E’ svolta nel caso della bimba ferita ad una mano da un proiettile mentre era in auto coi genitori a Vitulazio, vicino Capua (Caserta). I Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con quelli di Capua, hanno eseguito lunedì sera un decreto di fermo emesso dal pm nei confronti di Biagio Capasso, di 32 anni.
Il gravissimo episodio è avvenuto alle 4 di notte, dove la bimba di 3 anni è stata ferita da un colpo di pistola alla mano sinistra mentre si trovava con i propri genitori in un’auto nei pressi del cimitero del comune di Vitulazio. La bimba era seduta sui sedili posteriori, adagiata sul seggiolino il quale, probabilmente, le ha salvato la vita.
Dopo il ferimento, la bambina è stata portata dai genitori all’ospedale di Santa Maria Capua Vetere dove è stata operata alla mano. Non è in pericolo di vita, ma si è sfiorata la tragedia. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta, Giancarlo Scafuri, si è recato in ospedale per sincerarsi delle sue condizioni.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, sarebbe stato Capasso a far fuoco contro l’auto nella quale si trovava la bimba e a ferirla. Le indagini proseguono per verificare se il presunto autore avesse eventuali complici nonché per accertare l’esatta dinamica e il movente del fattaccio. Non è chiaro se il bersaglio fosse il padre della bimba ferita, che sarebbe stato protagonista di una lite avvenuta poco prima in un bar con alcune persone, le quali avrebbero inseguito l’auto ed esploso poco dopo colpi di pistola all’indirizzo dell’auto in corsa da un altro veicolo.
L’Ansa riporta che i coniugi avevano raccontato ai Carabinieri di un litigio avuto con dei ragazzi, che già conoscevano, in un bar di Vitulazio; dopo il diverbio la famiglia, che era a bordo di una Mercedes, sarebbe stata inseguita da una Panda rossa con a bordo tre persone con cui c’era stata l’accesa discussione, che avrebbero esploso numerosi colpi di pistola, uno dei quali è entrato dalla parte posteriore dell’auto colpendo la bimba, che era seduta dietro; anche altri proiettili avrebbero colpito l’auto in cui viaggiava la famiglia, residente a Bellona.
Gli esperti balistici dell’Arma si erano messi subito al lavoro per verificare se il proiettile rinvenuto nella mano della bimba, così come la traiettoria seguita, potesse essere compatibile con il foro scoperto nella parte posteriore della vettura.
I militari, con il coordinamento dei sostituti della Procura di Santa Maria Capua Vetere Vincenzo Quaranta e Valentino Battiloro, avevano sentito per tutto il giorno in caserma numerose persone che erano nel locale di Vitulazio in cui sarebbe avvenuta la lite, con lo scopo anche di appurare l’eventuale movente del diverbio.
Il padre della bimba ferita, che fa l’operaio (la madre invece è una casalinga) avrebbe precedenti per reati di droga; per questo gli accertamenti sono stati diretti anche per capire se la presunta lite e il ferimento potessero essere legati proprio al mondo degli stupefacenti.