11 Ottobre 2024

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Catanzaro: omicidio Marco Gentile, fiaccolata in suo onore

Catanzaro: omicidio Marco Gentile, fiaccolata in suo onore
Corteo per ricordare Marco Gentile, ucciso a Catanzaro il 24 ottobre 2015 (Ansa)

Numerose persone hanno partecipato questa sera al corteo e alla fiaccolata per ricordare Marco Gentile, il ragazzo di 18 anni ucciso a Catanzaro per un debito di 10 euro. All’iniziativa erano presenti i familiari ed gli amici del diciottenne.

Tutti i partecipanti hanno indossato una maglietta con la scritta “Marco vive … per chi lo ha amato”. Il corteo si è concluso nel luogo dell’omicidio dove è stato proiettato un video con le foto del ragazzo ucciso.

L’aggressione mortale a Marco Gentile si è consumata nel tardo pomeriggio di sabato 24 ottobre in via Giuseppe Arena, in una scalinata dello stretto vicolo nei pressi di via Nunzio Nasi. Il giovane è stato colpito con alcune coltellate alla gola e al petto. Gentile, ha cercato di resistere ma morirà dissanguato subito dopo.

Per l’omicidio, le forze dell’Ordine hanno poi arrestato il giovane Nicolas Sia, ritenuto fortemente indiziato del delitto. Dopo qualche giorno il gip presso il tribunale di Catanzaro convaliderà il fermo in arresto. Il movente di quel brutale ed efferato crimine pare sia stato uno spinello non pagato del valore di dieci euro.

Parigi, Clima: scontri tra antagonisti e polizia. 100 fermi

Parigi, Clima: scontri tra antagonisti e polizia. 100 fermiLa Conferenza sul Clima a Parigi diventa momento di forte tensione tra polizia e manifestanti a meno due settimane dagli attentati jihadisti. I manifestanti hanno lanciato contro la Polizia oggetti lasciati in omaggio per le vittime del 13 settembre

I gendarmi francesi hanno caricato alcune persone che facevano parte di “Anticop 21”: questi ultimi hanno tentato, nonostante i divieti delle autorità messi in atto dopo il 13 novembre, di formare cortei in vista della conferenza sul clima. Gli agenti hanno risposto ai lanci di oggetti, con le cariche e con i lacrimogeni. Un centinaio i fermi.

Gli antagonisti avevano lanciato oggetti e bottiglie di vetro contro gli agenti che hanno comunque evitato lo scontro più pesante, rendono noto fonti della Prefettura.

Testimoni a place de la République hanno visto alcuni manifestanti che si scontrano con la polizia utilizzare come “proiettili” o semplicemente togliere di mezzo i tanti omaggi alle vittime degli attacchi del 13 novembre posti attorno alla statua della Marianne.

Ci sono state anche alcune centinaia di manifestanti che, con il volto coperto, hanno sfidato la polizia, lanciando contro di loro di tutto. Il collettivo che ha organizzato la manifestazione vietata si autodefinisce “Anticop21”. Tra gli slogan più ripetuti, “Stato d’emergenza, stato di polizia, non ci togliete il diritto di manifestare”.

Decine di blindati della polizia hanno poi occupato place de la République, dopo aver respinto i manifestanti, e sistemato un cordone per evitare la partenza di cortei. La polizia ha reagito con lacrimogeni al lancio di sassi e bottiglie. Alcuni manifestanti hanno lanciato anche le scarpe lasciate in piazza questa mattina dai dimostranti pacifici.

Santa Maria Capua Vetere, arrestate 2 persone per usura

Santa Maria Capua Vetere - Caserta, arrestate due persone per usura e estorsioneI Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) hanno arrestato due persone in esecuzione a provvedimenti di carcerazione: si tratta di Mariarosaria Consolazio di 55 anni, del posto e Vincenzo Minutolo, 60 anni, di Grazzanise.

La donna deve espiare 4 anni di reclusione per esterosione e usura commessi a Santa Maria Capua Vetere nel 2005, mentre l’uomo deve scontare la pena di 8 mesi di reclusione per ricettazione e falsità in scrittura privata commessi in Milano nell’anno 2009.

Mariarosaria Consolazio è stata associata al carcere femminile di Pozzuoli mentre Vincenzo Minutolo è stato posto ai domiciliari.

Durante un servizio coordinato di controllo del territorio, gli stessi militari dell’Arma hanno deferito in stato libertà un 24enne di Capua per guida senza patente, un 45enne tunisino per violazione alla normativa sull’immigrazione clandestina, un 25enne di Macerata Campania per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, un 75enne di Marano (Na) per insolvenza fraudolenta.

Serrati i controlli di routine Santa Maria Capua Vetere, i quali sono stati intensificati dai militari dell’Arma. Nel corso del servizio sono stati controllati 146 veicoli; controllate 190 persone; accertate 47 violazioni al Codice della strada, di cui 13 per uso di dispositivo cellulare durante la guida; ritirate 3 patenti di guida, sequestrati 6 veicoli in quanto sprovvisti della prevista copertura assicurativa e sottoposti a fermo amministrativo 3 mezzi; sono infine state segnalate una decina di persone come consumatori di droga.

