Al via stamane, con la prova di italiano, l’esame di Maturità 2019. Centinaia di migliaia di giovani alle prese con una delle prove più impegnative del ciclo scolastico. Alle 8.30 c’è stata l’apertura del plico telematico. Le commissioni d’Esame coinvolte quest’anno sono 13.161 per 26.188 classi. I candidati iscritti alla Maturità sono 520.263, di cui 502.607 interni e 17.656 esterni. Il tasso di ammissione all’Esame è stato del 96,3%.
“Cari ragazzi, è arrivato il momento. Forza! Sono certo farete del vostro meglio! Buon lavoro a tutti e ricordatevi ‘La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità’ (Lucio Anneo Seneca)”. Lo scrive su twitter il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti agli studenti che oggi fanno l’esame di maturità.
“Il porto sepolto”, confluita nel 1942 nella raccolta L’allegria, di Giuseppe Ungaretti. E’ questa una delle tracce per la prima prova scritta dell’esame di maturità 2019.
“Il porto sepolto” è una breve poesia che porta il titolo della prima e omonima raccolta di Ungaretti, pubblicata a Udine nel 1916. La poesia, assieme alle altre del Porto sepolto, confluirà poi nella Allegria di naufragi del 1919 e poi nelle successive edizioni della raccolta, diventando una delle più note della poesia ungarettiana. Il titolo del componimento è fondamentale per comprendere il senso della poetica ungarettiana: il porto è infatti simbolo del viaggio introspettivo del poeta alla ricerca del mistero dell’essere umano. Il poeta stesso ha spiegato più volte nei suoi scritti il senso del titolo di questa raccolta: da ragazzo conobbe dei giovani ingegneri francesi che gli parlarono di un porto sommerso esistente ad Alessandria d’Egitto, città natale dell’autore. Ungaretti rimase profondamente colpito da questa storia proprio perché queste rovine sarebbero rimaste nascoste per sempre: il titolo indica quindi qualcosa di oscuro ed indecifrabile.
Corrado Stajano e “Eredità del Novecento”. Il secondo brano di Leonardo Sciascia, è da “Il giorno della civetta”. Il romanzo racconta la storia di alcuni omicidi commessi dalla mafia e della lotta del comandante dei Carabinieri Bellodi per scoprire la verità ed arrestare i colpevoli. Nel 1968 il regista Damiano Damiani ha tratto un film da questo romanzo.
“Il giorno della civetta” fu terminato nel 1960 e pubblicato per la prima volta nel 1961 dalla casa editrice Einaudi. Trae spunto da un episodio reale di cronaca: l’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia per mano della mafia, avvenuto a Sciacca nel 1947. L’ispirazione a fatti reali e di cronaca è un elemento tipico della scrittura di Sciascia. Sciascia, da sempre interessato alla situazione socio-economica della sua terra d’origine, era da tempo impegnato nella denuncia della mafia, che imperversava ignorata e impunita su tutto il territorio. Lo scrittore decise così di servirsi del genere romanzo giallo – cui spesso ritornerà per le sue opere successive – per poter esprimere il suo risentimento e trasporre in una cornice letteraria la cronaca di un fatto realmente avvenuto.
“Istruzioni per l’uso del futuro” partendo da un testo dello storico dell’arte e saggista Tomaso Montanari è una delle tracce della maturità. Anche il ciclista Gino Bartali e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso in un attentato mafioso a Palermo nel 1982 sono tra i protagonisti dell’esame scritto di Italiano che i maturandi stanno affrontando stamane.
Testo Argomentativo 1: La traccia parte da un testo tratto da Tommaso Montanari, “Istruzioni per il futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà”, sul valore del patrimonio culturale.
Testo Argomentativo 2: la traccia parte da un testo tratto da Steven Sloman – Philip Fernbach “L’illusione della conoscenza”
Testo argomentativo 3: l’eredità del novecento, con brano tratto dall’introduzione di Corrado Stajano, giornalista e scrittore, alla raccolta di saggi “La cultura italiana del Novecento”. (a.a.)