10 Ottobre 2024

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Milano, centauro riduce in fin di vita un uomo. Catturato

Viale dei Mille angolo Viale Giustiniani Milano
L’angolo tra Viale dei Mille e Viale Giustiniani dove è avvenuta l’aggressione a Milano

Dopo una giornata di ricerche, è stato catturato il motociclista che stamane ha ridotto in fin di vita un’uomo a Milano. Si tratta di un italiano di 39 anni che è stato condotto in caserma e dopo essere stato interrogato è stato sottoposto in stato di fermo.

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Un violento litigio per cause di viabilità si è trasformato in una quasi tragedia a Milano, dove uomo di 57 anni è ricoverato con un’emorragia cerebrale e diverse fratture alle costole dopo essere stato picchiato a calci e pugni questa mattina da un uomo che è ora ricercato per lesioni gravissime.

Il cinquantasettenne, appena dopo le 7 di stamane, stava percorrendo con la sua auto Viale dei Mille, quando per cause ignote all’angolo con Viale Giustiniani, avrebbe urtato uno scooter causando la caduta del centauro.

Il motociclista si rialza e comincia a inveire contro l’uomo. Volano parole grosse fino a che l’aggressore comincia a tirargli calci e pugni al punto che gli provoca fratture e diversi traumi, il più grave dei quali l’emorragia cerebrale.

Subito allertate le forze dell’Ordine, appena giunte sul posto hanno trovato l’uomo ancora tramortito. Trasportato in codice rosso all’ospedale a Milano, l’uomo è stato ricoverato al Policlinico in prognosi riservata.

L’aggressore secondo alcuni testimoni lo avrebbe proseguito a colpirlo quando già era a terra, incapace quindi di difendersi. Poi il picchiatore è scappato in direzione Loreto. Gli investigatori lo hanno individuato e fermato.

'Ndrangheta, smantellata rete di narcos in Costa Rica. Arresti

'Ndrangheta - La Polizia del Costa Rica scova la cocaina nascosta nelle scatole dei frutti tropicali
La Polizia del Costa Rica scova la cocaina nascosta nelle scatole dei frutti tropicali (photo Autorità Costa Rica)

E’ al momento di sette arresti il bilancio di un’operazione antidroga in Costa Rica coordinata dalla Dda di Reggio Calabria in cui sono coinvolti narcos costaricensi in contatto con esponenti della ‘ndrangheta ionico-reggina.

L’operazione, coordinata dalla Polizia di Stato di Reggio Caabria e agli organismi investigativi del Costa Rica, ha permesso di sgominare un cartello di narcos che esportava cocaina negli Stati Uniti e in Europa sotto la copertura di una società import export di frutti tropicali. La droga veniva nascosta anche negli strati di cartoni per il trasporto della merce per poi essere trasferita in Europa in container.

Gli indagati sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

Il blitz di oggi – che è il prosieguo dell’inchiesta “Columbus” del 7 maggio scorso – promossa della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e sviluppata anche grazie a rogatorie con gli organismi giudiziari del Costa Rica e degli Stati Uniti, ha consentito di identificare gli esponenti di un cartello criminale costaricense legato a Gregorio Gigliotti, titolare di un ristorante italiano nel Queens, a New York, già coinvolto e arrestato a marzo in una indagine dell’Fbi.

Nel corso delle indagini della procura reggina è emerso che il cartello controllava un gigantesco traffico internazionale di stupefacenti. Oltre 3.200 chilogrammi di cocaina erano stati sequestrati nel corso delle indagini in Olanda, Belgio, Spagna e Stati Uniti.

Le attività investigative hanno ricostruito l’organigramma del sodalizio, la struttura organizzativa, le condotte transnazionali e le rotte del narco-traffico, consentendo di qualificare i rapporti fra esponenti della ‘ndrangheta ionico-reggina e trafficanti attivi nel Centro – America, in contatto con narcos colombiani e tuttora oggetto di indagini.

L’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria ha emesso, inoltre, 3 provvedimenti restrittivi nei confronti di Gregorio Gigliotti e della moglie Lucia Eleonora, nonché del figlio Angelo. Nei loro confronti saranno, pertanto, avviate le conseguenti iniziative, d’intesa con la Procura Distrettuale di New York, a fini dell’estradizione in Italia.

Il cartello era formato da Garcia Alzugaray, il leader della banda; Velazco Casas Rodriguez, Montero Picado, Gurzman Rojas, Campos Mora, Zuniga Ariase e Zuniga Sanchez. Sono finiti nella rete della polizia costaricense che ha condotto il blitz simultaneamente in abitazioni, fattorie e uno stabilimento di imballaggi.

Maltempo flagella il Centro. 4 morti. Esonda l'Aniene a Tivoli. Allerta a Sud. FOTO

Maltempo, esonda l'Aniene a Tivoli. Un morto a Paliano. Disagi al Centro Nord
Il fiume Aniene è esondato a Tivoli

Sale a quattro il bilancio dei morti a causa del maltempo che sta flagellando tutto il centro Italia, dal Lazio, all’Abruzzo alla Campania ma si registrano anche temporali e nubifragi al nord. Il Lazio era in allerta rossa dai martedì. Straripa il fiume Aniene facendo seri danni a Tivoli.

Una persona di 40 anni è morta a Paliano, piccolo centro in provincia di Frosinone. Mentre era in auto si è aperta una voragine sulla strada e la vettura con l’uomo sono stati inghiottiti da acqua e fango.

Una donna di 61 anni è morta a Civitella Roveto (L’Aquila). I vigili del fuoco, hanno riferito che la donna è finita sotto il muro di contenimento della propria abitazione, crollato in seguito alla frana. A Canistro sono state evacuate un centinaio di persone dopo l’esondazione del Rio Spalto.

Un altro uomo è invece morto colpito da un fulmine mentre tentava di drenare l’acqua dalla sua cantina allagata. Il dramma è successo a Tagliacozzo (L’Aquila).

La quarta vittima si registra nel Beneventano, a Pago Veiano, dove una donna 70enne è stata travolta dall’acqua nella propria abitazione.

Oggi, giovedì 15 ottobre, alto rischio in Sicilia: disposta la chiusura delle scuole a Catania, Messina e Trapani. In Calabria è maltempo, ma è codice giallo. “Dalle prime ore di giovedi, – si legge nel bollettino della Protezione civile – precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale, sulla Sicilia, in estensione a Basilicata, Calabria e Puglia. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento”.

Case e scantinati allagati dal fiume Aniene esondato a Tivoli, alle porte di Roma, e alcune persone rifugiate sui tetti dopo le forti piogge della giornata. In soccorso vigili del fuoco e polizia al lavoro con le idrovore per drenare l’acqua da case e scantinati. Violenti temporali anche in tutta la cinta dei Castelli Romani.

La pioggia delle ultime ore ha causato problemi anche a Cassino, in provincia di Frosinone, con l’allagamento di alcune abitazioni che ha costretto i vigili del fuoco a intervenire. I pompieri hanno lavorato anche per rimuovere diversi alberi crollati durante il nubifragio sulle strade, ma la situazione al momento è sotto controllo.

