11 Ottobre 2024

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Donna morta a Grosseto. Fermato il figlio 47enne

Donna morta a Grosseto. Fermato il figlio Giuseppe Di Gioia. Donata Muccio morta di crepacuore dopo liteRisolto il giallo a Grosseto, dove una donna anziana, Donata Muccio di 75 anni, era stata trovata morta nella sua abitazione sabato. Le forze dell’Ordine hanno fermato il figlio. L’uomo, Giuseppe Di Gioia, 47 anni, era stato già ascoltato dalla polizia, come la sorella, subito dopo il ritrovamento del cadavere della donna, ma la sua testimonianza avrebbe presentato alcune contraddizioni.

L’ipotesi più accreditata dopo il ritrovamento del corpo in un condominio di via Sauro 100, era di una rapina finita male, ma a provocare la morte della donna sarebbe stato proprio il figlio al culmine di una lite in famiglia.

La casa di Donata Muccio, era stata messa a soqquadro, ma il corpo dell’anziana non presentava segni di violenza e non c’erano segni di effrazione. Una delle ipotesi degli investigatori è che il decesso potrebbe essere avvenuto nel corso di una lite tra madre e figlio. Probabilmente, è l’analisi degli inquirenti, il figlio Giuseppe Di Gioia dopo aver notato che la madre era morta, ha messo sottosopra la casa per simulare una rapina commessa da terzi.

Una delle prime ipotesi degli investigatori era infatti che la donna, vittima di una rapina, si fosse sentita male dopo aver trovato i ladri in casa. L’ipotesi al momento più probabile è invece quella di una lite finita in tragedia con la donna morta di crepacuore.

Di Gioia, che vive ad Albinia con la famiglia, era andato a trovare la madre. Sarebbe poi scattata una lite tra i due e dopo una breve colluttazione, il cuore della donna avrebbe ceduto. Il 47enne, accompagnato in carcere, non ha confessato, ma ha solo accennato a una lite, senza spiegarne i motivi. Secondo la Procura di Grosseto all’origine della lite potrebbero esserci presunti debiti di gioco che l’uomo aveva accumulato nel tempo.

Truffa all'Inps, intascavano indennità dei morti. 5 arresti

Truffa all'Inps, intascavano indennità dei morti. 5 arrestiCinque persone sono state arrestate ed altre sei sono state sottoposte all’obbligo di firma in una operazione della Guardia di finanza di Sibari (Cosenza) per una truffa all’Inps e all’Inail. I finanzieri hanno anche sequestrato beni per 5 milioni di euro. Le persone coinvolte, tra cui un ex dipendente dell’Inps, attraverso falsi documenti attestavano rapporti di parentela con persone decedute per incassare le indennità. Scoperta anche una truffa ai danni dell’Inail di Napoli.

L’operazione, denominata “Easy allowance” (indennità facile) è scattata all’alba è il frutto di complesse indagini della Guardia di Finanza di Sibari (Cs) avviate nel periodo maggio 2012 – aprile 2015, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Castrovillari. Le Fiamme Gialle hanno accertato l’indebita percezione di indennità previdenziali ed assistenziali (ratei di pensione maturati e non riscossi), erogate dall’ufficio territoriale Inps di Castrovillari (Cs), a favore di 456 eredi o delegati alla riscossione di persone decedute alle quali, “ante mortem”, era stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento.

L’importo complessivo della truffa ai danni dell’Inps è stato quantificato in circa 4.700.000 euro ed è stato determinato dalla illegittima lavorazione, da parte del dominus del sodalizio (già dipendente dell’ufficio Inps interessato ), di 615 pratiche di pensione, su un totale di 715 lavorazioni esaminate. Le indagini hanno consentito di rilevare l’indebita percezione di ulteriori indennità previdenziali e assistenziali erogate, questa volta, dall’Inail di Napoli – ex Ipsema (settore marittimo), per un importo complessivo di circa 200.000 euro.

Tutto ciò, grazie alla predisposizione e l’utilizzo di documentazione amministrativa falsa che attestava l’esistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dalla normativa vigente. Per giungere a tali conclusioni le Fiamme Gialle cosentine hanno: acquisito ed esaminato la documentazione amministrativa riferita a 715 pratiche di pensione, per un totale di indennità liquidate quantificato in oltre 5,5 milioni di euro; eseguito rilevamenti presso centinaia di comuni interessati e in vari studi notarili; acquisito i verbali delle commissioni medico legali istituite nei Distretti Sanitari ASP di Cosenza (CS), Trebisacce (CS), Castrovillari (CS) e S. Marco Argentano (CS); acquisito la documentazione bancaria riferita ad oltre 500 conti correnti bancari/postali. Nel corso dell’attività sono state eseguite specifiche indagini tecniche, perquisizioni e sequestri nei confronti dell’indagato principale e dei soggetti a lui vicini, con conseguente acquisizione di un’enorme mole di documentazione e dati anche informatici, utili alle indagini.

L’analisi dei dati acquisiti ha consentito alle Fiamme Gialle di Sibari di rilevare che gli arrestati, con riferimento alla truffa all’Inps, avevano predisposto: falsi verbali di visita medico collegiale, attestanti lo stato di invalidità per il riconoscimento dell’indennità in argomento; false identità anagrafiche e conseguenti falsi rapporti di parentela, tra i destinatari del trattamento deceduti ed i soggetti che materialmente hanno percepito le indennità; falsi atti testamentari, attraverso i quali i soggetti indebiti beneficiari interessati hanno potuto documentare falsamente lo stato giuridico di erede universale della persone deceduta. è stata rilevata inoltre l’avvenuta attivazione di 51 conti correnti bancari, a nome d 46 soggetti anagraficamente inesistenti, utilizzati dal sodalizio per incassare, veicolare e “polverizzare” gran parte dei proventi della truffa, con l’intento di rendere difficoltosa l’individuazione degli effettivi destinatari delle somme.

Con riferimento all’indebita percezione delle indennità Inail, l’analisi dei dati acquisiti ha consentito di rilevare: la creazione – ad hoc – di 24 false identità, riferite a presunti operatori marittimi; il successivo inserimento di tali dati nel sistema informatico Inail, in assenza di qualsiasi documentazione giustificativa; l’attivazione dei relativi conti correnti bancari su cui accreditare le somme indebitamente liquidate a favore degli stessi. A conclusione dell’intera attività espletata, sono state interessate complessivamente 21 Procure sull’intero territorio nazionale per i singoli reati di truffa.

La Polonia scuote l’Ue. Stravince la destra di Kaczynski. Sconfitta la sinistra

il leader del PIS Jarosław Kaczyński con Beata Szydło

Il fronte anti Ue si allarga nel vecchio continente. E’ la Polonia a dare un deciso scossone alle politiche adottate finora dalla nomenclatura europea. Le ultime elezioni politiche nel paese dell’Est dovrebbero segnare un deciso cambio di passo rispetto alle politiche degli ultimi otto anni a guida sinistra. Si prospetta la maggioranza assoluta.

Diritto e Giustizia (Pis), partito ultra nazionalista di Jaroslaw Kaczynski, che incassa una bella rivincita politica e morale, ha superato ogni aspetattiva sfiorando il 40 percento dei consensi (39,1) lasciando fuori per la prima volta nella storia polacca i rappresentanti di sinistra.

Un successo senza precedenti in Polonia che archivia la parentesi della sinistra guidata da Donald Tusk, già premier oggi presidente del Consiglio europeo e una vittoria schiacciante su piattaforma civica che fa capo al primo ministro uscente Ewa Kopacz. Il suo partito non è andato oltre il 23,4% delle preferenze.

Stravince il partito Kaczynski che ha candidato come primo ministro Beata Szydlo. La destra anti-Ue di “Diritto e Giustizia” ha anche i numeri per formare un governo da sola. Non accadeva dal 1989.

Il Pis, secondo le proiezioni avrebbe 242 seggi su 460 alla Camera, e la premier designata Beata Szydlo non dovrebbe cercare alleati per governare. I centristi di Piattaforma civica, attualmente al governo, otterrebbero solo 133 seggi, risultanto una minoranza poco scarsamente influente.

Il terzo partito è Kukiz’ 15 che prende il nome dal cantante rock fondatore e che ha ricevuto il 9% i voti. Gli altri due partiti del Sejm saranno Nowoczesn.pl (Moderna) del liberale Ryszard Petru con il 7,1% dei voti e il Partito dei contadini (Psl) con il 5,2% delle preferenze.

Fuori dalla Camera bassa, perché sotto la soglia di sbarramento dell’8%, rimangono il partito Sinistra unita (Zl) che ha avuto il 6,6%, la formazione di Janusz Korwin-Mikke con il 4,9%, e quella di sinistra sociale Razem (Insieme) di Adrian Zandberg con il 3,9%. Secondo lo stesso exit poll l’affluenza è stata del 51,6%.

Dai risultati delle elezioni in Polonia emerge che due giovani su 3 hanno scelto il partito di Jaroslaw Kaczynski, ex premier e leader di Pis. Il partito nazionalista, per le posizioni anti Ue, otto anni orsono, venne estromesso dai poteri Ue con una campagna denigratoria senza precedenti. L’ex premier Jaroslaw fu costretto a lasciare, il fratello Lech, a quel tempo presidente della Repubblica morì poi in circostante misteriose in un incidente aereo mentre si stava recando a Katin, in Russia, per onorare la memoria delle vittime del genocidio compiuto dall’Armata rossa di Stalin nel ’45.

Formula 1, Gp Usa. Lewis Hamilton è campione del mondo

Lewis Hamilton vince il mondiale di Formula 1 - Lewis Hamilton F1 Grand Prix
Lewis Hamilton vince il mondiale di Formula 

Lewis Hamilton, della scuderia Mercedes, ha eguagliato lo storico campione di Formula 1, Ayrton Senna.Vincendo il Gp degli Stati Uniti, Hamilton si è laureato infatti campione del mondo per la terza volta, la seconda di fila. Il britannico ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Nico Rosberg, arrivato secondo; e Sebastian Vettel, giunto terzo con la Ferrari dopo essere partito dalla 13/a posizione.

Ai piedi del podio Max Verstappen con la Toro Rosso, quarto, seguito da Sergio Perez (Force India), Carlos Sainz (Toro Rosso), Jenson Button (McLaren), Pastor Maldonado (Lotus), Felipe Nasr (Sauber) e Fernando Alonso (McLaren).

Lewis Hamilton era scattato in testa alla corsa dopo i primi giri. In partenza, l’inglese aveva superato il compagno di squadra Rosberg, che era in pole, e aveva chiuso la prima tornata davanti alle Red Bull di Kvyat e Ricciardo.

Dopo la vittoria il campione trattiene a stento le lacrime, ma riesca anche a sorridere, dal gradino più alto del podio del Gp degli Usa, che gli ha regalato il terzo titolo mondiale consecutivo. Intervistato da Elton John, ha ringraziato il pubblico e la sua squadra: “Spero – ha detto il campione – di aver divertito tutti per lo spettacolo. Non riesco a esprimere quello che provo, devo ringraziare la squadra e tutto quello che ha fatto per me e anche la mia famiglia”.

Sceso dalla sua monoposto, sottraendosi all’abbraccio di meccanici e dei tifosi, il pilota britannico aveva voluto riservarsi qualche secondo da solo per godersi l’ennesimo trionfo mondiale.

LA CLASSIFICA

Mondiale piloti:

1 Lewis Hamilton 302
2 Sebastian Vettel 236
3 Nico Rosberg 229
4 Kimi Raikkonen 129
5 Valtteri Bottas 111
6 Felipe Massa 109
7 Daniil Kvyat 74
8 Daniel Ricciardo 73
9 Sergio Perez 54
10 Romain Grosjean 44
11 Nico Hulkenberg 38
12 Max Verstappen 32
13 Felipe Nasr 23
14 Pastor Maldonado 20
15 Fernando Alonso 12
16 Carlos Sainz 12
17 Marcus Ericsson 9
18 Jenson Button 8

Mondiale costruttori:
1 Mercedes 531
2 Ferrari 365
3 Williams/Mercedes 220
4 Red Bull/Renault 147
5 Force India/Mercedes 92
6 Lotus/Mercedes 64
7 Toro Rosso/Renault 44
8 Sauber/Ferrari 32
9 McLaren/Honda 20

 

Arma di Taggia, carabiniere "perseguitato" dall'ex la spara e si uccide. Donna in coma

Alessio De Palmi e Barbara Zanini (Instagram), Arma di Taggia - Imperia
Alessio De Palmi e Barbara Zanini (Instagram)

E’ terminato dopo 4 ore e mezza l’intervento chirurgico al cervello cui è stata sottoposta Barbara Zanini, la donna di 34 anni sparata alla testa ad Arma di Taggia (Imperia) da Alessio De Palmi, un appuntato dei carabinieri che poi si è suicidato. La donna è adesso ricoverata in coma farmacologico nel reparto di rianimazione all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. I chirurghi hanno rimosso dal cranio i frammenti ossei e l’ogiva del proiettile cal.8 sparato, secondo quanto appreso, a breve distanza. Il corpo del carabiniere sarà sottoposto a autopsia.

La tragedia è successa nella notte tra il 24 e il 25 ottobre ad Arma di Taggia, nell’appartamento affittato dalla donna che si era trasferita per lavoro da Brescia. Dopo un violento litigio Barbara Zanini è stata colpita alla testa da Alessio De Palmi, un Carabiniere in servizio a Vallecrosia, che subito dopo ha rivolto l’arma contro di sé e l’ha fatta finita. L’arma usata sarebbe quella di ordinanza.

L’allarme è stata dato dai vicini di casa della donna che hanno sentito una discussione accesa e poi gli spari. Sul posto si sono recati il 118 e i militari di Taggia e Sanremo che stanno cercando di ricostruire la dinamica e capire i motivi dell’estremo gesto.

All’origine della tragedia ci sarebbe un movente passionale. La donna, secondo quanto trapela, aveva avuto una relazione con l’uomo, sposato e padre di un figlio. Rapporto che Alessio De Palmi ha deciso di interrompere per tornare con la sua famiglia.

