15 Ottobre 2024

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Guidonia, collisione in volo fra aerei dell’Aeronautica: morti i due piloti

Drammatico incidente aereo alle porte della Capitale. Due velivoli militari si sono scontrati all’altezza di Guidonia Montecelio, a pochi km da Roma. Dopo la collisione i due jet sono precipitati su un prato non lontano da via Longarina e i piloti che erano a bordo sono deceduti nello schianto.

Sul posto polizia, carabinieri e personale del 118. L’incidente, secondo le prime informazioni fornite dalle agenzie, avrebbe coinvolto due aerei militari d’epoca. Dopo lo scontro, uno dei due è finito in un prato, l’altro su una strada.

I due aerei appartenevano al 60esimo Stormo dell’Aeronautica Militare. In base a quanto riporta l’Ansa i due velivoli, utilizzati per l’addestramento, è precipitato su una auto parcheggiata a poca distanza da alcune abitazioni mentre l’altro mezzo è caduto su un campo. Non risulterebbero altri feriti.

“Il pilota ha fatto qualcosa per evitare i palazzi, li ha schivati. Secondo me una manovra per graziarci, perché poteva prendere i palazzi”, raccontano i testimoni oculari dell’incidente tra due ultraleggeri costato la vita a il tenente Colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Maneghello, i due uomini appartenenti al 60esimo Stormo dell’Aeronauta militare.

“Pur essendo in corso i doverosi accertamenti, dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato li direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime”, afferma in una nota il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto in relazione all’incidente di Guidonia.

La collisione tra i due aerei precipitati a Guidonia “è avvenuta nella fase che precede l’atterraggio” e i due mezzi erano impegnati “in un’attività addestrativa che coinvolgeva in tutto quattro velivoli. L’ipotesi per ora è la collisione in volo che ha determinato la caduta dei due aerei ma l’inchiesta accerterà le cause”, ha detto il generale dell’aeronautica Silvano Frigerio a proposito dell’incidente che ha coinvolto due aerei dell’aeronautica vicino Roma nel quale sono morti due piloti.

“Erano piloti esperti, volavano su diversi mezzi. Da molti anni erano in forze al 60esimo Stormo e al Gruppo volo di Guidonia”. Così il generale dell’aeronautica Silvano Frigerio parlando dei due piloti morti nell’incidente che ha visto coinvolti due aerei dell’aeronautica vicino a Roma. “Il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, nato nel 1975 a Taranto, era istruttore di volo, il maggiore Marco Meneghello era nato a Taranto nel 1977 – continua – tutti i piloti dell’Aeronautica sono addestrati anche a manovre per preservare l’incolumità delle persone, ma l’indagine in corso lo appurerà”.

Prima il boato, poi l’esplosione e le fiamme tra le case. Terrore e paura caratterizzano i racconti dei testimoni che questa mattina hanno assistito all’incidente aereo costato la vita a due piloti dell’Aeronautica Militare a Guidonia, alle porte di Roma

“Il tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il Ten. Col. Giuseppe Cipriano e il Maggiore Marco Meneghello, mentre erano impegnati in attività di volo – si legge nel messaggio -, ha destato profonda commozione in tutto il Paese. In questa triste circostanza, voglia rendersi interprete presso l’ Aeronautica Militare e le famiglie dei due Ufficiali dei miei sentimenti di cordoglio, solidarietà e intensa partecipazione al dolore dei congiunti”.

“L’accaduto lo abbiamo scoperto sui canali di informazione. Poi ci hanno dato l’ufficialità dall’Aeronautica. All’inizio non pensavamo ci fosse anche mio fratello”. A parlare, su Rai Radio1, è Alessio Cipriano, fratello del tenente colonnello Giuseppe Cipriano, pilota alla guida di uno dei due ultraleggeri dell’aeronautica militare che in esercitazione si sono scontrati nei cieli di Guidonia, alle porte di Roma. “Era una persona d’oro, una persona speciale – continua -. Ha dato veramente l’anima e la vita. Mio fratello non volava per mestiere. Lo faceva davvero per passione. L’ha fatto da sempre, per tutta la sua vita, fin da quando era ragazzo. Era un istruttore, a detta dei suoi allievi, uno dei migliori mai incontrati. Ha dato veramente l’anima per i suoi allievi, per l’Aeronautica e per il tricolore. Era una persona speciale. In questo momento stiamo per andare a Roma. Siamo in partenza da Potenza, in Basilicata, con i miei genitori. Come ho detto al generale dell’aeronautica che mi ha chiamato, il mio desiderio è di tenere alto il nome di mio fratello: come persona e poi per la sua umanità, generosità e passione”.

