13 Ottobre 2024

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Sporting Locri, in piazza per la Befana della legalità

Sporting Locri, in piazza per la Befana della legalità
Il Vescovo di Locri mons. Francesco Oliva alla Befana della legalità

LOCRI – Tutti in piazza a Locri per la festa dell’Epifania e per ribadire con forza la vicinanza alla società dello Sporting, la squadra di serie A, elite di calcio femminile a 5 i cui dirigenti hanno subito minacce.

La squadra tornerà in campo domenica 10 gennaio contro la Lazio. Il Centro sportivo italiano ha organizzato la manifestazione “Epifania della legalità.#iovadoagiocareaLocri”. Nella piazza centrale di Locri sono stati allestiti dei piccoli campi sportivi con tanti giovani che hanno giocato a calcetto. All’iniziativa hanno partecipato il Vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva, il sindaco, Giovanni Calabrese e gli atleti dello Sporting Locri.

L’allenatore dello Sporting Locri, Willy Lapuente, ha affermato che “sin dall’inizio eravamo intenzionati a proseguire. Meno male che gestisco un gruppo unito che ha dato forza a tutti spingendo le istituzioni a prendersi carico della società. Il nostro augurio è che ci siano nuovi imprenditori pronti a rilevare la società”.

La calciatrice Rossana Rovito ha espresso l’auspicio che dopo la partita con la Lazio non si spengano i riflettori. “Ci auguriamo – ha detto Rovito – che le istituzioni aiutino la società a portare a termine il campionato. Non è stata una bella sosta di campionato perchè c’è stata tanta tensione. Meno male che domenica torneremo nuovamente in campo in modo da proseguire il campionato”.

Cosenza, ferito grave per petardi viene arrestato per droga

Cosenza, ferito grave per petardi viene arrestato per droga
Piazza dei Valdesi a Cosenza. Dalla scalinata inizia il rione Santa Lucia

COSENZA – Vivo per miracolo per l’esplosione di un grosso petardo che l’ha investito in pieno e condotto nelle camerate dell’Annunziata, un giovane cosentino di 21 anni, M.C., è stato dichiarato ufficialmente in stato di arresto per droga. A effettuare l’arresto, la squadra mobile di Cosenza.

Mercoledì pomeriggio, attorno alle 16 nel rione Santa Lucia, tra i vicoli della vecchia Cosenza, il ventunenne stava maneggiando un ordigno “fai da te” quando all’improvviso qualcosa è andato storto e la “bomba” gli è esplosa tra le mani. Un boato potente udito a diversi isolati del centro storico e che ha fatto andare in frantumi i vetri delle abitazioni circostanti.

Soccorso dai vigili del fuoco che operavano per altra emergenza in quei vicoli, il giovane, tutto insanguinato, è stato trasportato in codice rosso in ospedale dove i medici hanno fatto ciò che hanno potuto per salvargli la vita. Nel frattempo, sul posto si sono recati gli agenti della mobile di Cosenza per accertare i fatti.

Risalendo alle generalità del ferito, hanno notato che M.C., era una “vecchia” conoscenza delle forze dell’Ordine. Un sorvegliato speciale con precedenti in materia di esplosivi rudimentali. In considerazione di ciò che è emerso dall'”anagrafe giudiziaria”, gli agenti del questore Luigi Liguori, hanno effettuato una perquisizione a casa di M.C., il ferito miracolato.

In realtà il ragazzo, non sarebbe avvezzo solo ai botti, ma anche agli stupefacenti. La squadra mobile ha infatti trovato in casa un chilo di marijuana, 4 dosi di cocaina, un fucile calibro 12 provento di furto, un bilancino di precisione e 1.500 euro in contanti. Da queste risultanze investigative è scattato l’arresto del presunto pusher, che ora si trova piantonato in ospedale. Il giovane è ricoverato con ustioni su tutto il corpo.

Addio alla grande attrice Silvana Pampanini. Aveva 90 anni

Addio alla grande attrice Silvana Pampanini. Aveva 90 anni
Due foto di Silvana Pampanini: a sinistra nel massimo del suo splendore, l’altra in età avanzata

ROMA – Lutto nel mondo del cinema: l’attrice Silvana Pampanini è morta questa mattina intorno alle 9,30 al Policlinico Gemelli di Roma, dov’era ricoverata da metà ottobre in terapia intensiva, dopo essere stata sottoposta a un’operazione di chirurgia addominale d’urgenza. L’attrice, 90 anni, si era ripresa dopo l’intervento ma ha poi sofferto complicanze dovute anche all’età.

Nata a Roma il 25 settembre del 1925, romana ma di famiglia veneta, Silvana Pampanini doveva essere cantante nel segno di una zia celebre, la soprano Rosetta. Diplomata all’istituto magistrale e al Conservatorio di Santa Cecilia la ragazza aveva una vera propensione al canto, tanto da aver tenacemente conservato la sua voce in tutti i film in cui i suoi personaggi cantavano, mentre tante brave doppiatrici si sostituirono sempre a lei per darle voce nei film più celebri. Invece le cose cambiarono in una sola notte quando la sua maestra di canto la iscrisse a sua insaputa al primo concorso di Miss Italia, a Stresa nel 1946.

Prima di Gina Lollobrigida, prima di Sophia Loren, al tempo dei concorsi di bellezza e di un’Italia che la guerra non aveva piegata, l’astro di Silvana Pampanini cominciò a risplendere e non fu una stella cometa, ma una stella luminosa che attirò registi famosi, attori di grido, principi e magnati in una ridda di successi commerciali, applausi internazionali, flirt sempre annunciati e sempre smentiti, compreso quello romantico di Totò, che per la bellissima attrice provò un sentimento profondo e mai veramente ricambiato.

