16 Settembre 2024

Omicidio leader Hamas Haniyeh, Iran: “Gli USA complici di Israele. Sarà vendetta”

E' guerra di dichiarazioni dopo il clamoroso assassinio del leader di Hamas a Teheran. L'Iran promette "ritorsioni". Le brigate palestinesi: "Ci sarà una forte risposta all’atto criminale israeliano". Accese proteste in tutto il Medio Oriente e non solo. Slogan di manifestanti: “L’America è la madre del terrorismo”. E l'Ayatollah Khamenei ordina: "Attaccare direttamente Israele". Situazione rovente

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Il Ministero degli Esteri iraniano ha condannato fermamente l’assassinio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, etichettando gli Stati Uniti come “complici del regime israeliano” nel commettere questo “atto atroce di terrorismo”.

In una dichiarazione ufficiale di mercoledì, citata dall’agenzia Irna, il ministero ha sottolineato il “ruolo” del governo degli Stati Uniti, in quanto “sostenitore di Israele nell’occupazione e nel genocidio dei palestinesi, nell’assassinio del leader di Hamas”.

Haniyeh è stato ucciso mercoledì mattina, circa alle 2, a Teheran, il giorno dopo aver partecipato all’insediamento del neoeletto presidente iraniano Masoud Pezeshkian.

L’assassinio di Haniyeh “è una testimonianza della natura terroristica del regime israeliano e mette in luce il comportamento aggressivo e illegale della mafia criminale che governa i territori palestinesi occupati”, si legge nella dichiarazione.

Il ministero ha inoltre osservato che l’attacco mirato contro il leader di Hamas sul suolo iraniano costituisce “una palese violazione del diritto internazionale e una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e globale”.

Pur condannando fermamente l’assassinio, il ministero ha affermato che “la Repubblica islamica afferma il suo diritto intrinseco a rispondere in modo appropriato a tali violazioni della sua sovranità e integrità territoriale”.

La Repubblica islamica invita i paesi e le organizzazioni internazionali “a ritenere Israele responsabile delle sue azioni e a sostenere il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e la sua legittima resistenza contro l’occupazione”, conclude la dichiarazione.

Ali Khamenei considera un “dovere vendicare” l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh. “Attaccare Israele”

Anche la guida suprema della rivoluzione islamica, l’ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha affermato che la Repubblica islamica dell’Iran “considera un dovere vendicare l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh sul suo territorio”.

L’ayatollah Khamenei ha diffuso mercoledì un messaggio per esprimere le sue condoglianze per il “martirio di Haniyeh”, avvenuto in un attacco alla sua residenza nella capitale iraniana Teheran nelle prime ore di mercoledì 31 Luglio 2024.

“Il regime sionista criminale e terrorista ha martirizzato il nostro amato ospite all’interno della nostra casa e ci ha lasciato addolorati, ma ha anche spianato la strada all’imposizione di una dura punizione nei suoi confronti”, ha affermato la Guida Suprema nel suo messaggio.

Il capo di Hamas Ismail Haniyeh con Sayyed Ali Khamenei, leader della Rivoluzione islamica e della Repubblica dell’Iran (foto dell’incontro tra i due il 30 luglio 2024, alcune ore prima che Haniyeh venisse ucciso)

L’ayatollah Khamenei ha affermato che Haniyeh “non ha mai avuto paura del martirio, poiché ha sacrificato membri della sua famiglia e persone care per la Resistenza palestinese”.

Khamenei ha espresso le sue condoglianze alla fiera Nazione della Palestina e alla famiglia di Haniyeh per la morte del leader della resistenza e del suo compagno nell’attacco di Teheran. Ha infine parlato di “attacco di ritorsione diretta” contro lo stato ebraico.

L’ala militare di Hamas promette una risposta dura all’assassinio di Haniyeh

Le Brigate Al-Qassam di Hamas hanno espresso il loro cordoglio per l’assassinio di Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico del movimento di resistenza palestinese, e hanno “promesso” una “forte risposta all’atto criminale israeliano”. Lo riferisce l’agenzia di stampa Irna.

“Haniyeh ha servito molto la causa palestinese e ha svolto un ruolo importante nel rafforzare la resistenza e nell’unire i palestinesi”, si legge nella dichiarazione, aggiungendo che “ha compiuto sforzi per riportare l’attenzione sulla questione di al-Quds”.

Secondo la dichiarazione, “un’operazione criminale del genere, condotta contro il leader di Hamas nel cuore della capitale iraniana, è stata un incidente pericoloso che causerà gravi conseguenze all’intera regione”.

I leader delle brigate hanno aggiunto che “il nemico ha commesso un errore nell’estendere la guerra e gli assassinii, ignorando i territori dei paesi della regione”. “La sete di potere ha accecato il criminale Netanyahu, accelerando al contempo il processo di crollo del regime sionista di Israele. Ora è giunto il momento di porre fine alle prepotenze sioniste”.

Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico del movimento di resistenza palestinese Hamas, e una delle sue guardie del corpo sono stati assassinati nella loro residenza nella capitale iraniana nelle prime ore di mercoledì. Il leader di Hamas viveva da qualche tempo a Doha, in Qatar.

Proteste in tutto il Medio Oriente e non solo. La condanna di  Guterres

Demonstrators carry pictures of Hamas leader Ismail Haniyeh, who was killed in Iran, during a protest to condemn his killing, in Tunis, Tunisia July 31, 2024. REUTERS/Jihed Abidellaoui

Intanto migliaia di persone in Medio Oriente e non solo scendono per le strade per protestare contro la barbara uccisione di Haniyeh, leader riconosciuto di Hamas. Sono scoppiate proteste nella Cisgiordania occupata, in Tunisia e in Turchia per condannare l’uccisione del capo palestinese. Gli Houthi dello Yemen hanno affermato che Israele dovrebbe aspettarsi un’“ondata di rappresaglie” dopo l’assassinio di Haniyeh.

Proteste di massa hanno avuto luogo davanti all’ambasciata israeliana nella capitale giordana Amman dopo l’assassinio del capo politico di Hamas. Un corrispondente di RT ad Amman riferisce che i manifestanti cantano: “L’America è la madre del terrorismo”.

Diversi paesi, tra cui Germania e Stati Uniti, riporta Al Jazeera, hanno invitato i propri cittadini a lasciare il Libano o a non visitarlo affatto in questo momento.

Intanto, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha denunciato gli attacchi a Beirut e Teheran come una “pericolosa escalation”.


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