Catanzaro, è scontro tra Tallini e Abramo. Il sindaco (a un passo dalla Lega) resiste

Dopo le dimissioni annunciate da una quindicina di consiglieri, il primo cittadino starebbe cercando una maggioranza. Sullo sfondo della crisi, la possibile nomina del primo cittadino ad assessore regionale in quota Lega.

Carlomagno
ALTRI TEMPI. Sergio Abramo e Mimmo Tallini

Acque parecchio agitate al comune di Catanzaro dove ieri hanno annunciato le dimissioni 15 tra consiglieri e assessori di maggioranza ed esponenti dell’opposizione per “protesta” contro Sergio Abramo (ormai a un passo dalla Lega di Salvini), il sindaco al centro di uno scontro poi non tanto sotterraneo con il consigliere regionale Mimmo Tallini, di Forza Italia.

L’obiettivo dei “dimissionari”, gli atti non sono ancora stati formalizzati, è quello di provocare lo scioglimento anticipato della legislatura, quindi mandare a casa Abramo, responsabile a loro dire di non aver difeso l’assemblea dopo l’inchiesta della Procura di Catanzaro che ha indagato 29 consiglieri su 32 per la vicenda dei gettoni di presenza gonfiati nelle commissioni. Abramo, che non risulta indagato, secondo una nota diffusa ieri dai ribelli, con il suo silenzio avrebbe alimentato un diffuso malcontento tra i consiglieri coinvolti nell’indagine.

Ma lo scontro tra Abramo e Tallini è tutto politico, le dimissioni per l’inchiesta Gettonopoli sarebbero un pretesto. L’avvicinamento alla Lega di Salvini da parte di Sergio Abramo sarebbe il motivo di rottura tra le due fazioni. Il sindaco, secondo indiscrezioni, sarebbe pronto a fare l’assessore regionale in quota Lega, sempre che domenica a spuntarla sia la forzista Jole Santelli, candidata presidente del centrodestra. Un’intenzione che ha dato parecchio fastidio ai talliniani. Voci rafforzate dalla visita di Salvini al sindaco Abramo il quale ha ricevuto i complimenti per la buona amministrazione nel capoluogo di regione.

L’incontro tra Sergio Abramo e Matteo Salvini

Solo voci al momento, che in ogni caso cozzano col tentativo di Abramo di formare una nuova maggioranza e una giunta trasversale capace di portare l’esperienza amministrativa fino al 2022, anno di scadenza naturale del mandato.

Il sindaco in caso di nomina come assessore regionale esterno sarebbe incompatibile, quindi dovrebbe comunque rassegnare le proprie dimissioni. Per adesso il primo cittadino fa sapere che non sarà disponibile a fare l’assessore: “Penso al bene della mia città”, ha detto. (d.g.)