Disagi in provincia di Isernia – Uno scuolabus è rimasto bloccato a Macchia d’Isernia in un sottopassaggio allagato con dentro sette bambini e l’autista: sono stati salvati dai Vigili del Fuoco del Saf, il nucleo speleoalpino fluviale. In tutta la provincia centinaia le chiamate per abitazioni allagate e auto in panne. Il maltempo ha provocato un grave incidente. Un’auto, con a bordo due persone, è finita in un torrente: i due occupanti sono stati salvati dalla Polizia.

Una nuova perturbazione porterà nelle prossime ore piogge e temporali su buona parte dell’Italia, interessando prima il nord e poi le regioni meridionali. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un’allerta meteo a partire dal pomeriggio di oggi. Gli esperti prevedono precipitazioni diffuse, localmente anche molto intense e accompagnate da fulmini e forti raffiche di vento, su Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lombardia: Dalle prime ore di domani i fenomeni interesseranno Sicilia, Basilicata, Calabria e Puglia. Sulla base dei fenomeni previsti, il Dipartimento ha valutato – anche in virtù della perturbazione che ha colpito il territorio la settimana scorsa – una criticità rossa per rischio idrogeologico sulla Sicilia.

Bomba d’acqua e allagamenti a Pistoia e Pisa – Bomba d’acqua nel Pistoiese, allagamenti anche nel Pisano, mentre a Firenze è scattato l’Alert system con il quale gli abitanti riceveranno un messaggio telefonico registrato perché prestino attenzione ai rischi di eventuali nubifragi. A causa degli allagamenti, il cimitero comunale di S. Agostino a Pistoia è stato chiuso. Il torrente Brana, che ne costeggia la via di accesso ha raggiunto i limiti di guardia e in via precauzionale la strada è stata chiusa al traffico.

Chiuso per allagamenti anche il sottopasso di Porta Nuova, una delle principali porte di accesso alla città. Molte le chiamate ricevute in mattinata dai vigili del fuoco, sia in città che nella Piana pistoiese e in Valdinievole per allagamenti di garage e scantinati. A Pisa si sono verificati crolli di lieve entità dalla facciata di palazzo Pretorio, che ospita numerosi uffici comunali di Pisa, e allagamenti in diverse zone della città oltre a 40 millimetri di pioggia caduta in un’ora e mezzo. Allagamenti diffusi in alcuni quartieri con i vigili del fuoco che hanno ricevuto richieste di soccorso anche se, assicurano, al momento la situazione è ritenuta “sotto controllo”.

Acqua alta a Venezia – E’ stata indicata a 110 centimetri, rispetto ai 115 previsti in un primo tempo, la previsione a Venezia della punta massima di marea per domani alla 12.15. La massima di marea odierna di 105 centimetri è stata registrata, al mareografo di Punta della Salute, in coincidenza con una marea astronomica di 72 cm in fase di sizigia per il novilunio, con un contributo meteorologico quindi di 33 cm. A Malamocco diga Nord e a Chioggia diga Sud la marea ha raggiunto il livello di 111 cm, a Lido diga Sud di 109 cm.

Il Centro Maree, che già da giorni aveva segnalato la possibilità di una marea molto sostenuta per oggi e per domani, e che ieri alle ore 13 aveva inviato un sms agli oltre 60 mila iscritti al servizio con la previsione di una punta massima di 110 cm per le ore 11.45, questa mattina alle ore 8.25 ha azionato le sirene di allertamento, con il segnale sonoro di primo livello. All’origine del fenomeno – informa una nota -, l’arrivo di correnti cicloniche associate a un nucleo di bassa pressione sull’Europa centro-occidentale, che stanno provocando piogge su tutta l’Italia centro-settentrionale e suscitano venti di scirocco su medio e basso Adriatico, con intensità sui 30-35 km/h, innalzando il livello del mare: nel pomeriggio di ieri il contributo meteo è stato di 46 cm. A Venezia il vento è passato da scirocco nel tardo pomeriggio di ieri (sui 35-45 km/h) a bora nella notte, con debole intensità, e poi dall’alba a Sud – Sud-Ovest e poi in mattinata a Nord, sempre comunque di debole intensità.

Mantovani, Maroni e Salvini all'attacco: "Non esistono tangenti"

Matteo Salvini con Roberto Maroni - Entrambi difendono Mario Mantovani
Matteo Salvini con Roberto Maroni

“Stiamo analizzando gli atti, e al momento non esistono tangenti pagate per la sanità”. Così il governatore della Lombardia Roberto Maroni che interviene dopo il terremoto giudiziario che ha portato a San Vittore il vicepresidente della giunta lombarda, Mario Mantovani, accusato dai pm di aver intascato presunte tangenti sugli appalti.

“Finiremo le verifiche degli atti entro oggi. Da quanto visto finora non esistono tangenti pagate per la sanità. La sanità della Regione Lombardia non paga tangenti, è d’eccellenza”,insiste Maroni difendendo a spada tratta Mantovani.

“Tutto quanto è stato scritto sui giornali è un attacco politico, ha ragione Salvini”. Il leader della Lega da Belpietro, alla domanda se la giunta Maroni rischiasse qualcosa ha risposto di no, solo “perché qualche giudice si è alzato male”.

Per Salvini si tratta di “un attacco politico alla Regione meglio governata d’Italia magari per nascondere i problemi del Pd e le cene di Marino e Renzi”.

La giunta “non è a rischio”, ha confermato lo stesso Maroni. Oltre all’assenza di tangenti per Maroni “non c’è stata turbativa d’asta. Sono tutte accuse per ora non riscontrate.

Intanto, Mario Mantovani tramite il suo avvocato ha fatto sapere di essersi autosospeso da vicegovernatore. “Mi dichiaro estraneo ai fatti che mi vengono contestati”, ha detto. “Domani darò le mie spiegazioni al gip e mi autosospendo dalla carica di vice presidente della Giunta lombarda”, ha detto Mantovani al suo difensore, Roberto Lassini, durante il colloquio in carcere.

Ncd, Quagliariello si dimette da coordinatore. Alfano: "Non trattengo nessuno"

Gaetano Quagliariello
Gaetano Quagliariello

Il senatore Gaetano Quagliariello si è dimesso dal ruolo di coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra in netto dissenso con il presidente Angelino Alfano. Nei giorni scorsi era cresciuto il suo malcontento soprattutto in riferimento alla necessità di riformare l’Italicum.

A stretto giro la replica di Alfano: “Non ho forzato nessuno per entrare in Ncd quando c’era da avere un gesto di coraggio, non trattengo nessuno ma se tiro una riga di quanto fatto il bilancio è molto in attivo”, ha risposto il ministro dell’Interno durante una conferenza stampa alla Camera.

Ieri, Quagliariello, annunciando a palazzo Madama il voto favorevole al Ddl Boschi, ha avuto modo di esprimere perplessità tra le riforme costituzionali e la legge elettorale, in particolare aveva parlato di una “maggioranza del Pd che ha ulteriormente sbiadito la logica di coalizione privilegiando la trattativa con la propria minoranza”, dice citando il premier Matteo Renzi.

In un tweet, aveva avuto modo di ridire sulla calendarizzazione del ddl unioni civili al Senato, definendola “inutile perché in sessione di bilancio non potrà discuterne”, per questo, chiosa Quagliariello “è finita una fase” nei rapporti con il Pd, partito di maggioranza con cui Ncd governa.

