7 Ottobre 2024

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Strage del Museo del Bardo, arrestato a Milano uno dei presunti autori

Abdelmajid Touil
Abdelmajid Touil

E’ stato arrestato a Milano uno dei presunti terroristi della strage al museo del Bardo a Tunisi il 18 marzo scorso nel cui attentato morirono 24 persone (molti turisti) tra cui 4 italiani. Il suo nome è Abdelmajid Touil, marocchino di 22 anni ricercato per la strage dalle autorità tunisine.

Dopo vari pedinamenti, è stato catturato dalla Digos a Gaggiano, nel Milanese. Touil è stato preso nei pressi della casa dove vivono la madre e i fratelli ed è indagato dalla procura di Milano con l’accusa di terrorismo internazionale.

Touil, noto anche con l’alias Abdallah, si trovava in Italia un mese prima della strage. Il 17 febbraio era sbarcato a Porto Empedocle in Sicilia insieme ad altri migranti e aveva ricevuto un provvedimento di espulsione. Ma non si sa ancora quando sia rientrato in Tunisia, nè quando sia tornato in Italia.

La madre, regolare nel nostro Paese, sembrerebbe avesse denunciato la scomparsa. L’allarme sulla sua presenza è arrivato dall’intelligence, ha raccontato il dirigente del Digos di Milano, Bruno Megale. “Lo abbiamo individuato solo ieri – ha spiegato – anche se sapevamo da tempo che bazzicava l’appartamento dei suoi”. L’appartamento si trova in via Pitagora. All’indagine hanno partecipato anche i Ros dei carabinieri. Per il governo tunisino è fra i responsabili dell’attentato al Bardo sia nella fase di pianificazione che in quella esecutiva ed è un un reclutatore di jihadisti.

Nel corso della perquisizione a Abdelmajid Touil, la Digos di Milano ha sequestrato del materiale, tra schede e appunti, che costituisce un ulteriore spunto di approfondimento delle indagini. Sono state avviate le procedure di estradizione, che si svolgeranno a Milano.

Dopo che il Ministero degli Esteri italiano avrà inoltrato la richiesta di estradizione alla Tunisia, le carte verranno trasmesse da via Arenula (dove ha sede il ministero della Giustizia) alla Procura Generale che chiederà alla Corte d’Appello, competente per questi casi, di fissare un’udienza camerale.

Un “nodo” importante è quello della pena di morte, ripristinata in Tunisia dopo essere stata abolita. In teoria, la Costituzione italiana vieta l’estradizione in Paesi dove è prevista, a meno che non venga data la garanzia che non sia applicata nel caso specifico.

La notizia dell’arresto del marocchino è stata accolta con entusiasmo dal premier Matteo Renzi: “Grazie a Forze dell’Ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità!”, ha commentato su Twitter. “Ancora una volta siamo stati più forti noi, più forte lo Stato. Lo abbiamo arrestato” ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano che ha lodato “l’eccellente lavoro delle forze di polizia. Non mancano le polemiche: per il leader della Lega Nord, Salvini, occorre “fermare partenze e sbarchi e controllare le frontiere subito”.

Dirty soccer, Lombardo (Dda): Ecco come è cominciata l'inchiesta. Renzi: "Cambiare passo"

Matteo Renzi e il Procuratore capo di Catanzaro Lombardo che conduce inchiesta "Dirty Soccer"
Matteo Renzi e il Procuratore capo di Catanzaro Lombardo che conduce inchiesta “Dirty Soccer”

“Partendo da Pietro Iannazzo, elemento di vertice dell’omonima cosca di Lamezia Terme, abbiamo intercettato dirigenti del Neapolis e da qui abbiamo esteso l’attenzione a tutta la Lega Pro”. Lo ha detto stamattina a Radio Anch’io il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, che ha condotto l’inchiesta che ha portato ieri all’operazione “Dirty Soccer” con 50 arresti e una settantina di indagati.

“Abbiamo scoperto così – ha spiegato Lombardo – che si erano costituite due associazioni che avevano come obiettivo la frode sportiva, una faceva capo al Neapolis e l’altra alla Pro Patria, società attorno alle quali ruotava tutto il sistema”.

“Il problema che è emerso dalla nostra inchiesta è rappresentato dalle scommesse sportive nelle serie minori perchè alimentano la corruzione”, ha proseguito Lombardo. “Una corruzione che viene finanziata da gruppi di serbi, maltesi e albanesi che hanno soldi di provenienza sconosciuta e che finanziano le scommesse e, di conseguenza, la corruzione nel mondo del calcio.

Sono finanziamenti dei quali non conosciamo la provenienza, ma che provengono comunque dall’estero. Sappiamo che su una sola partita è stato realizzato un montepremi di scommesse di 68 mila euro”.

“Il fatto è che gli italiani – ha concluso Lombardo – in materia di scommesse non hanno limiti. C’è crisi su tutto ma in questo specifico settore no. Siamo un popolo di scommettitori”.

MATTEO RENZI “NALL’ESTERO CI PRENDONO IN GIRO, CAMBIARE PASSO”

“E’ arrivato il momento di cambiare totalmente passo, mi piacerebbe farlo insieme a tutte le forze politiche. Chiederò dopo Regionali di mettersi attorno a un tavolo su questo, ma occorre dire con chiarezza che alcuni personaggi del mondo del calcio devono ricevere uno stop”. Lo afferma Matteo Renzi a Rtl 102.5 commentando l’ultima inchiesta sul calcioscommesse in Lega Pro. “Non si può andare avanti così, all’estero ci prendono in giro”, sembra che sia “tutto un magna magna”, sottolinea ancora il premier.

Fitto lancia "Conservatori e Riformisti" per abbracciare Cameron

Raffaele Fitto durante la conferenza stampa per annunciare la nascita dell'associazione "Conservatori e Riformisti"
Raffaele Fitto durante la conferenza stampa per annunciare la nascita dell’associazione “Conservatori e Riformisti” (Ansa/Mistrulli)

Raffaele Fitto dopo l’insanabile frattura con Forza Italia e Silvio Berlusconi lancia l’Associazione Conservatori e Riformisti, una prima pietra su quella che potrà essere una nuova casa per il Centrodestra. Un contenitore basato “sui contenuti e su regole definite”, che individui il suo leader attraverso “le primarie”. Ma per Fitto “non è questo il momento di dar vita a nuovi gruppi parlamentari, fuoriuscendo da quelli di Forza Italia: “per noi questo è l’ultimo dei problemi”, sottolinea l’europarlamentare in conferenza stampa. “Se si andrà a votare nel 2018, l’unica prospettiva che può interpretare questa legge elettorale sono le primarie”, afferma l’ex ministro.

“Abbiamo costituito – spiega Fitto – un’associazione che si chiama Conservatori e Riformisti e che si ispira al gruppo del Parlamento europeo. Siamo già stati dal notaio. “Ci ispiriamo – prosegue – al gruppo europeo dei Conservatori e riformisti e aderiamo alla “Fondazione New direction”. Abbiamo avviato un percorso, formulando anche una richiesta di ingresso al nuovo gruppo europeo e ora attendiamo la valutazione e l’approvazione”. Il che significa abbandonare il Partito popolare europeo nel cui gruppo, a Strasburgo, siede Forza Italia.

Sui numeri, che in politica pure contano qualcosa, Fitto ai giornalisti risponde: “E’ una partita che non si gioca con un parlamentare in più o in meno ma si muove in una prospettiva politica”. Poi ironizza: “Dica trentatré…”, risponde a chi gli chiede se i parlamentari che hanno aderito sono gli stessi che qualche tempo fa hanno firmato una lettera a sostegno di Cameron. “Comunque – aggiunge – non lo so”. Troppo presto anche per il simbolo: “No, non lo abbiamo. E’ solo un’associazione, lo vedremo dopo”. “Se le elezioni saranno nel 2018 – ha detto ancora – è indispensabile che il centrodestra, alternativo al centrosinistra, si organizzi per fare delle primarie sui contenuti e sugli uomini”.

“Dobbiamo avere il coraggio di guardare al futuro – Raffaele Fitto – ed è necessario dare rappresentanza a una larga fetta di cittadini mettendo in campo un centrodestra che sia attento al confronto sui contenuti e le regole. Tra Salvini e Renzi c’è uno spazio molto ampio”, dice sottolineando come in Europa “non non stiamo né con la Merkel, né con la Le Pen”.

“Siamo pronti a un confronto con tutti coloro che vogliono condividere un’alternativa a Renzi e al suo governo. Gli eccessi – dice Fitto – sono un errore: è un errore supportare Renzi ma un errore passare dal supporto alle critiche. Noi proponiamo un’alternativa”, afferma lasciando spazio a chi come i “dissidenti” di Forza Italia tipo Denis Verdini volesse approdare nella sua realtà politica. “Può aderire chiunque lo riterrà utile, non sta a noi dare patenti”, ha concluso Fitto.

