7 Ottobre 2024

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Strage a Mosca, ex analista CIA: “Gli indizi portano a Kiev”

Si indebolisce al momento l’ipotesi del terrorismo islamico quale matrice dell’attentato al teatro di Mosca che ha provocato finora quasi 150 vittime e oltre cento feriti. Le intelligence occidentali si erano affrettate ieri a parlare di una rivendicazione dello stato islamico, ma la notizia ha trovato poche conferme, secondo molti media.

Secondo esperti alcuni indizi porterebbero all’Ucraina. Non vi sono certezze assolute, Kiev nega, ma i sospettati dell’attentato fermati al confine ucraino era sull’autostrada che porta nella capitale di Zelensky a bordo di una Renault bianca, auto tallonata dalle forze speciali russe che già ieri avevano diffuso una foto con i presunti attentatori a bordo. Secondo i servizi segreti russi dell’FSB “il commando aveva contatti rilevanti sul lato ucraino e avevano passaporti tagiki, probabilmente mercenari assoldati da qualche paese per compiere l’attacco.

Altro indizio sotto la lente delle autorità russe è la fretta con cui gli Stati Uniti hanno scagionato l’Ucraina dall’attentato, mentre si fa strada con forza il sospetto dell’avvertimento che Stati Uniti e Regno Unito hanno lanciato ai propri cittadini lo scorso 7 marzo. Il messaggio delle ambasciate a Mosca recitava di stare alla larga dai centri commerciali e da luoghi affollati in Russia. “Quindi sapevano”, è il sospetto del Cremlino. “Sapevano ma non ci hanno detto nulla…”.

Secondo l’ex analista della CIA Larry Johnson “anche la loro rapida negazione del coinvolgimento di Kiev ancor prima che Mosca stessa venisse a conoscenza di informazioni precise su quanto accaduto, solleva interrogativi”, ha detto l’analista citato dai media russi.

“Non è stata l’Ucraina, possiamo esserne sicuri perché ce lo ha appena detto il Dipartimento di Stato! Ma pensate a questo: non sappiamo ancora quanti sono stati gli aggressori, che armi sono state usate… Abbiamo sentito di spari, di esplosioni, ma non sappiamo nulla di concreto. L’FSB finora conta decine di morti e molti feriti. Eppure il Dipartimento di Stato è proprio lì: “Questa non è l’Ucraina! Questa non è l’Ucraina!”.

È semplicemente incredibile, questa è la loro affermazione… Come è possibile fare un’affermazione così certa? Chi hanno chiamato, Zelensky?”, si chiede. Il leader ucraino finora non ha espresso alcuna posizione.

“Sanno che è stata l’Ucraina. Ed ecco perché possiamo essere sicuri: il 7 marzo, l’ambasciata americana e l’ambasciata britannica a Mosca hanno emesso un avvertimento, consigli di viaggio per tutti gli americani e i britannici: state lontani, ci sarà un attacco terroristico entro 48 ore. Ciò non è accaduto”.

“Ma quello era il mio lavoro – prosegue Larry Johnson -, faceva parte del mio lavoro quando mi occupavo di antiterrorismo: questo tipo di avvertimenti vengono emessi solo quando si hanno informazioni specifiche credibili e non si può prevenire un attacco. E di solito in questi casi, se le informazioni sono sufficientemente specifiche e veramente affidabili, le trasferiamo a un altro governo in modo che possa adottare misure per prevenire il pericolo”.

“Ma in questo caso, solo un giorno fa, l’intelligence OSINTdefender – uno di quei feed Twitter che fa parte integrante degli sforzi di propaganda della CIA – ha riferito che il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti e la Casa Bianca erano sempre più frustrati da “eclatanti azioni non autorizzate. Azioni intraprese dall’Ucraina contro la Russia”.

Ciò significa che gli Stati Uniti sapevano che l’Ucraina stava tramando qualcosa, avevano un’idea di cosa avrebbe fatto. E ci sono buone probabilità che l’Ucraina non solo lo abbia fatto, ma lo abbia fatto con l’aiuto delle armi e del sostegno fornito dagli Stati Uniti. Questo è ciò di cui la Casa Bianca era così spaventata a morte”.

Kiev smentisce suo coinvolgimento

Kiev ribadisce: ‘L’Ucraina non c’entra con l’attacco a Mosca’. “Ci aspettavamo la versione dei funzionari russi sulla ‘traccia ucraina’ nell’attacco terroristico al Crocus City Hall. Primitivismo e prevedibilità sono le caratteristiche dei servizi di sicurezza russi: qualsiasi tentativo di collegare l’Ucraina all’attacco terroristico è assolutamente insostenibile. L’Ucraina non ha il minimo legame con questo attacco. La versione dei servizi russi è assurda”. Lo ha scritto su X il consigliere presidenziale ucraino Mikaylo Podolyak.

Strage a Mosca, Putin sente Lukashenko: insieme nella lotta al terrorismo

Il presidente Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, nella quale hanno discusso dell’attacco terroristico al Crocus City Hall. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta Ria Novosti.

“Il presidente della Bielorussia ha espresso profonde condoglianze in relazione all’attacco terroristico di ieri a Mosca. I due leader hanno confermato la loro disponibilità a collaborare nella lotta contro il terrorismo”, ha detto il portavoce del presidente russo.