La Corea del Nord testa armi nucleari per la 3° guerra mondiale

La Corea del Nord testa armi nucleari per la 3° guerra mondiale
La mappa del sisma in Corea del Nord dopo il test nucleare

Il regime comunista della Corea del Nord ha reso noto di aver condotto con “successo” un test con una bomba nucleare all’idrogeno. Le autorità sudcoreane e il Servizio geologico americano poco prima avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 a 49 km a nord di Kilju, l’area dei test nucleari nordcoreani. Secondo Seul (Corea del Sud) il sisma era di origine “artificiale”. Tuttavia, sostengono gli 007 di Seul che hanno informato il governo sudcoreano, “la bomba potrebbe essere atomica e non all’idrogeno”.

Dopo l’annuncio della Corea del Nord è stato convocato per oggi il Consiglio di sicurezza dell’Onu “a porte chiuse”. Preoccupazione è stata espressa da diversi paesi occidentali, ma anche da Cina e Giappone. Scetticismo da parte degli esperti.

L’annuncio dell’esperimento in tv, con la speaker della Kct, la principale emittente nordcoreana che ha letto un messaggio: “Il primo test con la bomba all’idrogeno della repubblica è stato condotto con succeso alle 10 del mattino. Con la riuscita perfetta della nostra storica bomba all’idrogeno miniaturizzata – recitava il comunicato – ci uniamo alle altre potenze nucleari avanzate”. Con il test, il regime comunista coreano, vuole dimostrare la sua “forza” per “difenderci dall’aggressione Usa”.

VIDEO DELL’ANNUNCIO ALLA KOREAN CENTRAL TELEVISION

Si tratta del quarto esperimento nucleare per il regime di Kim Jong-Un ma quest’ultimo appare il più preoccupante perchè la bomba termonucleare è molto piu’ potente di una “semplice” bomba atomica. Il test, se confermato da esperti stranieri, sarà un forte incentivo per nuove sanzioni contro la Corea del Nord da parte dell’Onu e peggiorerà le già cattive relazioni del paese con i suoi vicini.

Pyongyang ha già alcune rudimentali bombe nucleari. Nel 2012 ha detto di aver mandato nello spazio un satellite con un missile pluristadio. Secondo gli esperti, questo missile potrebbe essere utilizzato anche per il trasporto a lungo raggio di testate nucleari.

“Se le notizie sono vere allora si tratta di una grave violazione delle risoluzioni dell’Onu e una provocazione che condanniamo senza riserve”, ha detto il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond. Condanna del test nucleare di Pyongyang anche da parte della Francia. Il presidente francese Francois Hollande lo definisce “una violazione inaccettabile delle risoluzioni dell’Onu” e chiede “una reazione forte della comunità internazionale”.

Condanna di Giappone e Cina.
Il premier nipponico, Shinzo Abe, ha condannato “energicamente” il nuovo test nucleare della Corea del Nord e assicurato che il Giappone offrira’ “una ferma risposta” a quello che considera una grave minaccia per la sua sicurezza. Ferma condanna della Cina al test nucleare annunciato dal regime di Pyongyang: la Cina – ha fatto sapere una portavoce del ministero degli Esteri – si oppone “formalmente” al test e ha chiesto al regime nordcoreano di evitare azioni che “peggiorino la situazione”, mantenendo il suo impegno alla denuclearizzazione della penisola coreana. “Il governo cinese si oppone formalmente” al test, che e’ stato realizzato “nonostante l’opposizione della comunita’ internazionale”, ha dichiarato la portavoce, Hua Chunying, nel corso di un incontro con la stampa.

Giappone e Usa hanno inviato aerei da ricognizione in una zona vicino alla penisola coreana per misurare la radioattivita’ nell’aria. Un aereo delle Forze di autodifesa, l’esercito giapponese, ha prelevato un campione di aria per analizzare la presenza di particelle radioattive, che rappresenterebbero un indizio del nuovo test atomico realizzato dal regime di Kim Jong-un. Anche gli Stati Uniti hanno inviato aerei nella zona con lo stesso obiettivo, esattamente come fece per i precedenti test nucleari di Pyongyang nel 2006, 2009 e nel 2012.

'Ndrangheta, catturato in un resort il latitante Antonio Cilona

arrestato il latitante Antonio Cilona
Antonio Cilona

REGGIO CALABRIA – Gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria, insieme ai colleghi di Vibo e Palmi, sono riusciti a catturare il latitante Antonio Cilona, 35 anni, ritenuto presunto esponente di spicco del sodalizio di ‘ndrangheta dei Santaiti di Seminara (Reggio Calabria).

L’arresto è avvenuto nell’ambito di una complessa attività di indagine della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria finalizzata alla ricerca ed alla cattura dei latitanti della fascia tirrenica,

A seguito dell’attività investigativa svolta sotto la direzione della Procura antimafia reggina, Antonio Cilona è stato individuato in un resort della “Costa degli Dei”, nella zona costiera a sud della Provincia di Vibo Valentia, all’interno di un bungalow dove il latitante si nascondeva.

Cilona, condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso ed omicidio, era disarmato ed al momento della cattura non ha opposto resistenza agli agenti che avevano opportunamente cinturato l’obbiettivo, rendendo impossibile ogni via di fuga al ricercato.

La condanna all’ergastolo a carico di Antonio Cilona era frutto di attività di indagine compiuta dalla Polizia di Stato reggina e coordinata dalla locale Dda che ricostruiva l’omicidio di Carmelo Ditto, quest’ultimo cognato di Antonino Gallico dell’omonimo clan palmese, la cui responsabilità ricadeva sul clan Santaiti.

L’indagine, riferiscono gli inquirenti, ha consentito di appurare che i presunti esecutori materiali del grave fatto delittuoso erano Carmine Demetrio Santaiti  e, appunto, Antonio Cilona. A seguito della condanna all’ergastolo inflitta dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, in data 27 luglio 2015 Cilona si è reso latitante.