Gaetano Quagliariello si è dimesso con una lettera al leader Ncd Angelino Alfano da coordinatore del partito. La decisione, maturata a seguito di un dissenso sulla linea politica del partito, potrebbe precedere un ulteriore passo che sarebbe quello di lasciare il partito di Alfano come già aveva fatto Nunzia De Girolamo, che è tornata a Forza Italia. E se lascia lui, è molto probabile che abbandonino altri parlamentari a lui legati sia al Senato che alla Camera. L’ipotesi di una scissione è dunque plausibile.

Intanto, spogliandosi delle vesti di coordinatore il senatore intende affrontare il già debole dibattito interno al partito senza vincoli legati alla carica. “Poi si vedrà”, affermano fonti parlamentari del partito del ministro dell’Interno che parlano di un senatore “irritato” e di “frizioni” con Alfano.

E c’è chi intanto tesse lodi all’ex ministro del governo Letta. “Ogni tanto qualche barlume di luce tra gli amici di Ncd. Obiettivo è ricostruire centrodesatra, non fare il tappetino di Renzi. Bene Quagliariello!”, scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio.

“Ho avuto un qualche ruolo nel facilitare la nomina di Gaetano Quagliariello a coordinatore nazionale di Ncd. Dal giorno dopo per comprensibili motivi lui divenne un po’ prigioniero di una linea politica che, si vedeva fin da allora, faceva molta fatica a sostenere e a portare avanti.

“Dopo mesi e mesi di travaglio, nel giorno delle sue dimissioni da questo incarico, desidero dargli atto che oggi abbandona la convenienza per la coerenza con la sua storia e la sua formazione”, scrive in una nota, il senatore Paolo Naccarato del gruppo Gal. “E ciò è tanto più apprezzabile in una fase politica particolarmente complessa in cui proprio la convenienza sembra assolutamente prendere il sopravvento sulla coerenza per motivi molto meno nobili”, conclude il parlamentare.

Papa Francesco: "Perdono per scandali a Roma e in Vaticano"

Papa Francesco durante l'udienza di mercoledi 14 ottobre 2015
Papa Francesco durante l’udienza di mercoledi 14 ottobre 2015 (photo credit Osservatore Romano)

“Io vorrei, prima di iniziare la catechesi, a nome della Chiesa, chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”. Lo ha detto Papa Francesco durante il discorso all’udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro.

“Gesù è realista ed è inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo”. “Quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambino facendoli venire al mondo? – ha chiesto il Papa nella udienza generale – Li facciamo venire al mondo, questa è una promessa, e cosa diamo loro?”. “Guai – ha detto in un ulteriore passaggio – a quelli che tradiscono la fiducia e le attese dei bambini verso gli adulti”.

“Quando una promessa è spezzata, ne viene lo “scandalo” che Gesù condanna”. E’ stato a questo punto che Papa Francesco ha inserito la sua richiesta di perdono a nome della Chiesa per gli “scandali” di “questi ultimi tempi” a Roma e in Vaticano. C’è un “miracolo” e c’è una “promessa” dei genitori verso i bambini: “noi papà e mamma – ha spiegato il Pontefice – ci doniamo a te per donare te a te stesso, e questo è amore che porta una scintilla di quello di Dio, ma voi papà e mamme, – ha aggiunto – voi avete questa scintilla di Dio che date ai bambini, siete strumento dell’amore di Dio e questo è bello, bello, bello”.

“Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù, – ha concluso Papa Francesco – possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità! Il punto di vista dei bambini è il punto di vista del Figlio di Dio. La Chiesa stessa, nel Battesimo, ai bambini fa grandi promesse, con cui impegna i genitori e la comunità cristiana”.

“La santa Madre di Gesù – per mezzo della quale il Figlio di Dio è arrivato a noi, amato e generato come un bambino – renda la Chiesa capace di seguire la via della sua maternità e della sua fede. E san Giuseppe – uomo giusto, che l’ha accolto e protetto, onorando coraggiosamente la benedizione e la promessa di Dio – ci renda tutti capaci e degni di ospitare Gesù in ogni bambino che Dio manda sulla terra”.

Mazzette per gli appalti del Giubileo. Tre arresti a Roma

Mazzette per gli appalti del Giubileo. Tre arresti a RomaA meno di due mesi dall’inizio del Giubileo, ci sono i primi arresti per appalti sul grande evento a Roma. Due imprenditori e un funzionario sono stati arrestati con l’acccusa di corruzione e turbata libertà degli incanti.

Il funzionario avrebbe intascato una presunta mazzetta da 2000 euro in contanti per fornire informazioni riservate sulle imprese che partecipavano alle gare. Tra le altre la prima gara assegnata dal comune bloccata ieri dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Secondo le verifiche dell’Anac, i due imprenditori erano in realtà soci occulti che avrebbero condizionato, con un passaggio di denaro, le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città.

Le ordinanze di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, accompagnate da una serie di perquisizioni e sequestri sono in corso di esecuzione dalle prime ore di questa mattina da parte dei militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Roma.

L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Le perquisizioni, ancora in corso, stanno interessando sia le società ricollegabili agli imprenditori arrestati, Luigi Martella ed Alessio Ferrari, che l’ufficio del funzionario, Ercole Lalli.

Al centro di una filiera di imprese, che in data 27 settembre, al fine di turbare le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città, hanno consegnato ad Ercole Lalli, funzionario del citato dipartimento di Roma Capitale, 2000 euro in contanti in cambio di informazioni riservate inerenti le imprese invitate alle gare.

Al momento dell’intervento dei militari, Ercole Lalli aveva ancora in mano il denaro incassato, e ha tentato inutilmente di disfarsi della busta contenente 10 banconote da 100 euro e 20 da 50 euro, immediatamente sequestrate.

Il Senato approva il Ddl Boschi sulla riforma costituzionale

Banchi opposizione vuoti in Senato durante il voto finale al decreto sulle riforme costituzionali
Banchi opposizione vuoti in Senato durante il voto finale al ddl Boschi sulle riforme costituzionali (Ansa/Lami)

L’Assemblea di Palazzo Madama con 178 sì, 17 no e 7 astensioni, ha approvato con modifiche, in terza lettura, al disegno di legge n. 1429-B, il cosiddetto “Ddl Boschi”, di revisione della Parte II della Costituzione. Il provvedimento torna alla Camera per la quarta lettura. Le opposizioni sono uscite dall’aula al momento del voto.

La senatrice Josefa Idem (Pd) aveva votato per errore contro il ddl, ma poi ha preso parola chiarendo che il suo voto era a favore. Hanno annunciato voto favorevole i senatori Zanda (Pd), Mazzoni (Ala), Napolitano (Automie), Quagliarello (Ncd) e la senatrice Repetti (Misto-Insieme per l’Italia). In dissenso dal gruppo del Partito democratico, hanno votato contro i senatori Tocci, Casson e Mineo.

“Il vero obiettivo della riforma è il cambiamento non dichiarato della forma di governo, con l’introduzione del premierato assoluto. Il superamento del bicameralismo è pasticciato: il Senato non sarà né una Camera di garanzia né una Camera delle autonomie. Anche la sen. Cattaneo (Aut), in dissenso dal Gruppo, ha annunciato l’astensione, dichiarandosi estranea ad un testo, elaborato in sede extraparlamentare e approvato per ragioni politiche contingenti, che trasforma il Senato in un ircocervo istituzionale”, è stato detto.

