“Meglio essere appassionati dalle belle ragazze che gay”, tuonò spesso Silvio Berlusconi durante i suoi incontri pubblici da premier e poi da ex. Nel video alcuni momenti in cui esprime concetti inequivocabili. I media parlarono di “gaffe” contro gli omosessuali. Erano i tempi del “Bunga Bunga” e delle indagini giudiziarie che piovevano in capo al leader del Pdl per le sue “sfrenate” frequentazioni femminili.
Allora, probabilmente, l’attuale compagna di Silvio, Francesca Pascale non era entrata negli ambienti né nel cuore dell’ex cavaliere. Dalla separazione traumatica con Veronica Lario che affermò di “non poter vivere con uno che frequenta le minorenni”, di acqua sotto i ponti ne è passata. Ma il periodo è pressoché quello. Il tempo delle Olgettine, di Ruby e tantissime altre passate in rassegna nelle ville e between the sheets dell’ex premier.
Durante un incontro con l’ex primo ministro spagnolo, Zapatero, Berlusconi citò il caso dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini che – disse – “si presentò da me con delle belle donne. Sfido chiuque tra voi maschi – presenti all’incontro – se non faccia piacere posare lo sguardo su delle presenze femminili gradevoli”.
Qualche anno più tardi il Gup di Bari, Ambrogio Marrone nelle motivazioni della sentenza con cui, il 10 dicembre 2013, condannò a un anno di reclusione, pena sospesa, l’avvocato pugliese Salvatore Castellaneta, per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione scrisse che “Gianpaolo Tarantini – l’imprenditore citato da Berlusconi – aveva costituito una vera e propria agenzia di reclutamento” in cui “le prestatrici d’opera, dietro pagamento di un corrispettivo in denaro, denominato variamente come busta, regalo, cachet o gettone” fornivano “servizi consistenti in prestazioni sessuali”.
Utilità “elargite di solito dallo stesso Berlusconi, quasi sempre poco prima che le ragazze andassero via dalle sue dimore, il giorno dopo l’incontro ravvicinato a scopo sessuale, avvenuto di notte con le ragazze di turno”. Il giudice riportava stralci di intercettazioni, verbali di interrogatorio e dettagli delle spese sostenute da Tarantini per ricostruire quelle che lui stesso definisce le “boccaccesche nottate” trascorse dall’allora premier con le ragazze di Tarantini.
“Un quadro”, disse Marrone,”sconcertante della vita privata di vari soggetti coinvolti nella vicenda, dalle ragazze sino all’allora presidente del Consiglio che, al di là di una formale apparenza di cene eleganti, dissimulava una fiorente attività di esercizio della prostituzione”. “Il materiale probatorio, nel suo contenuto di oscenità e bassezza – scrisse il gup – evidenzia la situazione di mercimonio del corpo femminile e la considerazione delle donne come semplici oggetti suscettibili di commercio a scopo sessuale”.
Nelle 187 pagine di motivazione, sono ventuno gli episodi contestati dal settembre 2008 al maggio 2009, in cui vengono citate le 26 ragazze reclutate per i 21 incontri avvenuti tra settembre 2008 e maggio 2009, a Palazzo Grazioli, Villa San Martino e Villa Certosa: tra queste Manuela Arcuri e Sara Tommasi. Acqua passata.
Negli ultimi anni è venuta alla ribalta Francesca Pascale, napoletana verace, che ha conquistato il cuore di Berlusconi. Molto amata nel cerchio magico berlusconiano, non è tuttavia ben vista dalla base. “L’invidia” all’esterno, ha alimentato giudizi negativi sulla giovane fidanzata di Silvio. L’attrice Michelle Bonev – che ammise di essere stata a letto con Berlusconi – confessò a “Servizio Pubblico” che la “Pascale è lesbica”. Una dichiarazione che la trascinò dritta in tribunale per diffamazione. Erano amiche per la pelle.
Oggi la mutazione genetica-ormonale dell’ex cavaliere diventato filo-gay. Dal “meglio essere appassionati di donne che gay” è passato al convinto sostegno a Renzi per la legge sulle nozze omosessuali e sulle adozioni (solo gay).
La regista di questa “operazione politica” secondo i soliti informati sarebbe lei, Francesca Pascale, forse d’intesa con il trans Vladimir Luxuria ricevuto alcuni giorni fa con tutti gli onori a villa san Martino da Berlusconi.
Ieri il dissidente Raffaele Fitto è tornato all’attacco di Berlusconi paventando una “linea politica dettata da parenti”. Il riferimento è alla Pascale che, secondo tanti militanti e dirigenti di Forza Italia, “starebbe facendo naufragare Forza Italia su posizioni filo-omosessuali, antitetiche alla storia e ai valori degli azzurri”.
L’europarlamentare prende a balzo l’incontro con l’ex rifondarolo Luxuria per parlare fra l’altro di diritti civili. “La linea del mio partito – è il succo del ragionamento – non può essere decisa dalla tua fidanzata, né sulle unioni gay, né su altri temi”. Con Forza Italia, al 16 percento, confida qualche maggiorente, “di questo passo prenderemo le percentuali di Sel”.
Caustico Maurizio Gasparri che dopo la notizia di Luxuria a cena da Berlusconi, ieri ha affermato che “Berlusconi a me lunedì ha detto che era contrario al matrimonio e alle adozioni. Bisogna stare attenti all’effetto Fini: prendi un milione di applausi e zero voti”. Su twitter oggi rilancia e indica la sua direzione: “Sui temi etici e sulla difesa della famiglia tradizionale resto coerente con le battaglie di una vita”, mentre al Tempo taglia corto: “Tra i due Vladimir preferisco Putin. Lui è molto più corretto su certi temi”.
Da pochissimi altri, timidi interventi. Solo mugugni sottovoce, in stile forzista. Dai cosiddetti “Falchi”, un religioso silenzio. Probabilmente per non disturbare la “dolce quiete” del capo che starà riflettendo se cedere o meno lo scettro del comando azzurro a Francesca Pascale, decisa a far cambiare traumaticamente rotta al più importante partito moderato e cattolico italiano. Il timone è tutto suo, sotto l’imbarazzo dei moderati tanto cari a Berlusconi.