15 Ottobre 2024

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Tragico naufragio di migranti a Crotone, Occhiuto: “L’Europa dov’è?”

Roberto Occhiuto

“Un barcone che trasportava migranti si è spezzato, a causa del mare in tempesta, davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro, a una trentina di chilometri da Crotone. Decine e decine di morti annegati, tra di loro anche bambini, tanti i dispersi. La Calabria è in lutto per questa immane tragedia”. Lo afferma il governatore della Calabria Roberto Occhiuto.

“La Giunta regionale – aggiunge – esprime sincero cordoglio per le vittime di questo naufragio. Ringrazio coloro che si stanno adoperando per tentare di trovare dei superstiti e per assistere i sopravvissuti, condotti nei vicini presidi ospedalieri e nel Cara di Isola di Capo Rizzuto. In queste ore sono in campo i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di finanza, la Guardia costiera, i Vigili del fuoco, la Croce Rossa, la Capitaneria di porto, la Protezione Civile”.

“In Calabria, nel 2022, sono arrivati circa 18mila immigrati clandestini – ricorda Occhiuto -, la stragrande maggioranza dei quali a Roccella Jonica, un Comune in provincia di Reggio Calabria diventato ormai punto di approdo delle rotte illegali dei mercanti di esseri umani”.

“I calabresi – un popolo che ha conosciuto il dramma dell’emigrazione – hanno accolto questi migranti, senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile. Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”, ha concluso il presidente della Regione Calabria.

Ucraina, Putin: “Nato vuole sconfiggerci, non possiamo ignorare (nostre) capacità nucleari”

“Nelle condizioni attuali, con tutti i principali Paesi Nato che hanno dichiarato che il loro obiettivo principale è infliggerci una sconfitta strategica, così che il nostro popolo possa soffrire come dicono, come possiamo ignorare, in queste condizioni, le capacità nucleari?”. Lo ha detto Vladimir Putin in un’intervista alla televisione di Stato Rossiya, secondo quanto ripota la Tass.

Il presidente russo ha ribadito che l’Occidente vuole distruggere la Russia avendo “un solo obiettivo: smembrare l’ex Unione Sovietica e la sua parte principale, la Federazione russa”. Putin ha accusato i Paesi occidentali di essere complici dei “crimini” che sarebbero stati commessi dall’Ucraina.

L’Occidente, continua Putin, “invia decine di miliardi di dollari di armi all’Ucraina, questo è veramente partecipazione” al conflitto. Per questo, ha detto ancora il presidente russo, “siamo stati costretti a reagire” per opporci al “fatto che questo nuovo mondo che sta emergendo si sta costruendo unicamente nell’interesse di un solo paese, gli Stati Uniti. Ora che i loro tentativi di riconfigurare il mondo a loro immagine dopo la caduta dell’Unione Sovietica hanno portato a questa situazione, siamo costretti a reagire”.

Putin ha poi difeso la decisione di sospendere la Russia dallo Start come mossa per proteggere la sicurezza strategica. “Abbiamo fatto quello che dovevamo: proteggere e garantire la sicurezza e la stabilità strategica della Russia”. La Russia ha sospeso il 21 febbraio la partecipazione all’ultimo accordo in vigore tra Mosca e Washington per il controllo degli arsenali atomici per “valutare”, secondo il Cremlino, gli arsenali degli altri Paesi della Nato che sono “fuori completamente dal controllo”.

Strage di migranti in mare a Crotone, decine di morti e dispersi in tragico naufragio

E’ di almeno 45 migranti morti il bilancio provvisorio di un tragico naufragio a Cutro (Crotone) in mare. Tra le vittime accertate ci sono molti bambini e donne, ma si teme un bilancio molto più pesante, forse oltre cento le vittime.

La tragedia si è verificata all’alba vicino le coste crotonesi. Il peschereccio sul quale viaggiavano si è spezzato in due, probabilmente per il carico eccessivo di persone, l’imbarcazione fatiscente, complice il mare in tempesta.

I soccorsi sono difficili a causa delle acque agitate e il forte vento. Sul posto ci sono i soccorritori, tra vigili del fuoco, sanitari del 118, guardia costiera, sommozzatori, e ulteriori unità di altri Corpi. Sul posto il pm di turno della Procura di Crotone, medici legali e personale della Croce rossa italiana.

Quella di stamane in Calabria, è una tragedia di grandi proporzioni che sarebbe seconda, in Italia, solo al tragico naufragio di Lampedusa dove, nel canale di Sicilia, persero la vita circa trecento migranti.

