Omicidio a Vibo Valentia, arrestato l’ex cognato di Massimo Ripepi

Secondo gli inquirenti, che lo hanno fermato, sarebbe stato Giuseppe Carnovale, a freddare Massimo Ripepi domenica 21 ottobre in una sala giochi.

Carlomagno

carabinieri vibo valentia

I carabinieri di Vibo Valentia hanno sottoposto a fermo un uomo, Giuseppe Carnovale, di 48 anni, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Massimo Ripepi, di 42 anni, avvenuto domenica scorsa nella frazione “Piscopio” a Vibo. L’uomo – che si è costituito ammettendo le proprie responsabilità -, è l’ex cognato della vittima.

Gli investigatori avevano già chiaro il quadro e stavano indagando attorno alla sfera personale nell’ambito della quale erano già emersi fortissimi dissidi di famiglia per una serie di maltrattamenti.

Nel 2017, infatti, Ripepi fu destinatario di un agguato a colpi di pistola proprio a opera del figlio che lamentava violenze ai suoi danni e della madre. Anche il figlio, secondo quanto trapela, sarebbe stato fermato dalle forze dell’ordine.

L’omicidio è avvenuto domenica all’ora di pranzo all’interno di una sala giochi dove Ripepi è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola. L’uomo, in un primo momento ferito, ha tentato di sfuggire al killer ma è stato agganciato all’esterno e finito con uno o due colpi di pistola alla testa. Compiuta la missione di morte, l’assassino si è poi dileguato a bordo di una moto.

La vittima era già scampata ad un agguato lo scorso 4 giugno 2017 nel quartiere Affaccio di Vibo Valentia. Ripepi era andato a trovare la madre quando ha ricevuto una telefonata. Sceso giù, una persona, sempre in moto, lo ha raggiunto sparandogli alcuni colpi di pistola, senza però centrarlo perché intanto era riuscito a rientrare nell’edificio.

Due giorni dopo dai carabinieri si presentò il figlio 16enne di Ripepi che ha confessato di averlo sparato perché molestava la famiglia e maltrattava sia lui che la madre, moglie della vittima con cui da tempo c’erano forti tensioni, forse a causa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo.