14 Ottobre 2024

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Rivolta in carcere. 52 morti al "Topo Chico" in Messico

Rivolta in carcere. 52 morti al "Topo Chico" in Messico
Familiari lanciano sassi durante la rivolta nel carcere di Monterrey in Messico (Ansa/Epa)

MONTERREY (MESSICO) – E’ di almeno 52 morti il bilancio dell’ammutinamento e del tentativo di fuga nel carcere “Topo Chico” di Monterrey, in Messico: lo ha reso noto il governatore dello Stato di Nuevo Leon, Jaime Rodriguez.

Tra i morti ci sono reclusi, guardie e funzionari del carcere. Nella notte ci sono stati degli scontri all’interno della prigione a seguito di un tentativo di fuga. Dall’esterno della struttura, dove sono giunti numerosi familiari dei reclusi, si sono viste colonne di fumo provenienti dalla prigione. Secondo le prime ricostruzioni, verso mezzanotte un gruppo di detenuti ha preso il controllo di un’area del carcere provocando un incendio, mentre dall’esterno si sentivano delle esplosioni.

Rodriguez ha inoltre detto durante una conferenza stampa che 12 persone sono rimaste ferite negli scontri tra due fazioni rivali nella prigione. Una delle fazioni, ha precisato il governatore, era guidata da un membro del famigerato cartello della droga Zetas.

L’ammutinamento di giovedì giunge a soli sei giorni dalla prevista visita di Papa Francesco in un altro carcere messicano, quello nella Ciudad Juarez, al confine con il Nuovo Mexico, nello Stato di Chihuahua. Già nel febbraio del 2012 nel corso di una rivolta in una prigione di Apodaca, sempre nello Stato di Nuevo Leon, morirono 44 carcerati. E nel 2013 la Commissione nazionale per i diritti umani ha pubblicato un rapporto sulle 101 carceri più affollate del Paese sottolineando che ben 65 erano gestire dai carcerati e non dalle autorità.

Derby Cosenza Catanzaro, ingresso in anticipo (12:30)

Derby Cosenza Catanzaro, ingresso in anticipo (12:30)
Immagine di un derby Cosenza Catanzaro

In occasione dell’incontro di calcio Cosenza-Catanzaro, che si disputerà domenica 14 febbraio, alle ore 14.30, attesa la notevole affluenza di tifosi che raggiungeranno lo Stadio “San Vito-Marulla” per assistere al derby, viene segnalato dalle autorità che l’apertura dei varchi di accesso agli spalti è prevista per le ore 12.30.

Pertanto, considerato che verranno implementati i servizi di controllo nelle attività di prefiltraggio e filtraggio, con particolare riferimento alla corrispondenza delle generalità indicate sul biglietto e quelle del possessore, si consiglia di raggiungere lo stadio in anticipo per evitare rallentamenti nelle operazioni di ingresso allo Stadio.

Bruciavano rifiuti pericolosi, 4 arresti a Lamezia Terme

Bruciavano rifiuti pericolosi, 4 arresti a Lamezia TermeLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Quattro persone di etnia rom sono state arrestate dai carabinieri a Lamezia Terme nell’ambito di un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sulla combustione illecita di rifiuti.

Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche numerose perquisizioni. Gli arrestati sono Cesare Amato e Mario Bevilacqua, finiti in carcere, e Carmela Bevilacqua e Natalina Berlingieri ai domiciliari.

L’indagine, denominata “Killer Smoke”, è partita da una denuncia del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, a seguito della quale sono state posizionate delle telecamere vicino al campo rom di Scordovillo per monitorare i vari movimenti e rendere possibile l’identificazione di alcune delle persone responsabili degli incendi.

Si è potuto conoscere, così, chi entrava con i rifiuti e procedeva poi ad innescare falò tossici che hanno creato disagi anche e soprattutto all’ospedale cittadino che confina con il campo e dove, a causa dei fumi, nel settembre scorso, sono stati interrotti alcuni interventi chirurgici.

Einstein aveva ragione: esistono le onde gravitazionali

Einstein aveva ragione: esistono le onde gravitazionali
Stelle di neutroni sono una sorgente di onde gravitazionali (Nasa)

Sono state scoperte le onde gravitazionali previste da Albert Einstein. Le ha rilevate lo strumento Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), negli Stati Uniti, e i dati sono stati analizzati dalle collaborazioni internazionali Ligo e Virgo.

