Due anni fa la tragedia nel torrente Raganello

Commemorazione a Civita nel secondo anniversario del dramma in cui morirono dieci persone travolte e uccise da una piena nelle Gole. Il Vescovo: "Pregare per non dimenticare". Il Sindaco: "Chiediamo la verità". Il ricordo di Iacucci

Carlomagno

“Siamo qui oggi per pregare, per commemorare e ricordare. Ricordare per non dimenticare, a distanza di due anni, una straziante tragedia che ha travolto due gruppi di escursionisti lungo le gole del Raganello, qui a Civita causando la morte di 10 persone”. Lo ha detto l’eparca di Lungro, mons. Donato Oliverio durante l’omelia della funzione celebrata nella chiesa di Santa Maria Assunta in suffragio delle vittime del 20 agosto 2018, nove escursionisti e una guida, travolte e uccise da un’improvvisa onda di piena del torrente.

“Ci troviamo in questa Chiesa per rivolgere – ha proseguito l’Eparca – la nostra preghiera a Dio e affidare alla sua misericordia tutte quelle persone che hanno perduto la vita. Ricordarle è necessario, anzi è doveroso. Quanto accaduto è un dramma per tutti, per Civita, per i paesi di appartenenza e per la Comunità ecclesiale. Ancora una volta vogliamo offrire ai familiari di questi defunti la nostra vicinanza, la nostra partecipazione fatta non di parole di circostanza, ma di preghiera. Questi nostri fratelli sono partiti da questo mondo in modo terribile e improvviso, ma sono stati accolti con amore nelle braccia di Dio, sono entrati nella vita eterna. Sono con Dio per sempre e siccome Dio è qui, anch’essi sono qui con noi”.

“Quell’evento imprevedibile – ha detto il sindaco di Civita, Alessandro Tocci – ha seminato morte, paura. Noi come amministrazione, di concerto con la parrocchia, abbiamo deciso di celebrare oggi una messa in suffragio per le vittime della tragedia. Lo Stato d’animo è uguale a quello di due anni fa, ricordo di tutte quelle persone che non ci sono più e un abbraccio ai loro familiari. Civita è una comunità che ha risposto bene dopo i primi giorni bui quando la piazza principale era diventata un circo mediatico. Pian piano ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo ripreso la vita quotidiana, dimostrando di essere una comunità forte e dando esempio di collaborazione piena in quei giorni tragici.Civita ricorderà sempre le dieci vittime. Noi chiediamo di sapere la verità, ma la cosa più importante credo è sapere le competenze”.

“Civita due anni dopo. Quello che accadde il 20 agosto del 2018 non potrà essere cancellato. Resta indelebile dentro di noi. Dopo ore di estenuanti ricerche, la gioia per le vite salvate fece spazio al dolore per le dieci vittime della tragedia, inghiottite dalla piena del torrente Raganello. Quell’onda di fango e detriti trasformò l’escursione in un incubo. Una tragedia che scosse Civita, i Comuni del Parco del Pollino, l’intero Paese”. Cosi Franco Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza.

“A distanza di due anni – prosegue in una nota Iacucci – la comunità del piccolo comune arbereshe si ferma per ricordare i nove escursionisti e la guida che li accompagnava, Antonio De Rasis che tentò di mettere in sicurezza il maggior numero di persone prima che la furia di acqua, fango e detriti lo inghiottisse per sempre. Antonio è entrato nel cuore di tutti, conosceva bene quelle Gole, era una guida esperta, amava la montagna, il volontariato. La Provincia sosterrà l’associazione “Antonio De Rasis” costituita oggi, così come ha annunciato la sorella Amelia”.