14 Ottobre 2024

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Jaguar, quando si abbattono i limiti dell'impossibile. Grazie a Andy Green

Jaguar testa il razzo con paracadutePercorrere un miglio, cioè 1,6 chilometri, in soli 3,6 secondi a una velocità di almeno 1.228 km/h, cioè l’attuale record di velocità su terra, per poi infrangere anche la barriera delle 1.000 miglia orarie, cioè 1.600 km/h. È l’obiettivo di Jaguar e del Tenente Colonnello della RAF Andy Green, attuale detentore del record, che in questi giorni hanno effettuato degli importanti test con la Bloodhound SSC alimentata a razzo sull’apertura del paracadute per la frenata ad elevate velocità.

Questa è dotata di sistemi frenanti multipli che comprendono freni ad aria – simili a “porte” montate sui lati della vettura che si aprono per aumentare la resistenza aerodinamica – e freni a disco (utilizzati in fase di decelerazione a partire da 200 miglia orarie); inoltre, il pilota ha due paracaduti di riserva che hanno il compito di rallentare la potenza di spinta di 135.000 CV , prima della fine delle 12 miglia della pista di Hakskeen Pan in Sudafrica.

Fermarsi in modo rapido e controllato è molto importante al fine di stabilire un record di velocità. Infatti, dopo il primo passaggio, il pilota deve fermare il Bloodhound SSC esattamente dinanzi al Turnaround Team che lo attenderà per sistemare la vettura per il secondo passaggio da compiere nella direzione opposta. Tutto ciò deve avvenire entro un’ora, pena il fallimento del record, come accadde nel tentativo del 1997, quando il team del Thrust SSC non lo ottenne per aver superato di un solo minuto la fase di ritorno.

Jaguar testa il razzo con paracadutePer testare questo sistema prima del suo debutto sulla vettura, Jaguar lo ha installato su una F-Type R Coupé e l’ha lanciata ad oltre 300 km/h su una ex pista militare prima di far aprire il paracadute. Il test si è svolto presso l’ex base della RAF di Bentwaters nella contea di Suffolk utilizzando una vettura con un lunotto posteriore modificato e supporti strutturali, attraverso i quali lo speciale paracadute a goccia del Bloodhound è stato montato direttamente sul telaio della vettura. Così Andy Green ha potuto attivare il paracadute tramite un pulsante sul cruscotto, sottoponendo la F-Type ad una forza resistenziale equivalente ad una tonnellata che ha rallentato notevolmente la vettura prima che Green la portasse ad un arresto controllato.

Questo test è il secondo portato a termine da Jaguar per il progetto “record”, dopo quello sulle comunicazioni eseguito con una F-Type Coupé All-Wheel Drive in Sudafrica lo scorso anno ed è anche servito per validare il disegno del parafreno, un piccolo paracadute caricato a molla che fuoriesce e si gonfia da quello principale.

Asteroide Icaro torna a "sfiorare" la Terra. Ma non è minaccioso

Asteroide IcaroRitorna il più famoso degli asteroidi potenzialmente minacciosi, Icaro: è stato il primo di questa famiglia ad essere osservato con il radar e torna a fare “visita” alla Terra oggi. Alle 17,39 (ora italiana), questo “sasso”cosmico gigante del diametro di 1,5 chilometri, sarà alla minima distanza di circa 8 milioni di chilometri dal nostro pianeta.

Naturalmente la distanza è di tutta sicurezza, ben 21 volte la distanza della Luna, ”ma incontri ravvicinati con questo famoso asteroide sono rari: bisognerà aspettare il 2090 per avere di nuovo un avvicinamento di questo tipo”. sottolinea l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. E’ prevista una osservazione in diretta streaming a partire dalle 23,30 di oggi, sul canale Scienza e Tecnica dell’Ansa, in collaborazione con il Virtual Telescope.

Dall’Italia, l’asteroide sarà visibile dopo il tramonto e si muoverà alla velocità relativa alla Terra di circa 30 chilometri al secondo. Ma l’osservazione, rileva l’astrofisico, ”sarà alla portata solo dei telescopi professionali del diametro di circa 40 centimetri, con telescopi più modesti, del diametro di circa 15-20 centimetri, si potrà tentare di fotografarlo, perché i sensori digitali vanno più in profondità della retina umana”.

Asteroide IcarusScoperto nel 1949, questo asteroide si chiama così, come l’Icaro della mitologia greca, perché quando si ‘avventura’ nel sistema solare interno si avvicina al Sole più di Mercurio, il pianeta più interno della nostra famiglia planetaria: arriva a circa 30 milioni di chilometri dalla nostra stella.

L’ultima volta che Icaro si è avvicinato alla Terra, più di quanto farà oggi, è stato nel 1968, quando passò a 6,5 milioni di chilometri. Fu un avvenimento che suscitò molto clamore, spiega Masi, per la prima volta un asteroide venne osservato con il radar e il Massachusetts Institute of Technology mise a punto il progetto Icarus nel quale si studiò un modo per deviare o distruggere un asteroide nel caso in cui potesse entrare in rotta di collisione con la Terra.

Renzi: "Torno a rottamare". E sfratta Marino: "Ignazio stai sereno"

Matteo Renzi basta primarie, torno a fare il rottamatore - Intervista a Renzi  de La stampa
Matteo Renzi

“Queste elezioni dicono con chiarezza che con il Renzi 2 non si vince. Devo tornare a fare il Renzi 1”. E cioè “niente primarie”, “infischiarmene dei D’Attorre e dei Fassina e riprendere in mano il partito”. Esordisce così il premier Matteo Renzi in una intervista a “La Stampa” a commento della “bruciante” sconfitta, come riconosce il suo vice Lorenzo Guerini, nei ballottaggi di domenica scorsa. E nel finale del colloquio con Massimo Gramellini manda un avviso di sfratto al sindaco di Roma: “Se torna Renzi 1, fossi in Marino non starei tranquillo”. Enrico Letta ne sa qualcosa…

Il segretario del Pd non ci sta a passare come il capro espiatorio della débâcle del Pd. “I candidati non li ho scelti io”. “Casson, Paita, De Luca, Emiliano, Moretti. Io in quelle scelte non ho messo bocca”, afferma Renzi che è intenzionato a riprendersi il partito, ormai “senza organizzazione”. “Devo tornare a fare il Renzi pure lì”, ossia il rottamatore.

“Una cosa è certa: le primarie sono in crisi. Dipendesse da me, la loro stagione sarebbe finita”. Le primarie, cioè il “fiore all’occhiello” di quel partito che chiamando alle urne tre milioni tra iscritti e simpatizanti tre anni fa si è preso le chiavi per governare il Pd e fare poi una Opa “autoritaria” su palazzo Chigi, “cacciando” Letta al grido “Enrico stai sereno”. Poiché, spiega, “non è vero che era più competente di me”.

Il premier e rimato deluso, per come è andato il secondo turno, ma già prima dalla presentazione delle candidature. “Ma era scritto – afferma – che Casson perdesse. A Venezia mi è venuto incontro un signore: “Salve, sono l’unico renziano della città…”. Era Brugnaro, il candidato del centrodestra che ci ha battuto.”

Che ci siano più renziani tra i moderati che tra i progressisti non sembra preoccuparlo, scrive Gramellini. “Questo è un paese moderato, vince chi occupa il centro. Con personalità. Perché se invece degli originali corrono le copie, allora non funziona. In Liguria la Paita non ha perso perché il candidato di Civati le ha tolto dei voti che probabilmente non sarebbero andati comunque a lei. Ha perso perché nell’ultima settimana il 5 per cento degli elettori di centro si è spostato verso Toti”.

Ma per la verità il Pd perde anche Arezzo (e tante altre), la città di Maria Elena Boschi. “Storicamente – dice – ad Arezzo abbiamo vinto solo quando il candidato si chiamava Fanfani. In alcuni casi, è vero, perdiamo per mancanza di organizzazione. In altri però, come a Mantova, vinciamo dove la Lega è forte. La verità è che ormai la gente vota come le pare, sulla base della persona”.

Poi il premier segretario passa alle cose “straordinarie” fatte al governo. “Lavoro, giustizia, legge elettorale, divorzio breve, diritti civili. Anche l’immagine all’esterno è molto migliorata. Non siamo più i malati di Europa e durante l’ultimo G7 gli elogi pubblici di Obama alle nostre riforme sono stati quasi imbarazzanti”.

Un governo che dovrà “aumentare i giri sulle riforme”. A palazzo Chigi “non c’è mai stata un’infornata di persone in gamba come a questo giro. Penso alle nomine che abbiamo fatto: De Scalzi all’Eni, Starace all’Enel e Moretti a Finmeccanica. La vera accusa che mi si dovrebbe rivolgere non è di avere messo i miei al governo, ma di non averli messi nel partito”.

Ed è proprio questo un po’ cio’ che irrita Renzi, il fatto di non aver piazzato “i suoi”, di aver lasciato troppo filo a chi si è messo a fare il “gufo”. “Non ho messo bocca – spiega – perché pensavo che astenermi fosse un presupposto per stare tutti insieme. E poi ci siamo dimenticati cosa scrivevano di me? L’arroganza al potere, la democratura… Ah, ma adesso basta, si cambia. Anche perché tra un anno si vota nelle grandi città. Torino, Milano, Bologna, Napoli, forse Roma” Roma?, chiede il giornlista. “Se torna Renzi 1, fossi in Marino non starei tranquillo”. Ignazio “stai sereno”.