San Marco Argentano, muore Cristian Serpa in incidente

San Marco Argentano, muore Cristian Serpa in incidenteUn uomo di 31 anni, Cristian Serpa, originario di San Lucido, è morto in un incidente stradale avvenuto intorno all’una di questa notte sulla statale 283 conosciuta come la strada delle “Terme Luigiane”, in località Pezze, nel tratto che collega San Marco Argentano a Guardia Piemontese, strada utilizzata da molti per evitare di percorrere la Cosenza-Paola.

La Volkswagen Golf guidata dal giovane, in prossimità di una curva si è finita inspiegabilmente contro contro il guardrail. A causa del forte impatto Cristian Serpa è stato sbalzato fuori dall’abitacolo finendo in una scarpata.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Marco Argentano ed il personale sanitario del 118 che hanno soltanto potuto constatare il decesso del giovane. Purtroppo, l’urto prima contro il parabrezza e  il successivo impatto col suolo non gli hanno dato scampo.

Al momento sconosciuta la causa dell’incidente. Le forze dell’Ordine hanno effettuato i rilievi sulla statale per accertare la dinamica del tragico incidente.

Napoli, ferito Ciro Moccia, re della pasta di Gragnano

Ferito in agguato Ciro Moccia re pasta Gragnano Napoli
Ciro Moccia nella foto del suo profilo Facebook.

Ciro Moccia, 45 anni, re della pasta di Gragnano (Napoli), è stato ferito a colpi di pistola davanti alla sua abitazione in un agguato nella tarda serata di ieri. Era in auto con il figlio di 19 anni quando un uomo armato si è affiancato alla vettura e ha cominciato a sparare. In ospedale gli è stata estratta una pallottola dal polpaccio. Le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni.

Erede di una tradizione centenaria di lavorazione della pasta di Gragnano, titolare di alcuni pastifici e di alcuni supermercati sia a Gragnano sia a Capri, è stato sorpreso da un uomo armato di pistola mentre, in auto con il figlio, stava aspettando che si aprisse il cancello elettrico della sua abitazione. Poco prima aveva chiuso una tavola calda di sua proprietà e stava tornando a casa a bordo della Mercedes Classe A.

Nei pressi della loro abitazione, che si trova in via Fratte, al confine tra i comuni di Gragnano e Castellammare di Stabia, hanno avvertito un paio di esplosioni, scambiate per fuochi d’artificio. In realtà, secondo quanto accertato dagli investigatori del commissariato di Castellammare di Stabia, erano due colpi di pistola che hanno raggiunto la vettura nel paraurti.

Padre e figlio stavano aspettando l’apertura del cancello quando l’uomo armato è entrato in azione: si è avvicinato al lato passeggero della Mercedes e, tenendo la pistola rivolta verso il basso, ha iniziato a sparare. Molti i colpi esplosi: la polizia scientifica ha trovato a terra 12 bossoli. Uno di questi ha trapassato la carrozzeria della macchina e ha raggiunto Moccia a un polpaccio. Al termine della sparatoria l’uomo si è dileguato.

E’ proprio lui a postare sul suo profilo Facebook i suoi pensieri: “Troppe cose penso in queste ultime ore, specie che in vita mia ho fatto sempre e solo del bene e creato posti di lavoro onestamente…Forse ho sbagliato?”. Ciro Moccia è presidente del Nuovo Consorzio per la tutela della Pasta di Gragnano Igp, appartenente a una famiglia di imprenditori della pasta, con il popolarissimo marchio “La Fabbrica della Pasta”, titolare di supermercati alimentari della catena “Decò”, anche a Capri e, di recente, di un ristorante e pizzeria di grido, aperto nel centro di Gragnano, nel palazzo dell’ex pastificio Di Nola chiuso negli anni Sessanta e riaperto dalla famiglia Moccia con il nome “La Locanda della Pasta di Gragnano”, con grande successo di pubblico.

Perseguitava l'ex. Arrestato per stalking 25enne a Reggio Calabria

Stalking: perseguitava l'ex. Arrestato 25enne a Reggio CalabriaUn giovane di 25 anni è stato arrestato dalla Polizia a Reggio Calabria con l’accusa di stalking ai danni dell’ex fidanzata. Le indagini della Squadra mobile reggina sono scattate su segnalazione degli insegnanti della giovane, una studentessa di un istituto superiore, che avevano percepito il disagio psicologico vissuto dalla ragazza a cause delle persecuzioni cui veniva sottoposta. Il giovane è stato posto agli arresti domiciliari con un provvedimento emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria.

Le insegnanti della ragazza, hanno interessato la Sezione specializzata al contrasto ai reati contro la persona, sessuali ed in pregiudizio di minori della Squadra Mobile di Reggio Calabria.

Dalle indagini svolte si è potuto accertare che il 25enne, dal maggio scorso, aveva reiteratamente molestato e gravemente minacciato la giovane donna, con condotte violente, messe in atto anche tramite “Facebook”, provocando un grave stato d’ansia e paura, nonché il timore per la sua incolumità e per quella dei suoi familiari.

Durante il periodo di presunta violenza fisica e psicologica, il ragazzo era anche riuscito ad assoggettare completamente la vittima, tanto da farle credere che le “punizioni” verbali e corporali, che la stessa era costretta a subire frequentemente, fossero la giusta conseguenza per non averlo assecondato in tutte le sue richieste.

La puntuale ricostruzione dei fatti, operata dagli investigatori della Squadra Mobile, avvalorata da numerose testimonianaze ed accertamenti informatici, ha consentito di formulare, a carico dello stalker circostanziate ipotesi delittuose pienamente condivise dell’Autorità giudiziaria che ha emesso a suo carico il provvedimento restrittivo.

Ecco come la Turchia uccide i curdi. Omicidio in diretta di Tahir Elçi

Turchia, ucciso in diretta Tv capo pro curdi, Tahir Elçi. VIDEO CHOC
Un frame del video choc del barbaro omicidio di Tahir Elçi, leader avvocati pro curdi

E’ stato barbaramente ucciso stamani in Turchia, in diretta Tv, il capo dell’associazione degli avvocati di Diyarbakir Tahir Elçi, molto noto e strenuo difensore della causa curda.

L’omicidio è avvenuto nel sud-est della Turchia, a maggioranza curda. L’uomo è stato raggiunto da colpi di pistola durante un incontro pubblico. L’attacco, come si vede nel video choc, è stato sferrato da tre o quattro uomini armati che hanno fatto fuoco all’impazzata contro Tahir Elçi e altre persone.

Nell’agguato, sarebbe morto anche un poliziotto e feriti alcuni giornalisti che stavano seguendo la manifestazione dell’associazione pro curdi.

Scontri tra polizia a manifestanti a Istanbul. La polizia ha disperso con cariche e cannoni ad acqua le persone, centinaia, che si erano riunite per un corteo di solidarietà dopo l’uccisione del capo dell’associazione degli avvocati di Diyarbakir, Tahir Elçi.

VIDEO CHOC OMICIDIO IN DIRETTA TV DI TAHIR ELCI
(ATTENZIONE, IMMAGINI SCONSIGLIATE A PUBBLICO SENSIBILE)
Si aggrava la posizione della Turchia di Erdogan agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, nonché per il processo di integrazione nell’Ue di cui la Turchia è in lista d’attesa da anni. Dopo l’attentato di Ankara in cui sono morte decine di persone in un corteo pacifista pro curdo (la cui rivendicazione – prima attribuita all’Isis – non è mai stata chiara), alcuni giorni fa è stato autorizzato dallo stato maggiore dell’esercito di Erdogan, l’abbattimento di un caccia militare russo che era in missione in Siria contro l’Isis. Il velivolo, secondo le autorità turche avrebbe “sforato” lo spazio aereo turco “per 17 secondi”.

Il presidente russo, Vladimir Putin ha affermato che si è trattata “di una pugnalata alla schiena”, minacciando ritorsioni e ventiland la possibilità di attacchi militari. Tanto da muovere i suoi incrociatori nell’Egeo. Ma molte nazioni stanno cucendo relazioni diplomatiche per scongiurare il peggio. Tra queste la Francia, il cui presidente Francois Hollande è volato a Mosca sia per incassare il sostegno di Putin contro il califfato ma anche per esprimere la sua solidarietà dopo l’abbattimento dell’Airbus fatto esplodere sul Sinai con 224 persone bordo, nonché in modo “ufficioso”, quello del caccia abbattuto dalla Turchia.

Lo stesso Putin ha detto che “i tracciati radar dimostrano come il jet si trovava nello spazio aereo siriano e non turco”. da qui la richiesta di “scuse” da parte di Erdogan, che solo oggi ha fatto sapere “che fosse stato meglio se il Jet non fosse stato abbattuto”.

Serra San Bruno, fuga di gas provoca incendio in casa

Serra San Bruno, fuga di gas provoca incendio in casaMomenti di apprensione a Serra San Bruno (Vibo Valentia) a causa di un incendio in una abitazione provocato a seguito di una fuga di gas da una stufa alimentata con una bombola di Gpl.

Le fiamme hanno interessato il pavimento di una stanza e della legna stipata nell’abitazione. I vigili del fuoco, intervenuto sul posto, hanno allontanato la bombola riuscendo a domare le fiamme.

Ingenti i danni alla struttura, ma fortunatamente non si segnalano persone ferite. Gli inquilini della casa, a parte tanto spavento, stanno bene.

 

Terrorismo, Renzi: "Rafforzare la cyber security e la cultura"

Terrorismo, Renzi: "Rafforzare la cyber security e la cultura"
Matteo Renzi: “Rafforzare la cyber security e investire in cultura”

Contro il terrorismo, “nemico molto pericoloso che nessuno può sottovalutare”, bisogna “rafforzare la cyber security”.

Ne è convinto il premier Matteo Renzi, che parlando in un teatro a Firenze in occasione della Festa della Toscana, ritiene sì di troncare uno degli strumenti di propagada dell’Isis come il web e l’informatica, ma anche piazzare occhi elettronici nei punti più sensibili nel paese, nonché potenziare le strutture tecnologiche.