Bisognerà capire ora le mosse di Berlusconi, ma i più informati ritengono che il cavaliere abbia rimandato la “resa dei conti” a dopo le elezioni regionali. Non sono pochi gli azzurri che si chiedono se i cosiddetti “33” possano essere compatibili con la permanenza nei gruppi parlamentari di Fi. Probabilmente, Fitto avrà costituito l’assoziazione ora per prepararsi ad una eventuale offensiva del cavaliere dopo maggio. E l’unica cosa che vorrebbe evitare l’europarlamentare è la plateale “cacciata” che subì Fini, fermo restando che la scissione è già nei fatti.

Calcioscommesse, ecco le 28 partite taroccate per soldi

Una slide dell'inchiesta dell'operazione 'Dirty Soccer' mostra i volti di alcuni fermati coinvolti nella nuova vicenda di calcioscommesse (Ansa/Polizia)
Una slide dell’inchiesta dell’operazione “Dirty Soccer” mostra i volti di alcuni fermati coinvolti nella nuova vicenda di calcioscommesse (Ansa/Polizia)

Calcioscommesse, sono in tutto 28 le partite truccate per denaro da quanti sono stati coinvolti a vario titolo nell’inchiesta scattata stamane su disposizione della Dda di Catanzaro.

Diciassette incontri dei gironi A, B e C di Lega Pro e 11 partite della lega Dilettanti, serie D, gironi H e I: sono le partite sulle quali gli investigatori e gli inquirenti hanno accertato le combine che sarebbero state realizzate nel corso della stagione 2014-2015 dalle due distinte associazioni scoperte con l’operazione “Dirty Soccer” di martedi. Ecco nel dettaglio gli incontri ritenuti disputati tramite accordi e combine di risultati con la compiacenza di calciatori e dirigenti arrestati e la regia imgombrante della ‘Ndrangheta.

LEGA PRO

Pisa – Torres;

Juve Stabia – Lupa Roma;

Sant’Arcangelo – Aquila;

Grosseto – Sant’Arcangelo;

Aquila – Savona;

Prato – Sant’Arcangelo;

Cremonese – Pro Patria;

Monza – Torres;

Bassano – Monza;

Torres – Pro Patria;

Pro Patria – Pavia;

Aquila – Tuttocuoio;

Aquila – Sant’Arcangelo;

Barletta – Catanzaro;

Aversa – Barletta;

Vigor Lamezia – Paganese;

Barletta – Vigor Lamezia;

SERIE D

Hinterreggio – Neapolis;

Sorrento – Montalto;

Neapolis – Montalto;

Monopoli – Puteolana;

Montalto – Frattese;

Due Torri – Neapolis;

Neapolis – Akragas;

Neapolis – Sorrento;

Brindisi – San Severo;

Andria – Puteolana;

Pomigliano – Brindisi

Leggi i nomi dei 50 arrestati stamani 

Calcioscommesse, ecco chi sono i fermati dalla Dda di Catanzaro

Calcio&Mafia calcioscommesse 'ndrangheta dirty soccer  - Dda di CatanzaroL’elenco completo dei fermati nell’ambito dell’operazione “Dirty Soccer”, l’inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla Polizia di Stato e coordinata  dalla Dda di Catanzaro diretta dal procuratore Vincenzo Antonio Lombardo.

Dall’inchiesta “Calcio&Mafia” sono emersi elementi inquietanti a carico di 120 persone tra cui i 50 fermati, riportati di seguito, e circa 70 indagati che dovranno rispondere di accuse a vario titolo.
1) CICCARONE Antonio, nato a Eboli (SA) l’11.10.1973, direttore sportivo del Neapolis (serie D);
2) MOXEDANO Mario, nato a Napoli il 28.2.1954, ex presidente (azionista,ndr.) del Napoli e presidente del Neapolis serie D);
3) MOXEDANO Raffaele, nato a Napoli il 22.1.1985, figlio di Mario e calciatore del Neapolis (serie D);
4) MOLINO Francesco, nato a Cosenza il 22.6.1980, direttore sportivo del Montalto (serie D);
5) PALERMO Antonio, nato a Cosenza il 7.3.1967, dirigente del Montalto (serie D)
6) DALENO Savino, nato a Barletta il 2.5.1975, ex calciatore e consulente di mercato del Brindisi (serie D);
7) FLORA Antonio, nato a Bari il 24.12.1946, presidente del Brindisi (serie D);
8) FLORA Giorgio, nato a Gioia del Colle (BA) il 9.3.1982, vicepresidente del Brindisi (serie D);
9) MORISCO Vito, nato a Bari il 14.4.1970, direttore generale del Brindisi (serie D);
10) IZZO Pasquale, nato a Pozzuoli (NA) il 19.9.1982, calciatore della Puteolana (serie D);
11) MARZOCCHI Emanuele, nato a Napoli l’1.2.1984, calciatore della Puteolana (serie D);
12) ASTARITA Salvatore, nato a Cercola (NA) il 19.2.1983, ex calciatore dell’Akragas (serie D)
13) DI NICOLA Ercole, nato ad Atri (TE) il 5.4.1977, direttore sportivo de L’Aquila (LegaPro);
14) NUCIFORA Vincenzo, nato a Messina il 29.7.1945, ex direttore sportivo della Torres (LegaPro)
15) DI LAURO Fabio, nato a Paola (CS) il 20.4.1975, ex calciatore e imprenditore;
16) BRDANIN Aleksander, sloveno (1981), finanziatore di combines;
17) MILOSAVLJEVIC Uros, sloveno (1982), finanziatore di combines;
18) JOVICIC Milan, serbo (1972), finanziatore di combines;
Calcio&Mafia calcioscommesse 'ndrangheta dirty soccer
Il procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo

19) MALVISI Enrico, nato a Forlì il 22.5.1972, imprenditore;

20) CIARDI Daniele, nato a Montevarchi (AR) il 15.4.1974, magazziniere del Santarcangelo (serie D)
21) GUIDONE Marco, nato a Monza il 17.5.1986, calciatore del Santarcangelo (serie D);
22) OBENG Francis, nato in Ghana il 7.2.1986, calciatore del Santarcangelo (serie D);
23) TRAORE’ Mohamed Lamine, nato in Guinea il 13.10.1991, calciatore del Santarcangelo (serie D);
24) RIDOLFI Giacomo, nato a Pesaro il 16.5.1994, calciatore del Santarcangelo (serie D)
25) ULIZIO Mauro, nato a Cagliari il 20.1.1967, ex direttore generale del Monza ed ex socio occulto della Pro Patria (LegaPro);
26) SOLAZZO Marcello, nato a Campi Salentini (LE) il 3.8.1983, intermediario;
27) ULIZIO Andrea, nato a Cagliari il 6.5.1994, figlio di Mauro ed ex calciatore della Pro Patria (LegaPro);
28) CARLUCCIO Massimiliano, nato a San Pietro Vernotico (BR) l’1.8.1981, socio occulto della Pro Patria (LegaPro);
29) GEROLINO Adolfo, nato ad Avellino l’11.4.1990, ex calciatore della Pro Patria (LegaPro);
30) MELILLO Vincenzo, nato a Benevento il 22.8.1986, portiere della Pro Patria (LegaPro);
31) TOSI Marco, nato a Livorno il 12.2.1960, ex allenatore della Pro Patria (LegaPro);
32) CALIFANO Gianni, nato a Pagani (SA) il 18.11.1971, direttore sportivo del Monza (LegaPro);
33) CALIFANO Bruno, nato a Pagani (SA) il 21.09.1941, padre di Gianni;
34) TIMOSENCO Ala, moldava (1974), intermediaria;
35) ARUCI Erikson, albanese (1990), intermediario;
36) BENINI Stefano, nato a Cesenatico (FC) il 15.2.1980, intermediario;
37) SCARNÀ Alberto, nato a Cosenza il 19.6.1973, sovrintendente della Polizia di Stato;
38) PAGNIELLO Maurizio Antonio detto “Morris”, nato in Australia il 25.3.1977, ex calciatore e intermediario;
39) DAN Ioana Delia detta “Bianca”, romena (1992), interprete;
40) PIETANZA Raffaele, nato a San Pietro Vernotico (BR) il 13.3.1981, intermediario;
41) DE PALMA Diego, nato a Pago Veiano (BN) il 21.9.1975, imprenditore, co-finanziatore di combines e intermediario;
42) POGGI Raffaele, nato a Riolo Terme (RA) il 14.6.1953, imprenditore, co-finanziatore di combines e intermediario;
43) NERJAKU Edmond, albanese (1973), imprenditore, finanziatore di combines e scommettitore in proprio;
44) CENNI Massimo, nato a Rimini il 7.5.1977, intermediario;
45) CORDA Ninni, nato a Nuoro il 28.1.1974, allenatore del Barletta (LegaPro);
46) MAGLIA Fabrizio, nato a Lamezia Terme (CZ) il 29.10.1967, direttore sportivo della Vigor Lamezia (LegaPro);
47) BELLINI Felice, nato a Catanzaro il 19.8.1976, ex direttore sportivo del Gudja United Malta e attuale dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia (LegaPro);
48) FARRUGIA Robert, maltese (1970), finanziatore di combines;
49) FARRUGIA Adrian, maltese (1981), finanziatore di combines;
50) LA FERLA Sebastiano, nato a Catanzaro il 24.4.1971, intermediario.
L’elenco anche in ordine di appartenenza (calciatore, presidente, dirigenti sportivi ecc.). Sono quattro presidenti di società di calcio, undici dirigenti a vario titolo, dodici tra calciatori in attività ed ex, un magazzinieri e finanziatori italiani ed esteri fermati nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse denominato “Dirty Soccer” (Calcio sporco)

PRESIDENTI: Mario Moxedano, Neapolis; Antonio Flora, Brindisi; Giorgio Flora, vice presidente Brindisi; Maurizio Antonio Pagniello, ex presidente Trento.