Il ruolo di rilievo ricoperto da Cilona, in seno alla consorteria mafiosa dei Santaiti di Seminara, era emerso proprio dalla vicenda relativa l’omicidio di Ditto, poiché Santaiti, pur avendo la disponibilità di altri nipoti maschi diretti e di numerosi affiliati, aveva scelto proprio Cilona come suo complice per compiere tale delitto.

Usa, Obama piange per le armi, ma per 8 anni ha lasciato stare

Usa, Barack Obama piange per le armi, ma per 8 anni ha lasciato stare
Barack Obama mentre piange per le morti e il flagello delle armi (Ansa/Ap)

Barack Obama piange per le morti, la diffusione e “il flagello delle armi”. Dopo un lungo braccio di ferro con il Congresso e con le lobby, che ha definito “ostaggio delle lobby delle armi”, il presidente americano ha deciso di scavalcarlo, ricorrendo ai suoi poteri esecutivi. Ostaggio come lo sono tutti i presidenti, democratici o repubblicani. Ma il presidente Usa poteva esercitare già otto anni fa il suo potere che dice di voler esercitare a fine mandato.

“Oltre 30.000 vite vengono spezzate dalle armi negli Usa ogni anno” e “siamo l’unico paese al mondo in cui le stragi avvengono con tale frequenza”, ha detto il presidente Usa alla Casa Bianca. I repubblicani possono tenere il Congresso in ostaggio ma “non possiamo lasciare che l’America sia tenuta in ostaggio”, ha tuonato Obama. “Le continue scuse per non intervenire – ha affermato – non sono più sufficienti”.

Piange Barack Obama ricordando la strage dei bambini nella scuola di Newtown. “Mi infurio ogni volta che penso a quei bambini della prima elemenare”. Il controllo sulle armi, ha detto, non contraddice il secondo emendamento della costituzione americana.

Il presidente ha indicando la necessità di agire “con urgenza” per salvare vite. “Non siamo qui per discutere dell’ultima sparatoria di massa ma per prevenire la prossima”. Presente in sala anche Gabrielle Giffords, la parlamentare vittima di una sparatoria a Tucson nel 2011 e altri familiari di vittime. Obama ha ricordato la sparatoria nella quale è rimasta coinvolta la Giffords così come le altre recenti stragi, compresa l’ultima a San Bernardino, in California.

Intanto vola in Borsa il titolo Smith&Wesson: +18%. Ai massimi dal 1999. Durante la presidenza Obama la produzione di armi risulta raddoppiata, solo per lo scorso dicembre, dopo la strage di San Bernardino, si assiste ad un picco di vendite che non si registrava da due decenni. Oltre a Smith&Wesson. La Nra – altra potentissima lobby americana delle armi – reagisce e provoca postando su twitter una minacciosa immagine che ritrae due parlamentari democratiche di Brooklyn con accanto alcuni proiettili. E i repubblicani sono già sul piede di guerra: “Non importa ciò che dice Obama. Vigileremo attentamente. Il suo ordine esecutivo sarà sicuramente sfidato nei tribunali”, ha fatto sapere lo speaker della Camera Paul Ryan.

I Repubblicani, Trump in testa, affermano che qualsiasi decisione di Obama “verrà annullata” con la prossima presidenza. E’ campagna elettorale. Se da una parte Obama poteva sin dall’inizio del suo mandato, 8 anni fa, far leva sull’emendamento costituzionale per stoppare la vendita di armi, dall’altra c’è chi sostiene le grandi lobby che nei fatti, sono i veri artefici della politica Usa. Chiunque sia il presidente eletto, i quali prendono cospicui finanziamenti dalle lobby per le proprie campagne elettorali.

Melito (Napoli), riprende la faida. Agguato a un 24enne

Melito (Napoli), riprende la faida. Agguato al 24enne Luigi Di Rupo
Sullo sfondo il bar dov’è avvenuto il delitto a Melito. Nel riquadro la vittima Luigi Di Rupo, di 24 anni

Un giovane pregiudicato di 24 anni, Luigi Di Rupo, è stato ucciso a Melito, in provincia di Napoli. Il ragazzo aveva cercato di scampare ai proiettili dei sicari rifugiandosi nella caffetteria Royal di via Po, ma è stato raggiunto lo stesso e finito tra avventori e passanti terrorizzati.

L’omicidio è avvenuto attorno alle 16 del pomeriggio di mercoledì. Il primo del 2016 che prosegue la lunga scia di sangue dello scorso anno nel Napoleatano. Luigi Di Rupo, che viveva a Mugnano, sarebbe stato imparentato con il capozona di Melito degli Amato-Pagano. Il 7 febbraio 2015 è stato arrestato dalla polizia durante una riunione nel centro storico di Napoli insieme ad altri 9 pregiudicati, tra i quali un uomo del gruppo criminale dei Sibillo di Forcella, riferisce l’Ansa.

La matrice dell’ennesimo omicidio nel Napoletano è molto probabilmente camorristica. Un regolamento di conti tra famiglie mafiose. Sul posto i carabinieri di Giugliano e Castello di Cisterna, che hanno avviato i primi sopralluoghi. In via Po, anche il magistrato di turno e i soccorritori. Per Luigi Di Rupo non c’è stato nulla da fare. E’ morto pressoché all’istante.

Indagini serrate per risalire agli autori del delitto. Secondo quanto scrivono i giornali locali, il commando di killer sarebbe formato da quattro uomini i quali senza pietà hanno inseguito il giovane prima fuori e poi all’interno del locale, dove la vittima è stata raggiunta da più proiettili, vicino alla porta del bagno del locale.

Molti i clienti del bar e passanti che sono rimasti choccati da questa improvvisa e fulminea azione camorristica. Il rischio che potessero esserci pallottole vaganti è stato elevatissimo. Da quanto trapelato si tratta di professionisti. Sangue freddo e la spietata volontà di uccidere alla vigilia dell’Epifania, davanti a donne e bambini.