Mafia Capitale, Buzzi chiede di patteggiare 3 anni e 6 mesi

Salvatore Buzzi chiede di patteggiare. Sequestrati 16 milioni di euro dalla Gdf
Salvatore Buzzi

Salvatore Buzzi, il “ras” delle cooperative arrestato il due dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale”, ha chiesto di patteggiare una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione più 900 euro di multa. Buzzi, colpito da un’altra ordinanza di custodia cautelare nel prosieguo dell’inchiesta della procura di Roma agli inizi di giugno, è il principale indagato insieme all’ex appartenente dei Nar Massimo Carminati – anche lui arrestato a dicembre – accusati a vario titolo insieme ad altri di presunta associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio ed altri reati, con l’aggravante delle modalità mafiose e associazione armata.

Secondo quanto apprende l’Ansa, la Procura di Roma è orientata a dare parere negativo alla richiesta. La richiesta di patteggiamento da parte di Buzzi, accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, corruzione ed altro, è stata fatta con un’istanza depositata al gip Flavia Costantini a fronte della richiesta di giudizio immediato formulata recentemente dalla Procura per 34 indagati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in occasione della prima ‘retata’ dello scorso dicembre. Il processo è fissato per il prossimo novembre.

Proprio lunedi 15 giugno, Salvatore Buzzi è stato oggetto di un sequestro di beni il cui valore ammonta a circa 16 milioni di euro. Il sequestro è stato operato dalla Guardia di Finanza su disposizione del tribunale di Roma e riguarda le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale della “Sarim Immobiliare S.r.l.”, una società di Roma che opera nella locazione immobiliare.

Dalle indagini è emerso che la società – il cui legale rappresentante è Emanuela Bugitti, anche lei coinvolta nella prima fase dell’inchiesta Mafia Capitale – era partecipata dalla stessa Bugitti (6%), da Buzzi (6%) e da Carlo Maria Guarany (1%). Inoltre, la Sarim Immobiliare risulta controllata per il 48% dalla cooperativa “29 giugno” e per il 4 percento dalla cooperativa “Formula sociale”, entrambe poste sotto sequestro a dicembre scorso.

Il patrimonio della Sarim è composto da disponibilità finanziarie, partecipazioni societarie e, soprattutto, una unità immobiliare di 2.750 mq a Roma utilizzata dalle cooperative di Buzzi come casa di accoglienza dedicata a categorie protette (donne, minori, rifugiati e richiedenti asilo). Con i beni sequestrati oggi, il valore complessivo dei beni posti sotto sequestro nelle due fasi dell’inchiesta ammonta ad oltre 360 milioni.

Attenti ai gatti, possono trasmettere batterio schizofrenia

Attenzione ai gatti è in agguato il Toxoplasma gondii. Può contagiare l'uomo e procurare malattie come la schizofreniaChi possiede un gatto deve stare attento: il batterio Toxoplasma gondii, parassita che vive dentro i nostri amici domestici e altri animali (e causa della toxoplasmosi nell’uomo), potrebbe essere un fattore di rischio per lo sviluppo di alcune malattie mentali, tra cui la schizofrenia.

A scoprire il legame è uno studio Stanley Medical Research Institute del Maryland, pubblicato sulla rivista Schizophrenia Research.

Secondo i ricercatori, nelle famiglie dove vengono diagnosticate la schizofrenia o altre patologie della mente è più frequente la presenza di un gatto nell’infanzia.

Il ciclo di vita del batterio Toxoplasma
Il ciclo di vita del batterio Toxoplasma

Partendo da due studi degli anni ’90, da cui era emerso la presenza di un gatto come fattore di rischio per la schizofrenia nella metà dei casi, gli studiosi hanno voluto riprendere la questione analizzando dei questionari compilati dal 1982 da 2.125 famiglie, e appartenenti al National Institute of Mental Illness (l’agenzia Usa che si occupa di ricerca sulla salute mentale), scoprendo così che il 50,6% delle persone, che aveva sviluppato la schizofrenia, nell’infanzia aveva avuto un gatto.

Il batterio Toxoplasma gondii  al microscopio
Il batterio Toxoplasma gondii al microscopio

Nonostante i casi complessivi di schizofrenia emersi durante lo studio siano pochi, i ricercatori vogliono ora capire perchè esiste questo legame. Secondo loro il responsabile potrebbe essere appunto il parassita Toxoplasma gondii. ”Entra nel cervello e forma delle microscopiche cisti – spiega Edwin Fuller Torrey, uno dei ricercatori – Pensiamo che poi venga attivato più tardi nell’adolescenza causando la malattia, probabilmente colpendo i neurotrasmettitori. E’ importante fare nuovi studi per replicare e confermare questi risultati”.

Un’altra ricerca aveva mostrato che il batterio si insinuava nel cervello umano usando un tipo di globuli bianchi presenti nel sistema immunitario, come cavallo di Troia per entrare nel sistema nervoso centrale. Il T. gondii può vivere in molte diverse specie, ma riesce a completare il suo intero ciclo vitale solo nei gatti, quando gli animali lo espellono attraverso le feci.

Migranti, la Francia: "Prima distinguere rifugiati da clandestini, poi parliamo di quote"

Il ministro degli interni Bernard Cazeneuve
Il ministro degli interni Bernard Cazeneuve

Sui migranti si accende lo scontro diplomatico tra l’Italia e paesi come Francia, Svizzera e Germania che hanno una “visione” diversa dell’Italia sull’accoglienza. L’Inghilterra aveva già fatto sapere di non essere d’accordo con la gestione delle quote.

Il vertice di mercoledi tra Renzi, Hollande e Cameron non promette nulla di buono, così come a nulla è valso il tentativo dell’Italia di coinvolgere l’Ue. La giornata di oggi è stata incandescente.

I migranti allo stato, deve accollarseli tutti il paese dove sono approdati: l’Italia. La Francia, che ha tenuto a precisare che non ha né chiuso le frontiere, né sospeso Shenghen di fatto non ha fatto passare i trenta migranti che stazionano sugli scogli a Ventimiglia. Oggi attraverso il suo ministro degli interni Bernard Cazeneuve Parigi prova a fare un ragionamento.

LA POSIZIONE FRANCESE: BISOGNA RISPETTARE SHENGHEN
“Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto circa 8.000 passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6.000 migranti. Non devono passare, è l’Italia che deve farsene carico”, premette il ministro francese. Perché “bisogna rispettare le regole di Schengen. Bisogna che l’Italia accetti di creare dei centri” per distinguere i migranti economici irregolari (i clandestini tout court) dai rifugiati, dice il ministro francese, sottolineando che la Francia “non ha bloccato le frontiere”.

Migranti sugli scogli a Ventimiglia
Migranti sugli scogli a Ventimiglia (Ansa)

CAZENEUVE: “FARE DEI CAMPI IN ITALIA E GRECIA PER DISTINGUERE TRA MIGRANTI IRREGOLARI E RIFUGIATI. I PRIMI VANNO ESPLULSI POI PARLIAMO DI QUOTE”
Cazeneuve, secondo il quotidiano Le Monde, “tenta di convincere il suo omologo italiano (Angelino Alfano) sull’opportunità di creare in Italia (e in Grecia) dei campi gestiti dall’Ue per distinguere i migranti economici dai richiedenti asilo già dal loro arrivo. I primi verrebbero immediatamente espulsi verso i loro Paesi d’origine, gli altri ripartiti tra i Paesi d’Europa”. Fatto questo, “possiamo ragionare” è il succo del discorso della Francia, nel senso che Parigi è sì disponibile al riparto ma non di tutti, solo quelli che hanno diritto d’asilo.

RENZI REPLICA A PARIGI: “NO A EGOISMI”
L’immigrazione è una “vicenda complessa che si gestisce con la solidità di un Paese come il nostro che non può consentire alla Francia di avere navi nel Mediterraneo e lasciare i migranti in Italia. Nessun egoismo nazionale può chiudere gli occhi”. Così il premier Matteo Renzi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “L’Ue è ad un bivio: o ragiona come comunità e si fa carico di risolvere tutti insieme il problema, e questo è il piano A. Ma se non si trovano soluzioni alte, faremo da soli: il piano B è che l’Italia affronta il problema da grande paese che è. E’ evidente che l’atteggiamento muscolare di alcuni ministri di paesi amici va in direzione opposta. L’Italia deve farsi carico e se ne fa, salva centinaia di vite e continueremo a farlo”.

LA SVIZZERA CHIUDE E RESPINGE ALTRI MIGRANTI
Intanto altri trenta migranti sono stati respinti al confine tra Italia e Svizzera a Domodossola. La polizia elvetica ha rimandato in Italia un gruppo di stranieri, composto in gran parte da iracheni. La polizia italiana li ha identificati prima che riprendessero il primo treno per Milano. Nei primi cinque mesi dell’anno i respingimenti al confine tra Italia e Svizzera, che ieri erano stati sessanta, sono stati quasi 1.700. La Confederazione elvetica ha chiuso totalmente le porte.

LA POSIZIONE DELL’UNIONE EUROPEA
La Commissione “è al corrente dei controlli alle frontiere di Francia, Austria e Svizzera” con l’Italia e “stiamo verificando” la situazione. Lo dice Natasha Bertaud, portavoce del Commissario Ue all’Immigrazione. “Ricordiamo che tutti devono rispettare Schengen e le regole del sistema di asilo europeo”, aggiunge. “Non siamo al corrente di piani B”, afferma Bertaud. Il piano “B” lo aveva annunciato Renzi qualora l’Europa se ne fosse lavata le mani.