I soccorsi

Sulla spiaggia di Steccato di Cutro sono stati trovati 80 superstiti: hanno raccontato ai soccorritori che sul peschereccio su cui viaggiavano erano almeno in 250.

Ventuno dei circa 80 sopravvissuti, riporta l’Ansa, sono stati portati nel pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, mentre gli altri sono ancora sul posto in attesa di essere trasferiti al Cara di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri dal luogo della tragedia.

Ventuno dei circa ottanta sopravvissuti sono stati portati nel pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, mentre gli altri sono ancora sul posto in attesa di essere trasferiti al Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri dal luogo della tragedia.

Per le forti correnti, sono stati recuperati dai vigili del fuoco i corpi di un uomo ed una donna nello specchio d’acqua del comune di Belcastro (Catanzaro), ad una trentina di km in linea d’area dal punto del naufragio a Cutro.

Aggiornamento Riferiscono i Vigili del fuoco che è stato attivato il Centro Coordinamento dei Soccorsi presso la Prefettura di Crotone.

Le salme dei migranti saranno trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città di Crotone.

I superstiti sono ospitati presso il Cara di Crotone e circa una trentina di naufraghi, sotto choc, sono stati trasferiti in ospedale per le cure del caso. Alcuni sarebbero feriti ma non in pericolo di vita.

Il barcone – probabilmente partito da Izmir (Turchia) circa 4 giorni fa – era stato avvistato nella serata di ieri da un velivolo Frontex in attività di pattugliamento. A quanto si legge in una nota della Guardia di Finanza Roan di Vibo Valentia, il barcone è stato avvistato a circa 40 miglia dalle coste crotonesi ed è stato immediatamente attivato il dispositivo per intercettarlo, con la vedetta V.5006 della Sezione Operativa Navale Gdf di Crotone e il Pattugliatore Veloce P.V. 6 “Barbarisi” del Gruppo Aeronavale Gdf Taranto, che, nonostante le proibitive condizioni del mare che questa notte insistevano lungo le coste, si sono impegnati nella ricerca.

Incidente stradale sulla statale 18 a Scalea, muore un giovane

Un giovane di 24 anni, di cui non sono note le generalità, è morto questa mattina in un incidente stradale avvenuto sulla Statale 18 sull’alto Tirreno cosentino.

La vittima si trovava nei pressi di Scalea, quando per cause in corso di accertamento, si è ribaltato con la sua auto dopo essersi scontrato con un’altra vettura.
Sul posto le forze dell’ordine per i rilievi del caso e i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane.

Giovane muore a 18 anni dopo una partita di boxe: un malore improvviso

Un giovane studente di 18 anni di Este, Padova, Edoardo Zattin, è morto nei giorni scorsi a causa delle gravi conseguenze di un malore improvviso. Il ragazzo si è sentito male dopo un allentamento di boxe in una palestra a Monselice.

Edoardo ha improvvisamente perso conoscenza e non è ancora chiaro cosa possa aver scatenato l’emorragia cerebrale. Al proposito è stata aperta un’indagine dalla magistratura.

Il giovane, subito soccorso, riportano i media, è stato ricoverato all’ospedale di Padova, dove è stato operato d’urgenza. Putroppo, però, il ragazzo non ce l’ha fatta. Edoardo Zattin, grande appassionato di sport, frequentava la quarta ragioneria all’Atestino di Este.

Ambasciatore russo in Cina avverte: “Se paesi Nato danno armi a Kiev ci sarà dura reazione”

“La Russia sarà costretta ad adottare dure misure di ritorsione se gli Stati Uniti e altri paesi della NATO forniranno a Kiev armi per colpire il territorio russo”. Lo ha affermato l’ambasciatore russo in Cina Igor Morgulov.

“Le consegne di carri armati – ha spiegato – dimostrano che Washington non conosce confini. Se Washington e i paesi della NATO forniscono a Kiev armi, compresi carri armati, per colpire in profondità nel nostro paese e cercare di impadronirsi del nostro territorio costituzionale, saremo costretti a prendere dure misure di ritorsione”, ha sottolineato Morgulov in un’intervista al quotidiano di stato cinese Global Times citato da Ria Novosti.

L’ambasciatore ha anche osservato che la decisione di Stati Uniti, Germania e altri paesi della NATO di fornire carri armati all’Ucraina ha portato a un’ulteriore escalation della crisi ucraina ed è diventata una prova inconfutabile del coinvolgimento diretto dei paesi occidentali nel conflitto.

