23 Novembre 2024

Francesca Donato: “Mio marito è stato ucciso. Scopriremo i killer, ne sono certa”

Il mistero dell'imprenditore trovato morto. L'europarlamentare intervistata dal Corsera: «Sono i momenti più difficili e devastanti della mia vita»

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Estratto dell’intervista al Corriere della Sera di Francesca Donato, europarlamentare e moglie di Angelo Onorato

“La vedova dell’imprenditore e architetto Angelo Onorato, trovato morto a Palermo nella sua auto, e la frase che il marito disse al cognato: «Vado a Capaci a risolvere una cosa, spero “in modo bonario”».

Anche se sul corpo del marito non sono stati trovati «segni di violenza», Francesca Donato, la moglie di Angelo Onorato, lo ripete a se stessa da martedì sera: «L’autopsia non determina la fine delle indagini». E non vuol sentire echeggiare l’ipotesi del suicidio perché per lei continua a trattarsi di «un delitto». Non può dare elementi ulteriori, anche se non smette un attimo di pensare agli snodi irrisolti di questo giallo nel salone dell’Addaura con le vetrate sul mare solcato dalle vele. Quiete opposta al turbinio che la scuote, mentre dalla Medicina legale restituiscono la salma per i funerali di oggi, che si terranno a mezzogiorno in cattedrale.

Il funerale
L’ultimo saluto per gli amici e i parenti increduli come questa giovane vedova, i figli Carolina e Salvatore, 21 e 25 anni, sempre vicini: «Chiedo solo rispetto per questo momento drammatico che con loro sto vivendo». Poi, una richiesta al mondo mediatico: «Vorrei che si smettesse di parlarne sui giornali. Siamo alla ricerca di risposte che è molto difficile trovare. Ma proprio per questo c’è bisogno di riservatezza, senza invenzioni». Alla categoria delle invenzioni apparterrebbe la ricostruzione di un misterioso incontro di Angelo Onorato alle 10 del mattino in un bar di viale Strasburgo dove l’architetto, un’ora prima della morte, avrebbe preso il caffè «con uno sconosciuto». La caccia è cominciata solo sui media e in tv, subito cancellata da Francesca Donato che conosce bene lo «sconosciuto»: il cognato Antonio. Si tratta del marito della sorella di Onorato, che egli stesso era andato a prendere alle 9 in aeroporto, appena arrivato da Milano per un battesimo. Poi, un caffè in quel bar e la frase che ancora rimbomba nel cuore della signora Francesca: «Vado a Capaci per risolvere una cosa, spero “in modo bonario”».

Il tormento
Ripercorre questa traccia e ogni instante di un tormento giunto al quinto giorno: «Io ho il problema che devo soltanto andare avanti». È decisa a rimettere insieme le tessere del mosaico. Non parla della sua vita personale o di arenati progetti politici, dopo il passaggio da eurodeputata della Lega alla Dc di Totò Cuffaro. Parla dell’obiettivo numero uno: «Sono certa che si scoprirà la verità, che si scopriranno i colpevoli di questo delitto».

Il giallo
«Colpevoli» senza volto, ma da cercare a Capaci, stando a quella frase confidata al cognato. E per questo sono stati ascoltati, fra gli altri, Giuseppe Pretesti e Cristiano Battaglia, i due imprenditori del commercio e dell’edilizia che da Onorato hanno rilevato in tempi recenti quote di aziende interessate a una lottizzazione progettata a Capaci. Il paese a metà strada fra Palermo e aeroporto dove il padre di Onorato ha lasciato un terreno di 9 mila metri quadrati. Lo stesso dove la vittima aveva chiesto dal 2014 di realizzare i primi 25 appartamenti. Con difficoltà, in qualche modo confermate dal sindaco Pietro Puccio. «Se non vengono realizzate opere di urbanizzazione come strade, acquedotti, fognature, nessuno può chiedere l’autorizzazione per costruire…», osserva il primo cittadino. Snodi burocratici e rapporti locali che Onorato, dopo tanti anni, preferiva lasciare ai due amici, senza più figurare. Facendo un passo indietro per evitare contatti con «persone sbagliate», come le ha definite nella lettera alla moglie, scritta a febbraio e consegnata a un avvocato due giorni prima dell’epilogo di un giallo aperto”.


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