Approvata, dunque, la riforma il cui testo sarà forse quello definitivo e sarà sottoposto ai cittadini nel referendum dell’ottobre 2016. “L’Italia – aveva detto il premier Matteo Renzi in mattinata – può essere meglio della Germania: basta col piagnisteo. Noi facciamo le riforme, con un grande abbraccio ai gufi e ai loro derivati”.

“Oggi al Senato approviamo le riforme costituzionali – ha scritto Renzi su Facebook – in terza lettura. Si può essere o meno d’accordo su ciò che siamo facendo, ma lo stiamo facendo: la lunga stagione della politica inconcludente è terminata. Le riforme si fanno, l’Italia cambia”. Soddisfatta il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che twitta: “Grazie a chi ci ha sempre creduto”.

Opposizioni in trincea: la Lega ha lasciato l’Aula con la Costituzione in mano dopo la dichiarazione di voto. Tutti i senatori M5S sono usciti lasciando i banchi i banchi deserti non appena l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha cominciato a parlare nell’Aula di Palazzo Madama. All’attacco anche Forza Italia: “Anche noi come altri partiti dell’opposizione non parteciperemo al voto finale”, afferma Paolo Romani presidente di Forza Italia in Aula al Senato. Critico Beppe Grillo che in un post su Twitter indica in Verdini e Napolitano i senatori che con la loro politica starebbero stravolgendo la costituzione.

La maggioranza dei senatori di Forza Italia, prima in piedi nell’emiciclo dell’Aula, ha deciso di uscire fuori. Tra loro il capogruppo Paolo Romani e i senatori Bernini, Gasparri, Rossi. In Aula sono rimasti seduti i senatori azzurri che hanno deciso di votare a favore del ddl Boschi.

Roma, blitz della Finanza in Campidoglio

blitz della Guardia di Finanza in Campidoglio ricevute del sindaco MarinoMilitari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma stanno effettuando una serie di acquisizioni di atti in Campidoglio, sede dell’assemblea e della giunta comunale della Capitale. L’acquisizione dei documenti al Comune di Roma, secondo quanto si apprende, riguarda i rimborsi spese del sindaco dimissionario Ignazio Marino.

Molte delle spese di rappresentanza sostenute con la carta di credito del comune, a detta del sindaco sono state tutte restituite con assegni o bonifici. Ma nel mirino delle Fiamme gialle ci potrebbe essere altro che non le sole ricevute del sindaco.

Intanto, Matteo Renzi pensa al 2016 per il voto nella Capitale: “A maggio, aprile o giugno”. Comunque in primavera ed è difficile associare il voto della capitale con altre consultazioni nazionali. C’è solo Milano. Del resto le amministrative ci sono state nel 2013 insieme alle politiche, le europee il 2014 e le regionali tra novembre 2014 (Emilia e Calabria) e il 31 maggio scorso le restanti 7 regioni. “Se Marino conferma le dimissioni – spiega Renzi – si vota quando prescrive la legge, nel 2016”.

“Bisognerebbe che ci fosse un evento eccezionale per aspettare la fine del Giubileo, ad oggi non lo vedo”. “Stiamo preparando – ha assicurato – per evitare contraccolpi delle dimissioni della giunta comunale, una bella squadra tosta, un “dream team”, per lavorare su quest’anno del Giubileo a Roma”. “Rimettere a posto metropolitana, mezzi pubblici, strade: è su questo che i cittadini giudicano i sindaci, non su quanto vanno in tv”, ha concluso il presidente del Consiglio.

Lunedì 12 ottobre il sindaco Marino ha presentato formalmente le dimissioni. Adesso la legge gli concede venti giorni per “ripensarci”. Un ripensamento difficile “Mi dimetto, non torno indietro”, ha fatto sapere nonostante centinaia di persone sotto il Campidoglio gli riconoscono “stima e capacità”, invitandolo a non dimettersi. Visti i tempi e mutamenti della politica c’è da spettarsi di tutto. Anche lo stesso Renzi non dà per scontato che si dimetta: (“Se Marino conferma le dimissioni…”). Occorre capire se in questi venti giorni, matureranno quelle “condizioni politiche” invocate nella lettera ai romani da Ignazio Marino.

Olanda: "Il volo MH17 abbattuto dai filorussi": Mosca: "Perizia di parte"

Anniversario Mh17, area e rottami bruciatiIl volo Mh17 della Malaysia Airlines, caduto sui cieli dell’Ucraina orientale il 17 luglio 2014 causando 298 morti “è stato abbattuto da un missile Buk” da una postazione in un territorio “in mano ai filo filorussi”. E’ questa l’esito di un rapporto delle autorità di sicurezza olandesi (Ovv) sull’aereo Malaysia Airlines precipitato, che conferma l’ipotesi che l’occidente ha sempre sostenuto circa le responsabilità dei ribelli dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk (Dpr).

Pertanto, secondo la perizia olandese, “si possono escludere ogni ipotesi di bomba a bordo o problemi tecnici”. Il missile sarebbe stato lanciato da una zona in Ucraina occupata dai ribelli pro-russi, secondo quanto riferisce il quotidiano olandese Volkskrant. Ma i ribelli di Donetsk ribattono: “Non avevamo sistema Buk”. “In quel momento non avevamo alcun sistema anti aereo Buk”, ha detto all’agenzia Interfax, Eduard Basurin, alto funzionario del ministero della difesa dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, respingendo le accuse di un coinvolgimento dei ribelli nell’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines.

Il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha sostenuto invece che il Boeing malese del volo Mh17 fu abbattuto sui cieli del Donbass dalle forze speciali russe perché i “separatisti ubriachi” non sarebbero stati in grado di operare sul sistema missilistico Buk. Nelle ore successive all’attentato uscirono fuori delle intercettazioni di filorussi che parlavano dell’abbattimento. Secondo fonti ucraine, i ribelli avrebbero scambiato il velivolo civile con un aereo “spia” di Kiev.

Per Mosca l’inchiesta olandese è invece “di parte”. L’indagine sull’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines nel Donbass il 17 luglio 2014 il cui rapporto è stato pubblicato oggi dal Dutch Safety Board E’ stata “di parte”, sostiene il vice ministro degli Esteri russo, Serghiei Riabkov.

GUARDA VIDEO la ricostruzione dell’abbattimento

Il missile non è più in dotazione delle forze armate russe, sostiene la società Almaz-Antei, che produce i missili Buk, secondo cui questo particolare tipo di razzo non è più prodotto dal 1986. Il rapporto conferma che l’aereo è stato abbattuto da un missile Buk. E formalmente non dice nulla su chi sia il responsabile del massacro.

Su questo punto si dovrà aspettare la conclusione dell’indagine criminale che sarà diffusa l’anno prossimo. E’ quanto hanno ribadito alcuni parenti delle vittime olandesi, 196 su un totale di 298, a cui è stato consegnato in anteprima la relazione a cura delle autorità di sicurezza olandesi (Ovv). Barry Sweeney, il cui figlio Liam è morto nello schianto, ha detto alla Bbc di essere sollevato dal sapere che, secondo la relazione, è assolutamente improbabile che a bordo qualcuno si sia accorto di nulla. “Pensiamo – ha detto Sweeney – che i nostri cari non abbiano capito nulla e che quindi non abbiano sofferto”.

