12 Ottobre 2024

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Lanzetta a Oliverio.”Non entro con De Gaetano”. La doppia morale del Pd e lo “sgarbo” ricevuto dal ministro

IRRITATA Maria Carmela Lanzetta
IRRITATA Maria Carmela Lanzetta

E’ bufera in Calabria sulla giunta Oliverio, l’esecutivo nominato domenica scorsa dal governatore. Il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, con un annuncio clamoroso, afferma di non essere disposta ad entrare a far parte della giunta regionale della Calabria. Il pomo della discordia, sarebbe (sarebbe) la presenza nell’esecutivo dell’assessore Nino De Gaetano il cui ruolo (non è indagato) nell’inchiesta “il Padrino” – che ha portato alla sbarra il clan mafioso Tegano di Reggio Calabria – “non è chiaro”.

Una doccia gelata per il governatore, che proprio ieri l’altro aveva smorzato sul nascere le polemiche che avevano accompagnato l’esponente del governo Renzi dalla “larga” piazza Colonna alla “stretta” via Sensales, a Catanzaro, dove ha sede la giunta regionale: “Sono stato io a volerla in Calabria, dopo aver parlato con Renzi”, ha detto.

Nella conferenza stampa di ieri pomeriggio dopo la prima giunta, Oliverio plaude al “suo” assessore: “Non so da cosa derivino le perplessità. Ho nominato Nino De Gaetano non solo perchè lo conosco e sono sicuro di quello che ha fatto, ma anche perchè nella sua nomina c’è grande rispetto nella magistratura”.

Lanzetta, in una nota all’Ansa, spiega la sua decisione con il fatto che “non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell’assessore Nino De Gaetano”. Proprio su De Gaetano stasera anche in una “velina” di palazzo Chigi attribuita al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, si legge di aver rivolto un messaggio al presidente Oliverio sostenendo che le vicende di voto di scambio di cui è al centro lo stesso De Gaetano, anche se quest’ultimo non è indagato, non sono sufficientemente chiarite. Una sfida aperta del governo al presidente calabrese. Nessun virgolettato. Ed  è giallo se effettivamente sia stato il renziano a far diramare quella nota che non è stata comunque smentita e questo genera non pochi dubbi sulla comunicazione tra lui e il premier Matteo Renzi…

“Io presenterò formalmente le dimissioni da ministro venerdì mattina – ha detto Maria Carmela Lanzetta -, dopo aver presieduto l’osservatorio sulle Regioni e la conferenza Stato-Regioni. Dopo avere parlato con Matteo Renzi e dopo aver approfondito la questione con Graziano Delrio riguardo all’accettazione della mia presenza nella Giunta regionale della Calabria, ringraziando fortemente Mario Oliverio, ho deciso di non fare parte dell’Esecutivo. Non c’è chiarezza sulla posizione di Nino De Gaetano, pur avendolo conosciuto come assessore regionale impegnato nella difesa dei lavoratori precari”.

I MALUMORI ALL’INTERNO DEL PD E DELL’ASSOCIAZIONISMO ANTIMAFIA

La scelta del ministro – che in molti ritengono “icona” antindrangheta per le minacce subite quand’era sindaco di Monasterace – è stata probabilmente “condizionata” anche dai malumori crescenti dentro il Pd e nel mondo dell’associazionismo antimafia e legalitario presente nella regione. Senza dimenticare che a palazzo Chigi operano pure persone del calibro di Nicola Gratteri.

Proprio ieri mattina, la presidente di “Riferimenti”, Adriana Musella si era dimessa dall’associazione antimafia in forte dissenso con la regione: “Non è una questione di sinistra o destra ma è una questione di sistema marcio che pervade la società politica a 360 gradi. Attualmente la regione è governata da forze massoniche trasversali. Chiedo ufficialmente alla Procura di Reggio Calabria un’indagine approfondita sul voto regionale”. Musella, vicina al presidente del Senato Piero Grasso, in conferenza stampa era accompagnata da Angela Napoli, presidente dell’associazione “Risveglio Ideale” ed ex storica esponente della Commissione parlamentare antimafia.

IL COINVOLGIMENTO DI DE GAETANO (NON INDAGATO) NELL’INCHIESTA PER PRESUNTO VOTO DI SCAMBIO

De Gaetano, ex Rifondazione comunista, approdato al Pd da un paio d’anni, nell’inchiesta “Il Padrino” non risulta iscritto nel registro degli indagati. Tuttavia, nel 2012 la Squadra mobile di Reggio Calabria aveva chiesto il suo arresto per presunto voto di scambio con le ‘ndrine.

I suoi santini elettorali, riferiti alle elezioni regionali del 2010, furono trovati nel covo del presunto boss Giovanni Tegano, prima latitante e ora in carcere. Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho lo scorso mese di dicembre affermò che sulla vicenda di De Gaetano “sono ancora in corso accertamenti”. L’esponente politico si è sempre difeso dichiarandosi estraneo alla vicenda. Che sarebbe tutta “una congiura” orchestrata ai suoi danni per troncargli la carriera politica.

In una nota, dopo che è scoppiato il caso, l’assessore fa sapere di aver fiducia nella magistratura e che è disposto a rassegnare le dimissioni qualora fossero accertate “reità” a suo carico. Anche Oliverio, in una dichiarazione, ha espresso rammarico anche se tra le righe ammette che lui andrà avanti.

ROMA HA ACCERTATO RESPONSABILITA’ DI DE GAETANO? 

Sul caso De Gaetano non è comunque escluso che i vertici romani abbiano appurato “responsabilità precise” dell’esponente reggino nell’inchiesta “il Padrino”, quindi meglio sollevare il problema oggi che dopo una ipotetica azione della magistratura. Del resto Renzi e Delrio hanno tutti i mezzi per accertarlo: lasciando da parte la commissione Antimafia, a palazzo Chigi operano magistrati come Gratteri e altri. Poi ci sono il ministero dell’Interno e della Giustizia e, fra gli altri. i Servizi segreti guidati da Marco Minniti. Non ci vuole poi tanto per avere notizie riservate e di prima mano.

IL PROBLEMA POLITICO DI OLIVERIO

Adesso per Mario Oliverio si apre un problema politico imbarazzante che mai avrebbe voluto affrontare: ossia, dare spiegazioni e scegliere tra il ministro e De Gaetano. Darà ascolto all’appello” di Delrio oppure procederà, appunto, per la sua strada? Ergo, (salvo clamorose decisioni…) sarà costretto a “dimissionare” proprio l’assessore che più di tutti è stato frutto di una sua decisione autonoma.

L’ex assessore al Lavoro, infatti, non era stato ricandidato dai vertici del Pd calabrese in osservanza al regolamento interno che sancisce massimo due mandati. Sebbene De Gaetano abbia fatto una legislatura con Rifondazione e una mezza col Pd. In cambio, la “promessa” del “candidato” Oliverio: in caso di vittoria lo avrebbe premiato come assessore. Una promessa mantenuta, ma evidentemente pagata a caro prezzo.

