9 Ottobre 2024

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Salute: "Il peperoncino allunga la vita". Lo conferma studio cinese

Capsicum Chili Peperoncino Il Viagra Calabrese che allunga la vita è afrodisiaco Il peperoncino piccante è sempre stato al centro di studi per i suoi effetti benefici sul sistema cardiocircolatorio e sull’allungamento della vita nonché come afrodisiaco. Ora un team di studiosi cinesi conferma che mangiarne in quantità non eccessive, la preziosa spezia può prolungare la vita di diversi anni.

La maxi ricerca è stata condotta da un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dall’Accademia Cinese di Scienze Mediche, che ha monitorato per sette anni le abitudini alimentari di 500mila cinesi. Un campione attendibile da cui è emersa questa straordinaria conclusione scientifica.

Gli studiosi hanno verificato che coloro che consumavano cibi piccanti una o due volte a settimana riuscivano a ridurre del 10% il rischio di mortalità. Chi, poi, aggiungeva spezie ai propri pasti dalle tre alle sette volte a settimana poteva contare su un rischio di mortalità ridotto addirittura del 14%.

La ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, ha preso in esame persone dai 35 ai 79 anni provenienti da 10 aree geografiche diverse della Cina.

Ai partecipanti è stato chiesto quale tipo di spezia consumassero più spesso e quanto con maggiore frequenza. Il peperoncino – largamente utilizzato in Cina quanto anche nel Sud Italia – è stata la risposta più frequente.

Del resto, osserva la ricercatrice Nita Forouhi, dell’Università di Cambridge, molte delle virtù del peperoncino – e in particolare della capsaicina, l’alcaloide che è responsabile della sua piccantezza – sono note: da quella anti-ossidanti alle anti-infiammatorie e persino anti-cancro.

Lo studio è stato soltanto “osservativo” e, pertanto, necessita di approfondimenti tecnici per consigliare un cambio nello stile alimentare. “Occorre un’ulteriore ricerca per stabilire se il consumo di cibo piccante è in grado di migliorare la salute e ridurre il tasso di mortalità in modo diretto – precisano – o se è solo il segno esterno di altri fattori concernenti le abitudini dietetiche e lo stile di vita”.

Il peperoncino è nella sostanza, curativo. Risolve molti problemi cardiocircolatori ed è anche un toccasana per il sesso. Una sorta di viagra naturale. Alcuni studi in passaato hanno accertato che mangiare piccante aumenta le prestazioni.

In Calabria, a Diamante (Cs) da anni esiste l’Accademia nazionale del peperoncino che organizza una fiera annuale dove vengono esposte tutte le varietà di peperoncino prodotte in Calabria, in particolare sull’Alto Tirreno Cosentino, allo scopo di valorizzare la spezia che allunga la vita e la “felicità” tra le coppie.

Monica Maggioni è la presidente Rai. Ok da Vigilanza. Cda nomina Dall'Orto nuovo dg

Monica Maggioni sui fronti di guerra
Monica Maggioni (cerchiata) sui fronti di guerra in Iraq

Monica Maggioni è ufficialmente la nuova presidente della Rai. La Commissione parlamentare di Vigilanza ha confermato le indicazioni del governo. Succede ad Anna Maria Tarantola. Il Cda riunito, ha poi nominato Antonio Campo Dall’Orto direttore generale. Prende il posto di Luigi Gubitosi.

Lei, Monica Maggioni – che si definisce una donna che ha sempre lavorato “come un mulo” – ha fatto una lunga gavetta giornalistica, trovandosi spesso a raccontare i fatti dai fronti caldi in Afghanistan, Iraq e in tutto il Middle East. 50 anni, è dipendente dell’azienda. Da direttore di Rai News 24, ultimo incarico ricoperto, è stata sbalzata dai deserti e dalle redazioni dove ha lavorato, dritto dritto ai piani alti di viale Mazzini.

La numero uno. Gli azionisti dell’azienda Rai, che hanno ratificato il Consiglio di amministrazione eletto dalla Comissione di Vigilanza Rai martedi 4 agosto, avevano indicato lei come nuova presidente del Cda. E in Commissione il suo nome è passato con 29 voti favorevoli, 5 schede bianche e 4 contrari, grazie a un accordo tra Pd e Forza Italia che più di qualcuno ritiene sia frutto del “mai morto patto del Nazzareno“.

Un nome che ha accomunato molti, ma ne scontentati altrettanti. ll premier Matteo Renzi, che ha voluto lei sin da subito, trova che sia “un fatto positivo che in un consiglio d’amministrazione ci sia un dipendente (Monica Maggioni  è da anni alle dipendenze Rai, ndr) che rappresenta quell’azienda. Lo trovo – ha detto il presidente del Consiglio – una cosa molto bella, e vorrei che ci fosse sempre di più in Italia”.

La nuova composizione del Cda Rai - Monica Maggioni è stata eletta nuova presidente della Rai
La nuova composizione del Cda Rai (Ansa/Centimetri)

Secondo il premier  quello partorito dalla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai “è un bel Cda, fermo restando che ero tra i pochi che proponeva di cambiare il modello di selezione del Consiglio. Abbiamo messo, non noi ma il Parlamento, dei professionisti della comunicazione. Sono stati inseriti bei professionisti”, poiché vi sono espressioni che hanno maturato una “larga esperienza giornalistica e televisiva”. Ovvero “esperti della comunicazione, anziché astrofisici”, con riferimento ironico al passato.

Anche la minoranza Pd, che non è riuscita a eleggere De Bortoli in vigilanza si esprime positivamente. Quella di Monica Maggioni “è una buona candidatura, la valorizzazione di una risorsa interna all’azienda”, plaude il senatore Federico Fornaro che inceve critica il cda eletto martedì in Commissione di vigilanza. “La questione dei pensionati – afferma – getta ora un’ombra sulla capacità di raccogliere la sfida dell’innovazione che si porrà alla Rai nei prossimi anni”.

“Quello di Monica Maggioni è un nome di grande valore”, afferma Roberto Rampi, parlamentare del Pd e componente della commissione Cultura, mentre Roberto Speranza, ex capogruppo dem che ribadisce il “valore” della Maggioni. “E’ un’ottima professionista”. Secondo il grillino Carlo Sibilia la presidente designata “non può garantire indipendenza e lontananza da conflitti d’interesse”. Una posizione già espressa dal presidente della Commissione di vigilanza, Fico (M5S) che aveva detto che è in atto una “lottizzazione”.

Gli step sono stati i seguenti: martedi la Commissione ha eletto il nuovo Cda, questo ha avuto bisogno mercoledi del via libera degli azionisti. Mercoledi il governo, con Renzi fa trapelare l’ipotesi di Monica Maggioni come presidente in pectore. Giovedi si la commissione di Vigilanza ha ratificato l’indicazione degli azionisti. Monica Maggioni è presidente Rai a tutti gli effetti. Non era mai successo che una giornalista dipendente dell’azienda fosse eletta al vertice dell’azienda. Pare che tutta la maggioranza della scuderia renziana sia stata compatta , con quanche “naturale” defezione nella minoranza Pd.

In base alla legge Gasparri, Monica Maggioni, doveva ottenere i due terzi dei voti nella commissione parlamentare per essere la nuova presidente della Rai. Eletta la Presidente Rai ora tocca al Direttore Generale. Per la direzione generale il nuovo Cda Rai ha eletto Antonio Campo Dall’Orto (il candidato di Matteo Renzi) che succede a Luigi Gubitosi.

Libia, in poche ore affondano due barconi. Morti 25 profughi. In salvo 781. Molti dispersi

Migranti e profughi su un gommone (Archivio)Un altro barcone, oltre quello di ieri, mercoledì 5 luglio, è affondato davanti le coste libiche.  I 381 migranti, tra cui 55 donne e 26 bambini, provenienti da Siria, Bangladesh e area sub sahariana, sono stati tutti recuperati dalla nave Fiorillo della Guardia Costiera, che si trovava in zona per le ricerche dei dispersi del naufragio di ieri. Il barcone su cui viaggiavano i migranti è affondato al termine delle operazioni di soccorso. Il barcone è stato soccorso giovedi mattina a 30 miglia dalle coste libiche, una quindicina di miglia più a nord del punto in cui, appunto, ieri, si è capovolto il primo peschereccio.