Santa Maria Capua Vetere, arrestato uomo per tentato omicidio

Santa Maria Capua Vetere, arrestato Carlo De Simone per tentato omicidio
Carlo De Simone, arrestato per presunto tentato omicidio

I carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con i militari della Compagnia di Capua, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di Carlo De Simone (in foto), 45enne di Francolise, accusato del tentato omicidio di un 62enne di Grazzanise commesso nella Frazione Brezza di Grazzanise il 3 gennaio scorso.

Il provvedimento riflette gli esiti di breve e serrata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha consentito di fare luce su grave fatto di sangue avvenuto di sera nei pressi di un bar.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, a seguito di precedenti dissidi tra vittima e aggressore sorti nel tempo per futili motivi, De Simone, già noto alle forze dell’ordine, si sarebbe procurato illegalmente un’arma da fuoco. L’intenzione dell’uomo era probabilmente quella di fargli pagare uno “sgarbo”. Quindi, armato, avrebbe atteso l’uscita della vittima da un bar e, dopo averlo pedinato sul tragitto verso la propria abitazione, giunto in una strada isolata e senza testimoni lo avrebbe affrontato chiedendo conto sulle offese asseritamente ricevute davanti al bar.

De Simone, sarebbe passato subito ai fatti esplodendo almeno due colpi di pistola uno dei quali uno ha colpito l’uomo al gomito sinistro. La vittima, soccorsa da alcuni conoscenti, è riuscito a recarsi al pronto soccorso dove ha ricevuto le cure mediche del caso.

Dopo un accurato sopralluogo della Scientifica dei militari della stazione di Grazzanise, in collaborazione coi colleghi della di Capua, i carabinieri hanno recuperato due bossoli calibro 7.65 nonché hanno repertato numerose tracce ematiche lasciate dal ferito sulla strada dove è avvenuta l’aggressione.

L’analisi dei fatti, basata sulle acquisizioni testimoniali e risultanze tecnico scientifiche del sopralluogo ha consentito agli inquirenti “di effettuare una univoca ricostruzione della vicenda” ponendo in rilievo il fatto che l’esplosione dei colpi di arma da fuoco, attesi la breve distanza tra vittima ed aggressore, il numero dei colpi e la regione presa di mira, quella toracica, avrebbe evidenziato propositi letali e solo per un caso fortuito la vicenda, scaturita da banali dissidi maturati in ambiente locale, non ha avuto un tragico epilogo.

Caserta, arrestato richiedente asilo per violenza sessuale

Caserta, arrestato richiedente asilo per violenza sessuale
Il cittadino nigeriano Robinson Osabuohien Emmanuel

SAN NICOLA LA STRADA (CASERTA) – Un cittadino nigeriano, richiedente asilo politico, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di San Nicola la Strada (Caserta) perché ritenuto presunto responsabile, unitamente ad altri, di violenza sessuale.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura.

L’uomo, Robinson Osabuohien Emmanuel, nato in Nigeria il 10 aprile 1995, era ricercato dai militari da circa due mesi, da quando cioè è successo il fatto e si dato alla macchia insieme all’altro complice.

Le indagini sono state svolte dai carabinieri della Stazione di San Nicola la Strada, per effetto della denuncia sporta in caserma dalla psicologa ed operatrice della cooperativa sociale in servizio presso la struttura alberghiera Hotel City, dove il cittadino nigeriano era ospite in qualità di richiedente asilo politico.

Dai fatti esposti in denuncia e confermati da alcuni testimoni oculari, è emerso che, in più occasioni, il cittadino nigeriano Robinson Osabuohien Emmanuel, abusando – scrive la procura – della relazione di ospitalità, ha importunato, unitamente ad altro soggetto, la psicologa del centro di accoglienza, con frasi ed atteggiamenti molesti; fino a giungere, lungo una scala di progressione criminosa, in tempi recenti a bloccarla, all’uscita del centro di accoglienza, per praticarle palpeggiamenti al seno ed in altre parti intime.

La psicologa riusciva ad evitare le cattive intenzioni dei due extra comunitari, di violentarla, in quanto le sue urla riuscivano ad attirare l’attenzione e il successivo intervento di altri operatori della cooperativa. I fatti risalgono all’ottobre 2015.

E’ emerso inoltre che gli stessi extra comunitari, in una occasione precedente, si erano resi responsabili di rapina nei confronti di altro operatore della suddetta cooperativa, il quale, dopo essere stato aggredito fisicamente dai medesimi extra comunitari, era stato privato della somma di 60 euro. L’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Ancora ricercata l’altra persona.

Natale, positivo il bilancio dei Carabinieri di Crotone

Presidio dei Carabinieri a Crotone. A destra il comandante della compagnia Claudio Martino
Presidio dei Carabinieri a Crotone. A destra il comandante della compagnia, Claudio Martino

Nel lungo periodo delle vacanze di Natale, i Carabinieri della Compagnia di Crotone guidati dal capitano Claudio Martino, hanno incrementato al massimo la proiezione di pattuglie per la prevenzione di reati contro il patrimonio.
Dal 22 dicembre ad oggi sono state 120 le pattuglie impiegate nei sette comuni di giurisdizione, con più di 400 autovetture controllate e 500 persone identificate; 22 le sanzioni amministrative elevate ai sensi del Codice della Strada con 4 denunce per guida senza patente perché mai conseguite.

Particolare importanza è stata posta durante il 24 ed il 25 dicembre alla presenza, anche mediante pattuglie di Carabinieri a piedi, presso le Chiese ove si celebravano le messe per le festività natalizie.
Parimenti, tutte le Stazioni dipendenti hanno eseguito turni di perlustrazione notturna durante la viglia di Capodanno per evitare i noti incidenti che avvengono spesso per un incauti maneggi di fuochi d’artificio illegali, o addirittura di vere e proprie armi da fuoco.