Nella tarda mattinata, informa l’Aeronautica, due velivoli U-208 del 60/o Stormo di Guidonia, in volo nell’ambito di una missione addestrativa pre-pianificata, “sarebbero entrati in collisione, per cause al momento non note, precipitando al suolo in un’area nei pressi dell’aeroporto militare di Guidonia. I due piloti purtroppo sono deceduti nell’impatto. Sul posto sono intervenute immediatamente le squadre di soccorso. Non ci sarebbero altre persone coinvolte”.

Omicidio a Reggio, ucciso il gestore di un autolavaggio

Un uomo di 47 anni, Przemyslaw Krzysztof Grudniewski, di nazionalità polacca è stato ucciso nella sua abitazione. L’omicidio è avvenuto nella notte in casa della vittima ubicata in via Italia, nel quartiere di Santa Caterina.

A trovare il corpo sono stati alcuni suoi dipendenti. Grudniewski era noto in città perché gestiva l’autolavaggio “Paradiso” a Santa Caterina. Dopo un primo esame della salma eseguito dal medico legale sembrerebbe che l’uomo sia stato soffocato da qualcuno che poi si è allontanato senza lasciare traccia.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra mobile che hanno eseguito i rilievi e hanno avviato le indagini coordinate dai sostituti procuratori Walter Ignazitto e Giulia
Scavello.

I due pm hanno disposto il sequestro della salma per essere sottoposta ad autopsia. Intanto gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Grudniewski per capire chi ha potuto incontrare prima di essere ucciso.

Il fatto che l’omicidio sia avvenuto all’interno della sua abitazione, dove viveva da solo, fa ipotizzare agli investigatori che Grudniewski sia stato ucciso da qualcuno che conosceva bene e a cui ha consentito appunto di entrare a casa.

Grudniewski, in passato, aveva avuto qualche problema legato a vicende di piccolo spaccio di droga.

Ursula von der Leyen scrive a Meloni: “Su immigrazione servono soluzioni Ue”

La Commissione Ue “ha risposto” alla lettera che la premier Giorgia Meloni ha scritto sul problema dei flussi migratori. Lo dice una portavoce dell’esecutivo Ue. Nella lettera si riconosce il bisogno di trovare soluzioni a lungo termine sul problema della migrazione, in linea con il messaggio della presidente della Commissione Ursula von der Leyen prima del Consiglio di febbraio, rinnovare gli sforzi per arrivare ad un accordo sul Patto per la migrazione e dare risposte operazionali”.

“La migrazione – dice – va affrontata con un approccio olistico, combattendo i trafficanti, mettendo in campo i rimpatri per chi non ha diritto di restare, ma anche offrendo percorsi chiari per migrazioni sicure e legali”.

Il dovere morale di evitare tragedie come quella di Cutro e il lavoro necessario su tre priorità: cooperare con i Paesi del Nord Africa per evitare le partenze irregolari, sviluppare corridoi umanitari sicuri e aumentare il coordinamento per le attività di Search & Rescue,  ha scritto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nella lettera in cui ha risposto a Giorgia Meloni dopo la tragedie di Cutro. “Condivido totalmente la tua opinione che come europei, politici e cittadini, abbiamo il dovere morale di agire per evitare simili tragedie. Quest’ultima deve quindi servire da richiamo a raddoppiare la nostra determinazione a portare soluzioni efficaci e durature”, ha scritto von der Leyen ricordando che, se “è vero che la migrazione è una realtà complessa e in continua evoluzione” è vero anche che “abbiamo dimostrato che quando agiamo insieme, l’Ue può gestire la migrazione. Ad esempio, con i milioni di ucraini in fuga dalla guerra in Russia” che “hanno provocato il più grande sfollamento nel nostro continente dalla Seconda guerra mondiale. E’ chiaro che la migrazione è una sfida europea che richiede una soluzione europea”.

Nel testo la numero uno dell’esecutivo europeo spiega anche come “avanzare nel nuovo Patto di Migrazione e Asilo per spezzare il ciclo di soluzioni frammentarie che non portano progressi sufficienti”. Da qui, sottolinea von der Leyen discendono tre priorità: “aiutare chi ha bisogno di protezione internazionale, prevenire le partenze irregolari, combattere le i trafficanti criminali, offrire percorsi per una migrazione sicura e legale, rimpatriando quelli che non hanno il diritto a restare”. Nella lettera – nella quale in copia von der Leyen mette anche il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il premier svedese (presidente di turno del semestre) Ulf Kristersson – la presidente della Commissione annuncia che, da qui al 2025, l’Ue metterà a disposizione mezzo miliardo per il reinsediamento in Europa attraverso corridoi umanitari di circa 50mila persone. Anticipa inoltre che, al Consiglio europeo del 23 e 24 marzo fornirà un report sullo stato dell’arte delle misure operative finora messe in campo da Bruxelles.