Da quanto scrivono i giornali liguri sembra che la donna non avesse accettato la fine della “relazione” con il carabiniere che si sentiva “perseguitato dalla donna”. La donna lo avrebbe tallonato con una serie di atteggiamenti riconducibili allo stalking. Un dettaglio ulteriore sarebbe quello che l’uomo si sarebbe infuriato per le foto tra i due postate sui social dalla Zanini. Una sorta di “ossessione” che avrebbe portato il giovane militare all’esasperazione fino all’epilogo tragico di questa notte ad Arma di Taggia.

Omicidio Catanzaro. Marco Gentile ucciso per una canna. Preso il killer

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Nicolas Sia  e la vittima Marco Gentile
Da sinistra Nicolas Sia e la vittima Marco Gentile

Sarà eseguita domani l’autopsia sul cadavere di Marco Gentile, il diciottenne ucciso a Catanzaro per un debito di 10 euro relativo all’acquisto di uno spinello. Per l’omicidio gli agenti della squadra mobile e delle volanti hanno fermato Nicolas Sia, di 19 anni.

Prevista sempre domani l’udienza di convalida del fermo del presunto assassino. Il Pm, Paolo Petrolo, ha inoltrato al giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida per omicidio volontario premeditato.

LEGGI ANCHE: CONVALIDATO L’ARRESTO DI NICOLAS SIA. LO HA DECISO IL GIP MARTEDI 27 TTOBRE

Il ragazzo è stato fermato fermato domenica. Secondo gli inquirenti il giovane è fortemente sospettato di essere l’autore dell’atroce delitto. Il movente sarebbe uno spinello da 10 euro non pagato.

Gli investigatori hanno rintracciato Sia nelle campagne di via Izzi de Falenta, dopo Santa Maria, vicino il Lido, alle porte del capoluogo calabrese. Il presunto killer dopo un primo interrogatorio in Questura, alla presenza del suo avvocato Giancarlo Pittelli, è stato fermato e condotto in carcere in attesa della convalida o meno da parte del gip.

L’aggressione mortale si è consumata nel tardo pomeriggio di sabato in via Giuseppe Arena, in una scalinata dello stretto vicolo nei pressi di via Nunzio Nasi. Secondo un primo esame, Marco Gentile, sarebbe stato colpito da tre  fendenti alla gola e due coltellate al petto. Il giovane ha cercato di resistere ma morirà dissanguato.

LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO DI MARCO GENTILE

Secondo quanto ricostruito, l’autore del delitto avrebbe dato appuntamento alla vittima per una sorta di “vendetta”. Gentile non avrebbe onorato un debito di dieci euro per l’acquisto di una canna. L’appuntamento era stato fissato vicino i giardinetti di San Leonardo. L’autore del delitto è andato deciso per fargli pagare quello “sgarbo” e si presenta armato di un coltello.

I due si incontrano e iniziano a parlare. Volano parole grosse poi sono passati alle mani. La lite degenera e il presunto pusher estrae il coltello che aveva con sé. Marco Gentile, impaurito, cerca di uscire dal vicolo avviandosi di corsa verso via Nunzio Nasi, dove c’è più gente, una strada più trafficata.

Le persone che hanno assistito al litigio, da quanto appreso, non sono intervenute per placare la furia dell’assassino. Evidentemente hanno avuto paura. “Chi ce lo fa fare. Fatti loro!”, avrebbero proferito. Frasi che coincidono con le presunte minacce del pusher omicida pronunciate in più di una circostanza. “Dite a Gentile che se lo incontro gliela faccio pagare”. Minaccette tipiche dei prepotenti e dei mafiosetti in erba che vogliono farsi apprezzare negli ambienti criminali.

L’omicida, sicuro di sè, lo insegue e lo raggiunge sulla scalinata, a pochi metri da via Nasi, dove senza nessuna pietà inizia ad sferrargli coltellate. Un mattatoio. Il rosso del sangue che scorreva giù per le scale ferma la furia omicida dello spacciatore. Marco Gentile a terra invoca aiuto, ma le sue forze sono minime. Resiste finché può, ma perde i sensi. Il presunto assassino scapperà poi a gambe levate tra i vicoli del centro fino a raggiungere le campagne di Catanzaro Lido.

Marco Gentile è stato soccorso ma è giunto all’ospedale Pugliese Ciaccio già in condizioni disperate per l’enorme quantità di sangue che ha perso a seguito dell’accoltellamento. I sanitari hanno tentato di tutto per strapparlo alla morte, ma purtroppo il giovanissimo Marco è deceduto dopo poche ore.

Le forze dell’Ordine hanno avviato le indagini ascoltando le persone che si trovavano nei pressi del luogo dell’omicidio e hanno raccolto le testimonianze delle persone che avrebbero assistito all’incontro fatale tra Marco Gentile e l’autore del delitto.

Da quanto raccolto, gli investigatori avevano già identificato l’autore dell’omicidio di Marco Gentile. Non hanno impiegato molto a rintracciare il giovane indiziato Nicolas Sia. Dopo l’omicidio, l’autore sarebbe riuscito, nella fuga, a sbarazzarsi dell’arma del delitto ancora introvabile. Un coltello con una lama di almeno 15/20 centimetri attraverso cui è stato commesso un delitto feroce e senza scrupoli. Deciso e premeditato. Il tutto per una canna da 10 euro.(modificato 27-10-2015)

Legge di Stabilità, tagli a ministeri per 3,1 miliardi di euro

Legge di stabilità. Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta: "Possibile stop a pubblicità gioco d'azzardo" 
Legge di stabilità. Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: “Possibile stop a pubblicità gioco d’azzardo” 

“Il contributo proposto dai Ministeri alla manovra di finanza pubblica”, in pratica i tagli imposti dalla legge di stabilità, ammontano a 3,1 miliardi di euro. E’ quanto si legge nella Relazione tecnica che accompagna il testo, in cui si prevedono ulteriori tagli lineari di 2,5 miliardi nel 2017 e 1,7 miliardi nel 2018.

“Il taglio della spesa complessivo è cresciuto negli ultimi dati, siamo arrivati a oltre 7 miliardi”, afferma il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, precisando a Radio24 che la “revisione della spesa”, (la cosiddetta spending review), ammonta invece a 218 milioni, in tagli non lineari. “Possono sembrare pochi ma sono uno sforzo di sistemazione di molte cose: stiamo facendo i costi standard per Regioni e Comuni”. Sulle voci di dimissioni del commissario Perotti, Baretta precisa: “Mi pare che stia saldamente nella squadra e lotti insieme a noi”.

