Crisi a Reggio, il M5S: “Falcomatà ricatta assessori per Si a referendum”

Carlomagno
dalila nesci
Dalila Nesci

«Il sindaco di Reggio Calabria sta tenendo in scacco un’intera città per i suoi biechi fini personali. Adesso la misura è davvero colma: se rimpasto di giunta dev’essere, Falcomatà lo faccia prima del referendum. Sarebbe un segno di maturità politica e di rispetto nei confronti di una popolazione che oggi è indignata per il comportamento del suo primo cittadino».

È quanto dichiarano le deputate del M5S Federica Dieni e Dalila Nesci. «Circa un mese fa – continuano –, Falcomatà ha preteso le deleghe assessorili da tutti i membri della sua giunta, a cui ha rimproverato senza mezzi termini scarso impegno e poca dedizione al lavoro. Sembrava un atto di grande responsabilità nei confronti di una città che, negli ultimi due anni, ha fatto passi indietro giganteschi in tutti i settori, come ha dimostrato anche la recente indagine di Italia Oggi-Università La Sapienza che ha collocato Reggio al 102esimo posto in Italia per la qualità della vita. La mossa del sindaco, invece, si è rivelata una becera strategia elettorale in vista del voto del 4 dicembre».

«Falcomatà – proseguono Dieni e Nesci –, in sostanza, ha ricattato i suoi stessi assessori, che saranno riconfermati solo dopo aver dimostrato, numeri alla mano, di aver dato un contributo decisivo per la vittoria del Sì a Reggio. Non è un mistero, infatti, che il desiderio più grande del giovane sindaco è di diventare presto senatore di una Repubblica stravolta dalla riforma scritta da Renzi e Verdini».

Le due parlamentari concludono: «Mentre un politico ambizioso sogna il parlamento trascurando tutto il resto, la città dello Stretto annaspa tra mille emergenze e priva di una giunta comunale legittimata e pienamente operativa. I reggini non si aspettavano certo questa Svolta. Ecco perché Falcomatà deve mettere da parte i suoi interessi e pensare una buona volta a quelli della comunità che si è assunto il dovere di amministrare».