8 Ottobre 2024

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Turismo, nessuna prenotazione. Con la crisi c’è da crederci

Turismo in crisi. Le aspettative degli imprenditori del settore turistico sull’andamento della domanda per la stagione invernale sono decisamente di segno negativo. Quasi il 58% del campione intervistato prevede una contrazione del numero di turisti e addirittura il 27% una diminuzione “sensibile”. Per contro, solo il 9,5% si aspetta un aumento, e sono pochissimi coloro che parlano di “notevole” aumento.

La gelata sulle prenotazioni per la stagione invernale arriva da uno studio a cura dell’Istituto nazionale imprese turistiche (Isnart) che si basa sulle interviste a circa 1800 imprenditori del settore turistico.

Le attese degli operatori sono ancora piĂ¹ negative in termini di fatturato: circa il 66% degli intervistati indica per il prossimo inverno una sua diminuzione e addirittura il 40% prefigura una contrazione significativa. Gli ottimisti sono appena il 6,3%.

Le previsioni del turismo per quest’anno sono peggiori di quelle, pur negative, che il panel aveva espresso per la scorsa stagione invernale. Nell’indagine condotta ad ottobre 2011, infatti, quasi il 20% del campione parlava di aumento del numero di turisti e quasi il 14% anche del fatturato. Le attese peggiori riguardano la domanda interna: il 66% del campione ritiene che il prossimo inverno sarĂ  in diminuzione e solo il 4,6% pensa ad un suo aumento”. Insomma con di questi tempi è magra per tutti. E poi una considerazione: Quanda’anche la gente avesse la possibilitĂ  di farsi una settimana bianca, perchĂ© dovrebbe scegliere i carissimi posti nelle nostre Alpi.

 

 

Solo i settantenni possono permettersi viaggi e vacanze. Hanno pensioni e soldi da parte

Se il turismo in Europa vorrĂ  riscattarsi, dovrĂ  farlo ripartendo dai piu’ anziani, gli over 65enni, gli unici che, in questi anni di grave crisi economica mondiale, hanno continuato a spendere per i viaggi e, anzi, tra il 2006 e il 2011, hanno speso piu’ denaro del passato. E’ quanto si evince da una ricerca di Eurostat su ‘Industria lavoro e servizi. La popolazione e le sue condizioni sociali’, secondo la quale gli over 65enni sono gli unici ad avere tempo libero e capacita’ di acquisto e dunque il turismo deve puntare su questa fascia di popolazione, venendo innanzitutto incontro alle sue esigenze. E dunque tra il 2006 e il 2011, rivela Eurostat – con il settore turistico e non solo attraversato da una profonda crisi – il segmento degli ultra 65enni ha contribuito significativamente alla salvezza del settore: mentre infatti le altre fasce di popolazione hanno ridotto i propri viaggi, nel 2011 ha viaggiato un 10% di anziani in piu’ rispetto al 2006. Non solo: nel 2011 gli over 65 hanno fatto il 29% in piu’ di viaggi rispetto a cinque anni prima e hanno trascorso il 23% in piu’ di notti fuori casa per motivi turistici. Le loro spese, poi, sono cresciute del 33% e hanno rappresentato il 20% di tutte le spese dei viaggiatori europei (nel 2006 le spese del ‘segmento anziano’ erano pari al 15%). Guardando poi a coloro che hanno trascorso almeno 4 notti fuori casa per motivi di turismo lo scorso anno, solo la categoria degli ultra 65enni ha trascorso piu’ notti fuori nel 2011 rispetto al 2006: lo scorso anno la percentuale di questi turisti over 65enni e’ stata del 17% contro il 15% del 2006. I turisti di eta’ avanzata, inoltre, fanno in media piu’ viaggi lunghi e per un numero maggiore di giorni rispetto alle altre classi di eta’: nel 2011 hanno trascorso infatti 26,1 notti fuori casa contro il resto della popolazione che, per viaggi lunghi, ne ha trascorse 21.2. In generale, anche la durata media della loro vacanza e’ maggiore: gli ultra 65enni trascorrono fuori casa una media di 11 notti contro le 9.8 delle altre fasce di popolazione. Nel 2011 per i viaggi di lunga durata gli over 65enni hanno speso 1.344 euro a testa mentre le altre fasce d’eta’ ne hanno spesi 1.203; in particolare, mentre la spesa del segmento di eta’ compreso tra i 45 e i 64 anni e’ rimasto stabile, e’ caduta verticalmente la spesa della popolazione d’eta’ compresa tra i 25 e i 44 anni. La spesa media per viaggio, per gli over 65 e’ invece di 401 per i viaggi domestici e di 934 euro per quelli all’estero. Nel 2011 la popolazione residente in Europa ha effettuato 473 milioni di viaggi di 4 o piu’ notti; 91 milioni di questi riguardavano over 65 anni, 59 milioni effettuati negli Stati membri di appartenenza e 32 milioni all’estero. Infine lo studio di Eurostat ricorda che nel 2060 la popolazione europea con piu’ di 65 anni sara’ pari al 30% del totale, costituendo quasi un terso della popolazione dell’Ue: si trattera’ di anziani in buona salute e che con tutta probabilita’ viaggeranno piu’ delle generazioni che li hanno preceduti. Come a dire: e’ a loro bisogna puntare”. Per i giovani non vi sarĂ  nessuna possibilitĂ  di replicare i loro nonni. Disoccupati o precari con la loro misera pensione potranno al massimo comprarsi il pane, altro che vacanze!