Previste un secolo fa da Albert Einstein, le onde gravitazionali sono le increspature dello spazio-tempo generate da eventi cosmici violenti, proprio come le onde prodotte quando si lancia un sasso in uno stagno.

Le ricerche hanno portato alla conclusione che è stata la collisione tra due buchi neri avvenuta un miliardo di anni fa a provocare il primo segnale delle onde gravitazionali mai scoperto, rilevato dalle antenne dello strumento Ligo ed analizzato fra Europa e Stati Uniti dalle collaborazioni Ligo e Virgo, alla quale l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Per la fisica è un risultato senza precedenti. Il risultato è doppiamente sorprendente perché, oltre a confermare l’esistenza delle onde gravitazionali, fornisce anche la prima prova diretta dell’esistenza dei buchi neri. “Abbiamo osservato il primo evento in assoluto nel quale una collisione non produce dati osservabili, se non attraverso le onde gravitazionali”, ha detto all’ANSA il coordinatore della collaborazione Virgo, Fulvio Ricci. Tutto, ha aggiunto, “è durato una frazione di secondo, ma l’energia emessa è stata enorme, pari a 3 masse solari”.

I due buchi neri formavano una “coppia”, ossia un sistema binario nel quale l’uno ruotava intorno all’altro. “Avevano una massa rispettivamente di 36 e 29 volte superiore a quella del Sole. Si sono avvicinati ad una velocità impressionante, vicina a quella della luce. Più si avvicinavano, più il segnale diventava ampio e frequente, come un sibilo acuto; quindi è avvenuta la collisione, un gigantesco scontro dal quale si è formato un unico buco nero. La sua massa è la somma di quelle dei due buchi neri, ad eccezione della quantità liberata sotto forma di onde gravitazionali.

La Virgo fa capo allo European Gravitational Observatory (Ego) fondato e finanziato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs). L’annuncio è stato dato oggi a Cascina (Pisa), dove si trova lo strumento Virgo.

La scoperta, pubblicata online sulla rivista Physical Review Letters, in un articolo liberamente accessibile, e in altri 12 articoli sul sito ArXiv, è stata annunciata oggi contemporaneamente negli Stati Uniti e in Italia, a Cascina. “E’ la prima rilevazione diretta delle onde gravitazionali” ed “apre un nuovo capitolo dell’astronomia”, ha detto all’ANSA il coordinatore della collaborazione scientifica Virgo, Fulvio Ricci, presentando i dati.

Il primo segnale che conferma l’esistenza delle onde gravitazionali è stato rilevato dallo strumento americano Ligo il 14 settembre 2015 alle 10, 50 minuti 45 secondi (ora italiana), all’interno di una finestra di appena 10 millisecondi. “Avevamo in mano l’indicazione di aver registrato qualcosa di molto significativo”, ha detto il coordinatore della collaborazione scientifica Virgo, Fulvio Ricci. Il segnale rilevato da Ligo è stato intercettato in Europa, dall’italiano Marco Drago, mentre era in Germania, ad Hannover, di turno nel centro di calcolo nel quale arrivano i dati delle due collaborazioni.

Ha immediatamente mandato una mail dicendo: “c’è grosso evento, per caso è successo qualcosa di strano nell’interferometro?” E’ stato subito chiaro che si trattava di qualcosa di nuovo. “E’ stato un evento piuttosto intenso e particolarmente interessante – ha rilevato Ricci – perché nella prima parte era una sorta di funzione oscillante, che aumentava progressivamente di frequenza e ampiezza, fino a raggiungere un picco per poi decrescere progressivamente fino a spegnersi”. Rilevare un segnale così debole in modo così preciso è stato possibile grazie all’aggiornamento tecnologico che aumentato la sensibilità degli strumenti di prima generazione dei rivelatori Ligo.

Arrestato 50enne a Cosenza per tentata estorsione

Estorsione, arrestato Candido Perri del clan Rango ZingariAvrebbe chiesto con metodi mafiosi un’estorsione di novemila euro a un commerciante cosentino. L’episodio si riferisce ad alcuni mesi fa. Gli inquirenti hanno ricostruito la tentata estorsione ritenendo Candido Perri, di 50 anni, il presunto responsabile.

Nel pomeriggio di oggi la Squadra Mobile gli ha notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere in esecuzione a un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese, Pierpaolo Bruni.

Secondo l’accusa, l’uomo, pregiudicato, considerato vicino alla Cosca “Rango-Zingari”, si era presentato presso un esercizio commerciale di Cosenza, richiedendo, con metodi mafiosi, il pagamento di una somma di 9.000 euro.