DIRIGENTI SPORTIVI: Antonio Ciccarone, ds Neapolis; Francesco Molino, ds Montalto Uffugo; Antonio Palermo, Montalto Uffugo; Vito Morisco, dg Brindisi; Ercole Di Nicola, ds Aquila; Vincenzo Nucifora, ex ds Torres; Mauro Ulizio, dg Monza e dg di fatto del Pro Patria; Massimiliano Carluccio, socio occulto e dirigente di fatto del Pro Patria; Gianni Califano, ds Monza; Fabrizio Maglia, Vigor Lamezia; Felice Bellini, dirigente marketing Vigor Lamezia;

CALCIATORI: Raffaele Moxedano, Neapolis; Emanuele Marzocchi Puteolana; Salvatore Astarita, ex Akragas; Savino Daleno, ex calciatore e consulente del Brindisi; Fabio Di Lauro, ex calciatore e imprenditore; Marco Guidone, Santarcangelo; Francis Obeng, Santarcangelo; Mohamed Lamine Traorè Santarcangelo; Giacomo Ridolfi, Santarcangelo; Andrea Ulizio, San Marino ex Pro Patria; Adolfo Gerolino ex Pro Patria; Vincenzo Melillo Pro Patria.

ALLENATORI: Marco Tosi, ex Pro Patria; Ninni Corda, Barletta.

ALTRI PERSONAGGI: Daniele Ciardi, magazziniere Santarcangelo; Enrico Malvisi, imprenditore e scommettitore; Marcello Solazzo, uomo fiducia Carluccio; Stefano Benini, uomo fiducia Carluccio; Alberto Scarnà, sovrintendente polizia e uomo fiducia Di Lauro; Raffaele Pietanza, uomo fiducia Carluccio e Solazzo; Diego De Palma, imprenditore e finanziatore; Raffaele Poggi, finanziatore; Bruno Califano, padre di Gianni; Massimo Cenni; Sebastiano La Ferla, uomo fiducia Bellini.

FINANZIATORI ESTERI: Aleksander Brdanin; Uros Milosavljevic; Milan Jovicic; Ala Timosenco, interprete; Erikson Araci, collaboratore Di Lauro; Ioana Delia Dan, interprete; Edmond Nerjaku imprenditore e finanziatore; Robert Farrugia e Adian Farrugia

Calcioscommesse, cosi la ‘Ndrangheta truccava le partite

Calcioscommesse, la cupola che truccava le partite
(Ansa)

La ‘ndrangheta dietro presunte combine di partite. E’ di nuovo terremoto nel mondo del calcio, stavolta in Lega Pro e Serie D. La Polizia sta eseguendo decine di fermi in tutta Italia nell’ambito di una nuova inchiesta sul Calcioscommesse, nei confronti di calciatori,dirigenti e presidenti di club. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Catanzaro e e dallo Sco di Roma.. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Sono 50 i fermi, oltre 70 gli indagati. Oltre 30 le squadre coinvolte. Perquisizioni sono in corso nelle sedi di diverse squadre.

I poliziotti del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Catanzaro stanno operando nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L’Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona.

Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L’inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell’omonima coscache opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la ‘ndrina.

Quella degli Iannazzo, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, è una cosca “d’elite della mafia imprenditrice” dedita agli affari, ma anche capace di scatenare una guerra con altre consorterie per mantenere il proprio predominio sul territorio. Nel corso dell’operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra le quali alcuni imprenditori. E’ stato captando alcune conversazioni di Pietro Iannazzo nel corso di quella indagine che gli investigatori hanno saputo delle combine su varie partite dei campionati di Lega Pro e Cnd per alterare i risultati al fine di ottenere vincite cospicue con le scommesse.

Fermato allenatore Barletta  – L’allenatore del Barletta (Lega Pro), Ninni Corda, è stato fermato nell’ambito della inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Catanzaro. Corda, 40enne originario di Nuoro, è arrivato sulla panchina barlettana a metà del girone di ritorno. Su nove partite, giocate dalla squadra che Corda ha allenato, tre, secondo la Dda di Catanzaro, sarebbero quelle incriminate (Barletta-Catanzaro, 1-1; Aversa-Barletta, 0-1; Barletta-Vigor Lamezia, 3-3).

Due perquisizioni e un arresto a Genova  -Tocca anche Genova l’inchiesta ‘Dirty soccer’ della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Agenti della squadra mobile genovese hanno perquisito l’abitazione di Giuseppe Perpignano, imprenditore di 49 anni, attualmente presidente del Barletta Calcio ed ex presidente del Bogliasco e poi del “Rapallo Bogliasco” società di serie D e Massimiliano Solidoro, 42 anni, ex giocatore dilettante e collaboratore tecnico del Savona. I due sono accusati di frode sportiva. La squadra mobile ha arrestato anche un calciatore ghanese del Santarcangelo, club della provincia di Rimini del Girone B di Lega Pro. Il calciatore si trovava a Genova per motivi personali e qui è stato fermato.

Boss cosca aveva rapporti con presidenti  – Pietro Iannazzo, il presunto boss dell’omonima cosca intratteneva rapporti con presidenti di società di calcio per alterare i risultati. E’ quanto emerso dall’inchiesta “Dirty soccer” condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Catanzaro. E’ proprio intercettando alcuni colloqui di Iannazzo che gli investigatori hanno ricostruito il giro di calcioscommesse.

‘Ndrangheta dietro combine, aggravante mafia – La ‘ndrangheta dietro alcune delle presunte combine di partite dei campionati di Lega Pro e Cnd venute alla luce con l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L’inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell’omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la ‘ndrina.

Secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, quella di Iannazzo è una cosca “d’elite della mafia imprenditrice” dedita agli affari, ma anche capace di scatenare una guerra con altre consorterie per mantenere il proprio predominio sul territorio. Nel corso dell’operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra le quali alcuni imprenditori. E’ stato captando alcune conversazioni di Pietro Iannazzo nel corso di quella indagini che gli investigatori hanno saputo delle combine su varie partite dei campionati di Lega Pro e Cnd per alterare i risultati al fine di ottenere vincite cospicue con le scommesse.

Tra arrestati ds L’Aquila,tra uomini chiave – Tra gli arrestati dell’inchiesta sul calcioscommesse che ha coinvolto Lega Pro e serie D c’è il direttore sportivo Ercole Di Nicola, originario di Atri (Teramo), responsabile dell’area tecnica dell’Aquila calcio. Secondo quanto appreso da fonti investigative, è stato fermato nelle prima ore della mattina a Venezia. Di Nicola sarebbe uno degli uomini chiave dell’inchiesta. Secondo quanto appreso non ci sono indagati tra i rappresentanti della proprietà del club e tra il resto della dirigenza. L’Aquila come società non è coinvolta a livello penale.

Operazione Ps, perquisizioni in sedi club – Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia nelle sedi di diverse squadre di Lega Pro e sedie D che sarebbero coinvolte a vario titolo nell’indagine sul calcioscommesse. Le perquisizioni riguardano anche i domicili di dirigenti, allenatori e calciatori che, secondo l’indagine, si sarebbero associati per truccare le partite. Le due distinte organizzazioni scoperte, una operante in Lega Pro e una in serie D, erano in grado di alterare i risultati e investire denaro nel giro delle scommesse, sia in Italia sia all’estero.

Procuratore, tramavano combine in serie B  – I componenti dell’organizzazione collegata con l’estero e dedita al calcio scommesse sgominata stamane dalla polizia “tramavano per estendere le combine al campionato di serie B e a gare più importanti”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo incontrando i giornalisti per illustrare i dettagli dell’operazione. Lombardo ha aggiunto che la Dda “non ha elementi per dire se la combine sia andata a buon fine”.

Palazzi ha chiesto informazioni – Il procuratore federale Stefano Palazzi ha preso contatto con la Dda di Catanzaro per avere informazioni sull’inchiesta sul calcioscommesse. Un’inchiesta – ha riferito il procuratore di Catanzaro Vincenzo Lombardo – che Palazzi ha definito: “un’operazione per disinquinare il mondo del calcio”. “Palazzi – ha detto ancora Lombardo – ci ha chiesto un contributo di conoscenze per dare modo a loro di procedere. Ha anche sottolineato che operazioni del genere provocano sfiducia negli appassionati di calcio, ma al tempo stesso creano anche fiducia perché sono la dimostrazione che c’è chi lavora per ripulire questo mondo”.

