16 Settembre 2024

Naufragio del maga-yacht Bayesian, tutti i punti che non tornano

Un mezzo navale dalla stazza di oltre 500 tonnellate affondato pare per una tromba d'aria mentre altre barche non hanno subìto un graffio. Inghiottito dal mare in pochi secondi. Il gruppo di personaggi a bordo non erano sconosciuti, ma pezzi da novanta dell'alta finanza. Fulminati chirurgicamente. Sono tante le cose inquietanti che non quadrano. A cominciare dalla morte in UK del socio di Mike Lynce, investito da un'auto poche ore prima del dramma in Sicilia. Sullo sfondo "trame" finanziarie e "tracce oscure" dei servizi segreti

Correlati

A sinistra il veliero Bayesian di Mike Lynch prima dell’affondamento (foto dal web – ph. La Bianca)

Può una tempesta di poco tempo spazzare via e affondare una imbarcazione di oltre 500 tonnellate, quasi 60 metri di lunghezza e circa 12 metri in larghezza? Può nelle stesse condizioni meteo essere affondato uno yacht mentre le imbarcazioni vicine restano intatte senza subire danni? Può essere affondata una barca delle dimensioni dello “Bayesian” con lo scafo apparentemente intatto e l’albero in alluminio alto 75 metri integro? Tutto è possibile, anche l’errore umano, ma ci sono tanti interrogativi che frullano nella testa di chi indaga e approfondisce i dettagli del naufragio di lunedì a largo di Porticello in cui, oltre al morto accertato ed ai 15 in salvo, restano misteriosamente dispersi il magnate della finanza londinese Mike Lynch, sua figlia Hannah, il direttore della banca d’affari Morgan Stanley, Jonathan Bloomer, socio in affari del tycoon; sua moglie Anne Elizabeth Judith Bloomer, e il legale di Lynch, Chris Morvillo, con la moglie Nada Morvillo.

Ciò che sappiamo finora sul naufragio è che nella notte tra domenica e lunedì 19 Luglio il lussuoso yacht si trovava nelle acque siciliane di Porticello, piccolo centro a pochi chilometri da Palermo. Era ancorato a mezzo miglio dal piccolo porto, quando all’improvviso, intorno alle 4 del mattino una burrasca ha spezzato i sonni tranquilli dei passeggeri e dell’equipaggio. Nemmeno il tempo di rendersi conto cosa stesse succedendo che in una manciata di secondi, pare un minuto, lo scafo è stato inghiottito dal mare, finendo sui fondali ad una cinquantina di metri di profondità. Hanno fatto in tempo a mettersi in salvo quindici persone dei ventidue a bordo poiché si sono trovate vicino alla scialuppa di salvataggio che al contatto con l’acqua si è gonfiata.

Fa impressione la testimonianza citata dai media, di un capitano di un’imbarcazione vicina al ‘gigante’ di Linch, il quale ha dichiarato che quando il vento si è alzato ha acceso il motore per mantenere il controllo della sua imbarcazione ed evitare una collisione con la Bayesian, ancorata accanto al mega yacht. “Siamo riusciti a mantenere la nave in posizione e, una volta finita la tempesta, abbiamo notato che la nave dietro di noi era sparita”, è stato detto. “Sparita”. Mentre nelle immediate vicinanza, non soltanto quella del capitano citato, altre imbarcazioni più piccole sono rimaste lì, a ondeggiare tranquille sul mare mosso.

Il maga yacht Bayesian in mare in una foto d’archivio

C’è più di qualcosa che non torna nel naufragio del “Bayesian”, a cominciare dagli importanti esponenti a bordo per finire all’agghiacciante coincidenza (più che sospetta), della morte di tale Stephen Chamberlain, a Cambridgeshire, a nord di Londra, a circa 2mila km di distanza in linea d’aria dal naufragio in Sicilia. Un’auto, guarda il caso, sabato lo ha falciato, uccidendolo, mentre faceva jogging.

Linch, ormai è noto, era un potente magnate della City di Londra. Operava nel mondo delle nuove tecnologie informatiche, in ‘Big Tech’, per intenderci. Lynch era stato a capo di “Autonomy”, una società fondata agli inizi degli anni ’90 che realizza software nell’ambito della sicurezza informatica o cybersecurity, quindi in contatto con specialisti del settore, servizi segreti, forze di polizia e apparati di intelligence a tutto tondo. Lo chiamavano il “Bill Gates” del Regno unito, un matematico, precursore di quella che oggi conosciamo come “intelligenza artificiale”. L’ex vicepresidente di Autonomy, si badi appunto la curiosa circostanza, era l’ex socio morto in Inghilterra il giorno prima: Stephen Chamberlain.

“Autonomy” era stata al centro di una disputa legale durata molti anni. Questa società era stata acquisita dal colosso americano Hewlett-Packard per oltre 11 miliardi di dollari, ma ad affare fatto e miliardi versati sui conti di Lynch, la multinazionale con sede in California si rende conto di aver preso una “sola”. Dalle ricostruzioni giornalistiche pare che il valore sarebbe stato gonfiato da Lynch di diversi miliardi, intorno a 3 miliardi di dollari di surplus rispetto agli oltre undici ricavati. Hp riteneva che il valore del “pacco” fosse tra 7 e otto. Il tycoon della City venne così accusato di frode, estradato e processato negli Usa dove ha pure scontato una pena domiciliare. E udienze dopo udienze, dopo oltre 12 anni di “calvario”, lo scorso giugno Mike Lynch e il coimputato Stephen Chamberlain vengono prosciolti.

Non vi è solo l’Autonomy tra le società fondate da Lynch ceduta poi ad HP coi risvolti giudiziari che sono noti. Vi è, fra le altre, anche la Darktrace “Tracce oscure”, (già il nome è tutto un progetto nel mondo dell’informatica…); società – come la prima – che tratta di sicurezza informatica e cybersecurity in cui graviterebbero apparati di intelligence israeliani e inglesi, o comunque 007 occidentali. Insomma, Lynch era un uomo d’affari, potente e influente, e se doveva trattare con servizi di intelligence e governi non si faceva certo scrupoli: era suo “pane” quotidiano.

Dopo il proscioglimento il miliardario è tornato nel Regno unito a seguire i suoi affari e a badare alla sua famiglia. Probabilmente per festeggiare l’assoluzione, lui, la sua famiglia, il suo legale e i suoi più cari amici hanno intrapreso un lungo e lussuoso viaggio nel misterioso Mediterraneo, il “Mare Magnum” che cela segreti, abissi impenetrabili e “tracce oscure”, come la sua Darktrace, zeppa di servizi.

In questa storia tutto appare inquietante, dai presunti ruoli di ‘spie’ incarnati dai protagonisti principali (tutti morti, guarda il caso) a quelli “paralleli” rappresentati da “comparse” che conducono in un’unica scia di “trame” e segreti inconfessabili.

Dino Granata


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Potrebbero interessarti

Mons. Viganò, il Pastore di Cristo contro i tiranni

Altre news

Sventato un nuovo attentato a Trump. Arrestato un uomo pronto a sparare

Nuovo attentato, questa volta sventato in tempo, nei confronti di Donald Trump. Un uomo, poi fermato dalle forze di...

DALLA CALABRIA

Donna morta in incidente in Sila, indagato uomo in auto con lei

È stato iscritto dalla Procura di Cosenza nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio stradale, Mario Molinari, l'uomo...

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)