“Si può abolire la pubblicità” sul gioco d’azzardo, “lo Stato italiano può prendere questa decisione con tranquillità”, dice ancora Pier Paolo Baretta, confermando che il governo si aspetta 500 milioni di euro per l’aumento della tassa e altrettanto dal rinnovo delle concessioni alla cui gara “potranno partecipare anche gli ex “ctd” (centri trasmissione dati) che aderiranno a una nuova sanatoria”. In arrivo il taglio di 100.000 slot machine dalle attuali 400.000

“La questione sanità è la stessa dell’anno scorso. Anziché operare tagli non diamo alle Regioni il previsto aumento”, ribadisce Pier Paolo Baretta, aggiungendo però che “complessivamente, c’è un piano di rientro di 2 miliardi di euro previsto perché sono emersi dei buchi per una gestione delle risorse che dovevano essere usate per pagare i debiti della Pa e che invece sono state usate per spesa corrente. Dobbiamo vedere con le Regioni come definire questo piano di rientro”.

La legge di stabilità ha sterilizzato nel 2016 16,8 miliardi di clausole di salvaguardia tra Iva e accise, ma lascia comunque “in eredità” per il 2017 15,1 miliardi di altrettanti aumenti, seguiti nel 2018 e nel 2019 da ulteriori rincari pari a 19,5 miliardi, è scritto nella relazione tecnica.

Vaccino Influenzale, il 70 percento medici lo consiglia, ma non si vaccina

vaccino Consigliano il vaccino influenzale ai loro pazienti, ma il 70 percento di loro “snobba” la vaccinazione contro l’influenza. Si tratta dei medici. Insieme a loro anche il 90% degli infermieri. I camici bianchi che affiancano i “dottori”, non si vaccinano contro influenza.

L’allarme arriva dalla Società italiana di igiene che spiega la scarsa propensione di medici e infermieri a vaccinarsi con una mancata percezione del rischio e poca conoscenza della materia, nonostante il lavoro che fanno.

Molte le conseguenze anche gravi, senza vaccino. L’operatore sanitario che non lo fa, si può ammalare più facilmente per il contatto con i pazienti, poi le assenze per malattia possono provocare danni organizzativi.

Infine c’è un aspetto etico: l’infermiere o il medico, mentre sono affetti da influenza stagionale, eliminano moltissime particelle virali. Un rischio in particolare se lavorano in ospedale e sono a contatto con malati particolarmente fragili per altre patologie.  I sanitari che non si vaccinano rischiano di diventare vettori del virus influenzale, mettendo così a rischio la vita dei pazienti.

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi lancia un appello pro vaccino ai medici: “Per favore vaccinatevi. Date il buon esempio. Di decessi dovuti a complicanze collegate all’influenza se ne registrano, in italia, circa 8mila ogni anno.

La Società italiana di igiene ha spiegato che il vaccino antinfluenzale per la stagione 2015/2016 conterrà una nuova variante antigenica di sottotipo H3N2. Le novità sono contenute nella Circolare Ministeriale sulla prevenzione e controllo dell’influenza per la stagione 2015-2016 diffusa a settembre dal Ministero della Salute.

Trento, auto imbocca la tangenziale contromano. Morti tre anziani

Un’automobilista va contromano e provoca un gravissimo incidente stradale a Trento. Tre le vittime, tutte anziane, due donne altoatesine di Selva Gardena di 69 e 85 anni ed un trentino di 68, Franco Prada, 75 anni, noto per essere titolare di Spazio Prada, a Trento. Lo scontro frontale tra le due auto è avvenuto attorno alle 8.30 di stamane sulla tagenziale di Trento, nei pressi della bretella che conduce all’Interporto.

A causare l’incidente, secondo i primi accertamenti della Polizia municipale, un’automobilista alla guida di una Ford Fiesta che avrebbe imboccato la strada contromano dopo essere uscito da una stazione di rifornimento.

L’impatto è stato violentissimo al punto che le vittime sono state sbalzate fuori dagli abitacoli. Gli anziani morti viaggiavano a bordo dell’auto che andava nella giusta direzione. Sul posto sono giunti vigili del fuoco, le forze dell’Ordine e i soccorritori insieme ad ambulanze e un elicottero di emergenza.

I sanitari di Trento, dopo disperati tentativi di salvare la vita alle persone, se le sono viste morire tra le braccia. Ci sono anche due feriti tra cui il conducente della Ford Fiesta che avrebbe guidato contromano. Sono stati trasportati all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il conducente della Fiesta, 68 anni, sarebbe gravissimo. La moglie, che era accanto, non sarebbe in pericolo di vita.
Le forze dell’ordine hanno effettuato i rilievi di rito per accertare la dinamica del drammatico incidente. Il conducente della Ford Fiesta, che avrebbe guidato contromano, è in prognosi riservata.

Soelden: Sci alpino, Federica Brignone al comando

Federica Brignone in testa al campionato del mondo di sci alpino a Soelden
Federica Brignone (foto federicabrignone.com)

Con il tempo di 1’10.11, l’azzurra Federica Brignone è al comando dopo la prima manche dello slalom gigante di Coppa del Mondo di sci alpino nella gara di apertura della stagione a Soelden (Austria).

Seconda, con un ritardo di 95 centesimi, la statunitense Mikaela Shiffrin. A 1″42 Tina Weirather, del Liechtenstein.

Sesta l’altra azzurra Irene Curtoni, 11/a Nadia Fanchini, 14/a Elena Curtoni. Fuori subito per un errore l’attesa piemontese Marta Bassino, 19 anni. Seconda e decisiva manche alle 12,45.

La pista di Soelden è molto difficile sia per gli uomini che per le donne. Occorre essere tecnicamente preparati per affrontarla. In questa stagione è particolarmente ghiacciata, fattore che complica maggiormente la gara e ha fatto dare forfait alla Vonn.

A Soelden non ha infatti gareggiato la campionessa americana Lindsey Vonn. “Le condizioni del ghiaccio – ha detto Vonn – ed il fatto che sono passate solo 10 settimane da quando mi sono fratturata la caviglia mi hanno fatto un po’ esitare, ed è per questo che ho deciso di non gareggiare domani”.

Stanotte lancette indietro. Si torna all’ora solare

ora solareNella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre 2015 le lancette dovranno essere spostate dalle 3 alle 2 e quindi si dormirà un’ora in più. Torna infatti l’ora solare. In particolare, si recupereranno i 60 minuti “persi” nella notte tra il 28 e il 29 marzo scorsi, quando scattò l’ora legale.

Sembra irrilevante, ma il cambio dell’ora può causare patologie serie come la depressione. Tra i consigli suggeriti per abituarsi gradualmente al cambio c’è quello (sempre valido) di andare a dormire prima la sera ed alzarsi presto per almeno 15 giorni dopo il cambio dell’ora legale, per aiutare gli organi a ritrovare il senso del tempo naturale.

E proprio a causa di questi piccoli disagi, che c’e chi vorrebbe abolire il cambio di ora tra l’inverno e l’estate. Eliminare l’ora solare e far valere quella legale tutto l’anno.

E’ la proposta che il Codacons ribadisce: “Secondo alcuni studiosi americani – spiega l’associazione – lo sfasamento di un’ora determina, in un bambino su due, disturbi del sonno. E risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti”.

In base ad una ricerca effettuata dal Codacons, l’iniziativa sarebbe condivisa dall’80% degli italiani, stufi dei continui cambi tra ora solare e ora legale. In tal modo si avrebbe il vantaggio di recuperare l’ora di luce anche in inverno, “senza subire però il costo economico e il disagio legato all’aggiustamento dell’orario”.

