14 Ottobre 2024

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Abdelmajid Touil, il grande abbaglio di Tunisi (e la fretta di Alfano)

Habib Essid
il presidente tunisino Habib Essid

Più che un “successo investigativo” si tratterebbe di un clamoroso abbaglio. L’arresto del giovane marocchino Abdelmajid Touil, rivendicato dal ministro dell’Interno Alfano sembra un grossolano errore. Un errore indotto dalle autorità tunisine che hanno indicato il giovane come responsabile della strage al Museo del Bardo a Tunisi di marzo spiccando nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale.

Le autorità italiane hanno fatto il loro dovere, sono state brave nell’intercettare e arrestare il presunto autore di una strage in cui sono morte 24 persone inclusi 4 italiani. L’enfasi del ministro è stata forse eccessiva, perché se è vero che è stato “eseguito un mandato di arresto internazionale sulla base di indagini svolte in un altro Paese” è anche vero che che si poteva agire con più discrezione cercando di accertare ciò che hanno poi accertato parenti, amici, insegnanti, compagni di classe che hanno affermato tutti che quel ragazzo è arrivato sì con un barcone in Italia, ma i giorni a cavallo della strage di Tunisi – dimostrano registri e documenti – era a Milano a scuola d’italiano. Quindi, secondo quanto emerge, Abdelmajid Touil avrebbe commesso una strage a distanza…

Un abbaglio costato caro al ragazzo sbattuto in carcere e sulle prime pagine di tutto il mondo come il mostro che ha partecipato all’organizzatore e all’esecuzione materiale della strage e che ha dato ampia misura della “credibilità” delle autorità di Tunisi che evidentemente hanno sbagliato persona. Il ministro Alfano non ha responsabilità dirette, intendiamoci. Se gli americani lo informano che in Italia si trova un pericoloso criminale, lui glielo cerca, lo impacchetta e via. “Eccolo!”. Se poi si è trattato di un errore di persona non è colpa sua, ma la fretta di twittare…

Quando si cattura qualcuno bisogna andarci coi piedi di piombo, con prudenza. Si tiene “fermo” in caserma come “sospetto” e si svolgono un po’ di accertamenti, nel più elementare dei casi. Inutile annunciare urbi et orbi il successo investigativo senza consultare prima l’intelligence, senza verificare chi è l’uomo, cosa fa e quali sono stati i suoi movimenti nel nostro paese. Un lavoro investigativo di qualche ora, incrociando testimonianze e informazioni dei nostri Servizi. Solo a fronte di inequivocabili riscontri si dà l’annuncio che il “sospetto” fermato è davvero il terrorista accusato da Tunisi per la strage del Bardo. Invece sembra quasi certamente non essere così. E il guaio più grande di questo paese o meglio degli uomini ai vertici, è che si cercano mille scuse pur di non ammettere gli errori.

I Tweet saranno presenti su Google, ma a guadagnarci sarà Big G

Google TwitterL’accordo siglato tra Google e Twitter nel febbraio scorso diventa operativo: i tweet ora compaiono tra i risultati del motore di ricerca di Mountain View, in una mossa con cui il microblog punta a incrementare (forse) traffico e utenti. Cercando Taylor Swift su Google, ad esempio, compariranno i tweet più recenti della cantante, e con un click si accederà a Twitter. In teoria.

Non sempre è così infatti perché una volta appresa e approfondita la notizia, ad esempio su Google News o sul web che motivo c’è di cliccare per leggere il telegramma di 140 caratteri della cantante? Comunque, la novità riguarda solo gli Usa e i dispositivi mobili, ma sarà estesa anche ai pc e ad altre nazioni.

L’intesa è l’ultimo passo del social network per guadagnare visibilità, attirare un maggior numero di visitatori sulla piattaforma e ampliare la propria base di utenti mensili, che supera di poco di 300 milioni di persone. Google, dal canto suo, avrà accesso in tempo reale al mezzo miliardo di cinguettii che vengono pubblicati ogni giorno, un operazione che potrà tornargli utile per analizzare usi e abitudini degli utenti per poi guadagnarci in pubblicità.

Un accordo simile tra le due società era già stato siglato nel 2009 per poi essere interrotto nel 2011. Stando ad alcune indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal, la rottura era stata determinata dai pochi vantaggi ottenuti da Twitter in termini di maggiore traffico e crescita dell’utenza. In realtà, il rischio rimane, perché come spiegavamo su Big G appariranno integralmente i 140 caratteri del social, per cui una volta letto il messaggio sui feeds di Google perché cliccare su Twitter?

Legge anticorruzione, ecco cosa prevede la norma

Legge anticorruzione approvata dalla cameraIl Ddl anticorruzione approvato in via definitiva dalla Camera ha preso le mosse da un testo presentato oltre due anni fa da Pietro Grasso, unico atto da parlamentare prima di diventare presidente del Senato.

Un testo in seguito rimaneggiato, anche per iniziativa del governo e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando che ne ha seguito passo passo l’evoluzione anche d’intesa con il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone.

Sono per lo più frutto di emendamenti governativi, infatti, la riforma del falso in bilancio nella sua attuale versione, l’inasprimento delle pene per la corruzione, la previsione di una stretta collaborazione tra inquirenti e Autorità nazionale anticorruzione, il patteggiamento condizionato alla restituzione del maltolto.

Ecco le principali novità contenute nel testo approvato dalla Camera 

– CORRUZIONE E PECULATO, PENE PIÙ SEVERE – Le pene per il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio aumentano di 2 anni sia nel massimo, passando da 8 ai 10 anni; sia del minimo, da 4 a 6. Questo ha l’effetto di allungare i termini di prescrizione del reato. Riviste al rialzo anche le pene massime per peculato, corruzione per l’ esercizio della funzione, corruzione in atti giudiziari.
– CONCUSSIONE NON SOLO PER PUBBLICO UFFICIALE – Il reato di concussione scatta non solo per il pubblico ufficiale, ma anche per l’incaricato di un pubblico servizio. La pena resta da 6 a 12 anni.
– PIÙ SCONTI DI PENA PER “COLLABORATORI” – Chi fornisce le prove o aiuta a individuare gli altri responsabili o il sequestro delle somme rischia una condanna ridotta da un terzo a due terzi.
– PATTEGGIAMENTO SOLO DOPO RESTITUZIONE MALTOLTO – Prevista la possibilità di ricorrere al patteggiamento solo nel caso in cui ci sia stato il versamento anticipato ed integrale del prezzo o del profitto del reato.

– RIPRISTINATO IL REATO DI FALSO IN BILANCIO – Il falso in bilancio, con cui spesso vengono costituiti ‘fondi neri’, torna ad essere reato. Ma non un reato di danno, bensì di pericolo: non si dovrà provare di aver alterato il mercato o di aver prodotto un danno alla società, come invece chiedevano FI e Ncd. Già il ddl Grasso prevedeva una riscrittura della disciplina in materia. Il testo ora approvato prevede una distinzione tra società quotate e non quotate. Chi falsifica il bilancio di società quotate in borsa, rischia da 3 a 8 anni di reclusione.

Per le altre società, nel caso in cui “consapevolmente” si espongano “fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero” o li si omettano, la reclusione va da 1 a 5 anni: niente intercettazioni, dunque, previste per i reati con condanne sopra i 5 anni. Per le piccole società che da codice civile non possono fallire è prevista la procedibilità a querela di parte. I fatti di lieve entità sono puniti con il carcere da 6 mesi ai 3 anni; prevista, la non punibilità per particolare “tenuità del fatto”. Per tutti i tipi di società salgono le sanzioni pecuniarie: i vertici rischiano di pagare dalle 200 alle 600 quote.

– ASSOCIAZIONE MAFIOSA, PENE PIÙ SEVERE – Per l’associazione mafiosa si arriva a 26 anni. Per coloro che fanno parte di un’associazione mafiosa formata da 3 o più persone la reclusione va da 10 a 15 anni (ora 7-12); da 12 a 18 (ora 9-14) per i promotori, gli organizzatori e coloro che dirigono l’associazione mafiosa; se l’associazione è armata, da 12 a 20 (ora 9- 15); per i boss, da 15 a 26 anni (ora 12 – 24).
– OBBLIGO PM INFORMARE AUTHORITY ANTICORRUZIONE– Il Pm che eserciti l’azione penale per i delitti contro la pubblica amministrazione, deve informare il presidente dell’Autorità Anticorruzione dando notizia dell’imputazione.