Mercoledi infatti si è registrata l’ennesima tragedia del mare. Un motopeschereccio in ferro con centinaia di profughi si è ribaltato al largo delle coste libiche. Da quanto riferito dalle autorità le vittime accertate e recuperate dalla Guardia Costiera e da altre unità marittime sono al momento 25. Le persone in tratte in salvo sono all’incirca 400 migranti. Mancherebbero all’appello oltre 200 profughi che allo stato risultano dispersi. Non è chiaro se i questi siano stati recuperati da altre imbarcazioni oppure il destino per loro sia stato più severo…

Intanto, continuano nella zona le operazioni di ricerche e soccorso coordinate dalla Guardia Costiera italiana. Secondo le prime informazioni l’incidente (il primo) di mercoledi  è avvenuto quanto i profughi a bordo del peschereccio, già stracolmo e in estrema difficoltà di navigazione, hanno visto arrivare i soccorsi nella zona. Evidentemente, l’entusiasmo di vedersi salvati, ha generato bruschi movimenti che avrebbe causato il capovolgimento della barca.

L’allarme era arrivato alla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma nella tarda mattinata da Catania, che a sua volta aveva ricevuto una segnalazione con una chiamata satellitare nella quale si sosteneva che un motopeschereccio in ferro, con a bordo diverse centinaia di persone, era in difficoltà. Nella zona sono state immediatamente dirottate dalla Guardia Costiera la Dignity One, una nave di Medici senza frontiere, e la Le Niamh, una nave della Marina militare irlandese.

Quest’ultima è stata la prima ad arrivare e, a circa un miglio di distanza dal peschereccio, ha calato due rescue boat (scialuppe di salvataggio) per prestare i primi soccorsi ai profughi.

A quel punto dalla nave irlandese hanno visto il barcone capovolgersi: l’ipotesi più probabile è che i migranti si siano spostati tutti nella direzione delle barche di soccorso, provocando così il ribaltamento.

Nella zona, oltre alle due imbarcazioni che erano già presenti, la centrale operativa della Guardia Costiera ha dirottato il Phoenix, una nave di soccorso di 40 metri del Moas (Migrant Offshore Aid Station), nave Fiorillo della Guardia Costiera e il mercantile Barnon Argos. Inoltre stanno arrivando nel punto due unità della Marina Militare.

Al momento, le ricerche proseguono senza soste per individuare altri eventuali immigrati in mare. Di giorno in giorno aumentano a ritmo incessante gli sbarchi con a bordo disperati alla ricerca del “miraggio” di un futuro migliore, garantito loro da trafficanti di esseri umani senza scrupoli che né l’Italia né l’Ue pare sappiano fermare e assicurare alla giustizia.

Alluvione in Veneto, frana a San Vito di Cadore. Tre morti

Frana San Vito di Cadore, Alluvione in Veneto
Frana San Vito di Cadore, Veneto (Vigili del Fuoco)

Alluvione in Veneto. E’ di tre vittime accertate, tra cui una ragazzina quattordicenne, il primo bilancio provvisorio della frana che martedi sera ha interessato l’area tra San Vito di Cadore e Cortina, nel bellunese, Veneto. Una massa imponente di terra, fango e detriti si è mossa a causa di un violento nubifragio che si è abbattuto nella zona. Una bomba d’acqua con conseguenze drammatiche. Il temporale ha provocato l’esondazione del torrente Ru Secco. Difficili i soccorsi.

Nei pressi del torrente c’erano alcune automobili vicino San Vito.  Due sono state trovate vuote, su una terza automobile si trovava una coppia di giovani coniugi polacchi: lei è stata salvata ma è ferita gravemente, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

Dopo una notte di ricerche, svolte anche con l’ausilio di fotoelettriche, il corpo del polacco è stato ritrovato attorno alle 8 di questa mattina a circa un chilometro a valle da dove era stata salvata la donna. E’ stato il primo cadavere a riemergere da quelle onde di melma e massi che poco dopo verso le 9 hanno restituito i corpi di una esile ragazzina, una quattordicenne non del luogo, e un’ora più tardi di un altro uomo di cui ancora non si conoscono le generalità.

Il presidente del Veneto Luca Zaia sta seguendo da ieri sera con grande apprensione gli sviluppi della frana in Cadore e l’andamento dei soccorsi a San Vito e monitora in tempo reale la macchina dei soccorsi attraverso l’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, che ha la delega al Bellunese ed è sul posto da ieri sera. Il presidente assicura la massima allerta di tutti i servizi regionali.

Frana San Vito di Cadore, Alluvione in Veneto
La frana vista dall’alto a San Vito di Cadore, Veneto (Vigili del Fuoco)

Il maltempo continua così a presentare il conto al Veneto. Giusto a un anno di distanza dalla tragedia del Molinetto della Croda a Refrontolo, nel trevigiano, avvenuta il 3 agosto, dove si registrarono quattro vittime, e a poche settimane dal tornado che ha semidistrutto la Riviera del Brenta, una vittima, ora è il Cadore a piangere i suoi morti. “Ancora” il Cadore e ancora nell’area già pesantemente colpita nel 2009 con una frana che fece due morti il 19 luglio.

Dopo il gran caldo di luglio, si presentano con la loro furia devastatrice le prime alluvioni estive che fanno danni e vittime. Solo alcuni giorni fa una alluvione aveva colpito la città di Firenze dove si sono registrati milioni di euro di danni materiali. Il sindaco Nardella ha chiesto da subito lo stato di calamità naturale. Una richiesta che con molta probabilità avanzeranno anche le istituzioni venete dopo gli smottamenti di martedi notte.

Eletti i 7 membri del Cda Rai . De Bortoli il grande escluso

La sede della Rai.  Commissione elegge cda rai

Dopo la nomina di ieri, da parte della commissione di vigilanza dei 7 membri che comporranno il nuovo Cda Rai tocca all’assemblea degli azionisti dell’azienda ratificare la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, compreso il presidente. La riunione, in programma alle 10 Viale Mazzini, da quanto appreso dall’Ansa, è stata aggiornata al pomeriggio di mercoledi.

Martedi è stata fumata bianca per il Cda Rai. La commissione di Vigilanza ha infatti eletto i sette nuovi membri che comporranno i vertici aziendali nella tradizionale suddivisione politica. Si tratta di Rita Borioni, Guelfo Guelfi, Franco Siddi, Paolo Messa, Carlo Freccero, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca. Freccero era stato proposto da Beppe Grillo e sostenuto da Sel. Il Pd aveva proposto Franco Siddi, Rita Borioni, Guelfo Guelfi. Paolo Messa era sostenuto da Ap.

Carlo Freccero (ex direttore di testata Rai) ha ottenuto 6 voti, da M5S e Sel; Guelfo Guelfi, candidato della maggioranza Pd ha ottenuto 6 voti, Rita Borioni, l’altra maggioranza Pd, 5. Cinque voti anche per Franco Siddi (Segretario nazionale della Fnsi), maggioranza Pd e centro; 5 voti per il giornalista Arturo Diaconale votato da Forza Italia, mentre il candidato di Ap Paolo Messa ne ha ottenuti 4, come Giancarlo Mazzuca espressione del Centrodestra. Hanno ottenuti voti, ma non risultano eletti, l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, indicato dalla minoranza Pd; Giovanni Galoppi; Roberto Briglia e G. Briglia. De Bortoli, giornalista e scrittore di grande spessore culturale, si può ritenere il grande escluso di questa “competizione” dove evidentemente sono prevalse altri criteri di scelta.

Si svolgerà comunque domani sera la riunione della commissione di Vigilanza per la ratifica a maggioranza dei due terzi sul presidente della Rai. E’ quanto deciso – si apprende – in ufficio di presidenza, anticipando di un giorno la riunione, in previsione di un possibile accordo.

“Domani mattina – sottolinea il premier – il governo indicherà i nomi di dg e presidente. Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia”. “E’ evidente – ha aggiunto – che la nostra scommessa sulla tv pubblica è di grande respiro”.

La composizione del nuovo Cda Rai
La composizione del nuovo Cda Rai (Ansa/Centimetri)

Il premier non si è inoltre risparmiato una stoccata alla minoranza Pd con la quale c’è tensione sul fronte riforme. “Le polemiche quotidiane della minoranza, – ha detto – che è una parte della minoranza di un anno fa e che nonostante i numeri non ha impedito di approvare le riforme, lasciano il tempo che trovano. Il Parlamento sta lavorando come mai dal ’48. Basta vedere dove stavamo un anno fa, con l’economia in discesa, e dove siamo ora”.

“La minoranza del partito è ormai abituata ad esercitare veti. Si è presentata con un nome secco. Quello di De Bortoli che è un nome autorevole ma è curioso che sia venuto dalla minoranza Pd”, ha commentato il presidente del Pd Matteo Orfini, all’uscita dalla Vigilanza. Il Pd, in totale ha indicato quattro nomi, di cui tre eletti con 16 voti complessivi.

