L’ambasciatore americano in Italia John Phillips entra a “gamba tesa” del dibattito politico sul referendum costituzionale e si schiera apertamente con Matteo Renzi e a favore del “SI”. Il “NO” al referendum – secondo il diplomatico Usa – sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia”, dice.
“Il referendum è una decisione italiana” ma il Paese “deve garantire stabilità politica. Sessantatrè governi in 63 anni non danno garanzia”, ha aggiunto Phillips. Il voto sulle riforme costituzionali, ha insistito, “offre una speranza sulla stabilità di governo per attrarre gli investitori”.
“Renzi – ha detto Phillips – ha svolto un compito importante ed è considerato con grandissima stima da Obama, che apprezza la sua leadership”. Phills ha ricordato che il presidente del Consiglio andrà negli Stati Uniti il 18 ottobre prossimo in occasione della cena di Stato offerta alla Casa Bianca dal presidente Usa Barack Obama.
La posizione degli Stati Uniti, attraverso l’ambasciatore, ha suscitato un vespaio di polemiche. Lega e Forza Italia, già in campagna per il “NO” criticano l’ingerenza statunitense nella politica italiana. “Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari suoi e non interferisca, – afferma Matteo Salvini a caldo – come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane. Spero che a novembre vinca Trump che ha già garantito che si occuperà delle questioni di casa sua”.
“Se a votare sì al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il no, ovvero per la libertà e il bene degli italiani”. Così il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini sui giudizi espressi sul referendum dall’ ambasciatore Usa in Italia John Phillips”.
Maurizio Gasparri, di Forza Italia, la definisce una “inaccettabile ingerenza” e chiede che Phillips si scusi. “Quella dell’ambasciatore Usa in Italia, più che un auspicio, è un’entrata a gamba tesa ingiustificata negli affari interni dell’Italia – dice il collega di partito, il senatore Altero Matteoli – eseguita su delega di un presidente alla fine del suo mandato”.
#referendum Ricordiamo all’ambasciatore americano Phillips l’art. 1 della nostra Costituzione: la sovranità appartiene al popolo…italiano
— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 13 settembre 2016
Ma la polemica non imperversa solo destra quanto nella minoranza Pd che con Pierluigi Bersani critica: “Da non credere, ma per chi ci prendono? Aver allestito un appuntamento come se fosse un giudizio di Dio, un fatto cosmico, darà fiato alla speculazione finanziaria e a chi vuol mettere le mani sul nostro sistema. Chi ha il potere di farlo deve raffreddare il clima”.
Anche il deputato di Sinistra Italiana e coordinatore di Sel Nicola Fratoianni respinge la posizione di Phillips “Dopo Marchionne residente in Svizzera arriva anche il #SI dell’ambasciatore americano. Tutto per l’interesse degli italiani. #noidiciamoNo, scrive su Twitter.