Strage a Mosca, sale a 133 il bilancio delle vittime al teatro

Cadaveri distesi all’esterno del teatro a Mosca

Sale a 133 il bilancio, ancora provvisorio, dell’attentato di ieri sera in una sala concerti di Mosca, mentre un centinaio sono i ricoverati, di cui una dozzina in gravi condizioni.

Il direttore dei servizi di sicurezza russi Fsb ha riferito al presidente Vladimir Putin l’arresto di 11 persone, tra cui quattro presunti terroristi coinvolti nell’attentato al Crocus City Hall di Mosca.

Il capo della commissione per la politica dell’informazione della Duma di Stato Alexander Khinshtein aveva dichiarato che le forze dell’ordine avevano arrestato due presunti sospetti per l’attacco terroristico al Crocus: “Secondo le prime informazioni, l’auto dei sospettati è stata avvistata ieri sera vicino al villaggio di Khatsun, nel distretto di Karachinsky della regione di Bryansk, a pochi km dal confine con l’Ucraino. L’auto non si è fermata alla richiesta degli agenti di polizia e ha cercato di fuggire”, ha scritto su Telegram Khinshtein. Secondo il suo resoconto, l’auto si è ribaltata durante l’inseguimento.

“Uno dei terroristi è stato arrestato sul posto e gli altri sono fuggiti nella foresta. Un secondo sospettato è stato trovato e arrestato in un’operazione di ricerca alle 3,50 del mattino. Le ricerche degli altri proseguono”, ha aggiunto. Khinshtein ha detto che sono stati sequestrati una pistola, una cartuccia per fucile d’assalto AKM e passaporti tagiki, armi che sarebbero state gettate a bordo strada prima dell’arresto.

Sempre secondo i servizi di sicurezza russi, i sospettati avevano “contatti” in Ucraina. I terroristi, ha detto l’Fsb citato dalla Tass, hanno cercato di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina. “Dopo aver compiuto l’attacco terroristico, i criminali avevano pianificato di attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti appropriati sul versante ucraino”, ha dichiarato l’Fsb. Il gruppo jihadista stato islamico avrebbe rivendicato ieri sera la responsabilità dell’attacco, mentre l’Ucraina ha negato ogni coinvolgimento. La pista di Daesh è tuttavia più debole rispetto a quella sospettata da Mosca che ipotizza tra le righe un presunto coinvolgimento di Kiev.

Tra le vittime del gruppo di uomini armati hanno perso la vita anche tre bambini, secondo l’elenco diffuso questa mattina dall’autorità sanitaria locale. I ricoverati sarebbero un centinaio, tra cui una decina in gravi condizioni.

Serbia: “007 occidentali sapevano del possibile attacco terroristico a Mosca”

Il presidente della Serbia Aleksandar Vucic ha dichiarato che gli appelli delle ambasciate americana e britannica ai loro cittadini di non visitare i centri commerciali a Mosca dimostrano che i loro servizi segreti avevano informazioni certe su possibili attacchi terroristici in territorio russo.

“Il 7 marzo l’ambasciata americana ha messo in guardia i suoi cittadini dal visitare i centri commerciali. Poi gli inglesi e alcuni altri hanno fatto lo stesso. Ciò significa che i loro servizi segreti hanno intercettato alcune conversazioni, hanno ottenuto informazioni e sapevano che sarebbe successo qualcosa”, ha detto Vucic alla Prva Canale tv citata dalla Tass.

Attentato a Mosca, investigatori russi: “93 vittime e oltre 120 feriti”

Sale di ora in ora il drammatico bilancio dell’attentato terroristico al teatro Cocrus di Mosca. Secondo gli investigatori russi le vittime sono 93 persone mentre 121 sono rimaste ferite, tra cui oltre una decina in gravi condizioni. Tra le vittime ci sono bambini.

“Al momento è accertato che il bilancio delle vittime è di 93 persone. Il bilancio delle vittime aumenterà ulteriormente”, ha osservato il dipartimento investigativo citato dai media.

“Proseguono – scrivono gli inquirenti su Telegram – le azioni investigative nel procedimento penale relativo all’attacco terroristico nella sala concerti del Crocus City Hall. Una squadra composta da investigatori, criminologi ed esperti del comitato investigativo russo continua a lavorare sulla scena dell’incidente secondo il piano dettagliato per le indagini sull’attentato. L’ispezione dei locali della sala da concerto e il sequestro delle prove materiali continuano mentre i servizi di emergenza rimuovono le macerie, vengono visionate le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso e sono iniziati i lavori di identificazione delle vittime.

“Al momento è accertato che il bilancio delle vittime è di 93 persone. Il bilancio delle vittime aumenterà ulteriormente. Secondo i dati preliminari, le cause della morte sarebbero ferite da arma da fuoco e avvelenamento da prodotti della combustione”.

“I risultati preliminari dell’ispezione dei locali della sala da concerto indicano che i terroristi hanno utilizzato armi automatiche durante l’attacco, le quali, insieme alle munizioni lasciate, sono state scoperte e sequestrate dagli artificieri. Sulla base di queste prove materiali vengono attualmente effettuati esami balistici, genetici e impronte digitali”.