Freccero, informazione e fiction per ridarle centralità – “Informazione e fiction”: passa per il potenziamento di questi due macro-generi il futuro della Rai secondo Carlo Freccero, neo eletto in consiglio di amministrazione dalla Vigilanza dopo una lunga storia prima a Mediaset e poi a Viale Mazzini. “Non sono del Movimento Cinque Stelle – dice Freccero all’ANSA – e la cosa più interessante stamattina è stata proprio leggere sul blog di Beppe Grillo che nessun filo mi ha legato e mai mi legherà a M5S. L’idea che la Rai debba uscire dalle pastoie dei partiti corrisponde proprio alla mia visione”.

“E mi ha fatto piacere l’appoggio di Fratoianni, che appartiene a un’area vicina alla mia sensibilità”. Freccero rivendica la sua “indipendenza, pagata anche a caro prezzo: Berlusconi mi ha fatto fuori la prima volta il 5 maggio del’92, poi in Rai ho dovuto affrontare il caso Luttazzi e quando governava il centrosinistra mi ha mandato sul satellite”. Ora però, sottolinea, “mi hanno chiamato per un lavoro che penso saper fare: ridare centralità al servizio pubblico”, più che mai nell’era della tv multipiattaforma, con Netflix alle porte. “Oggi il vero problema è far sì che questa tv generalista che rischia di fare la fine della scuola pubblica, diventando in qualche modo un ghetto privo di soldi, sia più vivace, libera, tornando al centro del dibattito dei media. Una sfida che si può vincere”. Una spinta in questo senso può arrivare anche dalla possibile nomina di Antonio Campo Dall’Orto alla dg? ”Vedremo. Mi auguro solo che non abbia paura degli editti che arriveranno dai partiti. E comunque sono curioso di vedere anche chi sarà il presidente”.

Siddi: grande onore, transizione nel segno rinnovamento – Emozionato sorpreso, perché dice di averlo saputo solo poco prima del voto, Franco Siddi parla dalla Sardegna al telefono con l’Ansa, subito dopo la scelta del suo nome nel Cda della Rai da parte della Vigilanza. E’ stato votato dal Pd ma anche dal centro, ed ha ottenuto cinque voti. ”Mi fa piacere, sono stato votato dal parlamento, e questo è sempre un onore”, dice Siddi. “Credo di essermi speso in tutta la mia vita di impegno sociale, per promuovere e riqualificare il valore della Rai, per il suo rinnovamento, e la valorizzazione delle professionalità, soprattutto quelle interne”, aggiunge Siddi. “Ho chiesto più volte che fosse una vera azienda, perchè è la principale azienda culturale italiana. Ora ci aspettiamo la riforma generale, il percorso è avviato. Mentre parlamento e governo completano il loro lavoro, ci deve essere – è il nostro compito – una transizione comunque fortemente proiettata sul rinnovamento”.

Fico (M5S): “Cda Rai politicizzato” – ”Ancora una volta è dimostrato in modo chiaro e lampante, che quelle del governo sono parole al vento, visto che avevano promesso una Rai lontana dai partiti. Il presidente del Consiglio si comporta da emerito buffone, dice una cosa e ne fa un’altra”. Lo ha detto Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza, nella conferenza stampa del M5s dove, insieme a Alberto Airola e Mirella Liuzzi, ha commentato le nuove nomine del cda della Rai. ”Nel momento in cui dici che vuoi una Rai indipendente, non costringi i tuoi parlamentari a votare tutte persone all’interno del partito”, ha aggiunto Fico. I nominati, per il presidente della Commissione, ”sono delle appendici ai partiti, non c’è competenza, non c’è professionalità, il quadro complessivo è desolante”. Tra i nuovi membri del cda, ci sono solo ”assistenti parlamentari, spin doctor, amici di famiglia”, che ”devono rispondere a un preciso interesse. Con queste nomine è iniziata la campagna elettorale, per blindare la tv pubblica con future nomine di canali e di testate. Questo perché il movimento è forte e fa paura”.

Le priorità della Montagna approdano all'Expo

Il viceministro Andrea Olivero
Il viceministro Andrea Olivero

“La montagna al lavoro: tutela, difesa, educazione e produzione”: questo il tema di un incontro organizzato a Expo dal il ministero delle Politiche Agricole con il Corpo Forestale dello Stato. “Il 47% del territorio italiano – è stato sottolineato lunedi a Milano – è rappresentato da zone montane”. Per questa ragione bisogna profondere tutti gli sforzi per tutelare e valorizzare questo immenso patrimonio naturale, ma è fondamentale l’impegno di aziende agricole e comunità.

“La giornata di oggi – ha detto il viceministro all’agrigoltura Andrea Olivero – è stata un bel momento di confronto e di scambio tra persone che ogni giorno vivono e lavorano nelle zone montane del nostro Paese. Ringrazio l’assessore allo Sviluppo della montagna della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, il presidente Uncem Enrico Borghi e tutti i partecipanti per il contributo a questa iniziativa dalla quale è uscita ancora più rafforzata la consapevolezza che curare la montagna è una priorità condivisa”.

Le esperienze ascoltate hanno confermato ancora una volta che la montagna per cui dobbiamo lavorare non è solo un territorio naturale straordinario da tutelare, ma anche una comunità viva.

Montagna non significa solo natura e paesaggio, ma tradizioni che sono il caposaldo di una cultura radicata nel nostro paese. La sua tutela e la sua valorizzazione può rappresentare un volano per lo sviluppo locale.

“Il Corpo forestale dello Stato – ha detto il Vice Alessandra Capo Stefani – è storicamente al fianco delle popolazioni montane di cui condivide cultura e sensibilità per la conservazione e la cura dei territori montani. Proietta nel futuro le tradizioni, al servizio del Paese intero”.

Cosenza, frontale Ambulanza 118 – Tir sulla 106 jonica. 3 feriti

Ospedale Annunziata di Cosenza
Ospedale Annunziata di Cosenza

E’ di tre feriti il bilancio del violento scontro frontale tra un’ambulanza del 118 in codice rosso e un Tir. Lo scontro è avvenuto sulla statale 106 jonica, in Calabria, all’altezza di Villapiana. L’autista del mezzo di soccorso, in gravi condizioni, è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Cosenza. L’uomo è in prognosi riservata.

Gli altri due feriti sono il paziente e un operatore del 118 che viaggiavano sull’ambulanza. Entrambi sono stati trasportati all’ospedale di Rossano. Sul posto sono intervenuti la Polizia stradale, che sta eseguendo i rilievi per accertare la dinamica dell’incidente, nonché i colleghi del 118. La situazione è grave, il traffico risulta rallentato.

Non è la prima volta che sulla statale 106 jonica si verificano incidenti anche mortali. Parzialmente riammodernata, la 1’6 jonica, resta una strada molto pericolosa con molti tratti a sole due corsie. Viene chiamata strada della morte.

Molti sono gli atti parlamentari in cui si chiedono da anni interventi per la messa in sicurezza dell’importante arteria, l’unica che collega Taranto a Reggio Calabria. Nonostante le sollecitazioni, finora, la statale rimane pericolosa anche per il fatto che attraversa i centri abitati della fascia jonica.

Clima, Italia ancora da "bollino rosso". E' l'anticiclone africano

anticiclone africanoNon accenna ad attenuarsi il caldo che dall’inizio dell’estate ha ‘arroventato’ l’Italia, specialmente le grandi città dove la colonnina di mercurio è salita ben sopra la media. E’ infatti in arrivo una nuova ondata di caldo africano che colpirà principalmente il Centro Nord, dove sono previste temperature fino a 5-6 gradi in più dei valori abituali del periodo. Questa nuova fase ‘bollente’ durerà almeno una settimana e al momento non si intravedono cambiamenti sostanziali neppure a lungo termine. Queste le previsioni del meteorologo di ‘3bmeteo.com’ Edoardo Ferrara.

“Dopo un luglio da caldo record, agosto sembra voler seguire le stesse impronte con una nuova ondata di caldo africano in arrivo – conferma Ferrara -. In questa estate 2015 l’anticiclone africano sembra avere davvero molteplici vite: viene di tanto in tanto fatto barcollare dalle perturbazioni nord atlantiche, ma di fatto non molla la presa sul Mediterraneo dove continuerà ad inviare masse d’aria molto calda direttamente dall’Algeria. Analogamente a quanto successo nei primi di luglio, il caldo africano questa volta riuscirà a spingersi anche oltralpe, dilagando sull’Europa centrale”.