LA REAZIONE ALLA CACCIATA DA PALAZZO CHIGI

Perché nessuno immaginava la reazione della ministra che oggi ha restituito con gli interessi “l’operazione maldestra” che più di qualcuno avrebbe condotto ai suoi danni per defenestrarla dal governo (i bene informati sostengono sia raffinata (e presunta) opera di Marco Minniti, Matteo Renzi e Magorno per liberare una casella di ministro proprio per il sottosegretario con delega ai Servizi nel prossimo rimpasto. Oliverio, Lanzetta l’avrebbe solo subita o comunque trattata sotto compromesso politico, tant’è che ne rivendica la paternità: “L’ho voluta io”). Vista da un’altra angolatura, è anche lecito pensare che dietro il “rifiuto” della Lanzetta possa esserci proprio “lo sgarbo” subito a sua insaputa dai presunti autori sopra citati.

IL PRETESTO DE GAETANO, LA DOPPIA MORALE DEL PD E LE OMBRE NEL GOVERNO RENZI

Non è infatti azzardata l’ipotesi che De Gaetano potrebbe essere solo un pretesto, se è vero, com’è, che nel Consiglio dei Ministri l’ex sindachessa “antimafia” siede da un anno accanto a colleghi indagati o sotto processo. Una doppia morale che dice molto sul giallo delle dimissioni e del “trasferimento” d’ufficio nella giunta calabrese. Quel che è certo è che né lei né tantomeno il sottosegretario Delrio hanno mai diramato note di dissenso quando il caso Gentile ha fatto conoscere al mondo i sottosegretari inquisiti e che sono ancora al loro posto. Mai hanno posto problemi di ordine “morale” su Bubbico e compagni. Ecco perché De Gaetano appare un pretesto, nonostante l’imbarazzo che la sua nomina abbia potuto creare per la nota vicenda. Per Super Mario c’era solo una questione di opportunità politica, certo; ma ha voluto “sfidare” l’intellighentia salottiera, i cosiddetti detentori del potere morale dentro il Pd. 

LA VERITA’ SVELATA DOMENICA DALLA LANZETTA A REPUBBLICA

Domenica (lo stesso giorno dell’annuncio della squadra calabrese da parte di Oliverio) “La Repubblica” pubblicava un pezzo in cui Lanzetta svelava la sua verità. Eccola:

Scrive il giornalista Giuseppe Baldessarro, che ha sentito il ministro sabato per poi uscire domenica 25: “[…] Questo “richiamo a casa” sta infastidendo il ministro agli Affari regionali, quantomeno «per la poca chiarezza», dice lei, che aleggia attorno alla vicenda.

Lanzetta ha sempre detto di essere a disposizione del partito”. “E tuttavia non usa mezzi termini: «Sento Oliverio tutti i giorni per le vicende calabresi che riguardano il mio ministero e non mi ha mai proposto nulla. Dopo aver saputo le indiscrezioni che circolavano ho chiamato Delrio e Guerini, ed entrambi cadevano dalle nuvole».

Un giallo insomma, che la ministra prima di decidere qualsiasi cosa vuole risolvere: «Lunedì (domani per chi legge-ndr) a Roma ne parlerò direttamente con Renzi, tra di noi c’ è sempre stata lealtà, gli chiederò di essere esplicito come abbiamo sempre fatto tra componenti del governo».

Aggiornato il 28 gennaio 2015. Ore: 22:03

Scienza: scoperti nuovi tatuaggi sul corpo della mummia Otzi

Attraverso una tecnica fotografica non invasiva, i ricercatori dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’Accademia Europea di Bolzano (Eurac) hanno identificato tutti i tatuaggi “dell’Uomo venuto dal ghiaccio”, scoprendo sul torace un tatuaggio mai notato prima.

Il colore scuro della pelle della mummia rende infatti difficile l’osservazione a occhio nudo, ma attraverso l’utilizzo di tecniche fotografiche sofisticate è stato possibile individuare e classificare anche tatuaggi presenti negli strati più profondi della cute.

I tatuaggi dell’Iceman erano stati notati fin dal giorno del suo ritrovamento, il 19 settembre 1991. Da allora sono stati svolti diversi studi per cercare di identificarli e di contarli. La tecnica utilizzata da Marco Samadelli, ricercatore dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’Eurac, ha reso possibile la mappatura completa dei tatuaggi di Otzi che sono tra i piu’ antichi al mondo presenti su un corpo mummificato.

I 61 tatuaggi rinvenuti sul corpo di Otzi sono linee lunghe dai 7 millimetri ai 4 centimetri, nella maggior parte dei casi disposte parallelamente in gruppi di due, tre o quattro linee. Tra questi anche due croci. E’ stato poi notato un nuovo tatuaggio situato a destra sul basso torace, in una posizione insolita rispetto agli altri tatuaggi collocati soprattutto sulla parte bassa della schiena e sugli arti inferiori, nella zona compresa tra il ginocchio e il piede.

Basandosi sulla posizione dei tatuaggi, alcuni studiosi avevano ipotizzato che si trattasse di un trattamento terapeutico, una sorta di agopuntura, per alleviare il dolore alle articolazioni. Il nuovo tatuaggio sul torace riapre il dibattito sull’utilizzo dei tatuaggi in epoca preistorica.

Allarme meningite a Fano: muore bimbo, profilassi per 100 persone

Allarme meningite nel Fanese. è in programma per domani l’autopsia sul corpo di Francesco, il bimbo di 10 anni morto ieri mattina nell’ospedale “Santa Croce” di Fano, con il sospetto di una meningite meningococcica.

L’esame autoptico si andrà ad aggiungere ai prelievi già effettuati ieri mattina, in occasione del ricovero al pronto soccorso in codice rosso: si dovrà chiarire se a stroncare il bambino sia stata effettivamente una meningite fulminante.

Secondo quanto scrive l’Agi, il bambino, figlio unico di una coppia di Orciano, è stato bene fino a sabato, quando si sono manifestati i primi sintomi di una malattia, con vomito e febbre, che si sono aggravati nella notte. All’alba, i genitori hanno deciso di portarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Fano, dove i medici hanno dovuto far fronte a “un quadro clinico allarmante” e lo hanno trasferito immediatamente in rianimazione, dove le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate e, nel giro di meno di due ore, è morto.

Sono almeno un centinaio coloro che, sin da ieri, si sono sottoposti alla profilassi a base di antibiotico, avviata dall’autorità sanitarie fanese dopo la morte di Francesco. I farmaci erano già disponibili nel pomeriggio di ieri, grazie a una staffetta dei carabinieri, che li ha prelevati da Jesi.

La sala del consiglio del piccolo comune dell’hinterland fanese si è trasformata in una specie di pronto soccorso, grazie a un’attenta mappatura di tutti coloro che, a varie titolo, erano venuti a contatto con la vittima. Sulla vicenda sono stati coinvolti e invitati a vigilare anche le guardie mediche e i medici di base.

Si tratta di una prassi collaudata per quello che, al momento, è ancora un caso sospetto di meningite e che ha interessato – come hanno spiegato questa mattina Nicola Nardella, direttore medico dell’ospedale “Santa Croce” di Fano, Massimo Agostini, del dipartimento di salute pubblica, Cristina Cattò, della direzione sanitaria, e Giovanni Cappuccini – 20 operatori sanitari dell’ospedale, altri 24 adulti e 68 bambini, che si sono presentati in parte spontaneamente o che sono stati rintracciati tra coloro che, sabato mattina, avevano frequentato, insieme a Francesco, la mensa scolastica, la piscina e la parrocchia.