“Ricordiamo – conclude poi il Codacons – che in farmacia, a seguito del cambio ora solare-legale, si impennano anche le vendite di prodotti contro il jet lag (crisi da fuso orario, ndr)”.

CHI L’HA IDEATA – L’ora legale nacque come strumento per risparmiare energia: ad avere l’idea fu Benjamin Franklin nel ‘700, ma fu solo nel 1916 che la Camera dei Comuni della Gran Bretagna la approvò.

Anche in Italia l’ora legale scattò nel 1916, dal 3 giugno al 30 settembre: negli anni successivi, e fino al 1920, l’inizio fu anticipato a marzo. Sospesa nel 1920, tornò in auge nel 1940 e negli anni del periodo bellico, e rimase in vigore fino al 1948, anno in cui venne nuovamente abolita.

L’adozione definitiva risale al 1966, in concomitanza con la crisi energetica. Per i primi tredici anni venne stabilito che l’ora legale dovesse rimanere in vigore da fine maggio a fine settembre: dal 1981 al 1995, invece, si stabilì di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Il regime attuale, infine, è partito nel 1996, quando il periodo fu prolungato fino alla fine di ottobre.

Gela, spari tra la folla. Gambizzato giovane. Preso l'autore

sparatortia a gela, gambizzato un pastore di 19 anniSparatoria venerdì sera, poco prima delle 21, a Gela. Il destinatario dei proiettili è un pastore di 19 anni, Giuseppe Trubia, che è stato raggiunto a un piede da uno dei quattro o cinque proiettili sparati. Il fatto di sangue è avvenuto in via Generale Cascino, a ridosso di una rosticceria, a pochi metri dalla piazza principale della città. Trubia, incensurato, era in compagnia di una persona rimasta illesa insieme ad una coppia di fidanzati appena uscita dal vicino cinema multisala, sfiorati da uno dei proiettili che ha sfondato il parabrezza dello loro auto.

Panico tra i passanti che transitavano vicino al luogo dove avvenuta la sparatoria, nel centro di Gela. Trasportato in ospedale, pare che le condizioni del giovane non siano gravi. Sul posto la polizia di Stato che nel giro di poche ore ha identificato e arrestato l’uomo che ha sparato al giovane.

Si tratta di Alessandro Pellegrino, 25 anni, sorvegliato speciale. E’ indagato per duplice tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale. Pellegrino nega di essere l’autore dell’agguato, ma verrebbe smentito dalle immagini di alcune telecamere di sicurezza dei negozi vicini che lo riprenderebbero mentre si allontana dal luogo della sparatoria con ancora in mano la pistola, di cui si sarebbe disfatto subito dopo.

Secondo le indagini della polizia di Gela, a scatenare la furia omicida del pregiudicato ci sarebbe il desiderio di vendetta nei confronti di Giuseppe Trubia, colpevole, ai suoi occhi, di averlo offeso pubblicamente, 15 giorni prima, prendendo le difese della commessa di un bar contro sui pesanti apprezzamenti. Il 25enne è stato condotto nel carcere di Gela.

Napoli, altro omicidio a Marianella. Ucciso Raffaele Stravato

Il luogo dell'agguato in via dell'Abbondanza a Napoli dove è stato ucciso Raffaele Stravato
Il luogo dell’agguato in via dell’Abbondanza a Napoli dove è stato ucciso Raffaele Stravato

Un pregiudicato di 38 anni, Raffaele Stravato, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel primo pomeriggio in via dell’Abbondanza, tra i quartiri Marianella e Scampia, dove l’ uomo abitava. Stravato, che era noto alle forze dell’Ordine per spaccio di droga e rapina, è stato ucciso in una esecuzione di stampo mafioso.

L’agguato è avvenuto intorno alle 15 in via dell’Abbondanza nei pressi dell’isolato 5, nel quartiere popolare Marianella. Raffaele Stravato, secondo una parziale ricostruzione fatta dai media locali, si sarebbe accorto di essere pedinato e avrebbe percorso a piedi alcuni isolati della zona dove è stato raggiunto. E’ a quel punto che uno più killer sarebbero entrati in azione crivellandolo di proiettili sul ciglio della strada.

Appena freddata la vittima, l’autore sarebbe fuggito a piedi. Non è escluso che poi sia salito a bordo di un’auto con un complice che lo attendeva.

La vittima, originaria di Scampia, pare sia stata raggiunta da almeno cinque colpi di pistola di cui uno alla testa. Inutili i soccorsi. La morte è sopraggiunta sul colpo.

La Polizia sta ricostruendo la dinamica ed eventuali contatti con clan camorristici. Da quanto scrive il Mattino, Stravato sarebbe risultato vicino al Clan Lo Russo per conoscenze e frequentazioni, “ma non lo si può definire un affiliato”.

Indagini a tutto campo sono state avviate per risalire agli autori e accertare il movente dell’ennesimo omicidio a Napoli.

Salute Papa, Fukushima smentisce: "Mai curato il Pontefice"

La foto ritoccata dal prof Fukushima a confronto con l'originale pubblicata dall'Osservatore Romano
La foto ritoccata dal prof Fukushima a confronto con l’originale pubblicata dall’Osservatore Romano

Il neurochirurgo Takanori Fukushima rompe il silenzio e smentisce le indiscrezioni riportate dal “Quotidiano Nazionale” in merito alla salute di Papa Francesco.

“Sono state scritte tante falsità, non ho mai curato il Papa”, ha detto il medico. “L’ho incontrato solo una volta e non credo si ricordi di me”. Sono queste le affermazioni che il professore giapponese ha rilasciato all’Ansa dalla casa americana in Nord Carolina.

Fukushima ha espresso stupore per “l’inattesa sovraesposizione mediatica”. Il medico non riesce a spiegare le ragioni di una situazione che definisce “singolare”. “Il Papa è una persona molto buona, semplice. Non so perché sia accaduto tutto questo”.

Dal canto suo, il direttore responsabile del quotidiano Andrea Cangini, replica alle dichiarazioni del chirurgo affermando che “Il professor Fukushima ha impiegato tre giorni a smentire una notizia che non abbiamo mai dato. Il Quotidiano Nazionale ha riferito che è stato chiamato in Vaticano per un consulto, non per una visita, e questo non fa certo di lui il medico curante del Santo Padre”, ha concluso Cangini.

La vicenda era nata da un articolo pubblicato in esclusiva su Qn in cui veniva riportato che il pontefice avrebbe un tumore al cervello. Secondo Qn a presentarsi in Vaticano sarebbe stato proprio il luminare giapponese che si sarebbe recato in elicottero dal San Rossore di Pisa alla Santa Sede a fine gennaio. La sua presenza nella sede della Chiesa Cattolica sarebbero comprovate da alcune immagini sul sito di Fukushima, ma poi ne appare una che è stata palesemente ritoccata.