Target primario dell’onda calda, prosegue l’esperto, sarà il Centronord “tanto che entro giovedì prossimo torneremo a raggiungere se non superare punte di 35-36 gradi in particolare su Valpadana, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. Qualche grado in meno invece su adriatiche e al Sud, per quanto comunque caldo, grazie a deboli venti dai Balcani. Tra le città più roventi – precisa Ferrara – ancora una volta Torino, Milano, Verona, Trento, Bologna, Firenze, Perugia, Roma e Nuoro. Anche l’afa sarà in progressivo aumento e si farà sentire soprattutto di giorno lungo le coste, di sera invece nei grandi centri urbani specie del Nord”.

Non mancheranno comunque locali temporali di calore, avverte il meteorologo, “che bucheranno l’anticiclone tra le ore pomeridiani e serali; i fenomeni saranno occasionali ma più probabili al Sud e Sicilia soprattutto nella seconda parte della settimana, nonché sull’Appennino centrale. Da segnalare un veloce passaggio temporalesco anche sulle Alpi nella giornata di martedì”.

Questa nuova ondata di caldo “durerà almeno 7-8 giorni: nella settimana di Ferragosto invece qualcosa potrebbe cambiare con l’arrivo di qualche temporale in più per lieve indebolimento dell’anticiclone africano. Le temperature potrebbero dunque subire una generale ridimensionata, specie al Nord, ma il clima si manterrebbe comunque caldo e con valori termici a tratti sopra la media. Insomma non si intravedono cambiamenti sostanziali per ora neppure nel lungo termine, con l’estate comunque a farla da padrona sebbene disturbata da qualche temporale”.

Intanto domani sono 8, contro le 9 di oggi, le città contrassegnate dal bollino rosso del ministero della Salute che corrisponde al massimo livello di rischio in una scala di quattro. Si tratta di Bari, Cagliari, Campobasso, Latina, Palermo, Perugia, Reggio Calabria e Roma.

Le presidenziali Usa entrano all'Expo grazie a Nancy Pelosi

L'ex speaker della camera Usa Nancy Pelosi
L’ex speaker della camera Usa Nancy Pelosi [Photo via Newscom]
Scampoli di campagna elettorale Usa per un giorno a Expo. Li porta l’ex Speaker della Camera, Nancy Pelosi, in visita all’Esposizione con una delegazione di una trentina di parlamentari del Congresso. Nella sua visita a Expo Nancy Pelosi ha parlato del nuovo piano sul clima annunciato dal presidente, Barack Obama, ha parlato di fame e sicurezza alimentare, migrazioni e terrorismo, degli “stimoli” portati al dibattito dall’Enciclica di Papa Francesco. “Sono tutti temi collegati fra loro” ha detto l’ex Speaker, che tra una visita a Palazzo Italia e una al Padiglione Usa e al Padiglione Zero ha anche tenuto una breve conferenza stampa.

Madre di cinque figli, di origine italiana (abruzzese, per la precisione), Nancy Pelosi a 75 anni è una delle figure politiche più importanti del Partito Democratico, e una delle più vicine a Barack Obama. Anche per questo nella sua visita non si è negata alle domande di attualità politica, rilanciando l’importanza del “Carbon Reduction Plan” presentato da Obama in questi giorni.

“Per anni l’Unione Europea è stata avanti a noi rispetto ai temi ambientali – ha spiegato -. Ora il presidente Obama ha capito che il piano è un’occasione per recuperare la leadership americana su questi temi” e al riguardo Nancy Pelosi si è detta “molto fiduciosa”. “Chi è contrario a questo piano è anche molto attento all’influenza dell’opinione pubblica sul Congresso – ha sottolineato -. E le nuove generazioni sono molto più consapevoli dell’importanza del tema”. Il tema del riscaldamento globale, per Pelosi, “è più che urgente, e non vogliamo che questo sia l’ultimo Congresso degli Stati Uniti a rendersi conto delle responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni”.

Oltre al Padiglione Usa la delegazione americana ha visitato, Palazzo Italia, accolta dal commissario generale di Expo, Bruno Pasquino, e dal commissario generale di Padiglione Italia, Diana Bracco. Nel pomeriggio, visita al Padiglione Zero, con la guida del commissario unico, Giuseppe Sala. Quindi un salto ai padiglioni di Angola, Save The Children, Brasile e Cluster del Cacao. “Expo è meravigliosa, si vede che ha un tocco italiano – ha commentato Pelosi -. Però temi di Expo sono una priorità della nostra agenda politica e quello che abbiamo imparato oggi sarà un’indicazione per il nostro lavoro futuro”.

Vestita di un tailleur-pantalone azzurro acceso, Nancy Pelosi nel padiglione Usa si è lasciata fotografare accanto al megaschermo su cui viene quotidianamente trasmesso il video-messaggio del presidente Obama sul tema di Expo. “Quello del cibo è un messaggio chiave”, ha detto, un tema che si lega “direttamente” alla lotta al cambiamento climatico. Non a caso vi ha fatto riferimento anche il Papa: “La sua Enciclica ha avuto una forte influenza sull’opinione pubblica americana, è stato da ‘stimolo’ per una grande dibattito. Come quello di San Francesco, il primo grande ambientalista della storia, il suo è un messaggio che non può essere ignorato”.

Tragedia a Palermo, la piccola Michelle Livigni, di 7 anni, giù da 5° piano. E' giallo

Tragedia a Palermo, Michelle Livigni, di 7 anni giù da 5° piano. E' gialloTragedia a Palermo. Una bambina di sette anni, Michelle Livigni, è morta dopo essere precipitata dal quinto piano del palazzo in cui abitava con la famiglia, in via Corradino di Svevia, nel quartiere Zisa, a Palermo. Soccorsa dal 118, la bimba è stata trasportata all’ospedale ma non ce l’ha fatta.

Non si conoscono le cause di quel che è avvenuto, ma la tragedia si tinge di giallo. Da quanto appreso, la piccola Michelle Livigni sarebbe stata punita perché il giorno prima avrebbe rubato una gomma da masticare al supermercato. La bambina era figlia di un palermitano e di una donna nigeriana, coppia che da quanto riferito da testimonianze, non sembrava aveva dissidi e viveva serenamente.

Sulla tragedia non viene cosi esclusa cosi alcuna pista, perché si potrebbe trattare anche di un assurdo, infantile gesto volontario. Una sorta di “dispetto” per quel castigo immeritato. Estremamente cauto, però, il procuratore di Palermo, Franco Lo Voi che sul caso vorrebbe vederci meglio. “E’ una vicenda tutta da chiarire, serviranno numerosi approfondimenti”, dice, facendo intendere che potrebbe aprire un fascicolo sul dramma palermitano. Sul caso indagano i Carabinieri della Compagnia di S.Lorenzo che cercano riscontri e testimonianze utili alle indagini.

La tragedia a Palermo si è consumata in un piccolo e modesto appartamento di via Corradino di Svevia, la bambina, dopo essere caduta al suolo volando dal quinto piano, è stata soccorsa e portata all'”Ospedale dei Bambini” dagli operatori del 118. Tutti i tentativi di strapparla alla morte sono però risultati vani: è deceduta dopo un paio d’ore di agonia.

Dopo qualche ora, i carabinieri della Compagnia di San Lorenzo, hanno raccolto la testimonianza della madre della piccola. Sarebbe stata lei a parlare della punizione per il “furto”, l’ingenua marachella commessa dalla Michelle Livigni. Nel pomeriggio, dopo che la donna l’aveva rimproverata, la bimba sarebbe uscita di corsa dallo sgabuzzino dell’appartamento e poi sarebbe volata dal balcone. Potrebbe essersi trattato di un incidente, cosi come di un gesto volontario. La coppia ha anche un altro figlio, di cinque anni, che avrebbe assistito a tutto e ora carabinieri e magistrati stanno valutando se sentirlo per aver un quadro più chiaro.

La tragedia a Palermo è ora tutta nelle mani della procura di Palermo che dopo le risultanze investigative deciderà se aprire un fascicolo oppure rubricare tutto come uno dei tanti drammi familiari che si consumano nel nostro paese.

Obama: "Ecco il mio piano per il clima. Per pensare al futuro"

Il Presidente Barack Obama annuncia il piano per il clima  "Clean Power Plan"
Il Presidente Barack Obama annuncia il piano per il clima “Clean Power Plan” (Amsa/Ap)

“Oggi siamo qui per annunciare il piano per l’energia pulita: ha richiesto due anni, ma è il passo più importante che l’America abbia mai fatto in materia di cambiamento climatico”. E’ quanto ha detto il presidente Usa Barack Obama presentando il suo piano per il clima nel mondo.  

