Operazione antimafia a Cosenza, i clan facevano “Sistema” comune

190 arresti tra carcere e domiciliari e altre misure cautelari. Lโ€™inchiesta avrebbe messo a fuoco la struttura e il modus operandi di una delle articolazioni criminali dedite al traffico e allo spaccio di droga, nel quadro di quello che viene ipotizzato come il โ€œSistemaโ€ che governa tutti i rapporti tra i vari sottogruppi criminali della cittร  di Cosenza e del suo hinterland.

Carlomagno
archivio/ansa

Associazione di tipo โ€˜ndranghetistico, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravato dalle modalitร  e finalitร  mafiose, associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti allโ€™organizzazione illecita dellโ€™attivitร  di giochi โ€“ anche dโ€™azzardo โ€“ e di scommesse, delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonchรฉ in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalitร  e finalitร  mafiose.

Sono alcuni dei reati contestati a vario titolo nellโ€™ambito dellโ€™operazione, coordinata dalla Dda di Catanzaro, ed eseguita nelle prime ore della mattinata a Cosenza ed in altri centri del territorio nazional da Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza nei confronti di 202 indagati di cui 139 destinatari di custodia cautelare in carcere, 50 di arresti domiciliari, 12 di obbligo di dimora, e una della misura interdittiva dello svolgimento di attivitร  professionale.

Fra i destinatari dei provvedimenti il sindaco di Rende e presidente dellโ€™Anci Calabria Marcello Manna, vicino al centrodestra ma sostenuto da diverse liste civiche alle ultime elezioni, lโ€™assessore comunale di Rende Pino Munno, e lโ€™assessore alla manutenzione e al decoro urbano del Comune di Cosenza, Francesco De Cicco, componente di una giunta di centrosinistra, tutti ai domiciliari, oltre che professionisti e imprenditori. Per Manna lโ€™accusa รจ di corruzione elettorale in riferimento alle elezioni comunali del 2019. Lโ€™attivitร  degli inquirenti si รจ soffermata sui due principali gruppi, il โ€œclan degli italianiโ€ (Patitucci-Porcaro, Presta, Di Puppo-Dโ€™Ambrosio) e quello degli โ€œzingariโ€, i cui assetti si sarebbero rideterminati in seguito a contrasti e operazioni giudiziarie.

Lโ€™inchiesta avrebbe messo a fuoco la struttura e il modus operandi di una delle articolazioni criminali dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti di vario genere, nel quadro di quello che viene ipotizzato come il โ€œSistemaโ€ che governa tutti i rapporti tra i vari sottogruppi criminali della cittร  di Cosenza e del suo hinterland.

Diverse le attivitร  illecite contestate: dal concorso esterno in associazione mafiosa, a condotte estorsive, concorrenza illecita, rapina, tentato omicidio, lesioni aggravate, reati in materia di armi, usura, con delitti di estorsione per la riscossione delle rate del credito usurario; esercizio abusivo lโ€™attivitร  finanziaria, utilizzo da parte di detenuti di dispositivi cellulari in carcere, scambio elettorale politico-mafioso ipotizzato con riguardo ad una competizione elettorale amministrativa; truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche con riguardo a iniziative imprenditoriali, reati contro la pubblica amministrazione (turbata libertร  degli incanti, corruzione, violenza o minaccia a pubblico ufficiale), violenza o minaccia per costringere alla commissione del reato di falsa testimonianza, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, hashish, eroina e cocaina.

Fra le attivitร  emerse, lโ€™organizzazione di giochi dโ€™azzardo e di scommesse clandestine; il riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori con riferimento alla commistione illecita tra gli interessi di imprenditori del settore e quelli della locale criminalitร  organizzata per la quale il settore del โ€œGamingโ€ sarebbe estremamente redditizio.

Le misure cautelari sono state eseguite a Cosenza, cittร  che si รจ svegliata in una condizione di vero e proprio โ€œstato dโ€™assedioโ€ per la presenza di uomini e mezzi delle forze dellโ€™ordine supportati da elicotteri, Rende e in altri centri del Cosentino (Acri, Castrolibero, Celico, Cellara, Luzzi, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Rogliano, San Benedetto Ullano, San Marco Argentano, San Pietro in Guarano, Spezzano Albanese, Spezzano Sila e Villapiana) oltre che in cittร  di altre regioni: Torino, Milano, Novara, Parma, Agrigento, Napoli, Bellusco (Mb), Sala Consilina e Cavaion Veronese.