Migranti sul lungomare di Ventimiglia
Migranti sul lungomare di Ventimiglia (Ansa)

IL MINISTRO DELL’INTERNO ALFANO
“Le immagini dei migranti sugli scogli a Ventimiglia sono un pugno in faccia all’Europa: quelle persone vogliono andare in Europa, non in Italia e domani quelle immagini me le porterò dietro al vertice dei ministri dell’Interno Ue a Lussemburgo”, ha detto il titolare del Viminale al programma Agorà su Raitre. “In poche ore risolveremo il problema dei migranti che affollano le stazioni e grazie ad un accordo con le Fs saranno trovati luoghi dove ospitarli”, ha aggiunto. “Se l’Ue non accetta di accogliere i migranti arrivati qui, l’Europa si troverà la stessa Italia davanti, non sarà l’Italia solidale che è stata fin qui, ma ricambieremo lo stesso atteggiamento”, ha spiegato Alfano. I migranti che sbarcano in Italia “non vogliono farsi identificare qui, altrimenti, per il regolamento di Dublino, dovrebbero restare nel nostro Paese. E quando un poliziotto si trova di fronte un eritreo di due metri che non vuole farsi mettere il dito nella macchina per le impronte, non può spezzargli la falange, ma deve rispettare i diritti umani”, ha aggiunto.

SALVINI: “RENZI DICE DI FAR DA SOLO? UN FENOMENO”
“Renzi è un vero fenomeno. Adesso scopre che cosa è l’Europa…Adesso dice che l’Italia fa da sola? Straordinario…è un anno che noi lo diciamo prendendoci solo insulti”, Così il leader del Carroccio Matteo Salvini parlando con gli ascoltatori di radio Padania, ha commentato la dichiarazioni di Renzi sul “piano B” per l’immigrazione.

MIGRANTI COMINCIANO AD ANDARE VIA DA VENTIMIGLIA
Intanto, a Ventimiglia un’altra decina di migranti ha lasciato la scogliera di Ponte san Ludovico, vicino alla frontiera con la Francia. E’ incessante la mediazione della polizia e della Croce rossa italiana che si avvale di una giovane volontaria marocchina come mediatrice culturale. In tutto sono una trentina gli immigrati che hanno deciso di lasciare la scogliera per essere trasferiti nella zona della stazione di Ventimiglia. I migranti hanno trascorso la seconda notte sugli scogli. Alla stazione di Ventimiglia invece hanno dormito circa 80 persone tra cui donne e bambini.

Ballottaggi, il Pd perde Venezia e Arezzo: Guerini: "Sconfitta che brucia". Esultano Lega e M5S

Matteo Renzi e Lorenzo Guerini - Il pd perde venezia
Matteo Renzi e Lorenzo Guerini, segretario e vicesegretario Pd

 

Chiusi i ballottaggi, qualche sorpresa c’è, in particolare per il Pd che tra i capoluoghi di provincia perde Venezia, Arezzo, Matera, Fermo e Nuoro con il contributo determinante dell’astensione. Alle 23 di ieri ha votato solo il 47,11% degli elettori aventi diritto.

Tutto si aspettavano i dem ma non perdere Venezia, andata al voto in seguito al commissariamento determinato dall’arresto del sindaco Pd Giorgio Orsoni nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. Luigi Brugraro, sostenuto da una coalizione di centrodestra ha ribaltato il risultato del primo turno battendo col 53,21% Felice Casson, fermo al 46,79. All”andata” era finita 38,01% per il magistrato Pd e 28.56% per l’attuale vincitore.

GUERINI: “BRUCIA LA SCONFITTA A VENEZIA”
“Dai ballottaggi vengono risultati con luci e ombre. L’analisi puntuale conferma che il Pd è nettamente il primo partito in Italia anche nel numero dei sindaci, ma non è sufficiente a farci brindare” e “giudicare positivo il risultato”. Lo dichiara Lorenzo Guerini che tra l’altro afferma: “Brucia la sconfitta di Venezia”.


“Brucia la sconfitta di Venezia come quelle di città importanti quali Arezzo, Fermo, Matera, Nuoro”, sottolinea il vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini analizzando il risultato dei ballottaggi per le comunali. “Aver riconquistato città simbolo come Mantova o Trani o confermato buoni amministratori a partire da Lecco non è sufficiente a giudicare positivo questo risultato”.

BRUGRARO: “LAVORO PER LA CITTA'”
“Da ora si lavora per la città; io sono per dare una mano a Zaia come a Renzi”, ha dichiarato Brugnaro festeggiando la vittoria. Il successo del centrodestra in Veneto è stato completato dall’elezione a Rovigo del leghista Massimo Bergamin, che si è imposto con circa il 60% delle preferenze.

CLAMOROSA SCONFITTA PD A NUORO, MATERA E AREZZO
Se a Venezia il partito di Renzi si lecca le ferite, a Nuoro, altra roccaforte dem, non ride. Il sindaco uscente Alessandro Bianchi si è fermato al 31,6%, cedendo allo sfidante Andrea Soddu (68,4%), appoggiato da quattro liste civiche con il Partito sardo d’azione.

Brutte notizie per il partito del premier Matteo Renzi anche da Matera, dove l’uscente Salvatore Adduce è stato battuto da Raffaello De Ruggieri (54,5%), sostenuto da liste civiche del centrosinistra e del centrodestra. Ed anche il testa a testa ad Arezzo fra Matteo Bracciali del centrosinistra e Alessandro Ghinelli del centrodestra si è concluso con la vittoria di quest’ultimo (50,8%). Su Arezzo oltre al toscano Matteo Renzi, contava molto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che proviene da Montevarchi, a qualche chilometro da Arezzo.

PD CONFERMA SINDACI TRANI E MACERATA MA PERDE FERMO
Escono invece confermati i sindaci di centrosinistra a Trani, dove Amedeo Bottaro supra il 75%, ed a Macerata, dove Romano Carancini sfiora il 60%. Nelle Marche il Pd registra la sconfitta di Fermo, dove viene eletto l’ex assessore Paolo Calcinaro (69,9%), sostenuto da liste civiche.

CHIETI VA AL CENTRODESTRA, MANTOVA E LECCO AL CENTROSINISTRA
In Abruzzo a Chieti vince Umberto Di Primio del centrodestra. Le notizie migliori per il Pd arrivano dalla Lombardia, dove si impongono nettamente Mattia Palazzi (62,6%) a Mantova e Virginio Brivio (54,4%) a Lecco. Oggi urne ancora aperte in Sicilia: si vota dalle 7 alle 15. Occhi puntati su Enna, unico capoluogo siciliano al ballottaggio.

I cinque neo sindaci del M5S
I cinque neo sindaci del M5S

In Sicilia 2 sindaci M5s, Crisafulli (Pd), perde a Enna – Sindaci M5s per due dei comuni siciliani chiamati alle urne: Gela e Augusta. Il Pd perde ad Enna con Vladimiro Crisafulli.

Gioia M5s – “5 ballottaggi, 5 vittorie per i cittadini. Il Movimento 5 Stelle ha appena conquistato Augusta e Gela in Sicilia”. Così il componente del direttorio M5s Luigi Di Maio su Fb dove si ‘sbilancia’ sugli ultimi risultati attesi dai ballottaggi alle comunali.

Di Maio, ‘Pd perde,Renzi da rottamatore a rottamato’ – “I risultati dei ballottaggi parlano chiaro: il Pd perde e anche tanto, la sconfitta in città importanti come Venezia, Matera, Chieti sono un segnale a Renzi da parte dei cittadini italiani. Da rottamatori a rottamati. Che fine…”. Lo scrive su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S), facendo un bilancio delle comunali.

Sindaco a 5 Stelle nella rossa Venaria  – Venaria, Comune alle porte di Torino storicamente a sinistra, è passato al Movimento 5 Stelle. Roberto Falcone, informatico, 49 anni, incassando i voti di Sel, ha battuto il candidato del Pd, Salvino Ippolito. Il ballottaggio si è chiuso dopo mezzanotte con il ‘grillino’ oltre il 70%. Il Pd ha invece conquistato il Comune di Valenza, interrompendo una breve parentesi di centrodestra con il sindaco Sergio Cassano. Il nuovo sindaco è l’orafo democratico Gianluca Barbero che ha vinto il ballottaggio con il 53,8% dei voti battendo Cassano che si è fermato al 46,17%. Già durante le primarie Barbero aveva raccolto un grande consenso battendo i candidati di Sel e della lista civica ‘Valenza è la tua città’.

Salvini esulta: Renzi, stiamo arrivando!!!” – “Bellissimi risultati per i sindaci della Lega e sostenuti dalla Lega! Da oggi subito al lavoro: cambiare si può. Renzi, stiamo arrivando!!!”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini commenta su Twitter il risultato dei ballottaggi.

Paura per un falso allarme bomba su Airbus Alitalia a New York.

un Airbus Alitalia bloccato al Jfk a New York per allarme bombaUn allarme bomba su un Airbus dell’Alitalia all’aeroporto JFK di New York ha messo molta paura a centinaia di passeggeri che da Milano Malpensa si erano recati nella grande mela. A bordo tanti turisti e molta gente che è andata a New Yoork per lavoro. Il volo AZ 604, appena atterrato stanotte, è stato letteralmente circondato sulla pista da decine di auto della polizia e di mezzi emergenza.

Ai passeggeri è stato detto di scendere in fretta e di lasciare i bagagli a mano sopra l’aereo. Una volta a terra sono giunte delle navette che hanno trasportato le persone in uno dei terminal del grande aeroporto americano. Polizia e artificieri solo saliti a bordo e hanno scandagliato da cima a fondo (anche la stiva) il velivolo senza però trovare alcun ordigno esplosivo.

Solo dopo due ore l’allarme e rientrato. In un primo momento alcuni media newyorckesi avevano detto che ha bordo erano saliti degli agenti in tuta anti sostanze chimiche, ma presto si è appreso che si è trattato di un allarme bomba. Una telefonata anonima di un mitomane, giunta alla torre di controllo allertava che sul volo Alitalia A330 proveniente da Malpensa c’era un ordigno. E subito sono scattate le misure di emergenza. Il comandante dell’aereo ha dato l’ordine di evacuare l’aereo senza però spiegare il motivo.