Direttore Sco Cortese, ruolo esorbitante ‘ndrangheta – L’operazione sul calcioscommesse condotta dalla polizia di Stato dimostra “come le ramificazioni della ‘ndrangheta abbiano assunto un livello esorbitante non solo nei settori classici in cui operano le cosche ma anche nel mondo dello sport”. Lo ha detto il direttore dello Sco Renato Cortese, che ha anche evidenziato come la polizia di Stato “di solito vicina al calcio con i servizi di ordine pubblico per garantire l’incolumità degli spettatori e prevenire i reati, oggi abbia mostrato la sua faccia repressiva”.

Altra indagine a Brindisi, sei avvisi  – Sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari a firma del pm Savina Toscani sono stati notificati dagli agenti della Digos di Brindisi a un ex presidente del Brindisi Calcio, Roberto Quarta, ad alcuni tesserati e anche ad esponenti della tifoseria ultras locale. Si tratta di un’inchiesta che riguarda due presunti tentativi di ‘combine’ e anche una serie di condotte intimidatorie verificatesi negli anni passati. Sono stati altresì ricostruiti alcuni passaggi relativi alle vicende societarie della Ssd Città di Brindisi, che milita nel campionato di Lega Pro, e ad alcuni incontri sportivi. Si tratta di una inchiesta antecedente a quella che ha portato oggi all’esecuzione di 50 provvedimenti di fermo disposti dalla Dda di Catanzaro e che riguarda fatti scollegati a quelli su cui ha investigato la procura calabrese.

Tavecchio, noi parte lesa  – “Ci dichiariamo parte lesa per quanto sta succedendo perché continuiamo a subire tutte le situazioni del Paese. Il calcio non viene aiutato da questi scandali. Noi siamo un soggetto che vuole difendere il sistema da certe cose ma i nostri mezzi non sono all’altezza”. Così il presidente della Figc Carlo Tavecchio sul calcioscommesse in Lega pro e dilettanti.

Tommasi, rischio quotare dilettanti – “Aprire alle scommesse il mondo dei dilettanti é stato un rischio, perché ci sono oltre 160 squadre e le partite non sono trasmesse, quindi sono difficili da controllare”: così Damiano Tommasi (Aic) sull’inchiesta sul calcioscommesse. “Il nostro mondo é allettante per chi persegue il malaffare. Serve chiarezza nel più breve tempo possibile”

Ferrovie Nord Milano, si dimette Norberto Achille, indagato per spese pazze con la carta aziendale

Il presidente di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille
Il presidente dimissionario di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille (Fotogramma)

Il presidente di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille, 71 anni, si è dimesso. La decisione è stata all’indomani del “provvedimento cautelare che lo ha raggiunto” per truffa aggravata e peculato e che lo obbliga anche all’interdizione temporanea per sei mesi da ruoli direttivi.

La procura di Milano lo accusa di peculato e truffa aggravata, oltre 600mila euro distratti dalla società Ferrovie Nord Milano per presunti fini personali come l’acquisto di un abbonamento della pay tv, scommesse sportive, abiti, cene, schede telefoniche e noleggio di auto.
Presunte spese pazze effettuate con la carta di credito aziendale, che sarebbe stata utilizzata anche dai familiari.

Dopo aver ricevuto lunedi il provvedimento, il manager ha rassegnato le sue dimissioni. Ferrovie Nord di Milano è una società ferroviaria quotata in Piazza Affari e controllata al 57,57% dalla Regione Lombardia, al 14,7% dalle Ferrovie dello Stato e al 3,74% dal Gruppo Gavio.

La rappresentanza della società, che “ribadisce la correttezza dei propri bilanci”, viene assunta dal suo vice Luigi Cardinetti. A tale proposito la Società ha dato mandato “già da tempo” ad un avvocato penalista “affinché tuteli anche giudizialmente i propri interessi”. Un avviso di garanzia è stato recapitato anche al presidente del collegio sindacale Carlo Alberto Belloni.

Achille è alla guida delle Ferrovie Nord dal 1998, dopo un’esperienza come assessore ai Trasporti del Comune di Milano dal 1997, sotto la prima giunta guidata dal sindaco Gabriele Albertini. In ambito ferroviario Achille è stato vicepresidente esecutivo e Amministratore delegato di Abb dal 1992 al 1997.

Napoli, ex guardia Marco Castiello spara e ferisce sei vicini. Poi scappa ma lo arrestano

Marco Castiello nel quadrato
Marco Castiello nel quadrato (Il Mattino)

Poteva essere un’altra strage per futili motivi come quella di qualche giorno fa a Napoli. Una ex guardia giurata – Marco Castiello, pensionato di 76 anni – ha ferito a colpi di fucile in maniera lieve, la scorsa notte ad Afragola (Napoli) sei vicini di casa, fra i quali una bimba di sei anni. L’uomo è poi fuggito ma è stato rintracciato e bloccato da polizia e carabinieri.  C’è mancato poco che i pallettoni non colpissero a morte.

Castiello ha infatti sparato con un fucile da caccia sei colpi. Ha ferito una bimba di 6 anni, un ragazzo di 21, un giovane di 19 anni e tre donne di 26, 37 e 55 anni. Fortunatamente, per nessuno di loro la prognosi supera i 10 giorni.    

La sparatoria è stata scatenata da una discussione dell’uomo con i suoi vicini, da lui rimproverati per non aver chiuso bene il portone del vecchio palazzo nel centro storico della località, come riferisce “Il Mattino”. Quattro i ricoverati in ospedale, in osservazione ma non in gravi condizioni.

Dopo la fuga di Castiello è stato possibile rintracciarlo grazie alla telefonata del vicequestore Sergio Di Mauro: la localizzazione del cellulare ha infatti permesso di raggiungere l’uomo, che si era rifugiata a casa di una figlia. L’uomo è stato arrestato.

 

Bpm, Ubi, Bper. Lombardia contro il Decreto Renzi sulle Popolari. Parla Antonio Saggese.

Banca popolare di Milano Bpm, Ubi, Bper
La Banca popolare di Milano

Edoardo Petti per Formiche.net parla con Antonio Saggese a proposito di Popolari (18-5-2015)

“Le banche popolari sono una realtà e una ricchezza che va salvaguardata. Mentre la legge del governo ne mortifica e snatura il sistema”.

La battaglia del Pirellone

È con queste parole che il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha incaricato l’Avvocatura regionale di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimento promosso da Palazzo Chigi e approvato dal Parlamento a marzo.

Testo che prevede l’obbligo, per i primi 10 istituti creditizi mutualistici e territoriali, di trasformarsi in società per azioni entro 18 mesi. Un cambiamento radicale di regime giuridico e statutario che ha messo in moto un percorso di aggregazioni, acquisizioni e rimescolamento tra Popolari. Della questione, tra l’altro, si parlerà mercoledì 20 maggio alla presentazione a Roma del libro “Popolari addio?” scritto da Gianfranco Fabi e Franco Debenedetti nell’ambito di una collana curata da Lodovico Festa per Guerini Editore.

Manager e politico

Per capire il valore e le finalità di un’iniziativa che potrebbe produrre effetti incisivi nel panorama finanziario, Formiche.net ha interpellato il consigliere regionale della Lista Maroni Antonio Saggese.

Una lunga esperienza di manager bancario, è lui il promotore e primo firmatario della mozione votata dall’assemblea regionale il 6 maggio. E che vincola la Giunta a sollevare il tema della legittimità della legge presso la Consulta.

“Le ragioni dell’illegittimità della riforma”

A suo giudizio le motivazioni di incostituzionalità della riforma sono molteplici.

La prima consisterebbe nella violazione dell’Articolo 117 della Carta fondamentale, che attribuisce alle regioni le competenze per il credito regionale: “Considerato lo stretto collegamento delle banche cooperative con il territorio, lo Stato si rende responsabile di un’invasione indebita dell’autonomia degli enti locali”.

La seconda lesione riguarderebbe l’Articolo 118 della Costituzione, che proclama e protegge il principio di sussidiarietà: “Ma il governo ha rifiutato di ascoltare una regione come la Lombardia, che accoglie ben quattro istituti creditizi coinvolti nel provvedimento legislativo”.

Bersaglio dei ricorrenti è poi “la mancanza dei requisiti di necessità e urgenza che giustifichino l’approvazione del decreto legge”. E “l’annullamento del regime giuridico cooperativo – fondato sul principio ‘una testa, un voto’ – senza risarcimento da parte dello Stato”.

“Non vi erano alternative al ricorso”

La Corte Costituzionale, spiega il politico lombardo, è organo di alta garanzia per tutti gli attori del contesto istituzionale: lo Stato, che ricorre invocando i principi fondamentali dell’ordinamento repubblicano, e le regioni nell’eventualità di interferenza illecita nelle competenze territoriali.

Ai suoi occhi non vi erano alternative: “Anzi, il tempo stringe. Perché l’istanza dovrà essere ufficializzata entro venerdì 22 maggio”.