La foto incriminata è quella in cui in udienza generale il professore stringe la mano a Papa Francesco con attorno la consueta folla di fedeli. Il prof ha fatto invece togliere i pellegrini, come si vede dalla foto in alto. In molti hanno pensato e detto che se ha ritoccato quella foto, potrebbe aver falsificato anche le altre.

In merito alla notizia, che ha intanto ha fatto il giro del mondo, quasi tutto il mondo cattolico ha fatto muro: “Tutto falso”, affermò il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi. Una serie di smentite, anche dure, che hanno respinto con fermezze una notizia “falsa e manipolatoria”, scrisse l’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede.

Cancro, Aiom: all’Italia il primato delle guarigioni

cellula_cancro_linfomaCancro, l’Italia si colloca al primo posto per guarigioni da tumore in Europa. Con questo dato incoraggiante si è aperto a Roma il XVII Congresso nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), con la partecipazione di circa 3.000 esperti.

In 17 anni (1990-2007), infatti, i pazienti che hanno sconfitto il cancro nel nostro Paese sono aumentati del 18% (uomini) e del 10% (donne). Percentuali, afferma l’Aiom, ”che collocano l’Italia al vertice in Europa per numero di guarigioni”.

Il primato italiano per le guarigioni, afferma l’Aiom, è soprattutto nei tumori più frequenti come quelli del colon (60,8% vs 57%), del seno (85,5% vs 81,8%) e della prostata (88,6% vs 83,4%). E oggi si stanno affermando nuove armi come l’immuno-oncologia, che ha già dimostrato di migliorare in maniera significativa la sopravvivenza a lungo termine nel melanoma e sta evidenziando risultati importanti anche in un big killer come il tumore del polmone e del rene.

Gli italiani però, rileva il presidente Aiom Carmine Pinto, ”non conoscono questi importanti risultati: per il 41%, infatti, non esistono terapie efficaci, la maggioranza (54%) ritiene che si debba ancora parlare di male incurabile e il 72% non ha mai letto nulla sull’immuno-oncologia”.

Tangenti a San Giorgio a Cremano, 6 arresti. Indagato sindaco

Il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno
Il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno

Sei tra politici e funzionari del comune di San Giorgio a Cremano sono finiti ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, turbata liberta del procedimento di scelta del contraente oltre a specifici episodi di presunta corruzione. Una ventina in tutto gli indagati a vario titolo.

L’opererazione, condotta dagli agenti del commissariato di Polizia di Stato di San Giorgio a Cremano e della Squadra mobile della Questura di Napoli, è coordinata dal procuratore aggiunto partenopeo, Alfonso D’Avino che ha inoltre disposto venti perquisizioni tra comune e abitazioni.

Tra queste vi sarebbe anche l’abitazione dell’attuale sindaco Pd Giorgio Zinno e del suo predecessore, Domenico Giorgiano, entrambi destinatari di un avviso di garanzia.

L’indagine si concentra, per i presunti reati contestati, nell’ufficio tecnico comunale e l’avvocatura. L’ordinanza del gip ha mandato ai domiciliari  Carmine Intoccia, dirigente del Settore pianificazione urbanistica e lavori pubbblici dei Comune di San Giorgio a Cremano; Raffaele Peluso, funzionario del Servizio lavori pubblici; Leone Di Marco, funzionario del Servizio coordinamento amministrativo; Brigida De Somma, funzionario del Servizio piani Urbanistica; Luigi D’Alessandro, imprenditore e amministratore unico della D’Alessandro costruzioni Srl nonché amministratore di fatto della Dalco Costruzioni e Giuseppe Centauro, direttore e responsabile tecnico della societa costruzioni Srl e della Dalco.

I due imprenditori sarebbero i beneficiari finali di appalti al comune. Appalti, scrivono gli inquirenti, ottenuti attraverso scambi di “favori”. In particolare, dalle captazioni ambientali è emerso che, al fine di avvantaggiare le imprese nell’aggiudicazione delle gare, l’associazione ha posto in essere un escamotage consistente nella modifica dei punteggi riconosciuti in sede di valutazione dell’offerta economica pm vantaggiosa, e che in numerose occasioni i funzionari infedeli si interfacciavano direttamente col responsabile tecnico delle ditte da favorire contribuendo concretamente alla compilazione del computo metrico da allegare al1’offer1a a cura delle imprese che partecipano alla gara.

L’associazione avrebbe favorito “le ditte colluse anche nella fase successiva all’aggiudicazione della gara, prodigandosi per avvantaggiarle nel pagamento degli stati di avanzamento, in particolare incidendo sugli aumenti delle spese impreviste e degli oneri di scarico e sicurezza, in modo da consentire il “recupero” di quanto perso in sede di ribasso”.

Tra i lavori oggetto “delle attività di favoritismo, mediante turbativa d’asta, vi sono quelli relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione e semaforici, per il quale era stata stanziata una spesa complessiva di 800.000 euro; lavori per adeguamento del Plesso Seolastico “G Mazzini” per un importo complessivo di 89.000 euro; manutenzione dell’impianto termico a servizio della Scuola Noschese”; lavori per la manutenzione straordinaria delle strade del Comune di San Giorgio a Cremano per il quale era stata stanziata una spesa complessiva di 800.000 euro”.

Come corrispettivo dei vantaggi ottenuti con l’aggiudicazione degli appalti si sarebbe accertato, “a titolo di esempio, che il funzionario Peluso ha ottenuto dalle ditte favorite una serie di utilità, tra cui somme di denaro per diverse migliaia di euro, computer, regali, gioielli in oro, esecuzione di lavori edili; in tale ultimo caso i costi venivano contabilizzali ed inseriti illegittimamente nell’importo delle opere pubbliche da affidare alle ditte facenti capo a D’Alessandro”.

“Attraverso l’analisi dei lavori, contrattualizzati e non, aggiudicati nel periodo tra i1 2009 ed i1 2015 dal Settore Pianificazione Urbanistica e Lavori Pubblici alle imprese D’Alessandro Costruzioni srl. e Dalco s.r.l. e dal Settore Ambiente e Patrimonio alla ditta Ascione di Esposito Cira si é accertato un progressivo consistente aumento degli affidamenti di lavori a tali ditte, di gran lunga superiore agli affidamenti conferiti ad altre imprese. Nel corso delle odierne operazioni sono state eseguite diverse perquisizioni locali, sia presso le abitazioni di indagati, sia presso gli uffici comunali”.

SINDACO ZINNO: “IO COMPLETAMENTE ESTRANEO”
“Mi è stato consegnato un avviso di garanzia ed affermo, nella maniera più forte e decisa – spiega il sindaco Zinno – di essere completamente estraneo alle vicende contestate”. Il primo cittadino esprime massima fiduzia nell’azione della magistratura evidenziando che “la Procura della Repubblica di Napoli ha effettuato una azione volta ad acquisire elementi su alcune procedure gestite, negli scorsi anni, da uffici del Comune di San Giorgio a Cremano”.

LUIGI DI MAIO (M5S): “CORRUZIONE NON RISPARMIA CITTA’ TROISI”
“La corruzione del Pd non ha risparmiato neanche la città di Massimo Troisi. L’inchiesta del giorno che coinvolge sindaco ed ex sindaco, è scoppiata a San Giorgio a Cremano, in Provincia di Napoli”, scrive il vicepresidente della Camera in un twett.