L’A330-200 di Alitalia era decollato alle 13.53 dalla pista di Malpensa, lo scalo di Milano. Dopo oltre otto ore di volo, alle 16.05 locali (le 22.05 ora italiana), è atterrato al JFK di New York. Non appena sulla pista non ha raggiunto il punto di sbarco ma è rimasto a disposizione della polizia che ha concluso il suo lavoro di perquisizione in due ore.

Sono state “due ore interminabili”, raccontano testimoni,. “Non ci hanno avvertiti sul perché stavamo per scendere”, ha raccontato un ragazzo venuto negli Stati Uniti per una vacanza. Ai passeggeri è stato solo detto di lasciare a bordo i bagagli mano. Una volta scesi sono stati fatti salire su alcuni bus, dove sono rimasti per circa un’ora e mezza.

“C’erano tantissimi agenti attorno all’aereo, decine di macchine della polizia e mezzi dei vigili del fuoco”, racconta una ragazza: “Sembrava di stare in un film”. A bordo sono quindi saliti gli artificieri e una squadra di specialisti che si occupano di verificare la presenza di agenti chimici e di altre sostanze pericolose. Tirati fuori dalla stiva del velivolo anche i bagagli per i controlli del caso. Alla fine l’allarme è rientrato e i passeggeri hanno potuto fare ritorno sull’aereo che li ha finalmente portati al terminal di arrivo da dove hanno potuto prelevare i bagagli posti in stiva, uscire e raggiungere le loro destinazioni.

E’ stata la stessa Alitalia su Twitter a spiegare poi come si sia trattato di un falso allarme bomba: “Alitalia è stata informata dalla Tsa (acronimo di Transportation Security Administration) – si legge sul tweet – e tutte le procedura di emergenza del caso sono state immediatamente messe in campo. L’aereo è atterrato in sicurezza al Jfk alle 4,08 pm ora locale e tutti i passeggeri sono stati fatti sbarcare senza alcun problema”. Solo un po’ di paura e qualche disagio.

 

Intervista a Samantha Cristoforetti: "Sento di pesare 200 tonnellate". VIDEO

“Mi sento bene, per essere tornata solo da qualche ora. Sto reimparando a camminare, anche se è ancora difficile. La cosa più importante è recuperare il senso dell’equilibrio e poi reimparare il senso del peso”.

Parla così Samantha Cristoforetti nella prima breve intervista dopo l’atterraggio della navetta che dallo Spazio l’ha catapultata in Kazakistan. L’astronauta italiana appare in buone condizioni fisiche, salvo il normale “recupero” che le aspetta dopo i 6 mesi passati nell’orbita. “Devo reimparare a camminare”, dice scerzando.

“In questo momento – spiega Astro Samantha tra i sorrisi – mi sento di pesare 200 tonnellate, che è già un miglioramento rispetto a qualche ora fa quando mi sembrava di pesarne 500”. Appena in quota permissibile l’equipaggio ha aperto una valvola esterna per far entrare ossigeno.

Samantha Cristoforetti nella stazione Iss
Samantha Cristoforetti

“E già li – prosegue Cristoforetti – c’è stata una sensazione di aria vera che entrava nella Soyuz (il nome della navicella, atterrata senza problemi ma tutta bruciacchiata, ndr)”.

Per quanto riguarda il ritorno sulla Terra, a colpire Cristoforetti sono stati soprattutto gli odori che non sentiva da mesi: “È stato bellissimo. Già prima che aprissero il portello ho sentito questa ventata di profumo di erba, un sacco di erba nella steppa perché è piovuto tantissimo negli ultimi giorni”. Fuori un “Kazachstan che ci ha accolto benissimo”.

Samantha Cristoforetti era partita per lo Spazio il 23 Novembre scorso alle 22:01 italiane per la “Missione Futura” frutto di un accordo l’Esa, l’Agenzia spaziale europea, l’Asi, Agenzia spaziale italiana e la NASA. Insieme agli altri due astronauti hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) con la navicella russa Soyuz.

Il rientro due giorni fa dopo 199 giorni passati in orbita da dove ha inviato immagini spettacolari dalla Spazio. L’astronauta italiana, capitano e pilota dell’aeronautica, è stata la prima italiana a volare nello spazio.

LA VIDEO CONFERENZA A HOUSTON LUNEDI 15 GIUGNO

Rientrata a Houston, Cristoforetti in una video conferenza ha spiegato più rilassata i suoi sei mesi nello Spazio a bordo dell’ISS: “L’astronauta – ha detto – non fa la celebrità di mestiere, stare sulla Iss è una esperienza eccezionale a missione finita farò attività di comunicazione per raccontare ma sono sicura che questa esperienza mediatica finirà”.

Samantha Cristoforetti back on Earth
Samantha Cristoforetti back on Earth

Sei mesi sono tanti, stare nella stazione orbitante senza la possibilità di avere acqua per uno shampoo deve essere dura, soprattutto per una donna.  “Sullo spazio – ha spietato Samantha Cristoforetti – ho dormito bene e non ho avuto incubi. Tra le cose che sognavo di più era fare una doccia. L’ho fatta in Scozia, in una sosta del viaggio per tornare a Houston, da seduta perche’ a poche ore dall’atterraggio non mi abituavo alla gravità. Il mio primo vero pasto e’ stata un’insalatona”.

Mi mancherà di più fluttuare e la sensazione di leggerezza, ma anche avere una finestra speciale per guardare la Terra da lassù. Porterò come ricordo la vita extraterrestre”, ha aggiunto Samantha Cristoforetti spiegando che nella discesa sulla Terra cercava “di cogliere le ultime immagini della Terra dallo Spazio, come l’ultima alba”.

“Samantha Cristoforetti rientrerà in Europa nel centro Esa di Colonia, in Germania nella seconda metà dell’estate. E’ in condizioni fisiche buone ma la riabilitazione prende molte settimane”, ha detto Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) aggiungendo che l’astronauta italiana “in ottobre inizierà il post fly tour” che la porterà in Italia. [Aggiornato il 15/6/2015 ore, 17:38]

Referendum Euro, dal M5S 200mila firme: "Tagliato traguardo"

Referendum Euro, dal M5S 200mila firme: "Tagliato traguardo"Il Movimento Cinque Stelle raggiunge il traguardo di duecentomila firme per il referendum di permanenza nell’Euro. E’ quanto si legge sul blog di Beppe Grillo. “Questa settimana abbiamo tagliato un grande traguardo: quello della prima tappa verso il referendum sulla permanenza nell’euro. 200.000 firme, raccolte tra cittadini di tutto il Paese, sono state consegnate al Presidente del Senato Piero Grasso”, esultano i grillini.

Vito Crimi, faldoni alla mano, spiega i motivi di questa importante azione. Alla Camera, invece, Luigi Di Maio chiede conto al governo di un provvedimento che permette alle coop, di non essere più sottoposte ad alcun controllo ispettivo o di verifica. “E sapete cosa risponde il sottosegretario?”, si domanda Di Maio: “Che purtroppo è tutto vero! In plenaria a Strasburgo si parla di TTIP (acronimo di Transatlantic Trade and Investment Partnership, ndr).

Tiziana Beghin (EU) non la manda a dire al Parlamento intero, rimproverando tutti i deputati di pensare solo ai propri interessi continuando a rimandare la discussione di un accordo internazionale importante come il TTIP”.

“Oltre all’euro, – spega il M5S – continuiamo la nostra battaglia sul Reddito di Cittadinanza. Nunzia Catalfo e Sara Paglini, dal Senato, ci trasmettono il loro entusiasmo per le ultime novità: durante le ultime audizioni in Commissione, il Presidente INPS Tito Boeri e l’ISTAT hanno confermato l’importanza della nostra proposta e la correttezza delle nostre stime di spesa”.

Mentre al Senato si è discusso “anche il provvedimento sugli omicidi stradali. Ascoltiamo la dichiarazione di voto favorevole del M5S, dal portavoce in Senato Enrico Cappelletti”.
Tornando a Strasburgo, “il nostro portavoce Dario Tamburrano (EU) riassume senza mezzi termini a tutta l’aula lastrategia energetica europea: tempo perso, soldi buttati, atteggiamento schizofrenico e irresponsabile verso ambiente e risorse”.

“E’ ora di investire verso un modello rinnovabile, una delle nostre 5 stelle. Alla Camera continuiamo ad occuparci di pensioni. Questa settimana abbiamo presentato i nostri emendamenti all’assurdo decreto Bonus, che Renzi pretende di propinare al Paese in barba alla Consulta”.

In conclusione, dicono i Cinquestelle “a Roma, mentre i tentacoli della piovra avvolgono la Capitale, il sindaco Marino se ne resta imperterrito attaccato alla poltrona. I nostri portavoce, insieme a tanti attivisti, sono andati personalmente a fargli presente che è ora di andarsene. Il 9 giugno è stata la giornata di #occupycampidoglio, ma il 15 giugno toccherà proprio a#marinodimettiti! Non mancate, vi aspettiamo alle 17,30 in Campidoglio!”.

Macabro omicidio a Milano, donna decapitata. Arrestato un trans. Forse per questioni di droga

il cortile dove è stata ritrovata la testa mozzata della donna - Macabro omicidio a Milano
il cortile dove è stata ritrovata la testa mozzata della donna (Newspress)

Macabro omicidio a Milano, in un quartiere popolare alla periferia. Una donna italiana, Antonietta Gisonna, di 52 anni è stata uccisa e dacapitata. La testa mozzata è stata ritrovata nel cortile, mentre il corpo nella sua abitazione. E’ successo nella notte tra sabato e domenica intono alle 2 in via Giovanni Antonio Madeo 33, zona dell’Ortica.