“È stato inoltre accertato che i terroristi hanno utilizzato un liquido infiammabile per appiccare il fuoco ai locali della sala da concerto, dove si trovavano gli spettatori, compresi i feriti”.

Mosca, Forze speciali: “Arrestati 11 terroristi, tra cui 4 autori della strage”

Il direttore dell’FSB Alexander Bortnikov ha riferito a Vladimir Putin dell’arresto di 11 terroristi, tra cui quattro presunti autori dell’attacco terroristico nel municipio Crocus vicino a Mosca. Secondo il Cremlino sono in corso ulteriori accertamenti per identificare la base che si è resa complice. Lo riporta RT che scrive come i quattro sospettati siano stati arrestati nella regione di Bryansk, non lontano dal confine con l’Ucraina.

I quattro sarebbero stati presi mentre erano a bordo di una Renault, la stessa diffusa nella notte che è  stata rintracciata e crivellata di colpi delle armi delle teste di cuoio russe. L’azione è avvenuta lungo l’autostrada M-3 Kiev.

“I servizi speciali nella regione di Bryansk, non lontano dal confine con l’Ucraina, hanno arrestato quattro sospettati tra coloro che hanno commesso un attacco terroristico nella sala concerti Crocus City Hall. Gli investigatori del comitato investigativo hanno iniziato a interrogarli”, viene affermato.

Il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev ha assicurato che i responsabili dell’attacco terroristico avvenuto al Crocus vicino a Mosca saranno sicuramente puniti.

“Naturalmente i responsabili delle morti di massa non rimarranno impuniti”, ha detto citato dalla Tass. Patrushev ha aggiunto che quanto accaduto “è un’altra conferma che il terrorismo rappresenta una significativa minaccia alla sicurezza, che richiede sforzi coordinati da parte di tutti per eliminarlo”.

Attentato a Mosca, portavoce: “Dagli Usa troppa fretta a scagionare Kiev”

MOSCA, 23 marzo. /TASS/. La reazione delle autorità americane all’attacco terroristico al Crocus City Hall solleva grandi interrogativi soprattutto sul perché la Casa Bianca si prende la briga di affermare subito che l’Ucraina non è coinvolta nella strage, ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

“Ci sono anche reazioni a quello che è successo al Crocus City Hall che sollevano ulteriori domande. Ciò riguarda certamente i commenti di Washington, che ha affermato di non vedere segni che gli ucraini possano essere coinvolti nell’attacco terroristico”, ha detto Zakharova al canale Rossiya-24.

“Quali motivazioni utilizzino i funzionari di Washington per trarre conclusioni sul mancato coinvolgimento di qualcuno nel mezzo della tragedia è una grande questione”, ha aggiunto Zakharova.

“Se gli Stati Uniti o qualsiasi altro paese avessero avuto informazioni attendibili al riguardo, avrebbero dovuto fornirle immediatamente alla parte russa. Se non ci sono tali informazioni, né la Casa Bianca né nessun altro ha il diritto di indulgere verso qualcuno”, ha osservato.

“A dire il vero, la reazione del segretariato del Segretario generale dell’ONU non solleva semplicemente domande, ma grandi domande, come ha affermato, intendo il segretariato del suo rappresentante, che sono rattristati dalle notizie di sparatorie”, ha detto la portavoce, aggiungendo che tutte le persone adeguate, anche considerando i diversi livelli emotivi, hanno avuto reazioni simili: terrore, shock, smarrimento, condanna incondizionata e compassione.

“Cosa significa tristezza per l’attentato? Forse nessun altro, ma le Nazioni Unite e il segretariato dell’ONU in particolare, e il Segretario generale di questa struttura, e gli stati membri dell’ONU dovrebbero vedere ciò che vede il resto del mondo ora, un sanguinoso attacco terroristico e lo condanniamo incondizionatamente”, ha sottolineato.

Attentato a Mosca, intelligence: “40 morti e cento feriti”. Si indaga per terrorismo

Quaranta persone sono state uccise e più di 100 ferite a seguito dell’attacco terroristico al municipio di Crocus nella regione di Mosca. Lo ha riferito l’intelligence russa dell’Fsb citata da Ria Novosti.

L’FSB russo ha detto venerdì sera che la sparatoria e l’incendio sono avvenuti nel municipio Crocus a Krasnogorsk, al confine nord occidentale di Mosca, dove avrebbe dovuto svolgersi un concerto del gruppo Picnic. Il comitato investigativo russo ha riferito che è stato aperto un procedimento penale riguardante un “attacco terroristico”.

Secondo le prime informazioni, un commando di almeno cinque persone pesantemente armato con fucili d’assalto e a volto scoperto, ha fatto irruzione nel centro commerciale e nei locali dove si svolgono concerti aprendo il fuoco all’impazzata sulle centinaia di persone presenti. Molte di queste sono state uccise e ferite sia fuori ma anche all’interno del grande teatro, mentre erano in poltrona pronti ad assistere al concerto. La sala arriva ad ospitare migliaia di persone.

Secondo alcuni media, dopo l’attentato sarebbe stata fatta esplodere un’autobomba. La notizia non è confermata. Dopo la deflagrazione è scoppiato comunque un vasto incendio che ha causato il cedimento di tetti e coperture del grande edificio.