L’episodio, verificatosi alcuni mesi addietro, è stato ricostruito dagli agenti della Squadra Mobile di Cosenza che, al termine dell’indagine, ha identificato e denunciato Candido Perri, che attualmente si trova recluso presso la casa circondariale di Cosenza.

Brescia, 11 arresti per pedofilia in Lombardia e Emilia

Brescia, 11 arresti per pedofilia in Lombardia e EmiliaUndici persone, tra cui un sacerdote, un allenatore di una squadra di calcio giovanile e un vigile urbano, sono state arrestate tra Lombardia ed Emilia per pedofilia. 20 indagati in tutto, accusati a vario titolo di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con ragazzi minorenni. Tra gli undici arrestati c’è anche Claudio Tonoli, un 56enne arrestato già nelle scorse settimane, perché pur affetto da Hiv chiedeva di consumare rapporti sessuali non protetti.

Il blitz dei Carabinieri ha interessato le provincia di Brescia, Bergamo, Milano, Monza, Pavia e Parma. L’inchiesta è nata dalla denuncia di una madre che ha trovato sul cellulare del figlio 16enne alcuni sms sui rapporti sessuali che il giovane consumava con maggiorenni. Lo stesso 16enne ha poi ammesso e fatto il nome di alcuni amici che come lui avevano intrapreso relazioni con adulti conosciuti in chat.

I ragazzi si presentavano come maggiorenni sui social network e, una volta stabilito il contatto, gli indagati avevano con loro rapporti sessuali in luoghi appartati in cambio di regali o somme di denaro. Alcuni dei soggetti arrestati avrebbero fornito ad alcuni ragazzini dei telefoni cellulari da utilizzare per scambi di sms erotici. In base alla prestazione pagavano dai 20 ai cento euro oltre a regali di vario genere. In un caso anche una catenina d’oro con lo stemma dell’Inter, ma anche biglietti per il parco divertimenti di Gardaland, gelati, cene al McDonald’s. Ancora all’estero invece una delle dodici persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare.

Sono una ventina le persone coinvolte nell’inchiesta. Oltre alle undici persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare (un’altra risulta irreperibile) e che sono ora ai domiciliari, ci sono almeno altre dieci persone indagate.

I soggetti maggiormente coinvolti sono un sacerdote, un allenatore di una squadra giovanile e un vigile urbano. I tre sono residenti nella Bergamasca e non si conoscevano tra loro, ma frequentavano gli stessi ragazzini che conoscevano in internet.

L’indagine, cominciata nell’agosto dell’anno scorso, ha consentito di identificare quattro ragazzi minorenni che avevano avuto rapporti sessuali a pagamento. Secondo gli investigatori, sono stati numerosissimi gli episodi di rapporti consumati a bordo di autovetture in parcheggi di centri commerciali, in luoghi di intrattenimento e nelle abitazioni di alcuni degli indagati.

“Le gravi accuse di cui è imputato suscitano nel Vescovo e nella nostra comunità diocesana stupore, sgomento e profondo dolore”. A scriverlo è la Curia di Bergamo dopo la notizia dell’inchiesta che coinvolge anche don Diego Rota, che prestava il suo servizio a Solza (Bergamo). “Desideriamo manifestare la nostra vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno – spiega una nota della Curia -.

A seguito dei provvedimenti restrittivi messi in atto, riteniamo di dover nominare un amministratore parrocchiale per garantire il servizio alla comunità parrocchiale di Solza”. “Siamo consapevoli che situazioni di questo genere creano turbamento in molti e vogliamo con tutto il cuore che la verità e la giustizia si affermino, confidando nell’opera di coloro che sono chiamati a garantirle – conclude la Curia -. Sono molti i motivi che inducono la comunità credente ad una preghiera più intensa, alla quale ci disponiamo in questo momento”.

Per il dopo Occhiuto, Prefetto di Cosenza nomina Angelo Carbone

Per il dopo Occhiuto, Prefetto di Cosenza nomina Angelo Carbone
Il Prefetto Angelo Carbone. Sarà lui il Commissario che guiderà il comune fino alle elezioni di Cosenza

COSENZA – Sarà il Prefetto Angelo Carbone a reggere, in qualità di commissario, il comune di Cosenza dopo la sfiducia al sindaco Mario Occhiuto che ha portato allo scioglimento anticipato del consiglio comunale.

