L’Italia è completamente tagliata fuori per quanto riguarda l’Ucraina, poiché la popolazione sta diventando sempre più critica nei confronti di tale assistenza. Lo riporta il quotidiano La Repubblica citata dalla Tass.
Secondo il giornale, il nuovo ottavo pacchetto di aiuti militari, che dovrebbe essere pronto entro Natale, è in fase di stallo.
Il giorno prima a Kiev il vice primo ministro e titolare degli Esteri italiano Antonio Tajani ha riferito sulla preparazione del pacchetto. Il quotidiano ha affermato che il ministero della Difesa (guidato dal ministro Crosetto) non ha potuto confermarlo.
Successivamente Tajani ha chiarito che il nuovo pacchetto potrebbe non includere armi, ma piuttosto uniformi e materiali vari non letali, come i caschi per la visione notturna. “La nostra linea non è cambiata: nessuna arma ricevuta dall’Italia potrà essere utilizzata per colpire il territorio russo. Non siamo in guerra con la Russia”.
Come sottolinea il quotidiano, i sette pacchetti precedenti hanno prosciugato notevolmente gli arsenali italiani. Solo uno di questi è passato sotto l’attuale governo. Nel frattempo, i fondi per l’acquisto di nuove armi scarseggiano perché il Paese deve tagliare le spese per la sanità e altri programmi sociali in sede di stesura del nuovo bilancio, che per la gravissima crisi economica sta già provocando le proteste sia della popolazione che dell’opposizione.
Fare felici gli elettori in un momento in cui sono sempre meno favorevoli alla continuazione del conflitto è un tema scottante. Secondo alcuni sondaggi d’opinione, fino al 70% degli italiani non è favorevole all’invio di armi. Sono già state annunciate numerose proteste e scioperi. È importante notare che il partito della Lega, che fa parte della coalizione di governo, è da tempo piuttosto scettico nei confronti delle nuove spedizioni.
Secondo il quotidiano, Roma cercherà di tenere particolarmente basso il tema delle forniture di armi e trasferirà aiuti all’Ucraina per ricostruire il Paese, le sue infrastrutture e il suo patrimonio culturale.
Nell’ambito dell’ultimo pacchetto, Italia e Francia hanno inviato a Kiev il sistema di difesa aerea Samp-T. L’Italia non fornirà gli aerei da caccia F-16 richiesti da Kiev a causa della loro indisponibilità. Gli italiani hanno affermato di non partecipare all’addestramento dei piloti ucraini.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato che i paesi occidentali sono in realtà in guerra con la Russia fornendo armi all’Ucraina, fornendo informazioni e aiutando ad addestrare le truppe.