15 Ottobre 2024

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Naufragio, Rapani (FdI): “Lati oscuri sui primi soccorsi di Frontex”

«A distanza di giorni si contano ancora vite umane disperse nel naufragio del caicco carico di migranti spezzatosi nel mar Ionio. Una tragedia consumatasi al largo delle coste crotonesi che mostra ancora dei lati oscuri”. È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Giustizia, Ernesto Rapani.

«Il barcone – spiega il parlamentare – sarebbe salpato dalla Turchia ed avvistato da Frontex in acque internazionali. L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera sottolinea come l’imbarcazione fosse fuori pericolo ma comunque “fortemente sovraffollata”. Secondo Frontex “non c’erano segnali di pericolo” ma le motovedette inviate dalle autorità italiane sono state “costrette a rientrare in porto”. Delle due, l’una: se l’imbarcazione, come sostiene Frontex, non era in pericolo, perché le motovedette hanno fatto rientro in porto? Ciò che non torna è anche la fase di partenza. La Turchia non è uno Stato membro Ue ma ha specifici accordi (economici) che dovrebbe regolamentare sui flussi clandestini».

«Non immaginavo – prosegue l’esponente meloniano – che da certa sinistra radical chic e dai populisti di professione, tutti tranquillamente al caldo col telecomando in mano, potesse arrivare questa virulenta strumentalizzazione su una tragedia del genere. Vite cancellate dalle mani di trafficanti di esseri umani senza scrupoli sui quali l’opposizione, incredibilmente, specula. Se le responsabilità degli scafisti dovessero essere confermate, sono certo che saranno adottate pene esemplari, lunghe e severe. Ringrazio il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per l’intervento tempestivo nel far sentire la presenza del Governo», ha concluso Rapani.

Ragazza sbranata e uccisa da branco di cani, chiesti 15 anni di carcere per pastore

Il luogo dove il branco di cani ha aggredito e ucciso Simona Cavallaro

Quindici anni di reclusione. E’ la richiesta avanzata dal sostituto procuratore di Catanzaro Irene Crea nei confronti di Pietro Rossomanno, pastore di Satriano, di 46 anni, accusato di omicidio colposo per la morte di Simona Cavallaro, la ventenne che il 26 agosto 2021, nella pineta Monte Fiorino a Satriano, venne attaccata e uccisa da un branco di cani posti a guardia del gregge di proprietà del quarantaseienne. L’uomo è anche accusato di introduzione ed abbandono di animali in fondo altrui, invasione di terreni e pascolo abusivo.

Il pm ha invocato anche 8 anni di reclusione e 100 euro di multa nei confronti di Maria Procopio, madre di Rossomanno, accusata di invasione e occupazione abusiva dei terreni. Questo perché, secondo gli inquirenti, in un terreno in località Cantone a Satriano è stato rinvenuto un fabbricato rurale adibito ad azienda zootecnica e a civile abitazione intestato a Rossomanno, in cui madre e figlio vivevano.

Il processo davanti al gup Sara Merlini proseguirà il 9 maggio, quando saranno sentite le parti civili e le difese. Rossomanno e la madre sono difesi dall’avvocato Vincenzo Cicino. La disgrazia risale al 26 di agosto del 2021 quando la ragazza, assieme ad un amico, si recò nella pineta per fare un sopralluogo in vista di un picnic da organizzare con altri amici.

Poco dopo il loro arrivo giunse in quel luogo aperto al pubblico anche un gregge di capre e pecore protetto da dodici cani senza che fosse presente il proprietario. Simona e il suo amico si rifugiarono in un manufatto in legno, simile a una chiesa, sito al centro della pineta. La ragazza, poco dopo, decise di uscire per raggiungere la macchina ma venne sopraffatta dal branco e morì in seguito alle lacerazioni riportate per i morsi dei cani. (ansa)

Dopo naufragio scafista venne linciato dai superstiti, salvato dai carabinieri

Uno degli scafisti del barcone naufragato venne aggredito sulla spiaggia di Steccato di Cutro subito dopo la tragedia in un tentativo di linciaggio da parte dei superstiti.

La scena fu notata dai carabinieri intervenuti per prestare soccorso: i militari prelevarono l’uomo e lo portarono via.

I successivi accertamenti portarono al fermo dell’uomo indicato dai superstiti come uno degli scafisti. E’ quanto emerge dagli atti dell’inchiesta, citati dall’Ansa, sul naufragio.