Lo ha nominato il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, prendendo atto delle dimissioni di oltre la metà dei consiglieri. Come previsto dala legge, al Commissario sono conferiti, oltre ai poteri spettanti al Consiglio, anche quelli del Sindaco e alla Giunta comunale. Dal momento della nomina, decadono ufficialmente il primo cittadino, l’esecutivo, il consiglio comunale e tutti gli incarichi fiduciari conferiti dal sindaco Occhiuto fino alla “cessazione del mandato elettivo”.

Il Prefetto Carbone, 61 anni, si è laureato in giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Direttore del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, Angelo Carbone è dal settembre 2014 a capo della Direzione Centrale per l’Amministrazione del Fondo Edifici per il Culto. Tra i suoi più recenti incarichi, quello di Capo di Gabinetto del Ministro per l’Integrazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Commissario Angelo Carbone guiderà l’ente comune fino alle elezioni amministrative del prossimo giugno. Lo scioglimento anticipato è stato provocato dalle dimissioni di 17 consiglieri comunali, tra cui due di maggioranza: il presidente dell’assemblea eletto con Forza Italia e un altro componente del gruppo “morroniano”.

Ubriaco investì e uccise bimba. Latitante catturato in Irlanda

Ubriaco e drogato, investì e uccise bimba. Catturato in Irlanda Daniel Domnar
Il quartiere Blanchardstown a Dublino dove è stato catturato il latitante Daniel Domnar

MONZA BRIANZA – Si era drogato e ubriacato. Poi senza patente si era messo alla guida di un’auto provocando un grave incidente in cui morì una bambina di 8 anni. Successivamente al fatto di sangue, fu arrestato e posto ai domiciliari. Ma evase un anno dopo scappando in Irlanda. La sua latitanza è finita ieri a Dublino, incastrato dalla voglia di smanettare su Facebook (sotto falso nome). Lui, Daniel Domnar, pregiudicato di nazionalità rumena, è stato arrestato dalla Polizia irlandese su segnalazione dei carabinieri di Monza, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo.

Al termine di complesse indagini avviate sin dal dicembre 2015 dagli investigatori guidati dal tenente colonnello Giuliano Gerbo, condotte anche con l’ausilio del raggruppamento Carabinieri Investigazioni scientifiche di Roma – Ufficio tecnologie informatiche, i militari sono riusciti a localizzare e far arrestare il latitante 23enne evaso il 10 novembre 2014 dagli arresti domiciliari, concessigli a Desio, presso l’abitazione della madre, facendo perdere le proprie tracce nonostante le attive ricerche dei militari dell’Arma.

Il giovane il 26 dicembre 2013, nel comune di Aprilia (Latina) alla guida di unaFord “KA”, in forte stato di alterazione psico-fisica provocato dall’assunzione di alcool e stupefacenti e sprovvisto di patente di guida, perché mai conseguita, provocava un grave sinistro stradale, nel quale moriva la piccola Stella Manzi di otto anni.

Per rintracciarlo i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza hanno indagato a fondo e per lungo tempo nella vita del latitante e della sua cerchia familiare e relazionale, individuando le utenze telefoniche in uso a numerosi soggetti ed esaminando i tabulati del traffico telefonico.

Nel corso delle indagini, estese anche al “mondo web”, è stato individuato il profilo “Facebook” utilizzato sotto falso nome dal latitante, che è quindi stato localizzato nell’area metropolitana di Dublino. I Carabinieri hanno poi avviato immediatamente le procedure per la internazionalizzazione del provvedimento di cattura, necessario per la successiva estradizione in Italia, ottenendo il mandato di arresto europeo, applicato dal Ministero della Giustizia.

La fondamentale sinergia con l’Ufficio italiano dell’Interpol ha consentito di avviare un costante scambio informativo con le autorità di polizia irlandesi che, finalmente, il 10 febbraio, hanno localizzato e arrestato il ricercato a Blanchardstown, un sobborgo di Dublino, dove si nascondeva presso alcuni connazionali.

Saviano (Na), uccisi Francesco Tafuro e Domenico Liguori

Saviano (Na), uccisi Francesco Tafuro e Domenico Liguori
Via Olivella a Saviano dove sono stati uccisi Francesco Tafuro e Domenico Liguori

Ancora sangue nel Napoletano. Questa volta a Saviano, Napoli, dove ieri sera in un agguato sono stati trucidati a colpi di pistola Francesco Tafuro, 33enne incensurato titolare di un’agenzia di scommesse, e Domenico Liguori, 32enne con piccoli precedenti per gioco d’azzardo.

