald’s ed ex Carrefour, oggi Iper Coop. Nei pressi c’è anche un gommista.  Dall’incendio si è sviluppata una altissima colonna di fumo che si muove verso nord e comunque su tutta l’area urbana di Cosenza. Non è al momento chiara la matrice dell’innesco, ma è quasi certamente opera dell’uomo: spregiudicati piromani.

Da terra vi sono pochi vigili del fuoco che hanno tentato – come han potuto -, di domare le fiamme sviluppate vicino ai bomboloni del carburante a bordo pista dell’elicottero, spostato poi altrove.

Dopo oltre un’ora abbondante dall’inizio dell’incendio non vi è stata traccia di mezzi aerei con cui spegnere il rogo prelevando l’acqua nel fiume Crati, come successo tempestivamente in altre occasioni. I centri commerciali, risulta, che siano stati evacuati e chiusi.

Le alte fiamme hanno già divorato ettari di bosco e lambiscono abitazioni. C’è preoccupazione tra la popolazione che abita nei pressi. Anche in serata la situazione non è cambiata. Le fiamme continuano a inghiottire alberi e vegetazione con velocità impressionante.

Il numero telefonico della centrale operativa dei pompieri di Cosenza è stato automatizzato, per cui, soprattutto la vigilia di Ferragosto non risponde nessuno, così come non rispondono gli addetti alla comunicazione, evidentemente per il periodo festivo. Al 115 non danno alcuna informazione se non accettare, come giusto sia, richieste di emergenze e soccorso.

Nord Stream, in Germania primo mandato di arresto per sabotaggio: sospetto è un ucraino

Il procuratore federale tedesco Jens Rommel ha ottenuto un primo mandato di arresto per un cittadino ucraino nell’ambito del caso del sabotaggio del gasdotto North Stream nel Baltico.

E’ l’anticipazione data oggi 14 agosto dai media tedeschi Die Zeit, Süddeutsche Zeitung e l’emittente pubblica Ard citati da Adnkronos, secondo cui negli ultimi mesi gli investigatori sarebbero riusciti a raccogliere prove sufficienti per ottenere un mandato d’arresto per il sospetto da un giudice istruttore della Corte federale di giustizia all’inizio di giugno. E a giugno, i procuratori tedeschi si sarebbero rivolti alle autorità polacche con un mandato d’arresto europeo, nella speranza di poter arrestare il sospettato, che avrebbe avuto come ultimo luogo di residenza la Polonia.

La conferma di Varsavia
Notizia confermata dalla Polonia che ha fatto sapere di aver ricevuto il mandato di cattura europeo dalla Germania. A dichiararlo è stata una portavoce dell’ufficio della Procura, confermando di fatto le anticipazioni dei media tedeschi. Il sospetto, ha ribadito la portavoce, è un cittadino ucraino che non è stato trovato al momento delle ricerche effettuate nel luogo di residenza, ha concluso.

Il sospettato è Volodymyr Z.
Del sospetto la stampa ha diffuso il nome e l’iniziale del cognome: Volodymyr Z. (solo il nome è omonimo del presidente Zelensky, che in Russia viene considerano tra i mandanti insieme agli Usa dell’attentato al gasdotto russo sotto il mar Baltico). Stando ai tre media tedeschi, altri due cittadini ucraini sono sospettati nel quadro della stessa inchiesta, tra loro una donna. I due sono stati coinvolti nell’attacco forse con il ruolo di sommozzatori per piazzare le cariche esplosive sull’impianto.

La notizia anticipata dai media tedeschi sul mandato di arresto non è stata commentata dalle autorità giudiziarie tedesche: “Non commentiamo le notizie dei media”, ha dichiarato un portavoce del ministero di Giustizia a Berlino.