Alcuni media e diversi corrispondenti stranieri a Mosca parlano di un attentato terroristico compiuto da cellule dell’Isis presenti nella capitale russa. Non ci sono al momento conferme sulla matrice dell’attacco, sebbene la pista islamista sarebbe quella più battuta dalle autorità. Osservatori internazionali sostengono che l’Ucraina non c’entri nulla nonostante le gravi e forti tensioni di questi mesi. L’attacco di oggi a Mosca per le modalità somiglia molto a quello compiuto dall’Isis al Bataclan di Parigi qualche anno fa.

Medvedev: “Se responsabilità di Kiev elimineremo i leader ucraini”

“Se venisse stabilito che la colpa è dei terroristi del regime di Kiev, sarebbe impossibile trattare diversamente con loro e con i loro ideologi. Tutti loro devono essere rintracciati ed eliminati senza pietà come terroristi. Compresi i funzionari dello stato che hanno commesso una tale atrocità”. Lo ha scritto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram. “Morte per morte”.

Sparatoria in una sala concerto a Mosca, morti e feriti

Almeno tre assalitori non identificati hanno aperto il fuoco con armi automatiche nel locale di musica Crocus City Hall, situato a Krasnogorsk, nella regione di Mosca. Lo ha riferito la protezione civile russa alla Tass. Il bilancio, da accertare, parla di vittime e feriti. Lo hanno confermato i servizi segreti russi (Fsb) citati da RT. Dopo l’attacco alla sala concerti è scoppiato un vasto incendio per domare il quale sono stati mobilitati anche mezzi aerei.

Secondo Tass, Ria novosti e altri media, i tre assalitori erano in tuta mimetica e pesantemente armati con fucili d’assalto. Gli aggressori hanno sparato nell’atrio e poi all’interno della sala concerti poco prima di un concerto del gruppo rock Picnic. Sono ancora pochi i dettagli riportati dai media sul posto.

“L’evacuazione è attualmente in corso”, ha detto un rappresentante delle agenzie di emergenza. “I vigili del fuoco hanno evacuato circa 100 persone dal seminterrato dell’edificio”, ha affermato in una nota la protezione civile. Non è al momento chiara il motivo della strage.

Testimoni oculari hanno parlato dell’inizio dell’attacco al Crocus prima del concerto del gruppo Picnic. Dopo l’inizio della sparatoria, molti sono riusciti a uscire attraverso il palco e poi attraverso il cancello tecnico. Secondo la Tass, un terzo dell’edificio del municipio Crocus è in fiamme.

“Più di 30 squadre di ambulanze regionali e 20 di Mosca sono state inviate a Krasnogorsk presso l’edificio di Crocus”, ha riferito il Ministero della Salute della Regione di Mosca.

La rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito la sparatoria al municipio di Crocus un crimine mostruoso

Daniela Santanché indagata per truffa sulla Cig per il Covid

Truffa aggravata nei confronti dell’Inps per una presunta gestione irregolare dei fondi messi a disposizione dallo Stato per la cassa integrazione durante il Covid. È l’ipotesi con la quale la Procura di Milano ha chiuso le indagini sul caso Visibilia a carico del ministro del Turismo Daniela Santanché e di altre persone.

Come si legge in una nota del Procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, nell’indagine sono indagate, oltre a Santanchè e ad altre persone, anche Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. L’ipotesi è truffa ai danni dell’Inps in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione durante il Covid per 13 dipendenti dal 2020 al 2022 per un totale di oltre 126 mila euro versati dall’ente pubblico.

Gli indagati che compaiono nell’avviso di chiusura indagini sono cinque. Oltre a Santanchè ci sono infatti, Dimitri Kunz D’Asburgo, compagno della senatrice di Fratelli d’Italia, Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie di Visibilia Group, e le due società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria.

Il fascicolo per truffa aggravata è nato in seguito alla denuncia di Federica Bottiglione, ex responsabile Investor Relations dell’azienda. In una relazione della Guardia di finanza depositata tempo fa al pm Marina Gravina e all’aggiunto Laura Pedio era emerso come la “mossa” di ricorrere alla Cigs sarebbe stata architettata anche da Dimitri Kunz D’Asburgo e da Concordia. Per le Fiamme Gialle dalle conversazioni tra i due viene a galla la loro “consapevolezza” dello schema “illecito” adottato.

Da quanto riporta l’Ansa, questo è il primo filone di indagine, con accertamenti condotti dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, sul caso Visibilia, perché resta aperto, allo stato, quello a carico di Santanchè per falso in bilancio per irregolarità nelle gestioni contabile e finanziaria di Visibilia. Tranche anche questa che sarà chiusa a breve e nella quale la ministra è indagata anche per bancarotta, ma questa accusa dovrebbe essere stralciata per un’eventuale richiesta di archiviazione, perché nessuna delle società del gruppo Visibilia, al momento, è fallita.