Obama ha fissato una data: “Entro il 2030 le emissioni di carbonio delle centrali elettriche saranno ridotte del 32% rispetto al 2005 (il cosiddetto Co2): 87 milioni di emissioni di carbonio saranno tolte dall’atmosfera. E entro il 2030 – assicura – ridurremo le morti premature legate alle emissioni di carbonio delle centrali elettriche del 90%”. . 

Un piano, quello del presidente Usa, che “supera” gli accordi di Kioto e dà la linea per il rispetto “non della prossima generazione”, ma “di quelle future”. “Lo dobbiamo ai nostri figli”. Una mossa a sorpresa, quella del piano per il clima nel pianeta, fatta quasi a scadenza del doppio mandato presidenziale.

“Siamo la prima generazione – ha spiegato ancora Obama – a sentire l’impatto del cambiamento climatico e l’ultima generazione che può fare qualcosa” per combatterlo, ha sottolineato il presidente americano.

“Abbiamo affrontato in 6 anni molte sfide,dice Obama, dalla recessione alla ricostruzione dell’economia all’Iraq e alle questioni mediorientali ma “sono convinto che niente minaccia di più il nostro futuro di quanto non lo faccia il clima”. Occorre “garantire che ci sia acqua e aria pulita e un futuro per i nostri figli. Il cambiamento climatico non riguarda solo il futuro dei nostri figli e nipoti, ma è una realtà già oggi che si presenta come un rischio immediato per la sicurezza nazionale”, ha detto Obama.

Presentando il piano per il clima, ossia sull’energia pulita, il presidente americano Barack Obama ha citato l’Enciclica di Papa Francesco, un testo che sottolinea come “combattere il cambiamento climatico è un obbligo morale”.

“Lo scorso mese la Nasa ha pubblicato una foto della terra dallo spazio. La morfologia del pianeta (Terra) è cambiata rispetto all’ultima immagine, ma una cosa non è cambiata: il nostro Paese è sempre il più bello di tutti, enorme ma anche fragile, appartiene a noi e anche ai nostri bambini. E’ la nostra casa e non c’è piano B”. Ora, rispetto ai buoni propositi di Barack Obama occorre sedersi attorno a un tavolo e mettere d’accordo i paesi colossi dell’industrializzazione, Cina in primis.

Migranti, voleva entrare in Spagna ma è morto in una valigia

Guardia Civil Spagnola ha scoperto marocchino morto in una valigiaSperava in un mondo migliore e invece ha trovato la morte. Un marocchino di 27 anni è morto in una valigia asfissiato. Si era nascosto in nel bagaglio per entrare illegalmente in Spagna. La valigia era posta nel bagagliaio dell’auto del fratello. morto in una valigiaLo ha annunciato oggi la Guardia Civil spiegando che il fratello della vittima si era imbarcato con la vettura su un traghetto che collega l’enclave spagnola in Marocco Melilla a Almeria, nella Spagna meridionale.

Il giovane voleva far entrare illegalmente il fratello minore in Spagna, nascosto nel veicolo, ma durante il viaggio ha scoperto che non respirava e ha avvertito l’equipaggio che ha cercato di rianimarlo, ma inutilmente. Il fratello maggiore è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo.

Ai primi di maggio, un piccolo ivoriano di otto anni, è stato trovato nascosto in una valigia mentre cercava di varcare il confine tra il Marocco e l’enclave spagnola di Ceuta. Suo padre, residente in Spagna, aveva cercato di farlo entrare nel paese di nascosto, perché il suo stipendio non era sufficiente per richiedere un visto per il bambino.

L’immagine a raggi X del piccolo, nascosto in posizione fetale, aveva suscitato indignazione in Spagna, dove ha finalmente ottenuto un permesso provvisorio e ha riabbracciato i suoi genitori. Purtroppo, il giovane marocchino di 27 anni ha avuto un destino diverso.

Messina Denaro, Renzi: "Ora catturiamo lui"

 Matteo Messina Denaro, un frame dell'intercettazione alla masseria

Matteo Messina Denaro, un frame dell’intercettazione alla masseria

Sarebbe il colpo del secolo per il governo presieduto da Matteo Renzi. Catturare Matteo Messina Denaro, il latitante numero 1, sarebbe per l’esecutivo un modo per dire e riaffermare che il governo esiste e che criminali e terroristi vengono assicurati alla giustizia comunque vadano le cose.

Come dire, ci vorrà del tempo, ma l’intelligence, che poi rappresenta lo Stato, “è più forte”; espressione sempre ribadita dal ministro dell’Interno Angelino Alfano che anche stamane ha commentato la cattura degli undici presunti fiancheggiatori del boss superlatitante. Più forte grazie allo sforzo immane degli investigatori sul campo che conducono le loro indagini con discrezione carsica.

“Sono grato a investigatori, forze dell’ordine e a tutti i rappresentanti dello Stato per il colpo inferto all’organizzazione mafiosa con la cattura di molti uomini del giro di Matteo Messina Denaro” ha scritto Matteo Renzi su Facebook. “Grazie a nome del Governo. E avanti tutta per andare finalmente a catturare anche il boss superlatitante. L’Italia c’è, tutta insieme e tutta unita contro la criminalità organizzata”.

L’impegno del governo c’è tutto, sia sul fronte del terrorismo fondamentalista che su quello di contrasto alle mafie. Il colpo di stamane evidenzia, al di là della brillante operazione, la grande vulnerabilità di Cosa Nostra. Nulla sarà più come prima.

Si spera che questo accada anche in Calabria, dove al contrario la ‘ndrangheta appare un muro  di gomma impenetrabile tenuto in piedi dall’omertà di tanta gente che vede, sente e si gira dall’altra parte. Come se il sottosviluppo calabrese, censito da tutti gli istituti statistici, fosse generato da dinamiche finanziarie e non per lo strapotere esercitato da decenni da ‘ndrine potentissime che ancora oggi controllano il “respiro” di una parte d’Italia e di moltissime regioni del centro nord (vedi Mafia Capitale).

Fin quando sarà vitale questa potente organizzazione, composta da insospettabili colletti bianchi che operano anche in borsa, senza nulla togliere agli anziani fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, l’Italia non sarà mai libera.

Messina Denaro, arrestati 11 seguaci. Pizzini ed eterna fedeltà al boss

Identikit del boss Matteo Messina Denaro
Identikit del boss latitante Matteo Messina Denaro

Si stringe il cerchio attorno al boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. Stamane all’alba, in un’operazione denominata “Ermes”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo è stata smantellata una cellula di presunti fiancheggiatori del latitante numero uno d’Italia.

Undici ordinanze di custodia cautelare per altrettanti fedelissimi del super boss alla macchia da oltre vent’anni sono state eseguite dalle squadre mobili di Palermo e Trapani.

Effettuate perquisizioni nelle province di Palermo e Trapani nei confronti di capi delle famiglie di Cosa Nostra trapanese e di presunti favoreggiatori del padrino latitante.

Gli investigatori controllavano da tempo i seguaci di Messina Denaro nel trapanese e hanno scoperto che tra loro comunicavano attraverso i classici pizzini con cui il “capo dei capi” trasmetteva i suoi messaggi.

Lo scambio dei pizzini avveniva in due masserie nelle campagne di Mazzara del Vallo e Campobello di Mazzara, di proprietà di due allevatori, oggi arrestati, Vito Gondola e Michele Terranova. Gli inquirenti hanno accertato che i bigliettini smistati durante i summit mafiosi, venivano nascosti sotto terra ben ripiegati e sigillati per non compromettere gli ordini.

Messaggi di morte, racket e droga, controllo del territorio e soprattutto segnali inequivocabili con cui Matteo Messina Denaro manifestava la propria vitalità e l’egemonia ai vertici di Cosa Nostra. Pizzini cifrati in cui comparivano spesso termini come “favino“, “concime” e altre parole con cui i presunti picciotti capivano al volo. Persone che avevano giurato eterna fedeltà al capo. Al termine dei summit nelle masserie, i cosiddetti “collettori” prelevavano i pizzini e li consegnavano ai destinatari. Molto rigide le regole imposte sulla comunicazione: i messaggi dovevano essere stile “Mission Impossible”, letti e poi distrutti, bruciati per non lasciare tracce. Le risposte agli ordini dovevano giungere entro termini prefissati, al massimo 15 giorni.

Gli arrestati sono Vito Gondola, 77 anni, ritenuto capo del mandamento di Mazara del Vallo; Leonardo Agueci, 28 anni, ragioniere della ditta So.vi.; Ugo Di Leonardo, 73 anni, architetto in pensione; Pietro e Vincenzo Giambalvo, 77 e 38 anni, padre e figlio; Sergio Giglio, 46 anni; Michele Gucciardi, 62 anni; Giovanni Loretta, 43 anni; Giovanni Mattarella, 49 anni, genero di Gondola; Giovanni Domenico Scimonelli, 48 anni; Michele Terranova, 46 anni.

