Nove persone, tra cui tre bambini, sono state uccise questa mattina presto a causa di attacchi aerei israeliani in varie aree della Striscia di Gaza. Diversi altri sono rimasti feriti negli attacchi. Lo riporta l’agenzia Wafa.
Secondo fonti locali, le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di nove vittime e hanno estratto diversi feriti dalle macerie di una casa di proprietà della famiglia Al-Naami nel campo profughi di Al-Maghazi, situato nella parte centrale di Gaza. Le vittime sono state trasportate all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa nella vicina città di Deir Al-Balah.
Inoltre, le squadre mediche della Mezzaluna Rossa palestinese hanno evacuato diversi feriti all’ospedale Nasser di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale.
Le ferite sono state causate dai bombardamenti di artiglieria e dagli spari contro le tende delle famiglie sfollate nella zona di Mawasi a Rafah, nella parte meridionale della Striscia.
Dopo che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira un gruppo di palestinesi nel campo profughi di Cibaliya, nel nord della Striscia di Gaza, almeno due persone hanno perso la vita e alcune sono rimaste ferite nell’attacco.
D’altra parte, i soldati israeliani hanno arrestato il direttore della protezione civile a Gaza, Ahmed al-Kahlut. Lo riferisce l’agenzia Anadolu.
In una dichiarazione scritta, la Direzione della Protezione Civile ha affermato: “Confermiamo che l’occupazione di Israele ha arrestato il nostro collega Ahmed al-Kahlut, Direttore della Protezione Civile, come continuazione delle sue devastanti violazioni del sistema di lavoro degli aiuti umanitari nella parte settentrionale del paese. Gaza.” venivano usate le espressioni.
Nella dichiarazione si afferma che l’esercito israeliano ha arrestato circa 22 agenti della difesa civile a Gaza e nelle città del nord dal 7 ottobre 2023, e si sottolinea che il destino di queste persone non è ancora noto.
Negli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2003, 45.436mila palestinesi, tra cui circa 17.492 mila bambini e 11.979 mila donne, sono morti e oltre 108mila persone sono rimaste ferite.
Le autorità affermano che ci siano ancora migliaia di morti sotto le macerie, vengono distrutte anche le infrastrutture civili, prendendo di mira ospedali e istituti scolastici in cui le persone si sono rifugiate.