La Camera approva in via definitiva il Ddl anti-corruzione

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando alla Camera dei Deputati  durante i lavori sul Ddl anti-corruzione
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando alla Camera dei Deputati (Ansa/Onorati)

Con con 280 voti a favore, 53 contrari e 11 astenuti, la Camera ha approvato definitivamente il Ddl anti-corruzione. M5S e Forza Italia hanno votato contro, mentre la Lega si è astenuta. L’Aula prima del voto finale aveva respinto tutti gli emendamenti al Ddl anticorruzione. Il testo diventa a tutti gli effetti legge dello Stato. Nelle prossime ore dovrebbe essere promulgata dal presidente della Repubblica.

“Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge anti-corruzione rende più forte l’Italia. Il governo mantiene gli impegni”, ha commentato entusiastico il ministro della Giustizia, Andrea Orlando che ha poi sottolineato che “sono stati sconfitti quanti scommettevano che non sarebbe stato raggiunto l’obiettivo” di approvare una legge contro la corruzione”. Leggi cosa prevede il testo

Il viceministro della Giustizia Enrico Costa spiega che la legge anticorruzione approvata dal Parlamento “offre un segnale concreto nella lotta ai delitti contro la Pubblica Amministrazione. Risponde infatti alle esigenze attuali, colmando lacune presenti nell’ordinamento attraverso precisi e coerenti punti qualificanti: certezza della pena per i responsabili, restituzione del maltolto come condizione per patteggiare o per godere della sospensione condizionale, attenuante per chi collabora, rafforzamento della prevenzione, disciplina equilibrata del falso in bilancio”, conclude Costa. Anche il premier Matteo Renzi non fa mancare la sua soddisfazione. Dopo l’approvazione dell’Italicum e il Ddl sulla Scuola (in prima lettura) su twitter dice:

Opposta la valutazione del Movimento Cinque Stelle che afferma: “Questa legge anticorruzione è un’altra occasione persa, anzi sprecata con pervicace volontà. Il nostro voto contrario è stata la conseguenza di una totale chiusura della maggioranza e del governo. Potevamo avere il Daspo per i corrotti, un vero falso in bilancio, e una prescrizione che garantiva la certezza della pena. Inoltre potevamo infliggere un duro colpo agli accordi mafia politica. Nulla di tutto questo è accettabile per chi governa l’Italia, e pagano i cittadini onesti come sempre”. I parlamentari della Commissione Giustizia aggiungono poi che “Volevamo anche la figura dell’agente provocatore, perché è necessaria la prevenzione nel campo della corruzione, non solo punire i reati. Siamo molto scontenti da questa chiusura dettata da una accordo tra PD e NCD che lede il diritto alla giustizia dei cittadini italiani. Noi continueremo a lavorare con costanza e serietà fino a che non avremo vere norme contro la corruzione perché il Paese muore di corruzione ogni giorno”.

Prostituzione minorile, sei arresti a Roma. "Adescavano piccoli rom"

Prostituzione minorile 6 arresti a RomaL’hanno definita “Meeting point” l’operazione della Polizia di Stato scaturita stamane in sei arresti di presunti “orchi” che adescavano minori rom, sia maschi che femmine, alla Stazione Termini per farli prostituire per pochi spiccioli. Le vittime minorenni hanno tra i 13 e i 17 anni e venivano “ceduti” a uomini sui quarantanni in cerca di “emozioni forti”. L’operazione della Polizia ha portato in cella sei persone provenienti da Roma, Rieti, Viterbo, Napoli, Chieti e Vigevano (Pavia).

I rapporti sessuali venivano consumati in alberghi, abitazioni degli indagati, parchi, bagni pubblici o a bordo di alcuni treni in sosta lungo i binari della stazione. I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione. Nei mesi scorsi erano stati già arrestati un 59enne e un 79enne mentre consumavano rapporti sessuali coi minori. Un altro vecchietto, di 80 anni, anche lui nel mirino, è morto poco tempo fa.

Un business fiorente quello della prostituzione minorile, in particolare quello in cui le vittime sono giovani quasi tutti di etnia rom. Emanuele Fattori, dirigente del settore operativo della Polfer di Termini, spiega al Corsera che “i pedofili aspettavano i minori, una quindicina, quasi sempre rom, vicino alle scale mobili della stazione. Non c’erano collegamenti tra loro, ma il sistema funzionava tramite passaparola. I rapporti sessuali venivano consumati un po’ ovunque”.

Sclerosi multipla, dal 23 maggio al via settimana nazionale dell'Aism

Dal 23 al 31 maggio, la settimana nazionale promossa dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism)
Dal 23 al 31 maggio, la settimana nazionale promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism)

Sono 3 milioni nel mondo le persone colpite da Sclerosi multipla, grave malattia neuro degenerativa, e sono circa 75.000 i pazienti solo in Italia.

Ad oggi, non esiste una terapia definitiva per questa malattia, i cui costi sociali sfiorano nel nostro Paese i 2,7 mld l’anno. Per accendere i riflettori su questi pazienti ed i loro bisogni, è al via anche quest’anno la Settimana Nazionale della Sclerosi multipla (Sm), dal 23 al 31 maggio, promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) con la sua Fondazione (Fism).

Tema di quest’anno è ‘l’Accesso’: a una diagnosi precoce, trattamento e sostegno; a edifici, viaggi e tempo libero; a istruzione, formazione e occupazione. Tanti gli appuntamenti in calendario, con 40 convegni dal nord al sud dell’Italia. E per questa edizione, l’Aism ha scelto anche la musica per sensibilizzare e raccontare la Sclerosi Multipla: “Senza Mentire” è la canzone nata dall’incontro tra il gruppo musicale STAG e Antonio Raia, un ragazzo con Sm ed ex sportivo.

L’idea ha preso forma grazie al coinvolgimento di 10 artisti emergenti e con l’acquisto della canzone su ITunes sarà possibile partecipare attivamente anche alla raccolta fondi. Tutti i ricavati della vendita del brano, inclusi i proventi SIAE, verranno infatti destinati all’AISM per supportare l’associazione e la ricerca. All’interno della Settimana Nazionale cade anche la Giornata Mondiale della Sm: si celebrerà il 27 maggio in oltre 70 paesi del mondo e avrà come titolo “Insieme, noi siamo più forti della Sm”.

La Sclerosi Multipla è la prima causa di disabilità nei giovani e colpisce un giovane ogni 4 ore. Esistono circa 10 terapie in grado di modificare la malattia: iniezioni e infusioni spesso dolorose, talvolta quotidiane; sono solo 3 i trattamenti orali disponibili, e anche questi presentano effetti collaterali pesantissimi, ma per le forme gravi della malattia non esiste alcuna terapia. Alto il costo sociale annuo della Sm: 2,7 miliardi di euro in Italia, di cui un terzo dipende da costi indiretti, a partire dalla perdita del lavoro da parte di moltissimi pazienti.

Siria, l'Isis conquista Palmyra. Paura per i siti archeologici

Ancient oasis city of Palmyra
Il sito archeologico di Palmyra nelle mani di jiadhisti dell’Isis (Epa)

I miliziani dello Stato islamico sono riusciti a conquistare la storica città di Palmyra in Siria, dove ci sono siti archeologici patrimonio dell’Unesco di inestimabile valore storico e artistico.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani teme che i terroristi possano demolire questi siti così come hanno fatto in Iraq, dove sono state distrutte aree di raro pregio antecendenti allo stesso Islam.

Lo stesso Osservatorio ha riferito che nelle ultime ore l’Isis ha preso il controllo della città di Tadmor (Palmyra) e la tv satellitare al-Jazeera ha mostrato le immagini dell’ingresso dei jihadisti nel sito archeologico della città siriana. Ampie zone della Siria settentrionale e orientale sono nelle mani dei jihadisti.

Attualmente, secondo le notizie dell’Osservatorio, i jihadisti hanno il controllo di “più di 95mila chilometri quadrati” di territorio siriano in nove province, tra le quali Raqqa, Hasaka, alcune zone rurali della provincia di Damasco, Homs e Aleppo. Il Paese arabo, insanguinato dal conflitto che si trascina dal 2011, si estende su una superficie di circa 185mila chilometri quadrati.