L’imboscata mortale è avvenuta mercoledi poco dopo le 23.30 in via Olivella, stradina periferica di campagna a Saviano.

Da quanto ricostruito, Liguori e Tafuro stavano viaggiando a bordo dell’auto di quest’ultimo quando sono stati sorpresi da due sicari che hanno sparato numerosi colpi di pistola. Un cadavere è stato rinvenuto all’interno del veicolo, mentre l’altro a poca distanza dalla macchina.

Non è da escludere che le vittime conoscessero i sicari. I due, da quanto appreso erano amici e pare fuori dal crimine organizzato. E’ probabile uno “sgarro” fatto pagare con la vita. Forse ad avere “problemi” era soltanto uno dei due che ha chiamato l’altro per recarsi nella strada isolata in campagna.

In ogni caso sono in corso indagini dei carabinieri della Compagnia di Nola e del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna che cercano di scandagliare nella vita privata dei giovani.

Nel giro di pochi giorni sono cinque gli omicidi nel Napoletano: lo scorso 6 febbrario, a Marigliano (Napoli), fu ucciso, davanti casa, Francesco Esposito di 33 anni. A Napoli, nei quartieri Bagnoli e Miano, la notte tra il 4 e il 5 febbraio scorsi, furono uccisi a distanza di poche ore, Giuseppe Calise, di 24 anni e Pasquale Zito, 21 anni.

Arezzo, Banca Etruria dichiarata insolvente. Monta la rabbia

tribunale procura arezzo banca etruria insolventeIl Tribunale di Arezzo ha dichiarato “insolvente” la “vecchia” Banca Etruria, ha riferito oggi a Reuters una fonte legale.

Il tribunale aretino, presieduto da Clelia Galantino, ha dichiarato lo stato di insolvenza accogliendo il ricorso del commissario liquidatore Giuseppe Santoni.

Si tratta di un passaggio importante per l’inchiesta, perché adesso il procuratore di Arezzo Roberto Rossi potrebbe ipotizzare il reato di bancarotta nell’ambito dell’inchiesta in corso sull’istituto di credito.

Banca Etruria è una delle quattro banche (assieme a Banca Marche, Carife e Carichieti) recentemente salvate dal governo, in un’operazione che ha comportato l’azzeramento di bond, secondo le nuove regole europee sulla procedura di risoluzione.

Appena tre giorni fa c’era stata una vibrata protesta da parte di un gruppo di obbligazionisti e risparmiatori di Banca Etruria che davanti al tribunale civile di Arezzo hanno urlato la loro rabbia con slogan indirizzati al governo.

“Non votate più Pd, era meglio quello di prima, almeno si sapeva com’era”, è uno degli slogan ripetuti al megafono dai risparmiatori-bbligazionisti.

Sull’esterno i manifestanti hanno attaccato i loro cartelli contro il governo Renzi, contro Consob e Bankitalia, chiedendo soprattutto che vengano gli vengano “restituiti i soldi” investiti andati in fumo per la bancarotta di Banca Etruria. Il cerino ora passa al governo che dovrà provvedere al risarcimento dei risparmiatori e al futuro dei dipendenti

Evasione fiscale, sequestro beni a imprenditore di Vibo Valentia

evasione fiscale sequestro di beni a imprenditore di Vibo ValentiaVIBO VALENTIA – Un sequestro di beni per un totale di un milione e 200 mila euro è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia, nei confronti di un imprenditore di Vibo Valentia, operante nel settore alimentare, indagato per reati tributari.

Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura, fa seguito ad una verifica fiscale, a conclusione della quale i finanzieri sono riusciti a ricostruire completamente il reale volume d’affari dell’imprenditore, accertando un’evasione fiscale di circa 1 milione e 200 mila euro.

Il sequestro è finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità dell’indagato per il recupero delle imposte dovute al fisco. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale consistono in un appartamento, autovetture e disponibilità liquide esistenti su conti correnti bancari.

Reggio Calabria, donna in carcere aggredisce agenti

Reggio Calabria, donna in carcere aggredisce agentiREGGIO CALABRIA – Una detenuta straniera, reclusa nel carcere di Reggio Calabria, avrebbe aggredito alcune agenti della Polizia penitenziaria che, dopo avere riportato la calma nella sezione femminile, hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari.

Dopo la denuncia della droga in carcere di due giorni fa, l’ennesimo fatto avvenuto all’interno del penitenziario reggino viene comunicato da Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale del sindacato.