I militari del Nucleo Radiomobile hanno sequestrato più di cento kilogrammi di “ botti” illegali, con la denuncia in stato di libertà di due soggetti isolitani; i militari del medesimo reparto hanno inoltre denunciato in stato di libertà un pregiudicato crotonese perché a seguito di perquisizione veicolare durante un posto di controllo è stato trovato in possesso di un arpione di 30 cm detenuto indebitamente nella propria autovettura.

I militari della Tenenza di Isola Capo Rizzuto hanno denunciato tre minori per furto aggravato: durante un servizio perlustrativo i Carabinieri hanno infatti colto in flagranza di reato i 3 minori che cercavano di asportare della batterie da un ripetitore del gestore telefonico Vodafone. I minori sono stati fermati , non prima di un pericoloso inseguimento lungo le strade del centro, e deferiti al Tribunale dei Minorenni di Catanzaro.
Particolarmente intensa l’attività di prevenzione crimini dei Carabinieri di Cutro comandati dal Maresciallo Ordinario Antimo Andriulo che hanno denunciato in stato di libertà un pregiudicato del luogo poiché, sottoposto a perquisizione personale veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico.

Ulteriore denuncia alla competente Procura della città pitagorica per detenzione illegale di cartucce rinvenute a seguito di perquisizione domiciliare a carico di un cinquantenne del posto. Gli stessi militari nel pomeriggio dell’ultimo dell’anno 2015 hanno eseguito una perquisizione domiciliare d’iniziativa ad un noto pregiudicato sul posto rinvenendo nella sua abitazione, occultati nella guaina di un casco, ben 150 grammi di cocaina unitamente ad un bilancino di precisione: il soggetto L.G, classe ’80, pluripregiudicato, in tale circostanza veniva deferito in stato di libertà in quanto non presente sul posto. Lo stesso, successivamente, ritornato a casa il primo giorno dell’anno, scatenava la sua ira contro la convivente, picchiandola selvaggiamente e procurandole ferite e fratture con una prognosi di ben trenta giorni.

I Carabinieri quindi, alla riapertura degli uffici del Tribunale, presentavano con urgenza al Sostituto Procuratore Bono una dettagliata richiesta di ordinanza di custodia cautelare in relazione sia alla detenzione ai fini di spaccio della cocaina, sia alla condotta particolarmente violenta tenuta dal soggetto nei confronti della compagna. Ieri sera, vi è stata quindi l’esecuzione dell’ordinanza in carcere immediatamente redatta dal Gip su richiesta del citato Pubblico Ministero.

E' ancora strage di migranti sul "tratto della morte" nell'Egeo

Migranti, è ancora strage sul tratto della morte nell'Egeo
L’ennesima strage di migranti nel mare Egeo. Morti tre bambini. Forse siriani (photo ekathimerini.com)

Almeno nove migranti che stavano tentando di attraversare il mare Egeo per giungere dalle coste turche in Grecia, sono annegati nel distretto di Ayvalık dopo che la loro barca si è rovesciata a causa del mare in tempesta. Tra le vittime ci sono tre bambini. Si teme che il bilancio delle vittime possa salire, riferisce l’agenzia Dha. Alcuni media parlano di 22 morti tra due distinti naufragi.

Un totale di 22 migranti stavano tentando la traversata tra il distretto Dikili di Smirne, in Turkia, all’isola Lesbo in Grecia. Ad un certo punto, le onde del mare mosso hanno capovolto il barcone. L’ennesima tragedia è avvenuta attorno alle 5 di stamani.

Le squadre della Guardia Costiera sono riuscite a salvare otto rifugiati dopo aver condotto una ricerca in mare, mentre gli uomini della gendarmeria perlustrano altre aree del litorale per il sospetto che possano essersi verificati altri naufragi di migranti.

Le autorità non hanno ancora rivelato l’origine degli uomini, donne e bambini presenti sull’imbarcazione. Con molta probabilità alcuni migranti erano partiti dalla Siria.

Petilia Policastro ha la nuova giunta "più giovane d'Italia"

Nuova giunta Petilia Policastro - Crotone
La nuova giunta comunale di Petilia Policastro

PETILIA POLICASTRO (CROTONE) – Il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi, ha nominato la nuova giunta composta da giovani assessori. La nomina arriva dopo l’avvicendamento di due assessori dopo due anni e mezzo di attività.

La nuova giunta è composta da tre uomini (più il sindaco) e una donna: Sono Vincenzo Ierardi 29 anni, Fabio Gaspare Venneri 30 anni, Paola Carvelli, 31 anni e Giuseppe Scordamaglia, 31 anni.

“E’ la giunta più giovane d’Italia – ha detto Nicolazzi – e di questo sono fiero. Questa è la futura classe dirigente”.

Catanzaro, impatto frontale in tangenziale. Muore 27enne

Catanzaro, impatto frontale in tangenziale. Muore 27enne
(foto repertorio)

CATANZARO. Un giovane di 27 anni, Antonino Laganà, è morto in un incidente stradale avvenuto sulla tangenziale di Catanzaro, nei pressi del quartiere Sant’Antonio. Il giovane viaggiava a bordo di una Fiat 600 che si è scontrata frontalmente con una Bmw serie 1.

Il ventisettenne è stato sbalzato fuori dall’abitacolo dell’utilitaria ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia stradale e il personale medico del 118 che ha soccorso il conducente della Bmw. Il traffico è rimasto bloccato per consentire le operazioni di soccorso e di messa in sicurezza della strada.

Tracollo di Schengen. Svezia e Danimarca chiudono frontiere

Tracollo di Schengen. Vezia e Danimarca chiudono frontiereUn altro pezzo di Schenghen va in frantumi per lo tsunami di migranti che si è riversato in Europa. La Svezia ha introdotto controlli sui viaggiatori provenienti dalla Danimarca, incluse le decine di migliaia di pendolari danesi, con l’obiettivo dichiarato di ridurre il numero di profughi che giungono nel Paese. Dopo la decisione di Stoccolma, è arrivata quella di Copenaghen, che ha deciso di sospendere temporaneamente la libera circolazione dello spazio Schengen e ha reintrodotto i controlli al confine con la Germania fino al prossimo 14 gennaio. La libera circolazione nell’area “Schengen e’ in pericolo”, e’ stata la reazione del portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Martin Schafer.