Pm Milano, oltre 20 mila ore di Cig-Covid non dovuta

Sono 20.117 ore per un totale di 126.468 euro di cassa integrazione a zero ore chiesta e ottenuta dall’Inps durante il periodo del Covid, dal maggio 2020 al febbraio 2022, per 7 dipendenti di Visibila Editore e 6 di Visibila Concessionaria, i quali in realtà avrebbero continuato a lavorare regolarmente. E’ quanto si evince dall’avviso di conclusione delle indagini notificato oggi dalla Procura di Milano alla ministra Daniela Santanchè, in qualità di amministratore delegato delle due società, cariche che ha poi dismesso, al suo compagno Dimitri Kunz D’Asburgo, che l’ha succeduta in Visibilia Editore, e a Paolo Giuseppe Concordia, in qualità di collaboratore esterno delle due società con funzione di gestione del personale. La conclusione del filone di inchiesta, uno di quelli del ‘pacchetto’ Visibilia, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio e riguarda anche le due società.

Ponte sullo Stretto, Salini: Struttura resiste a forte vento e terremoti catastrofici

“I ponti sospesi sono per definizione più resistenti ai terremoti di qualunque altra struttura proprio per come sono fatti. Se venisse oggi un terremoto come quello degli inizi del ‘900 a Messina crollerebbe una grossa parte dei fabbricati e delle costruzioni che ci sono ma il ponte resterebbe lì. Se ci fosse un terremoto superiore resterebbe in piedi solo il ponte”.

Lo ha garantito Pietro Salini (a.d di Webuild) ospite a ReStart su Rai3, rassicurando anche sul pericolo vento: “Il ponte è progettato per resistere a folate di vento fino a 300 km/h, mentre il massimo registrato negli ultimi 100 anni è di 100 km/h per un breve periodo”.

Salini si è quindi detto disponibile a parlarne con Elly Schlein. “Io non ho parlato con la segretaria del Pd ma sono pronto a farlo ben volentieri e a spiegarle le ragioni tecniche dell’esistenza del ponte”. (ansa)

‘Ndrangheta, estradato Vincenzo Pasquino, il latitante preso in Brasile con Morabito

Da sinistra Rocco Morabito e Vincenzo Pasquino

E’ stato estradato stamane in Italia dal Brasile Vincenzo Pasquino, di 34 anni, già latitante originario di Torino, detenuto in un penitenziario brasiliano dal 24 maggio 2021, giorno della sua cattura avvenuta a Joao Pessoa, eseguita dalla Polizia federale brasiliana e dall’Arma dei carabinieri, mentre si trovava in un residence insieme al latitante Rocco Morabito, classe 1966, già arrestato in centro America due volte e infine estradato. Il provvedimento è stato accolto dalle autorità brasiliane tramite le richieste delle procure di Torino e di Reggio Calabria.

L’estradizione, eseguita oggi dalla Polizia federale brasiliana che ha consegnato il cittadino italiano nelle mani del Servizio di cooperazione internazionale di polizia, si è resa possibile grazie alla collaborazione tra organi diplomatici e giudiziari italiani e brasiliani, seguita in tutte le fasi dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

Vincenzo Pasquino, informa una nota congiunta delle Dda torinese e reggina, risulta condannato in via definitiva ad esito di un processo penale a Torino mentre risulta indagato dalla Dda di Reggio Calabria. L’uomo è ritenuto personaggio di spicco del narcotraffico internazionale ed era inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi del ministero dell’Interno.

Pasquino era ricercato dalla Dda di Torino per una condanna definitiva a 17 anni di reclusione per traffico di droga ed é coinvolto, inoltre, nell’inchiesta “Eureka” della Dda di Reggio Calabria su un presunto narcotraffico internazionale.

Secondo quanto è emerso dall’inchiesta della Dda reggina, coordinata dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, e dal Procuratore aggiunto, Giuseppe Lombardo, Pasquino avrebbe rappresentato l’articolazione in Brasile della cosca di ‘ndrangheta dei Nirta di San Luca.

La Dda di Reggio Calabria, di recente, ha chiesto il rinvio a giudizio di Pasquino in quanto, secondo quanto é detto nel capo d’imputazione che gli viene contestato, “nel periodo di latitanza in Brasile ha mantenuto i contatti con i fornitori della cocaina in Sudamerica, stabilito nuovi canali di approvvigionamento ed organizzato le importazioni in Italia”.

Uomo ricercato per violenza sessuale arrestato in Germania

La polizia tedesca su indicazione dei Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, ha individuato e arrestato a Wolfenbuttel, in Germania, un 30enne reggino resosi latitante dopo essere stato condannato per il reato di violenza sessuale.

L’uomo, destinatario di mandato di arresto europeo emesso dalla procura generale presso la Corte d’appello di Reggio Calabria nel dicembre del 2023, si era reso di fatto irreperibile già dal mese precedente, allorquando si era sottratto ad un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali conseguentemente al passaggio in giudicato della sentenza di condanna che lo aveva visto imputato per il reato commesso, nel 2015, ai danni di una ragazza minorenne.

In particolare i militari, accertata l’irreperibilità dell’uomo, ponevano in essere un’approfondita attività investigativa diretta a rintracciare l’uomo, il quale veniva efficacemente individuato in Germania ove si era stabilito permanentemente.

L’esito positivo dell’operazione è stato favorito, in maniera determinante, dalla cooperazione avviata con la polizia tedesca di Wolfenbuttel – sotto l’egida del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip) – la quale ha consentito di capitalizzare le acquisizioni investigative dei carabinieri reggini.

L’arrestato, terminate le formalità di rito, verrà estradato in Italia dove dovrà scontare la condanna definitiva.