GUARDA VIDEO Igor Girkin detto “Strelkov” (il tiratore), l’uomo accusato di aver abbattuto l’aereo MH17

Il Buk, spiegano due fonti al quotidiano olandese Volkskrant, “è in ogni caso sviluppato e prodotto in Russia, quindi si può presupporre che i ribelli da soli non sappiano manovrarlo se non con l’aiuto di ex militari russi”. Il rapporto dell’Ovv, comunque, volutamente non affronta la questione di chi abbia premuto il bottone per far partire il missile. L’identificazione del responsabile materiale sarà il lavoro di una squadra di procuratori ed avvocati internazionali nel corso del 2016.

GUARDA VIDEO le intercettazioni di due ufficiali dell’intelligenze russa di stanza in Ucraina che sono stati sorpresi “via cavo” dai servizi ucraini mentre affermano: “…Abbiamo appena abbattuto un aereo al 100% civile. Andiamo a fotografarlo…”.

Infine, sempre dalla relazione del Ovv emerge che il missile, il Buk, ha colpito l’aereo in modo frontale, colpendo per prima la cabina di pilotaggio, per poi distruggere il resto della carlinga. Verrebbe così respinta dagli esperti la teoria russa secondo cui questo sia partito dalle aree controllate dall’esercito ucraino.

All’epoca del disastro del volo Mh17 c’erano abbastanza ragioni per chiudere lo spazio aereo ucraino per motivi precauzionali. Ma le autorità ucraine non lo fecero. Lo sottolinea il rapporto delle autorità di sicurezza olandesi (Ovv) presentato da Tjibbe Joustra, presidente del Dutch Safety Board nella base militare olandese di Gilze-Rijen.

I ribelli consegnano ai malesi i Flight Data Recorder del MH17
I ribelli consegnano ai malesi i Flight Data Recorder del MH17

Il volo Mh17 dell’Malaysia Airlines era partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lampur, in Malesia. Fece circa un ora e mezzo di viaggio prima di sparire dai radar. Tre mesi prima un altro aereo, l’ormai noto MH370, diretto da Kuala Lampur a Pechino, le cui tracce radar si persero dopo 40 minuti dal decollo.

Il volo Mh17 è stato abbattuto da un missile Buk lanciato da una zona in Ucraina occupata dai ribelli pro-russi. Sarebbero le conclusioni del rapporto delle autorità di sicurezza olandesi (Ovv). Il luogo dell'abbattimento e l'area su cui si sono sparpagliati i resti dell'aereo
Infografica (Ansa/Centimetri)
Per questo volo non si sono mai scoperte le cause della scomparsa. Alcuni mesi fa furono trovati alcuni rottami, molto lontani dall’area in cui furono concentrate le ricerche, nell’Oceano Indiano Meridionale, a largo di Pert in Australia.

Foggia, smantellata banda dei caveau. 4 arresti e un ricercato VIDEO

Arrestati a Foggia 4 persone in inchiesta Double Key
Uno dei banditi nel retro di una banca a Foggia

Sono stati arrestati dagli uomini della Squadra mobile di Foggia 4 componenti di una presunta banda di criminali specializzata in furti nelle banche e in rapine.

Una quinta persona è ancora ricercata. In particolare la banda era “specializzata” in furti nei caveau di alcune banche foggiane.

Dell’organizzazione criminale, composta da cinque persone, una delle quali è attivamente ricercata, farebbero parte anche alcune guardie giurate.

Tra le accuse contestate ad alcuni indagati, quella di aver compiuto una rapina a mano armata ai danni di un trasportatore di prodotti farmaceutici, episodio criminoso da cui è partita tutta l’inchiesta.

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I criminali nei mesi scorsi, aveva pianificato – ma senza portarlo a termine –  un maxi furto a Foggia, all’interno del caveau della sede centrale di un istituto di credito, dove è stato riferito erano presenti più di 200 cassette di sicurezza.

L’operazione è stata denominata “Double key”, chiavi duplicate. Secondo gli investigatori, sarebbero state le due guardie giurate arrestate oggi a fornire al resto della banda i duplicati delle chiavi per entrare nelle banche e nei caveau.

'Ndrangheta al Nord. Droga in telai auto e passeggini. 30 arresti. VIDEO

Una donna trasporta la cocaina nel passeggino (Gdf)
Una donna trasporta la cocaina nel passeggino (Gdf)

LECCO – Maxi blitz antidroga stamane in Lombardia. E’ di 30 arresti, decine di perquisizioni, un sequestro di 94 chili di cocaina, sequestro beni immobili, auto, armi e denaro contante per oltre 200 mila euro, il bilancio di un’operazione denominata “July 2014”, condotta da oltre 150 militari delle Fiamme Gialle appartenenti ai Comandi provinciali di Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, che hanno agito in sinergia con strumentazioni sofisticate e supportati dall’impiego di unità cinofile antidroga.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, ha consentito di annientare un ben organizzato gruppo italo albanese dedito da anni al traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini, condotte anche con l’ausilio delle più sofisticate apparecchiature, hanno permesso alle Fiamme Gialle lecchesi sia di risalire la piramide organizzativa giungendone ai vertici, sia di intercettare armi, denaro e carichi di cocaina provenienti da Spagna e Olanda.

Gli oltre 94 Kg di cocaina sottoposti a sequestro sono stati rinvenuti in abitazioni e garage ovvero nascosti in doppi fondi delle auto utilizzate per il trasporto. In un caso la droga era stata occultata all’interno del telaio di una vettura, divenendone parte integrante.

VIDEO DROGA OCCULTATA NEI TELAI DELLE AUTO E NEI PASSEGGINI

Per estrarre i panetti è stato necessario tagliare in diversi punti lo “chassis”, ossia le parti di telaio in ferro che compongono l’ossatura di un’automobile. Non solo. La droga veniva trasportata con dei passeggini per bambini per non dare nell’occhio e decine di altri modi per sfuggire agli occhi degli investigatori. Sequestrati anche bilancini di precisione e “presse” per confezionare la droga.

Il sodalizio, composto in prevalenza da albanesi, operava a stretto contatto con figure legate a potenti famiglie della ‘ndragheta. Il legame veniva mantenuto saldo anche grazie a matrimoni organizzati tra appartenenti ai diversi gruppi.

Oltre allo stupefacente, i militari della Guardia di Finanza di Lecco hanno sottoposto a sequestro armi, autovetture e denaro contante per oltre 200 mila euro.

Sequestrati beni mobili, immobili e 6 attività commerciali operanti nel settore della ristorazione riconducibili agli indagati.

Le attività investigative sono state condotte anche con l’ausilio della DCSA (Direzione Centrale Servizi Antidroga) di Roma.

Milano, arrestato per tangenti il vice di Roberto Maroni, Mario Mantovani

Tangenti, arrestato il vicepresidente della Giunta Maroni in Lombardia Mario Mantovani
Mario Mantovani

Il vicepresidente della Giunta regionale lombarda ed ex assessore alla Sanità Mario Mantovani, 65 anni (Forza Italia) è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbativa d’asta, abuso d’ufficio nell’ambito di un’indagine della Procura di Milano sugli appalti nella sanità.

Assieme a lui sono finiti in manette il suo collaboratore Giacomo Di Capua e un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Stefania Pepe, su richiesta del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Giovanni Polizi nell’ambito dell’operazione “Entourage”.