La stessa detenuta, riferiscono Durante e Bellucci, il giorno prima aveva sputato in faccia ad un’altra agente in servizio nella prigione di Reggio Calabria. “Si tratta di gesti non tollerabili – sostengono i due dirigenti nazionali del Sappe – che vanno adeguatamente sanzionati disciplinarmente e penalmente, qualora vi siano i presupposti. È opportuno che l’amministrazione penitenziaria intervenga, se del caso anche trasferendo la detenuta”.

Terremoto, scossa del 3.3 a Taormina. E' sciame

Terremoto, scossa del 3.3 nello Stretto di Messina
Il terremoto di magnitudo 3.3 a largo di Taormina

MESSINA – Ancora una scossa di terremoto, questa volto più forte (magnitudo 3.3 della scala Richter) è stata registrata alle 2.38 nella zona sud dello Stretto di Messina, davanti alle coste siciliane, (Taormina).

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 8 km di profondità ed epicentro a 10 km di distanza da Giardini Naxos (Messina) e 41 da Reggio Calabria. Non si registrano danni a persone o cose, sebbene il sisma sia stato avvertito nei centri abitati di Taormina, del Messinese e del Reggino.

Il terremoto di questa notte si inserisce nello “sciame” sismico che da giorni interessa Calabria e Sicilia con scosse di varia intensità. La più forte, 4.2, è stata avvertita l’altro giorno nella Sicilia Sud orientale, tra Ragusa e Siracusa. A seguire scosse minori che hanno toccato ancora il Reggino, Catania e Messina.

Scontro Autobus Tir in Francia, morti studenti

Scontro autobus Tir in Francia, morti studenti
L’autobus del secondo incidente a sud della Francia

Due gravi incidenti di autobus a distanza di poche ore in Francia. Il bilancio è di 6 morti e alcuni feriti. L’ultimo in ordine di tempo si è verificato stamane nella Charente Maritime, a Rochefort (Francia occidentale). Sul bus viaggiavano studenti in gita.

L’autobus si è scontrato violentemente contro un mezzo pesante, riferisce il quotidiano Le Figaro. Mercoledì, in un altro scontro nel centro della Francia, un bus è uscito di strada ribaltandosi provocando la morte di due ragazzi di 12 e 15 anni.

Il gravissimo incidente è avvenuto alle 7:15, quando un pulmino scolastico che portava i ragazzi a scuola ha urtato un tir che trasportava brecciolino. Il bilancio provvisorio è di sei morti e tre feriti, fra i quali il conducente del bus. Secondo una prima ricostruzione, fornita alla radio Europe 1 dal presidente del consiglio del dipartimento Charente-Maritime ed ex ministro dei Trasporti Dominique Busserau, “si tratta di un pullman di linea utilizzato per il trasporto scolastico, probabilmente collegava Rochefort-sur-Mer a l’Ile d’Oleron”.

Incrociando il camion, il pullman “ha urtato una sponda, un grosso oggetto metallico che sul camion consente di tenere fermo il carico. Questo pezzo del Tir si è staccato ed è caduto sul mezzo della scolaresca, schiacciandone la parte posteriore”. Otto occupanti sui 17-18 che ne conteneva il mezzo sono usciti indenni mentre 4 sono morti sul colpo. In corso accertamenti per stabilire dinamica e responsabilità.

Cocaina dal Brasile nel Pc. Arrestati tre corrieri a Milano

Cocaina nel Pc. Arrestati tre corrieri a MilanoErano corrieri di droga di ultima generazione. Niente banane e frutti tropicali, ma informatici, nel senso che occultavano la cocaina importata dal Brasile nelle torri o (case) del computer.

Scoperti, sono stati arrestati. Si tratta di tre persone di nazionalità italiana le cui generalità non sono state rese note. Altri 4 corrieri si sono resi irreperibili poiché residenti all’estero.

Gli arresti sono stati effettuati ieri dalla Squadra Mobile di Milano che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Milano Donatella Banci Buonamici su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Paola Biondolillo

I tre sono a vario titolo indagati per vari episodi di importazione dal Brasile e successiva commercializzazione in Italia di cocaina, commessi tra dicembre 2011 e giugno 2012.

Il modus operandi dei corrieri era che i complici del continente Verde riempivano i computer di cocaina, poi messi in dei bagagli arrivavano a destinazione. Una volta arrivata a Milano la droga veniva smerciata nel milanese, e nelle province di Monza e Napoli e il pagamento degli “acquirenti” avveniva con lo stesso sistema. Si riempivano i “case” di mazzine di banconote, tante, e si rispedivano o trasportavo le torri del Pc al mittente.