“Non solo Bpm”

La sfida assume una valenza politica rilevante. È la Lombardia l’epicentro di una galassia direaltà creditizie con forte radicamento territoriale e robusto assetto finanziario. A partire dallaBanca Popolare di Milano, crocevia di un intricato puzzle di eventuali fusioni e integrazioni con Bper, Bp e Ubi.

Tuttavia, rimarca l’esponente del Pirellone, l’orizzonte che anima i promotori del ricorso va ben oltre la salvaguardia di un patrimonio prezioso come Bpm. “La volontà è coinvolgere il maggior numero di istituti mutualistici, costruendo un fronte ampio di forze a loro supporto”.

“Gli effetti nocivi delle fusioni”

La paura provocata dai processi di aggregazione e acquisizione è una riduzione notevole degli sportelli, e soprattutto di manager e di lavoratori: “Le previsioni parlano di 20mila esuberi, in buona parte nella nostra regione. Fenomeno che produrrà seri problemi sociali cui la Lombardia dovrà far fronte con 1 miliardo in meno di trasferimenti statali”.

Un’altra cifra preoccupante – ricorda il consigliere regionale – è stata fornita dall’Associazione nazionale delle banche popolari, che ha stimato attorno a 80 miliardi il calo nell’erogazione del credito a favore di imprese e famiglie.

“Le Popolari rischiano di diventare terra di conquista”

Il timore è che “le forze del lavoro e dello sviluppo garantite fino a oggi dal credito cooperativo vengano soppiantate dai detentori di capitale finanziario. Ed esattamente dagli investitori internazionali che vedranno aprirsi i cancelli delle Popolari grazie all’abrogazione del principio ‘una testa, un voto’”.

L’ultimo baluardo di democrazia economica nel nostro paese, rileva il rappresentante della Lista Maroni, cederà il passo al controllo esclusivo dei gruppi stranieri e del “capitalismo sfacciato”.

Il percorso di fusioni avviato grazie al decreto legge governativo troverà sbocco a suo avviso nel trasferimento della sede legale e fiscale delle banche in un altro territorio: “Mentre le comunità con cui tali istituti avevano creato un legame profondo subiranno una contrazione rilevante di risorse e gettito”.

“Nessuna posizione conservatrice”

L’iniziativa messa a punto dal Pirellone, tiene a evidenziare Saggese, non equivale a una difesa dello status quo: “È necessario migliorare la governance delle Popolari attraverso meccanismi di controllo efficaci. L’obiettivo è monitorare situazioni da cui potrebbero sorgere scandali come quelli che hanno colpito taluni istituti di credito cooperativo allo stesso modo delle banche società per azioni”.

Centro-destra e Cinque Stelle favorevoli, Pd contrario

È su questo terreno che i presentatori del ricorso sono pronti a dare battaglia. E sperano di allargare il consenso politico a livello territoriale e nazionale.

La mozione regionale ha visto il voto favorevole di Lista Maroni, Lega Nord, Nuovo Centro-destra, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Pensionati e Movimento Cinque Stelle. Partito democratico e Patto civico per Ambrosoli hanno espresso parere contrario.

Una proposta parallela

Negli stessi giorni la federazione dei lavoratori bancari della Uil ha costituito un comitato eterogeneo dal punto di vista politico-culturale per fornire una risposta alternativa alla filosofia della riforma.

Guidata da Giorgio Benvenuto, l’iniziativa punta a elaborare forme di partecipazione dei dipendenti di tutte le banche popolari per renderli soci stabili a garanzia del loro radicamento territoriale e comunitario.

Un progetto che trova concorde il consigliere lombardo. Ma il requisito per renderlo percorribile, conclude Saggese, è la bocciatura del decreto legge.

La 'Ndrangheta sul calcio. 50 arresti in Lega pro per "Dirty soccer".

calcioscommesse dirty soccerL’ombra della ‘Ndrangheta sul calcio italiano. Centinaia di agenti stanno eseguendo una cinquantina di fermi in tutta Italia nell’ambito di una vasta operazione della Polizia di Stato contro il calcioscommesse in Lega pro e Dilettanti. Circa 70 sono gli indagati in una operazione che gli inquirenti hanno definnito “Dirty soccer”, “Calcio sporco”. I provvedimenti sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Catanzaro.

Fra gli arrestati figurano calciatori, dirigenti e presidenti di club. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, per alcuni spunta anche l’associazione mafiosa. Le indagini sul calcioscommesse della squadra mobile della Polizia, nel quadro dell’operazione denominata “Dirty Soccer”, avrebbe accertato decine di combine di partite di calcio dei campionati in corso di Lega Pro e Lega D.

Una ventina le province italiane interessate: Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L’Aquila, Ascoli Piceno, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova, Savona.Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L’Aquila, Ascoli Piceno, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova, Savona.

La Polizia di Stato sta eseguendo fermi e perquisizioni in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia. Il provvedimento di fermo, di circa 1.200 pagine, delinea una fitta rete di personaggi, appartenenti a due distinte organizzazioni criminali, vicine alla ‘ndrangheta, attive nella combine di incontri dei campionati di Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti, capaci di alterare risultati e investire danaro nel connesso “giro di scommesse” in Italia e all’estero.

Sarebbero almeno una trentina i club coinvolti nel giro di partite truccate di Lega Pro e Serie D scoperto dalla polizia. Tra di essi Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor-Lamezia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas e San Severo. Ad alcuni dei fermati contestata l’aggravante mafiosa.

La nuova bufera sul Calcio professionistico e dilettante segue quella della Procura di Cremona di tre anni fa che portò alla luce un giro di scommesse clandestine i cui protagonisti sono state squadre, tecnici e calciatori di serie A e B.

Morto Dean Potter, l'uomo che sussurrava alle nuvole. Stasera l'ultimo volo dello Spiderman dei Canyon.

Morto Dean Potter, l'ultimo volo dell' l'Uomo Ragno del Canyon
Morto Dean Potter, l’ultimo volo dell’ l’Uomo Ragno del Canyon

L’ultimo volo di Dean Potter,  l’uomo che sussurrava alle nuvole. Uno degli atleti di sport estremi più famosi d’America è morto dopo essersi lanciato con la tuta alare dal ciglio di un promontorio, il Taft Point, nel parco nazionale di Yosemite, in California. Potter, “l’Uomo Ragno del Gran Canyon”, famoso per le sue acrobazie da funambolo in alta quota, si è schiantato a terra insieme con un altro noto “Base Jumper”, Graham Hunt.

Potter era partito al crepuscolo da 2.286 metri di quota con indosso la tuta alare. Taft Point è a poca distanza dai massicci di Half Dome e El Capitan, teatro di altre sue leggendarie imprese. I corpi sono stati avvistati da un elicottero dopo che per ore se ne erano persi i contatti. Qualcosa nell’ultimo volo e’ andato storto: cercando di evitare una sporgenza di granito, i due “base jumpers” sono invece capitombolati roccia dopo roccia senza riuscire ad aprire i paracadute.

CHE COS’E’ IL BASE JUMPING

Il “Base jumping”, in pratica un lancio da un ciglio di montagna con il paracadute che si apre pochi secondi prima dell’impatto, e’ illegale nei parchi nazionali e anche a Yosemite le autorità fanno il possibile per frenarne l’attività. Potter per anni aveva eluso i controlli anche a costo di perdere sponsorizzazioni: in novembre dopo l’uscita del film ‘Valley Uprising’ la societa’ di prodotti alimentari per lo sport Clif Bar aveva tagliato i ponti con lui e con quattro altri atleti giudicando “troppo rischioso” il loro comportamento.

Dean Potter aveva cominciato a lanciarsi per battere un sogno ricorrente che, notte dopo notte, lo vedeva precipitare in caduta libera: per lui una premonizione di morte. “Se devo morire voglio farlo a mio modo”, aveva spiegato a ESPN, la rete tutto sport, nel 2008. Sempre quell’anno aveva confidato al New York Times che parte di lui diceva che era pazzo a pensare di poter volare, “ma un’altra parte di me pensa che e’ un sogno intrinseco dell’uomo. Perche’ non inseguirlo?”. Potter collezionava imprese una dietro l’altra.

Era stato il primo a scalare tre delle più famose “pareti” a Yosemite in un solo giorno e solo un mese fa aveva conquistato l’Half Dome in un’ora e 19 minuti, completando l’intera impresa sotto le 2 ore e 18, un record assoluto. Era anche famoso per le camminate funamboliche su una corda di nylon tesa tra i canyon più spettacolari del mondo e per i “base jumping”, alcuni dei quali effettuati con in spalla il cane, Whisper che era diventato una celebrita’ per conto suo.

Migranti, l'Ue ha deciso ma c'è disaccordo sulle "quote". Spagna e Francia sul chi va là

Jose' Manuel Garcia-Margallo (Epa)
Jose’ Manuel Garcia-Margallo (Epa)

Il tema sull’immigrazione è caldo e l’Ue sta cercando di prendere le giuste decisioni contro i trafficanti di esseri umani. “La decisione di stabilire una missione navale Ue per distruggere il modello di business dei contrabbandieri e delle reti di trafficanti nel Mediterraneo è stata appena presa”.