“Tutti insieme – ha detto Renzi – stiamo cercando di avere regole più stringenti, puntiamo sulla cyber security, ma accanto a questo c’è bisogno di una reazione delle nostre comunità”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.

“Non siamo uomini e donne chiusi dentro muri, ma delle comunità – ha detto il capo del governo – e oggi dobbiamo essere in prima linea portando il senso profondo di ciò che è l’Italia”: civiltà e cultura.

Il 13 novembre a Parigi “chi ha ucciso, ha ucciso in un ristorante, dentro un teatro. Ha ucciso fuori da uno stadio, nei luoghi della quotidianità. Perché i terroristi vogliono distruggerci e farci paura. La risposta deve essere una sola: dobbiamo investire in ciò che abbiamo di più bello e profondo”, ha evidenziato Renzi, ricordando gli attentati in Francia.

“Per ogni centesimo che sarà investito nella sicurezza, sarà investito un centesimo in cultura”, ha assicurato Renzi poiché “servono più teatri, insieme alle videocamere di sorveglianza”.

Colorado Springs, spari in clinica per aborto. 3 morti e 9 feriti

Colorado Springs, spari in clinica per aborto. 3 morti e 9 feriti
Poliziotti nei pressi della clinica degli aborti a Colorado Springs (Usa) dove un uomo ha sparato e ucciso 3 persone. (Getty Images)

Ore di terrore a Colorado Springs, negli Usa, dove un uomo armato, Robert Lewis Dear, di 59 anni, si è barricato nella sede di una clinica per aborti aprendo il fuoco. Il bilancio finora è di 3 vittime, un agente di polizia e 2 civili. I feriti sarebbero 9, tra cui 5 poliziotti.

Oltre 150 le persone che sono rimaste bloccate all’interno della clinica, dove l’uomo, che imbracciava un fucile a canna lunga, si era asserragliato. l’uomo, dopo diverse ore sarebbe stato arrestato. Si sospetta che l’autore della strage, abbia lasciato dell’esplosivo nell’edificio. Sono in corso verifiche degli artificieri.

L’agente rimasto ucciso si chiamava Garrett Swasey, aveva 44 anni. Le altre vittime sono due dipendenti della struttura sanitaria. Per quanto riguarda il killer, al momento la polizia ha reso noto solo il nome e che proviene dalla Carolina del Nord. Ancora non sono state accertate le ragioni del suo gesto.

L’allarme a Colorado Springs, città del Colorado a circa 80 chilometri da Denver, è stato lanciato intorno all’ora di pranzo con la segnalazione della presenza di un uomo armato nella zona immediatamente dichiarata “non sicura”, facendo scattare una sorta di “evacuazione”, considerato che l’edificio in questione si trova non lontano dalla zona commerciale della città, particolarmente frequentata in occasione del Black Friday, la giornata dei saldi. Diverse persone sono state costrette a restare dentro i vicini esercizi commerciali, invitate dalla polizia a rimanere lontane dalle finestre.

L’uomo è entrato nella clinica nota per il programma “Planned Parenthood”, una struttura medica dedicata alla pianificazione familiare, spesso bersaglio delle critiche dei movimenti pro-vita in quanto pratica aborti. E’ anche regolarmente al centro di accesi scontri tra esponenti politici, tra chi difende la validità del programma e chi lo addita come illegittimo, tra questi ultimi principalmente conservatori repubblicani.

Gallina, omicidio Aiello: nuovo guai per Antonio Galimi: "Armi in casa"

Svolta nell'omicidio Romeo Aiello a Gallina. Arrestato Antonio Galimi
Il pensionato arrestato Antonio Galimi

Si aggrava la posizione di Antonio Galimi, il presunto autore dell’omicidio del 53enne Romeo Aiello avvenuto un anno fa a Gallina. L’uomo resta in carcere con nuovi capi d’accusa oltre che per omicidio volontario.

Il gip presso il tribunale di Reggio Calabria – sulla base delle risultanze investigative acquisite quest’anno dalla stazione dei Carabinieri di Gallina, in ordine ai reati di ricettazione e detenzione illegale di arma clandestina – venerdì 28 novembre 2015 ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, notificato dagli stessi militari a Galimi nel penitenziario dove è recluso dallo scorso novembre.

Antonio Galimi è pure ritenuto presunto responsabile di aver detenuto all’interno della propria abitazione – occultata tra alcuni barattoli di pittura vuoti – una pistola semiautomatica calibro 6,35 browning marca “Beretta” mod. 950 con matricola abrasa, rinvenuta dai militari della Stazione di Gallina il 31 gennaio 2015 nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata nell’ambito del medesimo procedimento penale per il quale si trova attualmente in carcere.

Alla luce della nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, Galimi resterà dietro le sbarre a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria, davanti la quale dovrà rispondere del nuovo reato contestato.

Antonio Galimi era stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Gallina il 28 novembre 2014, poiché ritenuto responsabile della morte del 53enne Romeo Aiello, genovese di origine, avvenuta al culmine di una violenta lite all’interno dell’abitazione di via Chiesa Madre, a Gallina, dove la vittima conviveva con la nipote del presunto omicida.

Maltempo, Neve in Sila. Pioggia e vento in Calabria e al Sud

Maltempo, Neve in Sila. Pioggia e vento in Calabria e al Sud
Neve in Sila

Neve in Sila e pioggia insistente da giorni sul Cosentino e in Calabria. Sull’Altopiano silano, sopra i mille metri, si registrano le prime nevicate. Quindici centimetri di fiocchi bianchi, col colonnino di mercurio sceso sotto zero. E il maltempo sta colpendo l’intera regione mentre le temperature sono invernali un po’ dappertutto.

Pioggia battente in tutta la Calabria, con raffiche di vento forte lungo la costa ionica e tirrenica. Non vengono segnalati, comunque, particolari disagi. Regolare la circolazione lungo le statali e sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Ma a soffrire vento polare e pioggia in tutto il centro sud. Il Dipartimento della Protezione Civile due giorni fa aveva lanciato un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare criticità idrogeologiche e idrauliche.

L’avviso prevedeva dalla mattinata di giovedì il persistere di precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale su Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Si prevedono, inoltre, rovesci o temporali su Lazio orientale e meridionale, Campania, Abruzzo e Molise, e nevicate al di sopra degli 800-1000 metri, con apporti al suolo moderati o localmente abbondanti e quota in calo – localmente – fino a 600 metri su Abruzzo, Molise e zone orientali della Campania.

Previsti venti forti occidentali, con raffiche di burrasca sulla Sicilia e, prevalentemente dai quadranti settentrionali, con raffiche fino a burrasca o burrasca forte, su Emilia- Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria, con possibili mareggiate lungo le coste esposte.

Omicidio a Chiasso, ucciso e sfigurato un 73 enne. E' mistero

Omicidio a Chiasso, ucciso e sfigurato un 73 enne. E' mistero
Corso San Gottardo angolo piazza Bernasconi a Chiasso (Street view)

CHIASSO – Il cadavere di un uomo di 73 anni è stato trovato nel pomeriggio di venerdì 27, novembre nel garage per auto sotterraneo posto sotto un condominio di corso San Gottardo, a Chiasso, nei pressi di piazza Bernasconi.

Secondo gli investigatori, l’uomo è stato colpito ripetutamente alla testa con un corpo contundente. In corso le indagini della Polizia. Alcuni media ticinesi e di Chiasso riportano che l’uomo sarebbe stato colpito “durante uno scontro con altre persone”.

La vittima, il cui nome non è stato ancora rivelato, è stata trovata in una pozza di sangue con il volto sfigurato e tracce di sangue sarebbero state rinvenute lungo la rampa di accesso al garage.

La vittima aveva ricoperto in passato ruoli politici e amministrativi come consigliere comunale e assessore in un paese del distretto di Mendrisio. L’uomo, ex fiduciario, nove anni fa era stato coinvolto in un’inchiesta per presunti reati finanziari.

Sconosciuto il movente. Non si esclude che l’omicidio possa essere maturato della sua vecchia professione o per un regolamento di conti.

Gli inquirenti ticinesi, coordinati dal magistrato Marisa Alfier, stanno raccogliendo elementi e acquisendo testimonianze utili a risalire all’assassino. Per ora è mistero fitto.

Terrorismo, arrestate 6 persone con passaporti falsi. Uno organico all'Isis

Terrorismo, arrestati tre siriani e un pakistano con passaporti falsi
Operazione anti terrorismo

Passaporti falsificati per sfuggire alla giustizia o per superare controlli altrimenti impossibili. Aumentano a dismisura i soggetti che tentano quotidianamente di beffare le forze dell’ordine con documenti tarocchi, ma al contempo si sono intensificati i controlli anti terrorismo dopo gli attacchi di Parigi.

Tre siriani con passaporti falsi sono stati arrestati venerdì dalla Polfer ad Ancona, mentre stavano per salire sul treno delle 2:45 per Milano.

Gli extracomunitari hanno detto di essere sbarcati nel porto di Bari nascosti in un container, e di aver comprato i documenti falsi in Turchia, per mille euro. Sono stati processati per direttissima, e hanno patteggiato una condanna ad un anno di reclusione. In corso le procedure per l’espulsione dal territorio nazionale.

Solo tre giorni addietro, la polizia aveva invece arrestato il 25enne pakistano Aslam Temour, mentre si stava imbarcando su un volo di linea Palermo-Parigi, con un passaporto falso.

Al giovane che aveva più volte viaggiato tra la Sicilia e la Francia era stato negato a Pian Del Lago il visto di asilo politico. Grazie al ricorso ad almeno due false identità, Temour, a partire dal 2011, è riuscito a superare i controlli italiani e transalpini, facendo la spola tra Italia e Francia con documenti falsificati.

