16 Settembre 2024

Israele sta radendo al suolo Gaza. Reazione sproporzionata contro i civili

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E’ spietata e crudele l’offensiva militare di Israele contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Numerosi attacchi aerei, raid missilistici, stanno di fatto radendo al suolo le città nel fazzoletto di terra palestinese che affaccia sul Mediterraneo. 

Attacchi indiscriminati che colpiscono civili, bambini soprattutto, col pretesto di voler annientare Hamas, gruppo che sabato mattina, a sorpresa, ha lanciato migliaia di razzi verso lo stato ebraico causando centinaia di vittime e migliaia di feriti. La risposta del governo Netanyahu- che insieme alla sua intelligence ha pure enormi responsabilità nella prevenzione degli attacchi in un’area tra le più sorvegliate del mondo -, è stata di quelle impressionanti; si potrebbe definire sproporzionata rispetto ad un popolo (cittadini di Palestina) che si è sempre difeso con le pietre dagli invasori israeliani. Le immagini che arrivano dal Medio Oriente sono raccapriccianti. Anzi a guardare indietro nel tempo le risposte militari israeliane, sono sempre state sproporzionate: alle pietre dell'”Intifada” la risposta era sempre a colpi di cannoni, di artiglieria, cecchinaggi e raid aerei. 

Che Hamas – organizzazione paramilitare palestinese -, abbia fatto il salto di qualità nel reperire armi non è un mistero (a proposito: gli armamenti inviati all’Ucraina dall’occidente sono finite ad Hamas o altrove, dal mercato nero?), ma anche dall’altra parte non scherzano: Israele è lo stato più armato in assoluto dall’occidente, molto più dell’Ucraina.

Il problema è che uno degli eserciti più potenti al mondo, quello appunto di Israele, che detiene anche armamenti nucleari, sta prendendo di mira i civili, come da sempre donne anziani e bambini. Non obiettivi militari, dunque, ovvero covi e nascondigli delle milizie arabe definite terroristiche che attaccano, pure ferocemente, per difendere le loro terre dall’occupazione sionista che persiste da oltre 75 anni. 

La Verità vera – ignorata dai paesi atlantici e dai media mainstream al soldo di apparati finanziari con a capo sionisti o loro prestanome -, è quella che poco alla volta, andando entrando, gli israeliani si sono impossessati con forza e violenza dell’intero territorio palestinese. Non sono bastate le risoluzioni dell’Onu a far desistere dall’espansionismo i governi israeliani che si sono succeduti nei decenni. “Israele commette crimini contro l’umanità”, sentenziarono le Nazioni unite. Non sono stati sufficienti gli appelli della cosiddetta comunità internazionale a fare indietreggiare Israele dai propositi sionisti, ossia accettare “una terra e due stati”. No, bisogna scacciare con tutti i mezzi gli arabo-palestinesi dalle loro terre affinché possa viverci solo il popolo ebraico. E non importa se questo comporti estreme conseguenze e feroci reazioni da parte araba. Un conflitto secolare che non ha mai avuto e non avrà mai tregua; uno scontro sanguinoso aggravato dalle posizioni di accondiscendenza dell’occidente verso Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna in testa.

Un occidente ipocrita e senza vergogna che giustifica in tutte le salse l’occupazione israeliana della Palestina, mentre al tempo stesso conduce una guerra per procura alla Russia dopo l’invasione che Mosca ha fatto in Ucraina. In teoria, seguendo il filo logico, Washington e Ue dovrebbero inviare armi e panzer al martoriato popolo palestinese?  Cioè agli aggrediti con contestuale condanna degli aggressori? Ma non accadrà mai!; come sempre vi sono due pesi e due misure. Vi sono stati e stati, cioè invasori “democratici” cui tutto e permesso (Israele) e invasori considerati “dittatoriali” (Russia). 

Le radici del Sionismo

Herzl, Balfour e Rothschild. Oltre un secolo fa dalla Gran Bretagna sponda ai sionisti per occupare la Palestina e creare lo stato ebraico. Terroristi di Hamas creati e foraggiati da Israele in funzione anti-Arafat? Il sospetto di una  operazione di falsa bandiera per appropriarsi definitivamente dei territori residui.

Tutto nacque “dall’intuizione” di Theodor Herzl, ebreo ungherese, fondatore del Sionismo. Egli, nel 1897, a Basilea ha posto le basi per creare uno “spazio territoriale” per gli ebrei nel mondo. Herzl sostenne il diritto degli ebrei di fondare uno stato ebraico in Palestina. Questa “patria” avrebbe dovuto accogliere gli ebrei che avessero voluto trasferirsi qualora non avessero potuto vivere serenamente nel paese in cui abitavano. 

Il 2 novembre 1917, Arthur Balfour, l’allora ministro degli Esteri britannico (all’epoca la Palestina viveva sotto l’influenza inglese dopo la disgregazione dell’impero Ottomano, ndr), scrisse una lettera indirizzata a Lionel Walter Rothschild, una figura di spicco della comunità ebraica britannica e tra i sionisti più incalliti e più  influenti.

La lettera era breve – solo 67 parole – ma il suo contenuto ebbe un effetto sismico sulla Palestina che si avverte ancora oggi. In quella missiva Balfour impegnava il governo britannico a “creare in Palestina un focolare nazionale per il popolo ebraico” e a facilitare “il raggiungimento di questo obiettivo”. La lettera è conosciuta come la Dichiarazione Balfour.

In sostanza, una potenza europea come il Regno unito prometteva al movimento sionista un paese non suo in cui i nativi arabi palestinesi costituivano più del 90% della popolazione. 

Il “mandato” britannico fu creato nel 1923 e durò fino al 1948. Durante quel periodo, gli inglesi facilitarono l’immigrazione ebraica di massa – è vero che molti dei nuovi residenti fuggivano dal nazismo in Europa – e dovettero anche affrontare proteste e scioperi locali. I palestinesi erano allarmati dai cambiamenti immigrazionisti nel loro paese e dalla unilaterale confisca britannica delle loro terre per consegnarle ai coloni ebrei.

Questa è la sintesi di ciò che da quasi 80 anni vive la Palestina, territorio occupato da Israele per volontà del sionismo internazionale spalleggiato da governi fantocci occidentali al loro esclusivo servizio. 

Lo dimostra la narrazione a senso unico sui media occidentali, tutti schierati a favore di Israele, dopo il crudele attacco di Hamas, che è organizzazione fondata – va ricordato – col contributo dello stesso Israele in funzione anti-Olp di Arafat. E che ha foraggiato per anni.

E qui sorge un interrogativo grande quanto una casa: come ha fatto un gruppo come Hamas a scagliare un attacco di questa portata contro Israele senza che i servizi di intelligence si accorgessero di nulla nella zona tra le più sorvegliate del mondo? Gli 007 israeliani risultano essere il servizio segreto più efficace del pianeta. No, non quadra. Niente quadra.

Appare alquanto sospetta l’operazione di Hamas, definita “a sorpresa”. Se fossero acclarati questi sospetti, beh, allora con ogni probabilità potremmo trovarci davanti ad una operazione di “falsa bandiera” per giungere rapidamente ad una “soluzione finale” col fine ultimo di cancellare ciò che rimane dei palestinesi (sta avvenendo in questi giorni con la sproporzionata rappresaglia nella Striscia di Gaza, ndr) e appropriarsi definitivamente di tutti i territori residui della Palestina col pretesto di un “gruppo terroristico” creato da loro stessi. Conoscendo storia e curriculum dei protagonisti non è così azzardata la conclusione.


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