Lavrov: “Russia apprezza la fermezza di Vucic nel resistere a rivoluzione colorata in Serbia”

Mosca ha apprezzato la fermezza del presidente serbo Aleksandar Vucic nel contrastare i tentativi dell’Occidente di organizzare una rivoluzione colorata in Serbia, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov durante un incontro con il vice primo ministro serbo Aleksandar Vulin, citato dai media.

“Abbiamo apprezzato la fermezza del presidente serbo Aleksandar Vucic e di tutto il suo team nel contrastare questi tentativi, nel difendere quei principi che causano irritazione in Occidente e servono allo scopo di minare in ogni modo possibile la linea del presidente Aleksandar Vucic sull’unità del popolo serbo. Il Consiglio nazionale serbo ha dimostrato che questo è pienamente nell’interesse dei serbi in Serbia e in Bosnia ed Erzegovina”.

“Questa è la linea che il presidente serbo Aleksandar Vucic difende riguardo al Kosovo, chiedendo la rigorosa attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che l’Occidente ignora e cerca di distruggere, assecondando il regime di Pristina in ogni modo possibile e seguendo il suo esempio a costo di dimenticare e sminuire i legittimi interessi dei serbi”, ha affermato il Ministero degli Esteri citando Lavrov sul suo sito web.

Il principale diplomatico russo ha sottolineato che l’Occidente ha praticato rivoluzioni colorate con vari gradi di successo in Georgia e Ucraina. “Ora qualcosa di simile sta accadendo in Moldavia. Di recente c’è stato un altro tentativo di fare lo stesso in Serbia”, ha sottolineato.

“Abbiamo molti piani nelle nostre relazioni bilaterali. Loro (l’Occidente) vogliono ostacolare i nostri piani. Sono convinto che i contatti regolari tra i nostri leader, i primi ministri, i vice primi ministri, incluso te, caro Aleksandar, le relazioni tra i ministeri degli esteri e i parlamenti hanno creato e continueranno a rafforzare una solida base che soddisfa gli interessi dei nostri popoli”, ha aggiunto Lavrov.

In Serbia il non allineato Vucic prossimo obiettivo dopo gli attentati a Fico e Trump?

Dopo gli attentati al primo ministro slovacco Robert Fico e al candidato americano alle presidenziali Donald Trump, anche il presidente serbo Aleksandar Vucic è in pericolo. Lo ha dichiarato in un’intervista a RIA Novosti il ​​vice primo ministro serbo Alexander Vulin.

“Quando c’è stato l’attentato al signor Fico e poi a Trump, ho detto al presidente Vučić di prepararsi perché sta succedendo qualcosa a tutti coloro che sostengono una soluzione pacifica in Ucraina , qualcuno sta sparando contro di loro”, ha detto.

Secondo Vulin, la vita di Vucic è minacciata da coloro che vorrebbero che la Serbia cessasse di essere militarmente neutrale, imponesse sanzioni contro la Russia, riconoscesse l’indipendenza del Kosovo e abbandonasse la Republika Srpska in Bosnia ed Erzegovina.

“Ce ne sono molti, ma nessuno di loro si trova nell’est. Vučić è anche minacciato dai clan della droga che abbiamo scoperto, i cui membri sono in fuga”, ha aggiunto il vice primo ministro, che in precedenza era a capo del Ministero. della Difesa, del Ministero degli Interni e dell’Agenzia per la Sicurezza e informazioni dalla Serbia.
Lui ha sottolineato che senza l’appoggio dei potenti servizi segreti non nascono mai gruppi così grandi della criminalità organizzata e ha chiesto l’aumento delle misure di sicurezza per il capo dello Stato serbo.

L’Occidente si prepara per Vucic come ha preparato per Slobodan Milosevic, il deposto e morto in custodia all’Aia, ha aggiunto il vice primo ministro.
“Il Ministero degli Esteri russo ha chiaramente indicato che queste proteste sono una piattaforma per l’inizio di una rivoluzione colorata, che dovrà rovesciare il governo. Come sappiamo, il rovesciamento significa non solo un cambio di potere, ma anche la liquidazione fisica del governo il detentore del potere”, crede Vulin.