“Per lavorare assieme per un approccio più coordinato nelle attività di Search and Rescue la Commissione ha rilanciato il gruppo di Contatto europeo come parte del Piano di azione per il Mediterraneo centrale. Il gruppo offre uno spazio per promuovere il coordinamento tra le autorità nazionali. Sono contenta del forte coinvolgimento dell’Italia “. Lo ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella lettera di risposta a Giorgia Meloni dopo la tragedia di Cutro. “Al prossimo Consiglio europeo provvederà a fornire lo stato dell’arte sulle misure operative proposte a febbraio”.

“Dobbiamo concentrare i nostri sforzi su coloro che necessitano di protezione internazionale fornendo loro reali alternative al mettersi nelle mani dei criminali. Il lavoro dell’Italia e di altri nell’offrire percorsi legali e sicuri attraverso corridoi umanitari offre un cruciale contributo – ha proseguito von der Leyen -. Provvederemo con almeno mezzo miliardo nel finanziare nuovi insediamenti e corridoi umanitari da qui al 2025, offrendo supporto ad almeno 50mila persone”.

Vìola la sorveglianza speciale e sfugge ai controlli, arrestato un 33enne

volante polizia cosenza

Agenti della Squadra Volante della Questura di Cosenza, hanno arrestato un 33enne per resistenza a pubblico ufficiale e violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

In particolare, il giovane è stato fermato nel corso di un controllo mentre si trovava fuori dal territorio comunale, violando così la prescrizione a cui era sottoposto.

Alla vista dei poliziotti l’uomo ha tentato di eludere il controllo allontanandosi a forte velocità a bordo di auto, ma dopo la pericolosa fuga per le vie cittadine è stato bloccato.

L’uomo è stato posto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Abusivismo: costruisce manufatto senza permessi, denunciato

Un uomo di Cosenza è stato denunciato dai militari della Stazione Carabinieri di Spezzano Sila per violazione alla normativa urbanistica.

Nei giorni scorsi durante un controllo effettuato in località “Muscello” del comune di Casali del Manco, frazione di Pedace, i militari hanno accertato la presenza di un manufatto edilizio, con annessa recinzione di un vasto terreno e una platea di cemento, da poco realizzata, sulla quale era adagiato un box da cantiere in lamiera e annessa recinzione in rete metallica e paletti in cemento per una superficie di circa 500 metri quadri.

Si è quindi proceduto al controllo delle autorizzazioni in possesso del proprietario essendo inoltre l’area soggetta a vincolo PAI, area questa attenzionata dal punto di vista idrogeologico e antisismico. Dal controllo è emerso che il proprietario ha effettuato tali lavori in assenza di permesso di costruire e in totale difformità alla normativa vigente.

Ucraina, Mosca: “Non ci sono condizioni per la Pace. Gli Usa alimentano il conflitto”

Non ci sono i prerequisiti per una pace in Ucraina, per passare da una soluzione di guerra a un dialogo che porti a una soluzione diplomatica. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov (foto) puntando il dito contro gli Stati Uniti che, ha affermato in conferenza stampa, ”alimentano il conflitto”. Secondo Peskov “Washington non vuole la fine di questa guerra, Washington vuole e sta facendo di tutto per continuare questa guerra”.

In Ucraina, ha aggiunto citato dalla Ria Novosti, ”è in corso un’operazione militare speciale, non ci sono prerequisiti per passare a un percorso pacifico. La Russia si sta sforzando di adempiere ai suoi compiti e raggiungere i suoi obiettivi portando avanti ulteriormente una difesa militare”.

Intanto secondo la stima che fornita dal ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, sono più di undicimila i soldati ucraini uccisi a febbraio nel conflitto contro la Russia. Le perdite dell’esercito di Kiev sono aumentate di oltre il 40% rispetto a gennaio, quando sarebbero 6.500 i soldati ucraini morti in battaglia.

In una videoconferenza con la leadership delle forze armate, il ministro russo afferma che i paesi occidentali stanno aumentando la fornitura di armi e attrezzature militari all’Ucraina, ampliando i programmi di addestramento per il personale dell’esercito ucraino. Ma, afferma il ministro, il sostegno della Nato al regime di Kiev “non porta al successo delle truppe ucraine sul campo di battaglia. Al contrario, c’è stato un aumento significativo delle perdite tra il personale delle forze armate ucraine”.