Anche questa mattina, altre persone hanno contattato le autorità sanitarie per chiedere di essere sottoposti alla profilassi: l’accoglimento delle richieste verrà valutato caso per caso. La profilassi per gli adulti prevede una sola dose di antibiotico, mentre “i bambini verranno trattati con una doppia somministrazione giornaliera per due giorni”.

Pirateria stradale: incidenti in calo, ma più pirati

Calano gli incidenti, crescono gli episodi di pirateria stradale. A parlare di “fenomeno incontenibile” è l’Osservatorio il Centauro-Asaps, che nel 2014 ha monitorato 1.009 episodi di omissione di soccorso (+3,7% rispetto al 2013) con 119 persone uccise e 1.224 ferite.

Il 57,8% dei “pirati” è stato smascherato (il 2% in più dell’anno precedente): dei 583 identificati, 121 sono stati arrestati (il 20,8% contro il 26,9% del 2013), 462 (il 79,2%)denunciati in stato di libertà. In un caso su 5 (il 19,6%) è stato accertato che i responsabili dei sinistri avevano fatto so di alcol o droga, “ma è un dato – spiega l’Associazione amici sostenitori polizia stradale – che deve essere accolto con largo difetto per essere considerato attendibile”.

Nel dettaglio, l’anno passato gli eventi mortali sono stati 116 (11,5%), quelli con lesioni 893 (88,5%). “L’Osservatorio – ricorda il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni – prende in considerazione solo gli atti di pirateria più grave, quelli che ‘bucanò la cronaca o che i nostri 700 referenti sul territorio selezionano sulla scorta di precisi standard di riferimento”.

Lo studio tiene conto anche della presenza di pirati stranieri: nel 2014 sono stati 141, il 24,2% di quelli identificati; 111, invece, gli stranieri vittime di episodi di omissione di soccorso, pari all’11% del totale fra feriti e deceduti. L’84,3% degli atti di pirateria – 851 contro 158 – avviene di giorno. Ancora una volta sono le categorie deboli della strada, in modo particolare bambini e anziani, a pagare un prezzo altissimo in termini di mortalità e lesività: sono stati coinvolti 132 minori e 152 anziani, rispettivamente il’13,1% e il 15,1%.

“Tra i minori – sottolinea Biserni – quelli di età inferiore ai 14 anni, cioè i bambini, rimasti vittima di questo atto di vigliaccheria stradale sono stati in tutto 81 (55 lo scorso anno), 5 dei quali sono rimasti uccisi (4,2%) e 76 feriti (6,2%)”. I pedoni restano la categoria più tartassata, con 410 eventi: 46 le vittime, pari al 38,6% dei decessi complessivi, e 414 i feriti (33,8%).

Infine i ciclisti: 155 gli episodi, con 24 decessi (20,2%) e 145 ricoveri (11,8%). La geografia dei casi monitorati vede al primo posto la Lombardia, con 141 episodi (15,9%), al secondo l’Emilia Romagna con 105 eventi (11%), a seguire il Veneto (94), il Lazio (92), la Campania (88), la Toscana (71), la Sicilia (70), la Puglia (66). Un solo caso in Basilicata e due in Valle D’Aosta. Roma ha collezionato, da sola, 39 eventi gravi, il 3,9% del totale.

Quanto all’identikit del pirata, “nella maggior parte dei casi – ricorda il presidente dell’Asaps – si tratta di uomini di età compresa tra i 18 ed i 45 anni, spesso sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. Sulla scelta di fuggire, hanno rilievo consistente il timore di perdere i punti della patente e lo stesso documento di guida. In netta crescita i casi di veicoli con assicurazioni scadute o addirittura false, circostanza accertata in almeno 52 circostanze, pari al 9% dei casi, ma probabilmente la cifra deve considerarsi più elevata”.

“Inconsistenti”, per Biserni, le pene previste: da tre mesi a tre anni. “Solo in caso di incidente mortale con fuga si rischia oggi di rimanere per un certo periodo in cella. Ma non si hanno notizie specifiche in proposito per i 119 pirati che hanno ucciso nel 2014, neanche nei casi di ubriachezza o droga. La condanna media per chi ha ucciso e si è dato alla fuga è quella assurdamente irridente di due anni e 4 mesi”. (Agi)

"Il chewing gum combatte la carie". Lo svelano ricercatori olandesi

In quanto a igiene orale, un chewing gum puo’ essere utile quanto un filo interdentale. Secondo uno studio dell’Universita’ di Groningen, nei Paesi Bassi, masticare una gomma per 10 minuti rimuoverebbe dalla bocca ben 100 milioni di batteri.

Un numero enorme di microrganismi, pari al 10 per cento della carica microbica presente nella saliva. Contribuendo notevolmente a prevenire la carie.

I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, suggeriscono che la durata dell’utilità del chewing gum non supera i 10 minuti e l’effetto migliore si raggiunge nei primi 30 secondi. Il chewing gum, secondo i ricercatori, sarebbe efficace solo se senza zucchero.

Quest’ultimo, infatti, nutrirebbe i batteri. Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi hanno chiesto a un gruppo di volontari di masticare due diversi tipi di chewing gum per periodi di tempo che andavano da 30 secondi a 10 minuti. Successivamente, i ricercatori hanno analizzato la gomma masticata dai volontari tramite una scansione elettronica al microscopio.

In questo modo è stato possibile rilevare 100 milioni di batteri intrappolati nella gomma. Tuttavia, i ricercatori avvertono che masticare per più di 10 minuti o continuamente un chewing gum potrebbe essere controproducente in quanto i batteri intrappolati potrebbero essere nuovamente rilasciati nella bocca.

“Masticare continuamente cambia la struttura delle gengive, diminuendo la durezza della gomma dovuta all’assorbimento di componenti salivari e al rilascio di componenti idrosolubili”, hanno spiegato i ricercatori, “Questo influenza presumibilmente l’adesione dei batteri alle gengiva, causando il rilascio di batteri inizialmente intrappolati”, hanno aggiunto, specificando che in questo modo aumenta anche la diversita’ delle specie di batteri. Ora gli scienziati sperano di utilizzare le informazioni raccolte per mettere a punto una specifica gomma da masticare in grado di assorbire i batteri.

Spazio: Asteroide 2004 BL86 "sfiora" la Terra, visibile anche dall'Italia

Un enorme sasso spaziale oggi sfiora (si fa per dire) la Terra. Alle 17.49, ora italiana, il passaggio ravvicinato dell’asteroide 2004 BL86, largo all’incirca 500 metri, che viaggia a 1,2 milioni di chilometri da noi, appena tre volte la distanza che ci separa dalla Luna.

La Nasa ha assicurato che “l’oggetto non costituisce alcuna minaccia per la Terra”. Bisognerà infatti aspettare 12 anni prima di vedere nuovamente uno spettacolo di questo tipo, osservabile dall’Italia (dalle 20.30) anche con un banale binocolo o con un piccolo telescopio.

In base ai dati finora analizzati, 2004 BL86 si muove a una velocità relativa alla Terra di 15,6 chilometri al secondo e lo vedremo spostarsi tra le costellazioni dell’Unicorno e dell’Idra, per poi salire verso la costellazione del Cancro. Per la Nasa l’evento “rappresenta una rara opportunità per studiare gli asteroidi”.