La conquista di Tadmur, la moderna Palmyra, da parte dei jiadhisti avviene pochi giorni dopo che Damasco era riuscita a contenere l’avanzata dei miliziani ma nelle ultime ore gli eventi sono precipitati.
Le autorità di Damasco avevavno fatto sapere che la situazione era “sotto controllo” e che i siti archeologici non erano stati danneggiati.

Decine di militari governativi e miliziani lealisti sono stati uccisi mentre fuggivano. Lo riferiscono all’Ansa fonti locali di Palmira, contattate via Skype – l’informazione non può essere al momento verificata sul terreno.

La tv siriana ha confermato tuttavia che l’Isis ha ormai preso il controllo della totalità della città siriana. Attivisti siriani e testimoni hanno sottolineato che “le forze filogovernative si sono ritirate, sconfitte dai miliziani” dello Stato Islamico. Molti abitanti sono fuggiti dalla città siriana dove oggi sono entrati i jihadisti dell’Isis, mentre è stato evacuato anche l’ospedale locale.

“Siamo molto preoccupati per la possibili distruzione di un sito archeologico tra i più importanti del mondo” dice, ospite di Roberta Giordano a Effetto Notte, Maria Teresa Grassi, archeologa, docente all’Università di Milano, che ha lavorato dal 2007 al 2010 negli scavi di Palmira. “E temiamo anche per eventuali saccheggi, dato che la vendita di reperti e opere d’arte sono una fonte di reddito per i terroristi”.

Omicidio stradale, fino a 18 anni di carcere e ergastolo alla patente

commissione giustizia approva omicidio stradale
(Lapresse)

Accelerazione sul reato di Omicidio stradale. Mercoledi è stato superato il primo step, al Senato, con l’approvazione in commissione Giustizia del disegno di legge molto atteso dalle vittime dei pirati della strada. Dopo l’approvazione di ieri, a breve il testo arriverà in aula a palazzo Madama. Il relatore Giuseppe Cucca, del Pd si dice convinto che la discussione inizierà entro la prima decade di giugno.

COSA PREVEDE L’OMICIDIO STRADALE
Chi uccide qualcuno guidando un’automobile o una imbarcazione sotto l’effetto di alcol, droghe rischia il carcere fino a 12 anni – che diventano 18 anni nel caso di omicidio plurimo – e la revoca della patente fino a 30 anni, novità questa già emendata dallo stesso relatore la scorsa settimana.

“Una buona notizia, uno straordinario passo avanti”, per il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, che sottolinea che è stato fatto “un ottimo lavoro, lo dovevamo a tutte quelle famiglie che hanno perso un figlio o un parente”, in incidenti causati da pirati. Questa, afferma ancora Nencini “è una prima battaglia vinta anche per loro”. Soddisfazione anche del vice ministro della Giustizia, Enrico Costa per il quale “è indifferibile un intervento per garantire una pena severa, ma soprattutto effettiva”.

LA REVOCA DELLA PATENTE
La Commissione Giustizia ha approvato il testo quasi all’unanimità, con il solo voto contrario di Forza Italia che ha messo sotto accusa soprattutto la sanzione, ritenuta eccessiva, della revoca della patente fino ai 30 anni. Perplessità anche da Area popolare che auspica che in aula si affronti la questione con le dovute differenzazioni (“sacrosanto punire chi uccide, ma bisogna valutare anche il comportamento passato, i singoli casi”, spiega il senatore Carlo Giovanardi) e del gruppo Misto che parla di “luci ed ombre”.

Intanto questi sono i punti forti del testo che arriverà in aula. Si introduce, innanzitutto il delitto di omicidio stradale e nautico. Chiunque guida un veicolo a motore, una imbarcazione, una moto d’acqua in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di droghe e causa la morte di una persona è punito con la reclusione da 8 a 12 anni; pena che arriva a 18 anni in caso di omicidio plurimo.

ANCHE DA SOBRIO SCATTA L’ARRESTO: DA 7 A 10 ANNI DI CELLA
Ma c’è una novità anche per quanti sono alla guida sobri. Anche per loro la legge è severa qualora dovessero procovare per negligenza un’incidente mortale.

Pene severe per chi causa la morte di una persona in seguito a una manovra pericolosa, anche se non si è sotto l’effetto di alcol o droga: il testo prevede in questi casi dai 7 ai 10 anni se l’incidente mortale avviene perché si attraversa un incrocio passando con il semaforo rosso o si fa una manovra di inversione del senso di marcia o un sorpasso in prossimità delle strisce pedonali, per fare qualche esempio.

La stessa pena sarà applicata anche in caso di incidente mortale in acqua se chi guida l’imbarcazione procede ad una velocità superiore al doppio di quella consentita o se circola in uno specchio d’acqua nel quale non è consentita la navigazione. C’è poi la revoca della patente, con differenziazioni: se si uccide qualcuno mentre si guida ubriachi la revoca arriva fino a 15 anni; fino a 20 anni, invece, se in passato si è stati già sottoposti all’alcotest (risultato positivo). Se, infine, si guida in stato di ebbrezza e si supera il limite di velocità scatta la revoca massima dei 30 anni.

Solo la scorsa settimana a Palermo è stata travolta e uccisa sulla strada la giovane Tania Valguarnera, mamma di due bimbi, da un uomo che andava a forte velocità in pieno centro cittadino. Dopo averla investita è fuggito senza prestarle soccorso. Le forze dell’Ordine lo hanno poi rintracciato e arrestato. Fonti investigative hanno poi affermato che era sotto l’effetto di stupefacenti.

L'Alto Tirreno cosentino ostaggio della 'Ndrangheta dei Valente-Stummo. 21 arresti. Ecco i nomi

carabinieri operazione contro la 'ndrangheta a Scalea COSENZA – Associazione mafiosa, estorsione, usura, turbata libertà degli incanti, favoreggiamento, traffico di tabacco lavorato estero, ricettazione, calunnia, intralcio alla giustizia e violazioni di domicilio, tutti aggravati dalle metodologie mafiose. Sono queste le accuse con cui sono state arrestate stamane 22 presunti affiliati alla cosca Valente-Stummo operante dell’Alto Tirreno cosentino.

L’operazione, denominata “Plinius II”, è stata eseguita dal Comando dei Carabinieri di Scalea su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro coordinata da Vincenzo Antonio Lombardo, dagli aggiunti Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri nonché dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni.

Secondo i pm i presunti picciotti della cosca Valente-Stummo di Scalea si accaparravano immobili di rilevante valore, impedendo la partecipazione alle aste di altre persone. Le indagini hanno consentito di delineare gli assetti dell’associazione che era in collegamento con la cosca Muto, della quale riconoscono la sovraordinazione ‘ndranghetistica. L’attività della cosca era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona mediante numerose estorsioni in danno di diversi commercianti ed imprenditori del luogo.

L’inchiesta che ha portato agli arresti di stamani, rappresenta un seguito delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Scalea che nel luglio 2013 avevano portato all’esecuzione di 39 arresti. In quella occasione furono coinvolti anche il sindaco, cinque assessori ed il comandante della polizia municipale di Scalea.

Sulla base delle indagini in merito al presunto condizionamento dell’ Amministrazione comunale da parte della criminalità organizzata, il 25 febbraio 2014, è stato emesso il Decreto del Presidente della Repubblica per lo scioglimento del Consiglio Comunale di Scalea, che è ancora gestito da una Commissione straordinaria.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta al comando provinciale dei carabinieri di Cosenza alle 11:30. Oltre al pool di magistrati calabresi dovrebbe essere presente il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti.

