Nove cadaveri sono stati recuperati dalla Guardia Costiera italiana a circa 80 miglia dalle coste della Libia, nell’area dove si è capovolto un barcone carico di migranti diretto verso l’Italia. Sono state salvate 144 persone.
Nell’area sono tuttora in corso ricerche di eventuali dispersi, alle quali partecipa anche un aereo Atr 42 della Guardia Costiera.
I superstiti sono stati trasferiti a bordo di una nave della Marina Militare impegnata nell’operazione Triton, che sta facendo rotta ora verso la Sicilia. A bordo della nave vi è anche uno dei nove cadaveri, mentre gli altri sono a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera, tuttora impegnata nelle ricerche dei dispersi.
Negli ultimi tre giorni – dal 10 al 12 aprile – sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia 5.629 migranti diretti verso l’Italia. Nella sola giornata di ieri il Centro Nazionale Soccorso della Guardia Costiera ha coordinato gli interventi di assistenza a 22 unità, gommoni e barconi fatiscenti.
Secondo le stime, nel 2014 sono state 3.500 le persone morte e 170.000 quelle che hanno traversato il Mediterraneo verso le coste italiane, mentre la crisi umanitaria si è intensificata con l’aumento dell’instabilità in Libia, punto di partenza per la maggior parte delle imbarcazioni che fanno rotta verso la Sicilia.
Il numero di barche che trasportano migranti è aumentato nelle ultime settimane, per effetto del tempo primaverile. A febbraio, oltre 300 persone sono affogate mentre viaggiavano verso l’Italia con il mare grosso e temperature proibitive. Il Pd vorrebbe istituire la giornata del ricordo per omaggiare le vittime degli sbarchi.