Esportazioni dall’Italia alla Russia crollano del 37%. Le sanzioni ci fanno perdere miliardi di euro

Le esportazioni dall’Italia alla Russia sono crollate del 37% su base annua nel gennaio 2023, ha dichiarato martedì l’Istituto nazionale di statistica italiano (Istat), citato dalla Tass. Il che significa miliardi di mancati introiti per migliaia di aziende italiane che prima esportavano tonnellate di beni nella federazione russa. Le sanzioni dell’occidente verso Mosca aggravate dall’operazione militare speciale in ucraina, stanno uccidendo l’economia italiana, mentre l’economia della Russia sta volando in termini di Pil, nonostante l’embargo occidentale.

In termini annuali, l’Italia ha incrementato le esportazioni di beni e servizi verso la Cina del 137,5%, verso la Turchia del 46,9% e verso i paesi membri dell’Opec del 26,2%. Un dato che comunque non riesce a colmare i miliardi persi con la federazione russa. Un fattore che si era già visto con le sanzioni degli anni passati, quando il solo settore agroalimentare italiano perdeva circa 4 miliardi di euro l’anno di mancate esportazioni.

Gli appalti in Russia hanno perso il 67,3%, afferma l’Istat. “Gli Stati Uniti (+35,1%), i paesi del Mercosur – America latina – (+30,1%) e i paesi dell’Opec (+23,8%)” hanno registrato la maggiore crescita delle importazioni rispetto all’anno precedente, ha aggiunto l’Istituto.

Le importazioni italiane sono diminuite per il quinto mese consecutivo, trainate in particolare da “un calo degli acquisti di energia”, dicono gli esperti.

Terremoto in Siria, quasi 200 aerei arrivati con aiuti umanitari. Più di 70 in base russa

Quasi 200 aerei con aiuti umanitari sono arrivati ​​nella Siria devastata dal terremoto dal 6 febbraio, di cui più di 70 sono atterrati e scaricati nella base aerea russa di Hmeymim. Lo ha fatto sapere Oleg Gurinov, vice capo del Centro russo per la riconciliazione delle parti opposte in Siria (una divisione del ministero della difesa russo).

“L’assistenza umanitaria da altri paesi – ha detto il dirigente citato dalla Tass -, continua ad arrivare con l’aiuto del gruppo di forze russo nell’ambito della cooperazione internazionale. Così, ieri sei aerei merci sono arrivati ​​in Siria dagli Emirati Arabi Uniti, tre dei quali sono atterrati alla base aerea di Hmeymim. Dal 7 febbraio, ben 198 aerei con assistenza umanitaria sono arrivati ​​in Siria da 19 paesi stranieri, settantatré dei quali sono atterrati e sono stati scaricati nella base aerea russa”, ha detto Gurinov, aggiungendo che sono state distribuite oltre 283 tonnellate di aiuti umanitari tra le persone.

Secondo Gurinov, i medici russi e bielorussi continuano a offrire servizi medici ai siriani feriti nel devastante terremoto e che si trovano nell’ospedale da campo. Più di 1.400 persone hanno ricevuto assistenza medica dal 17 febbraio.

Due potenti terremoti di magnitudo 7,9 e 7,6 hanno scosso la provincia turca di Kahramanmaras, situata nel sud-est del paese, il 6 febbraio. Le scosse, seguite da centinaia di scosse di assestamento, sono state avvertite in dieci province e nei paesi vicini, tra cui il nord della Siria.

Naufragio a Cutro, rinvenuto un altro cadavere. Le vittime salgono a 64

(Ansa)

Il corpo senza vita di un uomo di circa 30 anni è stato recuperato nella mattinata di martedì 28 febbraio nelle acque di Steccato di Cutro, dopo il naufragio di domenica scorsa di un barcone carico di migranti e che ha provocato la morte di decine di persone.

Il cadavere è stato individuato e poi recuperato nella zona dai soccorritori. Salgono a 64 le vittime accertate, ma si temono possano essere molte di più, forse un centinaio.

Di queste, 23 sono state identificate, si tratta di 22 afghani ed 1 siriano. I dati sono forniti dal Centro coordinamento dei soccorsi aperto nella Prefettura di Crotone. I minori morti sono 14 e altrettanti sono quelli sopravvissuti.

Tra loro 5 sono ricoverati in ospedale, sei sono al Cara di Isola Capo Rizzuto, uno, che ha detto di avere 17 anni, è stato fermato come presunto scafista, e 2 non accompagnati portati in strutture idonee. I ricoverati in ospedale sono in tutto quindici. Lunedì un uomo ricoverato dopo il naufragio è deceduto.