Francia, collisione tra bus e camion. E' strage. 42 morti

Gravissimo incidente stradale in Francia. Almeno 42 persone sono morte in una collisione nei pressi di Libourne, in Gironda, vicino Bordeaux. Oltr’alpi è il più grave incidente dal 1982.

L’ultimo bilancio della prefettura della Gironda è di almeno 42 morti. Tra questi, gli autisti sia del camion sia del bus nonché i suoi passeggeri. I due veicoli si sarebbero scontrati frontalmente. Secondo France Bleu Girone, sul posto è stato dispiegato un imponente dispositivo di soccorso: sono impegnati almeno 60 vigili del fuoco. Secondo il sito del quotidiano locale “Sud Ouest”, che cita fonti sul posto, la maggior parte delle vittime sono persone anziane, che si trovavano su un pullman per un viaggio organizzato. Si conferma che il veicolo su cui viaggiavano ha preso fuoco dopo la collisione con un camion nel comune di Puisseguin, una cinquantina di chilometri a ovest di Berdeaux e che ci sarebbero solo cinque superstiti.

Camion contro bus, “tre indenni e cinque feriti” – “Tre persone sono uscite indenni dall’incidente” stradale nel dipartimento francese della Gironda e “cinque sono ferite”: è quanto riferisce BFM-TV parlando del grave incidente che ha causato la morte di almeno 42 persone.

Hollande, immensa tragedia, faremo piena luce – “E’ un’immensa tragedia, faremo piena luce sulle circostanze di questo dramma. Tutti i servizi sono sul posto per fornire i soccorsi necessari e accompagnare le famiglie. Rivolgo ai familiari delle vittime le mie sincere condoglianze e assicuro la solidarietà di tutta la nazione”. Lo afferma il presidente francese, Francois Hollande, in una nota diffusa dall’Eliseo dopo il tragico incidente stradale che ha causato la morte di almeno 42 persone nella regione di Bordeaux. Nel comunicato l’Eliseo conferma che lo scontro è avvenuto tra un pullman e un camion. Secondo il palazzo presidenziale quest’ultimo “trasportava della legna”

Vicesindaco, camion è uscito di corsia in curva – “Il camion è uscito dalla sua traiettoria in una curva e ha urtato il bus che ha presto fuoco”: lo dice il vicesindaco di Puisseguin, il comune francese in cui questa mattina un incidente stradale ha causato la morte di almeno 42 persone, intervistato da France Info.

Premier, cordoglio per vittime catastrofe stradale – “Catastrofe stradale in Gironda: cordoglio di fronte a questo pesantissimo bilancio. Commozione e sostegno alle famiglie delle vittime”: lo scrive in un tweet il premier francese, Manuel Valls, che a quanto si apprende si sta recando sul luogo dell’incidente. L’ultimo bilancio parla di 42 morti e 5 feriti lievi. Tre persone sarebbero invece uscite indenni dallo scontro.

Arrestata Alfonsa Micciché, direttrice del carcere minorile di Milano

Arrestata Alfonsa Micciché, direttrice del carcere minorile Beccaria di Milano
La direttrice dell’istituto penale per minori Alfonsa Micciché

E’ stata arrestata Alfonsa Micciché, la direttrice dell’Istituto penale minorile “Beccaria” a Milano. Insieme a lei, sono finiti ai domiciliari la figlia Federica Fiorenza, il compagno di lei Emiliano Maria Longo e due rappresentanti della onlus “Araba Fenice” di Catanzaro: Giuseppe Focaccio, che ne è il presidente e Gaetana Rosaria Migali, dipendente.

I cinque sono accusati di concussione e corruzione in concorso: la direttrice, che tempo addietro ricopriva lo stesso ruolo a Caltanissetta, in Sicilia, avrebbe favorito associazioni a lei gradite a cui affidare le attività a cui partecipavano i ragazzi detenuti nella comunità penale.

Ed è proprio da Caltanissetta che vengono emesse le ordinanze di custodia cautelare che hanno mandato ai domiciliari Alfonsa Micciché. Il gip ha firmato i provvedimenti al termine di un’indagine cominciata un anno fa su fatti che risalgono al periodo tra il 2013 e il 2015.

La direttrice è accusata di avere “favorito associazioni a lei vicine per la realizzazione di progetti finanziati con fondi pubblici”. In cambio avrebbe ottenuto la disponibilità delle associazioni ad “assumere o conferire incarichi a propri familiari” anche se non avevano i titoli, le qualifiche corrispondenti e l’esperienza necessaria.

Attraverso una copiosa documentazione acquisita dai carabinieri e numerose intercettazioni, sarebbe stato ricostruito un “illecito accordo” e un sistema di affidamento di attività formative e culturali destinate ai minori detenuti basato su una “commistione di interessi imprenditoriali, economici e personali”, spiegano gli inquirenti. A questi interessi sarebbe stata “asservita la funzione pubblica di rieducazione dei giovani ristretti negli istituti”.

Assenteismo a Sanremo, 35 arresti e mezzo comune indagato. NOMI FOTO E VIDEO

Un frame del video della Finanza sugli assenteisti di Sanremo
Un frame del video della Finanza sugli assenteisti di Sanremo

Operazione Stachanov. E’ di 35 persone arrestate, otto con l’obbligo di presentarsi all’autorità giudiziaria e 153 persone indagate a vario titolo per assenteismo al Comune di Sanremo. Sono questi i numeri di una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Imperia per truffa aggravata ai danni dell’Ente.

Le indagini, iniziate nel 2013, sono coordinate dalla locale procura e hanno consentito di scoprire i “furbetti” del cartellino in un contesto dove sembrerebbe collaudato un presunto sistema di “coperture” reciproche. Insomma, veri stavanovisti.

Attraverso una prima serie di pedinamenti, i finanzieri hanno appurato che una cospicua percentuale di dipendenti del Comune di Sanremo, “abitualmente e sistematicamente attuava condotte illecite di diverse tipologie ma tutte accomunate dal fine di adattare illecitamente gli orari e la presenza sul posto di lavoro alle proprie esigenze personali”.

Condotte che hanno spinto le Fiamme gialle a indagini tecniche di videosorveglianza. Fin da subito, tale attività si è rivelata assai complessa perché il Comune di Sanremo conta 528 dipendenti dislocati su ben 21 sedi comunali distanti tra loro e con la possibilità di timbrare l’entrata in una sede e l’uscita in un’altra a prescindere da dove si presta servizio.

dipendende del comune di Sanremo che timbra in mutande
Il vigile urbano del comune di Sanremo che timbra in mutande

Le indagini si sono concentrate in particolare su quattro sedi, ossia Palazzo Comunale, Servizi demografici, Servizi sociali ed Ufficio fognature e reti. Uffici che hanno un totale di 271 dipendenti controllati (circa la metà del totale), dove sono state riscontrate diffuse irregolarità attuate da 196 dipendenti con una incidenza del 72% del totale della base controllata attraverso le minuzione indagini della Gdf.