Le accuse per Mantovani, Di Capua e Bianchi sono di corruzione aggravata, concussione e turbata libertà degli incanti. Oltre a loro ci sono altri 12 indagati che, stando a quanto si legge in una nota firmata dal procuratore Edmondo Bruti Liberati, “hanno concorso a vario titolo nei reati”. Tra gli indagati, risulta l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore Roberto Maroni.

La Guardia di Finanza, che ha prelevato Mario Mantovani ad Arconate, ha effettuato perquisizioni e sequestri di documenti, “in relazione anche ad ulteriori ipotesi di reato”, abuso d’ufficio e turbativa d’asta, ipotizzate a carico di Mantovani in concorso con altri.

Le attività dei finanzieri sono state svolte nelle province di Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini, negli uffici degli indagati nella sede della Regione Lombardia e in 9 abitazioni e 17 enti e società. I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014.

Proprio questa mattina Mantovani doveva intervenire all’apertura della “Giornata della Trasparenza”, manifestazione organizzata dalla Regione Lombardia.

Imprenditore e costruttore nel settore sanità, Mario Mantovani è stato sottosegretario ai trasporti del IV governo Berlusconi, senatore della Repubblica e sindaco di Arconate, piccolo comune del Milanese dove il politico è nato nel 1950. Nel 2013, quando alle regionali vinse Roberto Maroni, Mantovani viene eletto consigliere e successivamente è stato nominato Vice Presidente della Regione Lombardia e assessore alla Salute, carica che lasciò qualche mese fa.

Nuova mattanza a Pordenone. Massacrate due donne. Un fermo

Viale Marconi 19 dove si è consumato il duplice omicidio Pordenone 12 ottobre 2015
Lo stabile dove è avvenuto il crimine

Due donne di origine cinese, madre e figlia, sono state uccise a colpi di accetta e a coltellate nel loro appartamento di viale Marconi 19, nel centro di Pordenone. Le vittime, Yang Shuie e Wang Haiyan di 46 e 22 anni, sono state colpite con indicibile violenza con dei fendenti al collo.

Per il duplice omicidio, il terzo in sette mesi a Pordenone, è stato arrestato Yongxin Wu, 57 anni, anch’egli di origini cinesi e consuocero della vittima più anziana: era nelle vicinanze del luogo del delitto, sporco di sangue.

Il presunto autore dell’efferato crimine era socio in affari di entrambe nella gestione di un bar che si trova poco distante dal luogo del delitto. L’uomo era stato fermato ieri sera nelle immediate vicinanze dell’appartamento dov’è stato consumato il duplice omicidio. Nell’abitazione dove sono state trovate morte le due donne cinesi ci sarebbe stata una vera e propria mattanza.

La persona sospettata dell’efferato crimine – nell’appartamento c’era sangue ovunque, con le vittime colpite al collo con un’accetta e un coltello – era arrivato nel capoluogo friulano ieri sera in treno, proveniente da Milano.

Subito dopo aver massacrato del due donne, l’uomo è stato bloccato in strada dal genero – nonché figlio e fratello delle vittime – con cui è nata una colluttazione, per sedare la quale alcuni passanti avevano chiesto l’immediato intervento delle forze dell’ordine.

Appena notati abiti e mani sporchi di sangue, gli agenti hanno capito che era stato compiuto un massacro: appena varcato la soglia dell’appartamento, posto al primo piano di viale Marconi, ne hanno avuto la conferma. Il movente sarebbe di natura economica. Dissidi nati per la gestione dell’attività commerciale.

Con quest’ultimo sono sei gli omicidi commessi nella città di Pordenone negli ultimi sette mesi: il 17 marzo vennero trucidati nella loro auto i fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza, mentre un mese più tardi un uomo di origini marocchine ha ucciso, nell’abitazione di famiglia, la moglie e la figlia di soli sette anni. Non esiste comunque alcun nesso in questa catena di omicidi nella città friulana, nuovamente sotto choc

Il fumo è per il 70% cancerogeno. Misure choc del governo

il fumo fa male. Nuovo decreto governoIl consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha approvato lunedì misure volte a far calare drasticamente il numero dei fumatori nel nostro paese.

Si parte dalle immagini choc sui pacchetti di sigarette, al divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne incinte. Divieti decisi e anche novità sono state introdotte con il decreto che recepisce la direttiva Ue sul tabacco.

Sebbene sui pacchetti di sigarette vi siano già scritte eloquenti sulla nocività del tabacco, queste evidentemente non sono sufficienti a dissuadere le persone dipendenti da nicotina.

Queste le misure approvate:

– IMMAGINI CHOC: sigarette, tabacco da arrotolare e tabacco per pipa ad acqua recheranno le nuove “avvertenze combinate” relative alla salute composte da testo, fotografie ed immagini forti e informazioni per dissuadere i consumatori. Le avvertenze occuperanno il 65% (e non più solo il 30-40%) del fronte e del retro delle confezioni. Ci sarà anche il messaggio “Il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene”.

– ADDITIVI: vietato l’uso di additivi che rendono più “attrattivo” il prodotto del tabacco, che promettano cioè “benefici per la salute ed effetti energizzanti”. Stop inoltre all’immissione sul mercato di sigarette e tabacco da arrotolare contenenti aromi – come mentolo, vaniglia, erbe, spezie – che possano modificare odore, gusto, intensità di fumo. Sono aboliti i pacchetti da 10 sigarette e le confezioni di tabacco da arrotolare contenenti meno di 30 grammi di tabacco. Si tratta delle tipologie più richieste dai giovanissimi.

– PUBBLICITA’: sulle confezioni sono vietati tutti gli elementi promozionali.

– TRACCIABILITA’: viene introdotto un sistema europeo di localizzazione e tracciabilità delle confezioni dei prodotti del tabacco, al fine di combatterne il traffico illecito.

– ON-LINE: vietate la vendita on line trasfrontaliera di prodotti del tabacco e sigarette elettroniche.

– SIGARETTE ELETTRONICHE: sono inseriti più requisiti di sicurezza e qualità. Il decreto prevede ad esempio che siano introdotti una chiusura a prova di bambino e manomissione ed un sistema di protezione dagli spargimenti di liquido di nicotina. E’ prevista inoltre la notifica del Ministero della Salute per i prodotti da immettere sul mercato e l’obbligo di un foglietto di istruzioni con controindicazioni e informazioni sugli effetti nocivi.

– STOP FUMO IN AUTO CON MINORI E DONNE INCINTA: altri divieti, non previsti dalla direttiva, saranno quello di vendita ai minori di sigarette elettroniche con presenza di nicotina, divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza, divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali, inasprimento delle sanzioni per la vendita ai minori fino alla revoca della licenza.

– I NUMERI: Solo in Italia, il fumo provoca 83mila vittime
l’anno mentre nel mondo si stima uccida 6 mln di persone, tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito il fumo come “la più grande minaccia per la salute nella regione europea”. In Italia, i fumatori sono 10 mln e ben il 23,4% degli studenti dei primi anni delle superiori afferma di fumare. Di questi, il 63,9% non ha ricevuto un rifiuto dall’esercente nonostante il divieto di vendita ai minori. E nonostante la legge Sirchia del 2003 per lo stop al fumo nei luoghi chiusi abbia portato a dei passi avanti, ancora molto resta da fare, anche considerando che l’80% di chi ha tentato di smettere, secondo dati Istat, ha fallito. Non resta che smettere di fumare.