I ricercatori si aspettano immagini con risoluzione spaziale dell’ordine di 4 metri per pixel, dalle quali sarà possibile comprendere la struttura superficiale dell’asteroide e, si spera di poter ricostruirne la forma per capire come ruota e se ha satelliti che vi orbitano attorno.

Precipita F16 su base Nato in Spagna. 10 morti e 19 feriti. 7 Italiani gravi

Precipita F16 su base Nato Spagna 10 morti
Il luogo del tragico incidente (Epa/Ansa)

Un caccia F16 greco è precipitato poco dopo il decollo in una zona dove erano pronti ad alzarsi in volo altri velivoli. Tra le vittime si contano almeno dieci morti e diciannove feriti, di cui nove italiani. Sette sono gravi. Sia l’aereo greco che gli altri erano dunque carichi di carburante e questo ha reso ancora più devastanti gli effetti dell’esplosione.

L’episodio è avvenuto nella base aerea Nato di Las Lanos ad Albacete, in Spagna, durante il programma di formazione di piloti della Nato. Il caccia è precipitato nella zona di addestramento della scuola di perfezionamento di piloti. Tra i morti, i due piloti del caccia biposto greco e altre ortto persone di nazionalità francese.

Dei nove militari italiani sono rimasti feriti, due sono in condizioni più gravi: hanno ustioni su varie parti del corpo, mentre gli altri sette coinvolti hanno soprattutto escoriazioni. Si tratta di personale che si trovava a terra, nei pressi dei velivoli che erano in attesa di decollare nell’area dell’incidente. Uno dei piloti italiani: “E’ stato un inferno”

Nell’impatto al suolo dell’F16 greco sono stati interessati numerosi velivoli della Nato che stavano partecipando al corso TLP (Tactical Leadership Programme) tra i quali anche velivoli italiani. Tra i numerosi aerei della Nato che stavano partecipando al corso TLP (Tactical Leadership Programme) anche un AMX del 51/mo Stormo di Istrana dell’Aeronautica Militare e 5 velivoli Harrier AV8 B della Marina militare: almeno uno di questi ha subito seri danni, mentre ancora non si conoscono bene le condizioni degli altri visto che nella zona sono tuttora in corso le azioni delle squadre antincendio e di soccorso.

“Questo è un incidente che colpisce tutta la famiglia Nato”, così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg – in una nota – nell’esprimere le sue condoglianze” per lo schianto di un F-16 nella base di Los Llanos ad Albacete, in Spagna, che ha provocato la morte di 10 persone. L’aereo stava prendendo parte a una esercitazione nell’ambito del programma Tlp (Tactical Leadership Programme) della Nato, volto a migliorare la cooperazione multinazionale nelle operazioni aeronautiche.

Donna soffia il fidanzato minore alla figlia e ci fa sesso. Arrestata

La bella Fereshta Angel Williams.
La bella Fereshta Angel Williams.

Ha soffiato il fidanzatino di 16 anni alla figlia, ci ha intrecciato una relazione e fatto sesso più volte, finquando è stata beccata in fragranza di “reato orale” dalla polizia nel parcheggio di un centro fitness di Escondido, in California.

Lei, Fereshta Angel Williams, avvenente 38enne californiana, è stata arrestata con la duplice accusa di cooptazione di minori a scopi sessuali (nello Stato è vietato fino ai 18 anni) e per aver tentato di manipolare la versione di un testimone.

La donna era stata pedinata per settimane dalla polizia su segnalazioni di parenti dell’adolescente. Le continue assenze del ragazzino da casa avevano insospettito i genitori che hanno denunciato e fatto sono scattate le indagini della polizia. Anche la figlia della Fereshta, che si era da poco lasciata con il fidanzatino, consultandosi con gli ex “suoceri”, avrebbe ammesso di non vedersi da tempo con il figlio.

Il parcheggio dove Fereshta Angel Williams faceva sesso col minore
Il parcheggio del centro Fitness dove Fereshta Angel Williams faceva sesso col minore

La storia “d’amore” tra i due, è durata all’incirca tre mesi. Secondo quanto appreso da media locali, le frequentazioni tra Fereshta e il minore, erano intense. Gli investigatori hanno seguito tutte le tracce e sono entrati in azione quando hanno visto la donna fare sesso orale con il ragazzo. L’arresto risale al 5 gennaio scorso, ma la notizia è trapelata solo in queste ore.

In carcere la Williams si è dichiarata non colpevole di alcun reato ed è uscita su cauzione. Ora dovrà spiegare molte cose sia alla pubblica accusa, nonché alla figlia che ci sarebbe rimasta malissimo dopo aver appreso che la causa della loro “separazione” non era dovuta a rapporti del ragazzo con “un’altra”, ma con sua madre. Tutto poteva aspettarsi, tranne vedersi “rubare” il fidanzato dalla giovane e bella mamma.

Costa Concordia: la richiesta del pm: “Condannate Schettino a 26 anni”

ex comandante Francesco Schettino
L’ex comandante Francesco Schettino

Nessuna pietà per il comandante Francesco Schettino. Il pubblico ministero Maria Navarro ha chiesto una pena di 26 anni di reclusione e tre mesi di arresto per il comandante della nave da crociera Concordia, naufragata il 12 Gennaio 2012 all’isola del Giglio.

Schettino, per la prima volta dall’inizio del dibattimento, oggi non era presente in aula. Unico imputato nel dibattimento in corso al teatro Moderno di Grosseto, deve rispondere dei reati di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo, abbandono di nave, abbandono di persone incapaci e omessa comunicazione con l’autorità marittima. Il pm Maria Navarro ha chiesto per Schettino anche la custodia cautelare in carcere per evitare i pericolo di fuga, oltre ad una serie di pene accessorie.

Per la procura, Schettino deve essere condannato all’interdizione perpetua dei pubblici uffici, all’interdizione legale per tutta la durata della pena e all’interdizione dei titoli professionali marittimi per una durata di 5 anni e 6 mesi, cosa che fa decadere la sua abilitazione ala navigazione.

In dettaglio, il pm ha chiesto 9 anni per il naufragio colposo, 14 per l’omicidio colposo e le lesioni colpose plurime, 3 anni per l’abbandono di incapaci e l’abbandono della nave e 3 mesi di carcere per l’omessa comunicazione all’autorità marittima. Per il Pm “è una persona che ormai sembra credere alle sue bugie.

Possiamo pensare che possa attendere con senso dell’onore la sentenza, senza provare a fuggire dove la giustizia non lo possa raggiungere? Se la Corte, invece, dovesse optare per il divieto di espatrio – ha sottolineato il pm – si tenga anche conto che oltre ai documenti di identità al comandante si deve ritirare anche il libretto di navigazione”.

La pena di 26 anni di reclusione e tre mesi di arresto, chiesta dalla Procura per Francesco Schettino, secondo uno dei difensori del comandante, l’avvocato Donato Laino, “è quasi l’ergastolo”. Stamane il Pm Stefano Pizza lo aveva apostrofato come “un incauto ottimista, un abile idiota che somma all’incauto ottimismo la sopravvalutazione della proprie capacità”. Francesco Schettino, è un “bicefalo” che mette in atto un comportamento da “incauto idiota”.