Alla fine della scorsa settimana il presidente serbo ha dichiarato di aver ricevuto un avvertimento da Mosca riguardo ad un colpo di stato preparato nel paese. Ciò è accaduto nel mezzo delle proteste di massa contro l’estrazione del litio. Secondo Vulin, l’obiettivo di queste proteste non è proteggere l’ambiente, ma rovesciare l’attuale governo.

Mosca: L’attacco di Kiev a Kursk non è riuscito a distogliere le forze russe dal Donbass

Gli attacchi dell’Ucraina alla regione russa di Kursk non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo di distogliere le forze russe dal Donbass e dalla Slobozhanshchina, ha affermato in una dichiarazione la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova citata dalla Tass.

“Il regime di Zelensky non ha raggiunto il suo obiettivo principale: distrarre le forze armate russe dal Donbass e dalla Slobozhanshchina (Ucraina nord-orientale). Al momento, i militanti ucraini che hanno fatto un’incursione nel territorio della regione di Kursk vengono respinti in modo deciso dalle Forze armate della Federazione Russa”, ha affermato nella dichiarazione sul sito web del Ministero degli Esteri.

“Il regime criminale dell’ex presidente ucraino Vladimir Zelensky (il suo mandato è scaduto, ndr) continua a dimostrare la sua vera natura neonazista al mondo intero”, ha detto Zakharova, riferendosi all’attacco terroristico ucraino nella regione di Kursk. “Dato che la situazione nel Donbass è disperata per le forze ucraine, il governo ucraino ha ordinato un attacco terroristico sui territori della regione di Kursk che sono vicini al confine”.

“Kiev non ha fatto mistero del fatto che intendeva fare questo passo per migliorare le proprie posizioni negoziali in futuro, cosa che Mikhail Podolyak, consigliere del capo dello staff di Zelensky, ha dichiarato senza alcuna esitazione l’8 agosto.”

“Le formazioni armate ucraine Banderite (riferito al nazista Stepan Bandera, eroe nazionale in Ucraina, ndr) sparano indiscriminatamente sui civili mentre cercano di evacuare da aree pericolose, bombardano edifici residenziali e infrastrutture civili e si dedicano a veri e propri saccheggi”, ha continuato la portavoce. “I combattenti ucraini catturati ammettono di aver ricevuto un ordine che, se i civili oppongono resistenza, devono sparare senza pietà a tutti sul posto”.

Zakharova ha detto che tutti questi fatti, incluso il fatto che le forze ucraine stanno attaccando il territorio russo con la complicità dei loro protettori della NATO, “confermano pienamente la rilevanza degli obiettivi e degli scopi dell’operazione militare speciale per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina, che sarà sicuramente realizzata”. La portavoce di Lavrov ha espresso fiducia che “il regime di usurpatori di Kiev, che è marcio dall’interno, è tenuto in piedi solo con i soldi dell’Occidente”. Ha detto che il suo crollo è “solo questione di tempo”.

Situazione nella regione di Kursk
Le forze ucraine hanno iniziato un attacco importante nella regione di Kursk lo scorso 6 agosto. Da allora, sono stati emessi ripetutamente allarmi di attacco missilistico nella regione. L’attacco ha ucciso 12 civili e ne ha feriti altri 121, tra cui 10 bambini, secondo gli ultimi dati. Gli ospedali hanno ricoverato 69 persone. Di queste, 17 sono in gravi condizioni.

Oltre 120.000 persone hanno abbandonato le aree della regione di Kursk vicine al confine ucraino, o sono state evacuate. Secondo il Ministero della Difesa russo, l’Ucraina ha perso fino a 2.030 militari, 35 carri armati e 31 veicoli corazzati per il trasporto di truppe dall’inizio dei combattimenti nell’area di Kursk.