Anche all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio mercoledì erano stati fermati altri due siriani con documenti falsi. Erano diretti a Malta. Ma nei confronti di uno di loro, Alali Faowaw, 30 anni, è scattata un’accusa più grave dopo vari accertamenti. Dovrà rispondere di associazione e arruolamento con finalità di terrorismo, anche internazionale. I due stavano tentando, con passaporti falsi, di imbarcarsi su un volo per La Valletta. Una sua foto con la divisa dell’Isis si è rivelata uno degli elementi fondamentali per le nuove accuse. Inizialmente era indagato solo per i documenti falsi.

A suo carico sono gravi gli indizi di colpevolezza e pericolo di fuga. Sono questi i motivi posti a sostegno del fermo disposto dalla Procura competente di Bergamo.

Secondo gli inquirenti, Faowaz era nell’organico dell’Isis, anche se lui si è giustificato sostenendo che si trattava di una divisa da vigile urbano: “Ero un poliziotto che doveva presidiare un incrocio di Raqqa”, ha detto. Il 30enne ha spiegato che, quando il regime si è instaurato, bisognava iscriversi a specifiche liste per poter lavorare.

Parigi, la Francia onora i morti del terrorismo islamico

Le celebrazioni in memoria dei morti del 13 novembre a Parigi
Le celebrazioni in memoria dei morti del 13 novembre a Parigi (Ansa/Ap-Francois Mori)

“La Francia farà di tutto contro il terrorismo, senza pietà, per proteggere i nostri figli”. Lo ha detto il presidente Francois Hollande alla cerimonia in memoria delle vittime del terrorismo islamico del 13 novembre scorso a Parigi. “Dopo aver seppellito i morti, ripareremo i torti dei sopravvissuti”, ha detto aggiungendo che “loro (i jihadisti) hanno il culto della morte, ma noi, noi abbiamo l’amore per la vita”.

Gli “uomini e le donne” rimasti uccisi negli attacchi del 13 novembre, “venivano da 50 comuni del paese” e dall’estero: “17 paesi del mondo che con noi condividono il lutto”. Il presidente della Repubblica ha affermato che “nonostante le lacrime, questa generazione è diventata il volto della Repubblica”. La “Francia resterà se stessa così come l’avevano amata coloro che sono scomparsi. Se ci fosse bisogno di una ragione per restare in piedi, per batterci per i nostri principi e difendere la nazione, la ritroveremo nel loro ricordo”, ha detto ancora Hollande.

Un Francois Hollande visibilmente provato trattiene a stento le lacrime mentre vengono intonate le note di Jacques Brel alla cerimonia solenne agli Invalides e, sul maxischermo, scorrono le immagini delle vittime.

La lettura dell’elenco delle vittime degli attentati terroristici del 13 novembre a Parigi è durata undici, interminabili, minuti. I volti del presidente Francois Hollande e del primo ministro Manuel Valls segnati dal dolore mentre un lungo silenzio ha fatto seguito alla dolorosa lettura. Poi le note di un violoncello hanno accompagnato l’avvio del discorso di Hollande.

Successivamente, la soprano Nathalie Dessay ha intonato Perlimpinpin, un brano di Barbara. Una nazione, oggi contro “un’orda di assassini ha ucciso 130 dei nostri in nome di una causa folle e di un Dio tradito”, ha detto Hollande.

Tricolori alle finestre oggi in Francia per l’omaggio solenne ai 130 morti e ai 350 feriti degli attentati del 13 novembre a Parigi e Saint-Denis. Presiede la cerimonia agli Invalides, il capo dello stato rientrato da Mosca, ultima tappa della sua maratona diplomatica per rinsaldare la coalizione anti-Isis dopo la tensione Russia Turchia. Nella solennità del momento, prende però forma la contestazione di alcune famiglie di vittime che hanno rifiutato l’invito, denunciando l’assenza di “decisioni forti”, contro il terrorismo jihadista.

Addio al regista Luca De Filippo, figlio del grande Edoardo

L'attore e regista scomparso Luca de Filippo
L’attore e regista scomparso Luca de Filippo
(Ansa/Fusco)

E’ morto all’età di 67 anni, l’attore e regista teatrale Luca De Filippo, figlio del grande Eduardo. Nato a Roma il 3 giugno 1948, l’artista si era era sposato nel 2013 con Carolina Rosi, figlia del regista Francesco.

Luca De Filippo era malato da tempo e fino a pochi giorni fa era ancora in turnee con una delle celebri commedie del padre: “Non ti pago”. Luca De Filippo mise piede per la prima volta in un palcoscenico a soli 7 anni, nel 1955, nel ruolo di Peppeniello in “Miseria e nobilita”, diretto dal padre.

“Faccio parte di una famiglia che fa teatro da tre generazioni”, raccontava con orgoglio in un’intervista in tv, nella quale parlava del mestiere dell’attore, “un mestiere duro, molto selettivo”. Con il padre Edoardo aveva una fortissima somiglianza.

Sempre al fianco del padre in quasi tutte le sue maggiori opere teatrali, da “Filumena Marturano”, a “Natale in casa Cupiello”, a “Berretto a Sonagli”, aveva raccolto il testimone di Eduardo alla sua morte nel 1984. Una “eredita” pesante da sopportare sulle spalle che lo ha portato a volersi migliorare sempre più, confrontandosi con la sua compagnia teatrale anche con altri maestri, come Moliere, Beckett e Pirandello.

