Commistioni in Calabria: Mario Oliverio: "Giuro che le spezzerò"

Carlomagno
Oliverio festeggia Commistioni in Calabria
Mario Oliverio festeggia la sua vittoria alle regionali in Calabria (photo Arena/Gazzetta del Sud)

Nando Santonastaso  per il Mattino (2 dicembre 2014)

“Non si fida, Mario Oliverio, pd, da pochi giorni eletto governatore della Calabria. «Non è mai troppo tardi per cambiare opinione ma le parole di Salvini sono un passaggio troppo repentino per non destare qualche sospetto» dice a proposito delle dichiarazioni del leader leghista sugli abitanti del Sud.
E spiega: «Il progetto del Carroccio ha avuto tra i suoi capisaldi la contrapposizione tra le diverse aree del Paese e soprattutto la valutazione negativa del Mezzogiorno. È su questa radice che la Lega ha alimentato gli egoismi territoriali costruendo almeno in parte le sue fortune politiche ed elettorali. Solo che il progetto è fallito perché senza respiro: ecco perché sul dietrofront di Salvini i dubbi si sprecano».

Eppure ammettere di essersi sbagliato sul conto dei meridionali non è da tutti al Nord, specie per un leader politico leghista…
«E gliene dò atto. Ma, detto questo, bisogna poi verificare nel merito queste parole. E cioè capire quale progetto anima questa radicale revisione politica. Dovrebbe presupporre, a mio giudizio, una riflessione culturale che però al momento non vedo. Allo stato, mi sembra una dichiarazione strumentale».

La Lega al Sud dice di poter contare su decine di migliaia di voti…
«Appunto. Io capisco l’operazione che vuole fare Salvini, una correzione politica a 360 gradi. Ma al tempo stesso credo che non ci sia posto al Sud per un insieme di leghismi e di spinte localistiche riuniti sotto un’unica bandiera. Manca, lo ripeto, una valutazione culturale».

Eppure ora anche Salvini dice, come molti esponenti delgoverno, del Pd e di altre forze politiche, che senza Sud il Paese non può ripartire.
«E anche questo è sicuramente un ragionamento condivisibile, perché ormai è chiaro a tutti e anche a Salvini che il Paese ha bisogno di un disegno unitario di respiro europeo e che ilMezzogiorno può essere una grande risorsa sulla quale far leva e rilanciare la crescita in tutta la penisola. Ma poi bisogna capire quale progetto si vuole sostenere nel concreto».

Non è che Salvini punta a ricompattare, per esempio proprio in Calabria, l’antipolitica e i populismi usciti a dir poco malconci dalle ultime regionali dopo il flop dei 5 Stelle?
«È probabile. Ma Grillo è fallito perché ha dimostrato un’evidente incapacità di offrirsi come risposta nuova e concreta ai problemi del Mezzogiorno. La demagogia, il populismo hanno dimostrato tutto il loro respiro corto, soprattutto in rapporto alle aree territoriali che vivono una condizione di sofferenza e chiedono risposte affidabili sul piano della coesione sociale, dell’economia, del lavoro. Era inevitabile che Grillo fallisse. Per questo non credo che ci possa essere spazio per un populismo leghista: qui bisogna dare risposte, non slogan».

Lei si appresta a guidare una delle ultime Regioni in Europa quanto a capacità di spesa dei fondi strutturali: siete molto indietro, non è preoccupato?
«Il nostro impegno è di recuperare i ritardi e le risorse finora non spese facendo leva su un impegno straordinario delle forze calabresi. Il governo ha insediato una task force che dovrà guidare l’indispensabile accelerazione, non vogliamo perdere neppure un euro».

Il governo ha ridotto anche alla Calabria il co-finanziamento dei fondi europei 2014-2020 dal 50% al 25%: che ne pensa?
«Mi è sembrata una decisione giusta. La soglia del 50% era troppo alta. Ma è chiaro che quel 25% deve restare comunque sul nostro territorio e su questo punto è indispensabile un confronto con il governo. Il Sud deve poter continuare a utilizzare pienamente le risorse europee. E per farlo occorre anche il nostro contributo»

Cosa intende fare, presidente?
«La prima decisione che assumerò una volta che potrò insediarmi alla Regione sarà la nomina di una task force che dovrà affrontare i nodi delle procedure amministrative e della sburocratizzazione. Ma anche nei confronti dell’Ue bisognerà sollecitare altrettanta semplificazione nelle norme».

Repulisti in vista?
«A livello amministrativo esiste ancora in Calabria una commistione assai deteriorata tra la struttura amministrativa e certe pratiche politiche. Lo dimostra l’ultimo disperato assalto di questi giorni agli scampoli di risorse ancora disponibili. Noi faremo atti di rottura radicale, glielo posso assicurare».