Nel corso dell’attività investigativa, spiega la Polizia milanese, sono stati arrestati in flagranza 4 individui e sequestrati circa 25 chili di cocaina e 581.000 euro in contanti. Alla fase esecutiva dell’operazione ha collaborato la Squadra Mobile della Questura di Napoli.

Festival di Sanremo, stasera ospiti Ramazzotti e Kidman

Festival di Sanremo, stasera ospiti Ramazzotti e Kidman
Madalina Ghenea e Gabriel Garko affiancano Carlo Conti nella conduzione del Festival di Sanremo (Ansa/Onorati)

SANREMO – Si apre la seconda serata del Festival di Sanremo. Si comincia con la sfida tra due giovani. Stasera sul palco dell’Ariston è attesa Nicole Kidman. Come superospite italiano al Festival arriverà anche Eros Ramazzotti per festeggiare i 30 anni dalla vittoria a Sanremo “Giovani” con il brano “Adesso Tu”.

Gli altri ospiti del Festival di Sanremo saranno il pianista e compositore Ezio Bosso, la cantautrice inglese Ellie Goulding, il quartetto delle Salut Salon e Nino Frassica.

La prima serata di martedì è stato un successo con ascolti alle stelle: il dato Auditel parla di oltre 11 milioni di spettatori, con uno share del 49.5%. Grande performance di Elton John.

I dieci big che si sono esibiti ieri sera all’Ariston, per ora, possono rilassarsi. La squadra di Carlo Conti sembra funzionare.

Questa sera si esibiscono gli altri dieci “Campioni” e debuttano quattro delle otto Nuove proposte. Per la categoria “Campioni”, ci saranno Alessio Bernabei, Annalisa, Clementino, Dolcenera, Elio e le Storie Tese, Francesca Michielin, Neffa, Patty Pravo, Valerio Scanu e gli Zero assoluto. Per entrambe le categorie il voto viene espresso con sistema misto, 50% televoto del pubblico, 50% la giuria della sala stampa, composta da giornalisti e critici esperti di musica.

La prima a salire sul palco è stata Cecile (con il brano “N.E.G.R.A.) seguita da Chiara Dello Iacovo (con il brano “Introverso) che si è aggiudicata la prima sfida della serata con il 64% dei voti. Chiara accede direttamente alla finale di venerdì. La seconda sfida tra le nuove proposte è stata vinta da Ermal Meta con “Odio le favole”.

Paola, Polizia recupera 12 PC rubati in una scuola a Cetraro

Paola, Polizia recupera 12 PC rubati in una scuola a CetraroMercoledì mattina, gli agenti della Polizia di Stato di Paola, hanno trovato un borsone all’interno del quale sono stati rinvenuti 12 computer risultati provento di furto in una scuola di Cetraro (Cosenza).

Gli agenti della Squadra Volanti del Commissariato di di Paola, in servizio di controllo del territorio in Cetraro, hanno notato, nei pressi della Chiesa di Padre Pio, un borsone abbandonato.

Appena adocchiato, si sono insospettiti e hanno proceduto, con le necessarie cautele accertando che all’interno del borsone erano contenuti 12 computer portatili risultati rubati l’8 febbraio scorso all’interno del Liceo Scientifico “S. Lopiano” di Cetraro. Sono in corso ulteriori indagini al fine di identificare i responsabili del furto.

Giallo a Milano, il commerciante Maurizio Pozzi "ucciso"

Giallo a Milano, il commerciante Maurizio Pozzi "ucciso"
Lo stabile di Via Carli a Milano dove sarebbe stato ucciso Maurizio Pozzi

MILANO – Maurizio Pozzi, il commerciante di 69 anni, trovato dalla moglie agonizzante venerdì sera nel loro appartamento in via Gian Rinaldo Carli 15, nel quartiere Affori alla periferia nord di Milano, non è morto accidentalmente, ma sarebbe stato ucciso.

Dall’autopsia sul corpo dell’uomo emerge che il decesso è stato causato da otto ferite alla testa, tre di queste mortali. Lesioni probabilmente inferte con un oggetto pesante non meglio specificato e “incompatibili” con una semplice caduta. Quindi, secondo gli inquirenti, si tratta di omicidio.

Inizialmente si pensava che la morte di Maurizio Pozzi fosse dovuta a una caduta accidentale in casa, ma gli esami hanno evidenziato uno scenario diverso da quello prospettato. L’uomo è stato ucciso con tale violenza gli è stato spaccato il cranio.