In carcere sono finiti 

1) Aliberti Ferdinando, Classe ’82;
2) Arcuri Ettore, Classe ’77;
3) Carrozzini Luca, Classe ’85;
4) Crusco Giuseppe, Classe ’70;
5) Della Montagna Anthony Johnny, Classe ’90;
6) Esposito Edone, Classe ’87;
7) Barbaro Raimondo, Classe ’52;
8) Iacovo Emilio, Classe ’63;
9) Lombardo Gian Claudio, Classe ’88;
10) Misiano Giuseppe, Classe ’75;
11) Servidio Cantigno, Classe ’67;
12) Sollazzo Alvaro, Classe ’64;
13) Cipolla Franco, Classe ’61;
14) Stummo Alessandro, Classe ’87;
15) Valente Carmelo, Classe ’64;
16) Valente Luigino, Classe ’81;
17) Bloise Maria Francesca, Classe ’74;
18) De Luca Francesco, Classe ’77;
19) Maccari Guido, Classe ’82;
20) Mandato Antonio, Classe ’77;
21) Stummo Alessandra, Classe ’41.
Misura cautelare Obbligo di dimora
Faraco Angela, Classe ’74

Calcioscommesse, Mattarella: "Agire con rapidità e severità"

Il presidente  Mattarella allo stadio Olimpico assiste a Lazio Juve  e interviene sull'inchiesta Calcioscommesse di Catanzaro Dirty Soccer
Il presidente Mattarella allo stadio Olimpico assiste a Lazio Juve (Quirinale)

Dopo il terremoto che martedi ha scosso il mondo del calcio, interviene il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per far presente che il calcio deve essere “pulito” e praticato con “correttezza”.

Il capo dello Stato coglie l’occasione della partita di coppa Italia tra Lazio e Juventus per affermare il principio della legalità in uno sport molto diffuso nel paese che dovrebbe essere di esempio per le giovani generazioni.

“Venendo qui allo stadio – afferma Mattarella prima di assistere allo stadio Olimpico alla finale della Coppa Italia 2015 tra Lazio e Juve –  per quella che sono certo sarà una serata di sport autentico pensavo – e penso – ai tanti italiani che seguono il calcio e chiedono che sia vissuto come uno sport e che sia praticato con correttezza assoluta, in campo e sugli spalti”.

“Riguardo tutti questi comportamenti fraudolenti, imbrogli e inganni occorre procedere rapidamente con severità”, afferma il presidente con rifermento all’inchiesta giudiziaria della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse che ieri ha sgominato una presunta rete di combinatori di partite in Lega pro e serie D. Un’operazione dove spunta l’ombra della ‘Ndrangheta che ha portato alla sbarra 50 tra dirigenti, calciatori e faccendieri e una settantina di indagati.

“Il divario – ha detto il Capo dello Stato – tra questi fenomeni che vengono denunciati e che periodicamente affiorano e la passione con cui tanta gente segue il calcio fa indignare davvero. Per questo serve severità e rapidità. Occorre fare di tutto perché il calcio sia vissuto costantemente in maniera autentica”, ha concluso Mattarella.

Via libera della Camera al Ddl Scuola. I docenti protestano

Maria Elena Boschi con Stefania Giannini ministro dell'Istruzione - Ddl Scuola approvato alla Camera 20 maggio 2015
Maria Elena Boschi con Stefania Giannini ministro dell’Istruzione

Il Ddl Scuola è la riforma più contestata dopo quella sull’Italicum. Ma il governo tira per la sua strada e la maggioranza che sostiene il premier Renzi incassa il primo si alla Camera alla riforma. Il testo è passato a Montecitorio con 316 voti a favore, 137 contrari ed un astenuto. Ora passa al Senato.

“Sono emozionata e soddisfatta, molto soddisfatta”. Così il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha commentato a caldo l’ok arrivato dalla Camera al ddl Buona Scuola. “E’ stato un passaggio parlamentare molto vissuto, con coinvolgimento da parte di tutti, con interventi appassionati, talvolta appassionanti. Anche le opposizioni hanno mostrato una carica emotiva molto forte”.

“Credo si faccia un grande cambio culturale”, ha detto Stefania Giannini. “Il primo articolo – ha spiegato – riassume quello che abbiamo fatto. Intendiamo offrire una scuola di qualità, aperta e inclusiva. Si conclude una maratona cominciata quasi un anno fa, che è stata, contrariamente a quanto si è voluto dire, anche inusuale per l’ascolto continuo di tutta la società”.

“Al mondo della scuola dico: abbiate fiducia di essere protagonisti dell’autonomia”, ha detto il ministro dell’Istruzione Giannini dopo l’approvazione del ddl scuola alla Camera. “Il mondo della scuola – ha detto – capirà che questo ddl fa l’autonomia. Insegnanti, dirigenti scolastici, studenti e chi fa funzionare la scuola devono acquisire fiducia”.

“Al Senato abbiamo un altro passaggio altrettanto significativo e quindi ovviamente riaffronteremo alcuni punti che sappiamo sono ancora discussi nell’esame al Senato”, ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi commentando il sì della Camera al ddl sulla scuola.

Nei giorni scorsi sul contestato Ddl Scuola vi sono state forti prese di posizioni dei sindacati che hanno minacciato il blocco degli scrutini qualora il governo non avesse apportato modifiche sostanziali al testo. Una serrata in blocco censurata dal garante che a sua volta ha minacciato la precettazione dei docenti.

Le ministre Madia, Giannini e Boschi esultano dopo l'approvazione del Ddl Scuola
Le ministre Madia, Giannini e Boschi esultano dopo l’approvazione del Ddl Scuola (Ansa/Lami)

Critica la leader Cgil Susanna Camusso: “Con il voto di oggi non si chiude la battaglia ma la battaglia continua”, ha affermato la segretaria. Mentre fuori dall’aula, in piazza Montecitorio era gremita di docenti che protestano contro la riforma Giannini.

“Ritiro, ritiro”, “Renzi rinnova il contratto”: questi gli slogan degli insegnanti nella loro protesta davanti alla Camera. A parlare con loro è arrivato Luigi Gallo del M5S che ha affermato: “Il sistema che hanno messo in piedi – ha detto ai manifestanti da un palco improvvisato – sta avendo i primi scricchiolii: abbiamo evitato che nella scuola entrassero gli sponsor, è stato stralciato il 5xmille e non abbiamo intenzione di mollare, perché questo ddl fa schifo”.

Reazioni anche da Sel che in aula ha battuto ripetutamente le mani sui banchi per protestare contro il Ddl scuola al grido “Scuola Pubblica!”, mentre Renzi sottolinea che il blocco degli scruti sarebbe inaccettabile.

Scuola, principali novità nel disegno di legge 'Buona scuola'
Scuola, principali novità nel disegno di legge ‘Buona scuola’ (Ansa)

Musica e Video, da Spotify arriva la concorrenza a You Tube

la home page di Spotify
la home page di Spotify

Spotify è uno dei canali audio sul web più diffusi sul pianeta. Milioni di adoloscenti e non solo hanno scaricato l’app per smartphone che consente loro di ascoltare brani ovunque si trovino. Una piattaforma on demand e in streaming – free o premium, pagando un abbonamento – che ha archiviato in parte l’uso di dispositivi portatili come i lettori mp3. Dischi al vinile e giradischi sono ormai solo un antico ricordo, come la Polaroid e i vecchi rullini fotografici.

La novità è che adesso la società che gestisce Spotify ha annunciato che presto arriveranno anche Video e News che significa diventare il primo concorrente di You Tube il canale video di Google.
Spotify ha stretto accordi con numerosi partner televisivi, da Abc a Bbc, da Esp a Nbc, da Comedy Central a Mtv e Vice. Si accede a questi contenuti attraverso la funzione “Now”, per ora disponibile solo su smartphone e non in Italia.

“Vogliamo offrire un mondo di intrattenimento ancora più grande con un mix di musica, podcast e video a disposizione durante tutta la giornata. E questo è solo l’inizio”, lo ha detto Daniel Ek, fondatore e Ceo di Spotify, in un evento a New York.

Su Spotify sono state trasmesse 25 miliardi di ore di streaming da quando il servizio di musica è nato, nel 2008, ha spiegato Ek. “Spotify – ha aggiunto – aiuta gli utenti a scoprire 2 miliardi di artisti al mese”, che comunque incasseranno le loro royalties. Artisti in quanche modo costretti da tempo dopo la crisi che ha investito il settore e un mercato invaso dalla musica piratata da internet.

Una delle sorprese dell’evento di Spotify negli Stati Uniti, riguarda l’esperienza d’uso della piattaforma durante il fitness e le sessioni sportive. Spotify attraverso la funzione Running utilizzerà la propria cronologia per proporre i brani giusti per il “jogging”.

La musica verrà combinata con quella scelta da DJ e compositori per fornire le migliori playlist. Nel corso dell’anno verrà ufficializzata anche una partenrship con Nike. Una concorrenza diretta al gigante dei video e anche sulle News su cui Google non teme nessuno. Al momento, però, perché Facebook ha recentemente sottoscritto un accordo con gli editori per condividere articoli di giornale sul Social di Zuckemberg.