Come disintossicarsi dal vaccino eliminando la proteina Spike. Pubblicato 1° protocollo scientifico

Il primo protocollo di disintossicazione dalla Spike proposto dal cardiologo Peter McCullough fa intravvedere una soluzione per eliminare la proteina spike dal corpo e liberarsi dal vaccino. Non è confortante saperlo, ma non ci stupiscono le parole di Peter McCullough, uno dei cardiologi più qualificati al mondo e che vanta un lunghissimo curriculum, su cui torneremo. Il luminare statunitense non ha remore nel dichiarare: “I vaccini Covid-19 sono stati il più grande esperimento umano mai fatto nella storia”, altresì aggiungendo che “hanno lasciato circa il 15% di coloro che li hanno presi con una qualche forma di problema medico”. Così ha detto durante il ReAwaken America Tour a Las Vegas, un evento paragonabile all’International Covid Summit che, in Belgio, ha visto la presenza degli italiani Frajese e Stramezzi. Ecco perché il primo protocollo, da lui elaborato, per espellere la famigerata proteina Spike dall’organismo di un soggetto vaccinato, pubblicato su una rivista scientifica tra le più prestigiose, il Journal of American Physicians and Surgeons, assume grande valenza. In moltissimi tra coloro che si sono vaccinati contro il Covid hanno ancora in circolo, nel proprio organismo, la proteina Spike: “È nelle loro cellule e nei loro tessuti“, ha spiegato ancora McCullough.

La proteina Spike “non è naturale”

La Spike si trova naturalmente nel virus Covid-19, indipendentemente dalla variante, ma viene anche prodotta nel corpo quando si riceve il vaccino contro il Covid-19 e la bufala che rimanga nel deltoide a seguito della vaccinazione (quella sì una fake-news, anche se i “Fact checkers indipendenti” non se ne sono accorti) è stata smentita, tra i primi, anche dallo stesso professor Frajese. Fortunatamente, Peter McCullough ha redatto il suo protocollo. “Il corpo umano non sembra avere enzimi in grado di abbattere questa proteina – ancora McCullough – ed eliminarla”. Semplicemente perché tale proteina “non è naturale”. Anzi, e queste sono dichiarazioni importanti: “È stata progettata in un laboratorio di biosicurezza cinese utilizzando progetti provenienti da ricercatori statunitensi completamente finanziati e supportati dal National Institutes of Health e dal National Allergy Immunology branch gestito dal Dr. Anthony Fauci“. Sempre la Spike sarebbe la causa, entrando in circolo nel sangue, di problemi cardiaci quali le sempre più frequenti miocarditi e dei “malori improvvisi” di cui tristemente scriviamo con preoccupante cadenza, come lo stesso cardiologo aveva già detto e come abbiamo riportato: può causare infiammazione e coagulazione in qualsiasi tessuto in cui si accumuli. E, dunque, come liberarsi della Spike ed espellerla dal nostro organismo, definitivamente? Premesso che, nonostante un investimento di un miliardo di dollari nella ricerca sul Covid da parte dell’amministrazione Biden, non un solo dollaro di finanziamenti è stato diretto alla ricerca sui danni da vaccino, è il dottor McCullough che apre la strada alla scoperta di trattamenti e gestione ottimali per gli effetti avversi.

Come disintossicarsi dal vaccino

Il protocollo di disintossicazione consente alle persone di affrontare in modo proattivo il problema utilizzando tre sostanze naturalinattochinasi, bromelina e curcumina, tutti prodotti “da banco”, facilmente reperibili.

Occorre, però, dapprima spiegare di cosa si tratti: la nattochinasi è un enzima derivato dalla fermentazione della soia. È stato tradizionalmente utilizzato in Giappone per i suoi presunti benefici cardiovascolari. Studi preclinici dimostrano che degrada la proteina Spike.

La bromelina, invece, è un insieme di enzimi derivati da steli di ananas, approvati dalla Fda statunitense e dall’Ema (l’Agenzia europea per il farmaco) come trattamento per le ferite. Come la nattochinasi, ha anche dimostrato di accelerare l’espulsione della proteina Spike.

Infine, la curcumina è il composto attivo nella curcuma, ampiamente utilizzata per le sue proprietà antinfiammatorie, utile a mitigare ulteriori danni dalla proteina Spike. Le dosi raccomandate nel protocollo del dottor McCullough vanno seguite “per almeno tre mesi”, pur precisando che coloro che hanno ricevuto iniezioni multiple potrebbero aver bisogno di prenderlo “per dodici mesi o più”: la nattochinasi si assume attraverso 2000 unità di fibrina (100 milligrammi) per via orale due volte al giorno a stomaco vuoto; circa la bromelina, ne vanno assunti 500 milligrammi per via orale una volta al giorno, sempre a digiuno; infine la curcumina si assume attraverso 500 milligrammi per via orale due volte al giorno.

I primi risultati

Peter McCullough asserisce di aver osservato che le persone sperimentano sollievo da sintomi come intorpidimento, formicolio, battito cardiaco, mal di testa e perdita dei sensi sotto questo protocollo. Peter McCullough è tra i medici più importanti al mondo: lavora al Baylor University Medical Center a Dallas, in Texas, e ha pubblicato 678 lavori scientifici, con oltre 30 studi peer-reviewed sul coronavirus SARS-CoV-2. Attualmente è il Chief Scientific Officer della Wellness Company, che fornisce terapie domiciliari.

