Momenti di tensione in Parlamento riunito in seduta comune per eleggere i membri laici del Csm. Fratelli d’Italia aveva indicato Giuseppe Valentino, penalista calabrese ex An, ma la sua nomina alla vicepresidenza di palazzo dei Marescialli è sfumata per l’opposizione del M5s che ha ricordato come l’ex sottosegretario alla Giustizia sia indagato a Reggio Calabria nell’inchiesta di ‘ndrangheta “Ghota”.
Al posto di Valentino, che si è poi ritirato, il partito della Meloni ha proposto all’ultimo momento l’avvocato catanese Felice Giuffrè, anch’egli di FdI ma non ce l’ha fatta.
A racimolare i voti necessari sono stati finora Isabella Bertolini (521 voti), Daniela Bianchini e Rosanna Natoli (con 519 voti) in quota FdI; Roberto Romboli per il Pd, che risulta il più votato con 531 preferenze. Mentre quello che ne ottiene meno è Ernesto Carbone, indicato da Azione-Iv, con 399 consensi.
Sul suo nome infatti non regge l’intesa con il M5S. Ma passano anche Claudia Eccher (519), Fabio Pinelli (516) per la Lega, e Michele Papa (506) indicato dai Cinquestelle. Le Camere dunque dovranno tornare a riunirsi per eleggere gli altri. La seduta è convocata per martedì 24 gennaio alle ore 16.
“Per quanto vergognosa, inconcepibile e bugiarda nessuna palata di fango potrà mai scalfire la mia credibilità, la mia onorabilità e la mia onestà. Ritiro per questo motivo la mia candidatura al Csm”, dice Giuseppe Valentino, indicato da Fratelli d’Italia come membro laico del Csm.
“Un galantuomo come Peppino Valentino si è tirato fuori dalla corsa per il Csm dopo essere stato mascariato con un vergognoso metodo goebbelsiano dai Cinquestelle. Valentino ha dimostrato ancora una volta dì essere un signore, un nobiluomo integerrimo con un forte senso dello Stato che ha anteposto gli interessi della Nazione rinunciando a un’elezione meritata ed essendo vittima dell’ennesima, triste pagina del giacobinismo”, afferma Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.