Ancora una strage in Germania. Un uomo ha aperto il fuoco all’interno di due locali in cui si fuma tabacco con il narghilè, nel centro di Hanau, vicino a Francoforte, uccidendo 11 persone e ferendone alcuni. Il killer è stato trovato morto nella sua casa. Avrebbe lasciato un messaggio spiegando i motivi del massacro. Le indagini si dirigono verso l’odio razziale.
Le forze speciali di polizia hanno trovato l’uomo accanto al corpo di un’altra persona, ha detto la polizia, aggiungendo che le indagini sono ancora in corso ma che non vi sono indizi su possibili complici in libertà.
Gli attacchi hanno avuto luogo intorno alle 22 di mercoledì quando, secondo le prime informazioni della polizia, lo sparatore ha aperto il fuoco contro gli avventori di un bar turco nel centro della città tedesca per poi fuggire a bordo di un veicolo oscuro: Il bar è il Midniht Shisha, locale frequentato prevalentemente da cittadini turchi.
“Otto persone sono state uccise”, ha detto inizialmente un portavoce della polizia, aggiungendo che cinque persone erano in gravi condizioni a seguito degli attacchi. Il bilancio delle vittime della strage è poi salito a 11 e a queste vanno aggiunti, il killer e un’altra persona.
Dopo l’attacco, la polizia ha perlustrato la città per tutta la notte a caccia del killer, andando porta a porta in alcuni quartieri mentre elicotteri sorvolavano la città. L’orientamento degli investigatori punta dritto alla matrice razzista. L’attentatore avrebbe anche lasciato un video adesso al vaglio degli inquirenti tedeschi. Nonostante i crimini violenti siano relativamente rari in Germania, il Paese ha registrato un aumento del terrorismo di estrema destra e islamista, nonché un’ondata di criminalità organizzata.
Ankara: “Fare di tutto per verità sulla strage”
“Ci aspettiamo che le autorità tedesche facciano il massimo sforzo per far luce” sulla strage di Hanau. “Il razzismo è un cancro collettivo”. Lo scrive su Twitter Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, esprimendo le condoglianze di Ankara ai familiari delle vittime e augurando una rapida guarigione ai feriti. Sull’attacco è intervenuto anche il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. “Se i Paesi europei non riescono a fermare il razzismo al loro interno, può diventare estremamente pericoloso”, ha detto.
L’ultima strage vissuta in Germania è quella del mercatino di Natale del dicembre 2016 a Berlino, dove il tunisino Anis Amri uccise dodici persone travolgendo la folla con un camion. L’uomo è stato poi ucciso a Sesto San Giovanni, a Milano, dopo una fuga alcuni giorni. La matrice era islamica.
Lo scorso ottobre ad Halle un uomo ha attaccato una sinagoga e un fast food, uccidendo due persone. Anche in quel caso, quando ad agire fu un ventisettenne neonazista, si è rischiata una carneficina. La settimana scorsa era stata sgominato un gruppo di terroristi di destra, che avrebbe voluto mettere a segno attentati contro musulmani profughi e politici per scatenare una guerra civile in Germania e sovvertire l’ordine: erano state arrestate 12 persone su 13.