Strage del Museo del Bardo, arrestato a Milano uno dei presunti autori

Abdelmajid Touil
Abdelmajid Touil

E’ stato arrestato a Milano uno dei presunti terroristi della strage al museo del Bardo a Tunisi il 18 marzo scorso nel cui attentato morirono 24 persone (molti turisti) tra cui 4 italiani. Il suo nome è Abdelmajid Touil, marocchino di 22 anni ricercato per la strage dalle autorità tunisine.

Dopo vari pedinamenti, è stato catturato dalla Digos a Gaggiano, nel Milanese. Touil è stato preso nei pressi della casa dove vivono la madre e i fratelli ed è indagato dalla procura di Milano con l’accusa di terrorismo internazionale.

Touil, noto anche con l’alias Abdallah, si trovava in Italia un mese prima della strage. Il 17 febbraio era sbarcato a Porto Empedocle in Sicilia insieme ad altri migranti e aveva ricevuto un provvedimento di espulsione. Ma non si sa ancora quando sia rientrato in Tunisia, nè quando sia tornato in Italia.

La madre, regolare nel nostro Paese, sembrerebbe avesse denunciato la scomparsa. L’allarme sulla sua presenza è arrivato dall’intelligence, ha raccontato il dirigente del Digos di Milano, Bruno Megale. “Lo abbiamo individuato solo ieri – ha spiegato – anche se sapevamo da tempo che bazzicava l’appartamento dei suoi”. L’appartamento si trova in via Pitagora. All’indagine hanno partecipato anche i Ros dei carabinieri. Per il governo tunisino è fra i responsabili dell’attentato al Bardo sia nella fase di pianificazione che in quella esecutiva ed è un un reclutatore di jihadisti.

Nel corso della perquisizione a Abdelmajid Touil, la Digos di Milano ha sequestrato del materiale, tra schede e appunti, che costituisce un ulteriore spunto di approfondimento delle indagini. Sono state avviate le procedure di estradizione, che si svolgeranno a Milano.

Dopo che il Ministero degli Esteri italiano avrà inoltrato la richiesta di estradizione alla Tunisia, le carte verranno trasmesse da via Arenula (dove ha sede il ministero della Giustizia) alla Procura Generale che chiederà alla Corte d’Appello, competente per questi casi, di fissare un’udienza camerale.

Un “nodo” importante è quello della pena di morte, ripristinata in Tunisia dopo essere stata abolita. In teoria, la Costituzione italiana vieta l’estradizione in Paesi dove è prevista, a meno che non venga data la garanzia che non sia applicata nel caso specifico.

La notizia dell’arresto del marocchino è stata accolta con entusiasmo dal premier Matteo Renzi: “Grazie a Forze dell’Ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità!”, ha commentato su Twitter. “Ancora una volta siamo stati più forti noi, più forte lo Stato. Lo abbiamo arrestato” ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano che ha lodato “l’eccellente lavoro delle forze di polizia. Non mancano le polemiche: per il leader della Lega Nord, Salvini, occorre “fermare partenze e sbarchi e controllare le frontiere subito”.

Dirty soccer, Lombardo (Dda): Ecco come è cominciata l'inchiesta. Renzi: "Cambiare passo"

Matteo Renzi e il Procuratore capo di Catanzaro Lombardo che conduce inchiesta "Dirty Soccer"
Matteo Renzi e il Procuratore capo di Catanzaro Lombardo che conduce inchiesta “Dirty Soccer”

“Partendo da Pietro Iannazzo, elemento di vertice dell’omonima cosca di Lamezia Terme, abbiamo intercettato dirigenti del Neapolis e da qui abbiamo esteso l’attenzione a tutta la Lega Pro”. Lo ha detto stamattina a Radio Anch’io il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, che ha condotto l’inchiesta che ha portato ieri all’operazione “Dirty Soccer” con 50 arresti e una settantina di indagati.

“Abbiamo scoperto così – ha spiegato Lombardo – che si erano costituite due associazioni che avevano come obiettivo la frode sportiva, una faceva capo al Neapolis e l’altra alla Pro Patria, società attorno alle quali ruotava tutto il sistema”.

“Il problema che è emerso dalla nostra inchiesta è rappresentato dalle scommesse sportive nelle serie minori perchè alimentano la corruzione”, ha proseguito Lombardo. “Una corruzione che viene finanziata da gruppi di serbi, maltesi e albanesi che hanno soldi di provenienza sconosciuta e che finanziano le scommesse e, di conseguenza, la corruzione nel mondo del calcio.

Sono finanziamenti dei quali non conosciamo la provenienza, ma che provengono comunque dall’estero. Sappiamo che su una sola partita è stato realizzato un montepremi di scommesse di 68 mila euro”.

“Il fatto è che gli italiani – ha concluso Lombardo – in materia di scommesse non hanno limiti. C’è crisi su tutto ma in questo specifico settore no. Siamo un popolo di scommettitori”.

MATTEO RENZI “NALL’ESTERO CI PRENDONO IN GIRO, CAMBIARE PASSO”

“E’ arrivato il momento di cambiare totalmente passo, mi piacerebbe farlo insieme a tutte le forze politiche. Chiederò dopo Regionali di mettersi attorno a un tavolo su questo, ma occorre dire con chiarezza che alcuni personaggi del mondo del calcio devono ricevere uno stop”. Lo afferma Matteo Renzi a Rtl 102.5 commentando l’ultima inchiesta sul calcioscommesse in Lega Pro. “Non si può andare avanti così, all’estero ci prendono in giro”, sembra che sia “tutto un magna magna”, sottolinea ancora il premier.

Fitto lancia "Conservatori e Riformisti" per abbracciare Cameron

Raffaele Fitto durante la conferenza stampa per annunciare la nascita dell'associazione "Conservatori e Riformisti"
Raffaele Fitto durante la conferenza stampa per annunciare la nascita dell’associazione “Conservatori e Riformisti” (Ansa/Mistrulli)

Raffaele Fitto dopo l’insanabile frattura con Forza Italia e Silvio Berlusconi lancia l’Associazione Conservatori e Riformisti, una prima pietra su quella che potrà essere una nuova casa per il Centrodestra. Un contenitore basato “sui contenuti e su regole definite”, che individui il suo leader attraverso “le primarie”. Ma per Fitto “non è questo il momento di dar vita a nuovi gruppi parlamentari, fuoriuscendo da quelli di Forza Italia: “per noi questo è l’ultimo dei problemi”, sottolinea l’europarlamentare in conferenza stampa. “Se si andrà a votare nel 2018, l’unica prospettiva che può interpretare questa legge elettorale sono le primarie”, afferma l’ex ministro.

“Abbiamo costituito – spiega Fitto – un’associazione che si chiama Conservatori e Riformisti e che si ispira al gruppo del Parlamento europeo. Siamo già stati dal notaio. “Ci ispiriamo – prosegue – al gruppo europeo dei Conservatori e riformisti e aderiamo alla “Fondazione New direction”. Abbiamo avviato un percorso, formulando anche una richiesta di ingresso al nuovo gruppo europeo e ora attendiamo la valutazione e l’approvazione”. Il che significa abbandonare il Partito popolare europeo nel cui gruppo, a Strasburgo, siede Forza Italia.

Sui numeri, che in politica pure contano qualcosa, Fitto ai giornalisti risponde: “E’ una partita che non si gioca con un parlamentare in più o in meno ma si muove in una prospettiva politica”. Poi ironizza: “Dica trentatré…”, risponde a chi gli chiede se i parlamentari che hanno aderito sono gli stessi che qualche tempo fa hanno firmato una lettera a sostegno di Cameron. “Comunque – aggiunge – non lo so”. Troppo presto anche per il simbolo: “No, non lo abbiamo. E’ solo un’associazione, lo vedremo dopo”. “Se le elezioni saranno nel 2018 – ha detto ancora – è indispensabile che il centrodestra, alternativo al centrosinistra, si organizzi per fare delle primarie sui contenuti e sugli uomini”.