Incidente stradale nel Catanzarese, ferite tre ragazze

E’ di tre feriti il bilancio di un incidente avvenuto stamattina sulla strada provinciale 162 in prossimità del crocevia di Squillace Lido (Catanzaro). Due le vetture coinvolte, una Jeep Compass ed una Citroen C3 che per casue da chiarire si sono impattate tra loro.

La Citroen, a seguito dell’impatto si è ribaltata fuori dalla sede stradale. A restare ferite le tre ragazze che viaggiavano a bordo dell’utilitaria. Le giovani sono state estratte dall’abitacolo e affidate al personale sanitario del 118 per le prime cure e il successivo trasferimento in ospedale. Al momento non è dato sapere le condizioni delle ragazze, se gravi o meno.

Illeso il conducente della Jeep. Sul posto i carabinieri che indagano per accertare le cause dell’incidente. Disagi per la viabilità. Il tratto della sp162, dapprima chiuso su una sola corsia, è stato riaperto al termine delle operazioni di soccorso.

Pizzo, morto l’uomo che si è lanciato in un dirupo davanti alla figlia

E’ deceduto nel tardo pomeriggio l’uomo di 46 anni, originario di Francavilla Angitola, nel Vibonese, ma da anni residente a Roma, che questa mattina si è lanciato in un dirupo dopo aver scavalcato l’inferriata nel parcheggio “Pitaro”, a Pizzo Calabro. Inutili i tentativi dei medici di strappare la vittima, sposato e con una figlia di 7 anni, alla morte. Non sono chiari i motivi del gesto.

Recuperato dai vigili del fuoco, le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravi dopo il suo arrivo in eliambulanza all’ospedale di Catanzaro.

La moglie e la figlia hanno cercato di salvarlo provando ad aggrapparsi a lui, e così anche un ausiliare del traffico che si trovava in zona ed è stato attirato dalle urla della donna.

La famiglia era arrivata da Roma in Calabria per trascorrere qualche giorno di vacanza a cavallo di Ferragosto.

Inchiesta Ducale, la Dda ricorre in appello: “Neri, Sera e altri da arrestare”

La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha presentato appello al Tribunale della libertà ricorrendo contro la decisione del Gip che nell’ambito dell’inchiesta “Ducale” non aveva emesso la misura cautelare nei confronti del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri e del consigliere comunale del Pd Giuseppe Sera, chiedendo la detenzione in carcere per entrambi. Gli esponenti politici sono indagati per scambio elettorale politico-mafioso in relazione alle elezioni regionali del 2020 e 2021 e quelle comunali del 2020. L’udienza dovrebbe svolgersi a settembre, anche se ancora non è stata fissata una data.

Firmato dal procuratore Giovanni Bombardieri, dagli aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e dal pm Salvatore Rossello, l’appello della Dda riguarda anche altri indagati come Daniel Barillà, finito prima ai domiciliari e poi all’obbligo di firma.

In particolare, la Procura chiede di nuovo il suo arresto in carcere perché lo ritiene partecipe della cosca Araniti di Sambatello e per il riconoscimento dell’aggravante mafiosa nei reati di minacce ai danni e di scambio elettorale a favore del consigliere regionale Neri e del consigliere comunale Sera.

Secondo la Dda, Daniel Barillà avrebbe mantenuto “i rapporti – si legge nel capo di imputazione citato dall’Ansa – con i rappresentanti delle istituzioni e della politica”. Inoltre, “raccoglieva voti in occasione delle consultazioni elettorali in favore dei candidati sostenuti dal sodalizio”.

Per lo scambio elettorale politico-mafioso è stata chiesta la misura cautelare anche per il presunto boss Domenico Araniti, già detenuto per associazione mafiosa.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, infine, è stata chiesta per gli indagati Ignazio Borruto, Paolo Pietro Catalano, Franco Gattuso, Sergio Rugolino. Nei confronti, infine, della scrutatrice Martina Giustra, accusata di brogli al seggio elettorale di Sambatello, la Procura chiede al Riesame di riconoscere l’aggravante mafiosa.