La Russia ha già inviato una nota ai paesi della NATO a causa della fornitura di armi all’Ucraina. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha osservato che “qualsiasi carico contenente armi per l’Ucraina diventerà un obiettivo legittimo per l’esercito russo”.

Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che i paesi della NATO stanno “giocando con il fuoco” fornendo armi all’Ucraina. Il portavoce del presidente della Russia Dmitry Peskov ha osservato che pompare l’Ucraina con armi dall’Occidente non contribuisce al successo dei negoziati russo-ucraini e avrà un effetto negativo.

Incidente stradale sulla statale 106 nel cosentino, sei feriti

incidente segnale polizia
archivio

Un incidente stradale si è verificato sulla statale 106 Jonica all’altezza di Villapiana, in provincia di Cosenza.

A scontrarsi tra loro, per cause in corso di accertamento, un mezzo pesante e due autovetture. Nell’impatto sono rimaste ferite sei persone, secondo quanto reso noto dall’Anas. Nessuno di questi sarebbe grave.

Il tratto è stato momentaneamente interrotto e deviato sulla strada provinciale 263. Sul posto sono intervenuti le squadre Anas per la gestione del traffico e consentire il ripristino della regolare viabilità nel più breve tempo possibile, nonché le forze dell’ordine per i rilievi di rito.

G20 in India, Russia: “Il tentativo dell’Occidente di isolarci è paranoico. Stop a diktat”

Il G20 finanziario si spacca in India. Il casus belli è che l’occidente vorrebbe far inserire nel comunicato finale termini per colpire e isolare la Russia ma i paesi Brics, tra cui India Cina e la stessa federazione russa si oppongono e parlano di diktat e ultimatum. “Il tentativo dell’occidente di isolarci è paranoico”, fa sapere il ministero degli esteri da Mosca. Al termine dell’incontro è stato tuttavia approvato un documento congiunto. I rappresentanti di Russia e Cina non hanno approvato i paragrafi 3 e 4, che condannavano le azioni della Russia in Ucraina.

“Ci rammarichiamo che l’attività del “Gruppo dei Venti” continui ad essere destabilizzata dall’Occidente collettivo e utilizzata in modo anti-russo, esclusivamente conflittuale”. E’ quanto si legge in un comunicato russo citato dalla Tass, sulla prima riunione dei ministri delle finanze del G20 in corso a Bangalore (India), e dei governatori delle banche centrali.

Il ministero degli Esteri russo ha anche esortato l’Occidente a costruire relazioni eque con i nuovi centri di potere.

“Stiamo esortando l’Occidente collettivo a rifiutare il suo corso distruttivo il prima possibile, a comprendere le realtà oggettive di un mondo multipolare e a iniziare a costruire legami normali con i nuovi centri di potere sulla scena internazionale, come la Russia (e i paesi BRICS, ndr), sulla base del principi dell’uguaglianza sovrana delle nazioni”, si afferma nella dichiarazione.

“L’Occidente mina il documento finale della riunione finanziaria del G20”

Secondo la dichiarazione, l’occidente mina il documento finale della riunione finanziaria del G20. “Utilizzando ricatti aperti e diktat, introducendo assurde interpretazioni della situazione in Ucraina, l’Occidente ha ancora una volta minato l’approvazione delle decisioni collettive”, ha osservato il ministero degli Esteri russo.

“Russia e Cina hanno fatto protestato in modo forte in questa occasione. Anche molte altre delegazioni hanno sperimentato una grave delusione per tali azioni di ultimatum da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, che continuano a seminare inimicizia e odio”.

“Presumiamo che il G20 debba rimanere un forum economico e non intromettersi nella sfera della sicurezza, come è stato confermato all’unanimità al suo vertice dello scorso anno il 15-16 novembre a Bali. Continueremo a promuovere l’adempimento da parte del G20 delle funzioni ad esso affidate su base reciprocamente vantaggiosa e depoliticizzata”.

Alta tensione sull’Ucraina al G20, a rischio il comunicato finale

Intanto, c’è stata alta tensione fra i ministri delle Finanze e governatori del G20 al meeting di Bangalore. Riporta l’Ansa, che a dividere è la guerra in Ucraina, dove la riluttanza della presidenza indiana del G20 a inserire la parola “guerra” nel comunicato finale, assieme all’opposizione di Cina e della stessa Russia, potrebbero far scomparire dal documento la “ferma condanna” di Mosca che il blocco euro-atlantico (Usa-Ue) vorrebbero inserire.