“Dobbiamo avere il coraggio di guardare al futuro – Raffaele Fitto – ed è necessario dare rappresentanza a una larga fetta di cittadini mettendo in campo un centrodestra che sia attento al confronto sui contenuti e le regole. Tra Salvini e Renzi c’è uno spazio molto ampio”, dice sottolineando come in Europa “non non stiamo né con la Merkel, né con la Le Pen”.

“Siamo pronti a un confronto con tutti coloro che vogliono condividere un’alternativa a Renzi e al suo governo. Gli eccessi – dice Fitto – sono un errore: è un errore supportare Renzi ma un errore passare dal supporto alle critiche. Noi proponiamo un’alternativa”, afferma lasciando spazio a chi come i “dissidenti” di Forza Italia tipo Denis Verdini volesse approdare nella sua realtà politica. “Può aderire chiunque lo riterrà utile, non sta a noi dare patenti”, ha concluso Fitto.

Bisognerà capire ora le mosse di Berlusconi, ma i più informati ritengono che il cavaliere abbia rimandato la “resa dei conti” a dopo le elezioni regionali. Non sono pochi gli azzurri che si chiedono se i cosiddetti “33” possano essere compatibili con la permanenza nei gruppi parlamentari di Fi. Probabilmente, Fitto avrà costituito l’assoziazione ora per prepararsi ad una eventuale offensiva del cavaliere dopo maggio. E l’unica cosa che vorrebbe evitare l’europarlamentare è la plateale “cacciata” che subì Fini, fermo restando che la scissione è già nei fatti.

Calcioscommesse, ecco le 28 partite taroccate per soldi

Una slide dell'inchiesta dell'operazione 'Dirty Soccer' mostra i volti di alcuni fermati coinvolti nella nuova vicenda di calcioscommesse (Ansa/Polizia)
Una slide dell’inchiesta dell’operazione “Dirty Soccer” mostra i volti di alcuni fermati coinvolti nella nuova vicenda di calcioscommesse (Ansa/Polizia)

Calcioscommesse, sono in tutto 28 le partite truccate per denaro da quanti sono stati coinvolti a vario titolo nell’inchiesta scattata stamane su disposizione della Dda di Catanzaro.

Diciassette incontri dei gironi A, B e C di Lega Pro e 11 partite della lega Dilettanti, serie D, gironi H e I: sono le partite sulle quali gli investigatori e gli inquirenti hanno accertato le combine che sarebbero state realizzate nel corso della stagione 2014-2015 dalle due distinte associazioni scoperte con l’operazione “Dirty Soccer” di martedi. Ecco nel dettaglio gli incontri ritenuti disputati tramite accordi e combine di risultati con la compiacenza di calciatori e dirigenti arrestati e la regia imgombrante della ‘Ndrangheta.

LEGA PRO

Pisa – Torres;

Juve Stabia – Lupa Roma;

Sant’Arcangelo – Aquila;

Grosseto – Sant’Arcangelo;

Aquila – Savona;

Prato – Sant’Arcangelo;

Cremonese – Pro Patria;

Monza – Torres;

Bassano – Monza;

Torres – Pro Patria;

Pro Patria – Pavia;

Aquila – Tuttocuoio;

Aquila – Sant’Arcangelo;

Barletta – Catanzaro;

Aversa – Barletta;

Vigor Lamezia – Paganese;

Barletta – Vigor Lamezia;

SERIE D

Hinterreggio – Neapolis;

Sorrento – Montalto;

Neapolis – Montalto;

Monopoli – Puteolana;

Montalto – Frattese;

Due Torri – Neapolis;

Neapolis – Akragas;

Neapolis – Sorrento;

Brindisi – San Severo;

Andria – Puteolana;

Pomigliano – Brindisi

Leggi i nomi dei 50 arrestati stamani 

Calcioscommesse, ecco chi sono i fermati dalla Dda di Catanzaro

Calcio&Mafia calcioscommesse 'ndrangheta dirty soccer  - Dda di CatanzaroL’elenco completo dei fermati nell’ambito dell’operazione “Dirty Soccer”, l’inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla Polizia di Stato e coordinata  dalla Dda di Catanzaro diretta dal procuratore Vincenzo Antonio Lombardo.

Dall’inchiesta “Calcio&Mafia” sono emersi elementi inquietanti a carico di 120 persone tra cui i 50 fermati, riportati di seguito, e circa 70 indagati che dovranno rispondere di accuse a vario titolo.
1) CICCARONE Antonio, nato a Eboli (SA) l’11.10.1973, direttore sportivo del Neapolis (serie D);
2) MOXEDANO Mario, nato a Napoli il 28.2.1954, ex presidente (azionista,ndr.) del Napoli e presidente del Neapolis serie D);
3) MOXEDANO Raffaele, nato a Napoli il 22.1.1985, figlio di Mario e calciatore del Neapolis (serie D);
4) MOLINO Francesco, nato a Cosenza il 22.6.1980, direttore sportivo del Montalto (serie D);
5) PALERMO Antonio, nato a Cosenza il 7.3.1967, dirigente del Montalto (serie D)
6) DALENO Savino, nato a Barletta il 2.5.1975, ex calciatore e consulente di mercato del Brindisi (serie D);
7) FLORA Antonio, nato a Bari il 24.12.1946, presidente del Brindisi (serie D);
8) FLORA Giorgio, nato a Gioia del Colle (BA) il 9.3.1982, vicepresidente del Brindisi (serie D);
9) MORISCO Vito, nato a Bari il 14.4.1970, direttore generale del Brindisi (serie D);
10) IZZO Pasquale, nato a Pozzuoli (NA) il 19.9.1982, calciatore della Puteolana (serie D);
11) MARZOCCHI Emanuele, nato a Napoli l’1.2.1984, calciatore della Puteolana (serie D);
12) ASTARITA Salvatore, nato a Cercola (NA) il 19.2.1983, ex calciatore dell’Akragas (serie D)
13) DI NICOLA Ercole, nato ad Atri (TE) il 5.4.1977, direttore sportivo de L’Aquila (LegaPro);
14) NUCIFORA Vincenzo, nato a Messina il 29.7.1945, ex direttore sportivo della Torres (LegaPro)
15) DI LAURO Fabio, nato a Paola (CS) il 20.4.1975, ex calciatore e imprenditore;
16) BRDANIN Aleksander, sloveno (1981), finanziatore di combines;
17) MILOSAVLJEVIC Uros, sloveno (1982), finanziatore di combines;
18) JOVICIC Milan, serbo (1972), finanziatore di combines;
Calcio&Mafia calcioscommesse 'ndrangheta dirty soccer
Il procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo

19) MALVISI Enrico, nato a Forlì il 22.5.1972, imprenditore;

