“Non possiamo ridurre il dibattito interno se diventare o meno la ruota di scorta del governo Di Maio. Parliamo di una cosa dignitosa”. Lo ha detto il ministro Carlo Calenda a “In mezz’ora in più” su Raitre. Calenda si è detto anche favorevole a un governo istituzionale ma senza professori. Quanto al Pd “è molto importante che Renzi prenda la parola direttamente”.
“Per me sarebbe necessario fare una segreteria allargata, “una segreteria costituente” – ha aggiunto Calenda sottolineando le divergenze con i Stellati, dall’Ilva di Taranto alla Tap, alla politica economica. Intanto, l’ex premier e segretario Pd dimissionario Matteo Renzi stasera dovrebbe andare da Fazio per spiegare le ragioni di un possibile diniego all’invito del capo dei Cinquestelle.
Berlusconi ha fatto sapere, con una intervista al Corriere della Sera, che in caso di fallimento della trattativa M5s-Pd, propone un governo di minoranza del Centrodestra. “Un governo di centrodestra che va in Parlamento a chiedere il consenso o almeno l’astensione delle altre forze politiche o dei singoli parlamentari sulla base di un programma che riprenda quello votato dai nostri elettori”, ha detto il leader di Forza Italia. L’intesa con la Lega è solida, rassicura Berlusconi: “Chi pensa di dividerci si fa delle grandi illusioni. I mercati finanziari scommettono sulla nostra alleanza”, afferma. Un accordo fra i Cinque stelle e il Partito democratico rappresenterebbe “la fine del Pd, e un grande e grave problema per il Paese”.
“Noi i programmi non li cambiamo in corsa: abolire l’infame legge Fornero sarà la nostra priorità. Voglio andare al governo con chi ci darà una mano per fare, per realizzare il programma premiato dagli elettori. Gli italiani meritano rispetto, altro che governi con Pd”, scrive su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini che resta in attesa dei risultati (lo scrutinio inizia lunedi mattina) delle elezioni regionali nel Friuli Venezia Giulia.