A rischio c’era persino la pubblicazione di un comunicato congiunto per posizioni preconcette sul conflitto tra Russia e Ucraina. Poi è stato approvato secondo i desirata di Russia, India e Cina, scremato dai termini che volevano Usa e Ue

I ministri delle finanze del G20 e i governatori delle banche centrali hanno approvato una dichiarazione congiunta che esclude le disposizioni che condannano le azioni della Russia in Ucraina dopo il loro incontro di sabato a Bengalore.

Secondo un documento messo a disposizione della Tass, “Tutti i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali del G20 hanno concordato i paragrafi 1, 2 e i paragrafi da 5 a 17 insieme agli allegati 1 e 2”.

I paragrafi 3 e 4 condannavano le azioni della Russia in Ucraina, tuttavia, non sono stati approvati dai rappresentanti di Russia e Cina. “I paragrafi 3 e 4 di questo documento, adattati dalla Dichiarazione dei leader del G20 a Bali (15-16 novembre 2022), sono stati concordati da tutti i paesi membri ad eccezione di Russia e Cina”, afferma il documento.

Il paragrafo sulla situazione in Ucraina rileva, ad esempio, che la maggioranza dei funzionari deplora “nei termini più forti” le azioni della Russia in Ucraina, aggiungendo che la crisi ucraina ha un impatto negativo sull’economia globale.

Nel documento viene sottolineato che “c’erano altri punti di vista e diverse valutazioni della situazione e delle sanzioni”. “Riconoscendo che il G20 non è il forum per risolvere i problemi di sicurezza, riconosciamo che i problemi di sicurezza possono avere conseguenze significative per l’economia globale”, afferma il paragrafo non approvato.

Immigrazione, controlli della Polizia nel cosentino: espulsi extracomunitari irregolari

controlli Polizia

Nell’ambito del vasto piano di implementazione del controllo straordinario del territorio, posto in essere da tutte le articolazioni della Questura, così come disposto dal Questore della Provincia di Cosenza, Michele Maria Spina, sono stati intensificati da parte dell’Ufficio Immigrazione i controlli sulla posizione di cittadini extracomunitari presenti sul territorio dell’intera Provincia.

In particolare, anche con l’ausilio di equipaggi della Squadra Volante, del Reparto prevenzione crimine Calabria settentrionale e della Polizia stradale sono stati effettuati mirati e stringenti controlli, dai quali sono emerse numerose situazioni di irregolarità sul territorio da parte di cittadini extracomunitari.

All’esito dei controlli incrociati sono stati emessi 15 provvedimenti di espulsione di cittadini extracomunitari dal territorio nazionale, otto ordini del Questore a lasciare il territorio nazionale e 7 trattenimenti di cittadini extracomunitari presso i vari Centri di rimpatri; questi ultimi sono stati espulsi in quanto persone prive dei requisiti per soggiornare sul territorio nazionale. Si tratta di soggetti con precedenti penali ovvero responsabili di reati contro il patrimonio e contro la persona).

Il comune di Corigliano-Rossano si è dotato di un nuovo statuto

Il Castello Ducale di Corigliano Rossano

La Città di Corigliano-Rossano ha da oggi il suo nuovo Statuto comunale. Il documento è stato votato, a maggioranza assoluta, nel corso della riunione del Consiglio comunale, tenutasi eccezionalmente nel Salone degli Specchi del Castello Ducale.

Si è quindi chiuso l’iter di discussione e approvazione, apertosi in Consiglio il 31 gennaio, ottenendo la maggioranza assoluta ma non la maggioranza richiesta di due terzi dei consiglieri. In quella occasione sono stati proposti ed accolti alcuni emendamenti al testo proposti dalla consigliera Rosellina Madeo, capogruppo Pd. Identico iter è stato seguito in occasione della seduta del Consiglio dello scorso 13 febbraio. Oggi la votazione conclusiva, con l’approvazione del testo.

Il documento proposto al Consiglio il 31 gennaio è stato frutto del lavoro della Commissione Statuto, guidata dalla consigliera Isabella Monaco, con il supporto del Segretario generale, Paolo Lo Moro, e del Comitato scientifico presieduto dell’avvocato Sandro Amorosino, che si è riunita 27 volte prima di approvare il testo definitivo da proporre al Consiglio.

