19 Dicembre 2024

Morte in sala parto. Altro caso a Brescia. Il 5° in pochi giorni

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Morte in sala parto. Altro caso a Brescia. Il 5° in pochi giorni
Gli Spedali Civili di Brescia

Un’altra giovane mamma (30 anni), all’ottavo mese di gravidanza, e la bambina che aveva in grembo, sono morte agli Spedali civili di Brescia. La donna, Giovanna Lazzari, bresciana residente a
, che proprio ieri avrebbe compiuto 30 anni, è arrivata in ospedale mercoledì notte in condizioni gravi con febbre alta ed evidenti sintomi di gastroenterite. In pochi giorni è il quinto caso di donne morte in sala parto. Il ministero della Salute vuol vederci chiaro e invia gli ispettori.

La donna sarebbe stata monitorata tutta notte ma la situazione è precipitata alle otto del mattino di giovedì quando i medici hanno deciso di iniziare il parto cesareo. Il feto però era già morto e la madre in condizioni critiche è stata trasferita nel reparto di rianimazione dove è morta poco dopo. La Procura di Brescia ha aperto un’ inchiesta disponendo l’autopsia sul corpo della giovane mamma e sul feto per capire i motivi della morte. Giovanna Lazzari era sposata e aveva già due figli di un un anno e mezzo e quattro anni.

L’autopsia su Giovanna Lazzari è stata già effettuata e si attendono i risultati. La famiglia della donna aveva presentato un esposto alla Procura di Brescia che ha disposto l’esame autoptico.

Il manager degli Spedali di Brescia: “Medici hanno fatto di tutto”.
“La paziente è stata gestita nel miglior modo possibile” ha detto all’Ansa Ezio Belleri, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia: “I medici hanno fatto tutto quello che poteva essere fatto”. “Nei prossimi giorni – ha aggiunto Belleri – faremo una valutazione attenta di tutti i passaggi effettuati, dall’arrivo in pronto soccorso della paziente fino alle gravissime complicazioni che hanno portato al decesso”.

La Task Force ministeriale
Si recherà nei prossimi giorni a Brescia, Bassano del Grappa e a San Bonifacio (Verona) dove nei giorni scorsi sono morte di parto Giovanna Lazzari, Marta Lazzarin e Anna Massignan, la task force istituita presso il Ministero della Salute, per verificare eventuali errori nelle procedure eseguite. Lo annuncia il ministero della Salute, in una nota. La task force composta dai Dirigenti del Ministero e dell’Agenas, dai Carabinieri del Nas e dal rappresentante delle Regioni – precisa il ministero della Salute – dovrà accertare se a determinare i decessi abbiano contribuito difetti organizzativi e se siano state rispettate tutte le procedure previste a garanzia della qualità e sicurezza delle cure. I risultati delle ispezioni verranno resi noti nei prossimi giorni e, indipendentemente da eventuali responsabilità dirette, saranno oggetto di approfondimenti e di ulteriori iniziative da parte del Ministro.

Quello di Giovanna Lazzari, 30 anni, già mamma di due bambini, morta il 31 dicembre a Brescia insieme al bimbo del quale era incinta da otto mesi, è il quarto caso di morte in gravidanza che si è registrato negli ultimi giorni.

VERONA – Il 25 dicembre una 34enne di Meledo di Sarego, nel vicentino, Anna Massignan, è morta nell’ospedale di San Bonifacio, in provincia di Verona, dopo che l’antivigilia di Natale era caduta in casa. Sottoposta ad un cesareo d’urgenza è morta sotto i ferri, mentre il neonato è deceduto successivamente in un altro ospedale.

TORINO – Nella notte del 26 dicembre è morta per arresto cardiocircolatorio in sala parto all’Ospedale Sant’Anna di Torino, Angela Nesta, di 39 anni, incinta al nono mese di una bimba. Poco prima aveva dato alla luce la sua primogenita, nata morta. Secondo l’ospedale si è trattato di una “complicanza rarissima e imprevedibile”. La procura di Torino ha aperto un’inchiesta.

BASSANO DEL GRAPPA – Il 29 dicembre, all’ospedale di Bassano del Grappa, è morta Marta Lazzarin, blogger di 35 anni ricoverata nel pomeriggio alla 27esima settimana di una gestazione che non le aveva mai dato problemi. Era arrivata al pronto soccorso con forte febbre e dolori addominali. Si era perforato il sacco amniotico e il feto era morto, probabilmente da un paio di giorni. Marta è entrata in coma dopo un arresto cardiocircolatorio durante il travaglio per espellere il feto. Vani i tentativi di rianimarla.

FOGGIA – Quello stesso 29 dicembre una ragazza di 23 anni, incinta di nove mesi di una bambina, è morta in casa a Foggia per cause da accertare. In pochi minuti, il corpo è stato portato agli Ospedali Riuniti della città pugliese. I medici, con un cesareo post-mortem, hanno tirato fuori la piccola, rianimandola. La neonata è in discrete condizioni.

Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia: “In Italia si partorisce bene”
“In Italia si partorisce bene, abbiamo alta qualità e uno dei più bassi indici di mortalità materna. Siamo in linea con gli standard Ue”. Ad affermarlo è il presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) Paolo Scollo, secondo il quale ”è un fatto casuale” i tanti decessi di questa settimana natalizia, ”anche se vanno accertate le cause”. ”Non penso neanche siano decessi legati – ha detto – a turni di personale nelle festività; sono successi in punti di alta eccellenza che non hanno problemi”


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