Vincenzo De Luca torna sindaco di Salerno, il Tar sospende la legge Severino

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

Il Tar di Salerno ha sospeso con un decreto monocratico gli effetti della legge Severino per il sindaco Vincenzo De Luca. Lo riferiscono i suoi legali. Il 19 febbraio è stata fissata la data della camera di consiglio che discuterà nel merito l’ordinanza cautelare.

Col decreto monocratico del Tar, De Luca ritorna sindaco di Salerno. Il provvedimento è stato preso in via d’urgenza. Solo stamani era stato protocollato dall’avvocato Antonio Brancaccio il ricorso al Tar contro il provvedimento di sospensione firmato dal vice prefetto vicario di Salerno, Giovanni Cirillo, 48 ore dopo la condanna di De Luca per abuso d’ufficio a un a un anno di reclusione pena sospesa, ma con l’interdizione dai pubblici uffici sempre per un anno.

Nel ricorso è stata sollevata una eccezione di incostituzionalità della legge Severino, cosi come già fatto dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Il decreto d’urgenza del Tar che ha reintegrato il sindaco di Salerno non è ancora stato pubblicato sul sito del tribunale amminstrativo, ma la decisione è stata comunicata ai legali tramite posta certificata.

Per il sindaco De Luca, la decisione del Tar riapre la strada per la sua corsa alle regionali di maggio. Da tempo infatti il sindaco si sta preparando per essere il candidato del centrosinistra in Campania. La sospensione della Severino lo aveva messo fuori gioco.

Tumori: uso prolungato pillola aumenta rischio cancro al cervello

L’uso a lungo termine di contraccettivi ormonali puo’ raddoppiare il rischio di sviluppare il cancro al cervello. Nonostante questo, le probabilita’ che una singola donna venga colpita da questo tumore sono in realta’ estremamente piccole.

Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori della Odense University Hospital e della University of Southern Denmark (Danimarca) in uno studio pubblicato sulla rivista British Journal of Clinical Pharmacology. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno confrontato i dati di 319 donne che hanno ricevuto una diagnosi di glioma, un tipo di tumore al cervello, con quelli di 2.126 donne senza la malattia.

Tutte le donne avevano dai 15 ai 19 anni d’eta’. Ebbene le donne che hanno fatto uso di un contraccettivo orale o di un dispositivo intrauterino che rilascia ormoni (Iud), ovvero la spirale, hanno avuto il 50 per cento di probabilita’ in piu’ di ammalarsi di tumore al cervello rispetto a chi non ha fatto uso di questi contraccettivi.

Le differenze di rischio sono aumentate del 90 per cento, poco meno del doppio, nelle donne che hanno fatto uso dei contraccettivi per 5 anni o piu’. In particolare, solo i contraccettivi progestinici sono risultati fortemente associati con il glioma, aumentando il rischio di quasi 3 volte.

Per quanto riguarda la tipologia del tumore, il rischio è risultato maggiore per il gliobastoma multiforme, il tipo di tumore cerebrale primario piu’ aggressivo. Il progesterone e’ noto per aumentare la proliferazione delle cellule del glioma ad alto grado, chiamati in laboratorio astrocitomi.

Si crede che esso aumenti il livello dei fattori di crescita, sostanze naturali che stimolano la crescita cellulare. Tuttavia, gli scienziati ritengono che al momento non e’ molto chiaro come i contraccettivi contenenti progesterone possano influenzare lo sviluppo del tumore. In ogni caso il glioma rimane un tumore raro.

Stravince Alexis Tsipras. In Grecia è l’alba di una nuova era

Alexis Tsipras
Alexis Tsipras

Il partito di estrema sinistra Syriza, guidato da Alexis Tsipras, stravince le elezioni politiche in Grecia con circa il 36% dei voti e 149 seggi sui 151 necessari per conquistare la maggioranza assoluta. Seconda Nea Dimokratia, Alba Dorata terzo partito.

Da mesi era nell’aria la vittoria del leader greco, che trionfa in seguito al peso insopportabile delle politiche di stretta economica Ue che avevano fatto precipitare il paese ellenico nella preistoria.

“Oggi chiudiamo – ha commentato entusiasta Alexis Tsipras – con il circolo vizioso dell’austerità, il popolo greco ha fatto la Storia”, ha ricordato con orgoglio. “Il nuovo governo greco negozierà una soluzione finanziaria giusta e vantaggiosa per tutte le parti”. “Voglio rassicurarvi – ha aggiunto – che il nuovo governo greco sarà pronto a collaborare con tutti gli amici europei” per far “ritornare l’Europa nella stabilità e nella crescita”.

A scrutinio ultimato, la formazione Syrizia si attesta al 36,34% e ottiene 149 seggi sui 151 necessari per conquistare la maggioranza e governare, magari con l’appoggio esterno della destra. Infatti i conservatori di Nea Dimohkratia si femano al 27,81%.

Stavince Alexis Tsipras
Alexis Tsipras durante la campagna elettorale

Il terzo partito greco si conferma l’estrema destra di Alba Dorata al 6,28%. Solo quarti i centristi di To Potami, possibili alleati di Syriza, al 6,05%.

Seguono i comunisti del Kke al 5,47%, poi i socialisti del Pasok al 4,75, ultimi i Greci Indipendenti (scissionisti di Nea Dimokratia) al 4,68%.  Il primo ministro uscente e leader di Nea Dimokratia Antonis Samaras ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulato al telefono con Alexis Tsipras.

Dall’Italia esulta la sinistra radicale con Nichi Vendola che su Twitter ha definito la vittoria di Tsipras “una speranza contro la cinica politica austerity”.

A ruota Stefano Fassina e molti esponenti che fanno capo alla minoranza Pd nonché altre forze di sinistra. Ma anche formazioni molto lontane dalle posizioni di Syriza – come la Lega Nord di Matteo Salvini e il Front National di Marine Le Pen – guardano con favore al voto greco in chiave anti-europeista.

La vittoria di Alexis Tsipras preoccupa ora la troika composta da Ue, Bce e Fmi che già nel 2011 avevano imposto al governo loro uomini per orientare la Grecia a rientrare dal deficit “spaventoso”. Ne seguirono politiche d’austerity che massacrarono il tessuto produttivo, i lavoratori e le famiglie greche.

Elezione Quirinale: monsignor Bregantini: magari eleggessero un non politico

Giancarlo Maria Bregantini
Giancarlo Maria Bregantini

“Magari sul Colle salisse un ‘non politico’. E’ difficile che abbia quei 650-700 voti necessari, su cui convergere: sarebbe però un bellissimo segno di una politica che diventa servizio alla società civile, che possa rendere la società civile prioritaria”.

A confidare questo auspicio alla Radio Vaticana è il presidente della commissione episcopale per i problemi sociali ed il lavoro, monsignor Giancarlo Bregantini, intervistato della Radio Vaticana. L’arcivescovo di Campobasso si augura un ogni caso che prevalga alla fine “un nome di lunga durata e di forte spessore”, a cui i grandi elettori sappiano “guardare con gli occhi e il cuore di tutto il Paese italiano, di tutta la realta’ italiana, cioè quell’attenzione alle esigenze vere della gente, specie in questo momento di fatica nella crisi”.