Gondola, Gucciardi, Scimonelli, i due Giambalvo, Giglio, Di Leonardo e Terranova, sono indagati per associazione mafiosa. Mattarella, Agueci e Loretta per favoreggiamento aggravato dalla modalità mafiosa, per aver agevolato la latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro.

Lo #StatoVince la mafia perde”, il ministro dell’Interno Angelino Alfano commenta così l’operazione che ha portato all’arresto di 11 presunti gregari di Matteo Messina Denaro. “Presi questa mattina vertici di #CosaNostra – scrive ancora Alfano via Twitter – e presunti favoreggiatori del boss latitante”.

L’operazione, finalizzata alla cattura di Matteo Messina Denaro, è stata condotta dalle squadre mobili di Trapani e Palermo, sotto il coordinamento dello Sco e con la partecipazione del Ros dei Carabinieri. L’indagine è stata avviata dalla Dda di Palermo.

LE INTERCETTAZIONI VIDEO

Nel corso della conferenza stampa nel corso del quale sono stati iillustrati i dettagli dell’operazione, il procuratore aggiunto di Palermo, Teresa Principato ha affermato che “Matteo Messina Denaro è una sorta di parassita che non tiene conto dei legami familiari, ma usufruisce dei soldi che i componenti della sua famiglia e del clan possono fargli avere”. Il magistrato, che ha coordinato l’inchiesta insieme ai pm Paolo Guido e Carlo Marzella, ha continuato Principato: “Nonostante il territorio sia più che sorvegliato e da anni si susseguono operazioni, ancora non siamo riusciti a prendere il latitante. Questo può significare solo che gode di protezioni ad alto livello”.

GLI INCONTRI TRA I “FEDELISSIMI”

Il boss Matteo Messina Denaro “non sta sempre nel Trapanese, ma si sposta dalla Sicilia e anche dall’Italia”, ha aggiunto il procuratore Principato. “Quando sente stringersi attorno a lui il cerchio – ha spiegato – taglia i contatti con i fedelissimi finiti sotto indagine”. Sono ventidue anni che l’ultimo “capo dei capi” di Cosa Nostra sta ancora alla macchia. Ma dopo la cattura dei suoi 11 presunti luogotenenti nulla è più come prima per Messina Denaro.

Windows 10: "14 milioni di download in 24 ore". Insorge Mozilla

Microsoft ha rilasciato Windows 10. "14 milioni di download in 24 ore"
Microsoft ha rilasciato Windows 10. “14 milioni di download in 24 ore”

Archiviato Windows 8, Microsoft Corporation è saltata direttamente al sistema operativo Windows 10 Il 29 luglio scorso l’esordio ufficiale dell’ennesima creatura di Bill Gates. In sole 24 ore, informa l’azienda di Redmond, sono state installate 14 milioni di versioni sui diversi device.

“Sono state 24 ore incredibili per Windows e i nostri fan”, scrive Yusuf Mehdi sul blog aziendale di Microsoft. Una “domanda senza precedenti per Windows 10 – esulta Mehdi – con recensioni e feedback degli utenti più che positivi in tutto il mondo”.

Stiamo facendo il possibile per portare l’aggiornamento il più velocemente possibile nei prossimi giorni e settimane”. Windows 10, è disponibile anche per gli utenti italiani, tra le novità introduce l’assistente vocale “Cortana”, un sistema di identificazione Windows Hello e il browser Edge, che manda in pensione l’antiquato e sempre problematico “Internet Explorer”.

Una piccolo problema, ma secondo l’azienda americana “risolvibile”, è nato da Mozilla di Firefox, il browser rivale (insieme Google Chrome, Safari e Opera) di “Explorer”, che accusa Microsoft di aver reso più difficile per gli utenti la scelta del browser predefinito. Un “vizietto” che in passato è già costato alla Microsoft pesanti sanzioni dall’antitrust per posizione dominante per quanto riguarda la scelta del programma di navigazione.

Chris Beard, amministratore delegato della fondazione Mozilla, ha scritto una lettera aperta al suo omologo di Microsoft, Satya Nadella, protestando con alcune novità introdotte da Windows 10 che a suo avviso rendono più ostico per gli utenti la scelta del browser da utilizzare come predefinito (che si apre automaticamente cliccando su qualsiasi link) per navigare online. Così, scrive Beard, “Microsoft ha fatto un drammatico passo indietro”, anche tenendo conto che nelle preinstallazioni su Pc e notebook dei sistemi operativi Windows in passato l’azienda l’ha sempre fatta da padrona.

Il rilascio di Windows 10 sarà graduale, ma 14 milioni di download è un dato che fa ben sperare l’azienda. Bisognerà testarlo e capire le nuove funzionalità. Si vedrà cosa dirà la “critica”. Chi ha avuto modo di provare il nuovo sistema operativo dice che non è male. Ma occorre vedere nel medio periodo la stabilità del sistema, vera pecca di molte delle versioni rilasciate in questi anni da Microsoft. L’unica versione, secondo molte recensioni, che finora si sarebbe mantenuta “stabile e affidabile” (dopo la parentesi Xp) è Windows 7, sia a 32 che a 64 bit.

Nubifragio a Firenze: "E' stato di calamità". Danni per milioni

Disagi e allagamenti a causa del violento nubifragio a Firenze
Disagi e allagamenti a causa del violento nubifragio a Firenze (Ansa/Degl’Innocenti)

Un Nubifragio a Firenze di queste proporzioni non se lo ricordavano da molti anni i fiorentini.  Da sabato i cittadini hanno vissuto ore di ansia per le abbondanti precipitazioni. Strade, ponti e piazze allagate. Alberi spezzati, vicoli e tetti della case divelti.

Le persone sui tetti delle auto per evitare la “piena” di queste terribili 24 ore. Una piena che ha fatto danni per milioni e milioni di euro. E Firenze chiederà al Consiglio dei ministri lo stato di emergenza, annuncia il sindaco Dario Nardella al termine dell’Unità di Crisi convocata nella Sala della Protezione Civile del comune, prima della riunione della Giunta. “Ho già parlato con il sottosegretario Luca Lotti” ha detto Nardella e lui si è “dichiarato disponibile”. Domani intanto il presidente della Regione Enrico Rossi firmerà lo Stato di Emergenza chiesto dall’Amministrazione comunale anche alla Regione.

Nella città di Firenze colpita da un violento nubifragio, nella giornata di sabato sono caduti in 2 ore 58 millimetri di pioggia: la stessa quantità che mediamente dovrebbe cadere in un intero mese piovoso. Il temporale scoppiato a metà pomeriggio sul Tirreno, ha risalito l’Isola D’Elba verso nord-est fino al pisano e Firenze con migliaia di fulmini e violente raffiche di vento.  Riattivata in linea ferroviaria Roma-Firenze.

L’emergenza che ha riguardato il nodo di Firenze è finita. Il traffico ferroviario è ripreso regolarmente e sta procedendo senza ritardi o cancellazioni. E’ quanto dice Ferrovie dello Stato che in una nota chiede scusa ai passeggeri e conferma che è stato un tetto, “scoperchiato dalla tromba d’aria” che ha colpito ieri sera Firenze, ad abbattere un portale della linea elettrica aerea provocando di fatto l’interruzione del traffico ferroviario sia sulla direttissima Firenze-Roma sia sulla “lenta” alle 19.30. “In poche ore i tecnici di Rfi – continua la nota – hanno riparato i danni davvero gravi che si sono verificati: alle 3 è stato ripristinato un binario, alle 6.54 tutti e quattro i binari interessati.

GALLERIA IMMAGINI DEL NUBIFRAGIO A FIRENZE

La Protezione civile ha dato assistenza ai viaggiatori. A loro va il nostro primo ringraziamento per aver fatto fronte e risolto un’emergenza grave in poche ore e al meglio, dimostrando professionalità e dedizione”. “Abbiamo fatto del nostro meglio per evitare il peggio fornendo assistenza a bordo e nelle stazioni: sono state distribuite 1500 bottiglie d’acqua, 700 tavolette di cioccolata e decine di persone sono state aiutate a trovare alberghi nelle vicinanze delle stazioni. Siamo riusciti a fare in modo il blocco della circolazione non durasse troppo a lungo” conclude la nota di Fs. Le conseguenze oggi sono state contenute con due cancellazioni per i Frecciarossa e quattro di Regionali. “Il traffico è stato ripristinato, considerati i danni, a tempi record”.