“La liberta’ di movimento in Europa e nella Ue e’ un bene molto prezioso, forse il traguardo piu’ importante raggiunto negli ultimi 60 anni” in Europa. Da parte sua, un portavoce del governo di Berlino, Steffen Seibert, ha chiesto azioni per migliorare la protezione delle frontiere esterne, spiegando che la soluzione alla crisi dei migranti non e’ blindare i confini nazionali. “Serve una soluzione a livello europeo. Non troveremo soluzioni nelle frontiere nazionali tra un paese e l’altro”, si legge in una nota diffusa da Seibert. “la risposta – aggiunge il portavoce – si puo’ trovare nella protezione effettiva e nel controllo delle frontiere esterne”.

Sono in tutto sei i paesi europei dell’area Schengen che hanno reintrodotto i controlli alle proprie frontiere. Analoghe decisioni erano state prese dalla Norvegia (che non fa parte dell’Unione europea ma dello spazio Schengen), dall’Austria, dalla Germania e dalla Francia. La reintroduzione dei controlli, prevista dalle regole del codice delle frontiere di Schengen in casi eccezionali (all’articolo 23), era stata finora decisa dai paesi solo per eventi programmati come le grandi conferenze internazionali, che riuniscono in uno stesso luogo i leader mondiali diventando luoghi ad alto rischio per il terrorismo, oppure grandi manifestazioni sportive internazionali.

Si tratta di un vero e proprio stravolgimento culturale per la Svezia, una delle mete più ambite e, una volta, il Paese eruopeo più aperto ai profughi: solo nel 2015 ha ricevuto richiesta di asilo da 150.000 persone. Secondo la Bbc a tutti coloro che vorranno attraversare il ponte di Orensud, che collega la città svedese di Malmo con Copenhagen, in auto o treno o usi i traghetti sarà negato l’ingresso nel Paese se non sara’ in possesso dei documenti necessari. In sintesi non ci saranno piu’ treni diretti tra Danimarca e Svezia.

I pendolari danesi che attraversano su treno l’Orensund dovranno cambiare convoglio all’aeroporto di Copenhaghen dove saranno sottoposti ai controlli di identita’ per poi salire su un altro treno. La polizia ha gia’ innalzato barriere – simili a quelle viste in Ungheria ed in altri Paesi balcanici – intorno ad uno dei binari della stazione del Kastrup Airport della capitale danese. Lo stesso e’ accaduto alla stazione di Hillie la prima in Svezia dopo aver superato il confine. In totale i tempi di percorrenza passeranno dagli attuali 40 minuti a 70. Intanto la Guardia costiera turca fa sapere di aver salvato nel 2015 in mare 86.462 migranti, cifra superiore del 570% rispetto al 2014, mentre in Germania nell’anno appena finito sono entrati 1.091.894 richiedenti asilo.

Saldi, da domani si parte. Associazioni pro e contro

SaldiConto alla rovescia per il via ufficiale domani dei saldi invernali 2016. La corsa è già partita il 2 gennaio in quattro regioni (Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d’Aosta) ma il 5 gennaio segna lo start definitivo in tutte le altre Regioni, Lazio e Lombardia comprese. Sulla chance ‘”doppia” rappresentata dal tradizionale appuntamento di inizio anno con le vendite a prezzi ribassati – per i consumatori a caccia del buon affare, per i commercianti che intravedono la possibilità di dare fiato agli incassi – è già guerra di previsioni. Sarà comunque un test importante.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà 346 euro per l’acquisto di abbigliamento, calzature o accessori (il 3% in più rispetto all’anno scorso), per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro.

“I saldi sono occasioni importanti per i consumatori – dice Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio – e fondamentali per gli operatori commerciali per dare continuità a quei piccoli, quasi impercettibili, segnali di ripresa. Con questo tipo di vendita, aumentano i ricavi, ma diminuiscono i margini”. Non sono d’accordo però le associazioni dei consumatori che negano la possibilità di un’impennata dei consumi e denunciano vendite scontate in ‘sordina’ un pò dovunque.

”La situazione delle famiglie è tale da non permettere nessuna impennata” dicono Adusbef e Federconsumatori che prevedono una spesa media di 179 euro, sottolineando la partenza “tiepida” dei saldi anticipati nelle quattro regioni dopo che ”i consumi natalizi sono scesi dell’1,6%”.

La gente gira per negozi ma non compra, è in sintesi il parere del Codacons secondo cui le vendite ”rimarranno stabili rispetto allo scorso anno, con una spesa sui 184 euro a famiglia”. Sugli sconti punta invece la Confesercenti, certa che rappresentino una “boccata di ossigeno per un settore ancora in crisi e che solo nell’ultimo anno ha visto la chiusura di 10mila negozi di moda, 27 al giorno”, a fronte di meno di 5mila nuove aperture.

Sui saldi dell’inverno 2016, che si preannunciano ‘blindati’ nelle grandi città, Roma in testa con task force e il piano ‘shopping sicuro’, fioccano intanto i consigli per evitare bufale. Altroconsumo ricorda che ”la garanzia vale per due anni dall’acquisto anche per la merce in saldo. Prestare quindi attenzione agli scontrini di carta chimica, potrebbero deteriorarsi. Il consiglio è di fotocopiarli”. Inoltre, la garanzia va fatta valere entro sessanta giorni dal momento in cui scopri il difetto del prodotto che hai acquistato.