Calcio e diritti tv, perquisite società di A e B dopo l'arresto di Andrea Baroni

Andrea Baroni
Andrea Baroni

Sono state perquisite anche le sedi di alcune società di calcio di serie A e B, nel filone di indagine della Procura di Milano sulle presunte irregolarità nell’assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuta la scorsa primavera. L’operazione della Guardia di Finanza risale a venerdì scorso.

Andrea Baroni, il fiscalista arrestato lo scorso venerdì dalle Fiamme gialle nell’ambito di uno dei filoni dell’indagine della Procura di Milano che, in un altra tranche, sta effettuando accertamenti sull’assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuta la scorsa primavera, interrogato questa mattina dal gip Giuseppe Gennari, non ha risposto alle domande.

Baroni, difeso dall’avvocato Roberta Guaineri, è accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani assieme ad altre persone essendo, per i pm, uno dei soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale con sede a Lugano e di diritto inglese con uffici in tutto il mondo.

Società che tra i clienti, come risulta dall’ordinanza del gip, ha anche la Infront Italy srl di Marco Bogarelli, advisor della Lega Calcio nella vendita dei diritti televisivi delle squadre di serie A e B per i campionati 2015/2017. Contestualmente all’arresto venerdì scorso, nell’altro filone di indagine, le Fiamme Gialle si sono presentate nella sede milanese della Lega Calcio con un ordine di esibizione di documenti nel quale si ipotizza a carico di Infront, Bogarelli, alcuni manager della stessa società e due di Rti (gruppo Mediaset) i reati di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti, in relazione alla compravendita dei diritti tv.

Altro reato contestato a vario titolo è ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, in particolare, come è stato riferito in ambienti giudiziari milanesi, nei confronti della Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio, in relazione a presunti ritocchi al rialzo dei bilanci di alcune società calcistiche al fine di poter essere ammesse ai campionati.

Tra clienti Baroni manager Murray – C’è Luigi Ugo Colombini, manager sportivo di alcuni dei più noti tennisti a livello mondiale come Andy Murray e Shvedova Jarolslava, tra i clienti della Tax and Finance, la società di diritto inglese ma con sede operativa a Lugano e uffici in tutto il mondo al centro del filone di indagine della Procura di Milano che venerdì ha portato in carcere Andrea Baroni, il fiscalista e socio della stessa società accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani.

Colombini, “procuratore e manager sportivo”, che non è indagato, come emerge dai dialoghi intercettati con il suo “referente di T&F (…) – scrive nel suo provvedimento il gip Giuseppe Gennari – intrattiene conversazioni di carattere professionale in ordine alla movimentazione di diverse provviste di denaro relative ai compensi percepiti da tennisti professionisti”, e cioè appunto Andy Murray e Shvedova Jarolslava.

“I servizi resi, dalla fiduciaria svizzera, in favore di Colombini – annota sempre il giudice – risultano dar luogo a tipici casi di “esterovestizione” (da parte di Baroni, ndr) affinché gli utili siano sottoposti ad una minore tassazione, generando, contestualmente, risorse finanziarie fuori dal territorio nazionale”. Secondo il giudice è “evidente che il procuratore sportivo utilizza una società svizzera per gestire i rapporti con i propri giocatori” anche se “come giustamente osservato dal pm, troppo involuta è l’indagine per comprendere effettivamente beneficiari, destinatari e modalità delle operazioni estere. Quindi, non sussistono i gravi indizi” di reato.

Montagnana (Padova), clienti razzisti sbattuti fuori dal locale. Gestore riceve fiori

Laura Cioetto riceve fiori a Montagnana, Padova
Laura Cioetto riceve fiori

PADOVA – Un’anziana coppia di clienti è stata invitata a lasciare un locale in Veneto dopo che si sono rifiutati di farsi servire da un cameriere di colore.  L’episodio di razzismo è accaduto qualche giorno fa a Montagnana, in provincia di Padova.

La coppia entra e prende posto. Al momento di ordinare, arriva un ragazzo italiano di colore che lavora nel ristorante, ma la coppia si rifiuta di ordinare perché il cameriere ha un colore di pelle che evidentemente mette loro paura. “Non vogliamo essere serviti da una persona di colore”, avrebbero detto.

A quel punto, visto il giovane in estremo imbarazzo, interviene la gestore del locale, Laura Cioetto che senza pensarci due volte ha invitato i due clienti razzisti ad andarese dal proprio locale. “Potete pure andare via, qui non serviamo clienti razzisti”, ha risposto la donna andata in soccorso del giovane lavoratore.

L’azione di Laura, giovane studentessa, è stata accolta con soddisfazione da altri avvetori del locale, conoscenti e gente comune a Montagnana al punto che ieri la ragazza è stata inondata di mazzi di fiori in segno di apprezzamento. E’ stata anche creata una pagina Facebook che ha ottenuto un largo consenso.

“Per quanto riguarda ciò che è accaduto, – spiega Laura Cioetto sui Social – vorrei che passassero solo i bei valori che ci stanno dietro al di là di me, del ragazzo o dei due signori protagonisti del fatto. Alla base di tutto ci deve essere il rispetto per ogni persona, aspetto fondamentale per instaurare un rapporto con chiunque ci capiti davanti, sia esso un nostro conoscente, parente o un perfetto sconosciuto.

“Sarebbe stato bello restare nell’anonimato ma in una piccola cittadina com’è Montagnana era quasi impossibile! Penso che la maggior parte di voi avrebbe reagito come me quindi non credo sia il caso di enfatizzare ulteriormente l’accaduto, seppur sia servito a sensibilizzare e smuovere gli animi di molti di noi. Come mi ha insegnato qualcuno: “Il bene si fa in silenzio, tutto il resto è palcoscenico”. A essere in imbarazzo, dopo questo fattaccio di razzismo, è la coppia veneta.

Ranzanico (Bg), furto in casa di Valerio Staffelli. Arrestato

Valerio Staffelli
Valerio Staffelli

Ironicamente, si potrebbe dire, fosse in cerca dei tapiri “d’oro”, ma non trovandoli ha dovuto ripiegare su un motore e un po’ di gasolio. I Carabinieri lo hanno acciuffato e arrestato.

E’ questa la storia di un ladro che ha pensato di rubare nientemeno nel cantiere di una villetta di proprietà di Valerio Staffelli, storico inviato di Striscia la Notizia.

Il ladro ha rubato il motore di una betoniera e 60 litri di gasolio. Un residente della zona, futuro vicino di casa di Valerio Staffelli, ha sventato il colpo allertando i carabinieri di Lovere che hanno arrestato il cinquantottenne.

Un uomo di 58 anni di Bianzano (Bergamo) è finito così in manette per il furto nel cantiere della villetta in fase di costruzione a Ranzanico, nel Bergamasco, dove in futuro andrà ad abitare Staffelli.

La refurtiva è stata riportata nel cantiere di casa Staffelli, il quale allertato dai militari, ha espresso soddisfazione per la cattura dell’uomo e avrebbe fatto sapere che preparerà un “blitz” in carcere per consegnare un bel tapirotto d’oro al ladro.