E’ quanto spiega su twitter l’alto rappresentante Ue per gli affari esteri Federica Mogherini. In sostanza è un via libero, ma prima di twitter per un’azione del genere ci vuole il via libera dell’Onu che ancora non c’è. In Europa sembra che siano tutti d’accordo con la volontà del piano che però va ad infrangersi con l’accoglienza dei profughi. Non tutti infatti sono d’accordo con l’idea italiana.

Secondo la Spagna, paese di frontiera come l’Italia, la Commissione “deve rivedere la sua proposta” di stabilire quote obbligatorie per la redistribuzione di rifugiati. Secondo il ministro degli esteri spagnolo, José Manuel Garcia-Margallo “lo sforzo di solidarietà deve essere proporzionato, giusto e realista, cosa che la proposta della Commissione non è”, puntualizza il ministro spagnolo.

“Condividere la responsabilità di cosa facciamo delle persone che salviamo è parte integrante della strategia” Ue per l’immigrazione. Così Federica Mogherini replica ai dubbi del premier francese sulla redistribuzione dei migranti.

“Mi aspetto che gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente e efficacemente, consentano all’Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti: nell’operazione navale, nel salvataggio delle vite in mare ed anche nella gestione delle vite che salviamo”.

Stamane in una intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Angelino Alfano dice che “Nessuno può pensare di lasciarci di nuovo soli a gestire la drammatica situazione dell’Africa e del Medio Oriente. L’Italia non può continuare a pagare un prezzo alto, come ha invece fatto finora. La Francia – continua il ministro – è sempre stata al nostro fianco nel chiedere un intervento dell’Europa in materia di immigrazione, sarebbe assurdo se avesse cambiato posizione proprio adesso”.

Per cui, “indietro non si torna, l’obiettivo è comune. La ricollocazione dei profughi? Noi riteniamo che debba accadere al termine delle procedure di identificazione e di fotosegnalamento: quindi pochi giorni dopo gli sbarchi”. “Non voglio nemmeno immaginare che il piano Juncker salti, le quote non si toccano”, sottolinea Alfano anche al Quotidiano nazionale auspicando di “chiarire i dubbi” con la Francia.

Ieri il ministro, a proposito delle rivelazioni del consulente diplomatico libico, Abdul Basit Haroun circa la possibilità che i terroristi dell’Isis possano nascondersi tra i migranti sui barconi, Alfano ha detto:
“di non avere allo stato traccia di terroristi sui barconi. “Fin qui – ha sottolineato – non abbiamo traccia di presenze di terroristi sui barconi. Questo non significa che abbiamo abbassato la tensione e l’attenzione, che rimangono altissime su questo argomento”.

Su questa problematica, ha aggiunto Alfano, “hanno indagato peraltro anche varie procure e non hanno trovato fin qui riscontri” ha aggiunto Alfano, a margine di un’iniziativa elettorale a Pesaro. “Per cui – ha proseguito – noi speriamo che abbiano ragione le procure e che abbiano ragione i nostri, che hanno fatto tutte le valutazioni sul campo per dire che fin qui non c’è traccia. Ma comunque – ha concluso – questo ci porta ad essere egualmente attenti nella consapevolezza che non c’è un Paese a rischio zero e che dobbiamo stare veramente con un’allerta sempre alta”. Eventuali segnali in questa direzione erano giunti anche dalla procura di Palermo.

Arretrati pensioni, via libera del governo al decreto. "Renzi, riparo danni degli altri"

Renzi, Padoan e Poletti alla conferenza stampa su dl arretrati pensioni
Renzi, Padoan e Poletti alla conferenza stampa su dl arretrati pensioni

Con il decreto varato oggi dal Consiglio dei ministri può dirsi risolto il nodo arretrati pensioni che, in virtù della sentenza della Corte Costituzionale, rischiava di trasformarsi in una vera e propria matassa impossibile da sbrogliare.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi, al termine di un’ora e mezza di discussione in consiglio dei ministri, si è detto soddisfatto per una risposta arrivata velocemente. In conferenza stampa, assieme ai ministri Pier Carlo Padoan e Giuliano Poletti, ha spiegato i punti qualificanti del decreto: si attinge a un “tesoretto” di 2 miliardi e 180 milioni con cui pagare la mancata indicizzazione delle pensioni a 3,7 milioni di persone:

“Tre virgola sette milioni di persone riceveranno 500 euro il primo agosto. 650 mila persone, quelle che sono sopra i tremila euro di pensioni, non riceveranno alcunché”, hanno puntualizzato.  Se prendi 1.700 euro lordi di pensioni avrai il primo agosto il bonus Poletti di 750 mila euro, se prendi 2700 euro lordi avrai 278 euro di bonus Poletti”, ha sottolineato il premier.

“E’ una questione di stock e di flusso”, ha sottolineato il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan ai giornalisti che gli chiedevano delle coperture del decreto sulle pensioni varato oggi: “Lo stock sono gli arretrati che saranno pagati con la differenza tra tendenziale e programmatico; il flusso sarà gestito attraverso la programmazione”. Inoltre, ha chiarito il ministro Padoan: “Una restituzione totale avrebbe portato il deficit al 3,6% del Pil, comportando l’apertura di una procedura europea contro l’Italia”.

Al premier, tuttavia, ha risposto l’opposizione con il capogruppo Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta: “Renzi in conferenza stampa cerca di cambiare carte in tavola”, ha spiegato: Il premier “smetta di chiamarlo bonus: è semplicemente una restituzione parziale e imbrogliona. Altro che bonus!”, ha affermato l’esponente azzurro.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, guarda invece a Strasburgo per fare giustizia degli esodati: “Sul tema delle pensioni abbiamo dato incarico a un legale di presentare un ricorso contro la normativa Fornero alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, accompagnato dalle firme degli esodati che ancora aspettano”, ha spiegato il leader del Carroccio.

Per i sindacati, la risposta del governo non è “nè adeguata nè sufficiente”, per dirla con il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli. “Le risposte del governo non corrispondono alle indicazioni della consulta”, sottolinea invece la Uil con Romano Bellissima.

“Da Renzi una prima risposta, non la soluzione al problema” è stato invece il commento del segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone. Ma Renzi ha sottolineato: “Quando questo provvedimento è stato votato, io tappavo le buche nella città di Firenze. Dire “restituite tutto è ridicolo”, soprattutto ha precisato, “da parte di chi quella norma l’ha votata, è proprio il colmo”.

E, sulla restituzione parziale delle indicizzazioni, il premier ha aggiunto: “Il nostro governo potrebbe stare qui a discutere mesi, perchè si pone un grande problema, ogni denaro che diamo a questi nostri concittadini lo togliamo a qualcun altro. Dovremo dare 18 miliardi di euro, che sarebbero tolti agli asili, alle infrastrutture, ai dipendenti. Una cifra molto grande”.

L’Inps le pagherà il primo giorno del mese. In materia pensionistica il Decreto legge, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, prevede anche un intervento che consente all’INPS di anticipare al primo giorno del mese il pagamento delle pensioni e un ulteriore intervento che protegge il montante contributivo, per il calcolo delle future pensioni, dalla caduta del PIL che si è verificata negli anni passati.

In materia di ammortizzatori sociali sono poi previsti il rifinanziamento per 1 miliardo di euro degli ammortizzatori in deroga per il 2015 (mobilità e cassa integrazione) e il rifinanziamento dei contratti di solidarietà per 70 milioni di euro.

Fbi: ecco l’hacker entrato 20 volte ai comandi di Boeing e Airbus

Un-boeing-della-United-Airlines
Un Boeing della United Airlines. L’hacker Chris Roberts l’ha manomesso più volte

Potrebbe essere accaduto sull’aereo Germanwings precipitato il 24 marzo 2015 sulle Alpi dell’Alta Provenza dove sono morte 150 persone?

Ancora non è dato sapere, ma un consulente informatico negli Stati Uniti ha detto all’Fbi di essere riuscito ad hackerare per almeno venti volte i sistemi di un volo aerei. Lo scrive la CNN online.

Secondo atti del tribunale federale, – ha detto l’FBI – un consulente di sicurezza informatica è entrato per 15 a 20 volte tra il 2011-2014, nei sistemi informatici a bordo di aerei di linea riuscendone a modificare rotta, altitudine e a controllare i comandi attraverso “l’entertainment system”, il box che controlla lo schermo radio tv posto dietro ogni sedile passeggero.

Chris Roberts, questo il nome dell’hacker, è stato arrestato dall’FBI nel mese di aprile in seguito a delle anomalie registrate sul volo della United Airlines in rotta Syracuse – New York, e dopo che i funzionari hanno visto un twitt in cui il consulente aveva descritto ciò che aveva appena fatto sull’aereo su cui stava viaggiando.

Nei documenti in possesso della procura, Roberts afferma che conosceva la vulnerabilità di tre tipi di Boeing ed un modello di Airbus, e di essere quindi in grado di prendere il possesso degli aeromobili, così come è avvenuto.