Xi Jinping e la Cina avvertono Usa e Occidente: “Tirino il freno, altrimenti sarà scontro”

Xi Jinping e la Cina contro Stati Uniti e Occidente. In un discorso dinanzi al Consiglio politico consultivo dell’Assemblea del popolo, il presidente cinese ha accusato “i Paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti, di attuare un contenimento, un accerchiamento e una repressione totale della Cina, che ha portato a sfide gravi e senza precedenti per lo sviluppo” del Paese.

Alle parole del presidente cinese si aggiungono poi quelle del nuovo ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, che alla sua prima conferenza stampa lancia un duro monito a Washington: gli Stati Uniti cambino approccio nei confronti della Cina o le conseguenze di ulteriori tensioni tra i due Paesi saranno “catastrofiche”.

“Se gli Stati Uniti non tirano il freno, ma continuano ad accelerare lungo la strada sbagliata, nessun guardrail potrà impedire il deragliamento e ci saranno sicuramente conflitti e scontri”, ha dichiarato Qin a margine della riunione annuale dell’Assemblea del popolo, mettendo in guardia da “conseguenze catastrofiche”.

Secondo il ministro degli Esteri, Washington ha “una visione gravemente distorta” di Pechino, che la porta a considerare la Cina come “il suo rivale fondamentale e la sfida geopolitica più importante”, con la conseguenza che “la politica Stati Uniti-Cina si è completamente allontanata da un percorso razionale e solido”.

Sebbene Washington parli di competizione, in realtà vuole reprimere la Cina in tutti i settori, ha affermato Qin, che ha paragonato i rapporti a due atleti che competono in una gara olimpica: “Se un atleta, invece di concentrarsi sul dare il meglio di sé, cerca sempre di ingannare l’altro o di metterlo in difficoltà, non si tratta di una competizione leale, ma di una maldicenza. Questa non è una competizione leale, ma un confronto malevolo e falloso”.

Pechino spera quindi che l’Europa “acquisisca veramente autonomia strategica”, ha continuato Qin Gang, esortando di fatto il continente europeo a prendere le distanze dagli Stati Uniti. “Le relazioni Cina-Europa non sono dirette, dipendenti o soggette a terzi”, ha affermato Qin a margine della sessione del Congresso nazionale del popolo. “La Cina considera sempre l’Ue come un partner strategico globale e sostiene l’integrazione europea”, ha aggiunto. “Speriamo che l’Europa, dopo aver attraversato il calvario della guerra in Ucraina, impari dal proprio dolore e raggiunga veramente l’autonomia strategica e la stabilità a lungo termine”.

“Siamo disposti a lavorare con la parte europea per aderire a un vero multilateralismo, rispetto reciproco e cooperazione vantaggiosa per tutti, superare tutti i tipi di ostacoli e difficoltà e approfondire costantemente il partenariato strategico globale tra Cina ed Europa, in modo da infondere maggiore stabilità, certezza ed energia positiva in un mondo turbolento.”

Chiaro anche l’avvertimento della Cina agli Stati Uniti su Taiwan. Nessun paese ha il diritto di interferire sulla questione perché “la soluzione della questione Taiwan è affare della Cina”, ha dichiarato il ministro.

La questione Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina, “la prima linea rossa che non deve essere oltrepassata nelle relazioni tra Cina e Stati Uniti”, ha aggiunto Qin. Gli Stati Uniti hanno una responsabilità ineludibile per aver causato la questione Taiwan, ha affermato ancora Qin. E se la Cina solleva questa questione con gli Stati Uniti è per sollecitarli a smettere di interferire nei suoi affari interni.

Gli Stati Uniti – ha concluso – “devono smetterla di contenere la Cina sfruttando la questione Taiwan” e tornare al fondamentale principio di un’unica Cina. (Adnkronos)

Duplice omicidio nel Brindisino, in caserma fratello e nipote di Antonio Calò

Cosimo e Vincenzo Calò, rispettivamente padre e figlio nonché fratello e nipote di Antonio Calò, l’uomo ucciso a fucilate insieme alla moglie nella sua abitazione nelle campagne di Serranova (Brindisi), sono entrati nella caserma dei carabinieri dove sono stati convocati dagli stessi militari. I due non sono accompagnati da alcun legale.

Ieri sera Cosimo ha subìto una perquisizione al termine della quale i carabinieri gli hanno sequestrato un fucile che a dire dell’uomo avrebbe acquistato qualche settimana fa. Non è chiaro il perché di questa nuova convocazione in caserma.

Le indagini dei carabinieri sul duplice omicidio di Antonio Calò e Caterina Martucci, avvenuto mercoledì scorso con colpi di fucile, si starebbero concentrando in ambito familiare. Al centro dei presunti dissidi ci sarebbe sia l’eredità di un casolare lasciato da Angelo, un altro dei sette fratelli Calò morto due anni fa, sia un vecchio terreno di proprietà della vittima.