Genova, scontro contromano sull'A7: un morto e otto feriti

Il luogo dello scontro tra due furgoni a Genova
Il luogo dello scontro tra due furgoni a Genova (da repubblica.it)

GENOVA – Una donna ecuadoriana di 34 anni, Leonor Maria Cabrera, è morta la notte scorsa e 7 persone sono rimaste ferite in modo molto grave tra cui 3 bambini tra i 2 e 4 anni dopo uno scontro frontale tra due furgoni avvenuto ieri sera quasi a mezzanotte sulla rampa che scende dalla barriera autostradale di Genova Ovest, dopo il casello, all’imbocco dell’A7.

Leonor Maria Cabrera e i feriti viaggiavano su un Fiat Ducato, il cui autista è rimasto ferito in modo lieve, che ha imboccato contromano l’A7. Grave anche il conducente dell’altro furgone, un marocchino residente a Vicenza.

Sul posto la Polstrada, i vigili del fuoco e i soccorritori del 118. Secondo una prima ricostruzione il Fiat Ducato con a bordo le otto persone, tutte sudamericane, forse di ritorno da una gita fuori porta, salda il conto al casello autostradale è poi avrebbe imboccato contromano la rampa che conduce sull’A7 Genova ovest.

Il conducente, William Basquez Melo, di 28 anni, l’ha percorsa per qualche decina di metri ma non è riuscito a evitare l’impatto con un altro furgone che procedeva nella direzione opposta. L’impatto è stato violentissimo al punto che i Vigili del fuoco hanno faticato non poco per estrarre le persone dalle lamiere accartocciate.

Altra mmagine dello scontro frontale avvenuto nella notte al casello di Genova Ovest
Altra immagine dello scontro frontale avvenuto nella notte al casello di Genova Ovest (Ansa)

A dare l’allarme sono stati gli automobilisti che hanno assistito al tragico incidente. I sanitari del 118 hanno tentato di tutto per salvare la vita a Leonor Maria Cabrera ma dopo numerosi tentativi di rianimarla non c’è stato nulla da fare. Gli altri feriti, compresi i bambini, di cui uno in gravi condizioni, sono stati trasportati all’ospedale Gaslini.

Il conducente del Fiat Ducato è stato dimesso lunedì mattina ed è ora sotto interrogatorio nella Caserma della Polstrada a Genova. Sarebbe risultato positivo ad alcool e sostanze stupefacenti. L’uomo rischia l’incriminazione per omicidio colposo.

Fiat Chrysler Automobiles lancia Ipo sulla Ferrari a Wall Street

Ferrari sarà quotata a wall street
(Digital Image)

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) lancia l’offerta pubblica iniziale (Ipo) sulla Ferrari a Wall Street. In una nota il gruppo ricorda che collocherà 17.175.000 azioni ordinarie, pari a circa il 9% del capitale ordinario a un prezzo tra 48 e 52 dollari per azione. Darà inoltre l’opportunità alle banche collocatrici dell’opzione per l’acquisto da Fca di 1.717.150 azioni ordinarie pari a circa l’1% del capitale. Le azioni saranno negoziate con il simbolo “Race”.

La data di inizio del collocamento delle azioni Ferrari alla Borsa di New York non è stata ancora resa nota, ma negli Usa s’ipotizza che possa essere mercoledì 21 ottobre. Oggi comincia il road show dell’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, presso gli investitori americani. Secondo le previsioni già rese note, Ferrari – la cui valutazione complessiva è stimata in circa 10 miliardi di dollari – chiuderà il terzo trimestre 2015 con ricavi consolidati netti tra 720 e 730 milioni di euro, Ebit tra 140 e 145 milioni, Ebitda tra 210 e 215 milioni.

Si tratta “unicamente di stime del management basate sulle informazioni al momento disponibili” perché “i risultati consolidati netti non sono ancora disponibili”. All’inizio del 2016 Ferrari sarà separata da Fca e passerà sotto il controllo di Exor, la holding della famiglia Agnelli.

La Ferrari è dunque sempre più vicina a Wall Street. Non c’è ancora la data di inizio del collocamento, che potrebbe essere tra il 21 alla fine di ottobre, ma il prospetto definitivo è stato presentato alla Sec, l’organo di controllo della Borsa americana. Saranno messe in vendita circa 18,8 milioni di azioni della casa di Maranello, con una forchetta di prezzo per l’Ipo tra 48 e 52 dollari per azione.

Il titolo del Cavallino sarà contraddistinto dal codice Race. La quotazione è relativa al 10% del capitale per un valore intorno a 1 miliardo di dollari. La valutazione complessiva della Ferrari è quindi pari a circa 10 miliardi di dollari. La prossima settimana è previsto il road show con gli investitori. Il prospetto è stato depositato alla Sec dalla New Business Netherlands Nv, società da cui nascerà la Ferrari Nv di diritto olandese. L’offerta – secondo le attese degli analisti – dovrebbe essere ampiamente sottoscritta, con richieste almeno dieci volte superiori alla domanda, nonostante lo scandalo Volkswagen.

Dal documento alla Sec si evince che nei primi mesi del 2016 il restante 80% delle azioni Ferrari verrà distribuito agli azionisti Fiat Chrysler Automobiles con una azione Ferrari ogni dieci di Fca. Il restante 10% delle azioni sarà sempre detenuto da Piero Ferrari. Nel documento viene anche reso noto che il nuovo consiglio d’amministrazione sarà composto dal presidente Sergio Marchionne, dall’amministratore delegato Amedeo Felisa e dai consiglieri Piero Ferrari, Louis C. Camilleri, Eddy Cue, Giuseppina Capaldo, Sergio Duca e Elena Zambon.

L’offerta verrà effettuata da Ubs Investment Bank, BofA Merrill Lynch, Allen & Company Llc, Banco Santander, Bnp Paribas, Jp Morgan e Mediobanca. Solo nei primi mesi del 2016 la Ferrari sarà divisa da Fca attraverso lo ‘spin off’ e passerà sotto il controllo di Exor, la holding della famiglia Agnelli, con una quota del 24% che, grazie al meccanismo del voto multiplo olandese, peserà molto di più e faciliterà il controllo insieme a Piero Ferrari (il figlio del fondatore conserverà il suo 10%). Il bilancio 2014 della Ferrari ha chiuso con un fatturato di 2,7 miliardi di euro e un utile operativo di 389 milioni.

Ferrari è tra i marchi di lusso leader a livello mondiale e si dedica al design, progettazione, produzione e vendita delle auto di lusso sportive ad alte prestazioni più note al mondo. Il marchio Ferrari simboleggia esclusività, innovazione, prestazioni sportive d’avanguardia e design italiano. La sua storia e l’immagine di cui godono le sue vetture sono strettamente legate al team di Formula 1 Scuderia Ferrari, la squadra che ha ottenuto più successi nella storia della Formula 1. Dall’anno di inaugurazione della Formula 1 nel 1950 ad oggi la Scuderia Ferrari ha vinto 224 Gran Premi, 16 titoli mondiali Costruttori e 15 titoli mondiali Piloti, tra i quali, da ultimo, il titolo mondiale Costruttori nel 2008. Ferrari progetta e produce le sue auto a Maranello, in Italia, e le vende in oltre 60 mercati in tutto il mondo.

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