Carlos Julio Torres Velasca presunto omicida
Carlos Julio Torres Velasca presunto killer

A commettere il brutale omicidio, potrebbe essere un giovane trans originario dell’Ecuador che a sua volta è rimasto ferito durante l’aggressione alla donna. Il ragazzo è stato sottoposto a fermo e portato in ospedale per curarsi. Si tratta, secondo quanto trapelato, di Carlos Julio Torres Velasca  21 anni.

l'ingresso del condominio   di via Giovanni Antonio Madeo 33, zona dell'Ortica periferia di Milano
L’ingresso del condominio di via Giovanni Antonio Madeo 33, zona dell’Ortica periferia di Milano (Newpress)

TROVATO CON MANI E VESTITI INSANGUINATI
A darne notizia sono stati i carabinieri, giunti sul luogo del delitto dopo due telefonate. Da quanto riferito, il ragazzo era sul posto e gli inquirenti sospettano possa essere stato lui a uccidere e decapitare la 52 enne. “Quando siamo arrivati spiega il Colonello Biagio Storniolo, comandante del Reparto operativo di Milano – l’uomo aveva le mani e i vestiti insanguinati”.

L’EX CONVIVENTE E LA DROGA
La dinamica non è ancora chiara. Da quanto appreso da alcuni media milanesi sembra che la donna nel 2013 era rimasta coinvolta in un caso di droga, quando viveva con il compagno a Bonola, sempre a Milano. L’ex convivente risulta con precedenti. Era stato trovato in possesso di un chilo e mezzo di hashish. Dopo la fine della relazione, Antonietta Gisonna si era trasferita nell’alloggio popolare nel quartiere delle Ortiche dove è probabile che si prostituisse, sebbene non sia chiaro questo elemento. Potrebbe essere proprio la droga il collegamento con il suo omicidio: una pista sulla quale si concentrano le indagini dei Carabinieri. Altra ipotesi è che la donna cedesse ogni tanto l’appartamento al transessuale per ricevere i clienti, oppure che convivesse con il giovane. Solo ipotesi, al momento. I Carabinieri si riservano di interrogarlo appena tradotto in carcere e dopo l’esame autoptico sulla donna, fa sapere il colonnello Storniolo.

UN TESTIMONE HA VISTO LA MATTANZA
Ci sarebbe un condomino che ha assistito svonvolto alla raccapricciante mattanza dell’omicidio. E’ riuscito a mantenere la calma e ha chiamato il 112 fornendo preziose informazioni ai carabinieri. “L’uomo ha visto tutto dalla finestra – racconta sempre il Colonello Storniolo – assistendo a parte dell’accaduto, ma soprattutto descrivendolo a noi con grande precisione”. Insomma la tempestività e la testimonianza del vicino di casa è stata fondamentale per far individuare l’appartamento del delitto e per ricostruire i fatti.

Il giovane sudamericano aveva ferite da arma da taglio ed era in stato di choc, tutto insanguinato. È stato soccorso dal 118 e trasferito al Policlinico, dove gli inquirenti non lo hanno ancora interrogato per vi del suo stato clinico. L’ipotesi al vaglio al momento è quella della lite scoppiata in piena notte. L’arma potrebbe essere un grosso coltello da cucina con cui il presunto killer avrebbe più volte colpito la donna, napoletana, classe ’63, fino a decapitarla e gettare la testa nel cortile.

Renzi su migranti: "Piano B se Ue non ascolta. Cambiare Dublino II"

Il premier Matteo Renzi - Su immigrazione Ue ci ascolti e cambi Dublino II
Il premier Matteo Renzi

“E’ un bel momento per l’Italia, con buona pace dei gufi e dei profeti di sventura”. Il premier Matteo Renzi esordisce cosi in una intervista al Corriere della Sera spiegando i risultati positivi “l’occupazione che sale di 200mila unità”, il Pil col “segno più”.

Ma ci sono dei nodi da sciogliere, come quello dell’immigrazione. Una vera emergenza che ha visto la Francia sospendere il trattato di Shengen e l’Ue che affronta il problema timidamente. “E’ un tema grave, e diciamolo chiaro, le risposte che l’Ue sta dando sono insufficienti”.

UN PIANO “B” SE L’UE NON E’ SOLIDALE
Il governo ha in mente un piano “B” “se nei prossimi giorni l’Ue non sceglierà la solidarietà. Noi faremo sentire la nostra voce, Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea”, all’emergenza immigrazione. Il premier non spiega in cosa consista questo piano alternativo, ma lascia intuire che chi ha diritto d’asilo rimarrà in Italia e per il resto stringere patti con i singoli paese di provenienza. Fermo restando “il soccorso istituzionale” che Renzi ha chiesto a Zaia e Maroni.

“CAMBIARE DUBLINO II”
Secondo Renzi “in Europa va cambiato il principio sancito da Dublino II (che prevede che il rifugiato faccia domanda d’asilo nel paese dov’è approdato senza poterlo richiedere al tempo stesso in un altro stato, ndr) e votato convintamente da chi oggi protesta contro il nostro governo”.

SULL’ARRESTO DI AZZOLINI (NCD): “SE CI SONO ESTREMI NON FAREMO SCONTI”
“Leggeremo le carte. Se emergerà il fumus persecurtonis voteremo contro l’arresto. Se tutto sarà in linea con la Costituzione e con le leggi, voteremo a favore dell’arresto, come abbiamo fatto anche con i nostri. Gli sconti si fanno nei negozi, non in Parlamento”.

SU DE LUCA E LA SEVERINO: “NON FAREMO INTERVENTI AD PERSONAM”
“Sulla Severino faremo ciò che prevede la legge, senza interventi ad personam. Esiste una contraddizione, perché de Magistris e De Luca sono nella stessa situazione, non si capisce perché uno dovrebbe essere sospeso e l’altro no. Vedremo le decisioni dei giudici. Nel frattempo sto dialogando con De Luca sui dossier più importanti, a cominciare dalla nomina del commissario di Bagnoli che andrà in Cdm venerdì assieme ad alcuni decreti fiscali e molto altro”.

SU MAFIA CAPITALE: “NON VEDO ELEMENTI PER SCIOGLIERE COMUNE PER MAFIA”
“Ho rispetto per Ignazio Marino. Non possiamo però sottovalutare il messaggio che viene da Roma”. Renzi spiega che “ci sono due questioni differenti”. “Sul piano giuridico aspettiamo le carte ma personalmente non vedo elementi per sciogliere il Comune per mafia. Il Pd romano invece “va rifondato”. In ogni caso a Roma “se decideremo di andare avanti lo faremo solo se convinti, non per paura di perdere il Comune”.

I SOLDI RICEVUTI DA BUZZI
Non la imbarazza sapere che Buzzi ha finanziato alcune sue iniziative? Restituirà quei soldi, chiede la cronista a Renzi:
“La fondazione Open restituisce in automatico i denari ricevuti da realtà discusse. Il Pd ha uno statuto diverso. Ma troverà la strada per restituirli”. “Siamo l’unico partito che non ha licenziato il personale, ricorrendo a una seria spending e aumentando donazioni liberali e trasparenti. Meglio cosi che i diamanti in Tanzania o le lauree a Tirana del Trota, mi creda”, dice riferendosi al vecchio cerchio magico leghista.

DUREREMO FINO AL 2018
Il presidente del Consiglio garantisce sulla tenuta dell’esecutivo. “Al Senato – dice – i numeri sono più solidi del passato. Credo che la maggioranza dei parlamentari non voglia interrompere questo percorso di riforme”. “Se poi deputati e senatori si sono stancati di noi, basta togliere la fiducia delle Camere e vediamo chi prenderà quella dei cittadini. Ma non vedo praticabile questo scenario: a mio giudizio la legislatura andrà avanti fino al 2018”.

 

 

Emergenza migranti, l'Ue vuole rimpatri. Profughi sugli scogli a Ventimiglia

Emergenza migranti, i profughi respinti alla frontiera francese stazionano su scogli Ventimiglia
I migranti respinti alla frontiera francese stazionano su scogli Ventimiglia (Ansa/Alessi)

Continua, nonostate un forte temporale si sia abbattuto sulla zona, la protesta dei migranti respinti alla frontiera francese di Ventimiglia.

L’intervento della croce rossa francese – La Croix Rouge francese ha attraversato il confine di Ponte San Ludovico per assistere i circa 50 migranti che, nonostante il forte temporale che si è abbattuto sulla costa, restano sugli scogli per protestare contro la sospensione di Schengen alla frontiera italo-francese. I migranti, sotto una pioggia battente, stanno intonando il coro ‘Droit humain’ e ‘Ouvrez la frontière’.

Lo sgombero – Ieri le forze dell’ordine ieri hanno fatto sgomberare i migranti che stazionavano da due giorni nei pressi della frontiera con la Francia a Ventimiglia, bloccata dalla polizia francese. La Croce Rossa ha distribuito pasti caldi ma i migranti hanno rifiutato per protesta. Sono stati gridati slogan per la libera circolazione nella Ue.

La politica – Renzi vedrà mercoledì Cameron e domenica Hollande, a Milano in ambito Expo: tra i temi anche la questione immigrazione. Resta alta la tensione politica per la situazione di emergenza italiana. “Perché dobbiamo rimanere nella UE se l’unica sua risposta è di chiudere le porte come nel Medioevo, alzare i ponti levatoi?”, scrive Beppe Grillo nel suo blog sottolineando che la UE non vuole i profughi, “al di là dei proclami della Merkel e di Hollande che li considerano in realtà come spazzatura da tenere in Italia, oltre confine”.

Un campo di accoglienza a Roma – E’ in corso l’allestimento della tendopoli sul lato est della stazione Tiburtina a Roma che ospiterà gli immigrati dopo l’emergenza dei scorsi giorni. Avrà per il momento 150 posti letto. Si tratta di “una soluzione provvisoria per decongestionare il Centro di accoglienza di via Cupa ed eventualmente potrà essere ampliata”, spiega il presidente della Croce Rossa di Roma Flavio Ronzi.