Pagamenti doppi, sequestrati 17,5 milioni a Villa Sant’Anna

Circa 17,5 milioni di crediti sono stati sequestrati dagli ufficiali giudiziari e dai finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria alla casa di cura Villa Sant’Anna spa di del capoluogo di regione su disposizione della Corte dei Conti – Sezione Giurisdizionale per la Regione Calabria che ha accolto la richiesta avanzata in tal senso dalla Procura regionale. L’attività è stata coordinata dal procuratore regionale Romeo Ermenegildo Palma e dal vice procuratore generale Giovanni Di Pietro.

Lo scorso 17 gennaio era stata data esecuzione al provvedimento di sequestro conservativo fino alla concorrenza della somma di 20 milioni 851 mila 599 euro disposto dal presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti sempre nei confronti della società e del suo amministratore pro tempore.

In quella sede era stata fissata al 14 febbraio 2023 l’udienza di comparizione delle parti per la conferma, modifica o revoca della misura cautelare. A seguito dell’udienza, la Corte dei Conti ha confermato il sequestro conservativo, relativamente a tutti i beni immobili e alle partecipazioni societarie, nonché a 4 rapporti finanziari e ha disposto l’estensione della misura cautelare alla somma di 17 milioni 547 mila 514 euro costituente il credito vantato da Villa Sant’Anna spa nei confronti dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro per prestazioni rese in regime di convenzione nell’anno 2020.

La vicenda scaturisce dalle indagini svolte finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e dal Nucleo speciale di Polizia valutaria – IV Gruppo di Reggio Calabria che hanno consentito di disvelare doppi pagamenti che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro avrebbe effettuato nei confronti della casa di cura come corrispettivo delle medesime prestazioni, con conseguente danno erariale ascrivibile al management della casa di cura privata accreditata con il servizio sanitario nazionale e ai vertici pro tempore dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.

Naufragio, trovati i corpi di una donna e una bambina. 72 vittime

Il mare restituisce altre due vittime del naufragio del 26 febbraio a largo delle coste di Steccato di Cutro (Crotone). Martedì mattina i soccorritori hanno recuperato i corpi di una donna e di una bambina tra i 3 e i 4 anni.

I cadaveri sono stati trovati dalla Guardia costiera che prosegue le ricerche senza sosta. Salgono così a 72 le vittime accertate del naufragio.

Le ricerche proseguono senza sosta con mezzi aerei, navali, sommozzatori, droni e personale di presidio a terra di Guardia Costiera, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile regionale.

Ponte sullo Stretto, Salvini: “Opera si farà. Avvio lavori entro due anni”

Ponte sullo Stretto di Messina
Rappresentazione grafica del Ponte sullo Stretto di Messina

“Il ponte si fa, assolutamente, lo confermano gli ingegneri. Sarà l’opera più ecocompatibile e green al mondo. L’obiettivo è partire con i lavori entro due anni” e poi “completarlo entro cinque-sei anni”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a Rtl.

Stretta in Gran Bretagna sull’immigrazione clandestina, migranti saranno “deportati” e respinti

Giro di vite senza precedenti contro l’immigrazione illegale (nel Regno Unito). Il Governo britannico domani presenterà in Parlamento un disegno di legge draconiano che renderà un crimine attraversare la Manica su imbarcazioni di fortuna per raggiungere l’Inghilterra.

I migranti che arriveranno senza visto d’ingresso saranno “deportati” e perderanno per sempre il diritto a risiedere nel Regno Unito o a richiedere la cittadinanza britannica.

«Che sia chiaro, chi arriva qui illegalmente non potrà restare», ha dichiarato il premier Rishi Sunak, che appena eletto aveva dichiarato che fermare i migranti che sbarcano sulla costa inglese è una delle priorità del suo Governo.

Nel 2022 quasi 46mila migranti arrivati dalla Manica
Riprendersi il controllo dei confini era uno degli obiettivi principali di Brexit, ma da allora l’immigrazione è aumentata. Il Governo conservatore vuole dimostrare di avere un piano d’azione che funzioni, anche perché secondo i sondaggi l’immigrazione illegale è una delle preoccupazioni principali degli inglesi dopo l’economia e il costo della vita.

Lo scorso anno quasi 46mila migranti hanno attraversato la Manica su canotti e barche, un aumento vertiginoso dai 28mila del 2021, e in gennaio e febbraio di quest’anno nonostante il tempo inclemente tremila persone hanno già raggiunto le coste inglesi. I migranti provengono soprattutto dall’Albania, dall’Iran, dall’Iraq, dall’Afghanistan e dalla Siria.

Sunak venerdì incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron nella speranza di raggiungere un’intesa con la Francia, da dove partono quasi tutti i migranti che attraversano la Manica.