Un negoziante convenzionato con una carta di credito è tenuto ad accettarla sempre, anche in periodo di saldi I prezzi esposti vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, farlo notare. Per tutelare i propri diritti è possibile rivolgersi alla polizia municipale. (Paola Barbetti per l’Ansa)

Intelligence, dalla Calabria un master per 007

Intelligence, dalla Calabria un master per 007
Mario Caligiuri

“Oggi tutti in Italia invocano l’intelligence per contrastare il fondamentalismo islamico e la criminalità organizzata. Si dimentica, però, che per tanti anni si è fatto di tutto per indebolire questo strumento fondamentale per la sicurezza e il benessere dei cittadini. La prima cosa è costruire una cultura dell’intelligence in modo da farne comprendere la decisiva importanza per la democrazia. E per questo occorre partire necessariamente dalla formazione”. Lo afferma Mario Caligiuri, direttore del Master in intelligence dell’Università della Calabria, annunciando l’apertura delle iscrizioni per l’anno accademico 2015/16.

Nel 2007 sotto lo stimolo del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, – spiega l’ex assessore calabrese alla Cultura – proprio nell’ateneo calabrese venne avviato il primo master del settore di una università pubblica italiana. La prima edizione venne conclusa dall’allora direttore del Sisde Franco Gabrielli (ora prefetto di Roma, ndr). Nelle quattro edizioni che si sono poi svolte sono stati formati 102 laureati provenienti dall’Italia e dall’estero. Il Master è di secondo livello, cioè aperto a coloro che possiedono una laurea magistrale e le domande di ammissione avvengono esclusivamente sul sito a questo link. Le domande scadono il primo febbraio 2016.

Le lezioni inizieranno sabato 27 febbraio 2016 mentre gli esami finali si svolgeranno con la discussione di una tesi. La tassa di iscrizione è di 4mila euro, con una riduzione del 10 per cento per gli appartenenti alle forze dell’Ordine. Il Master, che prevede complessivamente 1.500 ore, si articola in 19 giornate d’aula di 8 ore ciascuna che si svolgeranno di sabato presso l’Università della Calabria a Rende.

Inoltre ci saranno attività di laboratorio dedicate ai temi «Intelligence e “‘ndrangheta” e “Intelligence e immigrazione islamica” con qualificati docenti a livello nazionale e internazionale. Sono poi previste 300 ore di stage presso strutture specializzate appositamente selezionate. È prevista l’assegnazione di 60 crediti.

Catanzaro, sbanda l'auto e si cappotta. Paura per due donne

Catanzaro, sbanda l'auto e si cappotta. Paura per due donne
Nella foto dei vigili del fuoco l’auto cappottata a Catanzaro

Un’auto, per cause in corso di accertamento, è sbandata oggi mentre transitava lungo l’imbocco per la Galleria Sansinato, a Catanzaro, andando a sbattere e capovolgendosi su un lato. Il bilancio è di due donne ferite in modo lieve.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Catanzaro con una squadra di 5 uomini. I vigili hanno proceduto al taglio del tetto del veicolo per facilitare i soccorsi alle due donne che erano intrappolate nella vettura.

Forte è stato lo spavento per le malcapitate. Fortunatamente ferite lievi senza traumi preoccupanti. Non è chiaro se l’auto sia sbandata autonomamente.

Ance: "Scippati i fondi per A3 e 106". Delrio: "Non è vero"

Ance: "Scippati i fondi per A3 e 106". Delrio: "Non è vero"
Il presidente Ance Calabria Francesco Berna e il ministro Graziano Delrio

CATANZARO – “Nessuna discriminazione, né riduzione delle risorse per la Calabria nella pianificazione delle infrastrutture nella Stabilità 2016, ma più risorse e risorse certe per realizzare le opere in tempi certi”. Lo afferma il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, rispondendo al presidente di Ance Calabria, Francesco Berna che a suo avviso sarebbero stati “decurtati i fondi per la Salerno – Reggio e la Statale 106, sottratto l’equivalente dell’intero Por. La Regione dica se ne era informata. Parlamentari non pervenuti. Appalti pubblici in aumento in tutta Italia, ma in Calabria crollo del 55% in un anno”.

Per il presidente Berna si tratta “dell’ultimo scippo ai danni della Calabria perpetrato dal governo è il taglio di sei miliardi di euro già stanziati per il completamento della Salerno – Reggio e della Statale 106 Jonica. Siamo una regione “low cost”, la figlia negletta del Paese. Intanto gli appalti ripartono dappertutto, fuorché al Sud, e la Calabria è maglia nera a causa del nuovo tracollo delle commesse pubbliche, che nell’ultimo anno si sono dimezzate”.

LA REPLICA DEL MINISTRO DELRIO – “Il presidente Berna – dice il titolare delle Infrastrutture – confonde le risorse ipotetiche con le risorse certe, e opere aleatorie con opere che verranno realizzate. Le risorse della Stabilità 2016 e del contratto di programma Anas sono state aumentate, sono risorse vere, e non quelle presunte di opere faraoniche che non sarebbero mai state realizzate. Più risorse e spendibili in tempi certi, che significa anche più lavoro per la Calabria. Il Piano pluriennale Anas 2016-2019 – dice ancora il ministro – stipulato con il Governo per la prima volta vede aumentare, di 5 miliardi, il contratto quinquennale e il 63,4% degli impegni sono per il Sud. La Calabria è in primo piano con oltre 3 miliardi e mezzo di euro, destinati principalmente alla Salerno-Reggio Calabria, alla Ss 106 Jonica e alla Ss 192 Serre Calabre.