Lo sgombero della stazione a Milano – I molti profughi che affollavano la stazione Centrale a Milano sono stati allontanati. Ora e’ all’esterno della Stazione che si sta concentrando il disagio dei rifugiati e anche dei volontari che cercano di aiutarli. Pochi volontari fanno del loro meglio, in mezzo ai passanti e ai turisti, per distribuire acqua e cibo. Gli immigrati, quasi tutti del Corno d’Africa, sono tranquilli e silenziosi in fila ma intorno a loro tutti si arrangiano come possono. “Noi aiutiamo tutti indistintamente – spiega un volontario – ma è evidente che non possiamo conoscere le condizioni igienico-sanitarie di tutti soprattutto delle facce nuove che cambiano in continuazione”.

Casi di scabbia e malaria – Trenta profughi a Milano sono risultati affetti da scabbia e due di sospetta malaria. “Nel 2015 i casi di scabbia rilevati dai medici di confine negli sbarchi degli immigrati, sono circa il 10%: 4.700 casi di scabbia su 46 mila individui in arrivo nei porti italiani”, ha detto il direttore generale del ministero della Salute Ranieri Guerra: ”Non si tratta “di un’epidemia ma di una patologia dermatologica banale per la quale esiste una terapia a basso costo”.

La mossa dell’Ue – Nella bozza delle linee guida per il vertice, di cui l’Ansa ha preso visione, si accelera sulla politica dei rimpatri dei migranti economici. Nel testo si prevede – infatti – “la mobilitazione di tutti gli strumenti per promuovere le riammissioni dei migranti economici illegali nei Paesi di origine e transito”. Tra i vari punti, “il rafforzamento del ruolo dell’agenzia per il controllo delle frontiere Frontex; una velocizzazione dei negoziati con i Paesi Terzi (non solo quelli in prima linea); lo sviluppo di regole nel quadro della convenzione di cooperazione di Cotonou; il monitoraggio dell’attuazione degli Stati membri della direttiva sui rientri”.

Si prevede anche “l’assistenza per l’attuazione degli accordi di riammissione, in particolare sviluppando gli strumenti per rinforzare i programmi dei rientri volontari e aiutare a creare posti di lavoro nei Paesi di origine”. Sull’argomento la Commissione europea ha preparato un documento che verrà presentato al consiglio Affari interni di martedì a Lussemburgo. Nella bozza è stato lasciato uno spazio vuoto nel capitolo dei ricollocamenti intra-Ue da Italia e Grecia in attesa spiegano fonti Ue “della discussione al consiglio Affari interni” di martedì a Lussemburgo.

Amministrative, ballottaggio in 78 comuni di cui 11 capoluoghi

Ballottaggio elezioni amministrative 2015Dopo il primo turno di votazione del 31 maggio scorso, domani, domenica 14 giugno si svolgerà nei comuni delle Regioni a statuto ordinario ed in Sardegna il turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci di 65 comuni, di cui 11 capoluoghi di provincia (Lecco, Mantova, Rovigo, Venezia, Arezzo, Fermo, Macerata, Chieti, Trani, Matera, Nuoro), ai quali si aggiungono 13 comuni in Sicilia, dove però si vota in due giorni. Il turno di ballottaggio nei complessivi 78 comuni interesserà un corpo elettorale di 2.160.550 elettori, di cui 1.036.159 maschi e 1.124.391 femmine. Le sezioni elettorali saranno 2.524.

Anche in questo caso, come 15 giorni fa, (tranne in Sicilia) le operazioni di voto si svolgeranno in una sola giornata. I seggi apriranno domenica dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti. Nel turno di ballottaggio, l’elettore sceglie solo tra i due candidati sindaci che hanno ottenuto, al primo turno, il maggior numero di voti; si vota tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.

I risultati delle operazioni elettorali saranno diffusi in tempo reale attraverso il sito www.interno.gov.it oppure http//elezioni.interno.it. Il ministero dell’Interno ricorda che, poiché il turno di ballottaggio costituisce una prosecuzione delle operazioni del primo turno, potranno votare solo coloro che abbiano maturato il diritto di elettorato entro domenica 31 maggio 2015, giorno in cui si è svolta la votazione del primo turno.

Questi elettori potranno partecipare al turno di ballottaggio anche se non si siano recati a esprimere il voto in occasione del primo turno. Per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risulta iscritto, l’elettore dovrà esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale personale a carattere permanente. Nella stessa giornata di domenica 14 giugno dalle 8.00 alle 22.00 e lunedì dalle 7.00 alle 15.00 si svolgerà anche il turno di ballottaggio di 13 comuni della Regione Sicilia.

Migranti, la Francia non li vuole. Sgomberato il presidio a Ventimiglia

Profughi a Ventimiglia al confine Francia Italia
Profughi a Ventimiglia al confine Francia Italia

I migranti non ce l’hanno fatta a passare il confine di Ventimiglia. La Francia ha detto un secco e sono rientrati in Italia. Le Forze dell’Ordine hanno fatto sgomberare i circa 30 migranti che stazionavano da 2 giorni su alcune aiuole nei pressi della frontiera con la Francia a Ventimiglia, bloccata dalla gendarmeria francese ch ha di fatto chiuso la frontiera. I profughi non volevano andarsene, e hanno minacciato blocchi stradali e sciperi della fame. Dopo una serrata trattativa portata avanti anche attraverso gli intermediari culturali hanno acconsentito di lasciare il presidio. Sono stati fatti spostare di circa 400 metri lungo la statale Aurelia che per sicurezza è stata chiusa al traffico.

Intanto, l’emergenza immigrazione sarà al centro dei colloqui della prossima In. Da quanto apprende l’Agi da fonti di governo, il presidente del Consiglio dovrebbe incontrare sia il suo omologo inglese che il presidente francese. Entrambi gli appuntamenti a Milano, in ambito Expo: il primo mercoledi prossimo 17 giugno, il secondo domenica 21 giugno.

Tra i temi al centro dei colloqui, oltre a quelli relativi all’Expo, la questione immigrazione e il punto sulla situazione europea. Le stesse fonti di governo parlano di una convocazione delle regioni a Palazzo Chigi, alla presenza del premier, alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles.

La decisione della Francia di bloccare l’entrata degli immigrati nel Paese ha creato una situazione difficilissima al confine con l’Italia, e dopo un sit-in durato due giorni, l’emergenza è rientrata parzialmente con lo sgombero adottato oggi dalla polizia italiana dopo una trattativa con i profughi, le autorità e i mediatori culturali.

Diverse decine di migranti, infatti, da due giorni erano accampati alla frontiera franco-italiana a Ventimiglia, in attesa di poter attraversare il confine. Ingresso negato loro dai gendarmi francesi.

A Ventimiglia sono state allestite strutture all’aria aperta per fornire il primo soccorso sanitario: docce e servizi igienici. Organizzazioni umanitarie distribuiscono cibo e acqua, ma gli uomini (non le donne e i bambini) stamane l’hanno rifiutato.

Negli ultimi sette giorni, ha detto venerdi il prefetto Adolphe Colrat, nelle Alpi Marittime è stato fermato un numero record di migranti, 1.439, dei quali 1.097 sono stati rispediti in Italia. Secondo il prefetto, la pressione migratoria alla frontiera franco-italiana conosce da qualche giorno un picco superiore alle settimane record del 2014.

Immigrati: bozza vertice Ue, rimpatri più efficaci ma resta nodo quote
L’Europa “ha bisogno di un approccio equilibrato e geograficamente completo” alla questione dell’immigrazione “basato sulla solidarietà e la responsabilità”: si apre con queste parole il capitolo sull’immigrazione, secondo la prima bozza delle conclusioni Consiglio europeo in programma per il 25 e 26 giugno.

Il punto chiave su cui i capi di Stato e di governo intendono mettere l’accento in quella occasione è un maggiore impegno sui rimpatri di coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale: “Politiche efficaci di rientro per quelli che non sono qualificati per la protezione sono una parte essenziale della lotta all’immigrazione irregolare e aiuteranno a scoraggiare le persone dal mettere a rischio le proprie vite”, si legge nella bozza.

Come fanno notare fonti europee, la prima bozza è ancora “monca” per quanto riguarda tutta la parte più controversa dell’agenda Ue sull’immigrazione: il paragrafo intitolato “Relocation/Resettlement”, ovvero redistribuzione e reinsediamento, è lasciato in bianco, in attesa della discussione di martedi prossimo fra i ministri degli Esteri dei 28.

Secondo le ultime indicazioni, infatti, una dozzina di paesi sarebbe pronta a contrastare la proposta della Commissione sull’obbligo per i paesi di accogliere una parte di 40 mila migranti approdati dal 15 aprile scorso in Grecia e Italia e il cui diritto all’asilo è stato verificato.

La discussione su questo punto, ammettono le fonti, è ancora in alto mare. Sul tema dei rimpatri c’è invece la volontà comune di accettare le proposte contenute in una lettera che il commissario Dimitris Avramopoulos ha già mandato ai 28.

Nella bozza di conclusioni del vertice è scritto che “tutti gli strumenti dovranno essere mobilitati per promuovere la riammissione dei migranti economici irregolari verso i paesi di origine e transito”. In particolare, “la commissione assicurerà che gli impegni di rimpatrio dell’accordo di Cotonou sono attuati efficacemente al più presto; i negoziati in corso sugli accordi di rimpatrio saranno accelerati e nuovi negoziati lanciati con i paesi terzi più rilevanti: l’assistenza Ue sarà ulteriormente diretta all’attuazione degli accordi di rimpatrio, sulla base del principio “more for more”.