“A questo ipotetico nome individuato con discernimento”, Bregantini indica attraverso i microfoni di Radio Vaticana tre priorita’: “prima di tutto, che ascolti molto i giovani e che quindi sia attento alle loro precarieta’; secondo, che sappia essere profondamente attento e molto vicino alla gente, e quindi anche umile, sereno, magari con costi ancora minori al Quirinale, con attenzione, in fondo, ai bisogni profondi e grandi della gente, che visiti molto le periferie della nostra Italia, si informi, prenda atto dal vivo delle situazioni particolari.

E, terzo, le alleanze mondiali le faccia con il cuore di Papa Francesco, cioe’ con il cuore delle periferie e non solo con le solite, consuete, grandi Nazioni”. “L’Italia – chiede il presule – sappia intrecciare rapporti in particolare con il Nord Africa: il Mediterraneo – cioe’ deve essere il primo grande cuore del nuovo presidente. E poi i Paesi dell’Est, in particolare in questo momento l’Ucraina, e infine i Paesi dell’Asia, senza dimenticare l’America Latina”.

Microsoft lancia Windows 10: la nuova era informatica personalizzata

Microsoft lancia Windows 10: la nuova era informatica personalizzataWindows ha inaugurato una nuova era informatica e lo fa saltando una release, la 9, per passare direttamente al sistema operativo numero 10, scelta dovuta al fatto che esistono ancora macchine su cui girano Windows 98 o 95 e xosi via. Saltanto la 9 si evitano conflitti di aggiornamenti.

Una vasta gamma di esperienze ideate per un utilizzo dei dispositivi più sicuro, innovativo e aggiornato. Servizi innovativi progettati per l’estensione di Windows dagli schermi di grandi dimensioni ai dispositivi senza schermo. Il nuovo sistema ha la capacità di adattarsi a tutti i dispositivi che le persone usano: dalla Xbox ai PC, dai telefoni ai tablet e ai piccoli gadget, e li segue nelle loro attività con un’esperienza uniforme e familiare.

Windows 10 si potrà usare come aggiornamento gratuito durante il primo anno da coloro che già utilizzano Windows 7, Windows 8.1 e Windows Phone 8.1.

“Windows 10 segna l’inizio di un’era informatica più personale nel mondo dei dispositivi mobili e dei servizi cloud”, ha dichiarato Satya Nadella, CEO di Microsoft. “La nostra ambizione è che gli 1,5 miliardi di utenti Windows attuali si innamorino di Windows 10, e far si che miliardi di altri utenti decidano di fare di Windows la propria casa”.

Il nuovo sistema segna l’inizio di un’ informatica più personale, in cui la tecnologia scompare per lasciare spazio alle persone. In quest’era, a contare sarà la mobilità dell’esperienza e non la mobilità del dispositivo, e le esperienze stesse funzioneranno in modo integrato e familiare su più dispositivi. Le persone devono essere in grado di interagire in maniera naturale con la tecnologia, proprio come se stessero interagendo con altre persone, utilizzando la voce, i gesti e lo sguardo.

Tra le novità l’assistente personale Cortana in grado di apprendere le preferenze individuali per offrire suggerimenti ad hoc, accesso rapido alle informazioni, promemoria importanti ed evidenziare gli elementi più rilevanti. L’interazione viene eseguita in modo naturale e facile attraverso voce e tastiera.

“Project Spartan”, è il browser che permette di inserire commenti mediante tastiera o penna direttamente sulla pagina Web e condividerli facilmente con gli amici; una modalità di lettura senza distrazioni, che visualizza l’articolo con un layout semplificato, l’integrazione di Cortana.

Per chi ama giocare c’è Xbox Live, la nuova app che consente di registrare, modificare e condividere i momenti di gioco migliori con Game DVR e giocare con gli amici su diversi dispositivi, collegando milioni di giocatori in tutto il mondo.

Rivoluzionato anche il pacchetto Office che su Windows 10 è ottimizzato per il touch, e con nuove funzioni di inchiostro digitale per PowerPoint e consente di aggiungere note alle diapositive in tempo reale, e i nuovi comandi di Excel, incentrati sul touch, facilitano la creazione e l’aggiornamento di un foglio di calcolo senza tastiera o mouse.

Windows 10 è la prima piattaforma informatica olografica al mondo per creare esperienze olografiche nel mondo reale. Tutte le app posso diventare ologrammi. Questo è l esempio rivoluzionario di come Windows 10 promuove il passaggio da una visione tradizionale dell’informatica, incentrata sul computer, a un’interazione molto più personale. Non mancano nuove applicazioni per fotografie, video, musica, mappe, contatti e messaggistica, posta e calendario.

“Tutto riguardo a Windows 10, le esperienze, la disponibilità come servizio e l’aggiornamento gratuito, indicano che non è solo un altro prodotto, ma una relazione continua che darà valore nel tempo a tutti coloro che lo usano”, ha affermato Terry Myerson, Executive Vicepresident of Operating System Group in Microsoft. “La nuova generazione di Windows è un impegno a liberare le persone dalle complessità della tecnologia e consentire loro di fare grandi cose”.

Diabete: su sito Aifa algoritmo per terapia contro la malattia

DiabeteL’Agenzia Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha elaborato un algoritmo online per la gestione del diabete mellito di tipo 2 (T2DM) in collaborazione con la Società Italiana di Diabetologia (Sid) e l’Associazione Medici Diabetologi (Amd).

Disponibile ad accesso libero sul portale dell’Aifa, nella sezione “Percorsi decisionali sui farmaci”, e’ in grado di definire il percorso logico ottimale per la definizione della terapia personalizzata per il trattamento di questa patologia.

“Il diabete è una epidemia mondiale che non riusciamo a contenere”, ha sottolineato al direttore generale dell’Aifa, Luca Pani, presentando oggi alla stampa l’algoritmo, che, ha spiegato, “e’ stato sviluppato per pazienti con neo diagnosi e/o non ancora in terapia”. Tuttavia, e’ possibile utilizzarlo anche nel caso di pazienti gia’ in terapia ipoglicemizzante. Secondo le stime dell’Oms sono circa 3,5 milioni gli italiani che soffrono di diabete.

L’algoritmo si divide in tre sezioni: la prima e’ dedicata ad individuare l’obiettivo glicemico attuale del paziente, la seconda e la terza ad orientare la scelta della terapia. Per misurare il target glicemico e’ necessario verificare la percentuale di emoglobina glicata (HbA1c) presente nel sangue che riflette i valori di glicemia degli ultimi mesi e consente di prevedere eventuali complicanze micro e macrovascolari del diabete.

Livelli di HbA1c strettamente vicini al 7% hanno dimostrato di ridurre l’incidenza – ad esempio – di patologie a carico della retina, dei reni e del sistema nervoso e, se mantenuti sin dalla diagnosi, anche delle complicanze macrovascolari a lungo termine.

Sono pertanto raccomandati per la maggior parte dei pazienti adulti con T2DM. Livelli di HbA1c meno stringenti (ad esempio meno 8%) unitamente all’obiettivo essenziale di evitare le ipoglicemie, sono invece da preferire nei pazienti piu’ anziani, fragili e con malattia avanzata o complicata. Ne consegue che il target glicemico, oltre a differenziarsi a seconda dei pazienti, vada riconsiderato nel corso del tempo anche nel singolo individuo con T2DM. “Vorrei sottolineare – ha aggiunto Pani – che la base dell’approccio terapeutico al T2DM e’ costituita dalla modifica e soprattutto dal mantenimento di uno stile di vita salutare da parte del paziente.