La revisione di progetti faraonici e non finanziati per intero in progetti realistici e cantierabili in tempi certi è l’unica soluzione per fare ripartire le opere pubbliche in tutta Italia, Mezzogiorno incluso. Più risorse, risorse reali, che non vengono “spostate”, ma che servono a velocizzare gli investimenti e a fare in modo che gli interventi vengano realizzati in tempi rapidi”. Delrio aggiunge che “i progetti dei megalotti 8 e 9 della statale Jonica , infatti, citati da Berna, non avevano copertura. Negli ultimi tempi, si ricorda, la Calabria ha già visto una velocizzazione nella concretizzazione delle opere: è stato accelerato il lato alto della Salerno-Reggio Calabria, è stata aperta la Dorsale Due Mari, in primavera verrà aperto un tratto importante della Statale delle Serre ed è in corso l’appalto il tratto Nord della statale Jonica fino al collegamento con la Salerno-Reggio Calabria.

Senza contare che, – prosegue – superando la difficile situazione ereditata, l’emergenza dell’interruzione del tratto del Viadotto Italia è stata risolta prima dell’esodo estivo, rendendo la Salerno-Reggio Calabria interamente percorribile e senza le lunghe code del passato, nonostante il notevole incremento del traffico registrato la scorsa estate in tutta Italia (+3,13%) e in particolare nel Mezzogiorno e in Calabria”.

Beni culturali, oltre tre milioni e mezzo alla Calabria

Beni culturali, oltre tre milioni e mezzo alla CalabriaE’ di 3 milioni 620 mila euro, il budget a disposizione della Calabria previsto nel piano triennale di investimenti approvato dal ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini.

Quattordici gli interventi che riguarderanno restauri, allestimento di nuovi spazi espositivi, adeguamento e potenziamento di strutture. Il piano approvato oggi è un investimento complessivo di 300 milioni di euro per 241 interventi in tutta Italia – dichiara il Ministro Franceschini – che conferma quanto la cultura sia tornata al centro della politica nazionale. Dall’arte all’archeologia, dalle biblioteche agli archivi, dai musei alle eccellenze del restauro, non c’è settore dei beni culturali che non stia ricevendo un impulso significativo in termini economici e politici da questo governo”.

I 300 milioni di euro – che integrano i circa 360 milioni del Pon Cultura destinati agli interventi di tutela nelle 5 regioni del Sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) – serviranno anche a rafforzare i sistemi e le misure di sicurezza dei musei italiani e a cofinanziare i progetti che si avvarranno dell’ArtBonus. Parte rilevante del programma sono infatti i 50 milioni per i sistemi di allarme e videosorveglianza dei luoghi della cultura nazionali e i 45 milioni per il cofinanziamento dei progetti che si avvalgono del credito d’imposta del 65% previsto dall’Art Bonus.

La Ferrari debutta alla Borsa di Milano (nel nero cinese)

La Ferrari debutta alla Borsa di Milano nel nero cinese
Palazzo della Borsa avvolto dalle bandiere della Ferrari

Nel giorno del tonfo delle borse a livello mondiale, a piazza Affari debutta la Ferrari. Il Palazzo della Borsa è stato tutto avvolto con le bandiere della casa di Maranello sulla facciata. Il 4 gennaio era la giornata prevista per il debutto del Cavallino Rampante dopo la separazione da Fiat Chrysler Automobiles (Fca): 43 euro ad azione.

L’avvio delle contrattazioni è scattato alle 9: alla cerimonia ha partecipato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Davanti al Palazzo della Borsa, come era avvenuto a New York in occasione della quotazione a Wall Street, è esposta l’intera gamma della casa di Maranello: una decina di modelli tra i quali l’ultima nata, la F12 Tdf.

Avvio difficile e recupero in chiusura. Il titolo, che ha toccato un minimo di 41,5 euro, quota a 43,23 euro, sui massimi di seduta, riavvicinandosi ai 44 euro per azione della chiusura di New York del 31 dicembre e valorizzando l’intera società 8,17 miliardi di euro. Frena invece Fca, che oggi per la prima volta tratta senza più le azioni della Rossa di Maranello tra i suoi asset. Il titolo scambia a 8,48 euro, dopo aver toccato un massimo di 8,89 euro. La capitalizzazione del gruppo ammonta 10,9 miliardi di euro, contro i 16,6 miliardi di euro dell’ultima seduta dello scorso anno. Allora però la società guidata da Sergio Marchionne deteneva ancora l’80% di Ferrari, il cui valore, alle quotazioni attuali, è pari a 6,5 miliardi.

A Palazzo Mezzanotte hanno partecipato Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, John Elkann, presidente di Fca, Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo, l’amministratore delegato della casa di Maranello Amedeo Felisa, il direttore del reparto corse Maurizio Arrivabene.

“Con la quotazione si è aperto un nuovo capitolo. E’ un nuovo traguardo, una nuova partenza”. Così il presidente di Ferrari Sergio Marchionne dopo il debutto della casa di Maranello in Borsa. “Competere sul listino di Milano per la Ferrari è come tornare alle origini”, ha aggiunto.

Renzi, quotazione Milano importante, seguano altri – La quotazione a Milano di Ferrari, dopo quella di New York, “è un gesto importante che credo debba essere seguito da altre realtà quotate fuori”: lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi a Piazza Affari. “Il 2016 vorrei che fosse l’anno in cui smettiamo di recuperare i ritardi e cominciamo a correre più forte degli altri. In bocca al lupo” ha aggiunto Renzi.

Il presidente del Consiglio ha voluto ringraziare i vertici di Fca e di Ferrari per la quotazione anche a Milano della casa automobilistica. “Forse – ha detto a piazza Affari – Marchionne lo avrebbe fatto comunque ma in un viaggio a Melfi con lui e John Elkann avevamo chiesto tre cose: sfruttare appieno il Jobs act e con le assunzioni a Chieti è stato fatto, non dimenticare l’Ilva e su questo ci sono segnali importanti, e quotare anche a Milano”.

Il premier ha rivendicato “i risultati eccezionali” di Borsa Italiana che ha chiuso un 2015 con un +13,2%, risultato per cui si è complimentato e ha aggiunto che questa è una “straordinaria occasione per gli investitori, per chi crede che la bellezza si coniughi all’innovazione e all’ingegneria”.

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