Intanto prosegue l’azione di soccorso dei Vigili del fuoco e delle unità di altri Corpi di polizia, che non si è mai fermata dall’alba di domenica. Con le condizioni del mare che vanno via via attenuandosi, ci sarà la possibilità per i sommozzatori di individuare altri corpi. Con le acque agitate degli ultimi due giorni è possibile che alcuni corpi siano stati trasportati dalle correnti molto al largo, o comunque per miglia lungo le coste, lontano dal punto della tragedia.

In azione ci sono, fra gli altri mezzi, due vedette della Guardia costiera. Stamani hanno operato anche due elicotteri, uno della Capitaneria di Porto ed uno della Polizia di Stato. Le ricerche continueranno anche nella notte.

Corigliano: in fiamme due auto di un penalista, forse è doloso. Indagini

incendio auto
Archivio

Due autovetture di proprietà di un avvocato penalista del foro di Castrovillari, sono state distrutte da un incendio, di natura presumibilmente dolosa, avvenuto la notte scorsa, a Corigliano Rossano, nell’area urbana di Corigliano, in provincia di Cosenza.

Le due auto erano parcheggiate nei pressi dell’abitazione del professionista nella frazione Scalo di Corigliano.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Rossano che hanno operato per spegnere le fiamme e i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano che hanno avviato gli accertamenti per stabilire le cause del ruolo e gli eventuali responsabili.

Controlli del Nas a Cirò Marina, scoperto un ristorante irregolare

I Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina unitamente al personale specializzato del Nucleo Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità di Cosenza, hanno effettuato una serie di controlli presso gli esercizi di ristorazione del territorio a tutela e salvaguardia dei consumatori.

Presso un noto locale della movida cirotana, i militari hanno riscontrato la presenza di circa 10 kg di carne di vario genere assolutamente priva della prevista etichettatura e qualsivoglia elemento informativo sulla relativa rintracciabilità; nello specifico, tagli di hamburger e salsicce esposte nel bancone del locale, peraltro non conservati in maniera idonea in accordo alla normativa vigente in materia igienico-sanitaria.

A seguito di un controllo più approfondito, i militari hanno riscontrato anche l’assenza della necessaria documentazione sanitaria che potesse attestare la provenienza dei prodotti alimentari in vendita ed il rispetto delle norme relative alloro trasporto, nonché irregolarità riguardo ai protocolli igienico sanitari “HACCP” e le previste comunicazioni comunali sull’apertura delle attività commerciali “SCIA”.

Il locale, che sarebbe stato sanzionato, era già stato oggetto di sospensione temporanea della relativa licenza emesso dal Questore della Provincia di Crotone su proposta della Compagnia Carabinieri di Cirò Marina a seguito di alcuni gravi episodi che ne avevano compromesso la sicurezza dei cittadini.

Picchia e minaccia i genitori per avere soldi della droga, in cella un 40enne

Per anni avrebbe picchiato e più volte minacciato i genitori con le pretese sempre più insistenti di ottenere denaro per comprarsi la droga, da cui è dipendente. Richieste che i genitori non potevano soddisfare. Una condotta violenta e aggressiva che aveva portato l’uomo anche a rubare soldi e piccoli preziosi in casa. All’ennesima aggressione, la madre è stata costretta a denunciare il figlio ai carabinieri che lo hanno arrestato.

Protagonista un 40enne di Sellia Marina sul conto del quale il giudice del tribunale di Catanzaro ha emesso una ordinanza di custodia in carcere con l’ipotesi di maltrattamenti in famiglia e furto in abitazione nei confronti dell’anziana madre. La misura è stata eseguita dai militari della stazione di Sellia.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo, a causa di problemi di tossicodipendenza, per anni aveva posto in essere condotte violente, vessatorie e minacciose nei confronti dei genitori conviventi, al fine di ottenere il denaro necessario ad acquistare stupefacente.

La madre, aveva cercato per anni di far uscire dal tunnel della droga il proprio figlio, senza successo, facendogli anche frequentare dei percorsi sanitari specifici per tossicodipendenti, ma tutto ero stato vano. Ad ogni rifiuto di denaro da parte dei genitori, l’uomo diventava aggressivo, minaccioso ed offensivo nei loro confronti, arrivando in alcune circostanze anche a picchiarli e a procurargli lesioni.

Le vittime, inoltre, erano state costrette a nascondere in casa i piccoli risparmi che avevano, per evitare che fossero spesi per acquistare droga. Tuttavia ciò non era bastato, non di rado infatti, i coniugi avevano riscontrato furti di preziosi e di denaro contante in casa, come l’ultimo episodio, risalente al 23 febbraio scorso, in cui in casa erano spariti 1.000 euro, gli unici risparmi dell’anziana coppia, che sarebbero serviti anche per affrontare delle spese sanitarie.