Pesca di frodo, la finanza sequestra diciassette quintali di novellame

Diciassette quintali di novellame “sardina pilchardus”, conosciuto come “bianchetto”, sono stati sequestrati dai finanzieri della Sezione operativa navale di Corigliano-Rossano, nell’ambito dei servizi di polizia economico-finanziaria mirati al contrasto della pesca di frodo disposti dal Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia.

I finanzieri intervenuti con l’ausilio di pattuglie posizionate a ridosso della Strada statale 106, nel comune di Corigliano-Rossano, hanno sequestrato l’ingente quantitativo di novellame di sarda che avrebbe fruttato, sul mercato nero, circa 50 mila euro.

Il pesce sequestrato, dopo il controllo da parte del medico veterinario dell’Asp, è stato giudicato non commestibile e dichiarato non idoneo per il consumo umano. Il conducente del mezzo utilizzato per il trasporto è stato sanzionato amministrativamente.

Frontale sulla 107 a Crotone, morta anche un’altra giovane. 3 le vittime

Incidente stradale ss 107 Crotone

Salgono a tre le vittime dell’incidente stradale avvenuto il 25 febbraio scorso sulla statale 107 nel territorio di Crotone.

Alle due persone decedute sul colpo, Piero Riolo, di 43 anni, e Lorenza Aloisio, di 33, entrambi di Crotone, che viaggiavano a bordo di una Volkswagen “Golf”, si aggiunge Alba Corigliano, 31 anni, di Rocca di Neto, che era a bordo della Fiat “Punto” scontratasi frontalmente con quella su cui si trovavano le altre due vittime.

Alba Corigliano è deceduta nell’ospedale di Catanzaro, dov’era ricoverata dal giorno dell’incidente a causa della gravi ferite riportate.

Con Alba Corigliano nell’auto c’era anche la mamma, Teresa Greco, di 59 anni, rimasta anche lei gravemente ferita e tuttora ricoverata in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Catanzaro.

Vicepresidente Duma: “I militari russi uccideranno tutti i soldati francesi in Ucraina”

“Uccideremo tutti i soldati francesi che arriveranno nel territorio dell’Ucraina. Tutti”. Lo ha detto il vicepresidente della Duma di Stato Pyotr Tolstoy al canale Bfmtv dopo che l’intelligence estera della Russia (simile alla Cia americana) ha rivelato che Parigi starebbe preparando migliaia di soldati francesi a recarsi a combattere nelle zone del Donbass in Ucraina. Il politico ha inoltre sottolineato che dei 367 mercenari francesi arrivati ​​in Ucraina in precedenza, 147 sono stati eliminati.

Inoltre, Tolstoj ha sottolineato che la Russia “non si preoccupa” delle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron e delle sue parole sul rifiuto delle linee rosse nella fornitura di aiuti a Kiev.

Il 19 marzo, il direttore del Servizio segreto straniero russo (SVR), Sergey Naryshkin, ha dichiarato che la Francia stava già preparando un contingente militare da inviare in Ucraina, che inizialmente ammonterebbe a circa 2.000 soldati. Successivamente il Ministero delle Forze Armate francese ha dichiarato sul social network X che ciò che ha detto Naryshkin non corrisponde alla realtà.

Il capo dell’intelligence russa ha sottolineato che la Francia ha riconosciuto ufficiosamente la morte dei propri militari. L’esercito francese non registrava un tale livello di perdite dai tempi della guerra d’Algeria del 1954-1962. Anche l’Eliseo, come ha osservato Naryshkin, ritiene che il numero dei francesi morti abbia superato una soglia psicologicamente significativa, e ora si pone la questione su come seppellire i morti e curare i feriti in segreto per non suscitare una protesta pubblica.

A fine febbraio, dopo una conferenza a Parigi dedicata all’Ucraina, Macron non ha escluso esplicitamente la possibilità di inviare truppe di terra dai paesi occidentali nella zona delle operazioni militari speciali. Macron ha anche affermato che gli stati occidentali “intendono fare tutto il necessario” per impedire alla Russia di prendere il sopravvento in questo conflitto. Tuttavia, la posizione del presidente francese sembra non essere gradita dagli alleati atlantisti.

Giustizia, il procuratore di Cosenza Spagnuolo va in pensione: “Continuerò a studiare”

Il Procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo

“Ora mi dedicherò agli studi di diritto tributario perché è una materia che mi interessa molto, fra l’altro continuerò a presiedere la Corte di giustizia tributaria qua a Cosenza, non mi allontanerò molto dal mondo della giurisdizione. Continuerò a studiare, a leggere i miei libri e a fare la vita che tutto sommato facevo prima”.

A dirlo il procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo, parlando con i giornalisti a margine del saluto di commiato in Procura. Spagnuolo lascia l’incarico per raggiunti limiti di età.

Alla cerimonia di saluto hanno partecipato autorità militari e civili della città, il sindaco Franz Caruso, il prefetto Vittoria Ciaramella, il vescovo Giovanni Checchinato, rappresentanti della società civile, avvocati del foro cosentino e i procuratori aggiunti che hanno lavorato con Spagnuolo.

