Omicidio Bruni, Patitucci nega responsabilità e accusa i pentiti

Carlomagno
Luca Bruni e Francesco Patitucci
Da sinistra Luca Bruni e Francesco Patitucci

Franco Patitucci, arrestato anche per l’omicidio di Luca Bruni, ha negato ogni responsabilità sul delitto del figlio di “Bella bella” avvenuto lo scorso 3 gennaio 2012 e i cui resti furono trovati in una campagna di Orto Matera.

Nell’interrogatorio di garanzia tenuto sabato mattina presso il carcere di Cosenza davanti al gip Giusy Ferrucci, Patitucci ha smentito le accuse dei pentiti e si è detto estraneo ai fatti contestati dalla Dda di Catanzaro.

Ad accusare Patitucci i collaboratori di giustizia Adolfo Foggetti, Daniele Lamanna e Franco Bruzzese le cui dichiarazioni hanno convinto i magistrati dell’Antimafia di emettere un’ordinanza di cautelare in carcere nei confronti del 32enne Roberto Porcaro e, appunto, Patitucci, per il delitto di Luca Bruni.

Il presunto affiliato al clan Lanzino-Ruà, ha affermato che le dichiarazioni dei pentiti non sono attendibili in quanto nel periodo di incontri in cui si progettava l’omicidio, lui si trovava altrove. Un elemento che ora dovrà essere confutato dai pm.

Il gip sarà chiamato a fare le dovute considerazioni sul caso, prima che la parola passi al tribunale del Riesame. Il giudice Ferrucci ascolterà anche l’altro arrestato, Roberto Porcaro.

Furono le dichiarazioni di Adolfo Foggetti a mettere gli inquirenti sulla strada di Castrolibero dove il 18 dicembre del 2014 furono ritrovati i resti del boss emergente Luca Bruni, sparito davanti al cinema Garden di Rende e ucciso il 3 gennaio 2012. Bruni, era figlio del boss capostipite Francesco “Bella bella” ucciso nel ’99 in via Popilia sulla strada (oggi via Scopelliti) che costeggia il carcere cosentino.