Nella stessa giornata, la madre, esausta dai furti e dagli episodi di violenza, temendo per la propria incolumità e per quella dei suoi familiari, ha infine deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri di Sellia Marina, i quali hanno avviato tempestivamente le indagini e le procedure previste dal “codice rosso” a tutela delle vittime di violenza domestica. Le stesse prevedono un intervento immediato delle Autorità, con la possibilità del collocamento in una comunità protetta, l’intervento di personale specializzato per fornire supporto psicologico, nonché la comunicazione urgente della notizia di reato all’autorità giudiziaria, per l’eventuale adozione di misure pre-cautelari a tutela delle vittime. L’uomo, espletate le formalità di rito, è stato condotto in carcere.

Azienda esporta materiali ferrosi in violazione norme, maxi multa per 4,5 milioni

Sanzioni per 4,5 milioni di euro sono state comminate dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (Adm) della sede di Corigliano Calabro ad un’azienda alla quale viene contestata la violazione delle disposizioni, in tema di approvvigionamento di materie prime critiche, stabilite per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi internazionale seguita al conflitto in Ucraina.

In particolare, nel corso delle attività di controllo sulle esportazioni svolte sulla base delle segnalazioni giunte dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le indagini hanno permesso di accertare la violazione, da parte dell’azienda, dell’obbligo di notifica preventiva prevista dalla legge per quanto concerne esportazioni di questo genere allo stesso Ministero e al Dicastero degli Affari esteri.

Nel mirino ci sono sette operazioni di esportazione di rottami ferrosi considerati materie prime cruciali per le necessità di approvvigionamento delle filiere produttive nazionali strategiche.

L’Ungheria teme che alcuni paesi UE possano inviare truppe in Ucraina

“Il governo ungherese è preoccupato per le forniture di armi all’Ucraina e teme che alcuni paesi dell’UE possano inviare sul fronte di guerra le proprie truppe”. Lo ha dichiarato lunedì il primo ministro ungherese Viktor Orbàn citato dall’agenzia Tass.

Il capo del governo ha espresso seria preoccupazione per il fatto che “l’intera Europa stia scivolando in una guerra passo dopo passo”, mentre i paesi dell’Unione europea stanno inviando carri armati in Ucraina e stanno cercando di rifornirla di aerei da combattimento. “Se le cose continuano in questo modo, ci sarà chi potrebbe voler inviare truppe in Ucraina”, ha detto in apertura della sessione primaverile del parlamento ungherese.

Orbàn ha sottolineato che il suo governo insiste per risolvere il conflitto ucraino con mezzi pacifici e ha invitato i legislatori a sostenere questa posizione. “Vogliono trascinarci in questa guerra, ma vi invito a non cedere alle provocazioni”, ha detto Orbàn.

“Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco, abbiamo bisogno di colloqui di pace. Ecco perché l’Ungheria insiste sulla pace in tutti i forum internazionali”, ha detto il primo ministro, aggiungendo che per questi motivi l’Ungheria sostiene il piano di pace della Cina per l’Ucraina.

L’esponente ungherese ha ribadito di essere ancora contrario alle sanzioni anti-russe dell’Unione Europea, soprattutto nel settore energetico, ricordando che le restrizioni sulle forniture di gas e petrolio russo avevano provocato un drammatico aumento dei prezzi e la spesa dell’Ungheria per le fonti energetiche era aumentata di dieci miliardi di euro nel 2022. “Bruxelles ha prelevato questi soldi dalle tasche degli ungheresi con l’uso delle sanzioni”, ha attaccato Victor Orbàn.

Naufragio a Cutro, Piantedosi: “La disperazione non giustifica i viaggi a rischio”

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi mentre parla a Crotone sul naufragio di Staccato di Cutro

“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti dopo la strage di migranti in Calabria.

“Ci stiamo lavorando. È un problema internazionale”, ha aggiunto il ministro rispondendo su come si possono contrastare gli scafisti. E l’Europa? “Sto andando in Francia per questo”, ha spiegato Piantedosi impegnato per un bilaterale con l’omologo francese.

Intanto, interviene il Procuratore capo di Crotone per chiarire che l’indagine è sul naufragio non sui soccorsi

“Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili”. Lo ha detto all’Ansa il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia sull’indagine aperta sul naufragio. “Qui – ha poi aggiunto – mancano uomini e mezzi alle forze dell’ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo 3 sbarchi la settimana”, ha detto il procuratore che coordina l’inchiesta rubricata con l’ipotesi di Omicidio e disatro colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Finora sono tre i presunti scafisti arrestati dalle forze dell’ordine.  Si tratterebbe di tre turchi. Se vengono confermate le ipotesi accusatorie rischiano la pena dell’ergastolo.