Numerose le sue apparizioni cinematografiche e in tv: è stato tra gli interpreti di “Giovani Tigri” e della serie tv “Quel negozio di piazza Navona”. Sempre per la tv ha lavorato in “Petrosenella”, “Le scene di Napoli” e la serie “Naso di Cane”, con Claudia Cardinale.

Nel film del 1990 “Sabato, domenica e lunedì”, con la regia di Lina Wertmuller, ha recitato accanto a Sophia Loren. Con la sua compagnia teatrale, fondata nel 1980, ha diretto “Uomo e galantuomo”, “Non ti pago”, “Il Contratto”, “Penziere mieje” e “Ditegli sempre di sì”. L’attore e regista ha realizzato anche un’opera di Pasquale Altavilla “A fortuna e Pulicinella”, il “Don Giovanni di Moliere” e, nel 1990, ha diretto Umberto Orsini ne “Il piacere dell’Onesta” di Pirandello.

Da qualche mese aveva accettato la direzione della Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Napoli. Grande commozione per la sua scomparsa in tutto il mondo cinematografico e teatrale italiano, nonché europeo, dove De Filippo era molto apprezzato.

Bonus 80 euro, i Vigili del fuoco contro Alfano: "Spetta anche a noi"

Bonus 80 euro, i Vigili del fuoco contro Alfano: Antonio Brizzi, segretario del Conapo "Spetta anche a noi"
Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo

“Due giorni fa il premier Renzi ha annunciato l’estensione del bonus 80 euro alle Forze dell’Ordine a prescindere dal reddito. Il nostro sindacato da due giorni protesta e chiede chiarimenti al ministro Alfano per la non menzione dei Vigili del fuoco tra i beneficiari del bonus”.

E’ quanto sostiene Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco che lamenta l’ambiguità e la poca chiarezza sul bonus da dare alle forze dell’Ordine a parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

L’annuncio, come si ricorderà, era stato fatto dal capo del governo qualche giorno dopo gli attacchi terroristici a Parigi e in questo dovrebbe, come naturale, rientrare anche il corpo dei Vigili del fuoco che svolgono un lavoro altrettanto meritorio come tutti le altre forze: basti pensare all’immane sacrificio dei pompieri dopo gli attacchi alle torri gemelle dell’11 settembre 2001.

“La copertura finanziaria annunciata, pari a 300 milioni, è chiaramente insufficiente – sottolinea il presidente del Conapo – per elargire il bonus a tutti gli appartenenti alle forze di polizia, forze armate e Vigili del fuoco, per i quali, dai nostri calcoli servirebbero circa 500 milioni”.

Una somma, questa, che per Brizzi sarebbe sufficiente per tutti i corpi. “I nostri timori – prosegue – sono quindi fondati ed il silenzio del ministro dell’interno (Angelino Alfano) preoccupa tutti i Vigili del fuoco”.

“Chiediamo al ministro Alfano di impegnarsi affinché il bonus di 80 euro sia riconosciuto anche ai vigili del fuoco, altrimenti saremmo costretti a scendere in protesta per denunciare l’ennesimo schiaffo del governo ai Vigili del fuoco, da sempre “figli di un dio minore” e già bistrattati con retribuzioni di 300 euro al mese inferiori e senza i riconoscimenti pensionistici degli altri corpi dello stato”, conclude il presidente Antonio Brizzi.

Paola, picchia e violenta l'ex moglie. Arrestato

Paola, picchia e violenta ex moglie. Arrestato titolare di un bar a BelvedereHa minacciato, picchiato e violentato la ex moglie – in tre occasioni davanti alla figlia maggiorenne – sin dal momento della separazione. Una storia di abusi che andava avanti da tempo, fino a quando la donna, esausta, ha deciso di dire basta e sporgere denuncia contro l’ex coniuge, V.F., un commerciante di 51 anni che è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Paola.

L’accusa contro il presunto aggressore, è violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, lesioni e porto abusivo di un coltello usato in una delle violenze sessuali.

La donna sarebbe stata costretta a subire violenze di ogni genere da parte dell’ex marito dal giorno della loro separazione con ingiurie, lesioni personali ed episodi di violenza sessuale che, in almeno tre occasioni, si sono svolte anche in presenza della figlia maggiore della coppia. In una circostanza anche con l’uso di un coltello, con cui l’ex consorte minacciava di morte la donna.

Ieri, a seguito dell’ennesimo episodio di violenza e minaccia aggravata anche con l’uso di un coltello, la donna si è recata al Commissariato di Polizia di Paola, dove è stata ascoltata da personale specializzato a trattare casi specifici come quello esposto dalla donna. La vittima è stata soccorsa dai sanitari.

Subito dopo, sono scattate le ricerche dell’uomo, titolare di un bar a Belvedere Marittimo, dove è stato rintracciato e sottoposto a perquisizione personale. La perquisizione è stata estesa anche all’autovettura di proprietà dell’uomo, al cui interno veniva rinvenuto un coltello corrispondente a quello descritto dalla donna.