Migliorare le proprie abitudini alimentari, ricorrere periodicamente all’esercizio fisico e tenere sotto controllo il peso sono aspetti da adottare e incoraggiare anche nel prosieguo della malattia. La terapia farmacologica aggiuntiva – specifica Pani – va quindi intrapresa o modificata prontamente nel caso in cui queste misure si rivelino insufficienti a raggiungere o mantenere l’obiettivo glicemico individuato”.

La scelta di quale terapia intraprendere va quindi orientata alle caratteristiche del paziente con il quale e’ opportuno condividere la decisione terapeutica, al fine di migliorare il piu’ possibile l’aderenza al trattamento. Secondo i dati dell’Osservatorio Aifa sull’impiego dei medicinali (OsMed), relativi al periodo gennaio-settembre 2014, il 61,7% dei pazienti italiani affetti da diabete di tipo 2 ha seguito correttamente le terapie assegnate.

Elezioni Quirinale: Grillo chiude al Pd "Risponderemo con la piazza" 

Palazzo del Quirinale
Palazzo del Quirinale

Il Pd ha diffuso il calendario “degli incontri previsti per le consultazioni del Partito democratico con le altre forze politiche in vista dell’elezione del presidente della Repubblica”.

Gli incontri, prosegue una nota Dem, si terranno presso la sede nazionale del Partito democratico, via Sant’Andrea delle Fratte 16, il prossimo martedi’ 27 gennaio. “Per quanto riguarda il M5S, siamo ancora in attesa di una risposta alla nostra richiesta in merito alle consultazioni”, si legge ancora nella nota.

Ma M5S ha gia’ risposto di no. Beppe Grillo, durante una breve apparizione in piazza del Popolo a Roma, dove e’ in corso la ‘Notte dell’onesta”, sembra chiudere alla possibilita’ di accettare l’invito di Renzi alle consultazioni con le altre forze politiche, martedi’.

“Che cos’e’ il Nazareno? Io non lo conosco” si chiede polemicamente Grillo?. E ancora. “Si tratta per il Presidente della Repubblica con un criminale ai servizi sociali”. “Il Pd – dicono i CinqueStelle- ci ha convocato al Nazareno per discutere dell’elezione del Presidente della Repubblica.

La risposta la daremo durante la Notte dell’Onesta’ a Piazza del Popolo”, e’ il tweet-fotocopia che tutti e 5 i componenti del ‘direttorio’ pentastellato hanno infatti postato sul social network. Tra quelli di Carla Ruocco, Roberto Fico, Carlo Sibilia, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, Beppe Grillo ha scelto il ‘cinguettio’ di quest’ultimo per ritwittarlo.

“Noi al Nazareno, con tutto il rispetto, non ci andiamo”, scandisce Alessandro Di Battista, deputato M5s e componente del “direttorio”, dal palco allestito in piazza del Popolo per “La notte dell’onesta” dove legge, insieme alle migliaia di persone che affollano la piazza nel cuore di Roma, la risposta del Movimento all’invito del presidente del Consiglio ad andare a discutere nella sede del Partito Democratico il nome del candidato al Quirinale.

“Caro Renzi, e’ il popolo italiano che ti parla. Il Presidente della Repubblica non puo’ essere di parte. La sua figura di garante dell’onesta’ deve essere rappresentativa e condivisa questo era l’auspicio dei padri costituenti quando scrissero nell’articolo 38 che per i primi tre scrutini fosse necessaria la maggioranza dei due terzi. Lei invece ha gia’ deciso che il capo dello Stato sara’ eletto dalla quarta votazione in poi quando sara’ sufficiente solo la meta’ piu’ uno dei voti”.

“In questo modo – riprende Di Battista che ‘officia’ la risposta condivisa coralmente dalla piazza – il nome del nuovo presidente sara’ espressione del volere di un partito solo: quello suo e di Berlusconi. Il partito del Nazareno. Per eleggere il capo dello Stato che sia il presidente di tutti lo si elegga entro i primi tre scrutini, solo cosi’ tutti gli italiani sapranno davvero essere orgogliosi nuovo presidente della Repubblica. Renzi fuori i nomi”.

Epilessia: scoperto regolatore di rete geni legata a malattia

Epilessia: scoperto regolatore di rete geni legata a malattiaScoperto un singole gene che coordina una rete di circa 400 geni coinvolti nell’epilessia e che, in futuro, potrebbe diventare il bersaglio di nuovi trattamenti. Almeno questo è quanto emerso da uno studio dell’Imperial College London pubblicato sulla rivista Nature Communications.

L’epilessia è una malattia grave che riguarda 50 milioni di persone in tutto il mondo. Il tasso di mortalità delle persone che ne sono affetta e di due o tre volte superiore rispetto alla popolazione in generale. E’ noto che l’epilessia ha una forte componente genetica.

Ora però i ricercatori, anziché studiare i singoli geni, che è stato l’approccio più seguito negli ultimi anni, hanno sviluppato nuove tecniche computazionali e di genetica per analizzare sistematicamente l’attivita’ dei geni.

Dallo studio di campioni di tessuto cerebrale rimosso dai pazienti durante interventi di neurochirurgia, gli studiosi hanno identificato una rete di geni altamente attiva nel cervello di questi pazienti e hanno scoperto un gene, Sestrin 3 (SESN3) che agisce come regolatore principale di questa rete.

E’ la prima volta che SESN3 e’ stato collegato all’epilessia e il suo ruolo di “coordinamento” e’ stato confermato in studi su topi e pesci zebra. Ora i ricercatori sperano di utilizzare queste informazioni per sviluppare nuove terapie indirizzate a questo gene, in modo da colpire tutta la rete di geni responsabili dell’epilessia.

Forza Italia: Raffaele Fitto attacca il Comitato di presidenza "inutile"

Raffaele Fitto
Raffaele Fitto

Basta con i Comitati di presidenza FI, o almeno basta per Raffaele Fitto che demolisce l’utilità politica, ma anche la regolarità statutaria, di quello che dovrebbe essere l’organo di confronto del partito.

“Il comitato di presidenza, tanto per cominciare, non ha, dal mio punto di vista, la regolarita’ statutaria che dovrebbe avere, e poi non lo si riunisce mai. E allora anche la sua funzione politica, pur nella estrema ‘elasticita” della composizione, viene meno”, dice l’eurodeputato FI nel corso dell’Intervista su SkyTg24.

Quindi Fitto non parteciperà più ai “caminetti” FI? “Ritengo di no. Il Comitato di presidenza – risponde – non ha alcuna funzione e lo testimonia una vicenda recente come il capogruppo al Senato che indica un cambio di maggioranza, anche se poi e’ tornato indietro.

Un passaggio del genere andava discusso in un organismo di partito, anche se dal riconoscimento statutario – ribadisce – discutibile”. Insomma “è assolutamente inutile partecipare a un organismo che non ha funzione ne’ viene riunito nei momenti decisivi”.