Naufragio a Cutro, proseguono senza sosta i soccorsi. Bilancio (provvisorio) sale a 63 vittime

Proseguono ininterrottamente dalla giornata di ieri le operazioni di soccorso dei Vigili del fuoco e da altre unità a Steccato di Cutro, in condizioni del mare proibitive.

In azione squadre ordinarie, soccorritori acquatici, sommozzatori ed esperti in topografia applicata al soccorso. Un elicottero Drago VF142 del reparto volo di Catania ha sorvolato lo specchio di mare antistante l’area mentre unità con Quad hanno perlustrato il tratto di spiaggia. Recuperate in giornata altre 4 salme. L’Ultima è un’adolescente di circa 14, quindici anni recuperata al largo. Il bilancio provvisorio sarebbe di 63 vittime accertate ma che vanno ancora identificate. La Questura di Crotone, al proposito ha attivato una casella email dove poter chiedere notizie.

“La Polizia di Stato di Crotone – è scritto in una nota della Questura pitagorica – sta ricevendo numerose richieste di notizie sulle persone coinvolte nella tragedia avvenuta ieri sulle coste crotonesi. Per meglio corrispondere alla necessità dei familiari, la Polizia di Stato comunica che è possibile scrivere alla casella email dedicata info.emergenzacrotone@poliziadistato.it o chiamare il numero di telefono 0962/6636509. Nella email è utile fornire una descrizione della persona che si cerca, eventualmente allegando fotografie e qualsiasi altro dato utile per favorire l’identificazione (segni distintivi, colore occhi e capelli, eventuali tatuaggi, ecc.)”.

Dopo la segnalazione dell’avvistamento di un possibile cadavere in superficie, i sub sono subito intervenuti, a poche centinaia di metri dal luogo del naufragio di domenica mattina.

I vigili, dopo alcuni minuti di osservazione, hanno notato il corpo e sono riusciti a portarlo a riva. Il corpo della bambina, di circa 14/15 anni, con capelli neri e ricci, è stato quindi adagiato su un telo bianco e trasportato via con un mezzo della Capitaneria di porto. Con quest’ultimo ritrovamento salgono a 63 le vittime accertate del naufragio, tra loro una ventina tra adolescenti e bambini, compresi due gemellini di pochi anni e un neonato.

Altri tre corpi sono stati recuperati in mattinata nel corso delle ricerche dei dispersi. Il corpo di un uomo è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro. Un altro corpo è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera ed il terzo a Le Castella, a circa 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente.

Ci sono al momento 80 i superstiti ma si temono oltre 100 migranti morti nel naufragio. Non c’è ancora un numero attendibile delle persone che erano a bordo del caicco partito 4 giorni fa dalla Turchia. Secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180. Per altri molti di più, almeno 250. Quarantasei corpi sono stati trovati, fra gli altri, sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone.

Oltre 2 chili di droga nascosta nella gabbia dei conigli, un arresto e una denuncia

Oltre due chili di droga, tra marjuana e hashish, sono stati scoperti a Rosarno durante delle perquisizioni effettuate dai Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Calabria” di Vibo Valentia; controlli che hanno portato ad un arresto e ad una denuncia, un 23enne ed un ventottenne.

In particolare, nel corso dei controlli in terreni e pertinenze di una delle abitazioni sottoposte a perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto, diversi sacchetti “salvaspazio” all’interno di un manufatto adibito all’alloggiamento di galline e conigli contenente marijuana e hashisc.

Dagli ulteriori accertamenti, gli operanti hanno ulteriormente rinvenuto abilmente nascosti all’interno della stessa abitazione e di un’autovettura fatiscente nelle vicinanze, 9 sacchetti, contenenti ciascuno oltre una trentina di semi di canapa indiana. Un 23enne è finito in manette.

Sempre a Rosarno, presso altra abitazione, nel corso delle stesse attività, i militari hanno denunciato un 28enne per detenzione illecita di droga, in quanto hanno rinvenuto un involucro contenente diverso quantitativo di stupefacente, nascosto all’interno della scatola di un cellulare, riposta nel cassetto di un armadio.

Lo stupefacente sottoposto a sequestro, nel complesso, è di oltre due chili di marijuana e hashish.

Naufragio a Cutro, fermato un altro presunto scafista

È stato eseguito un nuovo fermo a carico di un altro dei presunti scafisti dell’imbarcazione carica di migranti naufragata domenica all’alba davanti alla costa di Cutro.

