3 Novembre 2024

Emergenza migranti, l'Ue vuole rimpatri. Profughi sugli scogli a Ventimiglia

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Emergenza migranti, i profughi respinti alla frontiera francese stazionano su scogli Ventimiglia
I migranti respinti alla frontiera francese stazionano su scogli Ventimiglia (Ansa/Alessi)

Continua, nonostate un forte temporale si sia abbattuto sulla zona, la protesta dei migranti respinti alla frontiera francese di Ventimiglia.

L’intervento della croce rossa francese – La Croix Rouge francese ha attraversato il confine di Ponte San Ludovico per assistere i circa 50 migranti che, nonostante il forte temporale che si è abbattuto sulla costa, restano sugli scogli per protestare contro la sospensione di Schengen alla frontiera italo-francese. I migranti, sotto una pioggia battente, stanno intonando il coro ‘Droit humain’ e ‘Ouvrez la frontière’.

Lo sgombero – Ieri le forze dell’ordine ieri hanno fatto sgomberare i migranti che stazionavano da due giorni nei pressi della frontiera con la Francia a Ventimiglia, bloccata dalla polizia francese. La Croce Rossa ha distribuito pasti caldi ma i migranti hanno rifiutato per protesta. Sono stati gridati slogan per la libera circolazione nella Ue.

La politica – Renzi vedrà mercoledì Cameron e domenica Hollande, a Milano in ambito Expo: tra i temi anche la questione immigrazione. Resta alta la tensione politica per la situazione di emergenza italiana. “Perché dobbiamo rimanere nella UE se l’unica sua risposta è di chiudere le porte come nel Medioevo, alzare i ponti levatoi?”, scrive Beppe Grillo nel suo blog sottolineando che la UE non vuole i profughi, “al di là dei proclami della Merkel e di Hollande che li considerano in realtà come spazzatura da tenere in Italia, oltre confine”.

Un campo di accoglienza a Roma – E’ in corso l’allestimento della tendopoli sul lato est della stazione Tiburtina a Roma che ospiterà gli immigrati dopo l’emergenza dei scorsi giorni. Avrà per il momento 150 posti letto. Si tratta di “una soluzione provvisoria per decongestionare il Centro di accoglienza di via Cupa ed eventualmente potrà essere ampliata”, spiega il presidente della Croce Rossa di Roma Flavio Ronzi.

Lo sgombero della stazione a Milano – I molti profughi che affollavano la stazione Centrale a Milano sono stati allontanati. Ora e’ all’esterno della Stazione che si sta concentrando il disagio dei rifugiati e anche dei volontari che cercano di aiutarli. Pochi volontari fanno del loro meglio, in mezzo ai passanti e ai turisti, per distribuire acqua e cibo. Gli immigrati, quasi tutti del Corno d’Africa, sono tranquilli e silenziosi in fila ma intorno a loro tutti si arrangiano come possono. “Noi aiutiamo tutti indistintamente – spiega un volontario – ma è evidente che non possiamo conoscere le condizioni igienico-sanitarie di tutti soprattutto delle facce nuove che cambiano in continuazione”.

Casi di scabbia e malaria – Trenta profughi a Milano sono risultati affetti da scabbia e due di sospetta malaria. “Nel 2015 i casi di scabbia rilevati dai medici di confine negli sbarchi degli immigrati, sono circa il 10%: 4.700 casi di scabbia su 46 mila individui in arrivo nei porti italiani”, ha detto il direttore generale del ministero della Salute Ranieri Guerra: ”Non si tratta “di un’epidemia ma di una patologia dermatologica banale per la quale esiste una terapia a basso costo”.

La mossa dell’Ue – Nella bozza delle linee guida per il vertice, di cui l’Ansa ha preso visione, si accelera sulla politica dei rimpatri dei migranti economici. Nel testo si prevede – infatti – “la mobilitazione di tutti gli strumenti per promuovere le riammissioni dei migranti economici illegali nei Paesi di origine e transito”. Tra i vari punti, “il rafforzamento del ruolo dell’agenzia per il controllo delle frontiere Frontex; una velocizzazione dei negoziati con i Paesi Terzi (non solo quelli in prima linea); lo sviluppo di regole nel quadro della convenzione di cooperazione di Cotonou; il monitoraggio dell’attuazione degli Stati membri della direttiva sui rientri”.

Si prevede anche “l’assistenza per l’attuazione degli accordi di riammissione, in particolare sviluppando gli strumenti per rinforzare i programmi dei rientri volontari e aiutare a creare posti di lavoro nei Paesi di origine”. Sull’argomento la Commissione europea ha preparato un documento che verrà presentato al consiglio Affari interni di martedì a Lussemburgo. Nella bozza è stato lasciato uno spazio vuoto nel capitolo dei ricollocamenti intra-Ue da Italia e Grecia in attesa spiegano fonti Ue “della discussione al consiglio Affari interni” di martedì a Lussemburgo.


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