Rossi firmerà domani lo stato di emergenza – Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi firmerà già domani la dichiarazione dello stato di emergenza. Lo annuncia la Regione Toscana con una nota spiegando che Rossi stamani si è messo in contatto con il sindaco Dario Nardella per fare il punto della situazione prodotta da un evento che, nel suo sviluppo, ha attraversato tutta la Toscana a partire dall’Elba. Tra le ipotesi esaminate anche la possibilità di utilizzare i profughi ospitati in Toscana per i primi interventi di pulizia e ripristino, utilizzando anche la convenzione attivata con Inail per l’assicurazione per lavori di pubblica utilità. Tecnici comunali e regionali ne stanno esaminando la fattibilità. Continuano intanto i sopralluoghi per valutare i danni e individuare i primi interventi. Nei prossimi giorni si procederà una stima più puntuale dei danni.

Nubifragio di Firenze legato al caldo, più frequenti e intensi – “Questi cambiamenti diventano sempre più frequenti ma quello che colpisce è l’intensità. Negli ultimi 15 anni eventi come questi si sono triplicati e la loro forza è aumentata dal 30 al 40%. Il 5 marzo ad esempio sono state registrate raffiche con 160 chilometri orari. Oramai il cambiamento climatico è in atto”: a spiegare cosa sia avvenuto ieri a Firenze è Bernardo Gozzini, direttore del centro meteo Lamma del Cnr e della Regione Toscana. Un evento eccezionale legato al caldo di questi giorni e non prevedibile.

Operato nella notte 19enne, è grave – E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico alla testa la notte scorsa al Cto di Careggi il 19enne ferito gravemente durante il nubifragio ieri sera a Firenze. Le sue condizioni sono gravi e il giovane è ricoverato nel reparto di terapia intensiva di neurochirurgia. Al Cto era stato trasferito dall’ospedale di Ponte a Niccheri dopo una prima valutazione dei sanitari. Sarebbe stato colpito da un ramo che gli ha causato diversi traumi, il più grave alla testa. I due amici che erano con lui a pescare sull’Arno quando è iniziato a piovere, secondo quanto si apprende, lo hanno trovato in terra dopo aver riposto una prima parte del materiale da pesca nell’auto con la quale erano arrivati. Subito soccorso dal 118 le condizioni le condizioni del giovane sono apparse gravi.

Per 1500 notte a Termini, acqua e coperte – Da ieri sera a stanotte circa 1.500 passeggeri, provenienti dai treni interessati dai disservizi per l’interruzione della linea ferroviaria Roma-Firenze, a causa del nubifragio, sono rimasti bloccati nella stazione Termini. Qui sono stati assistiti dalla Protezione Civile di Roma Capitale che ha distribuito loro acqua e coperte. Rfi ha riattivato, all’alba, i due binari della linea direttissima Roma-Firenze e sottolinea che la situazione alla stazione centrale di Roma è regolare.

“Da ieri notte la Protezione Civile di Roma Capitale, in coordinamento con la Prefettura e Rete Ferroviaria Italiana, è al lavoro per offrire assistenza presso la stazione Termini alle numerose persone che hanno subito disagi per l’interruzione della linea ferroviaria Roma-Firenze causata dal maltempo”, fanno sapere dal Campidoglio”. E l’assessore alla Protezione Civile Maurizio Pucci commenta: “Voglio ringraziare il direttore della Protezione Civile, ingegner Cristina D’Angelo, il personale e i volontari per l’impegno profuso in queste settimane per far fronte a diverse emergenze (dalle ondate di calore, al piano di prevenzione antincendi agli interventi durante i blocchi delle metro) e in particolare per il tempestivo intervento di questa notte. La Protezione Civile si conferma una risorsa fondamentale per la nostra città e oggi sarà di nuovo in campo”.

E’ stato ritracciata la persona che si temeva fosse finita in Arnodurante il violento nubifragio abbattutosi su Firenze. E’ quanto si apprende da fonti sanitarie. L’uomo era riuscito a rientrare nella sua abitazione dove è stato trovato

Due persone hanno rischiato di annegare nella loro auto in un sottopasso rapidamente allagatosi a Calenzano: sono state salvate dai vigili del fuoco. L’acqua è salita velocemente di livello intrappolando gli occupanti di una vettura. Altri automobilisti hanno dato l’allarme al 115 permettendo un intervento decisivo. La pioggia ha allagato altri sottopassi, specie nella zona sud della città.

Week end tragico in Italia. 7 vittime. Morti 2 bambini

week end tragico in Italia 7 vittime, morti due bambini di 10 e 5 anniWeek end tragico in Italia dove da nord a sud sono morte 7 persone e due feriti. Due i bambini deceduti, uno in montagna l’altro al mare, in Sicilia. Venerdi pomeriggio l’elicottero Elitellina era scomparso sulle montagne delle Alpi Retiche Occidentali comprese tra la Val Chiavenna, la Val Bregaglia e la Valtellina, in provincia di Sondrio. Il velivolo è stato ritrovato sabat0. Per cause in corso di accertamento, il velivolo è precipitato. Delle tre persone a borso nessun supersiste. Sono morti sia il pilota che gli altri due membri dell’equipaggio.

Domenica un bambino di 10 anni, è morto sul Monte Legnone, al confine fra province di Lecco e Sondrio, durante una escursione. Il piccolo, secondo le prime ricostruzioni, pare per salutare dei conoscenti si sarebbe sporto troppo lungo un sentiero ed è caduto in un canalone roccioso. Raggiunto, il piccolo era già senza vita.

In Valle d’Aosta, un escursionista stava percorrendo un sentiero sopra Courmayeur, al Col du Petit Ferret. All’improvviso, forse a causa di una scivolata, è caduto ed è morto.  La vittima si chiamava Lodovico Ricci, genovese di 77 anni. Da quanto appreso Ricci stava percorrendo da solo il sentiero che tocca quota 2.500 metri.. I soccorritori sono stati allertati da un gruppo di escursionisti e la salma è stata trasportata in elicottero alla camera mortuaria di Courmayeur.

In Toscana, una donna è morta per un malore mentre si trovava in spiaggia a Cala Piccola di Monte Argentario (Grosseto). Sul posto sono intervenuti i soccorritori che hanno tentato di rianimarla invano. Si tratta del settimo decesso registrato a luglio sulla costa maremmana, tra casi di annegamento e di persone morte in spiaggia propabilmente per malore.

Altra tragedia in Sicilia, dove un bambino di cinque anni è annegato facendo il bagno in mare a Marina di Cottone, a Fiumefreddo di Sicilia. Il bambino, da quanto riferito, era sfuggito al controllo dei genitori.  Il corpo è stato trovato da un canoista che lo ha riportato a riva. Era scomparso mentre giocava con un secchiello con la sabbia sulla spiaggia e i familiari lo avevano cercato pensando che si fosse smarrito. Dopo 15 minuti il tragico ritrovamento. Il piccolo, abitava ad Aci Catena, ed era arrivato con la sua famiglia in mattinata a Marina di Cottone per trascorrere una giornata in riva al mare per divertirsi. Nessuno poteva immaginare una tragedia che ha scosso tutta la Sicilia.

Sempre domenica Sul Monte Rosa, due escursionisti, pare di esperienza, sono rimasti bloccati per qualche ora dopo essere scivolati ai bordi di un sentiero. Per loro nessun pericolo di vita. I due hanno riportato ferite e sono stati trasportati in ospedale. Da quanto si apprende, le loro condizioni non destano preoccupazioni.  

Migranti, ancora morti in mare, mentre l'Ue guarda alla Finanza

Migranti soccorsi in mare canale di SiciliaAncora migranti in balia del Mediterraneo, ancora morti, ancora inerzia dell’Ue che non riesce a far fronte alla forte ondata migratoria dal Nord Africa verso l’Europa.

In meno di 16 ore sono stati quasi 800 i migranti salvati al largo delle coste libiche. Per cinque di loro, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Sono morti di stenti e per il caldo. Tuttavia, al momento, non ci sono testimonianze che possano riferire come siano deceduti.

Da quanto appreso dalla autorità, le vittime sarebbero decedute durante la traversata in un gommone. In aiuto ai natanti alla deriva sono entrati in azione il rimorchiatore Asso 29, la nave di Medici senza frontiere, la Marina militare, la Guardia di finanza e la Guardia costiera.

E’ stato proprio questo rimorchiatore a mettere in salvo i primi 361 migranti al largo della Libia. La nave, che è al servizio delle piattaforme petrolifere, in base alle informazioni ricevute dalla Guardia Costiera avrebbe soccorso i migranti in un unico intervento. Asso 29 al momento sta viaggiando ad una velocità media di 8-9 nodi in direzione Pozzallo, Sicilia, dove dovrebbe giungere intorno alle 14 di domani.