Sono in tutto tre i presunti trafficanti. Si tratterebbe di un turco e due pakistani. Oltre al primo turco fermato nell’immediatezza, gli altri due sono stati rintracciati nel Centro accoglienza e richiedenti asilo (Cara) di Isola Capo Rizzuto, dove erano stati portati dopo il naufragio. I tre sono stati condotti in carcere in attesa della convalida da parte dell’autorità giudiziaria.

I fermi sono stati operati da carabinieri, Guardia di finanza e Squadra mobile in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Crotone.

Naufragio, scafisti hanno incassato 2 milioni e ai migranti non hanno dato neanche i salvagente

I trafficanti di esseri umani hanno incassato qualche milione di dollari per la traversata del barcone dalla Turchia fino alle coste calabresi, dov’è poi tragicamente naufragato con un bilancio di oltre sessanta vittime al largo di Steccato di Cutro, nel crotonese.

Il calcolo è stato fatto al ribasso, tenendo conto del numero stimato di 180 migranti presi a bordo per cinque, seimila dollari a testa, bambini compresi. Secondo testimonianze di superstiti, tuttavia le persone a bordo potevano essere anche 250. Difficile fare una stima precisa. La somma citata è anch’essa al ribasso, poiché la traversata secondo alcune dichiarazioni rese in precedenza, potrebbe costare fino a nove, 10mila dollari a cranio, che potrebbe significare un introito di oltre due milioni e mezzo di dollari.

La spietata e criminale organizzazione degli scafisti, in questo caso, anche a fronte di un grosso profitto, non ha fornito neanche i giubbotti di salvataggio ai migranti sul peschereccio naufragato.

Dalle immagini diffuse, se ne nota appena qualcuno sulla spiaggia. Segno che ce n’erano pochi e comunque non per tutti. Appare evidente che le persone morte annegate non indossavano i salvagente, altrimenti – anche con il mare mosso -, avrebbero potuto mettersi in salvo.

Difesa russa: Colpito centro di intelligence elettronica dell’esercito ucraino a Kiev

Le forze russe hanno colpito il centro di intelligence elettronica dell’esercito ucraino nella regione di Kiev durante l’operazione militare speciale in Ucraina, ha riferito lunedì il portavoce del ministero della Difesa, generale Igor Konashenkov, citato dall’agenzia Tass, tracciando un bilancio dell’offensiva russa nelle ultime 24 ore.

“Nell’area dell’insediamento di Brovary, nella regione di Kiev, è stato colpito il centro di intelligence radioelettronico dell’esercito ucraino”, ha detto il portavoce.

Le forze russe hanno colpito le attrezzature ucraine nell’area di Kupyansk, eliminando circa 70 militari delle truppe nemiche nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Nell’area di Kupyansk (Donbass), unità del gruppo tattico occidentale hanno inflitto danni alla forza lavoro e all’equipaggiamento nemico nelle aree vicino agli insediamenti di Novosyolovskoye nella Repubblica popolare di Lugansk, Dvurechnaya, Gryanikovka, Masyutovka, Olshana, Liman Perviy e Sinkovka nella regione di Kharkov”, ha detto il portavoce.

Le forze russe hanno eliminato il personale e l’equipaggiamento nemico durante le battaglie, ha detto il generale.

“Fino a 70 truppe ucraine, tre veicoli corazzati da combattimento e due veicoli a motore sono stati distrutti in quella zona nelle ultime 24 ore”, ha riferito Konashenkov.

Le forze russe hanno colpito inoltre le unità dell’esercito ucraino nell’area di Krasny Liman, uccidendo e ferendo circa 140 militari delle truppe nemiche nell’ultimo giorno, ha detto.

“Le forze del Centro tattico supportate da velivoli operativi/tattici, artiglieria e sistemi lanciafiamme pesanti hanno inflitto danni alle unità dell’esercito ucraino nelle aree vicino agli insediamenti di Yampolovka e Torskoye nella Repubblica popolare di Donetsk, Chervonopopovka e Chervonaya Dibrova nella Repubblica popolare di Lugansk come un risultato delle loro operazioni attive nella direzione di Krasny Liman”, ha spiegato il portavoce.

Il nemico ha perso circa 140 soldati, tra uccisi e feriti, tre veicoli corazzati da combattimento, tre veicoli a motore, un obice semovente Gvozdika e un obice D-20 in quella zona nelle ultime 24 ore, ha precisato il generale.

Le forze russe supportate da aerei da combattimento, artiglieria e lanciafiamme pesanti hanno distrutto oltre 250 soldati ucraini nell’area di Donetsk, ha riferito Konashenkov.

