Ultime battute di campagna elettorale per le amministrative di domenica 5 giugno. Da sabato ci sarà il “silenzio”. In campo negli ultimi giorni i leader nazionali a sostegno dei loro candidati. L’obiettivo è anche quello di convincere i milioni di indecisi. Il premier-segretario del Pd, Matteo Renzi da Napoli volerà in Emilia Romagna, Silvio Berlusconi chiuderà a Milano, Matteo Salvini a Varese. Luigi Di Maio sarà invece a Napoli a sostegno del candidato sindaco del M5S.
“Come abbiamo detto in tutte le salse non è un voto sul governo, ma sicuramente è molto importante per scegliere il futuro della propria città. Ci vogliono sindaci onesti, capaci di tappare le buche, ma anche di dare un orizzonte alle proprie comunità. Il Pd ha messo in campo molti candidati autorevoli”, dice Renzi, nell’e-news, citando Piero Fassino e “gente che ha saputo gestire grandi eventi” come Beppe Sala o Roberto Giachetti.
“La campagna elettorale sarà importante non per il Governo, ma per le città”, ha sottolineato Renzi, a Napoli. “I problemi dei cittadini sono molto concreti. Il primo è il lavoro. Poi bisogna vedere se strade tenute bene, la differenziata è fatta bene o no. Ciascun napoletano vorrebbe che per andare a lavorare ci fossero strade degne di questo nome e un modello organizzativo. Napoli davanti ha un futuro pazzesco”, aggiunge Renzi.
“E’ finito il tempo delle chiacchiere. Se nelle prossime 36 ore questo lavoro porta a porta darà frutti, questa città tornerà a essere non solo la capitale del Sud ma una delle capitali europee in cui si tornerà a credere. Basta con la cultura della rassegnazione, mettetevi in moto. C’è un grande futuro che aspetta una delle città più belle del mondo”, ha detto ancora Renzi nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Valeria Valente.
Ma la vera partita per il premier è il referendum di ottobre sul Si o No alla riforma costituzionale varata dal governo in questi mesi. Il referendum “sarà la partita vera e io sono disponibile a mettermi in gioco”, afferma Renzi. “Se si perde si va a casa, ma intanto si vince”.
“Non prometto miracoli ma soluzioni concrete” – “Gli 80 euro fanno schifo? Qualcuno dice “dalli a me”. Non sono la soluzione ma un piccolo gesto per chi guadagnava meno di 1500 euro al mese”. Che l’assegno sia “una mancetta elettorale”, lo dicono gli ultramilionari. E’ un passo avanti. Io non prometto soluzioni miracolistiche per l’Italia ma impegno per soluzioni concrete”, dice Renzi.
“Siamo all’ultimo miglio. Non è che i sindaci che vincono col ballottaggio son poco bravi. Ma vincere al primo turno è un modo per risparmiare soldi del bilancio comunale e dare subito la possibilità a Virginio di iniziare a lavorare e di dare un segnale”. Così il segretario Pd, Matteo Renzi, intervenendo a un pranzo con i volontari alla festa dell’Unità di Bologna per sostenere la candidatura di Virginio Merola.