“Abbiamo una visione chiara della città – afferma il sindaco, Flavio Stasi – che affermiamo giorno dopo giorno con i fatti ed il lavoro e che oggi dimostriamo, con senso di responsabilità, anche con l’approvazione dello Statuto, che abbiamo atteso con pazienza e rispetto nei confronti del lavoro della Commissione consiliare, ma che ormai non poteva più attendere. Resta la macchia della contrarietà di gran parte della minoranza che, anziché badare al significato istituzionale dello Statuto, ha preferito rendere anche quest’atto oggetto di strategia e propaganda politica. Una strategia evidentemente fallita. Vince la città che, da oggi, ha anche il suo Statuto e vince la visione di città moderna, trasparente e unita che stiamo costruendo giorno dopo giorno”.

Scoperti nel carcere di Vibo telefoni cellulari destinati a detenuti

Due telefoni di ultima generazione, capaci anche di navigare in rete e di registrare video e scattare foto, sono stati intercettati nella mattinata di ieri nella sala controlli del carcere di Vibo Valentia, durante gli ordinari controlli della Polizia penitenziaria nei confronti dei familiari in visita. Lo rende noto al Fns Cisl.

Il personale della Polizia penitenziaria, sotto il coordinamento del comandante Salvatore Conti e con il contributo del vice Carmelo D’Angelo, ha provveduto ad effettuare ulteriori controlli sui familiari sospettati di occultare oggetti non consentiti dopo aver parlato con la Procura di Vibo e con quella dei minorenni di Catanzaro, in considerazione del coinvolgimento nella vicenda di un minore.

Gli approfondimenti hanno permesso di impedire l’ingresso in carcere, non soltanto dei due cellulari, ma anche di sim card, cuffie, cavetti usb e un orologio, tutti abilmente occultati all’interno di due scarpe utilizzate da uno dei visitatori. La Polizia penitenziaria di Vibo Valentia, su disposizione dell’autorità giudiziaria ha sequestrato gli oggetti.

Il direttore Angela Marcello ha espresso il suo plauso per l’operazione condotta dalla Polizia penitenziaria con il coordinamento delle autorità giudiziarie inquirenti, evidenziando come “grazie allo scrupolo e abnegazione del personale, ancora una volta, si è impedito, malgrado la carenza di personale, l’ingresso di oggetti non consentiti, che avrebbero potuto mettere seriamente a rischio la sicurezza del penitenziario e quella del territorio, soprattutto qualora in possesso di detenuti appartenenti alla criminalità organizzata”.

Ucraina, Medvedev: Difesa russa farà di tutto per respingere l’aggressione Nato

Dmitry Medvedev

“L’industria della difesa russa consentirà alla Russia di respingere qualsiasi aggressione (occidentale), stiamo ampliando la produzione di armi e studiato bene le armi nemiche”. Lo ha affermato Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, in un articolo pubblicato dalla rivista Defense, citato da Ria Novosti.

“Il nostro complesso militare-industriale è in grado di produrre tutto il necessario per respingere e reprimere qualsiasi aggressione. Per prevenire anche il minimo rischio per la sicurezza e la sovranità della Russia e dei suoi alleati”, ha detto.

Medvedev ha sottolineato che “le imprese dell’industria della difesa stanno lavorando senza intoppi, facendo fronte all’ordine di difesa dello stato”, ha aggiunto sottolineando che “la produzione di armamenti è aumentata di dieci volte”.

“A proposito, abbiamo anche studiato le armi nemiche, che sono state prese come trofei e smantellate pezzo per pezzo nei nostri uffici di progettazione militare”, evidenziando che “molti uffici di progettazione lavorano con piena dedizione 24 ore su 24, in tre turni”.

Ad avviso di Medvedev, l’Occidente collettivo si aspetta di sconfiggere la Russia per procura – per loro questo giustifica qualsiasi spesa, e loro “non si preoccupano delle conseguenze”, delle sofferenze dei civili ucraini ed europei. Ma in questo modo l’Occidente non fa che prolungare l’agonia dell’Ucraina e poi, in quanto non necessaria, la consegnerà allo scarto”, ha concluso Medvedev.

I politici occidentali affermano costantemente che l’Ucraina deve sconfiggere la Russia sul campo di battaglia e aumentare la fornitura di armi e attrezzature militari. Il Cremlino ha risposto affermando che l’assistenza militare occidentale non è di buon auspicio per l’Ucraina e prolunga solo il conflitto. La produzione di armi diventa un obiettivo legittimo per l’esercito russo.