“Nell’area di Donetsk, oltre 250 truppe ucraine, due carri armati, quattro veicoli corazzati da combattimento, cinque veicoli a motore e un obice D-20 sono stati distrutti nelle ultime 24 ore a seguito della continua avanzata delle unità del contingente meridionale supportate da attacchi aerei, artiglieria e pesanti colpi di lanciafiamme”, ha detto ancora il portavoce.

Nella zona di Artyomovsk, nella Repubblica popolare di Donetsk, le forze russe hanno distrutto un deposito di munizioni della 72° brigata meccanizzata dell’esercito ucraino, ha aggiunto il generale.

“Inoltre, nell’area dell’insediamento di Novomarkovo nella Repubblica popolare di Donetsk, è stato distrutto un radar di controbatteria AN/TPQ-37 di fabbricazione statunitense”, ha riferito inoltre Konashenkov.

Le forze russe hanno effettuato massicci attacchi contro le truppe ucraine nelle aree meridionali di Donetsk e Zaporozhye nelle ultime ventiquattro ore, ha detto.

“Nelle aree meridionali di Donetsk e Zaporozhye, le unità del gruppo tattico Est hanno inflitto danni con la potenza di fuoco combinata alle unità dell’esercito ucraino nelle aree vicino agli insediamenti di Ugledar, Nikolskoye e Prechistovka nella Repubblica popolare di Donetsk e Zelyony Gai nella regione di Zaporozhye”, il ha detto il portavoce.

Le perdite dell’esercito ucraino in quella zona nelle ultime 24 ore ammontano a “95 uomini ucraini, un carro armato, tre veicoli corazzati da combattimento, un veicolo a motore, tre camioncini e un obice D-20”, ha precisato il generale.

Nell’area dell’insediamento di Chervonoye nella regione di Zaporozhye, le forze russe hanno cancellato un deposito di munizioni ucraino, ha aggiunto.

Le forze russe hanno eliminato circa 60 soldati ucraini e due obici nemici nell’area di Kherson nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Nella zona di Kherson, nelle ultime 24 ore sono stati distrutti ben 60 soldati ucraini, quattro veicoli a motore e due obici D-30 a causa dei danni inflitti dalla potenza di fuoco”, ha detto il portavoce.

Inoltre, le forze russe hanno spazzato via un deposito di munizioni della 63° brigata meccanizzata dell’esercito ucraino vicino alla comunità di Snigiryovka nella regione di Nikolayev, ha aggiunto il generale.

Le forze della federazione russa hanno distrutto un sistema missilistico antiaereo Buk-M1 ucraino e un radar di difesa aerea tra domenica e lunedì, ha riferito Konashenkov.

“Un sistema missilistico antiaereo semovente ucraino Buk-M1 è stato distrutto vicino alla comunità di Andreyevka e un radar di rilevamento del bersaglio a bassa quota 36D6 è stato cancellato vicino all’insediamento di Dobropolye nella Repubblica popolare di Donetsk”, ha detto il portavoce.

Le forze russe hanno attaccato il centro per le operazioni speciali dell’esercito ucraino a Khmelnitsky lo scorso giorno, ha riferito Konashenkov.

“Nelle ultime 24 ore, l’aviazione operativa/tattica e dell’esercito, le truppe missilistiche e l’artiglieria del gruppo di forze russe hanno colpito 98 unità di artiglieria ucraine in postazioni di tiro, manodopera ed equipaggiamento militare in 173 aree. Nell’area della città di Khmelnitsky, il centro per le operazioni speciali West è stato colpito”, ha detto il portavoce.

Le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto quattro razzi HIMARS e distrutto cinque veicoli aerei senza pilota ucraini nell’ultimo giorno, ha riferito Konashenkov.

“Nelle ultime 24 ore, le capacità di difesa aerea hanno abbattuto quattro razzi del sistema missilistico a lancio multiplo HIMARS. Inoltre, hanno distrutto cinque veicoli aerei senza pilota ucraini nelle aree vicino agli insediamenti di Kremennaya e Stelmakhovka nella Repubblica popolare di Lugansk, Kremenets e Novoandreyevka nella Repubblica popolare di Donetsk e Krynki nella regione di Kherson”, ha detto il portavoce.

In tutto, le forze armate russe hanno distrutto 390 aerei da combattimento ucraini, 211 elicotteri, 3.248 veicoli aerei senza pilota (droni), 406 sistemi missilistici terra-aria, 8.058 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento, 1.045 lanciarazzi multipli, 4.228 cannoni e mortai di artiglieria da campo e 8.574 autoveicoli militari speciali dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha concluso Konashenkov.

