Dietrofront di Luigi Di Maio sul nome del candidato presidente in Umbria. Quando tutto sembrava fatto sul nome di Stefania Proietti, sindaco di Assisi, annunciato dal capo politico ieri mattina, in serata Pd e M5s hanno trovato la quadra su Francesca Di Maolo, avvocato e presidente del Serafico di Assisi, ente ecclesiastico senza scopo di lucro per la riabilitazione dei disabili.
A meno di altri colpi di scena, dovrebbe essere dunque Di Maolo, 48 anni, a guidare la corazzata giallorossa per conquistare la regione Umbria, la cui giunta a guida Pd è caduta nei mesi scorsi per via dell’inchiesta sulla sanità che aveva portato agli arresti di alcuni esponenti dem per presunte assunzioni pilotate nel comparto.
Il “patto” tra le due forze politiche è stato validato ieri dagli iscritti grillini su Rousseau e dovrebbe essere sostenuto da liste civiche, ossia senza simboli di partito. Anche la giunta, ha fatto sapere Di Maio, dovrebbe essere “civica”. Una giunta che si immagina sarà presentata prima delle elezioni, anche perché non è detto che questa nuova coalizione possa portare a una vittoria di M5s e Pd. Dall’altra parte c’è agguerrito Matteo Salvini, che sulla conquista dell’Umbria sta puntando tutto “dopo decenni di potere della sinistra”.
Per il centrodestra la candidata presidente sarà Donatella Tesei, donna indicata dalla Lega di Salvini che in Umbria tenta appunto il successo dopo lo scandalo nella sanità umbra. Salvini, che sta girando la regione in lungo e in largo, è convinto di vincere, anche in presenza di un patto tra grillini e democrat. “Lo facciano, non lo temiamo”. Si vedrà il 27 ottobre come andrà a finire. I giochi sono tutti aperti.
Prima del patto tra alleati di governo a Roma, da alcuni sondaggi il centrodestra guidato dalla Tesei era nettamente in testa in Umbria. Bisognerà attendere qualche giorno per capire ora l’orientamento dell’elettorato dopo l’unione tra M5s e Pd.