20) CIARDI Daniele, nato a Montevarchi (AR) il 15.4.1974, magazziniere del Santarcangelo (serie D)
21) GUIDONE Marco, nato a Monza il 17.5.1986, calciatore del Santarcangelo (serie D);
22) OBENG Francis, nato in Ghana il 7.2.1986, calciatore del Santarcangelo (serie D);
23) TRAORE’ Mohamed Lamine, nato in Guinea il 13.10.1991, calciatore del Santarcangelo (serie D);
24) RIDOLFI Giacomo, nato a Pesaro il 16.5.1994, calciatore del Santarcangelo (serie D)
25) ULIZIO Mauro, nato a Cagliari il 20.1.1967, ex direttore generale del Monza ed ex socio occulto della Pro Patria (LegaPro);
26) SOLAZZO Marcello, nato a Campi Salentini (LE) il 3.8.1983, intermediario;
27) ULIZIO Andrea, nato a Cagliari il 6.5.1994, figlio di Mauro ed ex calciatore della Pro Patria (LegaPro);
28) CARLUCCIO Massimiliano, nato a San Pietro Vernotico (BR) l’1.8.1981, socio occulto della Pro Patria (LegaPro);
29) GEROLINO Adolfo, nato ad Avellino l’11.4.1990, ex calciatore della Pro Patria (LegaPro);
30) MELILLO Vincenzo, nato a Benevento il 22.8.1986, portiere della Pro Patria (LegaPro);
31) TOSI Marco, nato a Livorno il 12.2.1960, ex allenatore della Pro Patria (LegaPro);
32) CALIFANO Gianni, nato a Pagani (SA) il 18.11.1971, direttore sportivo del Monza (LegaPro);
33) CALIFANO Bruno, nato a Pagani (SA) il 21.09.1941, padre di Gianni;
34) TIMOSENCO Ala, moldava (1974), intermediaria;
35) ARUCI Erikson, albanese (1990), intermediario;
36) BENINI Stefano, nato a Cesenatico (FC) il 15.2.1980, intermediario;
37) SCARNÀ Alberto, nato a Cosenza il 19.6.1973, sovrintendente della Polizia di Stato;
38) PAGNIELLO Maurizio Antonio detto “Morris”, nato in Australia il 25.3.1977, ex calciatore e intermediario;
39) DAN Ioana Delia detta “Bianca”, romena (1992), interprete;
40) PIETANZA Raffaele, nato a San Pietro Vernotico (BR) il 13.3.1981, intermediario;
41) DE PALMA Diego, nato a Pago Veiano (BN) il 21.9.1975, imprenditore, co-finanziatore di combines e intermediario;
42) POGGI Raffaele, nato a Riolo Terme (RA) il 14.6.1953, imprenditore, co-finanziatore di combines e intermediario;
43) NERJAKU Edmond, albanese (1973), imprenditore, finanziatore di combines e scommettitore in proprio;
44) CENNI Massimo, nato a Rimini il 7.5.1977, intermediario;
45) CORDA Ninni, nato a Nuoro il 28.1.1974, allenatore del Barletta (LegaPro);
46) MAGLIA Fabrizio, nato a Lamezia Terme (CZ) il 29.10.1967, direttore sportivo della Vigor Lamezia (LegaPro);
47) BELLINI Felice, nato a Catanzaro il 19.8.1976, ex direttore sportivo del Gudja United Malta e attuale dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia (LegaPro);
48) FARRUGIA Robert, maltese (1970), finanziatore di combines;
49) FARRUGIA Adrian, maltese (1981), finanziatore di combines;
50) LA FERLA Sebastiano, nato a Catanzaro il 24.4.1971, intermediario.
L’elenco anche in ordine di appartenenza (calciatore, presidente, dirigenti sportivi ecc.). Sono quattro presidenti di società di calcio, undici dirigenti a vario titolo, dodici tra calciatori in attività ed ex, un magazzinieri e finanziatori italiani ed esteri fermati nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse denominato “Dirty Soccer” (Calcio sporco)

PRESIDENTI: Mario Moxedano, Neapolis; Antonio Flora, Brindisi; Giorgio Flora, vice presidente Brindisi; Maurizio Antonio Pagniello, ex presidente Trento.

DIRIGENTI SPORTIVI: Antonio Ciccarone, ds Neapolis; Francesco Molino, ds Montalto Uffugo; Antonio Palermo, Montalto Uffugo; Vito Morisco, dg Brindisi; Ercole Di Nicola, ds Aquila; Vincenzo Nucifora, ex ds Torres; Mauro Ulizio, dg Monza e dg di fatto del Pro Patria; Massimiliano Carluccio, socio occulto e dirigente di fatto del Pro Patria; Gianni Califano, ds Monza; Fabrizio Maglia, Vigor Lamezia; Felice Bellini, dirigente marketing Vigor Lamezia;

CALCIATORI: Raffaele Moxedano, Neapolis; Emanuele Marzocchi Puteolana; Salvatore Astarita, ex Akragas; Savino Daleno, ex calciatore e consulente del Brindisi; Fabio Di Lauro, ex calciatore e imprenditore; Marco Guidone, Santarcangelo; Francis Obeng, Santarcangelo; Mohamed Lamine Traorè Santarcangelo; Giacomo Ridolfi, Santarcangelo; Andrea Ulizio, San Marino ex Pro Patria; Adolfo Gerolino ex Pro Patria; Vincenzo Melillo Pro Patria.

ALLENATORI: Marco Tosi, ex Pro Patria; Ninni Corda, Barletta.

ALTRI PERSONAGGI: Daniele Ciardi, magazziniere Santarcangelo; Enrico Malvisi, imprenditore e scommettitore; Marcello Solazzo, uomo fiducia Carluccio; Stefano Benini, uomo fiducia Carluccio; Alberto Scarnà, sovrintendente polizia e uomo fiducia Di Lauro; Raffaele Pietanza, uomo fiducia Carluccio e Solazzo; Diego De Palma, imprenditore e finanziatore; Raffaele Poggi, finanziatore; Bruno Califano, padre di Gianni; Massimo Cenni; Sebastiano La Ferla, uomo fiducia Bellini.

FINANZIATORI ESTERI: Aleksander Brdanin; Uros Milosavljevic; Milan Jovicic; Ala Timosenco, interprete; Erikson Araci, collaboratore Di Lauro; Ioana Delia Dan, interprete; Edmond Nerjaku imprenditore e finanziatore; Robert Farrugia e Adian Farrugia

Calcioscommesse, cosi la ‘Ndrangheta truccava le partite

Calcioscommesse, la cupola che truccava le partite
(Ansa)

La ‘ndrangheta dietro presunte combine di partite. E’ di nuovo terremoto nel mondo del calcio, stavolta in Lega Pro e Serie D. La Polizia sta eseguendo decine di fermi in tutta Italia nell’ambito di una nuova inchiesta sul Calcioscommesse, nei confronti di calciatori,dirigenti e presidenti di club. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Catanzaro e e dallo Sco di Roma.. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Sono 50 i fermi, oltre 70 gli indagati. Oltre 30 le squadre coinvolte. Perquisizioni sono in corso nelle sedi di diverse squadre.

I poliziotti del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Catanzaro stanno operando nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L’Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona.

Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L’inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell’omonima coscache opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la ‘ndrina.

Quella degli Iannazzo, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, è una cosca “d’elite della mafia imprenditrice” dedita agli affari, ma anche capace di scatenare una guerra con altre consorterie per mantenere il proprio predominio sul territorio. Nel corso dell’operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra le quali alcuni imprenditori. E’ stato captando alcune conversazioni di Pietro Iannazzo nel corso di quella indagine che gli investigatori hanno saputo delle combine su varie partite dei campionati di Lega Pro e Cnd per alterare i risultati al fine di ottenere vincite cospicue con le scommesse.

Fermato allenatore Barletta  – L’allenatore del Barletta (Lega Pro), Ninni Corda, è stato fermato nell’ambito della inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Catanzaro. Corda, 40enne originario di Nuoro, è arrivato sulla panchina barlettana a metà del girone di ritorno. Su nove partite, giocate dalla squadra che Corda ha allenato, tre, secondo la Dda di Catanzaro, sarebbero quelle incriminate (Barletta-Catanzaro, 1-1; Aversa-Barletta, 0-1; Barletta-Vigor Lamezia, 3-3).

Due perquisizioni e un arresto a Genova  -Tocca anche Genova l’inchiesta ‘Dirty soccer’ della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Agenti della squadra mobile genovese hanno perquisito l’abitazione di Giuseppe Perpignano, imprenditore di 49 anni, attualmente presidente del Barletta Calcio ed ex presidente del Bogliasco e poi del “Rapallo Bogliasco” società di serie D e Massimiliano Solidoro, 42 anni, ex giocatore dilettante e collaboratore tecnico del Savona. I due sono accusati di frode sportiva. La squadra mobile ha arrestato anche un calciatore ghanese del Santarcangelo, club della provincia di Rimini del Girone B di Lega Pro. Il calciatore si trovava a Genova per motivi personali e qui è stato fermato.

Boss cosca aveva rapporti con presidenti  – Pietro Iannazzo, il presunto boss dell’omonima cosca intratteneva rapporti con presidenti di società di calcio per alterare i risultati. E’ quanto emerso dall’inchiesta “Dirty soccer” condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Catanzaro. E’ proprio intercettando alcuni colloqui di Iannazzo che gli investigatori hanno ricostruito il giro di calcioscommesse.

‘Ndrangheta dietro combine, aggravante mafia – La ‘ndrangheta dietro alcune delle presunte combine di partite dei campionati di Lega Pro e Cnd venute alla luce con l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L’inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell’omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la ‘ndrina.

Secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, quella di Iannazzo è una cosca “d’elite della mafia imprenditrice” dedita agli affari, ma anche capace di scatenare una guerra con altre consorterie per mantenere il proprio predominio sul territorio. Nel corso dell’operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra le quali alcuni imprenditori. E’ stato captando alcune conversazioni di Pietro Iannazzo nel corso di quella indagini che gli investigatori hanno saputo delle combine su varie partite dei campionati di Lega Pro e Cnd per alterare i risultati al fine di ottenere vincite cospicue con le scommesse.