Naufragio a Cutro, per domani in Calabria disposta giornata di lutto

Giornata di lutto domani in Calabria “in segno di cordoglio e solidarietà” con le vittime del naufragio a “Steccato” di Cutro dell’imbarcazione carica di migranti. A proclamarla è stato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Il presidente Occhiuto, “interpretando il dolore e la profonda commozione dell’intera regione – è detto in una nota del portavoce del Governatore – suscitati dagli esiti tragici del naufragio avvenuto nella giornata del 26 febbraio davanti alle coste calabresi, che ha causato la drammatica morte di numerosi migranti.

Dato atto che l’Amministrazione regionale intende manifestare, in modo solenne, il proprio cordoglio e la propria vicinanza per le vite umane spezzate, ha deciso di proclamare, in segno di cordoglio e solidarietà, il lutto su tutto il territorio regionale nella giornata del 28 febbraio”.

“Si dispone, pertanto – è detto ancora nella nota – l’esposizione a mezz’asta delle bandiere sugli edifici pubblici della Regione e si invitano gli Enti pubblici del territorio regionale ad associarsi alla manifestazione di cordoglio.

Il decreto del Presidente della Giunta regionale verrà trasmesso ai Prefetti, ai Sindaci dei Comuni, ai Presidenti delle Province ed al Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria”.

Ancora scosse in Turchia, crolli, morti e feriti. Installate oltre 300mila tende nelle zone colpite

Almeno 22 edifici crollati, un morto e 69 feriti in Turchia in seguito all’ultimo terremoto di magnitudo 5,6 registrato nel Sud-Est del Paese.

Le vittime si sono registrate in seguito al crollo del tetto di un capannone industriale. In base a quanto reso noto dalla Protezione civile turca, Afad, il sisma ha avuto come epicentro la provincia di Malatya, una delle aree colpite dal terremoto del 6 febbraio scorso che ha causato almeno 50 mila morti tra Siria e Turchia e centinaia di migliaia tra feriti e sfollati.

Oltre 300mila tende sono state installate dall’AFAD nella zona Terremoto

Intanto, la Presidenza per la Gestione dei Disastri e delle Emergenze (AFAD), affiliata al Ministero dell’Interno, ha completato l’installazione di 300mila 809 tende nelle province colpite dai terremoti avvenuti a Kahramanmaraş.

Secondo il comunicato dell’AFAD, a partire dal primo giorno del sisma, prosegue senza sosta l’invio di tende nella regione per far fronte alle temporanee necessità di ricovero dei terremotati.

Oltre alle tendopoli che sono state istituite in 270 punti nelle province molto colpite dal sisma, l’AFAD risponde anche alla domanda di tende da parte della popolazione.

Nella regione sono state allestite 300mila 809 tende.

In questo contesto,

69mila 766 tende sono state montate ad Hatay,
66 mila 685 a Kahramanmaraş,
49 mila 670 a Gaziantep,
45 mila 852 ad Adıyaman,
25 mila 380 a Malatya,
17 mila 515 ad Adana,
8 mila 838 a Şanlıurfa,
7 mila 170 a Osmaniye,
6 mila 328 a Diyarbakir,
A Kilis sono state installate 3mila 605 tende.

Naufragio, associazione chiede al ministero di accogliere parte dei naufraghi

“Ho chiesto al Ministero dell’Interno, di accogliere direttamente in seconda accoglienza i profughi del naufragio di Cutro, l’ho chiesto per dare immediata accoglienza nel circuito Sai (Sistema accoglienza e integrazione) dove sono presenti Equipe consolidate di Psicologi, Assistenti Sociali ed Educatori in grado di accompagnare e gestire i traumi post incidente”.
A chiederlo Giovanni Manoccio, presidente dell’associazione “Don Vincenzo Matrangolo” di Acquaformosa (Cosenza)

“Ho fatto una ricognizione – spiega Manoccio – e solo la mia Associazione può, in mattinata, accogliere 10 famiglie e 7 singoli, è inutile far passare persone cosi provate, presso il Cara di Isola Capo Rizzuto, sarebbe l’ennesima prova di uno stato che non comprende il trauma di queste sfortunate persone”.

“In mattinata chiederò al Prefetto di Crotone e al Servizio Centrale di poter accelerare le pratiche di trasferimento nei Sai calabresi. I nostri professionisti: Psicologi ed Etno-Psicologi in mattinata partiranno per Crotone dove assieme a nostri storici collaboratori e assieme alle consolidate reti di solidarietà, cercheranno di dare un sollievo alle vittime di questo terrificante naufragio”, ha concluso il presidente dell’associazione Matrangolo.

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