Ignazio Corrao (M5S) all'Ue: "I rifiuti dell'Ilva in Sicilia in gran silenzio"

Ignazio Corrao, eurodeputato del M5S
Ignazio Corrao, eurodeputato del M5S

“Augusta, Priolo e Melilli sempre più triangolo della morte, grazie agli sbarchi di navi contenenti i rifiuti tutt’altro che salubri dell’Ilva di Taranto. Puglia e Sicilia sempre più pattumiere d’Italia”. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che sta approntando una interrogazione alla Commissione Europea denunciando il continuo traffico di rifiuti industriali trasferiti via mare dall’Ilva di Taranto al porto di Augusta per essere smaltito in Sicilia.

Un caso sollevato anche da una recente inchiesta giornalistica de “l’Espresso” a firma del cronista siciliano Maurizio Zoppi. “Sto provvedendo a informare la Commissione Europea – spiega l’europarlamentare – di questi spostamenti di rifiuti pericolosi dell’Ilva da Taranto al già martoriato territorio di Augusta.

Non mi sembra infatti che spostandoli da una regione all’altra si risolva il problema. Peraltro bisogna tenere in considerazione il principio previsto dalla normativa europea di prossimità nello smaltimento dei rifiuti. Nel porto di Augusta sono arrivate diecimila tonnellate di polverino, materiale di scarto prodotto dall’acciaieria pugliese, destinate alla discarica Cisma di Melilli, materiali non pericolosi secondo l’Arpa.

Proprio ad Augusta però, mesi addietro abbiamo avviato il progetto di rilevamento dei dati ambientali Punto Zero, che sta dando risultati molto preoccupanti sulla salubrità ambientale. Augusta e tutto il suo comprensorio – spiega Corrao – continuano a vivere una stagione di agghiacciante sfruttamento industriale palesato anche da un tasso di incidenza tumorale e mortalità che forse non ha pari a livello europeo, il tutto con la tacita connivenza della classe politica a tutti i livelli.

È evidente che la contropartita in termini di interessi privati deve essere molto alta. Il presupposto legislativo per un intervento a livello di Esecutivo europeo è anche quello della mancata applicazione di procedure volte agarantire una elevata protezione ambientale e sanitaria. E’ evidente – conclude Corrao – che questo obbligo viene continuamente”.

Cadine (Trento), un Orso tenta di sbranare un uomo. Insorge la Lav: "E' colpa sua"

Un Orso aggressivo ha tentato di sbranare Wladimir MolinariProvate a immaginare di trovarvi in montagna per un po’ di relax, prendere un sentiero e fare jogging, respirare a pieni polmoni, ammirare panorami mozzafiato e tra pareti rocciose e alberi secolari trovarvi un Orso alle spalle. Il solo pensiero fa tremare. Eppure è successo a Cadine, vicino Trento, una montagna che confina con le Dolomiti del Brenta, non molto distante da Madonna di Campiglio, che un uomo trentino di 45 anni, Wladimir Molinari, mentre faceva footing si è ritrovato davanti un grosso esemplare che l’ha mandato in ospedale.

“Mi ha attaccato più volte, – racconta – mi mordeva sulla testa, voleva uccidermi, ho tentato di difendermi quando ormai pensavo che sarei morto”, dice Wladimir Molinari dal letto dell’ospedale S.Chiara di Trento dov’è stato ricoverato per le gravi ferite riportate alla testa, al torace e al braccio. Il fatto è accaduto qualche giorno fa nei boschi di Cadine di Trento. Da nosocomio l’uomo racconta ai cronisti la sua drammatica esperienza. I medici, dopo un delicato intervento chirurgico al braccio, dicono che è fuori pericolo. Per fortuna, per come è andata poteva costargli la vita.

“Stavo facendo footing sul sentiero sopra Cadine assieme al mio cane che tenevo legato – racconta Molinari – quando alle mie spalle ho sentito un rumore. Mi sono voltato e ad una decina di metri ho visto un orso, molto scuro, con gli occhi neri”.

“A questo punto – aggiunge Wladimir Molinari – ho fatto quello che so bisogna fare in questi casi: sono rimasto immobile e ho agitato le braccia urlando. Quindi sono scappato ma l’orso in breve mi ha raggiunto, si è alzato sulle zampe anteriori e mi ha morso sulla testa”. Afferratolo ad un orecchio – prosegue Molinari – ho tentato di allontanarlo da me, mi sono rialzato e ho provato a scappare di nuovo, ma lui mi ha nuovamente raggiunto e aggredito ancora una volta al viso”.

sentieri cadine trento Wladimir Molinari“Preso dalla disperazione ho tentato in ogni modo con una mano di evitare che mi azzannasse e mi finisse. L’orso ha lasciato la presa e si è allontanato di qualche metro. Allora ho preso un bastone e l’ho sbattuto per terra urlando, cosicché l’animale si è allontanato definitivamente”. “Se sono vivo è per puro miracolo, quegli occhi neri non li dimenticherò mai più”, conclude l’uomo.

Dopo la drammatica esperienza, l’uomo ha allertato chi di competenza per mettere in sicurezza l’area e le persone che ogni giorno affollano i boschi di Cadine. La provincia di Trento ha disposto la cattura dell’orso, che è esemplare protetto.

Wladimir Molinari
L’uomo in ospedale

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA UGO ROSSI: “EPISODIO MOLTO GRAVE”
“Siamo di fronte ad un episodio molto grave rispetto al quale non è opportuno fare strumentalizzazioni”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento riferendo in Consiglio sull’accaduto. “Per prima cosa – ha spiegato – ho voluto informare sull’accaduto in base ai rilievi e alle verifiche fatte dalle autorità competenti. Sulla base di queste informazioni il dibattito si è sviluppato e io lo ho ascoltato. Le decisioni che adotteremo saranno basate sullo stesso principio adottato lo scorso anno in agosto quando si verificò l’altra aggressione: di fronte ad un fenomeno che è dentro le logiche naturali si valuta la gravità e prima viene la vita e la sicurezza delle persone e poi viene la conservazione della natura”.

LAV: ORDINANZA DELLA PROVINCIA DI TRENTO ILLEGITTIMA
“Con poche righe il presidente della Provincia di Trento, Rossi decreta il futuro di un orso, senza neppure darsi il tempo per poter valutare la situazione che ha portato al ferimento dell’uomo”. Lo scrive in una nota la Lega anti vivisezione (Lav) a proposito dell’ordinanza della Provincia di Trento per la cattura dell’orso responsabile dell’aggressione e del ferimento di un uomo a Cadine.

Secondo la Lav, “sarebbe stato sufficiente consultare il sito web della Provincia per sapere che se lo si incontra a breve distanza bisogna stare calmi e non allarmare l’orso gridando o facendo movimenti bruschi. Tutto l’opposto di quanto risulterebbe aver fatto il signor Molinari”.

Il presidente – dice ancora la Lav – avrebbe potuto acquistare una copia in lingua italiana del volume “L’orso bruno è pericoloso?” dalla quale avrebbe potuto apprendere che uno dei “fattori che incrementano l’aggressività” dell’orso, è la “presenza di un cane nelle vicinanze”, evento puntualmente riscontrato nel fatto accaduto a Cadine”.

“E’ chiaro che l’ordinanza è del tutto illegittima”, conclude la Lav che chiede al presidente del Consiglio Renzi un intervento immediato: “la situazione che si è venuta a creare a Trento è del tutto fuori controllo, l’ordinanza anti-orso della giunta Rossi espone il nostro Paese a pesanti sanzioni da parte dell’Unione europea per violazione della direttiva Habitat che prevede per gli orsi una “protezione rigorosa”.

ANIMALISTI CONTRARI ALLA CATTURA DELL’ORSO
Le associazioni animaliste Aidaa e Oipa si dicono però contrarie alla cattura dell’esemplare responsabile del ferimento di Wladimir Molinari. “Da tempo – afferma il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce – denunciamo un clima di ostilità verso gli orsi che vivono sulle alpi italiane speriamo che questo spiacevole incidente non serva a rinfocolare antiche ostilità nei confronti degli orsi, ostilità alimentate dagli speculatori che vorrebbero utilizzare quelle zone alpine per allargare ulteriormente gli insediamenti umani”.

“Il recente episodio non può non ricordare il caso Daniza (un’orsa morta lo scorso anno, ndr) – scrive in una nota Ornella Dorigatti, delegata Oipa Trento – e senza mostrare di aver tratto insegnamenti dal passato, anche questa volta non si è lavorato in prevenzione ma scatenando nella collettività, indubbiamente e comprensibilmente toccata dall’accaduto, l’impulso ad eliminare fisicamente il problema, come se non fosse mai stato gestibile”.

TROVATE TRACCE PER IDENTIFICAZIONE
Intanto, i forestali della Provincia di Trento hanno raccolto ulteriori tracce organiche di un orso nella zona di Cadine, teatro dell’aggressione di un plantigrado ai danni di un uomo. Gli elementi raccolti, informa la Provincia, sono state consegnate al laboratorio incaricato di esaminarle. Gli esperti attribuiscono molta importanza a questi ritrovamenti, come contributo fondamentale alla necessaria identificazione dell’orso responsabile dell’attacco.

Immigrati, nuovi scontri politici. Berlusconi: "Siamo invasi. Governo dov'è?"

Matteo Renzi e Roberto Maroni
Matteo Renzi e Roberto Maroni

Ultimo giorno di campagna elettorale per i ballottaggi di domenica e nei comizi si alza il tono dello scontro politico. Il dibattito sull’immigrazione è al centro delle dispute elettorali, soprattutto dopo gli episodi nelle stazioni di Milano e di Roma e dopo i 6.500 sbarchi degli ultimi giorni sulle sponde sud. Alla Centrale di Milano, tra l’altro, c’è stato un sospetto caso di malaria, mentre a Roma due ferrovieri sono stati assaliti con un machete da due sudamericani, individuati e arrestati per tentato omicidio.

