Minacciava pesantemente e in continuazione i genitori, pretendendo da loro denaro da spendere al gioco. Ma l’anziana madre ieri non ce l’ha fatta piรน e, esasperata, ha chiamato i carabinieri che lo hanno arrestato ponendo fine alla loro tortura quotidiana. Il fatto รจ accaduto a Sorbo San Basile, nel Catanzarese. Lui si chiama Francesco Fratto, 42enne con precedenti, che dovrร rispondere di “maltrattamenti contro familiari e conviventi, minaccia grave ed estorsione”.
Ieri a tarda sera รจ giunta una chiamata al 112 da parte della madre di Fratto che, impaurita dai comportamenti del figlio convivente, chiedeva aiuto ai carabinieri della stazione di Taverna.
Giunti sul posto, i militari entrano in casa e notano Fratto che ubriaco rivolgeva minacce di morte ed insulti, anche in presenza dei militari intervenuti, nei confronti degli anziani genitori.
โPezzo di merda, figlio di puttana, ti ammazzo come un cane bastardo!โ: questo il tenore degli epiteti rivolti al povero padre ultraottantenne.
Il tempestivo intervento del personale dellโArma ha consentito di bloccare Francesco Fratto, soggetto ancora piรน pericoloso, soprattutto se sotto i fumi dellโalcol, evitando pertanto ulteriori conseguenze.
I ripetuti dissidi familiari e le continue minacce dovuti a continue richieste di denaro di Fratto, per assecondare la sua voglia del gioco, soprattutto dei โgratta e vinciโ, non sono stati piรน sostenibili per gli anziani genitori, che proprio questa notte hanno chiesto giustizia.
Il presunto aggressore, dopo essere dichiarato in stato di arresto in flagranza di reato e, dopo le formalitร di rito, รจ stato trattenuto presso la camera di sicurezza dei carabinieri per qualche ora, in attesa del giudizio direttissimo, come disposto dal pm di turno della Procura della Repubblica di Catanzaro.
Stante la pericolositร del soggetto, il magistrato che ha assunto la direzione delle indagini, ne disponeva, nella stessa mattinata, lโimmediata traduzione presso il carcere di Catanzaro – Siano in attesa dellโudienza di convalida da celebrarsi davanti al Tribunale di Catanzaro.