In fuga dopo condanna per la strage al cimitero catturato a Sala Consilina

Carlomagno

Era latitante dal dicembre 2023 quando la Corte di appello,  in riforma di una decisione della Cassazione, confermò per lui l’ergastolo per la terribile strage di San Lorenzo del Vallo, centro del cosentino, compiuta al cimitero nel 2016. L’uomo, Luigi Galizia, 44enne, appresa la notizia alzò i tacchi e se l’era svignata.

A circa sei mesi di distanza i carabinieri di Cosenza e Salerno dopo serrate indagini lo hanno rintracciato e catturato in una abitazione di Sala Consilina (nel salernitano), dove si nascondeva.

I giudici hanno riconosciuto colpevole Luigi Galizia del duplice omicidio avvenuto il 30 ottobre 2016, quando Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, di 77 e 52 anni furono trucidate al cimitero mentre erano andate a far visita a un congiunto defunto. Edda Costabile fu freddata nella cappella di famiglia, Ida Attanasio fu raggiunta da diversi colpi di arma da fuoco sparati tra i loculi. Un delitto atroce, come agghiacciante è l’intricata storia che vede sullo sfondo sentimenti di vendetta e l’ombra del crimine organizzato.

Qualche mese prima della strage al cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel maggio 2016 a Rende fu ucciso Damiano Galizia, classe 1985, fratello di Luigi, l’ergastolano. A freddarlo era stato Francesco Attanasio, di due anni più grande, congiunto delle due vittime al camposanto. Il motivo dell’assassinio pare fosse un debito che Attanasio aveva con Galizia, e che per la restituzione (17mila euro) lo avrebbe pressato numerose volte. Il movente della strage al cimitero dei parenti di Attanasio fu una vendetta.

Un giallo intricato in cui è spuntato fuori un arsenale di armi della ‘ndrangheta e rapporti poco chiari con le cosche della Sibaritide.

Tre cadaveri e un arsenale, il filo che conduce a San Lorenzo del Vallo