Elezioni Quirinale, Pd pronto al confronto: "Benvengano anche i 5 Stelle"

Pippo Civati con Niki Vendola
Pippo Civati con Niki Vendola

Per la scelta del prossimo Presidente della Repubblica il Partito democratico punta all’unità, invita tutti i partiti, compreso M5s, al confronto e conferma il metodo votato dalla Direzione nei giorni scorsi.

Lunedi’, ha stabilito la Segreteria di questo pomeriggio alla quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ci saranno le assemblee dei gruppi parlamentari di Camera e Senato e martedi’ iniziera’ il “giro di orizzonte” guidato dal segretario con tutte le forze politiche presenti in Parlamento.

“Ci confronteremo – ha spiegato il vicesegretario Lorenzo Guerini al termine del vertice a largo del Nazareno – sulle modalita’ con le quali intendiamo affrontare l’elezione e con l’obiettivo di arrivare a costruire un’ampia convergenza su un nome che sia autorevole e in grado di rappresentare gli italiani.

L’assemblea dei grandi elettori – ha aggiunto – si terra’ alla vigilia dell’inizio delle votazioni” previsto per il 29 gennaio. Il partito vuole anche evitare lo strappo con la minoranza Dem, quel fronte ‘anti Nazareno‘ lanciato oggi da Giuseppe Civati che potrebbe portare a un’allenza con Sel con l’intenzione di coinvolgere anche il Movimento 5 stelle: “Il passaggio dell’elezione del Capo dello Stato – ha detto a questo proposito Guerini – puo’ confermare la capacita’ del Pd di presentarsi unito agli appuntamenti importanti. Dobbiamo lavorare innanzittutto dentro il partito e nei Gruppi palrmantari, e confido che saremo in grado di farlo”.

La rosa dei nomi che il Pd presentera’ resta top secret, nonostante la richiesta del Movimento di Grillo, reiterata anche oggi da Roberto Fico, componente del direttorio. “Ora – ha tagliato corto Guerini – iniziamo a confrontarci con tutte le forze politiche, compreso il Movimento 5 stelle, se lo vorra’. Credo che dovremo analizzare insieme il percorso e le modalita’ per arrivare a un nome condiviso e se M5s vorra’ essere della partita sara’ il benvenuto”.

Oggi uno scambio di idee contro il patto del Nazareno ha caratterizzato la giornata politica del Pd. Nichi Vendola, leader di Sel, da Milano, dove si tiene la tre giorni del suo partito, ha annunciato ‘battaglia’ sulla corsa alla presidenza della Repubblica e non ci sta a sottostare ad accordi tra Renzi e Berlusconi. “Il patto del Nazareno e’ ancora oggi la macchia pesante che inquina il volto del partito democratico. Noi vogliamo cominciare a rompere il patto del Nazareno, gia’ nella battaglia per l’inquilino del Quirinale”.  “Renzi in questa Europa – sottolinea – non e’ un fattore di innovazione ma di conservazione e opacita’”.

E contemporaneamente Pippo Civati scrive dal suo blog: chi non vuole un presidente espressione del “patto del Nazareno” dovrebbe lanciare una proposta anti patto del Nazareno per costringere il Pd a “un dibattito vero”.

“Tutti coloro che stanno dicendo peste e corna del patto del Nazareno e della sua estensione (e addirittura della sua finalizzazione alla creazione di un nuovo soggetto politico) dovrebbero fare una proposta sul presidente della Repubblica perche’ non sia espressione del Nazareno, come ormai scrivono tutti i giornali, e quindi di quella che si puo’ definire una ‘trattativa privata’ (fino alla rottura in Senato, tutti negavano che nel patto ci fosse anche il Quirinale, ma ormai tutti ammettono che non era vero)”.

“Se fosse un’iniziativa che nasce in Parlamento – aggiunge – oltre al Nome della Rosa (e alla Rosa dei Nomi), costringerebbe tutto il Pd a un dibattito vero, non al solito ‘canguro’ tra le dichiarazioni, al termine delle quali si arriva puntualmente al ‘o cosi’, o niente'”.

“Un candidato NN, (Non Nazareno), che – osserva Civati – non nasce tra quattro mura, ma all’aperto, nell’aula parlamentare e nella societa’ italiana, perche’ le sappia rappresentare entrambe, con autorevolezza e autonomia (che poi sono la stessa cosa). Un candidato che possa arrivare ai voti necessari, senza essere il candidato di questo o di quello”.

Incontro Merkel-Renzi. Il premier: "Bene Draghi, adesso turbo a riforme"

 

Renzi MerkelPrima la svolta della Commissione europea sulla flessibilità, poi il crollo del prezzo del greggio, il rapporto dollaro euro e, soltanto ieri, il via libera della Bce al “Quantitative Easing”. Una serie di buone notizie che puo’ far tornare il sorriso al premier Matteo Renzi, costretto a districarsi negli ultimi giorni tra le beghe della politica interna italiana, dalle fibrillazioni in seno al proprio partito sulla legge elettorale, alla “melina” di Forza Italia alla Camera sulle Riforme. E proprio su questo ultimo punto e’ arrivato oggi un nuovo assist al governo. E si tratta di un assist d’oro, visto che arriva da Angela Merkel.

La cancelliera oggi, in conferenza stampa sotto il David di Michelangelo, ha elogiato a lungo gli sforzi dell’Italia per rinnovarsi attraverso le riforme e, nel farlo, ha spronato Renzi ad andare avanti. Non che ce ne fosse bisogno: il premier si sofferma rapidamente sul Qe arrivato dalla Banca Centrale Europea, lo giudica un “fatto positivo”, ma subito dopo avverte che questo, come le altre ‘buone notizie’, non deve fornire alibi per alzare il piede dall’acceleratore e “scalare marcia. Dobbiamo mettere il turbo”, dice Renzi. E nel dirlo offre un timing di riforme e legge elettorale: le prima saranno portate a casa “nel giro di alcune settimane”.

La seconda e’ cosa praticamente fatta. Ma anche sul Jobs Act, Frau Merkel non lesina complimenti per il ‘padrone di casa’. Grazie alla riforma del lavoro, spiega, “gli imprenditori tedeschi in Italia, che ho incontrato stamane, mi hanno detto che non hanno piu’ paura di assumere”.

Tanto basta per parlare di capolavoro del governo: Renzi lo fa e, ispirato dalla Galleria dell’Accademia in cui si tiene la conferenza stampa, si spinge ad accostare l’opera del governo al David di Michelangelo: “come Michelangelo si trovo’ a spiegare che scolpire il David fu per lui facile, dato che si tratto’ solo ‘di togliere il marmo in eccesso’, cosi’ per noi non e’ stato difficile dare corso alle riforme. E’ bastato togliere l’eccesso di burocrazia”.

I due capi di governo sembrano decisi a marciare insieme nelle prossime tappe dell’Unione europea. Le distanze su alcuni punti qualificanti come il grado di flessibilita’ da lasciare ai patti europei rimangono cosi’ come rimane la freddezza tedesca suscitata dalla svolta della Bce – “crediamo nell’autonomia della Banca Centrale Europea e non ne commentiamo le scelte”, ha avuto modo di dire la cancelliera – e, tuttavia, insieme possono dire che una Unione solo monetaria non basta piu’ e bisogna marciare uniti verso una maggiore integrazione politica. (Agi)

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