“Sono state fatte delle indagini – ha poi detto il magistrato – concluse direi tutte con sentenze di affermazione di responsabilità. Alcune sono in dibattimento, parlo di quelle in materia di sanità, ma tutte queste indagini non avevano lo scopo di contrastare un fenomeno, ma accertare per determinati fatti una singola e specifica responsabilità”.

“La magistratura, e chi dice il contrario non dice cose corrette – ha sostenuto Spagnuolo – non è in grado di risolvere il fenomeno dell’uso massivo delle sostanze stupefacenti. Altri lo devono fare, altri hanno dei compiti che hanno sostanzialmente disatteso. Lo spaccio di droga angustia le famiglie cosentine in modo assolutamente trasversale. Cosenza è l’unica realtà del distretto caratterizzata da una forte presenza di minorenni spacciatori e questo è un fatto di una gravità sconvolgente. Ma chi vi dice che sarà la magistratura penale a risolvere questo problema non dice una cosa corretta.

Quante sentenze di condanna abbiamo ottenuto? Stiamo parlando di centinaia di esseri umani, di centinaia di persone. Quante indagini ha fatto la distrettuale in materia? Se guardiamo al problema è rimasto in modo assolutamente identico, se non addirittura aggravato”.

“Noi – ha concluso Spagnuolo – abbiamo il compito e il dovere di accertare e affermare la responsabilità delle persone per i reati che commettono, ma che da questo si pensi che si risolva un problema sociale così grave, ce ne corre tantissimo. Cosenza vive le contraddizioni di una città meridionale che aspira ad essere qualcosa di più. Ci riuscirà o non ci riuscirà? Dipende tutto dai cosentini”.

Pestaggio Davide Ferrerio, chiesti 12 anni per la madre della ragazza

Tribunale e Procura Palazzo di giustizia Crotone

Dodici anni di reclusione: è questa la richiesta al Tribunale fatta dal pm di Crotone Pasquale Festa nei confronti della donna accusata di concorso anomalo nel tentato omicidio di Davide Ferrerio, il giovane di Bologna ridotto in fin di vita dopo un’aggressione subita giorno 11 agosto del 2022 nel centro di Crotone.

Il pm ha chiesto anche la condanna a 4 anni ed 8 mesi per Andrei Gaiu, compagno della donna. Per l’aggressione è già stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 20 anni di reclusione Nicolò Passalacqua, l’autore materiale. Per lui è in corso il processo d’appello.

Davide Ferrerio è stato vittima di una violenta aggressione per uno scambio di persona nel corso di una spedizione punitiva che aveva come obiettivo un uomo che infastidiva sui social la figlia della donna. La ragazza è stata messa in prova dal Tribunale dei minorenni di Catanzaro mentre per l’uomo, Alessandro Curto – che depistò il gruppo di Passalacqua inviando il messaggio alla giovane “ho una camicia bianca” che provocò l’equivoco all’origine dell’aggressione – è stato chiesto il rinvio a giudizio.

“Nessuna attenuante si può concedere ad una donna che non ha mai chiesto scusa e che ha dimostrato di avere una spiccata pericolosità sociale” ha detto oggi il pm nella requisitoria. Di Gaiu il magistrato ha rilevato “una condotta che tradisce volontà lesiva e diventa un modello che invita Nicolò a fare altrettanto per analogia di comportamento”.

“Ritengo acclarata – ha concluso Festa – la responsabilità degli imputati per concorso anomalo in tentato omicidio con l’aggravante dei motivi abietti e futili. Non si possono concedere attenuanti per la donna che mente nelle sue dichiarazioni spontanee. Quantomeno Nicolò Passalacqua ha chiesto scusa ha rivisto suo comportamento. La donna, a 40 anni, non ha mai manifestato questo atteggiamento ma ha tentato di manipolare il collegio con le sue dichiarazioni spontanee sostenendo che lei non è violenta. Questo dimostra una spiccata pericolosità sociale con l’adesione totale a subcultura violenta”.

La condanna degli imputati è stata chiesta anche dalle parti civili: la famiglia ha chiesto poi 1,8 milioni di risarcimento del danno, mentre 100 mila euro sono stati chiesti, per danno di immagine, dai Comuni di Crotone e Bologna e dalla Provincia di Crotone.

Con l’auto sbanda e finisce in un burrone di cento metri: salvo

E’ finito con l’auto in un burrone di oltre 100 metri ma si è salvato pur riportando diverse fratture. E’ accaduto stamani in via Ferdinando Galiani, nella zona della Pineta di Siano a Catanzaro.

L’uomo, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo della propria auto, una Ford Fiesta, finendo nel burrone.

Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco del Comando di Catanzaro. I vigili, con tecniche ed attrezzature speleo alpino si sono calati lungo la scarpata fino a raggiungere il veicolo ed a soccorrere l’automobilista. L’uomo è stato immobilizzato su una barella e recuperato.

Una volta in strada è stato affidato al personale sanitario del Suem118 per le cure del caso e il trasferimento in ospedale.

Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia locale per accertamenti. I vigili del fuoco, con l’ausilio di una autogru del Corpo, hanno poi proceduto al recupero della vettura.

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