Tra arrestati ds L’Aquila,tra uomini chiave – Tra gli arrestati dell’inchiesta sul calcioscommesse che ha coinvolto Lega Pro e serie D c’è il direttore sportivo Ercole Di Nicola, originario di Atri (Teramo), responsabile dell’area tecnica dell’Aquila calcio. Secondo quanto appreso da fonti investigative, è stato fermato nelle prima ore della mattina a Venezia. Di Nicola sarebbe uno degli uomini chiave dell’inchiesta. Secondo quanto appreso non ci sono indagati tra i rappresentanti della proprietà del club e tra il resto della dirigenza. L’Aquila come società non è coinvolta a livello penale.

Operazione Ps, perquisizioni in sedi club – Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia nelle sedi di diverse squadre di Lega Pro e sedie D che sarebbero coinvolte a vario titolo nell’indagine sul calcioscommesse. Le perquisizioni riguardano anche i domicili di dirigenti, allenatori e calciatori che, secondo l’indagine, si sarebbero associati per truccare le partite. Le due distinte organizzazioni scoperte, una operante in Lega Pro e una in serie D, erano in grado di alterare i risultati e investire denaro nel giro delle scommesse, sia in Italia sia all’estero.

Procuratore, tramavano combine in serie B  – I componenti dell’organizzazione collegata con l’estero e dedita al calcio scommesse sgominata stamane dalla polizia “tramavano per estendere le combine al campionato di serie B e a gare più importanti”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo incontrando i giornalisti per illustrare i dettagli dell’operazione. Lombardo ha aggiunto che la Dda “non ha elementi per dire se la combine sia andata a buon fine”.

Palazzi ha chiesto informazioni – Il procuratore federale Stefano Palazzi ha preso contatto con la Dda di Catanzaro per avere informazioni sull’inchiesta sul calcioscommesse. Un’inchiesta – ha riferito il procuratore di Catanzaro Vincenzo Lombardo – che Palazzi ha definito: “un’operazione per disinquinare il mondo del calcio”. “Palazzi – ha detto ancora Lombardo – ci ha chiesto un contributo di conoscenze per dare modo a loro di procedere. Ha anche sottolineato che operazioni del genere provocano sfiducia negli appassionati di calcio, ma al tempo stesso creano anche fiducia perché sono la dimostrazione che c’è chi lavora per ripulire questo mondo”.

Direttore Sco Cortese, ruolo esorbitante ‘ndrangheta – L’operazione sul calcioscommesse condotta dalla polizia di Stato dimostra “come le ramificazioni della ‘ndrangheta abbiano assunto un livello esorbitante non solo nei settori classici in cui operano le cosche ma anche nel mondo dello sport”. Lo ha detto il direttore dello Sco Renato Cortese, che ha anche evidenziato come la polizia di Stato “di solito vicina al calcio con i servizi di ordine pubblico per garantire l’incolumità degli spettatori e prevenire i reati, oggi abbia mostrato la sua faccia repressiva”.

Altra indagine a Brindisi, sei avvisi  – Sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari a firma del pm Savina Toscani sono stati notificati dagli agenti della Digos di Brindisi a un ex presidente del Brindisi Calcio, Roberto Quarta, ad alcuni tesserati e anche ad esponenti della tifoseria ultras locale. Si tratta di un’inchiesta che riguarda due presunti tentativi di ‘combine’ e anche una serie di condotte intimidatorie verificatesi negli anni passati. Sono stati altresì ricostruiti alcuni passaggi relativi alle vicende societarie della Ssd Città di Brindisi, che milita nel campionato di Lega Pro, e ad alcuni incontri sportivi. Si tratta di una inchiesta antecedente a quella che ha portato oggi all’esecuzione di 50 provvedimenti di fermo disposti dalla Dda di Catanzaro e che riguarda fatti scollegati a quelli su cui ha investigato la procura calabrese.

Tavecchio, noi parte lesa  – “Ci dichiariamo parte lesa per quanto sta succedendo perché continuiamo a subire tutte le situazioni del Paese. Il calcio non viene aiutato da questi scandali. Noi siamo un soggetto che vuole difendere il sistema da certe cose ma i nostri mezzi non sono all’altezza”. Così il presidente della Figc Carlo Tavecchio sul calcioscommesse in Lega pro e dilettanti.

Tommasi, rischio quotare dilettanti – “Aprire alle scommesse il mondo dei dilettanti é stato un rischio, perché ci sono oltre 160 squadre e le partite non sono trasmesse, quindi sono difficili da controllare”: così Damiano Tommasi (Aic) sull’inchiesta sul calcioscommesse. “Il nostro mondo é allettante per chi persegue il malaffare. Serve chiarezza nel più breve tempo possibile”

Ferrovie Nord Milano, si dimette Norberto Achille, indagato per spese pazze con la carta aziendale

Il presidente di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille
Il presidente dimissionario di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille (Fotogramma)

Il presidente di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille, 71 anni, si è dimesso. La decisione è stata all’indomani del “provvedimento cautelare che lo ha raggiunto” per truffa aggravata e peculato e che lo obbliga anche all’interdizione temporanea per sei mesi da ruoli direttivi.

La procura di Milano lo accusa di peculato e truffa aggravata, oltre 600mila euro distratti dalla società Ferrovie Nord Milano per presunti fini personali come l’acquisto di un abbonamento della pay tv, scommesse sportive, abiti, cene, schede telefoniche e noleggio di auto.
Presunte spese pazze effettuate con la carta di credito aziendale, che sarebbe stata utilizzata anche dai familiari.

Dopo aver ricevuto lunedi il provvedimento, il manager ha rassegnato le sue dimissioni. Ferrovie Nord di Milano è una società ferroviaria quotata in Piazza Affari e controllata al 57,57% dalla Regione Lombardia, al 14,7% dalle Ferrovie dello Stato e al 3,74% dal Gruppo Gavio.

La rappresentanza della società, che “ribadisce la correttezza dei propri bilanci”, viene assunta dal suo vice Luigi Cardinetti. A tale proposito la Società ha dato mandato “già da tempo” ad un avvocato penalista “affinché tuteli anche giudizialmente i propri interessi”. Un avviso di garanzia è stato recapitato anche al presidente del collegio sindacale Carlo Alberto Belloni.

Achille è alla guida delle Ferrovie Nord dal 1998, dopo un’esperienza come assessore ai Trasporti del Comune di Milano dal 1997, sotto la prima giunta guidata dal sindaco Gabriele Albertini. In ambito ferroviario Achille è stato vicepresidente esecutivo e Amministratore delegato di Abb dal 1992 al 1997.

Napoli, ex guardia Marco Castiello spara e ferisce sei vicini. Poi scappa ma lo arrestano

Marco Castiello nel quadrato
Marco Castiello nel quadrato (Il Mattino)

Poteva essere un’altra strage per futili motivi come quella di qualche giorno fa a Napoli. Una ex guardia giurata – Marco Castiello, pensionato di 76 anni – ha ferito a colpi di fucile in maniera lieve, la scorsa notte ad Afragola (Napoli) sei vicini di casa, fra i quali una bimba di sei anni. L’uomo è poi fuggito ma è stato rintracciato e bloccato da polizia e carabinieri.  C’è mancato poco che i pallettoni non colpissero a morte.

Castiello ha infatti sparato con un fucile da caccia sei colpi. Ha ferito una bimba di 6 anni, un ragazzo di 21, un giovane di 19 anni e tre donne di 26, 37 e 55 anni. Fortunatamente, per nessuno di loro la prognosi supera i 10 giorni.    

La sparatoria è stata scatenata da una discussione dell’uomo con i suoi vicini, da lui rimproverati per non aver chiuso bene il portone del vecchio palazzo nel centro storico della località, come riferisce “Il Mattino”. Quattro i ricoverati in ospedale, in osservazione ma non in gravi condizioni.

Dopo la fuga di Castiello è stato possibile rintracciarlo grazie alla telefonata del vicequestore Sergio Di Mauro: la localizzazione del cellulare ha infatti permesso di raggiungere l’uomo, che si era rifugiata a casa di una figlia. L’uomo è stato arrestato.

 

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