Leopard 2 arrivati in Ucraina, ridicolizzato in rete il ministro della Difesa Reznikov

Gli utenti di Twitter hanno ridicolizzato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, che è stato filmato mentre scendeva da un carro armato Leopard tedesco. Allo stesso tempo, un funzionario ucraino chiede in polacco della strada per Mosca.

“Sono abbastanza sicuro che verrà portato a Mosca per iniziare il suo processo per crimini di guerra”, ha scritto un commentatore sul social di Elon Musk.

“L’Ucraina avrebbe bisogno di tutta la NATO per arrivare a Mosca”, ha aggiunto un altro.

“Ci sono ragioni per cui tutte le strade per Mosca finiscono a Berlino”, ha detto un terzo.

“Il contribuente americano paga soldi per queste comparsate? Il ministro della Difesa sta girando un video e Zelensky è fotografato da qualche altra parte”, ha osservato un altro utente.

“C’è un’alta probabilità che non raggiungerà, ma scapperà in Occidente”, ha concluso un altro lettore.

Questa settimana, i carri armati tedeschi inviati dalla Polonia sono arrivati ​​in Ucraina. A Gennaio, il governo tedesco, dopo le pressioni degli alleati della NATO, ha dichiarato che avrebbe donato carri armati Leopard 2 alle forze armate dell’Ucraina e avrebbe consentito la fornitura di carri armati tedeschi ad altri paesi che li hanno. (Ria Novosti)

Rinvenuto a Reggio circa un kg di esplosivo

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria e del Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno rinvenuto in località “Ciccarello”, all’interno di un terreno privato, disabitato e di libero accesso, un involucro parzialmente sotterrato contenente tre panetti di tritolo innescati con dei detonatori a miccia, per un peso complessivo di 600 grammi e due ordigni artigianali di circa 200 grammi ciascuno.

Sul posto, tenuto conto della pericolosità di quanto rinvenuto, è intervenuto anche personale specializzato dei Carabinieri Artificieri Antisabotaggio del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria, che ha tempestivamente messo in sicurezza il materiale esplosivo e provveduto, alla successiva distruzione, previa campionatura per la successiva sottoposizione ad analisi tecniche presso il Ris di Messina, al fine di verificarne la effettiva provenienza. L’esplosivo è stato fatto brillare in spiaggia.

VOGLIAMO GLI AMMIRAGLI (di Marco Travaglio)

di Marco Travaglio

Eniente: siccome ormai i generali sono molto più pacifisti dei politici e della stampa al seguito, le Sturmtruppen si sono giocate pure il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Che ieri ha rilasciato una bella intervista a Marco Menduni per la Stampa, che – in bocca a un altro – sarebbe subito liquidata come propaganda del partito putiniano, o “pacifinto” o “della resa”.

Sapendo cos’è la guerra e cosa rischiamo con la folle escalation, mentre già si sdoganano caccia e missili a lunga gittata e magari prossimamente truppe e testate nucleari, l’alto ufficiale mette in fila i fatti. Gli stessi che il suo ex collega Mini certifica da un anno sul Fatto e il suo omologo americano Milley ripete da mesi: la Russia non può (o forse – aggiungiamo noi – non ha mai voluto) prendersi l’intera Ucraina e l’Ucraina non può riprendersi i territori invasi dalla Russia. “Questo è un dato che rimane costante nel tempo. Non esiste una soluzione militare”. Di qui dovrebbe partire ogni scelta politica, non dal mantra ovvio e moralistico “c’è un aggressore e un aggredito”, che andava bene un anno fa e ora, dopo 300 mila morti, 10 milioni di profughi, la devastazione fisica di mezza Ucraina ed economica (e anche etica) di tutta Europa, lascia il tempo che trova.

Se fosse realistica l’idea che, inviando armi sempre più devastanti, Kiev riconquisterà i territori perduti, l’opzione dei bellicisti – per quanto spregevole per chi ritiene sacra ogni vita umana, oltreché la Costituzione – avrebbe almeno un senso. Ma tutti gli esperti veri lo negano. La controffensiva ucraina di settembre è durata poco e ha recuperato minime porzioni delle quattro regioni annesse dai russi a Est e a Sud. E ora Kiev paventa una contro-controffensiva russa con 300 o 500 mila uomini.

Dice Cavo Dragone: “Non possiamo permetterci un altro conflitto ‘congelato’ nel cuore dell’Europa”. Serve “una riflessione sul dopo”: non sul ripristino dello status quo ante 2022, ma “sul mondo nuovo che verrà, diverso da quello che era prima dell’invasione. Non ci sono alternative a superare le macerie e il dolore”, per evitarne altri.

