Un giovane pregiudicato di 24 anni, Luigi Di Rupo, è stato ucciso a Melito, in provincia di Napoli. Il ragazzo aveva cercato di scampare ai proiettili dei sicari rifugiandosi nella caffetteria Royal di via Po, ma è stato raggiunto lo stesso e finito tra avventori e passanti terrorizzati.
L’omicidio è avvenuto attorno alle 16 del pomeriggio di mercoledì. Il primo del 2016 che prosegue la lunga scia di sangue dello scorso anno nel Napoleatano. Luigi Di Rupo, che viveva a Mugnano, sarebbe stato imparentato con il capozona di Melito degli Amato-Pagano. Il 7 febbraio 2015 è stato arrestato dalla polizia durante una riunione nel centro storico di Napoli insieme ad altri 9 pregiudicati, tra i quali un uomo del gruppo criminale dei Sibillo di Forcella, riferisce l’Ansa.
La matrice dell’ennesimo omicidio nel Napoletano è molto probabilmente camorristica. Un regolamento di conti tra famiglie mafiose. Sul posto i carabinieri di Giugliano e Castello di Cisterna, che hanno avviato i primi sopralluoghi. In via Po, anche il magistrato di turno e i soccorritori. Per Luigi Di Rupo non c’è stato nulla da fare. E’ morto pressoché all’istante.
Indagini serrate per risalire agli autori del delitto. Secondo quanto scrivono i giornali locali, il commando di killer sarebbe formato da quattro uomini i quali senza pietà hanno inseguito il giovane prima fuori e poi all’interno del locale, dove la vittima è stata raggiunta da più proiettili, vicino alla porta del bagno del locale.
Molti i clienti del bar e passanti che sono rimasti choccati da questa improvvisa e fulminea azione camorristica. Il rischio che potessero esserci pallottole vaganti è stato elevatissimo. Da quanto trapelato si tratta di professionisti. Sangue freddo e la spietata volontà di uccidere alla vigilia dell’Epifania, davanti a donne e bambini.