L’uomo è stato pertanto arrestato e posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente, nella persona del sostituto procuratore della Repubblica di Paola, Maria Camodeca, che ne ha disposto l’accompagnamento presso la Casa Circondariale di Paola.

Velletri, commercialista ucciso a coltellate da un fornaio albanese

La vittima Francesco Maria Pennacchi
La vittima Francesco Pennacchi (Facebook)

Era andato con degli amici nello studio professionale per prendere un Pc e inviare alcune email, (e non un party come emerso inizialmente, ndr), ma i rumori avrebbero infastidito un vicino d’ufficio che lo ha accoltellato a morte.

E’ successo in via Volsci, a Velletri, in provincia di Roma, nella notte tra giovedì e venerdì. La vittima è un commercialista 32enne, Francesco Maria Pennacchi. A sferrargli una pugnalata al petto sarebbe stato un fornaio di origini albanesi, Lorenc Prifti, di 40 anni, poco dopo rintracciato e fermato.

Appena commesso il fatto di sangue, gli amici che erano in casa con lui hanno chiamato le forze dell’ordine e i soccorritori del 118 che lo hanno portato in codice rosso all’ospedale Paolo Colombo di Velletri dove però il professionista è giunto, purtroppo, senza vita.

Secondo quanto ricostruito, Francesco Maria Pennacchi si era recato attorno alle ore 23.00 in ufficio al quarto piano di uno stabile in via Volsci per prendere il suo personal computer e a inviare delle mail. Il vicino, prima della mezzanotte lo avrebbe accoltellato all’improvviso senza che la vittima potesse reagire e difendersi.

L’uomo si è dato subito alla fuga ma, i carabinieri di Velletri lo hanno intercettato e fermato. Condotto nella caserma della locale stazione, il presunto assassino è stato sottoposto a interrogatorio, prima dai militari poi da pm di turno della procura di Velletri. Gli inquirenti stanno interrogando anche gli amici che erano con la vittima per accertare la dinamica dell’omicidio di Francesco Pennacchi. (articolo modificato)

Melito Porto Salvo, villette vicino una fiumara. Sequestri e 8 indagati

Melito Porto Salvo, villette vicino una fiumara. Sequestri e 8 indagati
Malito Porto Salvo dall’alto. (Google Earth)

E’ di otto indagati il bilancio di una operazione che ha portato al sequestro di un complesso edilizio edificato in una zona ad alto rischio idrogeologico, a ridosso della Fiumara di Anna’, nel Comune di Melito di Porto Salvo, Reggio Calabria. Si tratta di tecnici e professionisti accusati a vario titolo di truffa aggravata, falso ideologico e abuso d’ufficio.

Il provvedimento di sequestro è stato adottato dalla Procura della Repubblica reggina e condotta dal Nucleo investigativo di Polizia Ambientale Forestale (NIPAF) del Comando Provinciale di Reggio Calabria con il supporto del Comando stazione Forestale di Melito di Porto Salvo.

Impegnate quindici unità sul territorio col supporto di un elicottero NH500 del Nucleo Operativo Aeromobili del Corpo forestale di stanza a Lamezia. Il complesso edilizio sequestrato è composto da 6 villette bifamiliari a tre livelli, alcune quasi ultimate, altre ancora in costruzione, il cui valore commerciale è in corso di accertamento.

L’indagine, è scaturita dalle denunce presentate da alcuni acquirenti di unità immobiliari, che si sarebbero accorti di presunte irregolarità amministrative rilevate nel corso della costruzione degli edifici.

Le attività di indagine avrebbero permesso agli inquirenti di scoprire un vero e proprio “vaso di pandora”. Le ipotesi di reato che sono emerse dalle indagini sono presunta truffa, abuso d’ufficio e altre violazione di legge che avrebbero colpito interessi di carattere pubblico; su tutte, la sicurezza e l’incolumità fisica dei cittadini.

Il complesso edilizio, è stato edificato a pochi metri dall’argine della Fiumara di Annà, una zona classificata – secondo il Piano di Assetto Idrogeologico (Pai), come R4, ossia ad alto rischio di esondazione della fiumara stessa, dove la legge non permette di edificare e costruire.

La stessa area è inserita nel Piano regolatore del comune di Melito Porto Salvo, allo sviluppo di parchi tematici a vocazione naturalistica.

Secondo l’attività investigativa, è emerso come dall’analisi documentale sarebbe stato lo stesso Comune ad aver autorizzato “illecitamente” il progetto di costruzione, “ignorando palesemente i vincoli di sicurezza idrogeologici posti dalla Regione Calabria, manipolando ad arte il proprio Piano Regolatore e facendo in modo di addebitare i costi di urbanizzazione sulla collettività anziché sul costruttore”, recita una nota.

Le indagini, tuttora in corso, hanno già consentito di individuare otto persone tra dirigenti comunali, tecnici, impiegati e liberi professionisti, tutti a vario titolo inquisiti per reati che vanno dalla truffa aggravata, al falso ideologico e all’abuso d’ufficio.

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