Durante tutto il periodo di video-sorveglianza, sono stati effettuati continui pedinamenti al fine di provare, con riprese video e rilievi fotografici, cosa facessero i dipendenti durante l’illecito allontanamento dall’ufficio. Tale attività ha fatto emergere situazioni molto gravi, come il caso di un dipendente che dopo che un collega compiacente ha timbrato per lui se ne andato tranquillamente a fare canottaggio durante tutto il turno di lavoro, segnandosi sfacciatamente anche lo straordinario.

collage foto operazione Stakanovv a Sanremo
Collage foto operazione Stakanovv a Sanremo (credit imperiapost.it)

Un altro caso di un vigile urbano che si è presentato in slippini a timbrare il cartellino, e poi altri che timbravano e andavano a fare shopping, la spesa o passeggiavano. Il tutto documentato nel video dei finanzieri.

Tali attività hanno consentito agli inquirenti di delineare le condotte illecite, focalizzate in particolare nella timbratura del cartellino e successivo allontanamento, nella timbratura effettuata da altra persona e nella omessa timbratura per coprire ritardi ingiustificati o uscite anticipate, nonché di circostanziare i singoli ruoli e le relative responsabilità.

VIDEO DEI “FURBETTI DEL CARTELLINO”

Questo, spiegano le Fiamme Gialle, ha fatto emergere “come tali condotte sono assai facilitate dalla dispersione dei diversi uffici sul territorio, dalla presenza di numerosi punti di registrazione/timbratura del cartellino presenza e dallo scarso controllo dell’applicazione dei regolamenti di servizio”.

Sanremo assenteista in canottaggio
Sanremo assenteista in canottaggio

L’ordinanza del gip è stata eseguita stamane all’alba. Trentacinque dipendenti, le cui condotte sono più gravi e sistematiche, sono stati posti agli arresti domiciliari, otto persone raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria, mentre per altre 71 soggetti è scattata la denuncia penale a piede libero con contestuale notifica dell’avviso conclusione indagini.

Assenteismo a Sanremo, 35 arresti e mezzo comune indagatoI rimanenti 82 dipendenti del comune di Sanremo resteranno solo attenzionati dai Finanzieri in quanto colpevoli di condotte illecite di minore gravità. Inoltre, sono stati acquisiti i compensi tabellari orari dei dipendenti per ciascun livello amministrativo d’impiego previsti dal contratto nazionale del lavoro unitamente alle indennità di posizione di ciascun incarico ed agli oneri previdenziali ed assistenziali, al fine di procedere al calcolo del danno erariale patito dell’Ente locale a seguito della mancanza in servizio del personale. Tuttavia il vero disvalore – spiegano i finanzieri – non è costituito dall’ammontare pecuniario in sé, quanto dal disservizio arrecato sistematicamente al buon andamento dell’Ente Locale a danno dei servizi resi al cittadino.

ARRESTI DOMICILIARI

Mario Adami, Francesco Astolfi, Antonietta Patrizia Bergonzo, Maurizio Bolla, Antonio Carota, Claudio Castagna, Fiorella Cavalca, Marco Checchi,
Giancarlo Crobeddu, Roberta De Amicis, Maurizio Di Fazio, Rosella Fazio, Mimo Franza, Tatiana Garibbo, Mauro Gianforte, Patrizia Lanzoni,

Agatino Longhitano: Istruttore amministrativo della manutenzione fabbricati e custode. Da quanto accertato al mattino il suo cartellino lo timbra la moglie.
Miriam Marangoni: Istruttore amministrativo tributi e moglie di Agatino Longhitano. Dalle indagini è emerso che si fa timbrare il cartellino dal marito mentre lui è in ferie.

Poi Antonella Medici, Luisa Mele, Sergio Morabito, Enzo Moretto.

Alberto Muraglia: Vigile urbano. Timbra e se ne va; a volte torna a timbrare “in mutande”.

Roberto Pangallo, Vincenzo Paternò, Roberta Peluffo, Antonella Rossi, Alessandra Seggi, Giuliano Servetti, Roberto Siccardi, Daniela Spizzo, Roberto Tedeschi.

Giuseppe Terracciano: Funzionario manutenzione fabbricati. Secondo la Gdf partecipa a corsi professionali, attestando la sua presenza in servizio, ma le celle del cellulare confermano che si trovava da tutt’altra parte.

Rita Torre e INFINE Alessandro Vellani: Istruttore direttivo Arredo Urbano. Fa sistematicamente canottaggio durante l’orario di lavoro

OBBLIGO DI PRESENTARSI ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA

Luigi Angeloni (obbligo di firma quotidiana), Bruno Spadi (obbligo di firma quotidiana), Mirco Norberti (obbligo firma quotidiana), Loretta Marchi (obbligo di firma quotidiana), Elena Quadrio (obbligo di firma quotidiana), Antonio Rao (obbligo di firma 3 volte settimana), Paolo Righetto (obbligo di firma 3 volte settimana), Riccardo Grasso (obbligo di firma 3 volte settimana)

 

Agguato a Torino, è caccia al killer di Vito Amoruso

Il teatro dell'agguato in via Valdieri a Torino. I primi soccorsi a Vito Amoruso, nel riquadro (Ansa/Di Marco)
Il teatro dell’agguato in via Valdieri a Torino. I primi soccorsi a Vito Amoruso, nel riquadro (Ansa/Di Marco)

Un colpo di fucile alla schiena. E’ morto così, a Torino, Vito Amoruso, rappresentante di prodotti alimentari di 47 anni. L’agguato è avventuto stamane davanti alla sua abitazione di via Valdieri 21, in centro.

I soccorritori lo hanno trasportato in codice rosso all’ospedale Cto, ma dopo un delicato intervento chirurgico, Vito Amoruso è deceduto dopo qualche ore. Non è riuscito a salvarsi.

Sul luogo dell’omicidio si sono recati i Carabinieri dopo che sono stati allertati da un inquilino che ha sentito spari e urla di una donna. Le indagini sono state avviate e al momento pare sia difficile decifrare un agguato compiuto apparentemente senza un valido motivo.

La vittima, secondo molti, era una persona per bene. “Mio fratello era una persona perfetta, chi lo ha ammazzato deve pagare”, è l’appello della sorella Mariangela.

I carabinieri sul luogo dell'agguato a Vito Amoruso in via Vadieri (Ansa/Di Marco)
I carabinieri sul luogo dell’agguato in via Vadieri (Ansa/Di Marco)

Da una prima ricostruzione sembra che Vito Amoruso sia uscito da casa attorno alle 7.30. Quando si è avviato verso la sua auto per andare al lavoro, l’assassino lo ha avvicinato è lo ha freddato alle spalle. L’uomo si è accasciato per strada.

Quando sono giunti i santari della Croce verde Amoruso era già in condizioni disperate. Da quanto raccontano i media locali, il killer dopo l’agguato sarebbe fuggito a bordo di una Fiat 500 scuro facendo perdere le tracce in direzione sud. Si indaga a tutto campo, dalla sfera privata a quella professionale. E’ intanto iniziata la caccia al sicario.

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