Appalti pilotati da ‘ndrangheta, arrestati 3 imprenditori e un carabiniere. Indagati funzionari di Reggio

Carlomagno

Operazione “Revolvo”. Appalti guidati e commesse controllate dalla ‘ndrangheta: arrestati 3 imprenditori e un carabiniere. Indagate altre 10 persone tra cui funzionari del comune di Reggio Calabria.

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo provvedimenti restrittivi della libertà personale degli arresti domiciliari, emessi dalla Sezione gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 4 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e turbata libertà degli incanti, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Contestualmente, è in corso l’esecuzione del sequestro preventivo di 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro.

Le indagini condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, sotto il coordinamento dalla Direzione Distrettuale Antimafia, avrebbero consentito di disvelare l’esistenza di una cordata di imprenditori edili, contigui alla ‘ndrangheta e facenti capo a un unico gruppo familiare, che, grazie a cointeressenze e corruttele di individuati funzionari, sarebbero riusciti, in una trascorsa amministrazione cittadina, ad aggiudicarsi diverse commesse di edilizia pubblica.

In particolare, sarebbe stata accertata l’esistenza di un consolidato sistema illegale fondato su ripetuti favoritismi protratti nel tempo, a fronte di utilità corrisposte ai funzionari pubblici, in un consolidato rapporto di “do ut des”.

Dalle indagini sarebbero, inoltre, emerse gravi condotte perpetrate da un carabiniere, il quale avrebbe consentito a uno degli indagati, sottoposto agli arresti domiciliari, di disattendere sistematicamente le prescrizioni derivanti dalla misura cautelare. Oltre a ciò, il graduato avrebbe fornito mezzi e apparecchiature tecniche al fine di consentire a soggetti investigati di eludere, tramite vere e proprie “bonifiche” ambientali, eventuali attività di intercettazione condotte a loro carico.

L’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti del militare è stata eseguita con il supporto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia.