Matrimoni combinati tra italiani indigenti e immigrati, per avere il permesso di soggiorno. E’ quanto emerge a Roma, nell’ambito di una vicenda su cui indaga l’Antiterrorismo, per scongiurare il rischio di infiltrazioni terroristiche attraverso nozze di comodo. Sposi italiani sono reclutati in mense per poveri, stazioni e case occupate a Roma.
La Sezione Antiterrorismo della Questura di Roma conferma all’Ansa di aver avviato indagini sulla vicenda. Recentemente, due giorni dopo l’attentato al Cairo dello scorso 11 luglio, all’organizzazione clandestina sarebbero arrivate due richieste urgenti con offerte di pagamento raddoppiate, in particolare quelle di un siriano, che ha concluso la trattativa mentre era in attesa nel deserto.
In generale, le tariffe pagate dagli stessi immigrati alla rete clandestina che combina i matrimoni sono di alcune migliaia di euro. Alla futura sposa italiana viene fornito un biglietto aereo per l’Egitto, dove vengono celebrate le nozze, spesso prima con rito religioso copto o cattolico, poi avviene la registrazione del matrimonio nel Paese di origine e in Italia.
Sempre all’Ansa una donna di 33 anni ha ammesso di essere alle sue terze nozze combinate. “Lo faccio per soldi e per mia figlia”, ha affermato la donna. Oggi la pagano fino a 9 mila euro per sposare un “mediorientale” che non conosce e non ha mai visto. Avrà modo di conoscerlo solo sull’altare in Egitto.
Un fenomeno “diffuso” su cui l’Anti terrorismo vuol vederci chiaro perché si teme che dietro le nozze combinate possano celarsi intenti che possono minacciare la sicurezza nazionale.