E per disegnare un futuro di sicurezza per Kiev, ma anche per Mosca e gli altri Stati dell’Est Europa, urge in Occidente “un esame di coscienza” per capire se si fece di tutto per evitare l’invasione di Putin: “Ci sono stati elementi di instabilità che non abbiamo colto prima del 24 febbraio?”. Si poteva fare di più “nel proporre dialogo e inclusione?”. Ora ogni iniziativa negoziale va colta al volo, anche quella cinese: “Non dobbiamo trascurare nulla”. E la domanda è: ma Meloni, Mattarella&C. chi ascoltano prima di decidere se, oltre al Parlamento, ignorano anche il capo di Stato maggiore della Difesa? 

Autocisterna carica di gasolio si ribalta sulla 106, ferito il conducente

Un autocisterna che trasportava gasolio, tra motrice e rimorchio, si è ribaltata, per cause in corso di verifiche, sulla statale 106 all’altezza di contrada Balano, nel territorio di Rossano. L’incidente, che sembrerebbe autonomo, si è verificato nel primo pomeriggio.

Ferito il conducente che è riuscito comunque ad abbandonare autonomamente l’abitacolo dell’automezzo allontanandosi in zona sicura.

A seguito delle perdite che le cisterne presentavano, il tratto di strada è stato chiuso al transito, sino al termine delle operazioni di soccorso.

Sul posto sono intervenute squadre dei Vigili del fuoco del comando di Cosenza, distaccamento di Rossano, con il supporto dell’autogrù.

Per il prosieguo dell’intervento è stato inviato – dalla sala operativa della Direzione regionale dei Vigili del Fuoco Calabria -, il nucleo specializzato dei pompieri di Catanzaro che si occupa dei travasi di prodotti chimici, carburanti e liquidi infiammabili. La zona è stata messa in sicurezza. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, per prestare le cure al conducente ferito, e le forze dell’ordine per i rilievi del caso.

Le operazioni di messa in sicurezza sono terminate all’alba. Si é proceduto pertanto alla rimozione del mezzo incidentato. Sul posto personale Anas per il ripristino delle normali condizioni di sicurezza della sede stradale.
Riaperto al transito il tratto della 106 interessato dal sinistro.

Processo Bergamini, ex compagno di squadra: “Non aveva motivi per suicidarsi”

Denis Bergamini
Denis Bergamini

Due ex compagni di squadra di Donato “Denis” Bergamini, sono stati sentiti oggi nel processo in corte d’assise a Cosenza nel processo a carico di Isabella Internò, l’ex fidanzata del calciatore del Cosenza, di Argenta (Ferrara), morto il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico.

La donna, imputata per omicidio volontario in concorso con ignoti, è difesa dagli avvocati Angelo Pugliese e Rossana Cribari.

“Conoscevo Bergamini perché eravamo compagni di squadra – ha detto Nicola Di Leo, di 63 anni, al Cosenza nella stagione 1989/1990 – ma la mia conoscenza è stata prevalentemente ‘di campo’ perché non frequentavo i compagni al di fuori. Certamente era un calciatore eccezionale”.

Gianluca Presicci, di 58 anni, che ha giocato tre anni nel Cosenza, aveva, invece, una conoscenza anche fuori dal campo con Bergamini. “Avevo un rapporto splendido con Donato – ha raccontato – e ho conosciuto anche Isabella Internò. In quel periodo ero fidanzato con la mia attuale moglie e qualche volta siamo usciti tutti insieme. Denis era un ragazzo brillante, serio, per bene sotto ogni punto di vista. Il nostro unico pensiero era fare la miglior carriera possibile, eravamo un gruppo giovane ma inquadrato, vivevamo per il calcio. Ero a Modena quando Denis è morto. Non ho pensato che fosse stato un suicidio, perché non c’è mai stato alcun segnale in questa direzione”.

Per la Parte civile, rappresenta dall’avvocato Fabio Anselmo, si è trattato di un’udienza “importante perché i testi hanno confermato quanto reso da altri compagni di squadra in merito al carattere di Denis. Si tratta di testimonianze precise che cristallizzano circostanze che non credo possano essere più messe in discussione”.

Nel corso dell’udienza la Corte ha deciso di acquisire le dichiarazioni già rese da Maria Zerbini, madre di Denis, a causa delle sue compromesse condizioni di salute. La prossima udienza è stata fissata per mercoledì 8 marzo.

Studenti in piazza contro il conflitto in Ucraina: “Soldi alla scuola, non alla guerra”

(ANSA) – COSENZA, 24 FEB – Corteo studentesco, stamani, a Cosenza, contro la guerra ad un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina.

“La manifestazione di oggi – è scritto in una nota degli studenti – si vuole esprimere contro la guerra in corso e contro il coinvolgimento italiano in questo conflitto: il prezzo di questa politica lo pagano in primo luogo i popoli direttamente coinvolti e in secondo luogo noi, con l’aumento dei prezzi e con i tagli alla spesa sociale.

Comparando il bilancio del 2020 con la prospettiva di bilancio entro il 2024, il governo Meloni prevede di aumentare la spesa militare e in armamenti di circa 10 miliardi di euro, passando dal 1.4% al 2.0% del Pil previsto in un totale di 4 anni. Dall’altra parte assistiamo al calo della spesa per il settore scolastico, che già è tra le spese percentuali sul PIL più basse d’Europa, che segnala un taglio pari a 2.5 miliardi di euro tra il 2021 e il 2022. Ogni centesimo dato alla guerra è un centesimo tolto alle nostre scuole”.

Per gli studenti, tagliare soldi alla scuola significa “peggiorare la già allarmante situazione dell’edilizia scolastica. Il 47% delle scuole italiane non ha il certificato di collaudo statico, il 54% non ha il certificato di agibilità, circa 2000 istituti contengono ancora amianto e si conta mediamente un crollo ogni tre giorni”.

Inoltre, sostengono i ragazzi, “il costante invio di armi non fa altro che alimentare il conflitto in Ucraina che paghiamo con l’aumento dei prezzi e con i tagli all’istruzione mentre il popolo ucraino continua a subire una guerra brutale nel proprio paese”.
“Gli studenti e le studentesse cosentine – si legge nella nota della federazione cosentina del Fronte della Gioventù Comunista- stamattina scendendo in piazza hanno voluto ribadire la loro contrarietà alla guerra imperialista. Contro ogni coinvolgimento del nostro paese nella guerra che causa solo morte e devastazione, siamo in piazza per rivendicare maggiori finanziamenti all’istruzione pubblica e alla ricerca. Per una scuola realmente pubblica, gratuita ed accessibile a tutti. Soldi alla scuola e non alla guerra!”.

Ucraina, Putin: “Il futuro, come la verità, appartiene alla Russia”

“Il futuro, come la verità, appartiene alla Russia”. Lo ha detto giovedì il presidente russo Vladimir Putin durante una conversazione con i veterani del combattimento durante la “Giornata dei difensori della patria”.

“Vedo un gruppo di giovani in piedi dietro di noi. Quando ho pronunciato il discorso all’Assemblea federale l’altro ieri, le mie osservazioni finali sono state che la verità ci appartiene. Ma guardando a quei ragazzi voglio aggiungere: il futuro, senza un dubbio, appartiene anche a noi”, ha spiegato il presidente della Federazione russa citato da Tass.

“È un sacro dovere dello Stato prendersi cura di coloro che difendono la nazione”, ha sottolineato Putin durante una cerimonia di deposizione della corona presso la Tomba del Milite Ignoto.

E’ morto a Roma Maurizio Costanzo, re dei talk show. Aveva 84 anni

E’ morto a Roma Maurizio Costanzo, giornalista, conduttore tv, autore, sceneggiatore. Aveva 84 anni. Lo comunica il suo ufficio stampa.

Nato a Roma il 28 agosto 1938, Costanzo ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali (Il marito adottivo, Vuoti a rendere ecc.).

Ha raggiunto la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il talk-show “Bontà loro”. Ma il suo nome è legato anche al “Maurizio Costanzo show”, in onda dal 1982 su Mediaset, programma notturno che ha fatto compagnia a milioni di italiani.

Tra i suoi programmi più noti, anche “Buona domenica”. Costanzo ha scritto numerosi libri, tra i quali “Chi mi credo di essere” (2004, in collaborazione con G. Dotto), “E che sarà mai?” (2006), “La strategia della tartaruga” (2009), “Sipario! 50 anni di teatro”. “Storia e testi” (2015), “Vi racconto l’Isis” (2016) e “Smemorabilia”. “Catalogo sentimentale degli oggetti perduti” (2022).

Dal 1995 è stato sposato con Maria De Filippi, nota autrice e conduttrice di “C’è Posta per te”, “Amici”, “Uomini e donne” e altri noti programmi su Mediaset.

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