Sunak mira al recesso dalla Convenzione europea
Finora tutti i migranti che vogliono chiedere asilo in Gran Bretagna sono tutelati dalla Convenzione dei Rifugiati dell’Onu e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Secondo indiscrezioni credibili, Sunak vorrebbe ora recedere dalla Convenzione europea per poter procedere con il giro di vite e permettere la rimozione immediata dei migranti.

Il Governo intende anche procedere con il piano già presentato di deportare i migranti in Rwanda senza diritto di ritorno in Gran Bretagna. Il piano è stato finora bloccato da una serie di cause intentate da associazioni umanitarie.

Le reazioni alle proposte di Sunak sono state immediate e negative. Il Refugee Council ha sottolineato che due terzi delle persone che lo scorso anno hanno attraversato la Manica hanno diritto di asilo perché provengono da Paesi a rischio come Afghanistan, Siria o Sudan.

La Croce Rossa ha definito «estremamente preoccupante» il piano del Governo britannico, mentre l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha dichiarato che «tutti hanno il diritto di chiedere asilo in un altro Paese per sfuggire alla persecuzione, e chiedere asilo non può mai essere illegale». (Il Sole 24 Ore)

Naufragio, procuratore: “A buon punto ricostruzione comunicazioni”

Il procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia (ansa)

“Ce la stiamo mettendo tutta, siamo a buon punto di ricostruzione della rete di comunicazioni che sono avvenute prima dell’evento”. A dirlo ai giornalisti il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia, arrivando al palazzo di giustizia.

“Come abbiamo detto sin dal primo momento – ha sostenuto – stiamo acquisendo tutti gli elementi connessi a questa vicenda e ciò che riguarda i momenti precedenti al disastro. Siamo già a un punto di un certo interesse. Stiamo raccogliendo tutti gli atti”.
“Perché l’imbarcazione è stata lasciata sola? bella domanda. Il secondo fascicolo? Nessun’altra dichiarazione”.

“Da parte nostra non ci saranno comunicazioni finché non avremo raggiunto dei punti di certezza su quanto è successo prima del fatto. Tutto quello che esce non esce certamente dai nostri uffici”, ha detto il procuratore. “Dovete avere un po’ di pazienza – ha aggiunto – non sono cose che si possono puntualizzare in poche ore e abbiamo bisogno ancora di qualche giorno”.

“Non è una conferenza stampa – ha tenuto a precisare Capoccia – è solo un atto di rispetto nei confronti di tutti voi che state seguendo con grande attenzione questa immane tragedia”.

Naufragio, giovedì a Cutro il Consiglio dei ministri. Sindaco: Si terrà in sala consiliare

È stata fissata per giovedì 9 marzo, nel pomeriggio, la riunione del Consiglio dei ministri a Cutro annunciata ieri dalla premier Giorgia Meloni dopo il naufragio il 26 febbraio del barcone carico di migranti che ha provocato la morte accertata di 70 persone ed un numero ancora imprecisato di dispersi.

Orario, sede ed ordine del giorno della riunione saranno comunicati successivamente. A riferirlo è una nota di Palazzo Chigi.

Il Consiglio dei ministri si terrà con molta probabilità nella sala consiliare del Comune di Cutro, ha detto all’Ansa il sindaco del centro del Crotonese, Antonio Ceraso.

“La nostra sala consiliare – ha detto Ceraso – è perfettamente adeguata. Avrei fatto volentieri a meno di una riunione del Governo proprio a Cutro, perché non avrei mai voluto che proprio da noi si verificasse una tragedia simile, ma l’iniziativa della presidente Meloni è un faro acceso su quanto é avvenuto affinché non si ripeta mai più”.

“La decisione di convocare il Consiglio dei ministri proprio a Cutro dopo quanto è accaduto davanti alla nostra costa – ha aggiunto il sindaco Ceraso – dimostra che c’é un’adeguata attenzione da parte dello Stato. Il problema adesso, però, è trovare una strategia da portare a livello europeo per evitare che in futuro avvengano tragedie simili”.

“Il metodo che viene seguito per gestire queste situazioni – ha detto ancora il primo cittadino di Cutro – non mi compete. C’è però da riflettere su come avvengono questi terribili viaggi e sul perché non si faccia nulla per impedirli. Queste persone arrivano per disperazione e, pur di partire dai loro Paesi, mettono in conto anche il rischio della vita. È su questo che serve una riflessione adeguata. Il mio pensiero, comunque, resta fisso sulle vittime e sull’immane tragedia che abbiamo vissuto.