Putin ad Abbas: “La Russia segue gli sviluppi in Palestina nonostante l’Ucraina”

Sebbene la Russia sia attualmente impegnata nell’operazione militare speciale in Ucraina, sta comunque prestando attenzione a ciò che sta accadendo in Palestina. Lo ha affermato martedì il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con il presidente palestinese Mahmoud Abbas a Mosca.

“Caro signor Presidente, cari amici, permettetemi, prima di tutto, di darvi il benvenuto cordialmente qui a Mosca. Non ci vediamo da due anni, anche se siamo in contatto costante, e sono molto felice di vedervi tutti, voi e la vostra delegazione”, ha esordito Putin con il suo omologo palestinese citato dalla Tass.

“Tutti sanno che oggi, purtroppo, la Russia deve difendere i propri interessi, difendere il proprio popolo con l’uso delle armi. Ma ciò che sta accadendo in Medio Oriente, in Palestina, è qualcosa a cui stiamo sicuramente prestando attenzione”, ha sottolineato Putin.

Il presidente russo ha affermato che la Russia intrattiene legami solidi e di lunga data con il mondo arabo in generale e con la Palestina in particolare, aspetti a cui Mosca attribuisce grande importanza.

“Sono molto contento di avere l’opportunità di incontrarvi oggi qui a Mosca e di parlare dell’intera gamma delle nostre relazioni, di dove sono ora e dove sono dirette”, ha continuato Putin.

Abbas da Mosca chiede a Israele il cessate il fuoco immediato

Dal canto suo il presidente Abbas ha informato la sua controparte russa degli ultimi sviluppi della situazione nei Territori palestinesi occupati, dell’attuale aggressione israeliana contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme, compresi gli attacchi contro civili indifesi, la completa distruzione delle infrastrutture e la guerra per fame.

Il presidente Abbas ha ribadito la posizione palestinese chiedendo un cessate il fuoco immediato e urgente, la prevenzione di ulteriori spargimenti di sangue, il completo ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza, nonché la cessazione degli attacchi in corso in Cisgiordania, compresa Gerusalemme, e delle gravi incursioni nei luoghi santi musulmani e cristiani a Gerusalemme.

Il presidente palestinese ha inoltre chiesto la cessazione dello strangolamento economico e lo sblocco dei fondi di sdoganamento palestinesi trattenuti, in preparazione di un ritorno all’orizzonte politico basato sulla legittimità internazionale, in conformità con la soluzione dei due Stati, per porre fine all’occupazione israeliana e conseguire l’indipendenza della Palestina, con Gerusalemme Est come capitale.

Il presidente Abbas ha sottolineato la necessità che la comunità internazionale obblighi Israele, lo Stato occupante, a rispettare le risoluzioni di legittimità internazionale e il diritto internazionale, ad attuare le decisioni delle corti internazionali e, più recentemente, le sentenze della Corte internazionale di giustizia (ICJ), a sostenere la piena adesione dello Stato di Palestina alle Nazioni Unite e a tenere una conferenza internazionale di pace per dare speranza al popolo palestinese che la comunità internazionale è seriamente intenzionata a preservare la possibilità residua di attuare la soluzione dei due Stati, che i successivi governi israeliani cercano di distruggere ignorando le risoluzioni di legittimità internazionale.

Il Presidente ha inoltre sottolineato l’importanza di rafforzare le storiche relazioni bilaterali tra i due Paesi per servire gli interessi dei due Paesi e dei due popoli amici, elogiando vivamente gli sforzi compiuti dalla Russia per raggiungere la riconciliazione palestinese sotto la bandiera dell’OLP, unico legittimo rappresentante del popolo palestinese.