Lo scontro Renzi-Lega
“Non si può pensare che la globalizzazione sia il pretesto per rinchiudersi. Nel mondo di oggi ci sono tanti che abbaiano alla luna, vivono sulle paure e pensano che l’unica dimensione sia chiudersi a chiave in casa. Non è così”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando nella sede della Regione Lombardia, seduto accanto a Roberto Maroni.

“Non si riferiva a me, io uso il cervello, ma purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”, ha risposto ai giornalisti l’ex leader della Lega, che in questi giorni ha duramente polemizzato col governo per la gestione dei profughi.

Immigrati alla stazione di Milano in questi giorni
Immigrati alla stazione di Milano in questi giorni

Secondo Maroni, specie dopo l’aggressione con un machete a un macchinista di un treno ieri sera a Milano, in Italia in questo periodo “la paura c’è e deriva da fatti concreti, non da chiacchiere: il governo deve intervenire e non so che cosa aspetta”. Un intervento che il presidente della Lombardia ha ribadito necessario per gestire in maniera differente l’ accoglienza dei profughi. “Penso che non sia una gestione da paese civile quella attuale – ha concluso -, l’ho detto anche a Renzi. Dove vanno messi gli immigrati? In luoghi idonei, non lasciati a bivaccare nelle stazioni”.

Un caso sospetto di malaria
Un giovane eritreo che fa parte del gruppo di profughi alla Stazione Centrale di Milano è stato ricoverato all’ospedale Sacco per sospetta malaria. Lo ha confermato il direttore del servizio Igiene pubblica dell’Asl Milano, Giorgio Ciconali. Il giovane si era messo in fila davanti al presidio sanitario allestito nell’androne esterno della stazione. Quando è toccato il suo turno il medico lo ha immediatamente fatto salire in ambulanza diretto in ospedale.

Immigrati, Silvio Berlusconi: "Siamo invasi, serve esercito. Ma governo dov'è?"
Silvio Berlusconi: “Siamo invasi, serve esercito. Ma governo dov’è?”

Berlusconi: “Siamo invasi, ma il governo dov’è?”
Durissimo anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che arriva a chiedere un intervento dell’esercito. “Sono sotto choc – ha detto il Cav in un intervento telefonico alla chiusura della campagna elettorale del sindaco di Valenza Sergio Cassano – per quanto successo a Milano. Polizia comunale e forze dell’ordine devono lavorare con l’esercito”. “Siamo invasi, ma il governo dov’è?”.

Bagnasco: legalità e accoglienza convivano
 “Sicurezza e legalità devono convivere con l’accoglienza verso le persone disperate”: è il messaggio del presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, oggi in visita alla Sindone di Torino. “Sicurezza e legalità sono un dovere preciso – ha detto al termine della visita – ma non può essere chiusura verso chi è disperato”.

Zaia a prefetti, via profughi da mete turismo
“Via subito i profughi collocati nelle località turistiche del Veneto e basta nuove allocazioni”, chiede il presidente del Veneto Luca Zaia in una lettera ufficiale inviata oggi ai Prefetti del Veneto. Nella missiva, Zaia si fa portavoce degli allarmi, dei timori e degli appelli a lui rivolti da sindaci, cittadini e imprenditori del turismo veneto, che vedono minacciato il buon esito della stagione estiva dall’invio di profughi, già avvenuto in varie località.

Grasso, istituzioni siano solidali e coese
C’è “un’esigenza assoluta di accoglienza” e “occorre una coesione sociale e una solidarietà da parte di tutte le istituzioni e gli enti locali, Regioni, Comuni, per cercare di affrontare questo problema”. “I governatori – ha detto sempre parlando dello stesso argomento – possono atteggiarsi come vogliono, ma bisogna staccarsi un po’ dal momento elettorale”. “Domenica ci saranno i ballottaggi – ha aggiunto – forse la settimana successiva i discorsi potranno essere diversi”.

"Gabrielli Commissario del Giubileo". Ira di Marino. Poi la telefonata col prefetto

Il prefetto di Roma Franco Gabrielli incontra il sindaco Ignazio Marino (Archivio Ansa) Gabrielli Commissario
Il prefetto di Roma Franco Gabrielli incontra il sindaco Ignazio Marino (Archivio Ansa)

L’ex capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, oggi prefetto di Roma, sarà molto probabilmente il “commissario” per il Giubileo straordinario. Stamane erano apparse alcune indiscrezioni sulla stampa al momento non smentite. Solo nel pomeriggio c’è stata una telefonata di cortesia istituzionale tra il sindaco Ignazio Marino e il prefetto Gabrielli.

TELEFONATA GABRIELLI MARINO
Al centro del colloquio tra il primo cittadino e il rappresentante del governo, una intesa di “collaborazione” tra comune e prefettura sul più grande evento che vedrà arrivare a Roma milioni di fedeli da tutto il mondo. Sindaco è prefetto hanno ribadito “l’impegno comune per Roma, già avviato con importanti risultati su diversi tavoli di lavoro”, anche sulla  “sicurezza al Giubileo”, su cui pure è impegnato il Viminale.

I due, si legge in una nota, “hanno commentato con sorpresa, e con un po’ di ironia, alcuni articoli di stampa, dichiarandosi totalmente estranei alle indiscrezioni uscite oggi”. Estranei. Ma nessuno ha smentito ufficialmente i restroscena apparsi sui due più grandi quotidiani italiani. Solo il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni prova a stemperare i toni.

GENTILONI: “ANCORA NESSUNA DECISIONE”
“Non sono ancora state prese decisioni”: ha risposto il ministro al suo arrivo al Forum Italia-America Latina e Caraibi in corso a Milano, a chi gli chiedeva dell’ipotesi di affidare la regia del prossimo Giubileo al prefetto di Roma, Franco Gabrielli.

Il calendario del Giubileo  straordinario 2015 2016
Il calendario del Giubileo (Ansa)

LE INDISCREZONI
Le indiscrezioni circa un decreto della presidenza del Consiglio in cui si indicherebbe il prefetto di Roma Franco Gabrielli come “commissario” del Giubileo che comincia l’8 dicembre per concludersi a novembre 2016, sono apparse stamattina nell’apertura della prima pagina di Repubblica e sul Corriere della Sera.

Il testo del provvedimento, secondo la ricostruzione dei giornali, sarebbe arrivato in Campidoglio nella giornata di ieri e avrebbe provocato la reazione nettamente contraria del sindaco di Roma Ignazio Marino. In Consiglio dei ministri ieri sera se ne sarebbe parlato ma il via libera sarebbe stato rinviato alla prossima riunione. Da quanto scrive il Corsera una bozza di decreto circola a palazzo Chigi ma che ancora, appunto, non è stata discussa. La partita in gioco, tradotta in soldoni, è di circa 500 milioni di euro che il governo dovrebbe trasferire al comune di Roma.

Scrive Repubblica che per gestire il Giubileo il comune, il comune si aspetta risorse che sfiorano il mezzo miliardo di euro. “Soldi che non verrebbero messi dallo Stato ma stornati dalla copertura del debito della Capitale e in parte (90 milioni) dalla cessione di alcuni immobili alla Cassa depositi e prestiti”.

REPUBBLICA: “SCELTA SUONA COME COMMISSARIAMENTO DI MARINO”
Dal titolo in prima del quotidiano di Ezio Mauro “blitz del governo. Giubileo commissariato”, l’amaro risveglio del sindaco Marino, già sotto pressione per le ultime vicende legate alle inchieste di “Mafia Capitale”. Con Gabrielli Commissario per il Giubileo, i piani del Campidoglio per un protagonismo di primo piano per la gestione del grande vento sarebbero vanificati. Anzi, “una simile scelta non suonerebbe come un commissariamento tout court di Marino?”, si chiede Goffredo De Marchis. “E’ un dubbio che attraversa anche il vertice dell’esecutivo e del Pd. Assomiglierebbe a una sconfessione dello scudo alzato finora a difesa del chirurgo”, dopo la tempesta degli ultimi giorni.

Dalla presidenza del Consiglio non ci sono conferme della ricostruzione dei giornali e ora il ministro Gentiloni afferma che “nessuna decisione” è stata presa.

Papa Francesco: "Maria più importante degli Apostoli. Unica data per Pasqua"

Papa Francesco al ritiro dei sacerdoti
Il Santo Padre al ritiro dei sacerdoti

La Santa Pasqua potrebbe avere un’unica data. La disponibilità a fare questo storico passo, l’ha confermata Papa Francesco al fine di giungere a un’unica celebrazione tra le varie chiese cristiane, siano esse cattoliche, protestanti o ortodosse.

“DATA UNICA PER LA PASQUA”
Papa Francesco lo annuncia durante la meditazione nella basilica di San Giovanni in Laterano, in occasione del raduno mondiale dei sacerdoti. Rispondendo a una domanda sull’ecumenismo e sui rapporti con la Chiesa ortodossa, sia di Costantinopoli che di Mosca, Bergoglio ha affermato  che “la Chiesa cattolica è disponibile a rinunciare alla data determinata per la domenica di Pasqua dal primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera”.

“MADONNA PIU’ IMPORTANTE DEGLI APOSTOLI”
Poi il Pontefice si è soffermato sul ruolo della donna nella Chiesa: “Sono contento che qui in prima fila ci siano le donne, perché anche le donne ricevono lo Spirito santo, il genio femminile nella Chiesa è una grazia, la Chiesa è donna, è “la” Chiesa, non “il” Chiesa, è sposa di Cristo, è madre del santo popolo fedele di Dio”.

Lo ha detto il Papa al ritiro dei sacerdoti nella Basilica di San Giovanni in Laterano. “La Chiesa è Donna – ha aggiunto – le donne qui sono immagine e figura della Chiesa della Madre, esprimono in modo speciale la collaborazione, ai reclami femministi dico che Maria è molto più importante degli Apostoli”.

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