La Polizia scopre un capannone pieno di droga, 4 arresti

Carlomagno

Agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano-Rossano, in seguito ad attività info-investigativa, ha individuato un capannone nella zona industriale di Santa Sofia D’Epiro (Cosenza), utilizzato per la coltivazione di marijuana.

All’interno dello stesso è stata rinvenuta una vera e propria “centrale della droga” oltre che un’ingente quantità di sostanza stupefacente.

E’ stata, quindi, informata la Procura della Repubblica di Castrovillari che ha emesso un decreto di ritardato sequestro per poter svolgere ulteriori indagini ed individuare le persone coinvolte.

Nello stesso tempo è stato disposto il monitoraggio costante dei luoghi in cui era in corso l’attività delittuosa, con appostamenti in tutto l’arco della giornata, che si protraevano per quasi una settimana.

A questo punto, considerata la complessità delle indagini, che ha coinvolto numerosi poliziotti, le attività di appostamento sono state svolte con l’ausilio della Squadra mobile di Cosenza.

Nella mattinata di ieri, alle prime luci dell’alba, il personale impiegato nel servizio di appostamento, ha notato un movimento “anomalo” di automezzi ( un’auto ed un furgone) e l’arrivo di tre persone ( due donne di nazionalità cinese ed un italiano).

Il conducente del furgone, si è portato all’interno del capannone, e dopo circa mezz’ora ha lasciato repentinamente la zona.

E’ stato immediatamente predisposto un servizio di pedinamento del furgone che terminava, dopo circa 40 km, nella zona industriale di Corigliano Rossano con il fermo dell’uomo e la sua identificazione.

In quegli stessi frangenti, le due donne di nazionalità cinese, dopo avere richiuso il portone del capannone, erano pronte a lasciare la zona a bordo della loro auto.

A questo punto, la Polizia ha deciso di intervenire e le donne sono state bloccate prima che si potessero dare alla fuga.

Le attività della polizia giudiziaria sono state svolte, restando in continuo contatto con il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, che ha seguito personalmente queste fasi delle indagini.

Avviata la perquisizione del capannone, all’interno veniva trovato anche il quarto indagato, un uomo cinese che si era nascosto sotto alcuni materassi per sfuggire alla cattura.

In particolare all’interno del capannone vi erano vere e proprie “serre” adibite alla coltivazione e produzione di marijuana, complete di tubi di aspirazione, bidoni di fertilizzanti, materiale elettrico, pompe di aspirazione. Vi erano altresì termometri per il controllo costante della temperatura, lampade alogene ed altro, nonché una macchina finalizzata alla triturazione del materiale erbaceo prodotto, per poterne favorire il confezionamento.

Inoltre, è stato accertato che il filtraggio dell’aria veniva controllato attraverso l’applicazione ed il ricambio di filtri a carbone attivo per il controllo degli odori sprigionati dalla lavorazione dello stupefacente.

Una vera e propria “organizzazione ingegneristica” ha permesso la produzione di numerosi cicli annuali e un giro d’affari milionario, considerato che il capannone era nella disponibilità di uno degli indagati già dal 2022.

Ultimata la perquisizione veniva rinvenuta e sequestra una ingente quantità di marijuana ( 241 kg) occultata all’interno di decine di sacchi di plastica. Sono stati sottoposti a sequestro gli automezzi utilizzati dagli indagati.

Le quattro persone coinvolte sono state tratte in arresto e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, tradotte presso la casa circondariale di Castrovillari.