E ciò che mi chiedo come facciano i parenti delle vittime a rassegnarsi di fronte a quanto è accaduto. Il dramma che stanno vivendo é immenso. Così come mi chiedo come facciano i superstiti a continuare a vivere avendo nella mente in modo incancellabile il ricordo della tragedia che hanno vissuto”.

Naufragio, procura di Roma apre fascicolo dopo esposto parlamentari

Ansa

La Procura di Roma ha aperto, come atto dovuto, un fascicolo di indagine sul naufragio di Cutro dopo un esposto presentato dai parlamentari Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

Il procedimento è stato rubricato a modello 45, ossia senza indagati né ipotesi di reato.

Nell’esposto si chiedeva ai pm capitolini di valutare le responsabilità ministeriale in relazione alla macchina dei soccorsi. In base a quanto si apprende i magistrati di piazzale Clodio dovranno valutare, dopo avere studiato l’esposto, se inviare per competenza territoriale l’incartamento ai colleghi della procura di Crotone. (Ansa)

Gasolio agricolo, l’Agenzia delle Dogane scopre una truffa

Archivio

Una frode nel settore delle agevolazioni fiscali sui prodotti energetici impiegati nei lavori agricoli e orticoli, in allevamento e florovivaistica, per un totale di 95 mila euro di accise evase, è stata scoperta dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) di Catanzaro che hanno denunciato il rappresentante legale di una società.

La frode è stata accertata nel corso dell’attività di controllo su un deposito commerciale in provincia di Cosenza, disposto a seguito di un’attività di analisi dei rischi.

Sulla base di quanto emerso dalla consultazione delle banche dati in uso all’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dopo aver effettuato un inventario fisico sul deposito che risultava inattivo da almeno sei mesi, sono stati posti a confronto gli acquisiti risultanti dalla contabilità dei fornitori e le consegne effettuate ai clienti, constatando così un ingente ammanco di gasolio ad uso agricolo.

Attraverso questo sistema il carburante sarebbe stato sottratto all’accertamento ed al pagamento delle accise dovute.

Naufragio, Pm: presto incidente probatorio. Pool di legali assisterà gratis parenti vittime

Potrebbe svolgersi la prossima settimana l’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Crotone al Gip per cristallizzare le testimonianze dei superstiti del naufragio del barcone carico di migranti del 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro e che ha provocato 70 vittime e un numero imprecisato di dispersi.

In ambienti della Procura citati dall’Ansa, si fa presente che questi giorni sono necessari per consentire la notifica a tutte le parti in causa, tra le quali anche i familiari delle vittime che potrebbero poi costituirsi parte civile.

La fissazione dell’udienza da parte del gip di Crotone non è quindi ancora avvenuta. Poi, dalla notifica del Gip devono passare almeno due giorni prima dello svolgimento vero e proprio.

Quindi saranno sentiti tutti i migranti superstiti, che in questo momento, come prassi, sono indagati di reato connesso in relazione all’immigrazione clandestina. Una prassi che normalmente si chiude con il proscioglimento. Sei di loro sono già stati sentiti dalle forze dell’ordine a sommarie informazioni, in relazione alla posizione e all’identificazione degli scafisti che sono stati arrestati.

Pool di avvocati assisterà gratis i parenti delle vittime

Un pool di legali assisterà gratuitamente i familiari dei migranti vittime del naufragio avvenuto domenica scorsa a “Steccato” di Cutro nei procedimenti penali che scaturiranno dalle indagini della Procura della Repubblica di Crotone. Analoga assistenza sarà garantita anche ai sopravvissuti del naufragio.

Il pool è composto dagli avvocati Luigi Li Gotti, ex sottosegretario alla Giustizia; Mitja Gialuz, ordinario di Diritto processuale penale, e Vincenzo Cardone e Francesco Verri, cassazionisti esperti di Diritto penale internazionale.

“Siamo stati incaricati da numerosi familiari delle vittime del naufragio – affermano in una nota i quattro penalisti – di rappresentarli nei due procedimenti penali iscritti dalla Procura della Repubblica di Crotone. Il primo ha già condotto all’arresto di alcuni presunti scafisti che rispondono dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo quale conseguenza della violazione dolosa delle leggi sull’immigrazione. Il secondo procedimento mira a raccogliere gli elementi per valutare se ci sono responsabilità per il mancato soccorso in mare. In entrambe le indagini forniremo il nostro attivo contributo, anche per mezzo di ricerche e investigazioni difensive, per accertare i fatti e perseguire eventuali responsabilità. Siamo a nostra volta molto disponibili, come certamente lo è la Procura della Repubblica, a ricevere segnalazioni e indicazioni da parte di chiunque ne sia in possesso. Abbiamo fiducia, a ragion veduta, nelle attività della Procura della Repubblica di Crotone, che potrà contare in ogni momento sul nostro ausilio secondo quanto prevedono regole e procedure”.