L’ennesimo dramma migratorio si consuma mentre l’Ue è tutta concentrata sull’andamento degli aspetti finanziari  dell’Europa. Se gli sforzi profusi sul debito della Grecia fossero stati fatti sull’emergenza migratoria di certo si sarebbero risparmiate molte vite umane e si sarebbe risolto questo dramma senza fine intervenendo con fermezza, così come hanno fatto per Atene. Ma evidentemente il debito è più importate delle vite di migliaia di immigrati.

Arretrati pensioni, da oggi il "tesoretto" di agosto. Uil critica

Inps, da oggi i rimborsi arretrati pensioni di agosto 2015Arretrati pensioni al via. Da oggi, sabato primo agosto, si possono già riscuotere gli arretrati delle pensioni stabiliti da una sentenza della Corte Costituzionale che aveva bocciato il blocco dell’adeguamento al costo della vita dalla riforma Fornero nel biennio 2012-2013.

Hanno diritto ala riscossione i pensionati con un reddito basso. La rata, una tantum, è calcolata da tre a sei volte il minimo. Secondo i calcoli della Uil, l’assegno può oscillare dalle 400 ai 1.000 euro, a seconda dei trattamenti. Ma non potranno mancare le sorprese, nel senso che qualcuno potrebbe ritrovarsi con meno.

Se vi fosse stata l’intera restituzione del mancato adeguamento al costo della vita, le somme da restituire erano ben più consistenti. Ma il governo, a fronte di un impatto di circa 20 miliardi ha dovuto fare una selezione abbastanza rigida per giungere a una spesa complessiva massima di oltre 3/3,5 miliardi di euro anziché venti miliardi.

Il Governo, critica il sindacato, così non ha attuato la sentenza dell’Alta Corte e “il rimborso che arriverà ad agosto nelle tasche dei pensionati italiani è solo una minima parte del dovuto”. La UIL Pensionati calcola infatti tra il 10,82% ed il 32,27% la percentuale di rimborsi che arriverà seconda dell’ammontare delle pensioni. “Una grandissima ingiustizia contro la quale la UIL e la UILP si sono battute e – si sottolinea – continueranno a battersi”.

Gli assegni che riceveranno la percentuale più alta di rimborso sono quelli che stanno tra 1.500 e 1.800 euro al mese, che il primo agosto avranno un ‘bonus’ tra i 796 e i 955 euro (rispettivamente 796,25 e 955,50, 849,34 a chi arriva a 1.600 euro).

Ben diversa la cifra del “maltolto” se il rimborso fosse stato pieno, tra 2.467 e oltre 2.960 euro. E va peggio ai pensionati più “ricchi” che si vedranno corrispondere appena il 10,82% del rimborso (471 euro per chi ha un assegno da 2.800 contro i 4.360 dovuti).

Le riduzioni previste per l’indicizzazione per il biennio 2012 – 2013, sottolinea ancora la Uil nel suo studio, fanno sì che l’adeguamento sarà “irrisorio e fortemente penalizzato” rispetto a quanto sarebbe spettato ai pensionati con una piena indicizzazione e una piena applicazione degli effetti su 2014 e 2015.

A partire da agosto 2015, si spiega, un trattamento da 1.800 euro lorde nel 2011 dovrebbe avere – con la sola applicazione delle riduzioni introdotte dal Governo Letta ed un pieno recupero dell’indicizzazione per il 2012-2013 – 92 euro lorde mensili in più di adesso (1.823 euro lorde), mentre da agosto l’adeguamento previsto dal decreto porterà il trattamento a 1.832,32 euro. Un misero aumento di 8,33 euro lordi mensili (circa il 9% del recupero pieno).

Sulla base dell’ipotesi Inps di un’indicizzazione per il 2016 pari allo 0,4%, sono stati analizzati gli effetti del provvedimento anche sui trattamenti a decorre dal gennaio 2016. Un assegno che nel 2011 era di 1.800 euro lordi diverrà di 1.850,10 euro lordi nel 2016, con un incremento di soli 26,11 euro lordi mensili, il 26,05% di quanto spetterebbe con un pieno recupero del 2012 e del 2013 ed applicando solo le riduzioni introdotte dal Governo Letta, ovvero circa 100 euro lorde mensili.  Insomma, non mancheranno anche qui polemiche da parte di chi rimane escluso o penalizzato.

Il premier Matteo Renzi, all’indomani della sentenza è rimasto “spiazzato” perché la Suprema Corte ha reso retroattivo il provvedimento. Una doccia gelata proprio quando dai conti del ministero del Tesoro, era emerso un “tesoretto” di 1,6 miliardi di euro che il premier e i suoi ministri avevano intenzione di destinare al Welfare. Ci fu anche una polemica tra il ministro dell’economia Pier Pier Carlo Padoan e il presidente della Consulta sull’impatto nei conti dello Stato.

In seguito, un’altra sentenza della Corte, questa volta sul Pubblico impiego, ha “salvato” l’esecutivo rendendo il provvedimento “non retroattivo”. L’impatto previsto sui conti pubblici era di 36 miliardi di euro. Una vera bomba che avrebbe di certo messo in seria crisi il governo Renzi.

Viadotto Sicilia, il M5S costruisce bretella con indennità deputati

Viadotto Sicilia : M5s inaugura scorciatoia autofinanziata In tempi di crisi e tagli alla spesa pubblica è pressoché impossibile reperire le risorse per piccole emergenze, ci si figuri per costruire un ponte o una bretella di collegamento.

Così dopo il cedimento di alcuni piloni nel ponte Himera, in Sicilia, lungo l’autostrada A 19 che da Palermo conduce a Catania, con l’Isola tagliata in due, l’unica alternativa immediata era costruire una strada alternativa che ricolegasse la Sicilia da est verso ovest, evitando ai palermitani di fare il giro del mondo per andare a Catania.

Era sufficiente una bretella di circa poche centinaia di metri. Una “scorciatoia” costruita anche in tempi rapidi, grazie al finanziamento del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Come? Con i 300 mila euro provenienti dalle indennità dei parlamentari regionali siciiani del movimento.

E’ un “grande segnale” che proviene dalla politica, di solito “sorda e avara” quando c’è da metter mani al portafoglio.

Via dell'Onestà a 5 Stelle, cosi il M5S hanno ribattezzato la scorciatoia
Via dell’Onestà a 5 Stelle, cosi il M5S ha ribattezzato la scorciatoia

E’ una strada a “5 stelle”, ribattezzata “Via dell’Onestà”. Non è come il Ponte vero e proprio ma già dà respiro a siciliani. Un provvedimento tampone fin quando non sarà ripristinato il viadotto piegato su se stesso.

Si tratta di una scorciatoia che era l’antica trazzera Prestanfuso, lunga poco più di trecento metri, ripristinata e messa in sicurezza con il finanziamento dei soldi che i parlamentari accantonano mensilmente.

La strada è stata inaugurata stamattina e domani sarà aperta al traffico veicolare; consentirà agli automobilisti di risparmiare almeno trenta minuti per raggiungere Tremonzelli, dopo l’interdizione del tratto lungo la A19 altezza dello svincolo di Scillato.

“Questa strada è il segno tangibile dei tempi – ha detto l’ex capogruppo all’Ars del M5S Giancarlo Cancelleri – abbiamo voluto dimostrare che siamo una forza politica che vuole conquistarsi la credibilità della gente. Ogni volta quello che abbiamo detto lo abbiamo fatto”.

“Se qualcuno – ha aggiunto Cancellieri – vorrà definirle promesse elettorali lo faccia, pero’ oggi con quella che qualcuno definisce promessa elettorale la gente potrà andare al mare e al lavoro anche se in emergenza, avrà una opportunità in più”.

Viadotto Sicilia : M5s inaugura scorciatoia autofinanziata
Viadotto Sicilia : M5s inaugura scorciatoia autofinanziata (Ansa)

Per metterla in sicurezza i deputati hanno donato il finanziamento a un comitato civico di Caltavuturo, i lavori sono durati poco più di un mese. Il collegamento dà anche una risposta ai cittadini di Caltavuturo e a quelli dei paesi vicini, rimasti “isolati” dopo la chiusura del tratto d’autostrada.

In centinaia hanno preso parte alle cerimonia di inaugurazione: dai deputati regionali agli attivisti del movimento 5 Stelle fino al sindaco di Caltavuturo Domenico Giannopolo, al viceparroco del Paese Don Salvatore Blanda. Un buon segno da parte della politica.

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