Il day after dopo il rifiuto del Capo dello Stato di far partire il governo legittimato dal popolo è pieno di incertezze sul futuro dell’Italia. Voto in autunno, ultima finestra utile a settembre, che significa fare campagna elettorale sulla spiaggia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine della sua dichiarazione domenica sera, ha detto che nelle prossime ore assumeva una sua iniziativa. Dopo qualche minuto le agenzie hanno battuto la convocazione di Carlo Cottarelli (uomo del Fondo monetario internazionale, meglio conosciuto “mister tagli” – al Quirinale per affidare un nuovo incarico per formare il nuovo esecutivo che sarà del “presidente”, ossia, salvo sorprese, di traghettamento verso le urne.
Ieri Giuseppe Conte aveva rinunciato all’incarico, ponendo fine all’ipotesi di un governo giallo-verde, dopo il No di Mattarella a Savona ministro dell’Economia, per difendere “l’Italia nell’euro”, nonostante l’economista avesse chiarito la sua posizione in una lettera fatta circolare in mattinata in cui diceva che vuole “un’Europa più forte e più equa”. Salvini: “Mai pensato all’uscita dell’euro, intesa con M5s? Vedremo. Se Berlusconi vota Cottarelli addio alleanza”. Di Maio: prima “l’impeachement” (messa in stato di accusa per alto tradimento, ndr) e poi si torna alle urne. E intanto il capo del Carroccio in alcune interviste apparse stamane sulla stampa fa trapelare la volontà che forse, solo forse, i due movimenti, Lega e cinquestelle, vadano alle urne insieme: “Il contratto vale ancora, non è carta straccia”.