Il Presidente Abbas ha inoltre elogiato la Russia per le sue posizioni coraggiose e ferme a sostegno dei diritti del popolo palestinese nei consessi internazionali e per essersi schierata dalla parte della giustizia, dei diritti e della legittimità internazionale per porre fine all’occupazione e incarnare i diritti del popolo palestinese alla libertà e all’indipendenza.

Il presidente della Federazione russa Putin ha sottolineato che la Russia si è sempre schierata a favore della risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese.

“Siamo uniti nel ritenere che le radici del problema siano molto lontane nel tempo e siano legate all’ignoranza delle organizzazioni internazionali nel seguire decisioni prese in precedenza, in primis dalle Nazioni Unite, decisioni riguardanti la formazione e l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente”, ha affermato Putin, evidenziando che la posizione della Russia su questa questione non è cambiata.

“Questa posizione è stata definita molto tempo fa e non dipende dalla situazione; crediamo che per garantire una pace duratura, affidabile e stabile nella regione sia necessario attuare tutte le decisioni delle Nazioni Unite e, prima di tutto, istituire uno Stato di Palestina a pieno titolo”, ha affermato il presidente russo.

Le tensioni sono esplose in Medio Oriente il 7 ottobre 2023, quando i militanti di Hamas, il movimento radicale palestinese con sede nella Striscia di Gaza, hanno organizzato un attacco a sorpresa sul territorio israeliano da Gaza, uccidendo i residenti degli insediamenti israeliani al confine e prendendo in ostaggio oltre 240 persone, tra cui donne, bambini e anziani.

Hamas ha descritto l’attacco come una risposta alle azioni aggressive delle autorità israeliane contro la moschea di Al-Aqsa sul Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme.

In risposta, Israele ha lanciato un’operazione militare nell’enclave palestinese per distruggere le ali militari e politiche di Hamas e liberare tutti gli ostaggi.

Un altro giro di escalation in Medio Oriente è seguito alla morte violenta del capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran e all’eliminazione del comandante militare di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut. Iran, Hamas e Hezbollah hanno ritenuto Israele responsabile e hanno affermato che gli attacchi saranno accolti con rappresaglie.

Tenta il suicidio lanciandosi in un burrone davanti a moglie e figlia, è grave

Si sarebbe lanciato da un’inferriata che sporge su un dirupo davanti alla figlia di 7 anni e alla moglie che, insieme ad un ausiliario del traffico hanno cercato inutilmente di bloccarlo. Il fatto è accaduto nell’area di parcheggio Pitaro, a Pizzo (Vibo Valentia).

L’uomo, pare un turista, si trova adesso ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale di Catanzaro dopo un salto nel vuoto di quasi venti metri. Versa in gravi condizioni

Dopo aver parcheggiato l’auto nella zona riservata ai posteggi a pagamento ed essere sceso con i congiunti dal mezzo, ha iniziato a dirigersi verso la salita che porta alla cosiddetta “Scesa dei Morti” che conduce nella centrale piazza della Repubblica. Ma ad un certo punto si è sporto sull’inferriata che delimita l’area.

Moglie e figlia se ne sono accorte e hanno cercato di aggrapparsi a lui, chiamando aiuto. Le urla sono state udite da un ausiliario del traffico che stava espletando servizio a pochi metri, il quale si è precipitato a dar manforte a mamma e figlioletta. Ma è stato tutto inutile. L’uomo sarebbe riuscito a divincolarsi lasciandosi cadere, atterrando rovinosamente al suolo dopo un volo di una ventina di metri, tra la radura.

Subito scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia, compresa la municipale, nonché il personale del 118 e i vigili del fuoco. Difficoltose le operazioni di recupero del turista che è stato messo su una barella, stabilizzato e trasferito in eliambulanza nell’ospedale di Catanzaro. Ignoti i motivi del gesto.

NOTIZIE DALLA CALABRIA

ITALIA E MONDO