Roberts, dice l’FBI citando il documento, afferma di aver usato un cavo Ethernet modificato per collegare il suo computer portatile a una centralina elettronica che si trova sotto la sua base che controlla il sistema di intrattenimento del dedile. Da lì, è riuscito a entrare nel centro di calcolo nevralgico del velivolo.

l'Hacker Chris Roberts
l’Hacker Chris Roberts

Il 15 aprile, dice l’Fbi Roberts aveva postato dei tweets di hacking in progress sull’aereo della United Airlines su cui viaggiava riuscendo ad attivare le maschere di emergenza per l’ossigeno, è scritto nel documento. L’aereo su cui era a bordo Roberts stava volando da Denver a Chicago, poi la coincidenza per Syracusa.

Gli agenti dell’FBI hanno seguito l’aereo da Denver a Chicago e sono riusciti a trovare segni di manomissione e danneggiamento di centraline elettroniche che si connettono ai sistemi di intrattenimento in volo. Le centraline manomesse erano sotto il sedile dove era seduto Chris Roberts.

Il Federal Bureau of Investigation ha ottenuto un mandato di perquisizione attraverso cui gli agenti hanno scoperto e sequestrato diverso materiale informatico, tra cui un computer portatile, un iPad, hardware esterni e dispositivi di connessione come chiavette Usb con all’interno il malware “Nasty” in grado di manomettere i sistemi computerizzati, anche da remoto.

Uno dei produttori di aerei citati nell’informativa, ha messo in dubbio le informazioni sull’hacking di Roberts. “I nostri sistemi di intrattenimento – ha detto – sono isolati dai sistemi di volo e di navigazione”.

Questa scoperta dell’Fbi, avvalora la tesi “complottistica” che circola da più parti, che ha far precipitare il Germanwings, l’Airbus 320 della flotta Lufhtansa, non sarebbe stato il copilota “pazzo suicida e depresso” Andreas Lubitz ma un evoluto sistema di hacheraggio. Voluto da chi, è ancora tutto da scoprire. Una certezza finora sembra acclarata: che la versione “ufficiale” fornita dalla procura di Marsiglia e dal Bea contiene molte contraddizioni e moltissimi punti oscuri sull’incidente che ha scosso la comunità internazionale.

Texas, gang rivali in moto si sparano a vicenda: 9 morti e 7 feriti

Il luogo della sparatoria tra gang rivali in Texas dove sono morte 9 persone
Il luogo della sparatoria tra gang rivali in Texas dove sono morte 9 persone

Una strage dai contorni ancora oscuri quella di stanotte in Texas. Nove persone sono rimaste uccise in scontri a fuoco tra gang rivali di motociclisti a Waco, nella contea di McLennan, a 140 chilometri da Dallas. Teatro della “battaglia”, che ha coinvolto appartenenti ad almeno tre diverse bande, il “Twin Peaks Sports Bar and Grill”, un ristorante di un centro commerciale della città, e i parcheggi del locale. Nel violento scontro a fuoco si contano anche una decina di feriti. In giornata è stata fatta una maxiretata con 192 persone arrestate.

Inizialmente, i teppisti si sono affrontati con mazze, coltelli e catene, poi hanno cominciato a sparare, ha riferito il portavoce della polizia di Waco, sergente Patrick Swanton. Alla fine della sparatoria, i cadaveri erano sparsi in due aree di parcheggio. Sul posto sono stati raccolti i corpi di otto vittime, mentre un ferito è deceduto poco più tardi in ospedale.

la mappa dove si trova Waco in TexasTutti erano affiliati alle bande in conflitto. Si parla di almeno cinque gang rivali e non solo tre, come riferito in un primo momento. “Sono gang di motociclisti molto ostili e pericolose”, che scorazzano per le lunghe strade texane per gruppi di venti, trenta persone.

Molte persone innocenti avrebbero potuto essere colpite oggi”, ha commentato Swanton, secondo cui se il bilancio non è stato più grave è perché la polizia è intervenuta non appena sono iniziati i disordini, perché aveva avuto notizia che ci sarebbe stata “una discussione” tra bande avversarie. I gestori del bar, dove le cameriere servono seminude, erano stati informati.

“Nei miei quasi 35 anni di esperienza nella polizia”, ha detto il sergente Swanton “questa è la scena più violenta e orribile che ho mai affrontato.” Il Portavoce della polizia ha riferito ai giornalisti che le persone portate in ospedale sono in tutto 18, ma al momento non è chiaro se comprensivi anche dei morti.

Follia a Palermo, pirata travolge e uccide Tania Valguarnera. E' omicidio stradale, ma la legge non c'è

Palermo incidente morta via liberta. Pirata travolge e uccide Tania Valguarnera
Omicidio stradale a Palermo. Muore Tania Valguarnera. Ma la legge non c’è. 

Una giovane donna di circa 30 anni, Tania Valguarnera, scultrice palermitana, è stata travolta e uccisa da un pirata della strada in via Libertà, a Palermo, da un un uomo senza patente alla guida di una Fiat Doblò. Il pirata, Pietro Sclafani di 50 anni, dopo il violentissimo impatto invece di prestarle soccorso è fuggito ma è stato individuato e arrestato in via Autonomia Siciliana.  Per lui l’accusa è di omicidio colposo e omissione di soccorso.

Tania Valguarnera, da quando apprende l’Ansa, sarebbe mamma di due gemelle e si sarebbe dovuta sposare tra qualche mese. Stamane stava andando nel call center Alicos, dove lavorava, ed è stata investita mentre attraversava la strada. I sanitari del 118 hanno cercato di rianimarla, ma tutto è stato inutile: la ragazza sarebbe morta sul colpo. Ad arrestare poi il pirata, fuggito a bordo della sua Fiat Doblò, sono state le volanti della polizia. La patente gli era stata sequestrata da un anno per eccesso di velocità.

La giovane Tania Valguarnera, uccisa da un pirata a Palermo
La giovane Tania Valguarnera, uccisa da un pirata a Palermo

Alcuni testimoni che hanno assistito all’incidente mortale hanno subito chiamato il 113 e dato alla polizia gli elementi che poi sono stati fondamentali per rintracciare e arrestare Sclafani. L’uomo, proprietario di un panificio, è stato bloccato poco dopo a qualche centinaio di metri dal luogo dell’incidente. Già lunedi il gip potrebbe convalidare l’arresto e si avvieranno le procedure per processarlo per direttissima.

Per l’uomo varranno le leggi vigenti in materia di pirateria stradale. L’omicidio stradale è ancora in discussione in Parlamento. Se fosse stata in vigore quella legge, molto più rigida, avrebbe rischiato, secondo le prime ipotesi legislative, da 8 a 18 anni di carcere e la revoca a vita della patente di guida.

Android, addio password. Lo smartphone si sbloccherà con l'iride

Scansione Iride con smartphoneLa rivoluzione digitale è dire addio alle password per avviarsi su modalità di protezione sempre più sofisticate. La novità, anticipata dal Wall Street Journal, arriva direttamente dal Giappone. I prossimi smartphone in arrivo sul mercato potranno essere sbloccati solo con lo sguardo del proprietario.

L’operatore nipponico NTT DoCoMo ha annunciato il lancio del dispositivo Arrows NX F-04G, basato su sistema operativo Android di Google, che integra la tecnologia di riconoscimento dell’iride realizzata da Fujitsu e presentata all’ultimo Mobile World Congress di Barcellona.

In occasione della conferenza, riporta il blog del Wsj, l’Amministratore delegato di NTT DoCoMo, Kaoru Kato, ha confermato l’ordine di una pizza semplicemente “fissando” lo schermo del telefono. Il dispositivo, ha aggiunto, sarà il primo ad arrivare sul mercato con sensore per la scansione dell’iride. Sarà in vendita in Giappone entro la fine del mese, disponibile in tre colori. Ancora non è stato riferito quando sarà disponibile negli altri paesi. Ma c’è chi giura entro l’anno. Fujitsu non è stata quest’anno l’unica azienda a presentare una simile tecnologia per effettuare scansioni degli occhi.

Anche la cinese Zte aveva svelato alla fiera della comunicazione mobile di Barcellona uno smartphone con sensore simile, il Grand S3. Mentre la sudcoreana Samsung secondo indiscrezioni starebbe lavorando a una tecnologia ad hoc e ha presentato un brevetto negli Usa per la scansione dell’iride. Al momento non è dato sapere cosa farà il gigante di Cupertino con Apple. Quindi addio alle vecchie password alfanumeriche, ai puntini con combinazione su smartphone e tablet. Il futuro sarà dell’iride. Basterà uno sguardo per sbloccare il telefono. Ma attenzione a non farlo mentre si guida…

Pensioni, Renzi choc a 15 giorni dal voto: "Ad agosto 500 euro a testa"

Il premier Matteo Renzi all'Arena di Giletti
Il premier Matteo Renzi all’Arena di Giletti (Ansa/Percossi)

Nessun vertice stasera sulle pensioni come avevano fatto filtrare fonti di Palazzo Chigi. Domani si discuterà in Cdm simulando tutte le ipotesi di rimborso, ma l’annuncio bomba arriva oggi dall’Arena di Massimo Giletti dove il premier Matteo Renzi, a 15 giorni dal voto, promette che dal 1 agosto “4 milioni di pensionati avranno 500 euro sulla pensione, in tasca. Nessuno perderà un centesimo”. La cerchia dei destinatari è una parte di quei 6 milioni di pensionati cui la riforma Fornero aveva bloccato l’adeguamento al costo della vitaper gli anni 2012-2013.

