NAPOLI – La squadra mobile della Questura di Napoli ha fermato quattro persone ritenute coinvolte nel raid nel Rione Sanità contro esponenti del clan Vastarella.
I fermi, emessi dalla Dda, riguardano Antonio Genidoni, figliastro del defunto boss Pietro Esposito, arrestato a Milano, la moglie Vincenza Esposito, la madre Addolorata Spina ed Emanuele Esposito.
Quest’ultimo è un familiare dei due uomini uccisi sabato a mezzogiorno in una autofficina di Marano. Il decreto di fermo è stato firmato dal pm della Dda, Enrica Parascandolo.
La spedizione di morte è avvenuta la sera del 21 aprile davanti ad un circolo ricreativo proprio mentre in strada si trovavano anche dei bambini che si erano fermati a comprare delle granite nei pressi di un rivenditore ambulante.
Il fatto di sangue destò molto clamore perché è avvenuto alla presenza di minori. Alcuni erano anche all’interno dello stesso circolo delle Fontanelle.
Nel mirino diversi esponenti della famiglia Vastarella, sodalizio di spicco della malavita organizzata in città. Una delle vittime era Giuseppe Vastarella, di 42 anni, esponente dello storico clan camorristico.
L’altra è il cognato Salvatore Vigna, di 41 anni. L’agguato è scattato in via Fontanelle, non lontano dallo storico cimitero delle “Capuzzelle”. Due sicari erano giunti a bordo di una moto: uno dei due è sceso è ha iniziato a sparare nel circolo “Maria dell’Arco”.
Stamane ad esito di indagini durate una ventina di giorni, l’epilogo con il fermo della Polizia partenopea dei presunti mandanti e assassini.