Caos sanità a Cosenza, proteste di sindaci e cittadini: “Intervenga Speranza”

Carlomagno

“Siamo qui per smuovere l’immobilismo che regna sulla sanità calabrese e cosentina in particolare. Abbiamo chiesto da tempo al commissario di provvedere ad alcuni atti, ma ad oggi ancora nulla”.

Lo ha detto il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che stamane ha chiamato a raccolta i colleghi sindaci della provincia in un sit-in davanti il Pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata.

All’appello hanno risposto numerosi primi cittadini, tra i quali il sindaco di Diamante Ernesto Magorno, il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, Filomena Greco di Cariati e il sindaco di Trebisacce Franco Mundo, tutti rigorosamente hanno indossato la fascia tricolore.

I sindaci chiedono lo sblocco del turnover e l’assunzione di personale, la riconversione del centro vaccinale dell’Esercito in ospedale da campo, considerato l’alto numero di accessi in ospedale di queste settimane, e l’apertura dei posti letto Covid e i posti di terapia intensiva come previsto. Infine, viene sollecitata un’accelerazione della campagna vaccinale.

Tanti cittadini hanno poi manifestato, in serata, “armati” di tamburi, campanacci, coperchi e mestoli e, disposti in corteo e hanno raggiunto l’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata, per abbracciare idealmente gli operatori sanitari e i pazienti dell’ospedale. Una nuova mobilitazione a distanza da alcune ore dal sit-in che, in mattinata, ha visto la presenza dei sindaci della provincia. Un frastuono civile in questa seconda circostanza, è stato spiegato dagli organizzatori, per richiamare l’attenzione del governo sull’emergenza sanitaria che sta vivendo la Calabria.

“Tutti sono responsabili di questa mala sanità. Siamo qui per dire basta – ha detto un cittadino nel prendere la parola – e per chiedere una soluzione immediata”. Il sit-in è stato organizzato a piazza Cappello, nei pressi dell’ospedale dell’Annunziata per chiedere di “smettere di dare in mano ai privati la gestione della sanità pubblica, riaprire gli ospedali che sono stati chiusi e sbloccare il turn over assumendo medici e infermieri”. Striscioni e cori contro il commissariamento della sanità, una voce unica per dire al ministro della Salute Roberto Speranza di scendere in Calabria e in particolare a Cosenza “per ascoltare le nostre richieste e rendersi conto di quello che accade quotidianamente nei nostri ospedali”. Intanto, prosegue l’occupazione della sede dell’Azienda sanitaria provinciale da parte di una decina di componenti del comitato “Cittadini e cittadine calabresi per la sanità pubblica”.