Caldoro: "La Campania è indebitata dieci volte piĂ¹ del comune di Napoli". Con questi chiari di luna…

“La Regione Campania è indebitata dieci volte piĂ¹ del comune di Napoli”. A sostenerlo, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che  in un’intervista rilasciata al Consorzio Cmg che raggruppa le emittenti locali Canale 21, Canale 9, Canale 8 e Televomero, in onda nelle edizioni pomeridiane e serali dei tg di oggi, spiega anche che ”il Fondo di rotazione era stato una richiesta delle Regioni, partito da qui, dalla Campania”. ”Questo strumento l’abbiamo quasi definito noi poi e’ stato utilizzato per i Comuni – afferma – Noi abbiamo chiesto di allargare questo strumento anche alle Regioni”. Il provvedimento e’ comunque ancora all’esame del Parlamento e, sostiene Caldoro, ”e’ corretto che i benefici li abbiano tutti”. Giusto! ‘Poi afferma che è “Felice perchĂ© i Comuni ”potranno risolvere i loro problemi”, ma ”dispiaciuto” perche’ lo stesso strumento, il Fondo di rotazione, ”non e’ stato previsto per le Regioni”.”Sono comunque felice che il Governo abbia pensato ai Comuni ai quali da’ una grande mano – sottolinea – quello che mi dispiace e’ che non abbia previsto gli stessi strumenti, dati a Comuni e Province, per le Regioni”. ”E’ chiaro che ci si aspetta sempre di piu’ ma questo realizzato e’ un enorme aiuto – aggiunge – Il provvedimento era di 100 euro ad abitante per il Fondo di rotazione e il Governo e’ al lavoro per arrivare a 200 euro a cittadino. Hanno dato a tutti i Comuni italiani una mano anche sul Patto di stabilita”’. Per le Regioni, invece, non e’ stato previsto lo stesso meccanismo. ”Avevamo chiesto al Governo anche per le Regioni strumenti a sostegno dei cittadini – prosegue – perche’ se hai la liquidita’ paghi la sanita’, i trasporti, il sociale, i debiti che hai verso i debitori. I Comuni potranno farlo e le Regioni no”.
”Sia sul debito sia sul deficit – conclude – abbiamo, al netto della inversione di tendenza avviata, una situazione dieci volte piu’ grande del Comune di Napoli perche’ abbiamo un indebitamento dieci volte piu’ grande e che e’ gia’ altissimo, poi un deficit maggiore ma chiaramente le dimensioni sono diverse”.  Con questi chiari di luna Caldoro sarĂ  costretto a tagliare i servizi ai cittadini. Ma se taglia questi, perchĂ© non anche i costi di quella politica sguazzano un po’ tutti?

Anagrafe patrimoniale in arrivo per i consiglieri

passa alla cassa Arriva l’anagrafe patrimoniale per i Consiglieri e gli assessori Regionali. Lo prevede il decreto sui tagli ai costi della politica nelle Regioni, approvato dalle commissioni Bilancio e affari costituzionali della Camera, che da lunedi’ sara’ esaminato dall’aula.

I dati dell’anagrafe patrimoniale saranno resi pubblici sul sito internet della Regione. Il decreto stabilisce una serie di tagli e di condizioni che le Regioni devono effettuare o adempiere entro il 23 dicembre, pena il taglio dei trasferimenti dello Stato e degli stipendi di assessori e Consiglieri regionali.

Tra le condizioni da adempiere c’e’ anche quella di avere ”disciplinato le modalitĂ  di pubblicitĂ  e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo”, che dovra’ essere ”pubblicato annualmente, all’inizio e alla fine del mandato, sul sito istituzionale dell’ente”.

Questa dichiarazione dovra’ contenere ”i dati di reddito e di patrimonio con particolare riferimento ai redditi annualmente dichiarati; i beni immobili e mobili registrati posseduti; le partecipazioni in societĂ  quotate e non quotate; la consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di Stato, o in altre utilitĂ  finanziarie detenute anche tramite fondi di investimento, SICAV o intestazioni fiduciarie”. ,

Le singole Regioni dovranno anche stabilire delle ”sanzioni amministrative per la mancata o parziale ottemperanza all’obbligo di dichiarare lo Stato patrimoniale”. Sempre che Consiglieri e politici non evadano e intestino beni immobili a terzi e propri familiari. Quante volte pur di eludere il fisco i nostri politici intestano beni a terzi. Basta avere un buon commercialista e il gioco è presto fatto.

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