Le ferite non erano emerse subito, è stato ipotizzato, perché  Pozzi era stato trasportato d’urgenza in ospedale nel tentativo di essere operato e salvato. Per questo i medici avevano ricucito le lesioni al capo. Purtoppo, dopo qualche ora è morto all’ospedale Niguarda. In seguito al referto, gli inquirenti hanno deciso di approfondire il caso disponendo l’autopsia i cui esiti sono sconvolgenti sulla morte dell’uomo.

Maurizio Pozzi era uno storico commerciante della zona Affori, e gestiva un negozio con la figlia e la moglie. È stata quest’ultima a dare l’allarme chiamando il 118 attorno alle 19.20 di venerdì. Il 69enne non aveva denunciato episodi di minacce. Gli uomini della Squadra Mobile di Milano diretti da Alessandro Giuliano, indagano per omicidio.

Palermo, perde il lavoro e si uccide dandosi fuoco

Palermo, Ferdinando Bosco perde il lavoro e si uccide dandosi fuocoPALERMO – Un disoccupato palermitano, Ferdinando Bosco, di 54 anni, si è ucciso dandosi fuoco all’interno della sua auto a Villabate, un paese al confine con il capoluogo, nei pressi del mercato ortofrutticolo. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, che hanno ascoltato i familiari della vittima, l’uomo aveva da poco perso il lavoro e per questo motivo avrebbe deciso di togliersi la vita.

La tragedia è avvenuta in Piazza Figurella, nei pressi del mercato ortofrutticolo che si trova all’ingresso di Villabate. Ferdinando Bosco ha parcheggiato la sua auto, una Fiat Idea, e dopo essersi cosparso il corpo di benzina si è dato fuoco all’interno dell’abitacolo.

Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento l’auto in fiamme ma non sono riusciti a salvare il povero Ferdinando Bosco, il cui corpo è stato trovato carbonizzato. Gli investigatori, attraverso la targa della vettura sono riusciti a risalire all’identità della vittima, che aveva avvisato i suoi familiari dell’intenzione di togliersi la vita, dopo avere perso il posto di lavoro in una ditta di autotrasporti, con un messaggio inviato su whatsapp. I parenti del disoccupato che si sono immediatamente recati sul luogo della tragedia, dove è ancora in corso una prima ricognizione del medico legale, hanno accompagnato i rilievi di rito con urla e scene strazianti.

Torino, presa la banda di ladri contorsionisti. VIDEO

Torino, presa la banda di ladri contorsionisti
Un frame del video con i rapinatori in azione

TORINO – I carabinieri della compagnia di Rivoli (Torino), hanno arrestato una banda di tre “ladri contorsionisti” dedita a furti e rapine in tutta la provincia. Nelle loro azioni criminose, agivano riuscendo a infilarsi in strette fessure.

Si tratta di Marco Lo Manto, 41 anni, di Torino, Alessandro Pili, 29 anni, di Pianezza, e Lorenzo Midolo, 48 anni, abitante a Pianezza. L’accusa a loro carico è di furto aggravato in concorso.

Martedì poco dopo la mezzanotte, i militari in servizio di perlustrazione hanno notato a Pianezza una Golf Cabrio con tre persone a bordo. L’auto è stata segnalata dai militari alla centrale operativa di Torino e poco dopo la stessa vettura è stata avvistata ad Orbassano.

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E’ scattato così il piano antirapina provinciale con l’arrivo in zona di diverse pattuglie. La Golf Cabrio è stata individuata in via Alcide De Gasperi, parcheggiata vicino alla tabaccheria “La Casa del Tabacco”, e i tre presunti ladri sono stati bloccati dai carabinieri.

Torino, presa la banda di ladri contorsionisti
La Casa del Tabacco a Pianezza, tabaccheria dove sono stati arrestati i tre (Street view)

I tre uomini, riferiscono gli investigatori, dopo aver sfondato la vetrina con un tombino, hanno utilizzato un piede di porco per praticare un fessura nella saracinesca della tabaccheria. Tanto quanto basta per entrarci. I malviventi, con abilità quasi circense si sono a uno a uno infilati nel negozio con l’intento di svaligiarlo. Appena entrati, i militari di Rivoli e di Orbassano sono intervenuti e hanno bloccato i tre acrobati del furto.

La banda, ritengono i miliari, potrebbe aver colpito altre volte con le stesse modalità in tutta la provincia di Torino.

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