Poi la Consulta, con una sentenza choc bocciò questa norma che in soldoni significava restituire i quattrini sottratti ai pensionati. Totale una ventina di miliardi. Un impatto tremendo sui conti pubblici, ma l’esecutivo guidato da Renzi ha dovuto trovare la quadra per una coperta che riuscisse a coprire una parte, ma non tutti. Quindi il premier incalzato dal conduttore gli ha strappato la promessa. “Cinquecento euro”, che saranno però “una tantum” azzarderà a dire qualche fonte da largo Colonna. Ma i conti non tornano se è vero che il governo lavorava sull’ipotesi di rimborsare 3 massimo 3,5 miliardi di euro. Se 500 per 4 milioni di pensionati fa 2 miliardi manca all’appello 1 miliardo e mezzo. Quale sarà la sorpresa che uscirà domani da Palazzo Chigi?, si chiede più di qualcuno dentro e fuori il Palazzo. Qualcun’altro pensa che questa è una manovra “elettorale” come i famosi 80 euro prima delle europee. “Gli serviranno a vincere le elezioni di maggio”, si insospettiscono i competitor alle prossime elezioni regionali.

Argomenti della trasmissione sono stati tanti, dai quattrini degli arretrati fino al tema spinosissimo della scuola, alle imminenti elezioni regionali all’emergenza immigrazione.

Sul blocco degli scrutini minacciato dai docenti nelle scuole Renzi afferma che “il ruolo degli insegnanti ha perso prestigio. Noi dobbiamo fare uno sforzo per ascoltare, ma anche alcuni professori devono capire che non si può minacciare il blocco degli scrutini. Non si gioca sulla pelle dei ragazzi. Chi, per esempio, boicotta l’Invalsi non dà un bell’esempio di educazione civica. Se vogliamo essere credibili, se ci sono dei test da fare, si fanno. Gli scrutini da fare, si fanno”. Anche il garante aveva minacciato di usare “l’arma” della precettazione, salvo poi essere frenato dallo stesso Renzi, per dire: “Ragioniamo”.

“Ci sono stati errori di comunicazione? Forse sì – ha ammesso il premier – Di chi è la colpa? Mia. Può capitare di non raccontare bene le cose. L’importante è che gli italiani sappiano che chi c’è da questa parte cerca di fare del suo meglio”. “La scuola è il luogo più importante. Sulla legge elettorale – confessa Renzi – abbiamo fatto una forzatura, sulla scuola invece non sto dicendo questo. Aiutatemi a capire dove stiamo sbagliando del merito”.

Il pomeriggio nell’Arena di Giletti prosegue fino a toccare uno dei temi più caldi sull’agenda Ue, l’immigrazione: “Va trovato un equilibrio. Va evitato l’eccesso “bombardiamo i barconi” e anche l’errore fatto dall’Italia in passato”, che “è stato quello di pensare che potevamo fare da soli. Ora finalmente la questione dell’immigrazione è affrontata a livello europeo, grazie al lavoro dela Mogherini”, ha detto Renzi. Nessun cenno alle parole di Haroun, il consigliere libico che stamane alla Bbc aveva espressamente ammesso che scafisti al soldo dell’Isis gli avevano confidato che l’obiettivo del Califfato e infiltrare in mezzo ai barconi terroristi dell’Isis. A dire la sua in merito ci aveva pensato il ministro dell’Interno Alfano che ha affermato “che non risulta”, per ora questa ipotesi.

Poi Renzi parla delle imminenti elezioni (a fine maggio 23 milioni di italiani saranno chiamati ad eleggere sette consigli regionali e 1.089 comuni). “Io – afferma il premier – voglio vincere su tutti se posso, ovunque, ma so anche che si perde”, ha affermato in riferimento alle elezioni Regionali, che sono certo il test più importante. “E’ evidente che uno le vuol vincere tutte. Noi ci proviamo ma i miracoli nessuno li fa”. Poi sulla congiuntura economica ha detto che l’Italia ce la farà.

Scuola, Cobas in trincea. "Blocco scrutini". Renzi: "Ascolto critiche". Ecco i punti che dividono

blocco scrutiniSindacati in trincea dopo l’aut aut del garante sulla precettazione che l’autorità vorrebbe imporre qualora si ponga in essere il blocco degli scritini. Sabato i Cobas della scuola hanno annunciato di avere indetto, auspicando fortemente che anche gli altri sindacati facciano lo stesso, “il blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni, differenziata per Regioni”, dice il sindacato.

I Cobas precisano che gli scioperi sono articolati sul territorio i giorni 8 e 9 giugno per Emilia-Romagna e Molise; il 9 e il 10 per Lazio e Lombardia; il 10 e l’11 per Puglia, Sicilia e Trentino; l’11 e il 12 per Liguria, Marche, Sardegna, Toscana,Umbria, Campania e Veneto; il 12 e il 13 per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta; il 17 e il 18 per l’Alto Adige.

I Cobas ricordano che non è possibile procedere ad alcuno scrutinio finale prima che siano terminate le lezioni (comma 7, art.192 del DLgs 297/1994) e che non si possono spostare d’ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero (attività antisindacale).

ECCO I PUNTI CHE DIVIDONO GOVERNO E SINDACATO

I punti della riforma che dividono
I punti della riforma che dividono (P&G Infograph)

L’annuncio dei Cobas è in aperta contrapposizione con quanto sostenuto dal Garante degli scioperi. Il blocco è “illegittimo e dannoso”, ha puntualizzato già nei giorni scorsi il presidente dell’Autorità Roberto Alesse, sperando che “il ricorso allo strumento della precettazione resti solo un’opzione teorica, perchè, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici (esami di terza media, maturità, abilitazioni professionali)”.

Il premier Matteo Renzi, che già aveva espresso le sue perplessità sulla posizione del Garante, su twitter fa sapere che sta leggendo le risposte dei prof. “Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è la sfida per riportare l’Italia a fare…l’Italia”.

Ma a chi gli fa notare sul social network di “ripassare il concetto di democrazia perché parlate tanto ma non ascoltate nulla”, il premier replica: “Ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici…”.

Poi un altro tweet in risposta a un commento sui licenziamenti: “Ovviamente no. Certo che chi è stato assunto non è licenziato dopo tre anni. E’ una delle tante leggende metropolitane”. Mentre sulla card per la formazione dei prof anche per i docenti di sostegno, Renzi assicura: “Sì” ci sarà anche per loro.

Libia, Bbc: "Terroristi Isis in Italia sui barconi con i migranti"

Barcone con migrantiNon è la prima volta che viene detto. Appena la scorsa settimana, il ministro libico del governo riconosciuto di Tobruk, Omar Al Gawari aveva detto che “presto l’Isis potrà venire in Italia con i migranti”. Oggi arriva conferma anche da un consigliere del governo libico, Abdul Basit Haroun, che alla Bbc londinese ha detto che gli scafisti nascondono i terroristi dell’Isis su barche piene di migranti che da porti libici attraversano il Mediterraneo per approdare sulle coste italiane.

Le affermazioni di Haroun, scrive l’emittente britannica, si basano su alcune conversazioni avute con scafisti nel Nord Africa che sono controllati dai militanti dell’Isis.

Il consigliere libico afferma gli scafisti nascondo i miliziani tra i migranti in cambio di ulteriori guadagni. Secondo la Bbc, Haroun avrebbe inoltre indicato che i jihadisti stanno pianificando ulteriori attacchi in Europa.

La mappa dei gruppi ribelli libici
La mappa dei gruppi ribelli libici

L’Isis usa “i barconi per la sua gente che vuole mandare in Europa poichè la polizia europea non sa chi è dell’Isis e chi è un normale rifugiato”, ha detto il consigliere durante un’intervista alla Bbc Radio 5, secondo quanto riporta la Bbc online. I miliziani, ha proseguito Haroun, occupano posti separati dagli altri migranti sui barconi, non temono la traversata e sono convinti aderenti dell’Isis: “lo sono al cento per cento”, sottolinea il consigliere diplomatico.

L’ONU stima che 60.000 persone hanno già cercato quest’anno di attraversare il Mediterraneo.
Nel 2015, più di 1.800 persone si teme siano morte su carrette del mare spesso sovraffollate e insicure. Un aumento di 20 volte rispetto allo stesso periodo nel 2014.

secondo l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, nel 2014 almeno 218.000 hanno raggiunto l’Europa attraverso il Mediterraneo. L’Italia ha accolto più di 140.000 migranti, mentre 3.500 persone sono morte tentando il viaggio – a fronte di poco più di 600 morti nel 2013. Un incremento notevole che ha costretto l’Ue a intervenire con un piano di rafforzamento della missione Triton.

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