“L’assistenza legale ai sopravvissuti ed alle famiglie delle vittime – dicono ancora i quattro avvocati – è il nostro modo di sostenere anche moralmente le centinaia di persone che hanno perso i loro familiari. Collaboreremo, inoltre, con i difensori delle altre persone offese, degli enti e degli organismi che decideranno di assumere un ruolo attivo nei procedimenti”.

Naufragio, a Steccato di Cutro “Via Crucis” in memoria delle vittime

Una migliaio di persone hanno partecipato alla “Via Crucis” organizzata dalla Vicaria di Belcastro e di Isola Capo Rizzuto in memoria dei migranti morti nel naufragio di domenica scorsa 26 febbraio a “Steccato” di Cutro.

In testa al corteo la “Croce” realizzata – su incarico di don Francesco Loprete, parroco di “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto -, dall’artista Maurizio Giglio con i resti del barcone smembrato dalle onde.

“Abbiamo voluto realizzare questa Croce – ha detto don Francesco – per ricordare i tanti innocenti morti nel naufragio. Questo dramma non si cancellerà mai dalle nostre menti. Dopo duemila anni Cristo è ancora in Croce”.

Alla “Via Crucis” c’erano alcuni sindaci e tre Vescovi. Nel corso dell’iniziativa sono state lette preghiere dedicate alle vittime e discorsi incentrati sulla necessità di evitare che in futuro possano ripetersi tragedie simili.

Naufragio, Papa all’Angelus: “Fermare trafficanti della morte”. Meloni: “Faccio mie sue parole”

“I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus di domenica.

Il pontefice ha espresso il suo “dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro presso Crotone. Prego per le numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti”.

“Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle. Rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte. Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti. Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere”, ha concluso il Papa.

La premier Meloni: “Faccio mie le parole del papa”

“Francesco chiede di fermare gli scafisti e di impedire che ‘i viaggi della speranza si trasformino in viaggi di morte’. Chiede anche di imparare a “capire” e “piangere” e lo fa con un lungo e commosso silenzio nella preghiera a Piazza San Pietro”. La premier Giorgia Meloni afferma di accogliere l’appello del Pontefice: “Impiegheremo tutte le forze necessarie” per fermare il traffico di migranti, assicura.

Schianto contro un albero in Veneto: due ragazze morte e 2 feriti gravi

Due ragazze, di cui una minorenne, sono morte e due giovani uomini sono rimasti gravemente feriti a Motta di Livenza (Venezia) a causa dello schianto dell’auto su cui viaggiavano contro un platano.

I Vigili del fuoco, accorsi dal locale distaccamento, hanno messo in sicurezza l’auto, una Bmw, ed utilizzando cesoie, divaricatori e martinetti idraulici hanno estratto i due uomini, uno di Pordenone, che sono stati stabilizzati dai sanitari del Suem 118 e trasferiti in codice rosso in ospedale.

Nonostante i soccorsi il medico ha solo potuto constatare la morte delle due ragazze di 17 e 19 anni. I Carabinieri hanno deviato il traffico ed eseguito i rilievi del tragico sinistro.

I quattro, tutti giovani, erano a bordo dell’auto condotta da un 19enne di Pordenone. Per cause in corso di accertamento l’auto è uscita di strada andando a schiantarsi contro un albero sul lato opposto al proprio senso di marcia.

Le vittime sono una 19enne di origini greche che viveva a Ponte di Piave e una 17enne da Oderzo, morte all’istante. Gravemente feriti il 19enne, condotto in ospedale a Treviso, e un 18enne del luogo trasportato in ospedale a Mestre. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Conegliano per i soccorsi e i rilievi di legge.

Le vittime
Si chiamavano Eralda Spahllari, 19 anni, e Barbara Brotto, 17 anni, le due ragazze morte nell’incidente. Eralda Spahllari frequentava la scuola Lepido Rocco di Motta ed era residente a Ponte di Piave, voleva diventare estetista, mentre Barbara Brotto era di Oderzo.

La 19enne si trovava a fianco del conducente mentre la 17enne era sul sedile posteriore, sul lato sinistro, della Bmw 420 andata distrutta nello schianto contro un platano probabilmente a causa dell’alta velocità.

Gravemente feriti il guidatore del mezzo, un 19enne di Pravisdomini che è ricoverato in rianimazione all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e un 18enne di Motta di Livenza, trasportato in ospedale a Mestre, in condizioni gravi . L’incidente è avvenuto nel territorio del Comune di Gorgo al Monticano lungo un rettilineo che porta a Motta di Livenza località dalla quale provenivano i giovani.

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